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Se l’hotel si compra la cantina: Tenuta Valdipiatta a Monteverdi Tuscany

Se hotel si compra la cantina Tenuta Valdipiatta a Monteverdi Tuscany Accordo tra Miriam Caporali e imprenditore Michael L. Cioffi

Un accordo strategico, accompagnato da un investimento di oltre un milione di euro, sancisce «l’inizio di una nuova era» per Tenuta Valdipiatta. Il nuovo proprietario è Michael L. Cioffi, fondatore del boutique hotel diffuso Monteverdi Tuscany. Ad annunciare l’accordo, insieme all’imprenditore americano, è Miriam Caporali, ormai ex titolare della storica Tenuta Valdipiatta di via della Ciarliana 25/A, a Montepulciano, in provincia di Siena. L’obiettivo dell’accordo trovato tra i due imprenditori è rafforzare l’eccellenza enologica e il legame con la terra del Vino Nobile di Montepulciano.

UN’ALLEANZA PER IL FUTURO DI TENUTA VALDIPIATTA

Con il nuovo accordo, Tenuta Valdipiatta beneficerà di significative risorse finanziarie destinate all’ampliamento dei vigneti e all’acquisto di attrezzature all’avanguardia. Miriam Caporali continuerà a guidare l’azienda come Chief Operating Officer, affiancata dal marito Giuliano, portando avanti l’eredità familiare. «La nostra missione – spiega Caporali – è rispettare e valorizzare il territorio, unendo tradizione e innovazione». La collaborazione con Monteverdi Tuscany rappresenta un’opportunità unica per consolidare l’identità della cantina e promuovere la sua eccellenza a livello internazionale».

LA STORIA DI TENUTA VALDIPIATTA

Fondata negli anni ’60, Valdipiatta è stata acquistata negli anni ’80 da Giulio Caporali, padre di Miriam, che ha trasformato l’azienda in un riferimento per il Vino Nobile di Montepulciano. La cantina, oggi certificata biologica, si estende su 30 ettari, tra vigneti, uliveti e boschi, ed è un esempio di sostenibilità e biodiversità. Dal 2002, Miriam Caporali ha portato avanti il lavoro iniziato dal padre, ottenendo riconoscimenti internazionali. Non ultimo, negli ultimi 25 anni, la cantina ha instaurato collaborazioni significative con alcuni dei più rinomati enologi di Bordeaux.

MONTEVERDI TUSCANY E MICHAEL L. CIOFFI

Monteverdi Tuscany, raffinato albergo diffuso fondato da Michael L. Cioffi nel cuore della Val d’Orcia, è un luogo dedicato al benessere e alla creatività. Con i suoi ristoranti, la spa e un centro culturale, Monteverdi rappresenta un’eccellenza nell’ospitalità toscana, «in perfetta sintonia con la filosofia di Valdipiatta». «Giulio Caporali era un uomo straordinario, un grande studioso e vignaiolo – ricorda il nuovo proprietario – e questa collaborazione è il modo migliore per onorare la sua memoria e proseguire il suo lavoro». Michael L. Cioffi, avvocato, imprenditore e filantropo statunitense con una passione per l’arte, la cultura e la tradizione italiana, in particolare toscana, rende così ancora più profondo il suo rapporto con la Val d’Orcia. Tenuta Valdipiatta a Monteverdi Tuscany

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Esteri - News & Wine news news ed eventi

Gróf Degenfeld, 25 anni a Tokaji: un quarto di secolo in cui è cambiato tutto

I voli da Stoccarda a Budapest, di venerdì pomeriggio, con i figli piccoli. Le auto prese a noleggio all’aeroporto. I viaggi verso Tokaj che duravano 4 ore, su strade gruviera, piene di buche. Gli slalom, al volante, tra le nuvole di gasolio dei tir targati Ucraina. Come scordare, poi, quel bagno della pensione, in centro al villaggio. Ci si doveva inchinare per fare la doccia, perché il tetto era troppo basso. Thomas Lindner e consorte, la contessa Marie Degenfeld, ricordano ogni singolo dettaglio dei loro primi passi nella regione vinicola di Tokaji, dove oggi la tenuta Gróf Degenfeld compie 25 anni (1996-2021).

