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La Guardiense, che combini (ancora)?

La Guardiense, che combini (ancora) editoriale davide bortone winemag.it - nella foto domizio pigna, presidente cooperativa guardia sanframondi
EDITORIALE –
In un momento storico in cui è vitale anche – e forse soprattutto –
per le cooperative del vino italiano recuperare fiducia nei confronti dei consumatori, in Campania succede l’incredibile. All’oscuro della cittadinanza e senza alcun mandato da parte della popolazione, la cantina sociale La Guardiense ha proposto la cittadinanza onoraria a Guardia Sanframondi (paese della provincia di Benevento) per un giornalista campano che più volte ha collaborato con la stessa cooperativa nell’ambito di degustazioni, masterclass e convegni.

Il tutto in pieno periodo di ferie, attorno alla metà di luglio. La richiesta è stata protocollata in Comune su carta intestata della cantina guidata da Domizio Pigna, che riferiva di aver interpellato «altre aziende», senza riportare però alcuna firma sul documento. Solo grazie all’opposizione, che ha abbandonato l’aula al momento del voto, all’inizio di agosto, il “piano” è andato in fumo. Da lì una nuvola di polemiche nel Beneventano.

È SOLO COLPA DEL CALDO?

Senza entrare nel merito della cittadinanza onoraria al collega (non è questo il tema dell’editoriale, lungi da me dal volerlo far lontanamente sembrare) mi chiedo cosa possa passare nella testa della dirigenza di una cantina sociale come La Guardiense – più di mille soci viticoltori, 1.500 ettari vitati, 4 milioni di bottiglie di produzione annua e Riccardo Cotarella come consulente enologo – per proporre un’onorificenza simile senza il minimo rispetto delle regole della comunità. È solo colpa del caldo oppure certi colossi, in Italia, pensano davvero di poter fare il bello e il cattivo tempo non solo sui mercati, ma anche nella pubblica amministrazione, ovvero nella “cosa pubblica”, la Res publica?

È solo colpa del caldo, oppure questo tentativo di manipolazione (a fin di bene, per carità, ma di chi?) cela altri interessi? È solo colpa del caldo, oppure questa è l’ennesima manfrina di un mondo del vino italiano autoreferenziale, in cui i soliti noti se la suonano, se la cantano e se la ballano in piazza? È solo colpa del caldo, oppure di quel nodo che (volente o nolente) lega la cantina sociale La Guardiense – che sul territorio svolge un ruolo di primaria importanza in termini di occupazione, viste le dimensioni – all’attuale amministrazione comunale guidata dal sindaco Raffaele Di Lonardo?

UN ALTRO SCIVOLONE PER LA DIRIGENZA DE LA GUARDIENSE

Peraltro, non è il primo “colpo d’estate” per la cantina sociale di Guardia Sanframondi (e il calciomercato, qui, non c’entra). Nell’agosto 2019, durante il programma della rassegna enogastronomica locale Vinalia, la cooperativa presieduta da Domizio Pigna si è presentata ai banchi di degustazione con delle tovagliette recanti una frase del Duce, Benito Mussolini (QUI L’ARTICOLO): «Chi beve vino campa più del medico che glielo proibisce». Immaginarsi la bufera, cui hanno fatto immediato seguito le scuse ufficiali, da parte della dirigenza.

Eppure, a distanza di quattro anni, ci risiamo: ancora uno scivolone. Per maggiori approfondimenti sulla vicenda, invito gli attenti lettori di winemag.it a rivolgersi alle testate giornalistiche locali cronachedelsannio.it, ntr24.tv e ilsannioquotidiano.it. Nemmeno a dirlo, gli unici – con noi, adesso – ad aver parlato di una vicenda viscida e scomoda per mille motivi. Una di quelle storie che, forse, non sarà mai chiarita fino in fondo. Perché il suo colore è il grigio. E allora, l’unica, è davvero berci su. Un bianco, dite? Vada per una bella Falanghina. Cin, cin.

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Vinalia e la frase di Mussolini de La Guardiense. La cantina si scusa: “Errore gravissimo”

GUARDIA SANFRAMONDI – “Chi beve vino campa più del medico che glielo proibisce”. Firmato: Benito Mussolini. Monta la polemica ai danni della cooperativa La Guardiense, che ha scelto proprio questa frase del Duce per contraddistinguere le proprie tovagliette, in occasione delle degustazioni di Vinalia 2019.

