Beam Suntory, gigante mondiale del whisky, ha dato il via da un investimento di oltre 6 milioni di sterline (7 milioni di euro al cambio attuale) per reintrodurre il maltaggio a pavimento ed il riscaldamento a fuoco diretto degli alambicchi presso la distilleria Glen Garioch ad Oldmeldrum, nell’Aberdeenshire (Scozia).
La ristrutturazione, iniziata lo scorso anno, si concluderà quest’anno e vedrà l’introduzione di una nuova tecnologia all’avanguardia per la distillazione a fuoco diretto che porterà ad una riduzione dell’impronta di carbonio della distilleria di circa il 15%.
“Questi metodi tradizionali di distillazione e maltaggio sono rari nell’industria odierna – dichiara Kwanele Mdluli, direttore della distilleria – e non vediamo l’ora di riportarli in vita qui da noi. Siamo entusiasti di dar vita ad un futuro fatto di tradizione, innovazione, artigianato e qualità”.
“Anche se guardiamo al passato per trovare ispirazione – aggiunge Francois Bazini, Managing Director di Beam Suntory – stiamo aprendo il prossimo capitolo del futuro di Glen Garioch”.
Si prevede inoltre di allungare i tempi di fermentazione per creare un wash più carico di aromi ed ottenere quindi un whisky più ricco. Il primo spirit prodotto con le reintrodotte “nuove” tecniche dovrebbe vedere la luce già prima della fine del 2021 e non è ancora dato sapere se deriverà da malto torbato o meno.
La storia di Glen Garioch è infatti contraddistinta da due periodi ben precisi. Fra le ultime distillerie a rinunciare alla tradizione per abbracciare scelte dettate dall’efficienza industriale, Glen Garioch autoprodusse il proprio malto a pavimento, leggermente torbato, fino al 1994.
Dopo una breve chiusura, iniziò ad utilizzare malti industriali non torbati nel 1997 ed ora gli amanti di questa espressione delle Highlands si chiedono a quale delle due tradizioni si rifarà il nuovo corso della distilleria.
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