Era il 1994 quando il conte Sándor Degenfeld decise di tornare là dove gli era stato sottratto tutto, durante la Seconda Guerra mondiale. Una scelta condivisa con la figlia e il genero, desiderosi di tenere viva la memoria di uno dei padri fondatori della della viticoltura a Tokaj: il Conte Imre Degenfeld, le cui tracce affondano nell’800.

I viaggi dalla Germania – paese in cui la famiglia era emigrata – in un’Ungheria che stava riprendendo in mano le proprie sorti dopo la fine dell’epoca comunista, servivano a questo. «Dopo un discreto girovagare – ricorda Thomas Lindner – ci fu proposta una tenuta a Tarcal. Erano le 11 di un mattino ventoso, umido e freddo. Ma per noi fu amore a prima vista».

PAROLA D’ORDINE ENOTURISMO

Il castello che oggi ospita l’Hotel 4 stelle con ristorante gourmet targato Gróf Degenfeld, operativo dal 2003, è solo uno dei grandi rinnovamenti apportati all’area dall’architetto Ferenc Salamin, ingaggiato dai conti. La struttura, risalente al 1873, ospitava un istituto voluto dal Re, per supportare l’industria del vino ungherese dopo l’epidemia di fillossera. Divenuta proprietà statale, fu lasciata in stato di abbandono.

La stessa sorte toccò ai vigneti circostanti, recuperati e reimpiantati tra il 1999 e il 2010, grazie al prezioso contributo dell’agronomo István Varkoly. Nel 1996 il momento più atteso: l’inaugurazione della moderna cantina, scopo primario del ritorno di fiamma in Ungheria, situata alle spalle del castello-hotel.

A finanziare il progetto, oltre all’eredità nobiliare, anche l’attività imprenditoriale di Thomas Lindner, presidente del consiglio di sorveglianza di Groz-Beckert, azienda tedesca del settore manifatturiero. Oggi la tenuta Gróf Degenfeld, diretta da Máté Tóth, può contare su 35 ettari vitati, situati tra Tarcal e Mád, pregiate sottozone della regione vinicola di Tokaji.

LE NOVITÀ TRA VINI BIOLOGICI, HOTEL E BENESSERE

Dal 2009 la scelta di dare un’impronta biologica all’azienda, con la certificazione ufficiale arrivata da Biokontroll Hungária nel 2017. Altro anno importante è il 2015, quando viene rinnovata la cappella Terézia, che domina la collina sopra la tenuta. Un luogo divenuto iconico per le foto di matrimoni, cresime, fidanzamenti e anniversari.

Venticinque anni, dunque, in cui la famiglia Degenfeld ha cambiato la propria vita e influenzato vini ed enoturismo a Tokaj. All’orizzonte, altri progetti all’insegna soprattutto della viticoltura green. La linea di vini biologici, che conta anche uno spumante Metodo classico Tokaji Extra Brut, sarà allaragat con altri vini secchi curati dall’enologo Balázs Sulyok.

In cantina riposano anche i primi, pregiati Aszú e Szamorodni bio. Ma la punta di diamante sarà l’Essencia 2017, il secondo prodotto da Gróf Degenfeld dopo l’annata 1999. Tra le novità in programma, anche l’espansione dell’area benessere e Spa del castello-Hotel di Tarcal, con l’allestimento di un’area jacuzzi per il periodo invernale.

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Chef Franco Aliberti al fianco di Bartolini dopo la chiusura del Tre Cristi Milano

Chiusa l’esperienza al ristorante Tre Cristi Milano, è tempo di nuove sfide per lo chef Franco Aliberti. Il classe 1985, new entry del team di Enrico Bartolini, ha trovato casa a Milano Verticale | UNA Esperienze, hotel 4 stelle superior che si pone come «nuovo punto di riferimento dell’ospitalità meneghina».

L’hotel Milano Verticale (173 camere, 600 mq di spazi ristorativi e 1000 mq di giardino interno) apre al pubblico oggi tra via De Cristoforis e via Rosales. Siamo nel distretto di Porta Nuova, in zona Garibaldi – Corso Como.

Franco Aliberti entra nel team in triplice verste. Sarò lui a curare il ristorante fine dining, l’osteria contemporanea e il cocktail bar, in qualità di chef resident del team Bartolini.

