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Merano Wine Festival 2020 rimandato a marzo 2021: “Sarà primavera vino italiano”

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Merano Wine Festival 2020 rimandato a marzo 2021: "Sarà primavera vino italiano"

Il Merano Wine Festival 2020 è stato rimandato al 2021. Lo conferma in esclusiva a WineMag.it l’organizzatore Helmuth Köcher, raggiunto telefonicamente dalla redazione. Si tratta dell’ultima vittima illustre di Covid-19 in un annus horribilis che ha già visto saltare Vinitaly, ProWein e Mercato dei Vini e dei Vignaioli Fivi.

La 29a edizione della kermesse altoatesina, in programma a Merano dal 6 al 10 novembre, è rinviata dal 26 al 30 marzo 2021, nella cittadina dell’Alto Adige. “Un periodo simbolico – commenta Helmuth Köcher a WineMag.it – dal momento che sarà primavera: sarà un po’ la primavera del vino italiano, quando, ci auguriamo, avremo messo ormai l’emergenza Coronavirus alle spalle”.

A causare la cancellazione del Merano Wine Festival 2020 sono state le misure intraprese in Alto Adige dove, nelle ultime ore, sono state chiuse anche alcune scuole.  Sono 124 i positivi al Covid-19, secondo le ultime statistiche, su un numero di tamponi pari a 1.573.

“Il presidente della giunta provinciale di Bolzano – commenta ancora Köcher – ha emanato un decreto che stabilisce che da lunedì fino 30 novembre non potranno essere organizzati eventi pubblici che prevedano somministrazione di bevande e cibi”.

“Una misura – continua il numero uno della kermesse meranese – che chiaramente ci interessa direttamente. Puntiamo dunque su un’edizione 2020 digitale, dal momento che la piattaforma a cui lavoro da maggio, prevista in parallelo, è pronta al salto in prima linea”.

La 29° edizione del Merano Wine Festival si terrà dunque online, con le date confermate dal 6 al 10 novembre. “Sarà possibile l’interazione con i produttori, partecipare a degustazioni online e show cooking, anche grazie all’apporto di app come Telegram“.

Continua Helmuth Köcher, in esclusiva a WineMag.it: “Metteremo in evidenza le schede tecniche dei vini premiati, le specifiche delle cantine e tutte le descrizioni utili a un’esperienza a 360 gradi. L’edizione digitale non sostituisce quella che abbiamo dovuto cancellare, ma darà comunque visibilità ad ogni azienda”.

Il tutto in attesa di quella che Köcher definisce la “primavera del vino italiano“. “L’obiettivo è organizzare una 29° edizione speciale: abbiamo già ottenuto la conferma delle disponibilità di tutte le sale, dal 26 al 30 di marzo. Un periodo simbolico, che segna la rinascita: saremo infatti in primavera e la temperatura, a Merano, supererà i 20 gradi. Un momento che si preannuncia molto bello e di buon auspicio per tutto il settore del vino italiano”.

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Merano WineFestival da record. Prossima edizione 8-12 novembre 2019

Si festeggia il 27^ Merano WineFestival con l’8,5% in più di visitatori rispetto all’edizione precedente e con il ricordo di una carrellata di eventi e novità che hanno reso brillante e sempre più di qualità questa edizione 2018. Il patron Helmuth Köcher festeggia così con il suo staff le oltre 11 mila presenze distribuite in maniera omogenea nei cinque giorni della manifestazione meranese; l’affluenza maggiore nelle giornate di sabato e domenica e lunedì, e un incremento di interesse per le giornate della bio&dynamica di venerdì e di Catwalk Champagne il martedì.

Chiuso il sipario della kermesse enogastronomica più glamour in Italia e nel mondo, il WineHunter Helmuth Köcher dà appuntamento alla prossima edizione che si terrà dall’8 al 12 novembre 2019. L’edizione di quest’anno ha presentato nell’elegante scenario del Kurhaus la Official Selection con oltre 950 case vitivinicole tra le migliori in Italia e nel mondo e più di 120 artigiani del gusto; grande focus sui vini rosè con Rosè – Vino in futuro.

Protagonisti anche i giovani professionisti di sala under 30, premiati dopo due giornate di intense prove da superare dal riconoscimento del premio Emergente Sala. Merano WineFestival 2018 si è distinto, inoltre, per la varietà di appuntamenti di altissimo livello dedicati al mondo enogastronomico con l’aggiunta di un tocco di intrattenimento musicale e di incontri culturali fino a oltre la mezzanotte con la novità del fuori salone The Circle – People, Lands, Experiences in piazza della Rena.

Ha visto protagonista Naturae&Purae, il convegno curato e ideato da Helmuth Köcher e Angelo Carrillo ai Giardini di Castel Trauttmansdorff. Di grande interesse il Wild Cooking, appuntamento dedicato ai cibi fermentati. Evento clou della manifestazione è senz’altro la premiazione dell’Award Platinum, il massimo riconoscimento assegnato dal WineHunter Helmuth Köcher nelle categorie Wine, Wine Ante 2010, Culinaria e Aquavitae e attraverso la guida The WineHunter Award.

Non solo presentazioni di eccellenze food & wine, ma anche discussioni aperte come la tavola rotonda al Teatro Puccini sul futuro del vino tra cambiamenti climatici, nuove opportunità nella produzione e aspettative dei consumatori alla presenza di autorevoli esperti. Ricca di gustosi prodotti gastronomici da tutta Italia e in particolare dalla Campania la GourmetArena, e tra le novità di quest’anno grande successo di affluenza Spirits Experience Area dedicata al mondo della mixology con cocktail bar, tasting e seminari tematici.

Tutti i giorni del Merano WineFestival sono stati raccontati “live” dai media partner e da Radio Monte Carlo, radio partner ufficiale che ha documentato l’evento con interviste agli addetti ai lavori, esperti del settore e al pubblico presente attraverso i collegamenti di Maurizio Di Maggio nella sua trasmissione In viaggio con DiMaggio.

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Merano Wine Festival: ecco i vincitori degli Award Platinum

Merano– Sono state premiate venerdì sera sul palco del Kurhaus e al Virgilium Mountain Resort le eccellenze delle categorie Wine, Wine Ante 2010, Culinaria e Aquavitae.

Ecco di seguito la lista delle aziende che hanno ottenuto il massimo riconoscimento assegnato dal WineHunter Helmuth Köcher attraverso la guida The WineHunter Award.

VINO
Alto Adige – Südtirol
Castelfeder
2015 Pinot Nero Burgum Novum Alto Adige – Südtirol Riserva DOC

Kellerei Tramin
2015 Terminum Gewürztraminer Vendemmia Tardiva Alto Adige – Südtirol DOC

Campania
Marisa Cuomo
2016 Furore Fiorduva Costa D’Amalfi Bianco DOC

Friuli Venezia Giulia
Renato Keber
2013 Friulano Zegla Collio Riserva DOC

Lombardia
Bellavista
2011 Vittorio Moretti Franciacorta DOCG

Molise
Di Majo Norante
2014 Don Luigi Molise Rosso DOC

Piemonte
Poderi Luigi Einaudi
2013 Luigi Einaudi Langhe Rosso DOC

Rocche dei Manzoni
2013 Bricco San Pietro Vigna D’La Roul Barolo DOCG

Renato Ratti
2014 Marcenasco Barolo DOCG

Domenico Clerico
2014 Ciabot Mentin Barolo DOCG

Pelissero
2015 Vanotu Barbaresco DOCG

Sardegna
Argiolas
2014 Turriga Sardegna Rosso IGT

Sicilia
Donnafugata
2016 Ben Ryé Pantelleria DOC

Toscana
Tenuta di Artimino
2011 Occhio Di Pernice Carmignano Vin Santo DOC

Castiglion Del Bosco
2012 Millecento Brunello di Montalcino Riserva DOCG

Monteverro
2014 Monteverro Toscana Rosso IGT

Avignonesi
2015 Desiderio Toscana IGT

Fontodi
Flaccianello Della Pieve Colli Toscana Centrale IGT

Le Macchiole
2015 Palco Rosso Toscana IGT

Ricasoli
2015 Casalferro Toscana Rosso IGT

Ornellaia
2015 Ornellaia Bolgheri Rosso Superiore DOC

Castello di Fonterutoli
2016 Siepi Toscana IGT

Trentino
San Leonardo
2013 San Leonardo Vigneti Delle Dolomiti IGT

Veneto
Masi Agricola
2012 Riserva Di Costasera Amarone Della Valpolicella DOCG

Carlo Ferragù
2013 Amarone Valpolicella DOCG

VINO ANTE 2010
Alto Adige – Südtirol
Kellerei Terlan
2005 Rarità Pinot Bianco Alto Adige – Südtirol DOC