“Un errore gravissimo e imperdonabile, che tuttavia qualcuno sta strumentalizzando sui social”, è il commento della cantina di Guardia Sanframondi, agli onori delle cronache di recente per la consulenza affidata all’enologo Riccardo Cotarella.

In effetti la cooperativa è oggetto in queste ore di attacchi trasversali sui Social. È atteso a ore il “comunicato ufficiale che conterrà le nostre più sentite scuse”. Non prima del termine della riunione del Cda, indetta nelle prime ore di quest’oggi dal presidente Domizio Pigna (nella foto a sinistra, con Cotarella).

La scelta della frase di Benito Mussolini da parte de La Guardiense getta fango su un’edizione 2019 di Vinalia partita con i migliori auspici. Ottimo, di fatto, il riscontro del pubblico nella prima serata della manifestazione, che prosegue fino al 10 agosto a Guardia Sanframondi, con il patrocinio – tra gli altri – del Consorzio Tutela Vini del Sannio, di Sannio Falanghina Città europea del Vino 2019, nonché di Regione Campania e della Provincia di Benevento.

Proprio nella serata d’esordio dell’evento proposta dal Circolo Viticoltori e organizzata dal Comitato Vinalia, ecco le tovagliette incriminate, immediatamente ritirate dai responsabili della cooperativa. “Non succederà più“, assicura al telefono la responsabile della comunicazione, che tiene a precisare di non essere stata interpellata a proposito dell’infelice frase del Duce.

È stato diffuso alle 13.30 il comunicato stampa ufficiale con il quale La Guardiense si scusa per la scelta di utilizzare una frase di Benito Mussolini sulle proprie tovagliette a Vinalia 2019.

“È stato commesso un errore di comunicazione gravissimo, non voluto, un brutto disguido – scrive la cantina di Guardia Sanframondi – a cui si è posto
immediato rimedio, eliminando alla fonte l’unica tovaglietta incriminata dal web locale che ha rilanciato su
quello nazionale, contenente un aforisma sul vino attribuito a Benito Mussolini. La tradizione democratica
della nostra azienda racconta, nei sui sessant’anni di storia enologica e cooperativa, tutta un’altra storia,
fatta di riscatto del Sud, di coesione sociale e di sviluppo del territorio”.
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Sannio: le ordinanze sindacali mettono a rischio la vendemmia

La drastica limitazione dell’utilizzo di fitofarmaci e glifosate prevista dalle ordinanze di alcuni comuni del Sannio, rischia di mettere a rischio la raccolta delle uve per la prossima vendemmia. A dirlo, Salvatore Falato, Presidente dell’Associazione Strada dei Vini Sanniti e titolare delle Cantine Fontana delle Selve di Castelvenere. Falato non si oppone al divieto di utilizzo del glifosate, erbicida del quale non si conoscono ancora con certezza i possibili danni in termini di salute umana e ambientale, ma non condivide il modo in cui è stato fatto il divieto nelle ordinanze e la generalizzazione
dell’utilizzo del glifosate con fitofarmaci. ”Con le particolari limitazioni previste dalle ordinanze c’è il rischio di compromettere seriamente il lavoro nei vigneti necessario alla produzione di uve e di vini, anche per le colture biologiche, con seri danni economici per i produttori già dalla prossima campagna vitivinicola” ha dichiarato alla Gazzetta di Benevento.  Tra i comuni coinvolti proprio Castelvenere, ma anche Guardia Sanframondi e Casalduni, tutte zone a vocazione vitivinicola.






 
 
 
 
 
 

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Vini al supermercato

Falanghina del Sannio Dop, Gu. Sca. Guardia Sanframondi Benevento

Delle caratteristiche tipiche dell’uvaggio, il Falanghina del Sannio della cantina Gu. Sca. di Guardia Sanframondi, provincia di Benevento, conserva solo la sapidità, peraltro sbilanciata. Di colore giallo paglierino, scorrevole nel calice, presenta già al naso un’accentuata sensazione salina. Si uniscono note floreali e minerali. Al palato inizia con sentori amarognoli, per poi lasciare spazio a una buona acidità, che mal si bilancia ai sentori salini. Prodotto dalla Gu. Sca tra le colline beneventane, questo Falanghina del Sannio reperibile tra gli scaffali della catena di discount Penny Market può essere abbinato a carni bianche e antipasti, o accompagnato a leggeri aperitivi.

Prezzo pieno: 3,99 euro
Acquistato presso: Penny Market

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