Un progetto nel progetto, quello della tavola d’eccellenza, che vuole essere «il vero fiore all’occhiello di Milano Verticale». Una proposta gourmet non a caso declinata nei tre concept affidati allo chef Franco Aliberti.

I TRE CONCEPT GOURMET DI MILANO VERTICALE

A unificare i tre “luoghi pubblici” del food & beverage, aperti alla città così come agli ospiti dell’hotel, è il grande soffitto a tegole inclinate. Uno spazio che si contrae e si dilata rendendo i tre ambienti fluidi, collegati tra loro. Ma allo stesso tempo perfettamente identificabili.

Il primo spazio è quello di Vertigo, Osteria Contemporanea. un ambiente aperto, dall’atmosfera informale. vista sulla cucina e naturale propensione a proiettarsi verso l’esterno, nel dehors e nel giardino. Il Bar con urban garden offre una carta cocktail&drink creata con la consulenza di Mattia Pastori. Il food pairing è curato dalla stessa cucina.

Passando dal cocktail bar al ristorante fine dining Anima, l’atmosfera diviene più intima e serale. Dieci tavoli gourmet, circondati da un ambiente di grande eleganza e due salette private da sei e otto posti.

GIOCO D’ATMOSFERE

Alla continuità visiva esterno-interno si contrappone la discontinuità sonora. Fuori il rumore della città. Dentro solo il brusio dei clienti. In sottofondo, il suono rassicurante dello scorrere dell’acqua.

Proprio il canale d’acqua che attraversa il giardino definisce lo spazio. Qui sono ordinatamente disposti i tavoli del bar e del ristorante. Uno luogo informale, da déjeuner sur l’herbe, che lascia spazio all’espressione della natura.

Lo spazio outdoor attrezzato ad uso di bar e ristorante si tramuta inaspettatamente in un’area di carattere paesaggistico, fortemente informale. Tra le specie che lo popolano: aceri grigi, Liridendron tulipifera, Gleditia triacanthos, Cercydiphillum japonicus. Gruppi di arbusti, graminacee e specie erbacee.

Il giardino interno è annunciato già dalla piazzetta antistante l’ingresso dell’hotel Milano Verticale, dove spicca un grande esemplare di Magnolia grandiflora. Una pianata preservata come un tesoro, durante i lavori.

Lo spazio pubblico è stato riqualificato anche lungo tutto il prospetto di via Rosales. Un progetto in cui le superfici dure si alternano a macchie arbustive e alberi in vasca. Architettura di interni e degli spazi esterni, del resto, hanno lo stesso imprinting: quello dello studio Vudafieri-Saverino Partners.

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Autochtona 2020: confermata la 17° edizione del Forum dedicato ai vitigni autoctoni italiani

La 17° edizione di Autochtona, il Forum dei vini autoctoni, si terrà il 19 e 20 ottobre 2020 presso Fiera Bolzano in concomitanza con “Hotel“, evento fieristico dedicato alla ristorazione e all’hôtellerie.

Sarà certamente un’edizione speciale – affermano i giornalisti Pierluigi Gorgoni e Alessandro Franceschini, rispettivamente coordinatore e segretario dell’Autochtona Award – Sarà una ripartenza importante, dopo il difficile periodo che abbiamo vissuto, e sarà una dal vivo, all’interno di una manifestazione che negli anni è riuscita a diventare un importante avamposto di visibilità per tante piccole realtà che hanno il merito di custodire varietà autoctone, a volte sconosciute o che hanno rischiato l’estinzione”.

Nessun rinvio o annullamento, quindi, ma la decisione di Fiera Bolzano di rivedere la formula per andare incontro alle nuove norme di sicurezza introdotte a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19. Per due giorni a Bolzano si riuniranno esperti degustatori appartenenti alla critica enologica italiana e internazionale per valutare le numerose etichette che interpretano l’universo dei vini autoctoni italiani.

