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Gianni Moscardini e il Cabernet Franc: un amore (sempre più) grande

Gianni Moscardini e il Cabernet Franc un amore (sempre più) grande
Se c’è un imprenditore vinicolo che sta dimostrando di credere nelle frontiere inesplorate del Cabernet Franc in Italia, quello è Gianni Moscardini. Non sorprende che la cantina, nata nel 2008 nella storica proprietà della famiglia – da oltre cent’anni dedita alla coltivazione di cereali e olive – si trovi a Pisa, per l’esattezza nella frazione Santa Luce di Pomaia. L’areale è quello della Doc Montescudaio, che si estende per circa 250 ettari. Di fatto, sono i piccoli centri vinicoli della Toscana – lontani dalla ribalta delle più note denominazioni regionali – quelli più attivi nella “rivoluzione del Cabernet Franc italiano“. Basti pensare al lavoro che Tenuta Lenzini sta compiendo a Capannori, in provincia di Lucca. Territori poco considerati dalle carte dei vini nazionali e internazionali, che stanno guadagnando una certa fama grazie a un’interpretazione “alternativa” – in Loira la definirebbero “leggera” – del grande vitigno di origine francese.

OBIETTIVO 100 MILA BOTTIGLIE: CABERNET FRANC AL CENTRO DEL PROGETTO

Nei prossimi cinque anni, gli appezzamenti più vocati di Gianni Moscardini saranno ampliati, con la messa a dimora di tre differenti cloni di Cabernet franc, su altrettante composizioni di terreno. Il progetto, che consentirà all’azienda di raggiungere quota 100 mila bottiglie rispetto alle attuali 70 mila, interessa l’intero rapporto tra vitigno, portinnesto e suolo. Nello specifico è prevista l’espansione del vigneto Altana, con 9 mila nuovi metri quadrati. Ancora in fase di valutazione la migliore forma di allevamento, anche se la scelta potrebbe propendere per l’alberello. Ulteriori tre ettari saranno impiantati nella zona del vigneto Cantina, definito da una perfetta esposizione Nord e da terreni di argille pure.

A questi si affianca la produzione sul terreno vulcanico del vigneto Campo Al Pino. Spiega Gianni Moscardini: «Mi sono nuovamente focalizzato sullo studio approfondito del suolo. Per la prima volta ho piantato il Cabernet Franc in una zona con argille pure, quindi con una grande capacità di resistere alle estati siccitose. Ho poi vagliato una seconda area dotata di una pendenza importante e ricca di sassi. Sono convinto che le peculiarità dei diversi terroir siano l’elemento chiave per operare un’attività agronomica lungimirante, arricchire in complessità i nostri vini e definire ancor di più l’identità delle linee produttive».

PENTEO, MONOVARIETALI E TERROIR: LE TRE LINEE DI GIANNI MOSCARDINI

Nel concreto, i nuovi vigneti consentiranno a Gianni Moscardini di modificare il blend di Operaundici, oggi composto da un 50% di Sangiovese, un 25% di Ciliegiolo e un 25% di Teroldego. Profilando meglio le tre linee aziendali “Penteo” (Penteo bianco, Penteo Rosso, Penteo Rosato), “Monovarietali” (Verdicchio, Sileno Cabernet Franc e Ciliegiolo, versioni beverine, più immediate) e “Terroir” (Artume, Atteone Riserva e, per l’appunto, Operaundici, che diventerà un Ciliegiolo Riserva).

«Si andrà quindi a definire “il carattere” di ciascuna linea, step by step – precisa Gianni Moscardini – partendo da una linea di ingresso dotata di freschezza, con vini atti ad accompagnare tantissimi piatti. Una linea centrale, con un’ottima personalità ma ancora facilmente comprensibile dal pubblico. E i vini della linea di fascia premium, sicuramente apprezzata dagli addetti ai lavori e da chi vuole che un vino sappia raccontare qualcosa e non solo farsi bere».

