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Highland Park 12 y.o. Old Viking Honour

(4 / 5) Il packaging è stato recentemente rivisto, quasi a voler sottolineare lo spirito fiero ed indipendente della distilleria. Il contenuto invece è rimasto il medesimo: Highland Park 12 y.o. Old Viking Honor si conferma un punto di riferimento per gli appassionati dei whisky delle isole.

LA DEGUSTAZIONE
Una piacevole combinazione di erbe, fiori, scorza d’agrumi e miele tenute insieme da un sottile sentore torbato.

Ma andiamo per gradi; color ambrato, chiaro e luminoso. Naso ricco in cui subito emerge molto delicata la nota di torba tipica di Highland Park. Fumo fresco e floreale di erica marchio di fabbrica della distilleria. Seguono piacevoli profumi di erba tagliata e scorza di agrumi (arancia e cedro).

In bocca è morbido e con una tendenza dolce data dalla piacevole nota di miele mitigata da un leggero sentore speziato. Avvolgente nel sorso non lascia completamente la bocca regalando un finale piacevolmente lungo in cui la spezia (pepe nero) si fa più evidente e gioca ad inseguirsi col tipico fumo di erica.

Un dram seducente e completo, in grado di soddisfare tanto l’appassionato di torba quanto chi ricerca dolcezza e spezia nel proprio bicchiere. Single Malt dall’interessante rapporto qualità/prezzo che si pone come un buon amico nei dopocena meditativi quanto fedele compagno a tavola abbinato a carni rosse di media cottura.

HIGHLAND PARK
“Est. 1798”; fondata a Kirkwall sulle isle Orcadi nel 1798 è la terza distilleria più antica di Scozia. Ma non solo. La sua posizione sull’isola di Mainland in pieno Mare del Nord ne fa di fatto la distilleria più a nord di Scozia. Con ogni probabilità la più a nord del mondo.

Proprio la posizione (il terroir direbbero i sommelier) è il segreto dei whisky di Highland Park. Da un lato i venti del nord che sferzano l’isola (raro trovare una pianta su Mainland) condizionano molto i sentori della torba. Dall’altro il clima particolarmente mite (la Corrente del Golfo lambisce l’isola) dona una piacevole lentezza all’invecchiamento.

Una distilleria avvolta nella leggenda. Si narra infatti che già prima della sua fondazione ufficiale Magnus Eunson, pastore protestante della comunità di Kirkwall, distillasse illegalmente whisky ad Highland Park. Prete di giorno e distillatore illegale (“moonshiner“) di notte, specie la notte del sabato per poter vendere il proprio spirito la domenica a messa!

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Food Lifestyle & Travel

Abbinamento cibo whisky: le regole del Gourmet Tour

Nata l’anno scorso all’interno del Whisky Club Italia, l’idea del Whisky Gourmet Tour è molto più della solita “cena con degustazione”. L’obiettivo è quello di andare oltre il solito binomio Cibo-Vino (o Cibo-Birra) ed esplorare il mondo ancora sconosciuto dell’abbinamento Cibo-Whisky. “Hic Sunt Leones” penseranno molti alla sola idea di abbinare un distillato ad un piatto. Ma la verità è che muovendosi su questo territorio impervio si possono fare incontri che tolgono il fiato. Scoperte affascinanti che ci aprono a nuove sensazioni. Sensazioni da vivere e condividere.

La ricerca dell’abbinamento che possa esaltare le tipicità del territorio, le caratteristiche dei Whisky e le abilità e personalità di cuochi e ristoratori ha portato il W.G.T. 2017 a fare tappa presso il Ristorante Otto di via Luigi Ponti 14 a Vimercate, in provincia di Monza e Brianza.

IL MENU
Dalla creatività del Ristorante Otto è nata l’idea del menù della serata battezzato “Funky Gallo”, ovvio quale sia l’ingrediente che lega i 4 piatti presentati ma per nulla scontata la realizzazione degli stessi. A partire dal “Royal di Gallo” in antipasto fino ad “A Pelle figlio di A Pollo” (impossibile descrivervi la ricetta) passando per il risotto “Abbassa la cresta” (molto più che un semplice riso con creste di gallo) la cucina ha saputo coniugare sapori, profumi, consistenze ed emozioni in modo impeccabile.