Dopo le selezioni di lunedì 19 ottobre, rigorosamente alla cieca, martedì 20 i giurati degusteranno nuovamente i vini finalisti per assegnare gli Autochtona Award nelle storiche categorie che da sempre contraddistinguono questo premio: Miglior Vino Bianco, Miglior Vino Rosato, Miglior Vino Rosso, Migliori Bollicine, Miglior Vino Dolce ai quali si aggiungono le menzioni speciali tradizionalmente assegnate nell’ambito della manifestazione.

Anche quest’anno, inoltre, torna Tasting Lagrein, il premio, organizzato in collaborazione con il Consorzio Vini Alto Adige, riservato ai vini prodotti con questo vitigno autoctono a bacca rossa che decreterà il vincitore per ciascuna delle tre versioni Rosé, Classico e Riserva.

I lavori della giuria, quest’anno, non si svolgeranno a porte chiuse: le telecamere e i canali social di Fiera Bolzano consentiranno di unire il fisico con il virtuale, entrando nelle sale di degustazione per trasmettere live alcuni momenti del lavoro dei degustatori, condividendo a fine giornata riflessioni e spunti sui vini e le tipologie degustate. Anche la cerimonia di premiazione potrà essere seguita in modo digitale.

Siamo orgogliosi di aver costruito, anno dopo anno, con pazienza e passione, una manifestazione diventata un punto di riferimento per tutti coloro che intendono approfondire la conoscenza dei vini da vitigni autoctoni presenti in Italia”, afferma Thomas Mur, Direttore di Fiera Bolzano.

“In collaborazione con le autorità locali – spiega il Direttore – è stato redatto un protocollo di sicurezza che garantirà una permanenza sicura nel quartiere fieristico. Siamo certi che anche quest’anno Autochtona, grazie alle novità di un’edizione certamente speciale, saprà coinvolgere i tanti vignaioli che coltivano varietà autoctone, all’interno di una kermesse a loro dedicata che rappresenterà una vera e propria ripartenza per il vino italiano”.

Tutti i vini degustati dai giurati animeranno nei due giorni di fiera quello che sarà il più grande banco di assaggio d’Italia dedicato ai vini da vitigni autoctoni. Si troverà nei padiglioni di Fiera Bolzano, all’interno di uno spazio studiato e organizzato in sicurezza e gestito esclusivamente da personale di servizio nel quale si accederà solo dopo essersi registrati online in modo da mantenere un preciso controllo degli ingressi.

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Cantine e Ospitalità Gli Editoriali news news ed eventi

Cari romani, è ora di scoprire il Lazio: tra vino e relax, cinque cantine con ospitalità

EDITORIALE – Cinque cantine in cui degustare ottimi vini e concedersi una pausa di relax a poche ore da Roma, ViterboFrosinone, nel Lazio. Dall’hotel al wine resort, passando per la rusticità galante di una dependance, sono tante le opportunità per i romani (e non solo) a meno di un’ora da casa.

Luoghi che incarnano al meglio quel concetto di “turismo di prossimità” che rischia di essere l’unica eredità col segno “più” dell’emergenza Coronavirus. Dopo il tuffo in Lombardia, tra le splendide colline dell’Oltrepò pavese, eccoci al secondo appuntamento con i territori del vino che si affacciano sulle città più importanti d’Italia.

AZIENDA BIOLOGICA DE SANCTIS

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La produzione di Frascati Doc e Docg di eccellenza resta una mission centrale (e centrata) per l’Azienda biologica De Sanctis, cui si affianca da poco anche l’attività di accoglienza. Il vignaiolo Luigi De Sanctis ha “approfittato” del lockdown per concludere la ristrutturazione del suo nuovo gioiello: una dependance immersa nei vigneti.

“La nostra casa rurale in pietra – commenta – è il luogo perfetto per concedersi un soggiorno di relax. Completamente autonoma, con portico privato, consente agli ospiti di trascorrere qualche giorno con noi, immersi nella nostra azienda, tra i filari. Con il vantaggio di trovarsi perdipiù in un territorio unico, evocativo di antiche storie, tra arte e cultura contadina pochi chilometri da Roma”.

