Giovanni Busi è stato confermato presidente del Consorzio Vino Chianti per altri tre anni, con voto unanime. Titolare dell’azienda vitivinicola Travignoli, che dirige dal 1989, Busi è dal 2010 presidente del Consorzio Vino Chianti.
L’ente conta 3.500 aziende socie, che rappresentano 15 mila ettari di vigneto atto a produrre Chianti Docg. Due i vicepresidenti: Ritano Baragli (cantina sociale Colli Fiorentini) e Alessandro Zanette (Gruppo Italiano Vini).
«Sono onorato di questa conferma – ha commentato Busi – non solo per il prestigioso ruolo di guida di uno dei consorzi vinicoli più importanti del nostro Paese, ma anche perché questa elezione rappresenta il riconoscimento del buon lavoro svolto in questi mandati».
Passando in rassegna le prossime sfide che attendono il Consorzio Vino Chianti, Busi ha messo al primo posto la «necessità di lavorare tutti insieme per aumentare le vendite della denominazione, passando da 720 mila a un milione di ettolitri».
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti, intervenendo come relatore al “RestartAgrifood! – Stati Generali dell’Agroalimentare italiano“, evento digitale organizzato da ESG89 Group trasmesso in diretta streaming, ha sottolineato come sia indispensabile agevolare l’accesso al credito alle aziende vitivinicole per far fronte alla crisi.
«La grande distribuzione ci ha salvato – dice Busi – perché ci ha permesso di chiudere l’anno con l’1,2% in più di vendite per quanto riguarda il vino Chianti, ma il problema è che sono poche le aziende che vendono nella grande distribuzione, la maggior parte delle nostre imprese vende nel canale Horeca e sono veramente in grande sofferenza».
«Il momento è molto drammatico e da questa crisi se ne può uscire soltanto andando a ristrutturare le nostre aziende – prosegue il presidente – che significa fare investimenti, ma per farlo è necessario avere accesso al credito che in questo momento non è così facile».
Per Busi «oggi abbiamo una grande opportunità, oltre 200 miliardi di euro che arrivano in Italia dall’Europa, e secondo me molti di questi devono essere spesi per lo sviluppo delle imprese perché se si crea sviluppo, allora si crea anche reddito». Il presidente del Consorzio Vino Chianti ha poi ribadito la richiesta di «abbattere i dazi per facilitare le esportazioni. Come consorzio esportiamo circa il 70% della nostra produzione: sul totale di 100 milioni di bottiglie prodotte in un anno circa 70 milioni vanno all’estero».
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Nonostante la crisi economica generata dal Covid, le aziende non riescono ancora ad accedere con facilità a fondi e prestiti per accelerare la ripresa. ”Senza soldi, senza liquidità, le imprese non vanno da nessuna parte, galleggiano fino a quando poi muoiono – spiega Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti – In questa situazione le banche non stanno assolvendo al loro compito di dare fiato all’economia nazionale e il governo deve fare in modo che alle imprese arrivi liquidità”.
Chiediamo di far sospendere momentaneamente le regole di Basilea per permettere alle aziende di avere liquidità e di investire – prosegue il presidente del Consorzio -. Siamo nel mezzo di una crisi eccezionale e servono regole eccezionali, altrimenti sarà impossibile uscirne».
Secondo Busi è infatti necessario interrompere in questa fase gli accordi di Basilea, che regolano i requisiti patrimoniali delle banche e hanno ripercussioni sull’erogazione del credito, poiché il sistema dei prestiti non è stato semplificato, come dichiarato a più riprese dal Governo e numerosi aspetti complicano ancora l’accesso ai fondi.
«Dall’inizio della pandemia sono state dette bellissime cose, il governo ha parlato di prestiti per il settore agricolo fino al 75% del fatturato dell’anno precedente, poi si è parlato di altri fondi, ma fino ad oggi si è visto ben poco». Ci sono clausole e procedimenti che rallentano, e spesso impediscono, la possibilità di ricevere finanziamenti «come la necessità per le imprese di essere in bonis al 31 dicembre del 2019 un elemento che rende tutto più complicato», aggiunge Busi.
Tra gli altri problemi anche la delibera bancaria: «La garanzia dello Stato serve a poco – prosegue il presidente – se poi è necessaria la delibera bancaria. È come andare a chiedere un prestito normale. E non possiamo essere colpevolizzati dalle banche se non riusciamo, in questa crisi epocale, a non portare avanti l’azienda come vorremmo».
Secondo Busi le scelte degli istituti di credito stanno frenando la ripresa economica in un momento storico di estrema difficoltà: «Utilizzano la garanzia bancaria non per concedere un prestito agli investimenti, ma per coprire i debiti esistenti. Le condizioni attuali rendono impossibile pianificare le risorse per fronteggiare la crisi. Se avessimo un altro sistema bancario, probabilmente la storia sarebbe diversa».
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Uno dei Consorzi che ha alzato maggiormente la voce – specie nei confronti del Governo – sin dagli esordi dell’emergenza Covid-19, oggi tira “un sospiro di sollievo” e ringrazia la grande distribuzione, ovvero il mondo dei supermercati. A brindare (senza esagerazioni) alle “primissime stime di fine anno” è il Consorzio Vino Chianti.
Secondo l’ente di Viale Belfiore, “le vendite confermano il dato del 2019, anzi lo superano leggermente: da 670 a 690 mila ettolitri“. “Viste le restrizioni all’attività dei ristoranti e delle strutture ricettive e il crollo del canale Horeca – dichiara Marco Bani, direttore del Consorzio – sono state soprattutto le vendite nella grande distribuzione a salvare la situazione”.
Il riferimento è “a quei produttori del Consorzio che si rapportano con questo importante segmento di mercato, ma che purtroppo non rappresentano la totalità della Denominazione”. “Questi dati ci regalano un pizzico di ottimismo, per affrontare con rinnovata energia il 2021”, aggiunge Marco Bani.
L’anno che sta per iniziare richiede anche la soluzione a problemi che non hanno trovato risposta nei mesi scorsi: “Il Governo – torna alla carica il presidente del Consorzio, Giovanni Busi – aveva detto che entro dicembre sarebbero arrivati i contributi per la ‘vendemmia verde’ che invece forse arriveranno a gennaio, ma non è detto”.
Le aziende al 31 dicembre hanno tutte le scadenze che non potranno rispettare, anche perché molte banche non hanno accettato la proroga delle scadenze. Serve dunque un efficace sostegno per dare liquidità alle aziende, per il loro accesso al credito e per le attività di promozione sui mercati esteri”.
“Rileviamo, inoltre, inaspettate carenze di risorse – fa eco Bani – nell’Ocm ristrutturazioni vigneti e nell’Ocm investimenti, sui bandi attivati dalla Regione Toscana, cosa di cui ci auguriamo il sistema se ne faccia pieno carico andando a recuperare nuove risorse o quelle risorse, attualmente non spese, da parte delle regioni con meno o più lenta capacità di spesa, a favore di quelle regioni più virtuose e veloci nella spesa”.
In un momento come questo, dove, nonostante le gravi difficoltà generali, rileviamo una enorme volontà di investire e crescere, nell’attesa di una pronta ripresa dei mercati nell’anno che sta per iniziare, la politica regionale e nazionale devono farsi carico di trovare le risorse necessarie e le vie brevi e concrete per immettere liquidità in questo settore trainante dell’economia toscana”.
“Siamo stanchi di misure che non risolvono i problemi alle aziende – conclude il direttore del Consorzio Vino Chianti – come quelle della riduzione volontaria delle rese vendemmia 2020, la distillazione di crisi, lo stoccaggio, il pegno rotativo, che servono solo a fare notizia. Urgono ulteriori interventi con adeguate disponibilità finanziarie per dare ossigeno ed un futuro alle imprese”.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti, commenta positivamente l’annuncio dello slittamento delle Anteprime di Toscana, che si terranno dal 14 al 21 maggio 2021, con le presentazioni dei vini e dei Consorzi delle principali denominazioni di origine della regione.
Condividiamo la scelta della Regione di rinviare a maggio 2021 la settimana delle Anteprime di Toscana, nella speranza che per allora la situazione sia più chiara. Dobbiamo prepararci bene per maggio – sostiene Busi – e quindi siamo pronti a trovare soluzioni, insieme alla Regione e ai Consorzi, per poter trasformare questa edizione delle Anteprime in una vera e propria festa della Toscana del vino, coinvolgendo i territori”.
L’auspicio è quello di un momento di rilancio dopo le difficoltà che si stanno ripresentando con la seconda ondata della pandemia. “Le nuove misure restrittive adottate in Italia e in Europa – osserva il presidente del Consorzio – colpiscono ancora una volta il settore dell’Horeca, che rappresenta uno sbocco molto importante per i nostri prodotti: il contraccolpo è drammatico soprattutto per le circa 600 aziende del Consorzio che hanno l’Horeca come unico sbocco commerciale.
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Un tracollo del 70% del consumo di vino è il costo stimato dell’ultimo decreto del Governo che chiude i locali alle 18. L’allarme arriva dal del Consorzio Vino Chianti, ma anche da Coldiretti, che sottolinea oggi i timori per il lockdown in Germania, una delle piazze privilegiate del Made in Italy enologico.
Tremila produttori per 15.500 ettari di vigneto e una produzione di 800 mila ettolitri. Questi i numeri del Chianti, che lancia la carica contro il decreto 24 ottobre, a poche ore dalle nuove misure del governo Conte.
“Il 70 per cento del vino si consuma dall’aperitivo in poi – spiega il presidente del Consorzio, Giovanni Busi – è un colpo durissimo al settore. Tutto questo senza considerare che i ristoratori, i locali e le enoteche si sono adattati puntualmente ad ogni disposizione, accogliendo i clienti in totale sicurezza. Hanno fatto sacrifici economici importanti, anche indebitandosi ulteriormente, pur di restare aperti”.
Nella situazione attuale, continua il presidente, “era necessario adattare le restrizioni alle realtà locali e alle condizioni di lavoro delle attività, per garantire i lavoratori e le aziende. Invece si è preferito agire in maniera dura, anche confusa, per tamponare un oggettivo problema di organizzazione che questo Governo continua a manifestare”.
Di fronte a una situazione critica, “il Governo si è mostrato assente e sordo – aggiunge Busi – Continua questa brutta abitudine di annunciare ristori e misure di sostegno senza poi concretizzare in tempi brevi. Ci sono ancora lavoratori che aspettano la cassa integrazione dei mesi estivi, c’è sempre troppo burocrazia che soffoca le imprese, soprattutto le più piccole”.