Lombardia 
Ca’ Del Bosco
2009 Dosage Zéro Noir Franciacorta DOCG

Piemonte
Parusso Armando
2009 Bussia Barolo Riserva DOCG

Toscana
Capezzana
2008 Villa Di Capezzana Carmignano DOCG

Trentino
Letrari
2008 976 Riserva Del Fondatore Trento DOC

Maso Martis
2008 Madame Martis Brut Riserva Trento DOC

Abate Nero
2008 Cuvée Dell’Abate Brut Riserva Trento DOC

Veneto
De Buris
2008 De Buris Amarone Della Valpolicella Classico Riserva DOCG

Zymé
2009 Harlequin Veneto Rosso IGP

CULINARIA
Carni e Salumi
Toscana
La Bottega di Adò
Lardo di Colonnata IGP

Dolci e Cioccolato
Trentino
Black Sheep Pasticceria di Alta Qualità Bio, Raw e Vegan
Green Raw Energy

Funghi e Tartufi
Abruzzo
Elite Tartufi
Miele Biologico di Acacia al Tartufo Bianco Pregiato Scagliato

Olio, Aceto e Condimenti
Emilia Romagna
Acetaia BG Villa Bisini Gambetti
Aceto Balsamico di Modena IGP Invecchiato “Oro”

Acetaia Giusti
Aceto Balsamico di Modena IGP 4 Medaglie d’Oro IV Centenario

Campania
Oleificio F.lli Punzo
Olio E.V.O. Vesuviano

Pasta, Riso e Cereali
Marche
Regina dei Sibillini
Spaghetti Senatore Cappelli

Prodotti Ittici
Marche
Euromar di Silvano Carso Pietro
Selezione Filetti di Acciughe

Emilia Romagna
Upstream italiana
Salmone affumicato

Prodotti Lattiero Caseari
Campania
Caseificio Ponte Molinello
Mozzarella di Bufala

AQUAVITAE
Alto Adige – Südtirol
Roner Distillerie
Grappa Weissburgunder Invecchiata

Friuli Venezia Giulia
Nonino Distillatori in Friuli dal 1897
Grappa Nonino 41° in Barriques 12 mesi

Lazio
Leardini Liquori Artigianali
Ariminum

Piemonte
Distilleria Sibona
Grappa XO

Trentino
Distilleria Marzadro
Espressioni Solera

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Merano WineFestival: il “fuori salone” è affidato a The Circle. Tasting, approfondimenti e relax

È una delle novità della 27° edizione di Merano WineFestival. Dal 9 al 12 novembre Piazza della Rena ospita The Circle, lo spazio dedicato agli eventi “fuori salone” del festival meranese. Palcoscenico per wine&food tasting, ma anche area di intrattenimento e relax per chi decide di concedersi una pausa a due passi dal Kurhaus. Special guest Joe Bastianich e Luca Gardini.

Nasce da un’idea di Manuela Popolizio, Federica Capobianco e Francesco Bruno Fadda e si sviluppa in stretta collaborazione con l’organizzazione di Merano WineFestival la nuova proposta di approfondimento e intrattenimento per i visitatori della kermesse meranese, The Circle – People, Lands, Experiences.

Uno spazio di 450 mq in Piazza della Rena, che per tutto il giorno (9.00 – 24.00) diventa palcoscenico di degustazioni, incontri con piccoli produttori di tipicità, vignaioli e chef, con lo scopo di esplorare i territori da cui provengono e conoscere le storie di uomini e delle loro esperienze nel campo food&wine. Un palcoscenico dove incontrarsi e confrontarsi, dando spazio a case history di eccellenza ed esperienze di successo tutte italiane. E la sera, dopo la chiusura del Kurhaus e della Gourmet Arena, The Circle si trasforma in uno spazio Lounge, dove ascoltare musica live o concedersi un sigaro nell’area fumoir, rilassandosi dopo un’intensa giornata alla manifestazione.

La giornata di The Circle si apre ogni mattina nel Bistro dove, dalle 9.00 alle 10.00, è allestita l’area breakfast, per iniziare al meglio la propria giornata. Il 9 novembre, giornata inaugurale di Merano WineFestival, The Circle ospita Wild Cooking (10.00 – 17.00), momento dedicato al tema dei cibi fermentati e naturali durante il quale si svolgono tasting, approfondimenti, la presentazione di un libro e una tavola rotonda sul tema de “Il Vino che verrà” alla presenza del patron Helmuth Köcher e di esperti del settore.

La sera, il Bistro ospita il tasting dinner (18.30) e, a seguire (21.00), sul palco di The Stage si esibisce The Circle Jazz Orchestra. Sabato 10 novembre per I Tasting di The Circle, il più celebre sommelier d’Italia, Luca Gardini, parla di “Vini di mare, Vini di montagna” con una verticale sul Vermentino di Gallura Crizia e una sul Sauvignon Sanct Valentin (10.00). Si brinda poi con i vincitori del contest Emergente Sala (11.30)

Altri protagonisti della giornata sono il territorio della Puglia, la Barbera d’Asti, il Parmigiano Reggiano e l’Acqua. La sera (22.00) si esibisce Joe Bastianich, celebre imprenditore e uomo di spettacolo che per l’occasione porta sul palco lo spettacolo “Vino Veritas” da lui ideato coniugando musica e racconti di vita vissuta, il tutto in compagnia di un calice di vino. E per finire la serata “Aglio e Olio sbagliata di Mezzanotte”.

Domenica 11 novembre Spirito Di Vino, uno dei wine magazine più autorevoli d’Italia svela la sua nuova veste grafica in compagnia del direttore Franz Botrè (11.30). Tra i prodotti protagonisti degli approfondimenti e dei tasting della giornata il Vermouth, i Vini friulani, l’Aceto, il Prosecco, la Barbera. Serata di musica live con The Circle Jazz Orchestra e chiusura col “Risotto di Mezzanotte”. Infine lunedì 12 novembre Grande Pizza, napoletana ma non solo, attraverso il racconto di Franco Pepe, primo pizzaiolo nella classifica mondiale di 50 Top pizza; e ancora, la capace manualità di Salvatore Salvo e la giovane attenzione di Valentino Tafuri, in collaborazione con Izzo Forni, Scugnizzo Napoletano.

Protagonisti del giorno sono il territorio della Campania, il Caffè, il Durello in abbinamento alle Ostriche, la Giardiniera e i Salumi, la Pizza in abbinamento alle Bollicine, la Vernaccia. La sera, gran finale con il “sommelier informatico” Andrea Gori e il suo Dj set.

Per tutta la durata di The Circle è attiva l’Area Fumoir esterna (18.30 – 21.30), dove rilassarsi godendo in compagnia di un buon sigaro o di un toscano.

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Merano WineFestival è Catwalk Champagne: la sfilata delle migliori maison de Champagne

Merano – E’ l’incantevole cornice della Kursaal, la sala principale del Kurhaus, lo spazio in cui va in scena il gran finale della 27^ edizione di Merano WineFestival (9 – 13 novembre). Un ambiente unico ed elegante che ospita Catwalk Champagne, l’happening finale della manifestazione meranese, un evento dedicato al re delle bollicine che vede protagoniste le Maison de Champagne francesi.