I TRE SUOLI DI GIANNI MOSCARDINI

La proprietà aziendale si distingue per la presenza di tre diverse composizioni di terreno: calcareo di natura sedimentaria e origine marina, pietroso e arido di origine magmatico-vulcanica e zone con argille di natura sedimentaria di mare profondo. Suoli che non si intersecano mai, susseguendosi secondo fasce parallele distinte, sia in superficie che in profondità, permettendo una parcellizzazione precisa ed efficace dei vigneti al fine di esplorare diversi rapporti tra vitigno e terreno. Le vinificazioni separate danno vita a diverse e nitide espressioni di Cabernet Franc, oggetto di combinazioni ponderate sull’andamento dell’annata.

«Un approccio stilistico – conferma Gianni Moscardini – che adotto per l’intera produzione e che sarà confermata anche a fronte della riorganizzazione dell’offerta, voluta allo scopo di differenziare con maggior incisività ciascuna linea. I vini della Selezione continueranno a prediligere bevibilità, immediatezza e freschezza, frutto di blend di uve tipiche di areali diversi da quello dell’Alta Maremma, che a Pomaia hanno trovato un luogo vocato. La linea Monovarietali si conferma la porta d’accesso ai cru dell’azienda. Un concetto esplorato approfonditamente nelle etichette della gamma Terroir: piccole quantità dalle migliori uve, spesso vinificate a grappolo intero, con particolare attenzione lungo l’intero processo».

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Cabernet Franc per l’estate: 9 vini rossi “leggeri” da provare freschi


Tutto è iniziato a febbraio, da una mezza provocazione lanciata dalle “colonne” di winemag.it ai produttori italiani: qui da noi, il Cabernet Franc, viene concepito troppo spesso solo ed esclusivamente come vino da invecchiamento, corposo, strutturato. All’estero, invece, il Franc viene interpretato il più delle volte anche all’opposto (eclatante il caso della Loira), come uno straordinario “vino leggero” da consumare fresco da frigo, con spensieratezza. All’editoriale (puoi rileggerlo qui) hanno risposto diversi vignaioli e cantine del Bel Paese, che hanno voluto sottoporre all’assaggio i loro Cabernet Franc per l’estate: ecco 9 vini rossi “leggeri” da 3 regioni, da provare freschi.

VINO CANTINA DESCRIZIONE PUNTEGGIO
Toscana Igt Cabernet Lenzini Franco 2022 Tenuta Lenzini

(Capannori, Lucca)

Alcol: 12,5% vol. Colore rubino con chiari riflessi violacei. Tutto sul frutto al naso, in particolare sulla ciliegia e sulla mela rossa, su un bel sottofondo di spezie che richiama il pepe verde. Al palato non è solo teso, fresco e sapido. Rivela anche una certa morbidezza glicerica, che contribuisce a regalare un sorso pieno e appagante, pur nell’estrema agilità di fondo. Vino manifesto del Cabernet Franc italiano “glou-glou”. 92/100
Colli Euganei DOC Cabernet Franc 2021 Az. Agr. Veronese

(Cinto Euganeo, Padova)

Alcol: 12,5% vol. Color violaceo, poco penetrabile alla vista. Al naso un concerto di frutta di sottobosco a bacca rossa e nera, matura. Sul fondo una moderata speziatura. In bocca è la sapidità a fare da spina dorsale e riequilibrare : un Franc di una certa struttura, “alleggerita” però dalle caratteristiche dei suoli del Monte Versa, di matrice vulcanica. Eccezionale il risultato, nel bilanciamento tra polpa e mineralità. 91/100
Colli Euganei Cabernet Doc 2020 Il Pianzio – Famiglia Selmin

(Galzignano Terme, Padova)

Alcol: 12,5% vol. Rubino pieno, riflessi granati. Tutto sul frutto il naso (più ciliegia e fragola che mora e mirtillo), con chiare reminiscenze di pepe e foglie di tè nero. Il palato di medio corpo, fresco, teso sulla sapidità e la spalla acida. Un vino elegante e dinamico, specchio fedele del Franc, pur con una piccola aggiunta di Cabernet Sauvignon. Chiude asciutto, senza eccellere in persistenza, su ricordi di mallo di noce. 88/100
Veneto Igt Cabernet Franc 2020 “Godimondo” Conte Emo Capodilista – La Montecchia

(Vo’, Padova)