Altri paesi europei hanno garantito almeno il 75% dell’incasso, noi ancora siamo troppo indietro. Sarebbe necessario anche garantire un accesso al credito più facile, oggi completamente assente, eliminando temporaneamente gli accordi di Basilea”.
Molta preoccupazione anche per le previsione sul Natale, problema che riguarda anche il settore della birra, come evidenziato dall’intervista esclusiva pubblicata ieri da WineMag.it. “Con il virus dobbiamo convivere ancora per diverso tempo – conclude Busi – ora il Governo deve prendere provvedimenti concreti altrimenti il fallimento di interi settori economici sarà inevitabile”.
COLDIRETTI: “NECESSARIA UN’AGENZIA UNICA”
Con il lockdown in Germania e la chiusura di bar e ristoranti sono a rischio 7,2 miliardi di export agroalimentare Made in Italy, con il Paese di Angela Merkel che è quello che nel mondo apprezza di più la cucina italiana, anche per il record in Europa di locali e pizzerie che si richiamano alla tradizione enogastronomica tricolore.
È quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione dell’inizio del lockdown in Germania, dove la chiusura di bar e ristoranti durerà almeno un mese. Una misura destinata ad avere un impatto sulle esportazioni di cibo e vino Made in Italy con il rischio concreto “di una inversione di tendenza dopo che le spedizioni avevano fatto registrare un aumento del 7% nei primi sette mesi del 2020 nonostante le difficoltà”.
“A preoccupare – continua la Coldiretti – sono in realtà le misure restrittive annunciate per la ristorazione in tutta Europa, dalla Francia dove le nuove chiusura di bar e ristoranti in tutto il Paese sono in vigore dal weekend ma anche in Svizzera, Austria, Grecia e Inghilterra che è il quarto mercato di sbocco dell’italian food nel mondo dopo Germania, Francia e Usa”.
Le esportazioni agroalimentari nazionali avevano raggiunto nel 2029 il valore record di 44,6 miliardi di euro con un aumento del 3,5% nei primi sette mesi del 2020 che difficilmente sarà mantenuto a causa delle misure restrittive rese necessarie in molti Paesi per contenere il contagio.
Un elemento di difficoltà che si aggiunge alla contrazione dei consumi interni con le vendite di cibi e bevande nel settore della ristorazione in Italia che sono praticamente dimezzate (-48%) nel corso dell’anno con un impatto drammatico a valanga sull’intera filiera, dai tavoli dei locali fino alle aziende agricole e alimentari nazionali.
“Per fronteggiare gli effetti della pandemia sull’export – sottolinea il presidente della Coldiretti Ettore Prandini – vanno aiutate le imprese a superare questo difficile momento e va preparata la ripresa con un piano straordinario di internazionalizzazione con la creazione di nuovi canali e una massiccia campagna di comunicazione per le produzioni 100% Made in Italy”.
“Occorre superare l’attuale frammentazione e dispersione delle risorse puntando, in primo luogo, ad una regia nazionale attraverso un’Agenzia unica che accompagni le imprese in giro nel mondo con il sostegno delle Ambasciate dove vanno introdotti anche adeguati principi di valutazione delle attività legati, per esempio, al numero dei contratti commerciali”.
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Attivare Artea per erogare risorse alle imprese, semplificare le procedure amministrative, mettere risorse proprie per avviare misure più specifiche per il territorio, aumentare il livello contributivo sugli interventi Psr e Ocm promozione e/o ristrutturazione vigneti: sono alcune delle richieste che il Consorzio Vino Chianti ha sottoposto ai candidati alla presidenza della Regione Toscana Eugenio Giani (centrosinistra), Susanna Ceccardi (centrodestra) e Irene Galletti (M5s).
“È necessario un forte intervento collegiale – ha affermato Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti – a partire proprio dalla Regione Toscana, affinché spinga sul Governo per ottenere misure concrete che vadano nella direzione di permettere alle imprese di superare questa fase, di cui al momento non vediamo né la fine né la sua portata complessiva”.
Nel quadro attuale condizionato dall’emergenza Covid, il Consorzio chiede il rinvio di scadenze previste dalle misure del Psr e dall’Ocm ristrutturazione vigneti e altri adempimenti connessi alle scadenze dei diritti di reimpianto, l’aumento del plafond misura Ocm investimenti, una revisione dei parametri di priorità dei finanziamenti del Psr. “In questa tornata – si legge nel documento – pochissimi dei fondi del Psr sono stati spesi nella zona della Toscana centrale, dove abbiamo le colture con il maggior fabbisogno di manodopera, a fronte di criteri di valutazione che hanno privilegiato interventi, verso le aree costiere regionali”.
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Il vino toscano, simbolo del Made in italy enologico, esulta con i Consorzi di rappresentanza dei produttori di Chianti e Brunello di Montalcino. Il motivo? Il vino italiano, comprese di fatto le due importanti denominazioni toscane, si è salvato dall’ultima revisione dei prodotti Ue sottoposti ai dazi Usa di Donald Trump.
Una decisione, quella di non inserire il vino italiano tra le eccellenze europee sottoposte a tariffs supplementari – in ritorsione all’affaire Airbus – che l’Ustr ha assunto ieri a Washington, come evidenziato nella notte da WineMag.it.
“Il vino italiano che si salva dal nuovo round dei dazi aggiuntivi Usa è certamente una gran bella notizia per tutto il Belpaese enologico – sottolinea il Consorzio del vino Brunello di Montalcino con il presidente Fabrizio Bindocci – in particolare per Montalcino”.
Gli Stati Uniti non sono solo il principale mercato di sbocco al mondo per il Brunello con un’incidenza del 30% sulle esportazioni globali, ma anche uno dei simboli del Made in Italy oltreoceano”.
“Come Consorzio – ha aggiunto Bindocci – esprimiamo apprezzamento per il ruolo svolto dalla nostra diplomazia, dal Governo e dalle organizzazioni di settore per il risultato raggiunto. Un punto di ripartenza che mai come ora dovrà essere sostenuto con un’azione forte di promozione e presenza del nostro vino nel suo principale sbocco naturale“.
Sono infatti previsti incrementi solo per alcune categorie di merci provenienti da Francia e Germania, che compensano le riduzioni di tariffe applicate a Grecia e Gran Bretagna. L’ammontare dei dazi resta fissato a 7,5 miliardi di dollari.
“E’ un’ottima notizia – fa eco Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti – visto che il mercato statunitense per noi è il primo mercato di esportazione. In un momento come questo non avere aumenti di costi da parte degli importatori per noi è un’ottima cosa, che ci permette di riprendere l’attività commerciale per farla tornare ai livelli pre-Covid”.
Abbiamo tutte le possibilità per poter ripartire, nel momento in cui l’America riapre i mercati al 100%. Gli Usa hanno continuato ad acquistare: ci è mancato un po’ il canale Horeca, ma il Chianti è un vino molto presente nella grande distribuzione americana, per cui non ci sono state grandi flessioni”.
Secondo le elaborazioni su base dogane dell’Osservatorio del Vino di Uiv, gli Stati Uniti rappresentano il primo buyer di vino al mondo e l’Italia è il primo Paese fornitore. Il mercato Usa assorbe una quota vicina al 20% della produzione complessiva di Vino Chianti, per un valore stimato intorno ai 100 milioni di euro.
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Un’annata felice per quanto riguarda le condizioni climatiche fa sperare in una buona vendemmia 2020 dal punto di vista qualitativo: ma in questo momento, per la crisi determinata dal Covid-19 e dal lockdown, “le aziende sono senza soldi, e andiamo avanti solo con le nostre forze”. È questa l’analisi di Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti.
“L’uva c’è, anche se non in abbondanza – spiega – è sana, è bella. Speriamo di poter concludere positivamente un’annata che è stata ottima da un punto di vista climatico: le piante non sono andate in stress, e con le piogge di giugno abbiamo avuto un bel rifornimento delle falde freatiche”.
La quantità non abbondante di uva non è un problema, afferma Busi: “Come Consorzio – osserva – abbiamo approvato una riduzione della produzione del 20% perché visto il momento economico che stiamo attraversando, con un canale Horeca praticamente chiuso che sta ripartendo un po’ a singhiozzo, è chiaro che abbiamo una diminuzione delle vendite”.
Il Consorzi ha dunque “cercato di prevenire gli esuberi di magazzino che porterebbero a una riduzione del prezzo sul mercato. Il prezzo del Chianti è fra i 110 e i 130 euro per ettolitro, e l’obiettivo è di mantenerlo sul mercato”.
La riduzione del 20% della produzione, adottata anche per poter avere una qualità superiore del prodotto, va oltre il -15% indicato dal Ministero per la cosiddetta ‘vendemmia verde‘, e su cui è stato trovato l’accordo in Conferenza Stato-Regioni.
“Però la nostra riduzione è sul potenziale – precisa il presidente del Consorzio Vino Chianti – mentre la proposta del Ministero è diversa”. Per accedere al rimborso, infatti, le aziende devono ridurre le rese produttive di almeno il 15% rispetto alla media degli ultimi 5 anni.
“Se ci sono aziende agricole che hanno una produzione più bassa del potenziale – conclude Busi – per accedere ai benefici della ‘vendemmia verde’ dovranno ridurla di un ulteriore 15% rispetto al loro trend normale. Bisognerà vedere se alle aziende conviene o no: aspettiamo di vedere il decreto firmato”.
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Dopo l’Alleanza delle cooperative vinicole è il Consorzio Vino Chianti a lanciare da Firenze – in occasione dell’assemblea dei soci – un disperato appello al governo italiano, in merito alle conseguenze di Covid-19 e del lockdown sul settore vitivinicolo. L’invito è quello alla mobilitazione. “Il tempo è finito – attacca il presidente Giovanni Busi – e non c’è più possibilità di andare avanti. Se si continua così, senza alcun sostegno, nei prossimi mesi il 40% della Toscana sarà in vendita”.
“È arrivato il momento di mobilitare tutto il mondo del vino toscano – ha aggiunto Busi – per farci ascoltare. In questa fase non possiamo permetterci il lusso di restare ancorati ai soliti campanili. Per la Toscana il mondo del vino rappresenta una componente imprescindibile per il rilancio dell’economia regionale”.
Le aziende chiuderanno e diventerà il più grande boomerang mai visto prima dal punto di vista patrimoniale. E questo coinvolgerà tutti. Chiuderanno aziende grandi e piccole, blasonate o meno. Ci rimetterà tutta la regione senza alcuna possibilità di tornare indietro”.