Le migliori etichette degli Champagne francesi sfilano accanto a eccellenze culinarie di grande pregio durante la giornata finale di Merano WineFestival. Si chiama Catwalk Champagne l’evento da non perdere nella giornata conclusiva della kermesse che dal 9 al 13 novembre fa della città di Merano un riferimento internazionale per gli appassionati del vino e delle specialità gastronomiche di altissima qualità.

Per questa occasione, il WineHunter e patron della manifestazione Helmuth Köcher ha riunito le migliori aziende produttrici di Champagne in un evento di eccellenze che per l’intera giornata (dalle 9.30 alle 16.30) anima la Kursaal del Kurhaus. Champagne di 34 tra le più famose maison francesi in abbinamento alle specialità di 10 aziende della Culinaria presenti per tutto l’arco della manifestazione all’interno del Kursaal.

L’inizio è previsto alle 9.30 quando una vera e propria sfilata all’interno della Kursaal presenta le aziende produttrici. A seguire e per tutto l’arco della giornata, degustazione degli Champagne in abbinamento ai prodotti gastronomici. E alle 12.30, grande showcooking con lo chef Karl Baumgartner del ristorante Schöneck in Alto Adige, che propone degli assaggi in abbinamento allo Champagne Marguerite Guyot.

Un momento imperdibile di condivisione e degustazione prima di salutare l’edizione 2018 di Merano WineFestival.

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Merano WineFestival ospita il contest “Emergente Sala”

Merano – 30 giovani professionisti under 30 si sfidano tra movimentate sessioni d’esame e una prova pratica finale nella serata di venerdì 9 novembre quando, al termine dell’elegante Cena di Gala inaugurale di Merano WineFestival, saranno premiati i tre migliori emergenti di sala del Nord Italia, che nell’autunno 2019 parteciperanno alla finale nazionale.

Un appuntamento chiave per definire lo stato del mestiere dei professionisti di sala nel contesto della ristorazione italiana. Questo è Xenia – Emergente Sala, il contest omaggio all’antico concetto greco dell’ospitalità, ideato dal giornalista e critico enogastronomico Luigi Cremona e dalla giornalista Lorenza Vitali. Un sodalizio giunto alla sua terza presenza a Merano WineFestival, scelto quest’anno per la prima tappa della selezione e aperto agli addetti ai lavori, ma anche agli appassionati e ai media.

La prima prova d’esame si svolge giovedì 8 novembre negli spazi delle Terme Storiche (via Otto Huber, 6); qui i trenta concorrenti selezionati da un team di esperti si presentano e vengono giudicati da una prima giuria che ha il compito di individuare tra loro i migliori dieci. Questi sono ammessi alla seconda prova, in programma venerdì 9 novembre, quando si trovano di fronte ad una giuria allargata e composta da numerose personalità del settore. È il momento in cui si svolge una sessione d’esame movimentata che vedrà protagonisti anche gli sponsor dell’evento.

Infine, la sera stessa, durante la Cena di Gala di Merano WineFestival, si svolge la prova pratica nell’incantevole Kursaal del Kurhaus elegantemente allestita per l’appuntamento mondano d’inaugurazione. In questa occasione, i concorrenti servono ai tavoli degli invitati e proprio questi ultimi hanno il compito di esprimere il giudizio finale. A fine serata i primi tre classificati (vincitori pari merito) saliranno sul palco della Kursaal per la proclamazione, che dà loro inoltre il diritto di accedere alla Finale Nazionale di Roma in programma nell’autunno 2019, dove sfideranno i vincitori del contest Emergente Sala Sud proclamati nella primavera 2019.

Emergente Sala e Merano WineFestival confermano quindi il loro impegno per la valorizzazione delle figure professionali di eccellenza nel settore della ristorazione e l’attenzione al mondo dei giovani, per un impegno che guarda al futuro nel rispetto del motto del WineHunter Helmuth Köcher per cui “Excellence is an attitude”.

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WineHunter a Roma per l’anteprima Merano Wine Festival 2018

ROMA – Un luogo elegante e ricco di fascino nel centro di Roma, ma anche un palazzo di importanza storica e artistica. E’ l’Acquario Romano, che il 13 e 14 ottobre ospita un evento WineHunter che quest’anno diventa l’occasione per presentare in anteprima nazionale Merano WineFestival.

Dopo l’annuncio dell’anteprima locale, che si svolge all’Ippodromo di Merano durante il meeting del Gran Premio Merano Alto Adige, ecco l’anteprima nazionale della 27^ edizione di Merano WineFestival.

Il 13 e 14 ottobre, nel contesto di un importante appuntamento dedicato a pubblico e produttori nella suggestiva location dell’Acquario Romano, Helmuth Köcher presenterà il Festival meranese 2018, tra degustazioni, showcooking e una conferenza stampa dedicata alla stampa nazionale (sabato 13 alle ore 12.00).

IL PROGRAMMA
Una selezione di 61 aziende di vini e un birrificio provenienti da tutta Italia e premiati dalla guida The WineHunter Award con i riconoscimenti Rosso, Gold o candidati all’Award Platinum, il premio più ambito, che viene assegnato durante lo svolgimento di Merano WineFestival.

Questi i protagonisti delle degustazioni in programma nelle due giornate all’Aquario Romano. Ma anche momenti di networking fra produttori, showcooking con rinomati chef e una speciale competizione, la Pallini Perfect Cocktail Competition, una gara di mixology che va in scena domenica 14 (dalle ore 14.00) e che premia la realizzazione del miglior cocktail.

IN ATTESA DI MERANO
All’edizione 2018 di Merano WineFestival partecipano oltre 950 case vitivinicole tra le migliori in Italia e nel mondo, oltre 120 artigiani del gusto e numerosi personaggi di spicco nel mondo Food&Wine. Il programma di quest’anno prevede in apertura, come di consueto, lo spazio dedicato ai vini biologici e biodinamici.

Poi i grandi protagonisti, i vini di The Official Selection nell’incantevole location della Kurhaus e i prodotti gastronomici della Gourmet Arena. E ancora, le immancabili Charity Wine Masterclasses e le novità di quest’anno, The Circle – People, Lands, Experiences nella cornice di Piazza de La Rena e Spirits Experiences, area dedicata al mondo della mixology.

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I migliori assaggi al Merano Wine Festival 2017

Due giorni di degustazioni al Merano Wine Festival 2017. E l’imbarazzo della scelta nello stilare una “classifica” dei migliori assaggi. Si è chiusa martedì pomeriggio in grande stile, al Kurhaus, con Catwalk Champagne (100 etichette di 40 aziende francesi tra le più note e prestigiose) l’edizione 2017 del “salotto bene” del vino italiano.

Organizzazione pressoché impeccabile nelle varie location che hanno ospitato il ricco calendario di eventi. Tanti professionisti, pochi curiosi. Biglietti da visita che finiscono in poche ore, tra un assaggio e l’altro.

Perché il Wine Festival di Helmuth Köcher, per il vino italiano, sta al business quasi quanto il Prowein di Dusseldorf. Per le sale, a caccia di “chicche”, tanto importatori, distributori ed enotecari quanto buyer della Gdo (segnalata la presenza, tra gli altri, dell’attento buyer di Coop).

Peraltro, con un occhio alla sostenibilità delle pratiche agricole in vigna, visto l’ampio spazio dedicato ai vini naturali, biologici, biodinamici e Piwi dall’evento d’apertura “Bio&Dynamica”. Una classifica, quella dei migliori vini degustati al Merano Wine Festival 2017 da vinialsuper, che tiene conto anche di questo aspetto.

I MIGLIORI SPUMANTI
1) Riserva Extra Brut Alto Adige Doc 2011 “1919”, Kettmeir. Sul podio una bollicina altoatesina da vertigini. A produrla è Kettmeir, azienda del gruppo vinicolo Santa Margherita di stanza in via Cantine 4, a Caldaro.

Sessanta ettari complessivi, per una produzione che si aggira attorno alle 400 mila bottiglie: 120 mila sono di spumante, di cui 70 mila metodo classico. Il progetto, come spiega l’enologo Josef Romen, è quello di incrementare ulteriormente gli sparkling nei prossimi anni, “senza perdere territorialità”.