Azienda Biologica De Sanctis
Via Pietra Porzia, 50
00044 Frascati (RM)
Tel. 3407058552 / 340 3962772
desanctisluigi@yahoo.it


WINE HOTEL “LA TANA DELL’ISTRICE” DI SERGIO MOTTURA

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Impossibile non ricordarsi del logo: quell’istrice stilizzata è ormai divenuta sinonimo degli ottimi vini di Sergio Mottura, così come del Wine Hotel “La tana dell’Istrice” di Civitella d’Agliano, in provincia di Viterbo. Siamo al centro di un’importante crocevia, a poco più di un’ora da Roma e Firenze.

Una casa trasformata in agriturismo nel 1996, completamente ristrutturata per offrire i migliori servizi per un soggiorno comodo e piacevole, conservandone la struttura originaria. Arredate in parte con mobili di famiglia, tutte le camere sono eleganti, spaziose e confortevoli, ciascuna diversa nei colori e negli arredi.

Quasi tutte le stanze si affacciano sulla piazza principale del paese, con vista sull’antica torre Monaldesca. Il palazzo offre 8 camere doppie e 3 suite (quattro posti letto), tutte con bagno, aria condizionata, tv satellitare, mini bar e phon.

Wine Hotel “La tana dell’Istrice” di Sergio Mottura
Piazza Unità D’Italia, 12
01020 Civitella D’agliano (VT)
+39 0761 914533 (int.3)

tana@sergiomottura.com


MERUMALIA WINE RESORT

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Ogni stagione dell’anno è perfetta per visitare il Merumalia Wine Resort. Un ambiente tranquillo e riservato a soli 30 minuti di macchina da Roma, 25 minuti dall’Aeroporto di Ciampino e 45 minuti dall’Aeroporto di Fiumicino.

Il luogo ideale per un weekend, una lunga vacanza o un piacevole soggiorno di lavoro in cui “sentirsi a casa”. Il Wine Resort conta 4 appartamenti ottenuti dalla ristrutturazione di un antico casale. Le camere sono tutte diverse per dimensioni, forma e arredamento, ma tutte con vista sulla vallata di vigneti e sulla città di Roma.

La parola d’ordine è “relax”, anche per le famiglie con bambini e le persone con limitate capacità di movimento. Sono tra l’altro i benvenuti i piccoli animali da compagnia. Lo staff di Merumalia Wine Resort, organizza su richiesta pranzi e cene esclusive per gli ospiti, con menu della tradizione e prodotti locali, tra cui i vini prodotti dalla famiglia Fusco.

Marumalia Wine Resort
Vicolo Prataporci 8
00044 Frascati (RM)
+393402998994
info@merumalia.it


TENUTA DI PIETRA PORZIA

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Un luogo di charme e relax, tra le colline dei Castelli Romani, inserito tra le Dimore storiche italiane. L’agriturismo Tenuta Pietra Porzia è l’ideale per chi cerca una location di assoluto silenzio. Offre 5 camere nella villa di charme del XX secolo, oltre a 2 camere e due appartamenti nella foresteria.

Le stanze, tutte con bagno privato e wifi, sono arredate in parte con vecchi mobili e si affacciano tutte sul giardino. L’agriturismo è sempre molto ventilato, data la posizione in collina e sono “praticamente assenti le zanzare”.

Le tre camere disposte lungo la facciata della villa Pietra Porzia hanno una lunga terrazza che permette di godere di una vista spettacolare su Roma, le colline dei Castelli Romani e  i vigneti della proprietà. “Sono quelle destinate ai nostri ospiti ‘Vip’ e ospitano spesso anche la camera degli sposi”, assicurano i titolari.

Un luogo perfetto per trascorrere un week in pieno relax, anche con i bambini. Spazio anche per una piscina e per itinerari sportivi e culturali. Al tramonto la cosa più bella è godersi il paesaggio dalla terrazza davanti alla villa con un bel calice di vino prodotto dalla Tenuta.

Tenuta Pietra di Porzia
via di Pietra Porzia 60
00044 Frascati (RM)
Tel. 06 20766341 / 3386297153
hotel@tenutadipietraporzia.it


MARIA ERNESTA BERUCCI – ANTICA CASA MASSIMI

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La proposte di ospitalità della cantina guidata da Maria Ernesta Berucci e del marito Geminiano Montecchi risponde al nome di Antica Casa Massimi. Un luogo sempre al centro della vita e della cultura del borgo di Piglio.