“Siamo rimasti soli – denuncia ancora il presidente del Consorzio Vino Chianti – nonostante gli annunci del Governo le nostre aziende stanno cercando di superare questa crisi senza precedenti facendo affidamento esclusivamente sulle proprie forze”.
Noi imprenditori agricoli siamo abituati alla sofferenze e ai sacrifici: ogni anno la nostra produzione dipende dalle condizioni climatiche che nel giro di qualche giorno, senza preavviso, possono compromettere le nostre colture e la stabilità dell’azienda. In un momento come questo però non ci aspettavamo che la distanza fra i problemi delle imprese e le Istituzioni fosse così abissale”.
In questo quadro dominato dall’incertezza, non è ancora chiaro quali saranno le fiere che riprenderanno. “Non sappiamo ancora quando potremo ripartire con la nostra attività promozionale – ha spiegato Busi – un capitolo fondamentale per l’export che fino ad oggi rappresentava il 70% del nostro mercato“.
“È evidente che se non dovessero ripartire in Europa e nel mondo i grandi eventi legati al mondo del vino, rischiamo di veder compromesse le nostre vendite, già duramente colpite dalla chiusura del canale Horeca in questi mesi”, ha concluso Busi.
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
“Così moriamo tutti”. Durissimo attacco del presidente del Consorzio Vino Chianti al Governo. Giovanni Busi si fa “portavoce di una situazione ormai non più sostenibile della filiera del vino toscano e nazionale a causa delle conseguenze sull’economia dell’emergenza Covid-19“.
“È abissale – spiega Busi – la distanza che separa gli innumerevoli annunci fatti dal Governo attraverso conferenze stampa quasi quotidiane e la realtà con cui puntualmente le nostre aziende fanno i conti il giorno dopo, quando le banche sbattono loro la porta in faccia negando ogni forma di aiuto“.
“Le nostre aziende ormai non sanno più cosa fare. Per ovvi motivi siamo costretti a continuare l’attività perché l’agricoltura non può fermarsi e uno stop significherebbe per noi abbandonare i nostri vigneti con il rischio concreto di non avere poi la forza di ripartire”.
“Come Consorzio – spiega Busi – abbiamo preso decisioni drastiche come la riduzione della produzione del 20% con gravi danni economici per le aziende. Una scelta indispensabile per mantenere in equilibrio la produzione con il mercato”.
“Dall’altra parte non possiamo che notare con sgomento e profonda preoccupazione che il Governo, al di là degli annunci televisivi e dirette Facebook, non ha ancora previsto alcun sostegno concreto per permetterci di sopravvivere”.
“Noi siamo anche disposti ad indebitarci nell’interesse del Paese per salvaguardare la nostra attività, ma per poterlo fare non possiamo prescindere dalla garanzia che lo Stato deve darci, prevedendo, fra le altre misure, l’annullamento momentaneo degli accordi di Basilea”.
“Perché, e qui ci rivolgiamo al presidente del Consiglio Giuseppe Conte – continua Busi – è inutile illuderci tenendoci incollati davanti al televisore aspettandoci un aiuto che puntualmente si infrange contro le porte scorrevoli delle banche, dove, in alcuni casi addirittura ci vengono ridotti gli affidamenti”.
Il presidente del Consorzio Vino Chianti prosegue: “L’agricoltura e gli agricoltori sono al collasso. Continuiamo a pagare i nostri dipendenti che lavorano regolarmente e i nostri fornitori per mandare avanti l’attività nei campi. Dall’altra parte invece non si incassa il vino che abbiamo già venduto prima dell’emergenza in attesa di capire quando e se riaprirà chi deve pagarci”.
“Le aziende che oggi continuano a vendere – conclude Giovanni Busi – lo fanno nella grande distribuzione ma sono un numero assai ridotto rispetto alla mole di piccole e medie imprese della filiera vitivinicola che sono alla disperazione. Il Governo agisca rapidamente con interventi seri e concreti e una volta approvati, allora sì che potrà annunciarli”.
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
FIRENZE – Dopo il successo dell’edizione 2019 anche quest’anno Chianti Lovers, l’anteprima del Consorzio Vino Chianti, realizzata in collaborazione del Consorzio Tutela Morellino di Scansano, ha confermato i risultati con oltre 4 mila presenze alla Fortezza da Basso di Firenze.
In degustazione 488 etichette a rappresentare 122 aziende, 206 le anteprime delle nuove annate: Chianti Docg 2019 e Riserva 2017, Morellino di Scansano Docg 2019 e Riserva 2017.
“Ancora una volta la scelta di voler aprire al grande pubblico ha premiato. È un’occasione concreta per mettere in contatto le nostre aziende con le persone, che hanno così la possibilità di conoscere e apprezzare cosa c’è dietro ogni etichetta” ha commentato Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti.
“La vendemmia – prosegue Busi parlando dell’annata 2019 – è in linea con le aspettative, abbiamo raggiunto l’obiettivo della riduzione del 10% delle quantità che ci eravamo dati per mantenere i magazzini in linea con l’andamento commerciale. La qualità è ottima. Il merito di tutto ciò è delle aziende che negli anni scorsi hanno fatto importanti investimenti e oggi oltre il 75% dei vigneti è stato rinnovato”.
A fronte di un mercato interno in crescita del 6,3% e di un +1% sul fronte export giunge gradita la notizia della scelta del governo americano di escludere l’Italia dai dazi.
“Abbiamo tirato un sospiro di sollievo che ci permette di guardare con più serenità ai prossimi mesi – commenta il presidente – E’ certo che serve maggiore flessibilità nella gestione dei fondi messi a disposizione per la promozione del vino in modo da rispondere tempestivamente a scenari che possono cambiare all’improvviso. Non possiamo permetterci di restare indietro: poter riadeguare i nostri investimenti in tempi rapidi può significare davvero molto per l’export e i bilanci”.
I MIGLIORI ASSAGGI (ALLA CIECA) DI WINEMAG
Frutto di un andamento climatico più clemente ed uniforme rispetto allo scorso anno i vini dell’anteprima si rivelano più simili fra loro, tanto negli assaggi “da botte” quanto un quelli “da bottiglia”.
CHIANTI VENDEMMIA 2019
Chianti Colli Senesi Docg 2019 – Agricoltori del Chianti Geografico
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Il vino italiano si salva dai dazi Usa, ma la favola dura solo 180 giorni. Il governo americano ha infatti deciso di mantenere lo status quo sui dazi nei confronti dei prodotti agricoli europei importati negli Usa applicati in conformità alla decisione del Wto nell’ambito dell’affaireAirbus. Lasciando sostanzialmente invariate le decisioni assunte a ottobre 2019.
“Il vino italiano – commenta Ernesto Abbona, presidente di Unione Italiana Vini – sopravvive alla roulette ‘americana’ del carosello. Tiriamo un sospiro di sollievo e prendiamo fiato almeno per 180 giorni, termine entro il quale il governo americano potrà nuovamente rimescolare le carte sui dazi”.
“Il risultato positivo di quest’oggi è stato raggiunto anche grazie al lavoro delle istituzioni italiane, che voglio ringraziare, che hanno dato vita a innumerevoli azioni di sensibilizzazione verso l’Amministrazione USA a difesa del mondo del vino italiano”.
“Il problema dei dazi non si risolve certo con la decisione di oggi – afferma Paolo Castelletti segretario generale di UIV – e continuerà a occupare la nostra agenda politica delle prossime settimane. I dazi sono ancora in vigore per una parte molto sensibile dell’agrifood italiano, così come resta penalizzata la maggior parte del vino europeo”.
“Il fatto che l’agricoltura e il nostro settore paghino una disputa sul settore aerospaziale che sta portando perdite di business e investimenti nel mondo del vino, è estremamente preoccupante e genera incertezza anche per le aziende di quei settori, come il vino italiano, che al momento non sono toccati dalle tariffe”. Da qui la necessità di proseguire nel dialogo con il governo Trump per incoraggiare un processo di distensione delle relazioni transatlantiche.
Unione Italiana Vini si appella in primis alla Commissione Europea affinché “trovi un accordo nel brevissimo periodo con gli Stati Uniti per risolvere la questione Airbus – continua Castelletti – ma chiediamo anche ai governi dell’UE e degli Stati Uniti di costruire un’agenda positiva sul commercio, aprendo ulteriormente l’accesso ai rispettivi mercati per il settore vitivinicolo e rimuovendo tutte le tariffe sul vino, nella logica del principio ‘zero for zero'”.
Primi commenti anche dai Consorzi del vino. Così Giovanni Busi, presidente Consorzio Vino Chianti: “La notizia più bella che potesse arrivare alla vigilia della nostra anteprima Chianti Lovers. Possiamo tirare un sospiro di sollievo dopo mesi di apprensione. Siamo grati al governo americano e alle nostre istituzioni per il gioco di squadra che ha permesso di escludere l’Italia dai Paesi colpiti dai dazi”.
“Il mercato americano – conclude Busi – resta per noi punto di riferimento e asset fondamentale per il nostro export. Un Paese che negli ultimi decenni ha incrementato l’interesse e l’apprezzamento verso i nostri prodotti. Questa notizia ci fa riprendere la nostra attività con maggiore serenità, pronti a investire ancora di più”.
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Un risultato che arriva a sorpresa, o forse no. Il Chianti Docg cresce del 6,3% sul mercato italiano. Risultati positivi anche a livello globale: +1%, equivalente ad un milione di bottiglie in più. Numeri che confortano il Consorzio di tutela toscano, soprattutto se paragonati all’andamento commerciale delle bottiglie da 0,75, cresciute in Italia solo dell’1,5%.
Bene i mercati esteri che crescono di un punto percentuale, nonostante il calo della Germania (dove si è registrato un -10%) e la sostanziale stagnazione degli Usa. Sotto la lente di ingrandimento i risvolti sull’export, causati dell’emergenza Coronavirus. Secondo le stime, se l’allarme rientrerà a breve, la perdita per i produttori sarà tra il 5 e il 10%.
Cifre tutto sommato ammortizzabili, dal momento che il mercato cinese – cui si rivolgono anche le recenti modifiche al disciplinare – cresce di anno in anno. “Questi numeri – commenta il presidente del Consorzio, Giovanni Busi – mostrano che la strada imboccata ormai da anni dal Consorzio Chianti è quella giusta”.
“Una strada fatta di innalzamento della qualità del prodotto e di promozione dell’immagine sui mercati strategici, vecchi e nuovi: il mercato riconosce e apprezza, causando tra l’altro un effetto secondario di grande rilevanza sociale, ovvero la tenuta del prezzo anche per i vini sfusi”, conclude Busi.