Naso fine ed elegante per la Riserva Extra Brut 2011 “1919”, tra il candito d’arancia e l’arnica. Il blend di Chardonnay (60%) e Pinot Nero (40%) funziona, al palato, al ritmo di una bollicina che esalta nuovamente note d’agrumi, questa volta in grado di ricordare la buccia del lime. E una balsamicità tendente alla spezia.

Il Pinot Nero, raccolto in un vigneto circondato dai boschi, a 700 metri sul livello del mare, ci mette i muscoli e la “zappa” sulla lingua. Lo Chardonnay la cravatta e il savoir-faire. Immaginate una Ricola buttata in un bicchiere d’acqua e sale: eccolo lì, questo tagliente Extra Brut. Sul gradino più alto del podio. “E’ una prova – chiosa Romen – per capire fino a dove possiamo arrivare”. Di questa cantina se ne sentirà parlare bene e a lungo. Purché si decida a cambiare colore alla Riserva in questione: sembra quella di uno spumante rosè.

2) Blanc de Blanc Extra Brut Franciacorta Docg 2011 “Elite”, Mirabella. Interessante realtà della Franciacorta “alternativa”, la cantina Mirabella. Si presenta ai banchi di Merano con un “Senza Solfiti” che ti sfida sin dall’etichetta, essenziale ma pretenziosa, con quel nome di fantasia che chiama i tempi dei cavalieri. Ma è una dama dalla chioma bionda, l’export manager Marta Poli, a servire la sfida nel calice.

Sboccatura 2016, 48 mesi sui lieviti per questo Chardonnay in purezza. “Elite” si presenta di un giallo invitante. Al naso crema pasticcera, burro, arancia candita, liquirizia. Palato pieno, secco, corrispondente nei sentori. Chiusura di gran pulizia su una bocca di pompelmo, prima del nuovo capolino della crema pasticcera. A colpire è l’evoluzione di questo spumante nel calice, sensibilissimo alle temperature di servizio.

Gioca col termometro questo figlio della Franciacorta che avanza, giovane e dinamica. Scaldandosi, libera note di erbe aromatiche e di macchia mediterranea. E la crema pasticcera, mista a quella speziatura dolce di liquirizia, diventa crème brûlée: la parte alta, quella col caramello elegantemente bruciacchiato. Chapeau.

Aggiungi al curriculum che si tratta di un “Senza Solfiti” (fra 3 e 6 mg/l). Che è il frutto di 10 anni di sperimentazioni da cui sono scaturite quatto tesi universitarie. Che è il “primo metodo classico italiano Docg senza solfiti e senza allergeni”. E il quadro è davvero completo.

3) Alto Adige Doc Extra Brut 2012 “Cuvée Marianna”, Arunda. Sessanta mesi sui lieviti per questo metodo classico altoatesino della nota casa di Molten (Meltina, BZ), 4 g/l di dosaggio: 80% Chardonnay elaborato al 100% in barrique (dal primo al quinto passaggio), più un 20% di Pinot Nero vinificato in bianco, che fa solo acciaio.

Vini base da Terlano e Salorno, vendemmie 2009, 2010 e 2011. E’ lo sparkling dedicato a “Marianna”, moglie di Joseph Reiterer: i due decidono assieme come bilanciare la cuvée, prima di metterla in commercio. Cinque, massimo 6 mila bottiglia totali.

Giallo dorato nel calice, naso di frutta a polpa gialla (albicocca non matura), lime, bergamotto. Non manca una vena balsamica, che porta il naso tra le montagne: in particolare ai sentori mentolati tipici dei semi dell’angelica. Una gran freschezza, insomma, che al palato si tramuta in un gran carattere: buccia di arancia, ricordi di menta, una punta di liquirizia.

Piacevolmente tagliente il gioco tra l’acidità e la sapidità spinta. Poi, d’un tratto, “Cuvée Marianna” sembra ammorbidirsi: siamo tra il finale e il retro olfattivo, che assume tinte di vaniglia bourbon. Un signor spumante, dal rapporto qualità prezzo eccezionale.

Segnalazioni
Bianco dell’Emilia Igt Frizzante Secco 2016 “L’Ancestrale nativo”, Terraquila:
Sboccatura à la volée per questo frizzante di Terraquila. Siamo in Emilia Romagna, per un blend di Pignoletto e Trebbiano che non può mancare nella cantina degli amanti dei vini dritti, diretti, “salati”.

Moscato Giallo Igt Veneto 2016, Maeli: Vino frizzante dei Colli Euganei, più esattamente ottenuto sui Colli di Luvigliano, tra le Dolomiti e Venezia. Una realtà, Maeli, che punta tutto sul Fior d’Arancio, nome locale del Moscato Giallo che, nell’occasione, si presenta in un calice capace di sfoderare note sulfuree, di grafite e fruttate di nettarina matura. Corrispondente al palato, tra il sale e la frutta.

VINI BIANCHI
1) Vigneti delle Dolomiti Igt 2008 “Julian”, Weingut Lieselehof. E’ l’edizione del Merano Wine Festival che segnerà la definitiva consacrazione sul mercato di molti vini Piwi, acronimo di Pilzwiderstandfähig, riferito alle “viti resistenti” a malattie come oidio, peronospora e botrite, tutte originate da funghi.

Weingut Lieselehof, cantina della famiglia Werner Morandell situata a Caldaro, in Alto Adige, è all’avanguardia da questo punto di vista. E sul podio dei vini bianchi di viniasuper finisce proprio “Julian”, vendemmia 2008: un blend tra due varietà Piwi qualità hyperbio: Bronner (60%) e Johanniter (40%).

Se il Bronner, per certi versi, ricorda lo Chardonnay, è il Johanniter a dare l’impronta (soprattutto olfattiva, ma anche gustativa) del Riesling. Un sinonimo di longevità che ritroviamo appunto anche nella degustazione del blend Julian, straordinariamente vivo. A partire dal colore: un giallo dorato stupendo.

Alle note di idrocarburo fanno eco richiami di erbe di montagna, camomilla e miele. Di primo acchito, al naso, questo bianco di casa Lieselehof sembra aver fatto barrique. In realtà è solo chiuso e necessita tempo per aprirsi, scaldandosi un poco tra le mani.

Acidità ancora viva (rinvigorita da ricordi di agrumi come il pompelmo, ingentiliti da quelli della pesca matura) per un vino destinato a durare ancora a lungo nel tempo. Lungo il retro olfattivo, tutto giocato sul rincorrersi di freschi sentori di erbe mediche.

2) Secondo posto nella nostra speciale classifica per due vini, pari merito. Li elenchiamo in ordine di assaggio. Il primo è il Grillo Terre Siciliane Igt Canaddunaschi 2016, della Società agricola Le sette Aje di Cannata Rosalia e S.lle. Biodinamico non certificato per questa piccola cantina di Santa Margherita di Belice, in provincia di Agrigento, che utilizza i principi dell’omeopatia in vigna, sottoponendo le piante a veri e propri “vaccini” contro le malattie.

Una realtà tutta al femminile, presa sotto l’ala “protettiva” da una delle donne del vino simbolo della regione: Marilena Barbera, presso la quale avviene la vinificazione delle uve Grillo de Le Sette Aje, in vasche d’acciaio di proprietà. Il risultato è eccezionale. Tremilacinquecento bottiglie in totale per l’annata 2016. Qualcuna di più per la 2017.

Giallo dorato ammaliante e naso intrigante, tutto giocato sulle erbe aromatiche. Macchia mediterranea in primo piano, ma anche mentuccia. In bocca è una vera e propria esplosione: un Grillo pieno, ricco, carico, caldo: corrispondente al naso per le sensazioni che conferiscono una freschezza e un corpo da campione, assieme a una bilanciata sapidità.

Chiude lungo, riuscendo a sorprendere ancora nello sfoderare inattese note di burro e crema pasticcera. Un contrasto interessantissimo tra le durezze e le morbidezze, che regala un sorso unico. A 15 euro circa (al consumatore) uno dei migliori bianchi in circolazione in Italia, per l’annata 2016.