Ma l’esperienza gourmet non si è limitata ai piatti. Ad ognuno di essi è stato infatti abbinato un Whisky. Quattro diversi Whisky (tre dei quali non reperibili in Italia) per quattro piatti.

GLI ABBINAMENTI
Un American Whiskey, il Michter’s US*1 Unblended 41.7%, per l’antipasto. Non un Bourbon come si potrebbe erroneamente pensare ma un “American”, vale a dire un Whiskey invecchiato in botti non nuove che hanno precedentemente contenuto Bourbon. Troviamo la naso ed al palato note fresche di zenzero, pepe bianco e rosa e la dolcezza della vaniglia. Tutte note che abbiamo nel Royal di Gallo, binomio perfetto.

Un nome che da solo è sinonimo di Single Malt: è il Macallan 10 y.o. Sherry Oak 40% il Whisky scelto per accompagnare il Risotto. Ci arriva subito il sentore di cuoio bagnato, profumo tipico degli invecchiamenti 100% botti ex sherry oloroso, ma appena il bicchiere si apre un poco ed il nostro naso si abitua ecco emergere note di frutta, note speziate e sul fondo anche note di fava di cacao.

Il risotto è cremoso e lega bene con l’alcolicità morbida del Macallan, l’acidita data dalla mele sapientemente dosate nel piatto ben si combina con le note fruttate del bicchiere così come la nota speziata del piatto (timo?) con quella del whisky.

Isle of Jura 1997 Tastival Whisky Festival 2015 52% per il secondo piatto. Distillato nel 1997 ed imbottigliato Cask Sterngth nel 2015 ha bisogno di “stiracchiarsi” un po’ nel bicchiere per poterci donare tutta la sua complessità. Un Whisky che apre con un ricco sentore erbaceo, erba tagliata ed erbe aromatiche che sposano la nota vegetale del piatto. Seguono i sentori caldi e torbati che reggono bene la carne saporita.

Il finale e lungo, lunghissimo, ed in continua evoluzione. Una curiosità: questo whisky è stato affinato per qualche mese in botti che hanno contenuto bollicine francesi della Loira, una scelta originale da parte della distilleria.

Ed il dolce? Avranno mica messo il gallo anche nel dolce? No, tranquilli, il dolce è un tripudio di cioccolato in tre diverse consistenze intensità e dolcezze. Qui il Gallo lo troviamo nel Whisky, The Famous Grouse Vic Lee 16 Year Old 40%. Il nostro amico pennuto è il simbolo della distilleria riportato in etichetta. Edizione limitata che ci accoglie con profumi fruttati e sentori di caramella mou e chiudere con la tipica nota di torba “Highland Park” marchio di fabbrica del blend.

DAL CAFFE’ AL WHISKY
Una realtà originale quella di questo locale: di giorno è il “TiAmo Caffè”, caffè e pasticceria con una propria gestione, mentre la sera diviene il “Ristorante Otto”. Delle ore 20.00 (le “Otto”, per l’appunto!) cambia la gestione e nei medesimi spazi e coi medesimi arredi del Caffè si apre il Ristorante. Una realtà tutta femminile guidata da Irene, abile patrona di casa motore inarrestabile dell’organizzazione, e Beatrice, giovane chef carica di idee, fantasia e voglia di sperimentare.

L’atmosfera calda e rilassata, il sorriso ed il lavoro delle padrone di casa, la voglia di scoprire nuovi percorsi del gusto, le ottime materie prime e la loro sapiente lavorazione, i fantastici whisk(e)y, l’entusiasmo dei partecipanti, finanche al rito “battesimale” di “purificazione” delle mani nel whisky prima di cena. Tutti ingredienti di una serata riuscita, di un nuovo tassello nel mosaico delle esperienze gourmet. Alla prossima tappa del Whisky Gourmet Tour, Slainte!

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