La buona performance del 2019 acquista un valore ulteriore se paragonata all’andamento dei vini Chianti Docg dal 2013 ad oggi: negli ultimi 7 anni si evidenzia un incremento del 23% delle bottiglie vendute.
La crescita a valore è del 33%, segno di un recupero dei prezzi a scaffale e “perciò di una maggiore valorizzazione della Denominazione”. Nello stesso periodo, il segmento in bottiglia da 0,75 è cresciuto del 7% in volume e del 22% a valore.
“Il saldo positivo – commenta Busi – indica che il mercato di riferimento, quello italiano, ha un apprezzamento crescente per la qualità dei nostri vini e che i nuovi consumatori, principalmente asiatici e sudamericani, compensano il calo dei tedeschi e lo stallo degli statunitensi”.
Per il 2020, il Consorzio di Tutela guarda con attenzione alla Cina e all’evoluzione nel medio periodo dell’epidemia di Coronavirus. “Nel terzo trimestre 2019 – continua Busi – abbiamo venduto molto perché è il periodo in cui i buyers cinesi riempiono i magazzini in vista delle Feste. Adesso, con l’annullamento dei festeggiamenti per il Capodanno cinese e la chiusura di gran parte dei ristoranti c’è il rischio che quelle scorte non vengano smaltite”.
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
FIRENZE – Un 2019 positivo e un 2020 che guarda all’Oriente, per l’esattezza alla Cina. Ha “il segno più”, per dirla con le parole del Consorzio Vino Chianti, l’anno che volge al termine. Tra gli aspetti più positivi, il consolidamento della Denominazione nel Paese del Dragone. Un punto da cui ripartire, nel 2020.
Secondo quanto riferito dal Consorzio, a metà dicembre le vendite hanno segnato un incremento dello 0,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Le stime indicano che il trend commerciale, spinto anche dagli acquisti per le festività, permetterà agli operatori di “chiudere l’anno in territorio positivo”.
“Un segno più – commenta il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi – che riveste un’importanza particolare in questo momento di mercato complessivamente non felice, soprattutto a livello europeo dove il nostro principale acquirente, la Germania, è di fatto in crisi”.
“La vendemmia 2019 è andata bene – continua Busi – abbiamo raggiunto l’obiettivo della riduzione del 10% delle quantità che ci eravamo dati per mantenere i magazzini in linea con l’andamento commerciale. Abbiamo magazzini capienti per affrontare il mercato e la qualità 2019 è ottima”.
Il merito di questo risultati, secondo il presidente del Consorzio, “è delle aziende che negli anni scorsi hanno fatto importanti investimenti, come dimostra il fatto che ad oggi il 75% dei vigneti è stato rinnovato”.
Nel 2019 il mercato di riferimento si è confermato quello statunitense, ma segnali molto importanti sono arrivati dalla Cina, con volumi in aumento rispetto al 2018. Poche soddisfazioni invece dai tradizionali bacini europei, Germania e Regno Unito. Il segno positivo complessivo, indica comunque che il posizionamento strategico su mercati nuovi riesce a compensare il calo degli importatori storici.
“Le nostre aspettative per il 2020 – anticipa Busi – partono da questo quadro. Sicuramente aumenteranno le esportazioni verso la Cina dove si consolideranno i rapporti con nuovi clienti avviati nel 2019. Il mercato cinese è profondamente cambiato: siamo passati da grandi ordinativi spot all’acquisto di quantità più piccole ma con cadenza costante”.
“Questo significa che il mercato sta maturando – aggiunge il presidente del Consorzio Vino Chianti – e che si sta entrando in un’ottica di fidelizzazione verso le nostre etichette: è un buon segnale”.
L’altra partita alla quale in Toscana si guarda con grande attenzione è quella per l’accordo Mercosur. “Attualmente – sottolinea Giovanni Busi – paghiamo dazi altissimi per vendere i nostri prodotti nei paesi dell’America Latina e il raggiungimento di un accordo con l’Europa per la liberalizzazione dei commerci spalancherebbe per noi degli scenari incredibili, dai quali trarre enormi vantaggi”.
Resta sullo sfondo la questione degli Stati Uniti, primo mercato di riferimento per i vini del Chianti: “Qui bisogna capire se la minaccia di dazi resterà tale o se c’è davvero una volontà di applicarli. Al momento – conclude Busi – regna l’incertezza e noi possiamo solo augurarci che le trattative politiche riescano a scongiurare l’innalzamento di barriere commerciali che fanno soltanto danni per tutti”.
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
FIRENZE – Una nuova tipologia, il Chianti Gran Selezione, al top della qualità dei vini Chianti, rivolta principalmente al mercato cinese e americano (vietato il fiasco). E una nuova sottozona: Chianti Terre di Vinci. Queste, assieme all’aumento della gradazione alcolica minima delle uve destinate a produrre vino Chianti docg, le modifiche al disciplinare a cui ha dato il via libera il Consorzio fiorentino.
“Qualità” e “semplificazione” le due parole d’ordine che hanno guidato gli amministratori, nella revisione delle regole alle quali devono attenersi i produttori e gli organismi di controllo. La revisione messa a punto dal Cda potrà iniziare l’iter di approvazione da parte di Regione Toscana, Ministero dell’Agricoltura e Commissione Europea.
Un percorso che richiederà circa due anni. Le proposta di modifica agli 8 articoli del disciplinare di produzione del vino Chianti è stata approvata con percentuali favorevoli tra l’89% e il 99%. Il totale dei voti espressi in assemblea rappresentava il 70% dell’intero corpo sociale.
Novità anche per il Chianti sfuso, che dovrà ottenere la certificazione di idoneità, prima di uscire dalle cantine: è un modo per alzare l’asticella della qualità, fare chiarezza sul mercato e aggredire eventuali zone grigie”.
IL CHIANTI GRAN SELEZIONE
“Colore rosso rubino intenso, tendente al granata con l’invecchiamento, odore speziato e persistente”. Queste le caratteristiche che dovrà avere, “da manuale”, il Chianti Gran Selezione.
La nuova tipologia avrà una gradazione alcolica minima più elevata (13 gradi) e dovrà passare da un invecchiamento di almeno 30 mesi, prima di essere immessa sul mercato. Il vino Chianti Gran Selezione potrà essere prodotto in tutto il territorio di produzione della Denominazione vino Chianti Docg.
“L’iter di approvazione del nuovo disciplinare durerà circa due anni – spiega il direttore del Consorzio Marco Alessandro Bani – ma si chiederà che il provvedimento abbia efficacia retroattiva: per questo motivo, chi vorrà potrà iniziare già adesso a produrre Chianti con i criteri dettati per la Gran Selezione e immettere le prime bottiglie sul mercato nell’arco di tre anni. La Gran Selezione offrirà il massimo della qualità e sarà un prodotto di nicchia”.
Con il nuovo disciplinare nasce anche la menzione geografica aggiuntiva o più comunemente chiamata “sottozona” Chianti Terre di Vinci, relativa ai territori dove già si produce vino Chianti Docg, compresi nel Comune di Vinci e Capraia e Limite – al di fuori della sottozona già ricompresa nel Chianti Montalbano – e nei Comuni di Cerreto Guidi e Fucecchio.
“Inoltre – prosegue Bani – con le nuove regole, sale la gradazione alcolica minima delle uve destinate a produrre vino Chianti Docg, nonché del prodotto finito, destinato all’immissione al consumo, come vino Chianti Docg, innalzata a 12 gradi. Il Chianti sfuso dovrà ottenere la certificazione di idoneità, prima di uscire dalle cantine: è un modo per alzare l’asticella della qualità, fare chiarezza sul mercato e aggredire eventuali zone grigie”.
“Il lavoro che il Consiglio ha fatto sul disciplinare è stato lungo e accurato, volto ad una revisione complessiva che ha avuto come obiettivi lo svecchiamento delle regole, la semplificazione a vantaggio di produttori e organismi di controllo, l’innalzamento della qualità”, commenta il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi.
IL COMMENTO
“Abbiamo innalzato la gradazione e introdotto una grande novità come la Gran Selezione per aumentare la competitività dei nostri prodotti su mercati strategici come quello cinese e americano. Adesso attendiamo il prima possibile l’avvio l’iter delle autorizzazioni ministeriali e comunitarie. Siamo certi che questa revisione darà una ulteriore spinta al successo commerciale dei nostri vini, anche a livello internazionale”.
Risale a settembre l’annuncio di altre modifiche decisive al disciplinare di produzione del Chianti Docg. Il Consorzio, nei mesi scorsi, ha inviato una circolare a tutte le aziende con i dettagli delle modifiche e i riferimenti legislativi completi.
Da un punto di vista tecnico, l’allineamento del valore del residuo massimo zuccherino ai parametri comunitari previsti per i vini secchi consentirà di avere un parametro massimo pari a 4 g/l, oppure entro 9 g/l purché il tenore di acidità totale, espresso in grammi di acido tartarico per litro, non sia inferiore di oltre 2 grammi al tenore di zucchero residuo.
Al momento la modifica è introdotta solo a livello nazionale, a partire dalla campagna vendemmiale 2019/2020 e per i vini atti a diventare Dop “Chianti” provenienti dalle campagne 2018/2019 e precedenti, a patto che siano in possesso dei requisiti stabiliti nel disciplinare consolidato. Prima di essere applicabile nel territorio dell’Unione europea e nei Paesi terzi, la modifica al disciplinare dovrà essere pubblicata sulla Gazzetta dell’Unione Europea.
LE DIFFERENZE CON IL CHIANTI CLASSICO GRAN SELEZIONE
Un Chianti “Gran Selezione” esiste già in Toscana, ma è legato al Chianti Classico. Quando fu introdotto, nel 2014, la tipologia fu rivoluzionaria. Si trattò della prima volta di una nuova tipologia di vino posta al vertice della piramide qualitativa di una denominazione, nell’ambito della legislazione vitivinicola italiana.
Un altro record del Chianti Classico Gran Selezione fu l’ampiezza della rivoluzione normativa, che coinvolse i circa 600 soci del Consorzio. Una decisione in controtendenza con quanto avviene nel resto del mondo, con l’obiettivo di stratificare verso l’alto l’offerta enologica del territorio.
In base alle proiezioni, la produzione di Gran Selezione raggiungerà nei prossimi anni il 10% sul volume totale del Chianti Classico per un valore complessivo che si aggira tra i 70 e i 100 milioni di euro.
La Gran Selezione del Chianti Classico è un vino prodotto da uve di esclusiva pertinenza aziendale, coltivate nei vigneti più vocati e con regole severe che lo rendono un vino di grande pregio, un nuovo punto di riferimento nel panorama enologico internazionale.