Gli mettiamo accanto un altro vino difficile da dimenticare. Per farlo saliamo dalla Sicilia alla Campania. Raggiungiamo il beneventano per il racconto della Falanghina 2016 “Donnalaura” di Masseria Frattasi. Siamo nella terra d’elezione della Falangina, a Montesarchio, dove la cantina coltiva il biotipo campano e un altro clone, ancora più raro, dotato di una vena acida ulteriormente accentuata. Siamo poco sotto i 920 metri sul livello del mare, per un vino estremo, di “montagna”.

Donna Laura è la nonna di Pasquale Clemente, patron di Masseria Frattasi a cui è dedicato questo bianco dalle caratteristiche uniche. Si tratta infatti di una Falanghina da vendemmia tardiva. Le uve restano sulla pianta fino al 15 novembre, concentrando così zuccheri e aromi. Vengono poi vinificate in acciaio e, prima dell’imbottigliamento, passano 6 mesi in barrique nuove di rovere francese.

Una scommessa perfettamente riuscita quella di compensare con la concentrazione su pianta la vena tipicamente acida della Falanghina. Il risultato è un vino che si presenta di un giallo paglierino molto carico. Naso eccezionalmente fine e “montano”: arnica, resina di pino, liquirizia, una lieve nota dolciastra che ricorda per certi versi quelle della veneta Glera e un richiamo sottile di vaniglia, assimilabile al legno della barrique.

In bocca, l’ingresso è di quelli tipici dell’uvaggio: caldo, acido, quasi tagliente. Una sensazione accentuata dal sollevarsi delle note balsamiche già percepite al naso, che rinfrescano ulteriormente il sorso. Grande lunghezza per un retro olfattivo che fa emergere note delicate di surmaturazione, con ricordi di miele d’eucalipto.

3) Frühroter Veltliner 2015, Schmelzer Weingut. Ci spostiamo in Austria per questo “orange” capace di regalare vere e proprie emozioni. Più esattamente a Gols, piccolo Comune a sud est di Vienna, non lontano dai confini con Slovacchia e Ungheria.

Il vitigno in considerazione è il Frühroter Veltliner, autoctono austriaco nato dall’incrocio spontaneo tra Grüner Sylvaner (Silvaner verde) e Roter Veltliner (Veltliner Rosso). Solo una delle ottime etichette prodotte da Georg ed Elisabeth Schmelzer, in stretto regime biodinamico.

Cinque settimane di fermentazione in barrique di rovere aperte, con batonnage due volte al giorno. Il succo viene poi trasferito in altre barrique, a riposare per un anno. Quindi, il Frühroter Veltliner di Schmelzer viene imbottigliato. Ne risulta un orange velato, che sprigiona sentori pieni, intensi, di zenzero e arancia candita, ma anche di frutta tropicale matura: ananas, papaya.

Bocca corrispondente, ma con bella vena sapida: le note agrumate dominano il palato, ben bilanciate da quelle dolci, esotiche. Un vino gastronomico di grande interesse. Rimanendo tra i “bianchi” di casa Schmelzer, ottimo anche il Gruner 2016, con le sue note di fiori secchi e una vena sapida, rude.

4) Trentino Doc Gewurztraminer 2016, Cantina Endrizzi. Medaglia di “legno” per il coraggio di questa cantina di San Michele all’Adige. Capace di andare controcorrente, proponendo sul mercato un Gewurztraminer dal taglio serio, senza la stucchevolezza “piaciona” in voga tra i tanti competitor (grandi nomi compresi). Per di più, il rapporto qualità prezzo è eccezionale.

E’ ottenuto dai vigneti Masetto e Maso Kinderleit, situati in zona collinare, attorno alla cittadina della provincia di Trento. Un Gewurz, quello di Endrizzi, che conserva tutta l’aromaticità tipica del vitigno, svestita di qualsiasi risvolto pacchiano. Gran pienezza in un sorso che risulta caldo, visti i 14 gradi, tutti di “sostanza”, quasi di “materia tattile”, e non della morbida lascivia dello zucchero. Un bianco che non stanca mai.

Segnalazioni
Langhe Doc Nascetta 2013 “Se'” e 2016, Poderi Cellario: le potenzialità di “invecchiamento” dell’autoctono piemontese sono evidenti nella mini verticale proposta da Fausto Cellario, appassionato vignaiolo che sa trasmettere entusiasmo e amore per la propria terra;

Bianco fermo 2016 “89-90”, La Piotta: si discosta in maniera elegante dalla media dei vini bianchi passati in barrique questo vino bio e vegan dell’Azienda Agricola La Piotta. Utilizzo ineccepibile del legno sullo Chardonnay, a smorzare le asperità del Riesling. Luca Padroggi è un giovane che farà parlare (bene) dell’Oltrepò pavese, a lungo.

Lugana Dop Bio 2016, Perla del Garda: “Cru” di 4 ettari per dare vita a una Lugana potente, tanto piena e intensa quanto fine, con fresche note di mentuccia ad accostare la vena tipicamente sapida.

Vernaccia di San Gimignano Docg 2016, Fattoria di Pancole: Come molte delle aziende presenti al Merano Wine Festival 2017, Fattoria di Pancole fa Gdo (per l’esattezza con Conad in Toscana, 25 mila bottiglie l’anno). Si presenta al banco con la Vernaccia top di gamma, capace di esaltare appieno le caratteristiche del vitigno, presentando ottimi margini di affinamento futuro.

Igt Marche Bianco 2016 “Corniale”, Conventino: Non poteva mancare la segnalazione di un vino bianco quotidiano. Per farlo voliamo nella zona Nord delle Marche, da Conventino. Siamo a Monteciccardo, in provincia di Pesaro e Urbino. Semplice ma tutt’altro che banale il suo Corniale 2016. Acidità al rintocco di sentori di kiwi, mela verde, lime e pompelmo, ben calibrati con una bocca beverina, giustamente sapida. Davvero un bell’Incrocio Bruni 54.


VINI ROSSI
1) Beneventano Igt Aglianico 2015 “Kapnios”, Masseria Frattasi. Di nuovo questa straordinaria cantina campana sul podio del Merano Wine Festiaval 2017 di vinialsuper. Il miglior rosso è ottenuto da uve Aglianico amaro del Taburno in purezza, allevate nella zona di Montesarchio, Tocco e Bonea, a un’altitudine compresa tra i 500 e i 600 metri sul livello del mare.

Le uve, raccolte a metà novembre, vengono appassite in due modi: in parte appese e in parte su graticci, all’interno di un piccolo caseggiato coperto da tegole di terracotta. Passaggio in rovere nuovo, prima dell’ulteriore affinamento in bottiglia, per un anno.

Ne scaturisce un vino dal rosso rubino intrigante, sgargiante. Il naso è di quelli che ti fanno innamorare del bordo del calice: piccoli frutti a bacca rossa e nera, erbe di montagna, ginepro, miele d’eucalipto. Un’infinità di sentori, pronti a spuntare di minuto in minuto. E il palato non delude: caldo, esageratamente pieno, di frutta fragrante e liquirizia dolce, ma anche di caffé tostato. Un vino di cui innamorarsi.

Straordinario – ancor di più in ottica futura – anche il Cabernet Sauvignon 2015 “Kylyx” di Masseria Frattasi. Viti appositamente innestate su portinnesto debole: se ne portano in cantina solo 2 grappoli. Mille bottiglie in totale per la vendemmia 2015 (2016 non prodotto).

Acciaio prima e barrique di rovere francese poi (14 mesi) per questo Cab ottenuto dal recupero di un terreno abbandonato, circondato dal bosco. Naso che esalta appieno le caratteristiche del vitigno, con la sua vena sia vegetale sia piccante. Tannini e acidità di immensa prospettiva, ben corroborati da una mineralità unica.

