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Calici di Stelle 2017: vinialsuper tra i Colli Euganei. I migliori vini degustati

“Calici di stelle”, una delle manifestazioni estive dedicate al mondo del vino più attese dai “winelovers”, che abbraccia lo stivale da nord a sud.

A organizzarla è il Movimento Turismo del Vino in collaborazione con l’Associazione nazionale Città del Vino.

Obiettivo: promuovere e far conoscere aziende e vini dei diversi territori, in un contorno animato da musiche e deliziato dai sapori tipici di ogni zona.

Quest’anno vinialsupermercato.it era in provincia di Padova, ad Arquà Petrarca, località rinomata per nel panorama della viticoltura dei Colli Euganei veneti.

LA DEGUSTAZIONE
Primo assaggio degno di nota è il Pinot bianco dell’Azienda agricola Rossato Giuliano: estremamente interessante, con le sue accattivanti note d’agrumi e fiori bianchi. Un piccolo produttore di Cinto Euganeo (PD), che per filosofia fonda tutto su vini vinificati esclusivamente in acciaio e solo di annata.

Il secondo “calice stellare” è invece quello di un nome più blasonato, garanzia di vini di qualità. Parliamo di Cà Lustra di Francesco Zanovello e del suo Olivetani, interessante progetto di vinificazione di ben cinque vitigni: Tai, Moscato, Pinot Bianco, Sauvignon e Garganega, a rappresentare la Doc più antica dei Colli Euganei, ai piedi del monte Venda.

Complice anche la temperatura molto piacevole iniziamo questa volta ad avvicinarci ai rossi scelti per la manifestazione, partendo da un classico taglio bordolese: “Volo”, dell’azienda Il filò delle vigne. Un vino giovane e vigoroso, che regala note interessanti di sottobosco. Ben rappresenta la filosofia dei vini di questa azienda.

Diverso ma di eccellente qualità anche l’autoctono di casa Reassi, il “Vin Bastardo”, prodotto da uve 100% Marzemina nera bastarda, una delle uve recuperate tra i colli vulcanici.

Non mancano in questa manifestazione alcuni produttori di vini bio e naturali. Interessanti quelli dell’Azienda Agricola Alla Costiera. Oltre al Bianco sur lie, ottimo il Rosso Riserva a base Cabernet Sauvignon “Vo’ Vecchio”, che prende il nome dal luogo di origine dell’azienda.

Chiudiamo con l’azienda Conte Emo di Capodilista – Azienda Agricola La Montecchia, aderente alla Federazione italiana Vignaioli Indipendenti (Fivi), che si fa apprezzare per un vitigno ancora poco presente nei Colli Euganei, ma che vive una fase di rivalutazione: il Carmenère Igt Veneto chiamato, appunto, “progetto Recupero”.

Prodotto da solo uve Carmenère, regala intensità e profondità al gusto, mantenendo comunque eleganza e una certa facilità di beva. Degno di menzione anche il Cabernet Franc prodotto da Conte Emo di Capodilista.

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degustati da noi vini#02

Vignato lancia “Primo Incontro”: il vino da merenda

Rifermentazione in bottiglia sui propri lieviti e nessuna aggiunta di solforosa per una Garganega in purezza pensata come un “vino da merenda”. La Garganega di Gambellara, i suoi lieviti indigeni, nessuna aggiunta di solforosa: è un inno al territorio più autentico, e allo stesso tempo alla convivialità, il vino “Primo Incontro” che la cantina biologica Davide Vignato di Gambellara (VI) lancia in questi giorni d’estate.

Il nuovo vino, prodotto dalla cantina che solo un paio di anni fa ha lanciato i primi due Gambellara Classico Doc biologici certificati nella storia della denominazione vulcanica vicentina, è una Garganega rifermentata in bottiglia, che nasce da vigneti di collina con 25 anni di età nella sottozona dei Monti di Mezzo e Faldeo.

A una prima fermentazione con lieviti spontanei segue l’aggiunta di mosto di Recioto di Gambellara prima della rifermentazione, in bottiglia che avviene senza alcuna aggiunta di anidride solforosa. “Volevo fare un vino giovane e frizzante – racconta Davide Vignato – capace di rispecchiare al meglio il nostro territorio quanto i due Gambellara Classico Doc che produco, ma che fosse anche in grado di distinguersi per uno spirito ancora più immediato e conviviale”.

Le scelta dei lieviti indigeni e della rifermentazione in bottiglia vanno in questa direzione. E’ nato così un “vino da merenda”, quotidiano, da bere a inizio serata con gli amici o da gustare con semplicità a tutto pasto”.

Il nuovo vino – Garganega 100% sotto la denominazione IGT Veneto – Primo Incontro ha un colore giallo paglierino con una leggera velatura naturale dovuta alla rifermentazione sui lieviti.

Al naso profumi fragranti di fiori bianchi, mela e crosta di pane sono ravvivati da una freschezza che ritorna in bocca per un sorso immediato e piacevole, in cui prevale la nota minerale e terrosa tipica del terroir. In chiusura la scia leggermente amarognola caratteristica della Garganega esalta la bevibilità del vino, ideale per l’aperitivo e con piatti dai sapori non eccessivamente strutturati.

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