Oltre a prevedere caratteristiche chimiche e organolettiche idonee a vini di elevata qualità, la Gran Selezione potrà essere commercializzata solo dopo un invecchiamento minimo di 30 mesi e un periodo obbligatorio di affinamento in bottiglia.
A differenza del Chianti Gran Selezione, la Gran Selezione del Chianti Classico esaltata i diversi caratteri di un territorio ampio e poliforme, diviso in nove comuni e in zone climaticamente e pedologicamente differenti, ma unite dall’inconfondibile firma del Sangiovese.
Dal punto di vista organolettico, il Chianti Classico Gran Selezione è un vino di struttura importante, che grazie alla selezione delle uve e al lungo affinamento consegue equilibrio ed armonia superiori, profondità gustativa e complessità aromatica. Al palato abbina immediatezza di frutto unitamente alle affascinanti nuance tipiche dei vini capaci di una lunga evoluzione.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
FIRENZE – C’è il Chianti in polvere e c’è il Chianti al mirtillo rosso: la creatività dei truffatori sul web non conosce limiti, un frode colossale e continuativa ai danni del Consorzio Vino Chianti che si è affidato ad un’agenzia specializzata di “cacciatori” per scovare le minacce che arrivano dalla rete e neutralizzarle. Un’attività di monitoraggio continuativa a tutela delle aziende e della reputazione del marchio che in quasi due anni ha dato buoni frutti.
Nei primi nove mesi del 2019 (da gennaio a settembre) i cacciatori di Griffeshield, azienda specializzata in nuove tecnologie informatiche a supporto delle medie e grandi aziende internazionali, hanno individuato oltre 15.600 minacce e ne hanno rimosse 10.700: per la gran parte si tratta di violazioni del marchio Chianti, vendita di vini Chianti contraffatti e vendita di etichette Chianti contraffatte.
La forma principale di frode è rappresentata dai cosiddetti wine kit, ovvero preparati chimici in polvere per fare il vino in casa al costo di un euro a bottiglia: ne sono state individuate e rimosse ben 6.000. Seguono oltre 3.000 casi di concorrenza sleale, cioè di Chianti falso spacciato per vero, e poco meno di 2.000 violazioni del marchio commesse attraverso la commercializzazione di etichette contraffatte. La principale piazza di frode sono siti web dedicati, come Italian Chianti style, Original Chianti, Vintners Reserve Chianti e World Vineyard Italian Chianti, seguiti dai principali marketplaces, come e-Bay e Amazon.
Alla fine del terzo trimestre 2019 Griffeshield ha rilevato e rimosso 4.852 nuove violazioni, segno del fatto che l’attività di monitoraggio non può essere mai interrotta, perché i truffatori si muovono velocemente spostandosi da una parte all’altra del web quando vengono scovati. I risultati dell’attività avviata all’inizio del 2018 sono però molto positivi: con un totale di minacce potenziali rilevate nel primo semestre 2018 pari a 71.891, dopo quasi due anni di operatività la situazione di presenta nettamente migliorata, con un totale di violazioni rilevate online pari a 15.638.
“Nel 2019 le violazioni individuate sono state un terzo rispetto all’anno precedente. Un netto calo, segno che il lavoro funziona – commenta il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi -. Ma è un dato che non ci permette di rilassarci: il lavoro di tutela del nostro brand e delle nostre aziende deve continuare in modo serrato e determinato perché i danni che queste truffe provocano sono milionari”.
La piazza peggiore sono gli Stati Uniti, perché da qui provengono i frodatori più difficili da disinnescare: il tasso di successo delle attività di “enforcement” (ovvero la pressione per rimuovere i prodotti sleali) è pari soltanto al 78% a causa della scarsa volontà di collaborare. Male anche nel Regno Unito, mercato principale dei wine kit, dove i truffatori tendono a scaricare la responsabilità sui fornitori e il tasso di successo delle richieste di rimozione si ferma al 91%. Paradossalmente il tasso di successo è pieno (100%) in Cina, dove tutte le operazioni di invito all’interruzione dei comportamenti scorretti vanno a buon fine.
“E’ uno sforzo enorme – conclude Giovanni Busi – che ci permette di eliminare la stragrande maggioranza delle violazioni e frodi che danneggiano il marchio Chianti nel mondo. Queste azioni hanno lo scopo di aumentare la pressione e quindi il rischio di incorrere in cause legali, educando la rete di vendita online a rispettare il marchio Chianti e soprattutto i diritti dei produttori dell’autentico vino Chianti”.
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
FIRENZE – Un cambiamento importante, che permetterà alle aziende di adeguarsi alle normative europee e produrre vini di alta qualità e allo stesso tempo in grado di venire maggiormente incontro ai gusti dei mercati stranieri, soprattutto statunitensi, sudamericani e orientali. E’ l’obiettivo della modifica sulle caratteristiche al consumo del disciplinare del Vino Chianti Docg pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’8 agosto 2019 e diventata quindi realtà in ambito nazionale.
La modifica interessa il residuo zuccherino massimo e arriva dopo un lungo lavoro di istruttoria che ha visto in prima fila il Consorzio Vino Chianti come portavoce delle aziende toscane e della loro necessità di allinearsi alle normative europee. Un processo di riqualificazione e riposizionamento sui mercati internazionali che segue la tendenza manifestata già da altre denominazioni in Europa.
“Dopo lungo lavoro che ci ha visti impegnati per tanto tempo, il Ministero ha approvato la richiesta di modifica del disciplinare – ha dichiarato il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi – Un processo di adeguamento alle normative europee che garantisce maggiore competitività e una maggiore capacità del vino Chianti docg di allinearsi ai gusti dei consumatori che inevitabilmente si modificano nel tempo.”
“Ciò permetterà alle aziende interessate – Prosegue Busi – di poter presentare dei vini secchi, sempre di altissima qualità ma più graditi al palato dai mercati prevalentemente orientali e americani. Un passaggio atteso da tante aziende che, se vorranno, potranno adeguarsi a questi nuovi standards. Ci aspettiamo dunque un aumento delle vendite su mercati esteri, che già presentano grandi potenzialità e su cui ci sono più ampi margini di sviluppo”
Il Consorzio ha già inviato una circolare a tutte le aziende con i dettagli delle modifiche e i riferimenti legislativi completi. Da un punto di vista tecnico, l’allineamento del valore del residuo massimo zuccherino ai parametri comunitari previsti per i vini secchi consentirà di avere un parametro massimo pari a 4 g/l, oppure entro 9 g/l purché il tenore di acidità totale, espresso in grammi di acido tartarico per litro, non sia inferiore di oltre 2 grammi al tenore di zucchero residuo.
Al momento la modifica è introdotta solo a livello nazionale, a partire dalla campagna vendemmiale 2019/2020 e per i vini atti a diventare Dop “Chianti” provenienti dalle campagne 2018/2019 e precedenti, a patto che siano in possesso dei requisiti stabiliti nel disciplinare consolidato. Prima di essere applicabile nel territorio dell’Unione europea e nei Paesi terzi, la modifica al disciplinare dovrà essere pubblicata sulla Gazzetta dell’Unione Europea.
La pubblicazione è prevista entro tre mesi dalla data di trasmissione della domanda da parte del Ministero alla Commissione Europea avvenuta lo scorso 25 luglio 2019. Quindi, solo dopo tale passaggio, i vini Chianti Docg con il nuovo limite del residuo zuccherino massimo potranno liberamente circolare anche al di fuori dell’Italia.
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
A partire dal prossimo 17 Settembre, a Cremona, Asti Docg, Provolone Valpadana Dop e Chianti Docg saranno i protagonisti di un programma di valorizzazione destinato al grande pubblico: 10 appuntamenti che alterneranno degustazioni guidate, show cooking, tecniche di assaggio e formazione sul mondo delle Indicazioni Geografiche del FOOD and WINE.
Il progetto, promosso dai rispettivi Consorzi di Tutela con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari Forestali e del Turismo, permetterà ai partecipanti di scoprire e acquisire nozioni specifiche, interagendo direttamente con relatori selezionati per l’occasione.
“Vino Chianti, Provolone Valpadana ed Asti, stringono un’amicizia che si cimenta a suon di degustazioni guidate, show cooking, tecniche di assaggio – dichiara il Presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi – partecipiamo volentieri a questa iniziativa che valorizza tre eccellenze italiane e con loro un mondo di tradizione e innovazione legate alla nostra cultura enogastronomica. I visitatori sono condotti per mano da esperti sommelier e chef alla scoperta di percorsi di gusto che esaltano prodotti che fanno la differenza e che raccontano il nostro territorio in tutto il mondo”
“La collaborazione tra Consorzi per far crescere una maggior consapevolezza del consumatore rappresenta un obiettivo ricco di stimoli – ha dichiarato Libero Stradiotti, Presidente del Consorzio Tutela Provolone Valpadana – Il programma che viene proposto affronta, con serate a tema, gli aspetti più importanti delle II.GG. e consentirà ai presenti di partecipare attivamente, con degustazioni ed abbinamenti particolari”.
“E’ il primo anno in cui, grazie alla possibilità offerta dal MIPAFT con il finanziamento di un progetto di promozione delle DOP del territorio piemontese (Consorzio per la Tutela dell’Asti Docg), toscano (Consorzio Chianti Docg) e lombardo (Consorzio Tutela Provolone Valpadana), si avrà la possibilità di degustare e conoscere, nelle loro principali peculiarità, questi tre importanti prodotti del wine e food, conosciuti non solo a livello nazionale, ma che hanno conquistato il palato di consumatori internazionali – ha dichiarato Romano Dogliotti, Presidente del Consorzio per la Tutela dell’Asti DOCG – Saranno organizzati momenti di degustazione attraverso i quali alcuni professionisti del settore enogastronomico guideranno gli ospiti in un mondo di gusti e profumi tipici dei vari territori di produzione.”
Sarà il Ristorante Il Violino, in Via Sicardo, 3 a Cremona, ad ospitare l’intera rassegna ogni martedì sera a partire dalle 18.00. La partecipazione agli eventi è gratuita, ma la prenotazione è obbligatoria per ogni singolo evento attraverso il sito www.altiformaggi.com , fino ad esaurimento posti.
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
FIRENZE – Giovanni Busi è presidente del Consorzio Vino Chianti, per il quarto mandato consecutivo.
Una riconferma eccezionale, resa possibile dall’approvazione all’unanimità della deroga al limite di tre mandati previsto dallo statuto.
Il Consiglio d’Amministrazione ha così dato mandato a Busi e nominato i due vicepresidenti: Ritano Baragli e Alessandro Zanette. Nominate anche le commissioni tecniche e marketing e i comitati di gestione tecnica, fondamentali per il funzionamento del Consorzio.