2) Alto Adige Doc Pinot Nero 2007 “Villa Nigra”, Colterenzio Schreckbichl. Cornell è la linea dei “cru” di cantina Colterenzio, dalla quale peschiamo l’argento della nostra speciale classifica dei migliori vini degustati al Merano Wine Festival. In particolare, a colpire, è il Pinot Nero vendemmia 2007 ottenuto – come tutti i vini della “Selezione” Schreckbichl (Colterenzio) – da vigneti che godono di particolari condizioni d’eccellenza: altitudine di 400 metri, esposizione a sud ovest su terreni ghiaiosi e calcarei di origine morenica, con microclima fresco. Resa di 35 ettolitri per ettaro.

Nel calice, il Pinot Nero 2007 di Colterenzio di presenta ancora come un giovincello: il classico rubino di buona trasparenza, tipico del re degli uvaggi altoatesini a bacca rossa. Un naso finissimo di mirtillo e fragolina di bosco, ma anche di ciliegia, con una punta leggerissima di pepe, anticipa sentori più evoluti tendenti al dolce (miele d’acacia), senza mai trascinare il quadro olfattivo in disomogenee percezioni di marmellata.

Nel calice c’è il bosco. E lo si capisce anche dai richiami “vegetali” al muschio e alla menta. In bocca, questo Pinot Nero è più che corrispondente: la spalla acida è ancora muscolosa, il tannino levigato ma ancora in grado di dire la sua. A completare il quadro, richiami minerali salini che contribuiscono a chiamare il sorso successivo. Beva eccezionale per questo vino che ha ancora davanti diversi anni sulla cresta dell’onda.

3) Vigneti delle Dolomiti Igt Teroldego 2012 “Gran Masetto”, Cantina Endrizzi. Conquista il podio, dopo la medaglia di “legno” tra i vini bianchi, Cantina Endrizzi con il suo prodotto di punta: un Teroldego fatto alla maniera dell’Amarone, col 50% delle uve diraspate e sottoposte per circa tre mesi ad appassimento in celle refrigerate, alla temperatura di 10 gradi.

Uve raccolte nello storico vigneto di Masetto, tra i Comuni di Mezzolombardo e Mezzocorona, in provincia di Trento. Il risultato è un vero e proprio Teroldego alla seconda. Colore rosso purpureo, impenetrabile. Naso tipico, rinvigorito dai sentori affascinanti del parziale appassimento, che non coprono la fragranza della ciliegia e della prugna per il quale si fa apprezzare il re dei vini rossi trentini.

Grande pulizia ed eleganza anche in un palato corrispondente, arricchito da preziosi richiami di polvere di cacao. Un vino che fa venir voglia d’aver davanti un piatto di selvaggina. O, perché no? Un buon libro.

Segnalazioni
Toscana Igt “Argena”, Orlandini Aziende Agricole Forestali (verticale). In degustazione le annate 2000, 2001, 2003, 2004, 2005 e 2006. Un vino unico, prodotto dalla famiglia Orlandini da un vecchio vigneto di Sangiovese con piccole quantità di Cabernet Sauvignon. Un microclima particolare, circondato da boschi, sulle colline situate tra il Castello di Gargonza ed il Castello del Calcione, a metà tra Arezzo e Siena.

Tutte le annate di Argena conservano le caratteristiche dell’annata, a riprova del metodo col quale opera la famiglia Orlandini, che non ama “uniformare” al gusto comune i propri gioielli. Anzi. Tra tutte le etichette, segnaliamo quelle di Argena 2004 e 2005: “nasi” pregevoli, tra la frutta (ciliegia) e la macchia mediterranea (rosmarino) e sapore armonico, corroborato da tannini tutt’altro che mansueti.

Barbera d’Alba Doc Superiore 2015 Vigna Serraboella, Rivetti Massimo. Siamo a Neive, in provincia di Cuneo, Piemonte. L’azienda agricola Massimo Rivetti sfodera due Barbaresco 2013 diversi ma ugualmente meritevoli di attenzione: il primo, Froi, è di “easy” e di “pronta beva”; il secondo, “Serraboella”, ottenuto da un cru sulla stessa collina di “Froi”, è incredibilmente fine e presenta tannino e acidità di gran prospettiva.

Ma è l’outsider Barbera d’Alba Superiore 2015 “Serraboella” a fare davvero centro nel cuore. Si tratta di una selezione ottenuta da una singola vigna di 75 anni, la più vecchia dell’azienda, nel cru “Serraboella”. Due anni in barrique di rovere francese 1/3 nuove e 2/3 di secondo passaggio. Naso da campione, tra il frutto rosso e la liquirizia dolce, con un accenno di cuoio e un sottofondo di erbe di montagna. Corrispondente al palato, dove si conferma una Barbera destinata ad essere molto longeva.

Zweigelt 2015, Schmelzer Weingut. Abbiamo già incontrato questa cantina austriaca tra i migliori vini bianchi. Tra tutti i vini proposti in degustazione, a colpire c’è anche un rosso: lo Zweigelt. Si tratta di un incrocio tra St. Laurent con il Blaufränkisch, noto anche con il nome di Blauer Zweigelt, Rotburger e Zweigeltrebe.

In sintesi? Un vino da provare, destinato al pubblico (sempre più vasto) degli amanti dei vini naturali. Colore rosso rubino poco trasparente, ovviamente velato, trattandosi di un non filtrato. Alle note di piccoli frutti a bacca rossa, risponde al naso una vena di iodio che ritroveremo al palato: more mature, ribes nero maturo, una nota amarognola tipica di erbe come il rabarbaro. Tannino vigoroso, sapidità straordinariamente bilanciata col resto dei descrittori. Un “vino wow”.

Nebbiolo d’Alba “Il Donato”, La Torricella di Diego Pressenda. Vino di grande prospettiva questo Nebbiolo prodotto a Monforte d’Alba da La Torricella. Frutti rossi, frutta secca, pepe, tabacco dolce. Tannino equlibrato, ma in chiara evoluzione. Ottimo anche il Barolo 2013.

PASSITI E VINO COTTO
1) Bronner “Sweet Claire”, Weingut Lieselehof. Si tratta di un passito da Bronner, vitigno Piwi di qualità hyperbio. E siamo sempre in casa Lieselehof, già premiata tra i bianchi per lo strepitoso “Julian 2008”.

In questo caso, uve Bronner in purezza essiccate in inverno e pressate a febbraio. Giallo oro luccicante, note di agrumi (lime e limone), pesca e albicocca sciroppata, una punta di idrocarburo. In bocca c’è corrispondenza, arricchita ulteriormente dalla freschezza di note di menta piperita pressata, quasi concentrata. Stra-or-di-na-rio.

2) Erbaluce di Caluso Doc Passito 2009 “Alladium”, Cieck. Cieck è sinonimo di Erbaluce di Caluso, uno dei grandi vini bianchi piemontesi, capaci di prestarsi a un ottimo invecchiamento. Sul podio di vinialsuper finisce nella categoria passiti con “Alladium”. Deliziosamente avvolgente al naso, con le sue note agrumate e candite. Caldo e freddo allo stesso tempo, come quando si mette il naso nel talco. Corrispondente al palato, con un finale fresco.

3) Vino Cotto Stravecchio “Occhio di Gallo”, Cantina Tiberi David. Vera e propria “chicca” al Merano Wine Festival 2017, prossimamente tra i banchi del Mercato dei Vini e dei Vignaioli Fivi 2017. Parliamo della cantina Tiberi David di Loro Piceno (MC), patria del “vino cotto”, localmente chiamato “lu vi cottu”.

Un vino dalle origini nobili, che questa bella realtà a conduzione famigliare (nella foto sopra Emanuela Tiberi con il figlio Daniele Fortuna) è riuscita a far apprezzare nei salotti del Kurahus, con la stessa genuinità del prodotto. Tipico colore “occhio di gallo” (ambra) nel calice per le annate 2003 e 2005, ottenute dalla “cottura” di uve Verdicchio, Trebbiano, Montepulciano e Sangiovese.

Grande complessità in un naso e in un palato corrispondenti, con note di frutta passita e spezie calde. Perfetto accompagnamento per una vasta gamma di dessert, ma anche per i formaggi.