Alcol: 12,5% vol. Splendido colore rubino, con riflessi granati. Al naso è golosità pura, per la precisione delle note fruttate di ciliegia, lampone, mora e mirtillo avvolte in un setoso manto mentolato e speziato, in grado di conferire balsamicità. Tutto lascerebbe pensare a un sorso piuttosto grasso; invece il palato è pura tensione acido-sapida, sui ritorni dei frutti perfettamente maturi già avvertiti al naso e su una trama tannica elegantissima. Gran interpretazione del vitigno. 93/100
Colli Berici Doc Cabernet Franc 2020 Cantina Mattiello

(Costozza di Longare, Vicenza)

Alcol: 12,5% vol. Bel colore rubino, penetrabile alla vista. Al naso non particolarmente esuberante in principio, ma ha bisogno di ossigeno e di qualche grado in più nel calice per esprimersi appieno. Lo fa ben presto su note fruttate precise di ciliegia, di fragola e di lampone, lasciando in sottofondo una speziatura che richiama il pepe nero e lo stecco di liquirizia.  Palato essenziale, fresco e sapido, tutto giocato sulla frutta rossa. Finale asciutto, più che mai appagante. 89/100
Friuli Colli Orientali Doc Cabernet Franc 2019 Vigna Petrussa

(Prepotto, Udine)

Alcol: 12,5% vol. Bellissimo colore rubino dai riflessi granati, penetrabile alla vista. Al naso note elegantissime di frutta a polpa scura più che rossa: mirtilli in gran vista insieme alle more, ancor più di ciliegia, fragolina e lampone. Bel floreale di violetta e speziatura che conferisce un certo nerbo e vivacità. Vaghe note tostate, di biscotto orzo e miele. Il palato è un “concentrato di Friuli”, per la capacità di richiamare non solo i grandissimi rossi della regione, ma il terroir di Prepotto e i suoli di ponca. Una sapidità perfettamente avvolta dalla generosa espressione della frutta, in un quadro di perfetta corrispondenza gusto olfattiva. Come abbinare, in maniera eccelsa, agilità di beva e carattere tipici di quella grande varietà che è il Cabernet Franc. 93/100
Colli Euganei Cabernet Franc 2021 Vigne al Colle di Benato Martino

(Rovolon, Padova)

Alcol: 13% vol. Bel colore violaceo, che dimostra la gioventù del nettare. Profilo decisamente fruttato per questo Franc che proviene dallo splendido terroir di Rovolon, vera chicca dei Colli Euganei padovani. Una speziatura elegantissima abbraccia le note di susina, lampone e ciliegia matura, insieme a note balsamiche. In bocca è tensione pura, capace di controbilanciare l’opulenza del frutto e un certo calore. Chiude sapido, asciutto, fresco e fruttato (netta la ciliegia nel retro olfattivo). Vino importante, all’inizio della sua lunga vita, già estremamente gustoso. 92/100
Montescudaio Doc Cabernet Franc 2019 “Atteone” Gianni Moscardini

(Pomaia di Santa Luce, Pisa)

Alcol: 14,5% vol. Solo 2.700 bottiglie prodotte per questo Cabernet Franc toscano che si presenta di un rosso rubino intenso con riflessi granati luminosi. Al naso una gran tipicità. Presente tutto il bouquet di fiori, frutti e spezie della varietà. Piacevole l’apporto erbaceo che ricorda la foglia di pomodoro e la “piccantezza” dosata del peperone verde. In bocca è teso e fresco, con ricordi umami e terziari che ne definiscono l’affinamento in legno (fava di cioccolato, burro salato). Vino decisamente ben congeniato anche in termini di beva, anche se l’apporto di alcol, nel quadro generale del sorso (e soprattutto del retro olfattivo) è al momento un po’ ingombrante. 91/100
Igt Trevenezie Cabernet Franc 2020 “Eros” Marco Sambin

(Cinto Euganeo, Padova)

Alcol: 14% vol. Granato luminoso, alla vista. Naso timido, si apre lentamente con l’ossigenazione e qualche grado in più nel calice. Al naso è un concentrato di ciliegia, perfettamente matura, con sottofondo di spezie come il pepe verde. Ricordi di polvere di liquirizia salata completano il quadro olfattivo. Ingresso di bocca morbido per questo Franc, che poi si accende su freschezza e speziatura, prima di una chiusura sapida e balsamica. Vino interessante anche in prospettiva. 89/100
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