Questi i consiglieri eletti nell’assemblea generale del 28 giugno scorso: Tommaso Albergotti, Davide Ancillotti, Ritano Baragli, Rolando Bettarini, Giovanni Busi, Fabio Vittorio Carone, Cino Cinughi De Pazzi, Angiolo Del Dottore, Gianmarco Diddi, Stefano Fantechi, Marco Ferretti, Leonardo Francalanci, Paolo Gamberi, Filippo Gaslini Alberti, Francesco Gera, Ferdinardo Guicciardini, Malcom Leanza, Maria Grazia Mammuccini, Maurizio Masi, Mario Mori, Massimo Peruzzi, Mario Piccini, Filippo Rocchi, Andrea Rossi, Massimo Sensi, Vasco Torrini, Giovanni Trambusti, Alessandro Zanette, Gianni Zipoli
“Accetto con orgoglio e soddisfazione questa riconferma – ha commentato Giovanni Busi – La fiducia che i soci ripongono in noi ci motiva a proseguire un percorso di crescita e di progettualità condivisa, necessario ad affrontare le continue sfide che il mercato ci lancia, sia dal lato della domanda che dell’offerta. Siamo chiamati nei prossimi tre anni a gestire situazioni in continua evoluzione, a prevedere e a programmare con strategico anticipo le nostre attività di promozione e valorizzazione sia a livello di mercato interno che internazionale. Abbiamo avviato una fase di cambiamento e continueremo su questa strada, guardando sempre al medio e lungo periodo”
GLI OBIETTIVI DEL PROSSIMO TRIENNIO Tra le priorità di mandato c’è sicuramente la modifica del disciplinare. “Una modifica strutturale, non più solo interventi di adeguamento alle contingenze – ha precisato Busi – Sarà moderno, in linea con le nuove esigenze di mercato e flessibile, un punto di riferimento per i nostri soci”.
Altra sfida il completo rifacimento dei vigneti, sfruttando al massimo i fondi OCM ristrutturazioni. “Un passaggio fondamentale per il miglioramento dei livelli di qualità della Denominazione”, ha proseguito Busi. Ad oggi il 75% degli impianti è stato rinnovato, con un investimento complessivo di 600 milioni di euro”.
Urgente anche la risoluzione, in maniera seria e continuativa, del problema causato dalla massiccia presenza di ungulati nelle campagne. Non da meno la questione delle giacenze, problema in parte tamponato dalla proposta di gestione dell’offerta avanzata dal Consorzio e recepita dalla Giunta regionale toscana che con una delibera ha ridotto le rese massime di uva a ettaro e a ceppo per la vendemmia del 10 per cento.
Sul fronte della promozione, si procederà con i piani promozionali avviati, al rilancio della Denominazione sul mercato nazionale e all’implementazione di nuovi percorsi promozionali verso mercati strategici, anche attraverso la registrazione del marchio consortile nei paesi emergenti.
Sul piano della vigilanza sui mercati, il Consorzio proseguirà l’attività con l’intento di bloccare la diffusione ingannevole e impropria di falsi vini Chianti fatti con kit di polverine, false etichette o uso improprio della Denominazione.
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
FIRENZE – Il Consorzio Vino Chianti punta la sveglia alla Regione Toscana e prepara un investimento da 1 milione di euro sui mercati asiatici. E’ quanto emerge dalle ultime dichiarazioni del presidente Giovanni Busi, che sollecita la politica locale “affinché l’atteso nuovo avviso nazionale, dal quale discenderanno gli avvisi delle diverse Regioni italiane, possa concretizzarsi nel più breve tempo possibile, al fine di consentire l’avvio delle importanti spese promozionali del vino Toscano nel mondo”.
“E’ auspicabile che la Regione Toscana si impegni quanto prima – commenta il numero uno del Consorzio Vino Chianti – perché si possano creare le condizioni per l’emanazione degli attesi avvisi pubblici necessari per consentire l’assegnazione delle importanti risorse comunitarie (Ocm) destinate a sostenere la promozione del vino toscano nel mondo”.
“Oltre a tempi stretti e certi – aggiunge il presidente del Consorzio Vino Chianti – è necessario che la Regione Toscana riconosca nei bandi il ruolo e il valore dei Consorzi nella valorizzazione e promozione delle produzioni di qualità certificata. Un’azione consortile che è fondamentale per le piccole e medie aziende che senza il sostegno dei consorzi non potrebbero mai far conoscere all’estero e soprattutto in mercati lontani e difficili come quelli dell’Estremo Oriente i propri prodotti”.
“E’ fondamentale consentire ai Consorzi di presentare i propri progetti per l’attività promozionale 2019-2020 così da avere il tempo utile per iniziare l’attività effettiva di promozione sul campo dopo il 15 ottobre”, precisa Giovanni Busi. L’invito a Regione Toscana, che ha stanziato 11 milioni di euro, è quello di “confrontarsi con gli Enti preposti e il Ministero dell’Agricoltura”.
“Noi come Consorzio Vino Chianti – spiega Busi – non siamo stati fermi. Abbiamo cominciato a lavorare alle attività promozionali 2019-2020 con 1 milione di euro. In particolare ci siamo orientati a una azione di maggiore penetrazione nei mercati asiatici. Cina e Giappone soprattutto, che sono quelli che secondo le nostre ricerche garantiscono le migliori performance di sviluppo”.
Ma il tempo stringe. “Dobbiamo essere operativi a ottobre – avverte Busi – perché è in quel momento che i mercati orientali si attivano, a cominciare da quelli fondamentali di Hong Kong e Shanghai, in varie manifestazioni fieristiche e promozionali. Bucare quegli appuntamenti quindi vorrebbe dire per il nostro vino mancare a appuntamenti fondamentali per far conoscere le nostre produzioni e quindi per incrementare l’export”.
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
FIRENZE – Avrà diverse sedi, nelle maggiori città di Cuba, Colombia e Perù, la Chianti Academy Latam, dedicata appunto all’America Latina. Le prime inaugurazioni sono attese per l’inzio del mese di ottobre 2019. La notizia è stata diffusa in occasione del Latam Tour del Consorzio fiorentino, appena concluso.
Dopo la Cina, dove è stato addirittura registrato il nome “Chianti”, il Consorzio guidato da Giovanni Busi punta a mettere le radici in un’altra zona ritenuta ad altissimo potenziale di crescita per il vino italiano: il Sud America.
“Il successo del Latam Tour – commenta il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi – conferma che per le nostre aziende si aprono prospettive nuove e interessanti, in un mercato in crescita, su cui stiamo investendo risorse e professionalità”.
“Vogliamo creare un presidio costante e strategico per consolidare la nostra presenza. Il lancio della Chianti Academy Latam ha anche questo obiettivo: rafforzare la conoscenza sui nostri vini e conquistare fette di mercato sempre più consistenti attraverso progetti specifici e a lungo termine”, conclude Busi.
L’accademia è dedicata a professionisti del settore per diventare esperti del vino Chianti Docg. I partecipanti avranno l’opportunità di conoscere la storia e la cultura legata della Denominazione, la filiera produttiva e le politiche di tutela del prodotto, oltre gli abbinamenti con il cibo.
IL TOUR IN AMERICA LATINA Cuba, Colombia e Perù in meno di un mese. Queste le tappe del tour sudamericano del Consorzio, che ha previsto seminari, degustazioni professionali, eventi e soprattutto il lancio della nuova Chianti Academy Latam.
A Cuba, gli incontri e seminari con diversi importatori provenienti da Messico, Panama, Brasile, Argentina, Perù e Colombia, che hanno visto anche la presenza di operatori cubani. Evento clou a L’Avana, con il grande omaggio al Cinquecentesimo anniversario della fondazione della città con la “Chianti Magnum Celebration”: degustazioni di Chianti formato magnum, in tutte le sue declinazioni, abbinato alla cucina locale e ai migliori sigari habanos.
Dopo la tappa a Medellin, in Colombia, con incontri specifici con operatori e professionisti del settore, il Consorzio si è spostato a Lima per una serie di appuntamenti dalla declinazione decisamente più enogastronomica. Per la prima volta infatti è stata organizzata una masterclass alla prestigiosa scuola Cordon Blue, la più importante dell’America Latina.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
Firenze – Tappa a Cuba per un evento davvero speciale e poi un lungo tour in America Latina per annunciare la nuova Chianti Academy Latam, che come in Cina arriva anche oltreoceano.
Dopo il successo dell’anteprima “Chianti Lovers” a Firenze – con oltre 4mila partecipanti, 150 aziende coinvolte e 400 giornalisti accreditati, il Consorzio Vino Chianti dà ufficialmente il via alla promozione internazionale per il 2019.
LE TAPPE DEL TOUR Fino al 22 febbraio, il Consorzio e i vini delle aziende associate aderenti all’iniziativa saranno a L’Avana per il XXI Festival Habanos. Sono stati organizzato seminari e incontri con importatori invitati da Messico, Panama, Brasile, Argentina, Perù e Colombia.
Evento clou domani con la “Chianti Magnum Celebration” nel rinnovato Hotel Packard. In occasione del Cinquecentesimo anniversario dalla fondazione della città, anche il Consorzio vuole dare il suo contributo a questa importante ricorrenza con una serata esclusiva per un ristretto gruppo di operatori internazionali.
Sono previste degustazioni di Chianti formato magnum, in tutte le sue declinazioni, abbinato alla cucina locale e ai migliori sigari habanos.
Dal 26 febbraio, invece, prende il via a Medellin, in Colombia, il Latam Tour III, con incontri tra operatori e professionisti del settore che dureranno fino al 1 marzo. Successivamente, dal 1 al 6 marzo, il Consorzio Vino Chianti porterà la denominazione a Lima, in Perù, per appuntamenti con declinazione decisamente più gastronomica.
Ci saranno seminari sui vini e incontri specifici sull’abbinamento con il cibo, come una masterclass con la scuola Cordon Bleu e presenze nei ristoranti più blasonati della città.
“Dopo il successo del “Chianti Lovers”, l’anteprima aperta al pubblico, il Consorzio parte con il suo tour promozionale – commenta il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi – Forti delle esperienze maturate nei mesi precedenti, soprattutto in Cina, abbiamo deciso di lanciare dal prossimo autunno la Chianti Academy Latam, che coinvolgerà diversi paesi dell’America Latina, come Messico, Panama, Cuba, Perù, Colombia e Nicaragua. Stimiamo un bacino di almeno 50 studenti per paese che seguiranno l’iter tecnico e didattico già noto con l’esperienza cinese. Il nostro obiettivo è creare e consolidare la conoscenza sui nostri vini, in mercati delle altissime potenzialità che riteniamo strategico presidiare con progetti mirati e soprattutto a lungo termine”
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Firenze – Chianti Lovers, l’attesa anteprima del Consorzio Vino Chianti, ha chiuso ieri l’edizione 2019 in positivo.