Fotogallery dei migliori assaggi al Merano Wine Festival 2017, compresi fuori classifica

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“Colpo grosso” al Merano Wine Festival: produttore vende vino al Kurhaus

Un braccialetto giallo con la scritta “omaggio”, attaccato al collo delle bottiglie vendute abusivamente. Così, un produttore di vino austriaco, ha eluso i serrati controlli al Merano Wine Festival 2017.

E’ avvenuto il 10 settembre, nella giornata di apertura della manifestazione enologica che ha richiamato migliaia di persone nella cittadina dell’Alto Adige.

Un’organizzazione pressoché impeccabile quella del patron del Merano Wine Festival, Helmuth Köcher. Uomini della sicurezza a tutti gli ingressi delle sedi della manifestazione. Vietato uscire per strada con i calici, per i quali è stata richiesta una cauzione dorata: 10 euro.

Eppure, tra i banchi del Kurhaus, ecco all’opera il furbetto. Alle proprie spalle diversi cartoni di vino. Assistiamo a quattro vendite, tutte attorno ai 20 euro, nell’arco della mezz’ora dedicata alla degustazione delle numerose etichette del produttore (tutte ottime, peraltro). Una macchia nera sulla candida immagine di professionalità della fiera del vino più “chic” d’Italia.

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Anteprima Merano Wine Festival a Lagundo: 300 vini in degustazione

Circa 300 vini provenienti da tutta Italia tra bianchi, rossi, spumanti e dolci da degustare in anteprima il 20 ottobre insieme a numerose specialità gastronomiche di grande qualità sia locali che dal resto d’Italia.

Il tutto a Lagundo, paese giardino nei pressi di Merano, nella serata di venerdì 20 ottobre, presso la casa della cultura Peter Thalguter.

Si tratta di aziende produttrici, eccellenze del vino ma anche enogastronomiche che Helmuth Köcher, instancabile WineHunter – ossia cacciatore di vini per mestiere e per vocazione – ha selezionato tra le migliori etichette nazionali e internazionali.

Le si potrà trovare nella guida The WineHunter Award consultabile gratuitamente sul sito award.winehunter.it, dove sono presenti  2 mila degli oltre 4 mila vini degustati, e fra i quali vi sono 60 etichette candidate all’Award Platinum, il marchio più importante della selezione, assegnato ai vini che si sono distinti per eccellenza e unicità.

E proprio da questa ristretta cerchia saranno selezionati i 25 vincitori dell’Award Platinum premiati durante il Merano Wine Festival (10-14 novembre). Durante la serata, l’artista Raimund Prinoth presenta una serie dei suoi dipinti ad olio raffiguranti idilliaci paesaggi e vigneti, mentre il sottofondo musicale è affidato alle note del pianista Christian Theiner.

Un’edizione, quella del Merano Wine Festival 2017, che si aprirà all’insegna di Piwi e Orange Wine. Appuntamento il 9 novembre, nella splendida cornice dei Giardini botanici di Castel Trauttmansdorff, con il convegno dal titolo “Quo vadis? Food&wine, is the future natural?”.

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Piwi e Orange Wine aprono il Merano Wine Festival 2017

Il territorio e la diversità tra i vini naturali, biologici, biodinamici, orange e varietà PIWI sono i protagonisti dell’evento di apertura e della prima giornata del Merano WineFestival che quest’anno rivolge grande attenzione al mondo del “naturale”, sia nell’ambito del vino che del cibo, con degustazioni ed eventi dedicati.

L’edizione 2017 del Merano WineFestival si aprirà il 9 novembre, nella splendida cornice dei Giardini botanici di Castel Trauttmansdorff, con il convegno dal titolo “Quo vadis? Food&wine, is the future natural?”. Una tavola rotonda introdotta dal patron Helmuth Köcher alla presenza di personalità di spicco nell’ambito dei vini biologici e biodinamici, naturali e varietà PIWI, oltre che nell’ambito dei cibi fermentati.

Il giorno successivo è invece dedicato a Bio&Dynamica presso la Kurhaus di Merano. Una selezione di 105 aziende produttrici di vini biologici, biodinamici, varietà PIWI e orange wines provenienti da 18 regioni italiane, tutti da scoprire e degustare.

Inoltre, presso la Cooking Farm, gli chef si alternano nella preparazione di piatti dedicati al tema dei cibi fermentati, nuova frontiera culinaria che riprende l’antica usanza di modificare le caratteristiche organolettiche dei cibi tramite il processo di fermentazione.

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Merano WineFestival 2017: calendario e biglietti (scontati)

Giunge alla sua 26esima edizione il Merano WineFestival. Ideato nel 1992 da Helmuth Köcher è stato il primo evento a realizzare un percorso sensoriale con un unico calice. Il primo evento in assoluto denominato “WineFestival”.

Diventando negli anni un punto di riferimento internazionale dell’eccellenza enogastronomica, il Merano Wine Festival è un vero e proprio forum in cui si incontrano e scambiano opinioni produttori, operatori del settore e consumatori. Un think tank come dicono gli anglofoni.

Cinque giornate, dal 10 al 14 novembre, oltre 450 case vinicole, più di mille vini presentati, quasi 200 artigiani del gusto, 15 chef di spicco e 5 location. Questi i numeri del Merano WineFestival 2017. Il meglio che l’Italia ha da offrire, rappresentato da un ricco calendario di appuntamenti. Qui i biglietti per l’evento, al momento a partire dal prezzo scontato di 30 euro.

IL PROGRAMMA
Venerdì 10. Si parte venerdì 10 novembre, con tre eventi in tre differenti location. Presso il Kurhaus, storico edificio del XIX secolo simbolo della città termale Alto Atesina nonché uno dei capolavori in stile liberty più famosi di tutta l’area alpina, si terrà “Naturae et Purae”.

Vetrina dell’alta qualità per i vini biologici, biodinamici, naturali, orange e Piwi (vitigni resistenti alle malattie). Un percorso tra “naturalità” e “purezza”, con oltre cento produttori selezionati.

Lungo la Passeier Promenade, la famosa passeggiata lungo il fiume Passirio amata dalla principessa Sissi, avrà luogo “GourmetArena“, che proseguirà anche nelle giornate del 11, 12 e 13 novembre. Quatto le sotto aree dell’evento.

“Le Eccellenze della Culinaria”, con più di cento produttori di delikatessen ed eccellenze gastronomiche, ed aquavitae. “BeerPassion”, con oltre 15 birrifici artigianali. “Consortium – Territorium”, area riservata ai consorzi di tutela del territorio di riferimento. E infine “Rue des Chefs”, dedicata ai prodotti e servizi d’alto livello per il lavoro nella gastronomia.

Piazza della Rena, una delle piazze più prestigiose e storiche di Meranol che deve il suo nome alla sabbia che il Passirio depositava in un ansa, ospiterà “Cooking Farm”, il place to be per gli amanti dell’alta gastronomia.

Show-cooking e talk-show a tema cucina, in cui rinomati chef a livello nazionale, master chef, maestri di cucina e contadine altoatesine si confronteranno su ingredienti, lavorazione e realizzazione di piatti della tradizione.

L’evento proseguirà per tutta la durata del festival affrontando di giorno in giorno differenti tematiche: 10 novembre i cibi fermentati, 11-12 cucina innovativa e tradizionale a confronto, 13 novembre performance dei 18 chef vincitori del Premio Godio dal 1994/2016, 14 novembre abbinamento con lo Champagne.


Sabato 11, domenica 12, lunedì 13. Cuore pulsante della manifestazione le giornate dell’11, 12 e 13 novembre, che vedranno, oltre alle già citate aree “GourmetArena” e “Cooking Farm”, altre tre importanti manifestazioni.

Al Kurhaus si terrà “Wine Italia“. Protagonisti oltre 800 vini italiani, un percorso fra le varie aree ed i differenti territori vinicoli da nord a sud. La sala Czerny (nome dell’architetto che progettò Kurhaus, nel 1874), ospiterà “Wine International” con oltre 250 vini dalla Spagna all’Argentina, dal Libano al Sud Africa, dall’Austria alla Crimea.