Nel primi anni ’90, Manfredi Berucci, erede dei Massimi che qui aveva il fulcro dell’azienda secolare, ristrutturò il palazzo e ne fece un luogo di convivio e eventi di cultura e arte, con i vini della Vigneti Massimi Berucci e la cucina fondata sulla tradizione ciociara e antica.

Con il nuovo millennio la quarta generazione ha continuato a tener viva la struttura e oggi l’Agriturismo Antica Casa Massimi è aperto con la sua Sala da Pranzo e le camere per il soggiorno.

La casa si sviluppa per mille metri quadrati su nove livelli. Quattro le camere da letto, tutte doppie-matrimoniali, a disposizione degli ospiti: due possono diventare all’occorrenza dei mini appartamenti.

Antica Casa Massimi
Via Maggiore 121
03010 Piglio (FR), Italy
Tel. +393479408300
info@mariaernestaberucci.com

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Radici del Sud: vini del Meridione al top. Ma la location sta “stretta”

Vinialsupermercato.it non poteva mancare, quest’oggi, a Torre a Mare. La frazione del Comune di Bari ha ospitato una delle più importanti rassegne sui vini del Sud. Parliamo ovviamente di Radici del Sud, manifestazione internazionale dedicata ai soli vini meridionali. Alle loro mille facce e sfaccettature. Dall’Aglianico della Basilicata al Primitivo della Puglia, passando per la Falanghina della Campania e al Nero d’Avola della Sicilia, per citarne solo alcuni (qui i vini 2016 premiati dalla giuria). Un’iniziativa lodevole, che vede finalmente i produttori meridionali – ormai affermatissimi nel panorama mondiale per la qualità dei loro vini – riunirsi sotto lo stesso “tetto” per un evento comune, in cui sfoggiare le proprie perle. Tutto bellissimo. Se non fosse che la location, una delle sale dell’Una hotel Regina, sia parsa piuttosto “ristretta” per una manifestazione di tale portata. Vero è che i 15 euro previsti per l’ingresso, con degustazioni illimitate, sono risultati ai più un prezzo ‘onesto’ per accedere alla stupenda sala da cerimonie in pietra. All’interno, ecco i vari banchi d’assaggio, sistemati in maniera un po’ confusa: poca la chiarezza nella distinzione tra i produttori delle varie regioni. Con un po’ d’impegno, abbiamo avuto comunque la possibilità di scoprire interessantissime realtà. A conferma che i produttori del Sud abbiano ormai intrapreso la strada della qualità, dimostrando di essere bravi vinificatori, nonostante mille difficoltà.

I MIGLIORI ASSAGGI
E non ci riferiamo soltanto ai ‘grandi nomi’ quali Feudi di San Gregorio, con le cantine vassalle Basilisco e Ognissole, o a marchi importanti pugliesi come Antica Masseria Jorche, una delle regine del Primitivo di Manduria, o ancora a Colli della Murgia, cantina biologica di Gravina in Puglia che presentava due spumanti metodo Charmat e un rosato pugliese ‘atipico’, di un eccellente rosa tenue, oltre ai vari bianchi di Minutolo. Grandi conferme anche quelle riservate dai vini lucani, con la nota Cantine del Notaio a sfoggiare – otre ovviamente ai vari Aglianico del Vulture – un metodo classico di Aglianico vinificato in bianco, molto interessante. Tra i vini che meritano una menzione particolare, ecco un bianco vinificato come un vino rosso, in otri di terra cotta: quello dell’azienda Lunarossa di Giffoni Valle Piana, provincia di Salerno, Campania. Quartara è il nome di questo gioiello, che prende il nome dal recipiente che lo culla sino a diventare un nettare così prelibato: un Fiano dei colli Salernitani che rimane a contatto con le bucce per 2 mesi. Abbastanza per regalare un bianco fresco e brillante, non trattato, nel rispetto della filosofia dei più famosi vignaioli friulani. Insomma: sono ormai tante le realtà vitivinicole meridionali che meritano di essere raccontate su palcoscenici di tutto rispetto. Anche – e soprattutto – fuori dai confini di un Sud Italia che sta sempre più ‘stretto’ al cuore e alla passione di questi produttori. Un cuore che, il più delle volte, batte al ritmo della qualità assoluta.

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