E’ stata l’edizione della conferma, con 4mila visitatori, 150 aziende, 400 giornalisti, blogger e influencer accreditati.
Una affluenza di pubblico in linea con lo scorso anno che ha riempito il padiglione Cavaniglia della Fortezza da Basso di Firenze, per la prima volta occupato interamente dall’iniziativa.
Registrata una partecipazione più ampia delle aziende: dalle circa 100 realtà dello scorso anno, si è passati a ben 150 aziende del territorio. A queste si aggiunge Il Consorzio Tutela Morellino di Scansano, che dallo scorso anno organizza la propria anteprima in occasione di Chianti Lovers.
Tanti i vini protagonisti delle aziende del Consorzio e dei Consorzi di Sottozona: Rufina, Colli Fiorentini, Colli Senesi, Colli Aretini, Montalbano, Colline Pisane, Montespertoli, oltre alle etichette di venticinque cantine maremmane per il Morellino di Scansano.
I numerosi buyer stranieri, provenienti da tutto il mondo, che hanno preso parte al Buy Wine organizzato dalla Regione Toscana e Promofirenze, sono stati coinvolti in un seminario dedicato agli aspetti storici e produttivi della Denominazione Vino Chianti Docg a cui è seguita una degustazione.
“Abbiamo iniziato alla grande il 2019 – ha commentato presidente del Consorzio Giovanni Busi – con una festa per il mondo produttivo, per gli operatori del settore e per tutti gli amanti di questo eccellente prodotto. Siamo stati il primo Consorzio in Toscana a decidere di aprire al grande pubblico questo appuntamento e la scelta si è rivelata vincente, oggi è diventata una importantissima occasione di promozione per la nostra Denominazione. E’ un bel segnale che arriva soprattutto dal mercato nazionale e che rafforza l’attenzione che ci riservano da tempo gli operatori internazionali. Una scelta strategica in vista dei prossimi appuntamenti promozionali in giro per il mondo”.
Presente anche il Console americano, Benjamin V.Wohlauer. “Gli americani – ha detto – amano la Toscana, soprattutto il cibo e il vino. Quest’anno il Consolato festeggia il bicentenario della presenza diplomatica americana a Firenze ed quindi è importante ricordare anche il rapporto storico tra i nostri paesi nell’ambito del vino. Il nostro terzo presidente, Thomas Jefferson è stato un grande estimatore dei vini toscani, ha importato tantissimi vini dalla zona Chianti nel ‘700 e da allora il mercato americano è uno dei più importanti per i vini toscani, sopratutto del Chianti. Un mercato fondamentale anche per gli investimenti che arrivano dalla Toscana nel nostro settore vinicolo. C’è quindi uno scambio e un rapporto economico che continua e che è nato più di 200 anni fa”.
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
FIRENZE – Fotografato, postato e taggato. Il Chianti è re dei social, secondo solo al Prosecco. Numeri da capogiro quelli della classifica stilata dalla Fondazione Qualivita e Ismea sui vini Dop e Igp più seguiti e menzionati sui social in un anno, con i dati rilevati da novembre 2017 a novembre 2018.
Il Chianti si guadagna così la medaglia d’argento su 15 etichette, seguito da prodotti d’eccellenza come Brunello e Amarone.
E’ stato infatti citato sui social 117.459 volte, il 47% da italiani e a seguire, con il 32%, da statunitensi e britannici con il 2%. Il social preferito è Instagram 41%, seguito da Twitter con il 21%, poi il 16% sui siti di news e il 14% sui blog.
“Un ottimo risultato per il Chianti – commenta Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti – I social sono importantissimi per veicolare l’immagine di un prodotto, ancora di più per valorizzarne qualità e tradizione soprattutto fra i più giovani. Siamo felici di essere così condivisi e apprezzati, soprattutto da italiani, un bel segnale che rende merito al lavoro delle nostre aziende”.
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
FIRENZE – Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta inviata da Giovanni Busi, Presidente del Consorzio Vino Chianti, all’Onorevole Danilo Toninelli.
La lettera è in risposta all’intervento del Ministro del 4 Gennaio scorso nel quale Toninelli di fatto relegava la questione ad un “mero” problema di recinzioni.
Egr.
On.le Danilo Toninelli
Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti
“Non è accettabile dover veder morire un ragazzo di 28 anni sull’autostrada perché si è trovato davanti all’improvviso un cinghiale. Tanto meno è accettabile la sottovalutazione di un problema che oramai ha assunto i tratti di una vera e propria emergenza nazionale.
La tragedia avvenuta nei giorni scorsi in A1 dove, a causa di un improvviso attraversamento di cinghiali, ha perso la vita un uomo di 28 anni e sono rimaste ferite altre 10 persone, infatti è solo il triste epilogo di una emergenza ormai nota a livello nazione e che nessun Governo ha voluto mai affrontare con decisione: gli ungulati.
Il nostro Paese, da nord a sud, ormai è in balia di un incontrollato quanto pericoloso aumento demografico di questi animali che si rendono quotidianamente protagonisti di una migrazione verso i centri abitati che, almeno fino ad oggi, sembra non interessare nessuno.
Sono anni che chi lavora la terra, dagli imprenditori agli agricoltori, si trova costantemente a fare i conti con i danni che questi animali provocano alle varie colture, senza poter fare niente per opporsi. Un vero e proprio bollettino di guerra in cui l’uomo è spettatore inerme di un fenomeno causato da un silenzio assordante con cui la politica, ieri e oggi, ha affrontato la questione.
Lascia quindi piuttosto perplessi che il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, nei giorni scorsi abbia derubricato il problema ad un mero controllo delle recinzioni, segno evidente che non ha compreso a pieno la gravità di quanto sta accadendo.
Caro ministro, le possiamo assicurare che non si tratta di un problema di reti o guardrail, ma più semplicemente di selvaggina fuori controllo che si riproduce ormai da tempo senza nessuna cura da parte del suo proprietario. Ovvero lo Stato. Il paradosso infatti sta tutto qui: gli agricoltori e i cittadini si trovano a doversi difendere da quello che è per legge considerato un bene dello Stato.
Le imprese non si dovrebbero difendere dallo Stato, ma dovrebbe essere lo Stato a difendere le imprese. E invece a causa della presenza fuori controllo degli ungulati ogni anno noi imprenditori agricoli ci troviamo a dover rivedere al ribasso le stime delle nostre produzioni con gravi ripercussioni sui mercati. Nel mondo la competizione è spietata e le aziende che rappresentano il Made in Italy dovrebbero essere considerate un patrimonio di tutta Italia e di tutti gli italiani. Invece vediamo che non solo i nostri concorrenti stranieri sono aiutati dai loro Governi, ma che noi dobbiamo pagare la tassa occulta e indiretta dei danni provocati dagli ungulati. Per questo riteniamo che sarebbe giusto prevedere una legge sulla legittima difesa degli agricoltori dagli ungulati, in maniera tale da permettere a chi fa impresa di difendere se stessi e il proprio lavoro”.
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Diciamocelo chiaramente. Ha suscitato qualche ilarità – cosa grave, anche tra una buona fetta di addetti ai lavori – la registrazione del marchio “Shiandi” (基安蒂) per il Chianti in Cina. Una mossa volta a favorire l’export, che ha riacceso facili ironie di caratura calcistica.
Passata la fase di autoindotto solletico ascellare italiota – pratica che investe tutte le “cose nuove” che si verificano in un Paese notoriamente allergico all’innovazione e alla presa di coscienza del reale Anno Domini – la trovata del Consorzio di Tutela fiorentino non può che essere giudicata positivamente.
PIZZA E COCA-COLA
Abbiamo infatti approfondito il discorso. Scoprendo che molte parole, in Cina, godono di “translitterazioni” simili a quelle utilizzate dal team toscano capitanato da Giovanni Busi. Tecnicamente si chiamano loanword, ovvero “parole in prestito”. A Pechino si comunica senza un vero e proprio alfabeto e con un complesso sistema di caratteri e fonemi.
E allora ecco che 披萨 si tradurrebbe “PY pīsà”: ovvero “pizza“. Due simboli: “PY”, ovvero “tagliare”, e “SA”, una parola senza significato particolare – come potrebbe essere un cognome – utilizzata solo per l’assonanza fonetica.
Ancora più chiaro l’esempio con la bevanda più famosa del mondo: la Coca-Cola: 可口可乐, ovvero “Kĕkŏu Kĕlè”. I caratteri usati per traslitterare il marchio sono interpretabili in diversi modi. Ma in mandarino, guarda caso, rappresentano una “deliziosa felicità”. Tutto tranne che burloni, quelli del Consorzio del Chianti. O no?
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
Siccità e sostegno al reddito per le imprese, sburocratizzazione, registro telematico ed ex voucher. Il Consorzio Vino Chianti scrive al Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina.
Dopo l’incontro dello scorso 29 agosto a Firenze, l’ente del vino toscano ha messo nero su bianco le richieste di un settore che sta vivendo “un’annata complicata”.
“I viticoltori stanno lavorando con la grande difficoltà – spiega Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti – come non accadeva da decenni. La qualità è garantita, ma in alcune zone abbiamo registrato cali di produzione del 50% Abbiamo chiesto al Ministro di gestire questa situazione con interventi straordinari”.
“A rischio – spiega Busi – ci sono gli investimenti delle imprese e i posti di lavoro. Abbiamo raccolto le richieste dei viticoltori, proponendo anche delle soluzioni. Il nostro vuole essere un contributo costruttivo, per risollevare un settore fondamentale per la nostra economia”.
Una moratoria sui pagamenti alle banche, Enti previdenziali e detassazione fiscale, quindi, come primo intervento per dare respiro alle aziende dopo la grave siccità che ha procurato danni ingenti alle uve Dop e Igp. Uno squilibrio nella produzione che si riverserà nei bilanci aziendali con perdite di fatturato.
“Data l’eccezionalità del fenomeno – si legge nella lettera inviata al ministro Martina – a nulla servono i normali strumenti oggi in essere, come l’assicurazione agevolata, ma occorre almeno una moratoria della situazione debitoria delle aziende nei confronti degli istituti bancari, degli enti previdenziali e la detassazione fiscale 2017 per riportare i bilanci aziendali alla normalità nel medio termine”.
