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Consorzio Roero, hackerato il profilo Facebook: immagini hot nelle stories

Consorzio Roero, hackerato il profilo Facebook: immagini hot nelle stories
Immagini hot
nelle stories del Consorzio Roero, il cui profilo Facebook è stato hackerato da oltre un anno. Ha scatenato l’ilarità, tra gli utenti del social del gruppo Meta, la pubblicazione di alcune immagini che ritraevano modelle in bikini. Nulla a che fare con l’attività del Consorzio di Tutela del Roero, che promuove e valorizza la Docg Roero. La pagina hackerata conta tuttora 46.951 follower e pubblica da oltre un anno post con spezzoni di video e film tratti da Netflix e da altre piattaforme, ma continua ad utilizzare l’immagine del profilo e le informazioni pubbliche dell’ente piemontese.

Il Consorzio di Canale (Cuneo), nato nel 2014 e guidato oggi dal presidente Massimo Damonte, è in realtà reperibile su Facebook da settembre 2023 su un’altra pagina, quella ufficiale, denominata “Consorzio Tutela Roero“. Il consiglio dei tecnici di Meta agli utenti è quello di segnalare il profilo falso per l’utilizzo improprio del nome e del brand dell’ente piemontese. In questo modo la piattaforma riuscirà a bloccare gli hacker, cancellando la pagina fake.

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Neve in vigna al Sud? Una “manna” per le cantine (foto gallery)

Neve, ghiaccio, gelate. Hanno fatto il giro del mondo le immagini delle condizioni meteorologiche del Sud Italia, in questi giorni sotto la morsa del freddo record. Da anni non si ricordavano nevicate di tale portata, capaci di creare non pochi disagi nei piccoli borghi, ma anche nelle città e sulle vie di comunicazione. Il meteo non ha fatto sconti neppure a Puglia e Molise, come al resto dell’Italia del vino del Sud.

Le peggiori condizioni si sono verificate, per motivi logistici, in Molise. Cantine isolate dalla mancanza di fornitura di corrente elettrica, soprattutto. Ma il mal tempo non ha risparmiato nemmeno l’alta Murgia, con problemi anche qui di isolamento.

Partendo da nord, è emblematico quanto racconta il direttore della cantina Valtappino, Luciano Cirucci, che parla di “una nevicata record” che ha generato “dubbi sullo stato attuale delle vigne, in quanto le strade per raggiungerle sono impraticabili e coperte da oltre un metro di neve”. “Una stima dei danni – continua Cirucci – non è ancora possibile, ma vedendo il lato positivo la pianta è in uno stato vegetativo dormiente, quindi non dovrebbero esserci ingenti danni”.

Situazione nettamente migliore invece nel Foggiano, dove abbiamo intervistato Marika Maggi e Giovanni Losito, responsabili delle rispettive cantine La Marchesa di Lucera – produttori di Cacc’e mmitte e di Catine Losito – Terre del Gargano. Entrambi confermano che “non ci saranno interventi particolari dopo il gelo polare di questi giorni”. “Tranne qualche piccolo problema di condutture esplose per il gelo”, di buon grado hanno visto queste sporadiche nevicate, in quanto “migliorative per lo stato di salute delle piante e garanzia di risorse idriche”.

NEVE? NO PROBLEM
La neve, sempre secondo i produttori, avrebbe la funzione di “sanificare le piante, riducendo la possibilità di attacchi patogeni endemici al naturale risveglio vegetativo, in primavera”. I viticoltori, addirittura, non nascondo “fiducia in uno stato di salute migliore delle uve nella prossima vendemmia”. Allo stesso tempo, “solo in primavera sarà possibile constatare eventuali danni attualmente invisibili”.

Proseguendo sul nostro percorso arriviamo sui Colli della Murgia. Il quadro è quello dipinto dalle cantine Colli della Murgia e L’archetipo. Entrambi confermano “una condizione di disagio con cantine isolate e qualche ritardo nella tabella di marcia, come imbottigliamenti e altre operazioni di ordinaria amministrazione”. Saverio Pepe di Colli della Murgia parla di “disagio logistico”. Ma, come i colleghi de L’Archetipo, conferma che “questi 70 centimetri di neve probabilmente saranno propedeutiche per un annata qualitativamente migliore”.

Insomma: la neve al Sud Italia, dal punto di vista enologico, non può che far sperare in una vendemmia 2017 all’insegna della qualità. Da secoli, infatti, le cantine che operano a ridosso delle montagne appenniniche e alpine si trovano ad affrontare nevicate molto più abbondanti e frequenti di quelle vissute al Sud. Senza per questo registrare cali drastici nella produzione di vini di qualità.

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Come aiutare le vittime del terremoto in Centro Italia: è Sos campagne

Stalle, fienili e casolari lesionati o distrutti, macchinari inutilizzabili, energia elettrica in tilt, animali morti sotto le macerie o dispersi ma anche campi abbandonati, frane e smottamenti e strade rurali distrutte che impediscono la consegna di latte e prodotti deperibili, con la nuova scossa salgono a milioni di euro i danni provocati dal sisma nelle campagne dove è necessario far ripartire l’attività in un territorio a prevalente economia agricola con una significativa presenza di allevamenti di bovini e pecore. E’ quanto emerge da un primo monitoraggio della Coldiretti che, mentre continua l’azione di solidarietà degli agricoltori italiani a favore delle popolazioni nei Comuni con la distribuzione di viveri a lunga conservazione, è impegnata in interventi di sostegno alle aziende agricole colpite dalle quali dipende gran parte del futuro di queste zone. Senza agricoltura l’economia di questi territori muore. Circa mille aziende agricole operano nell’area interessata dal sisma dove sono subito necessari, tra l’altro, foraggi, mangimi, generatori di corrente, carrelli per la mungitura, pali e filo elettrificato per le recinzioni ma – sottolinea la Coldiretti – ci sono difficoltà per accudire gli animali dove le persone sono state costrette ad allontanarsi e si temono azioni di sciacallaggio nelle aziende agricole isolate. Sono in azione ronde anti sciacalli realizzate dai giovani della Coldiretti che di sera vigilano sulle aziende agricole, mentre sulla base delle richieste si sta procedendo alla consegna di carrelli per la mungitura e generatori di corrente alle aziende colpite con la collaborazione dell’Associazione Italiana Allevatori (AIA) ma anche il cibo garantire l’alimentazione degli animali con l’aiuto dei Consorzi Agrari d’Italia (CAI) mentre un ulteriore necessità sarà quella di poter alloggiare in tende , camper e roulotte, gli allevatori che non potranno rimanere nelle strutture dichiarate inagibili, per consentire loro di rimanere vicini ai propri animali. Per assistere le imprese agricole ed i cittadini la Coldiretti ha aperto ad Amatrice un “ufficio mobile”, perché anche i locali dell’organizzazione sono stati distrutti dal terremoto. Per consentire ad agricoltori, cittadini, strutture economiche e cooperative lungo tutta la Penisola di collaborare in questa azione di solidarità è stato aperto uno specifico conto corrente denominato “COLDIRETTI PRO-TERREMOTATI” (IBAN: IT 74 N 05704 03200 000000127000) dove indirizzare la raccolta di fondi.

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