Sempre sulla riva del Passirio, a pochi metri dal centro, sarà l’esclusivo Hotel Terme Merano, col suo design moderno e la ricercatezza dei sui materiali, a fare da cornice a “Charity Wine Masterclasses“.

Degustazioni guidate e seminari aperti a chiunque desideri approfondire, confrontarsi, conoscere o anche solo assaggiare per la prima volta. Il ricavato degli ingressi sarà devoluto, come tutti gli anni, al Gruppo Missionario di Merano.


Martedì 14. L’ultimo giorno del Festival sarà dedicato al mondo dello Champagne. Se “Cooking Farm” presenterà i migliori abbinamenti con le bollicine d’Oltralpe, gli occhi (e i palati) saranno attratti da “Catwalk Champagne”.

Presso la “Kursaal”, la Sala Grande di Kurhaus, saranno rappresentati oltre 250 champagne di ben 80 aziende. Cultura, degustazione, condivisione e confronto in una cornice unica ed elegante. Sintetizzano perfettamente lo spirito dell’evento le parole di Helmuth Köcher, presidente e fondatore del Merano WineFestival.

“Sembra ieri che insieme con due amici avevo pensato di trasformare la città di Merano nel ‘salotto buono europeo della raffinatezza’ in cui passato, presente e futuro del vino e della gastronomia trovano spazio per il confronto, la conoscenza, l’incontro”.

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Merano WineFestival: 10 mila motivi per non mancare, nel 2017

Soddisfazione e ottimismo di Helmuth Köcher, presidente e fondatore del Merano WineFestival, in chiusura della venticinquesima edizione della manifestazione (qui la lista dei vini premiati), che ha visto superare le diecimila presenze in 5 giorni di attività, superando di qualche decina i numeri del 2015. Cento aziende vitivinicole partecipanti a bio&dynamica, 394 cantine italiane e 92 artigiani del gusto e birrifici nella Selezione Ufficiale 2016, 89 aziende vitivinicole internazionali e 13 tra Consorzi e aziende di servizi alla ristorazione partecipanti, 7.500 biglietti staccati, 300 giornalisti e media accreditati, 2750 pass per le aziende e circa 300 persone coinvolte nell’organizzazione: questi i numeri della venticinquesima edizione del Merano WineFestival, che per la città vale un indotto di circa 8 milioni di euro.

Settemilacinquecento biglietti venduti, di cui oltre 700 per Catwalk Champagne, grande sorpresa di questa edizione.  “Considerando gli oltre 600 produttori presenti – commenta Helmuth Köcher – possiamo calcolare che le presenze al Merano WineFestival 2016 abbiano superato quota 10.000, superando di poco i valori 2015”. Numeri notevoli, che tuttavia non hanno intaccato il flusso e la ‘vivibilità’ delle sale nel fine settimana della Selezione Ufficiale. “Molti visitatori infatti, complice probabilmente il meteo, hanno preferito domenica e lunedì per visitare la manifestazione e ciò ha permesso che la presenza del pubblico fosse equilibrata e non concentrata al sabato”, continua Köcher.

IL FUTURO

Sempre più appassionati e competenti i visitatori del Merano WineFestival, ma non solo: percezione di tutte le aziende è stata la maggiore presenza di addetti del settore nelle sale del Kurhaus, grazie ad un settore che lavora ogni giorno alla comunicazione del vino in Italia con competenza e passione. Soddisfazione, seppure con margini di miglioramento, per la prima edizione di GourmetArena for professional only, un po’ di delusione per la sezione bio&dynamica, “settore di nicchia che meriterebbe più attenzione da parte degli addetti del settore”, spiega Köcher, particolarmente orgoglioso del successo della seconda edizione di Catwalk Champagne, che si appresta a divenire punto di riferimento italiano per lo Champagne.

Per il futuro Köcher si augura di consolidare i numeri di quest’anno e aprire all’estero, coinvolgendo maggiormente sia aziende che pubblico internazionali, forte della posizione geografica della cittadina altoatesina e della particolare caratteristica dell’evento, che si sta posizionando come manifestazione-guida nel panorama del vino in Italia, proponendo esclusivamente etichette selezionate. Nel frattempo si lavora ai prossimi eventi della società di Köcher, Gourmet’s International: Merano Award Selection Roma (27 e 28 novembre all’Acquario Romano) e Wine&Siena (21-22 gennaio 2017).

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Wine&Horses: le eccellenze di Köcher al Gran Premio Merano Adige

Il 24 e 25 settembre i grandi campioni dell’ippica e dell’enogastronomia si incontreranno all’Ippodromo di Merano in occasione del tradizionale Gran Premio. Nello spazio, curato dal patron del Merano Wine Festival, i visitatori potranno degustare l’eccellenza vitivinicola e gastronomica italiana. Un fine settimana dedicato all’eccellenza e alla mondanità, in cui i vini del Merano non potevano mancare. L’appuntamento è per il 24 e 25 settembre all’Ippodromo di Merano, in occasione del tradizionale Gran Premio Merano Alto Adige, già ribattezzato la Asco italiana per il vezzo dei cappellini indossati dalle visitatrici.In questo contesto il Wine Hunter Köcher, porterà in degustazione le sue eno-eccellenze sotto le tribune dell’Ippodromo meranese. Wine & Horses, curato dal Wine Hunter Helmuth Köcher, arricchisce il programma del week-end ippico con uno spazio che si affaccia sulla pista e in cui trova spazio una selezione di aziende vitivinicole e artigiani del gusto premiati con i Merano Award Wine and Culinaria 2016.

Wine&Horses ospiterà quasi 40 produttori selezionati tra i vincitori dei Merano Award Wine and Culinaria 2016. Una sorta di anteprima del Merano WineFestival 2016 all’Ippodromo di Merano: tavoli uguali per tutti, in scena solo vini e prodotti gastronomici di qualità Superiore e, naturalmente, tutto il fascino di un calice di vino pregiato mentre si assiste alle corse. La collaborazione con Merano Galoppo nasce qualche anno fa con l’idea di creare sinergie tra gli attori del territorio con gli stessi obiettivi: promuovere l’eccellenza in ogni sua forma. Una collaborazione che si rafforza di anno in anno e che riesce a raggiungere, usando il linguaggio del marketing, il target di tutti gli attori coinvolti.  L’elenco delle aziende selezionate per Wine&Horses 2016 e maggiori informazioni in merito alla manifestazione si trovano sul sito www.winehunter.it/winehorses.

Le aziende selezionate per Wine&Horses 2016 
(aggiornamento al 9 settembre 2016)
Wine Producers
Abruzzo
Ciccio Zaccagnini
Codice Citra
Campania
Marisa Cuomo
Emilia Romagna
La Casetta
Medici Ermete
Friuli Venezia Giulia
Kurtin Wines
Le Monde
Lazio
Villa Caviciana
Lombardia
Agricole Gusalli Beretta
Perla del Garda
Piemonte
Produttori di Govone
Puglia
Due Palme
Toscana
Argiano
Carpineto
Celestina Fe’
Marchesi Frescobaldi
Orlandini
Tenuta di Arceno
Veneto
Aldrighetti Lorenzo e Cristoforo
Biancavigna
Menegotti
Monte del Frà
Progettidivini
Quota 101
Seraffini&Vidotto
Tenuta Il Canovino
Tenute Tomasella
Cavalchina di Piona Giuletto

Le Eccellenze della Culinaria
Calabria
Agricola Francesca de Leo Alberti
Emilia Romagna
Acetaia Rinaldi
Albicò
Guerzoni Società Agricola
Liguria
Le Terre del Barone
Lombardia
Two Eights Italia
Puglia
Az. Agricola di Terra d’Otranto
Toscana
La Bottega di Adò
Umbria
Giuliano Tartufi
Veneto
Falezze di Luca Anselmi

BeerPassion Lombardia
Cascina Morosi
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