EXPORT E VOUCHER “Affinché non si ripetano situazione di tale gravità – continua la missiva – si richiede anche una nuova gestione delle risorse idriche disponibili, sviluppando una rete di bacini strategica e incentivando aziende agricole o Enti a realizzarli. Per quelli esistenti invece, nel rispetto delle regole della sicurezza, la semplice manutenzione dovrebbe avere carichi burocratici e costi ridotti al minimo”.
Nella lettera si affronta anche il tema dell’export. “E’ necessaria una più tempestiva promozione del prodotto all’estero attraverso lo strumento dell’Ocm promozione, che al momento risulta essere ancora alla firma della Corte dei Conti, impedendo di fatto la possibilità di presentare progetti per tempo, e una sburocratizzazione del settore”.
Si evidenziano anche le criticità dei nuovi strumenti che sostituiscono i voucher. Se il primo, come scrive il Consorzio “era uno strumento molto efficace e di semplice applicazione per il settore agricolo, lo strumento che li ha sostituiti, oltre alla difficoltà iniziale dell’uso e del funzionamento, appare complesso e si rischia che ingeneri aree grigie anziché mettere a pulito situazioni non chiare”.
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Un’attività di contraffazione “di proporzioni devastanti”. Con queste parole il gip definisce l’attività illecita messa in atto da tre soggetti arrestati ieri nel corso dell’Operazione Bacco. Il blitz è stato coordinato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze nel capoluogo toscano e a Salerno. L’accusa nei loro confronti è quella di aver messo in piedi un’associazione per delinquere finalizzata alla produzione ed alla immissione nel circuito commerciale di vino adulterato e contraffatto. Un sistema di truffe ben articolato, che prevedeva – tra l’altro – l’acquisizione di società del settore in stato di crisi.
Le indagini, dirette dal sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Firenze Giulio Monferini, hanno permesso di segnalare un totale di dieci soggetti. L’organizzazione, nella quale – come precisa il gip- “ognuno ricopriva un ruolo ben specifico”, aveva il fine di produrre e commercializzare in Italia e all’estero “vino adulterato con aggiunta di alcol, per aumentarne la gradazione rispetto al prodotto base”. Vino che, poi, “veniva contraffatto facendolo apparire quale vino di alta qualità, mediante apposizione sulle bottiglie di false etichette di vini pregiati”, le cosiddette “fascette” recanti il sigillo di Stato a Denominazione di Origine Controllata (Doc) e a Denominazione di Origine Controllata e Garantita (Docg). Copie molto simili all’originale, tanto da “indurre in errore il consumatore e l’operatore commerciale di vendita al dettaglio”. Chianti Doc, Brunello di Montalcino Docg o Sassicaia (Bolgheri Sassicaia Doc) i vini finiti nel mirino dei contraffattori.
I tre arrestati sono il titolare di un’azienda agricola di Empoli, che prestava i propri impianti per l’imbottigliamento e il confezionamento del vino adulterato e contraffatto, nonché due soggetti residenti nella provincia di Salerno, che si occupavano – sempre secondo l’accusa – di reperire il materiale necessario alla contraffazione. Una volta confezionato, il vino veniva stoccato in depositi di ditte riconducibili agli indagati, sia nel Lazio sia in Emilia Romagna. Il vino veniva poi caricato su bilici e trasportato nel mondo. In particolare, una partita di vino di 18 mila bottiglie è stata spedita in Costa Rica, Paese in cui trovava asilo uno uno degli indagati.
Le indagini sono iniziate circa un anno e mezzo fa. In seguito alla segnalazione di un ristoratore finito nella trappola dei truffatori nella zona dell’Osmannoro di Firenze. L’imprenditore, insospettito dal sapore di alcuni vini, ha deciso di segnalare l’anomalia alle forze dell’ordine. Le indagini, complesse e articolate, hanno consentito ai carabinieri del Nas di Firenze di sequestrare l’azienda agricola operante nella provincia di Empoli. Al momento del controllo, 9 mila litri di vino rosso erano pronti per essere imbottigliati.
LE REAZIONI “Serve tolleranza zero sulle frodi che mettono a rischio lo sviluppo di un settore che è cresciuto puntando su un grande percorso di valorizzazione qualitativa che ha portato il vino italiano a raggiungere il record storico nelle esportazioni per un valore stimato in 5,2 miliardi grazie all’incremento del 3% nel 2016”. E’ quanto afferma la Coldiretti nell’esprimere “apprezzamento per l’operazione Bacco del Nas di Firenze” che hanno scoperto la frode di vino di bassa qualità, adulterato con l’aggiunta di alcol che veniva commercializzato in Italia e all’estero come Chianti doc, Brunello di Montalcino o Sassicaia. “Non può essere messo a rischio – conclude la Coldiretti – il patrimonio di credibilità costruito nel tempo dal vino Made in Italy che oggi è diventato la principale voce dell’export agroalimentare nazionale”.
“Vogliamo ringraziare il Nas e la Direzione distrettuale Antimafia di Firenze – commenta il direttore del Consorzio di Tutela del Vino Chiati, Giovanni Busi – per aver impedito l’ennesimo tentativo di danneggiare il nostro mercato falsificando e alterando i nostri prodotti. “Un plauso in particolare anche al ristoratore che ha fatto la segnalazione da cui è stato possibile avviare le indagini. Un segnale importante che indica come la ristorazione abbia tutto l’interesse nel proporre vini veri e buoni che rendono il nostro territorio un luogo di eccellenza che tutti abbiamo il dovere di tutelare. Come dobbiamo tutelare – conclude Busi – le migliaia di aziende che su questo territorio ogni giorno operano onestamente nel rispetto delle norme producendo con sacrificio un prodotto che viene esportato e apprezzato in tutto il mondo”.
“Il vino adulterato spacciato per pregiato Doc e Docg – commenta Francesco Colpizzi, presidente della federazione vitivinicola di Confagricoltura Toscana – poteva provocare un danno incalcolabile alle tantissime aziende del territorio che con professionalità lavorano ogni giorno per offrire sui mercati nazionali e internazionali prodotti di qualità. Solo grazie all’azione congiunta della magistratura, delle forze dell’ordine e dei produttori onesti si è riusciti a smantellare questa associazione a delinquere”. “Il vino – conclude Colpizzi – è uno dei prodotti più importanti per la nostra economia e per tale motivo va tutelato e valorizzato, così come va protetto quel tessuto produttivo che contribuisce a rendere unica la nostra regione. Non dobbiamo mai abbassare la guardia, ne va dell’immagine stessa della Toscana nel mondo”.
UN ANNO DI FRODI
Si chiude così un anno positivo per le forze dell’ordine impegnate nel contrasto delle frodi alimentari. Risale a pochi giorni fa un ingente sequestro di Amarone della Valpolicella contraffatto all’interno della catena di supermercati francesi del gruppo Adeo Auchan. Le indagini, in questo caso, procedono contro ignoti. Anche se il cerchio sembra stringersi sempre più attorno ai responsabili della truffa. Un blitz, quello sull’Amarone contraffatto, scattato proprio nel giorno del Black Friday, la giornata di “sconti pazzi” che ha interessato trasversalmente le diverse anime del commercio e della grande distribuzione italiana.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
Il Consorzio del Vino Chianti ha presentato la sua nuova campagna #chiantigustalofresco per incrementare nel periodo estivo le vendite del Chianti nel 2016. Dopo il successo dell’iniziativa ”Chianti fresco: gustalo a 16 gradi” promossa nelle passate stagioni dal Consorzio Vino Chianti nella città di Roma, oggi il concept di#chiantigustalofresco si declina sul format della grande distribuzione e arriva dal 19 al 28 maggio 2016 in 3.000 punti vendita Conad e dal 14 al 28 luglio in 600 Punti Vendita Coop del Centro-Nord (Toscana, Piemonte, Lombardia, Liguria, Dorsale Adriatica). Nei negozi Conad le bottiglie di Chianti verranno evidenziate sugli scaffali attraverso l’apposito bollino identificativo e presso Coop con etichette specifiche. Presenti sul punto vendita hostess e gadget brandizzati Chianti. L’approdo del Chianti nella grande distribuzione rappresenta una svolta nel modo di comunicare il prodotto: come nell’iniziativa #chiantigustalofresco, non si parla di un nuovo modo di bere il Chianti, ma del giusto modo di farlo, rivolgendosi a un target più ampio e importante nei numeri. Il Sangiovese di Toscana è un vino giovane e fragrante, dallo stile contemporaneo, un prodotto dai tratti distintivi che ben si prestano alla freschezza dei 16 gradi. Il consumatore sarà edotto sulla corretta modalità di degustazione del Chianti e riceverà come gadget un vero e proprio strumento per misurare la temperatura del vino, il braccialetto che misura la temperatura di servizio. La temperatura ideale è quella della cantina, a 16 gradi, temperatura che consente di esaltare i profumi e gli aromi di un vino rosso durante la stagione estiva. Le vendite del Chianti, in estate, rappresentano circa il 40% sul totale annuo che è di 100 milioni di bottiglie. Il mercato nazionale ne assorbe circa 30 milioni di cui il 55% nella distribuzione organizzata ed il resto nel libero mercato. Le principali aree di vendita della gdo sono Lombardia, Lazio e Toscana. ”Abbiamo immaginato di dare un contributo di attrattiva attraverso un’iniziativa, che è sia creativa che costruttiva – spiegaLorenzo Tersi, wine advisor che oggi ha illustrato la campagna – nell’ottica di aumentare la cultura verso questo tema che coinvolge non solo il Chianti ma tutti i produttori di vino rosso italiano”. ”Con questa campagna, che sarà lanciata anche attraverso i social network – spiegaGiovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti – vogliamo aumentare in modo significativo le vendite dei nostri vini in un periodo dell’anno erroneamente considerato sfavorevole alla degustazione e consumo dei rossi. L’obiettivo è quello di raddoppiare le vendite nei prossimi 3 anni favorendo un consumo consapevole. Come Consorzio abbiamo il dovere sociale di stimolare il mercato attraverso iniziative di questa portata sostenendo così i nostri soci e le imprese in un’ottica di maggior attenzione verso il giusto consumo”.(foto Repubblica Firenze)
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
We use cookies on our website to give you the most relevant experience by remembering your preferences and repeat visits. By clicking “Accept”, you consent to the use of ALL the cookies.
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.
ACQUISTA LA GUIDA e/o SOSTIENI il nostro progetto editoriale
La redazione provvederà a inviarti il Pdf all’indirizzo email indicato entro 48 ore dalla ricezione del pagamento