Categorie
Analisi e Tendenze Vino

Indagine Vinitaly-Nomisma: lockdown frena i consumi, ma nel post covid tornerà come prima

“Nulla sarà come prima”, il refrain post-emergenza, non vale per il popolo del vino: i consumatori italiani (l’85% della popolazione) si dichiarano infatti in buona sostanza fedeli alle proprie abitudini già a partire dalla fase 2, compatibilmente con la loro disponibilità finanziaria.

Lo afferma l’indagine – la prima a focus emergenza a cui ne seguiranno altre nei prossimi mesi – a cura dell’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor Gli effetti del lockdown sui consumi di vino in Italia“, realizzata su 1.000 consumatori di vino della popolazione italiana.

La presentazione della survey, moderata dal Ceo di Bertani Domains, Ettore Nicoletto, è in programma questa sera alle 17 nel corso della diretta streaming di “Italian wine in evolution” a cui parteciperanno il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani e il responsabile di Nomisma Wine Monitor, Denis Pantini.

Per il dg di Veronafiere,Giovanni Mantovani: “Se poco sembra modificarsi nelle abitudini al consumo – e questa è una buona notizia – le imprese del vino sono invece chiamate a profondi cambiamenti, alle prese con la necessità di reagire alle tensioni finanziarie e allo stesso tempo di difendersi dalle speculazioni”.

“Il mercato e i suoi nuovi canali di riferimento saranno le principali cure per un settore che oggi necessita di un outlook straordinario sulla congiuntura e di un partner in grado di fornire nuovi orizzonti e soluzioni. Come Veronafiere – ha concluso Mantovani – da qui ai prossimi mesi vogliamo prenderci ancora di più questa responsabilità a supporto del settore”.

Nel frattempo, non è come prima la dinamica dei consumi in regime di lockdown: il bicchiere è più mezzo vuoto che mezzo pieno, e la crescita degli acquisti in Gdo non compensa comunque l’azzeramento dei consumi fuori casa. E se il 55% dei consumatori non ha modificato le proprie abitudini, tre su dieci affermano invece di aver bevuto meno vino (ma anche meno birra) in quarantena, a fronte di un 14% che indica un consumo superiore.

Il “dopo” sarà come “prima” per l’80% dei consumatori. O più di prima, con i millennials che prevedono un significativo aumento del consumo in particolare di vini mixati (il 25% prevede di aumentarne la domanda), a riprova della voglia di tornare a una nuova normalità con i consueti elementi aggreganti, a partire dal prodotto e dai suoi luoghi di consumo fuori casa (ristoranti, locali, wine bar), che valgono una fetta di 1/3 del campione in termini di volume (il 42% tra i millennials).

Il vino – evidenzia l’indagine – non può dunque prescindere dal suo aspetto socializzante, se è vero che la diminuzione riscontrata è da addurre in larga parte (58%) al regime di isolamento imposto dall’emergenza Covid-19 che ha cancellato le uscite nei ristoranti, le bevute in compagnia e gli aperitivi. Per contro, chi dichiara un aumento ha scelto il prodotto enologico quale elemento di relax (23%, in particolare donne del Sud), da abbinare alla buona cucina di casa (42%), specie tra gli smart worker del Nord.

In generale la quarantena sembra aver appiattito anche gli stimoli alla conoscenza, con la sperimentazione delle novità di prodotto in calo sul pre-lockdown (dal 73% al 59%), la preferenza verso i piccoli produttori (dal 65% al 58%), i vini sostenibili (dal 65% al 61%) e gli autoctoni (dall’81% al 76%). Tendenze queste che a detta degli intervistati torneranno identiche a prima nel post quarantena. Ciò che è cambiato, ma è da verificare se lo sarà anche in futuro, è la preferenza del canale di acquisto online, balzata dal 20% al 25%.

Per il responsabile di Nomisma Wine Monitor, Denis Pantini: “Per quanto il lockdown abbia cambiato modalità di acquisto e consumo di vino da parte degli italiani, il desiderio di ritornare ‘ai bei tempi che furono’ sembra prevalere sull’attuale momento di crisi e su comportamenti futuri che giocoforza saranno improntati ad una maggior precauzione e distanza sociale. Si tratta di un asset molto importante in termini di fiducia sulla ripresa e che va preservato soprattutto alla luce della imminente fase 2, anche perché il crollo stimato sul Pil italiano per i mesi a venire rischia di avere impatti sui consumi in considerazione di una domanda rispetto al reddito che nel caso del vino risulta elastica, e come tale, a rischio riduzione in virtù della recessione economica”.

[metaslider id=”47890″]

Categorie
Vini al supermercato

Vignaioli Fivi al supermercato: Romagna Doc Sangiovese Predappio 2018 “Notturno”, Drei Donà

(5 / 5) Non solo il Mercato di Piacenza o le fiere del vino. Alcuni vignaioli Fivi (Federazione italiana vignaioli indipendenti) scelgono il supermercato come canale di vendita per le loro etichette. È il caso di Drei Donà e del suo Romagna Doc Sangiovese Predappio 2018 “Notturno”, disponibile in alcuni supermercati Conad. Un’etichetta dall’ottimo rapporto qualità prezzo, che si aggiudica il massimo dei “cestelli” a disposizione (5 su 5) nella speciale scala di valutazione di Vinialsuper.

LA DEGUSTAZIONE
Il Romagna Doc Sangiovese Predappio 2018 “Notturno” di Drei Donà si presenta nel calice del tipico colore rosso rubino intenso, con tinte violacee. Al naso preziosi richiami di frutta rossa, uniti ad accenni erbacei, mentolati. Perfetta la corrispondenza al gusto.

“Notturno” si dimostra un concentrato di frutta e spezie, che ben si bilanciano in un sorso preciso, elegante, fresco. Un vino rosso che si contraddistingue per la piacevolezza della beva, non per questo banale.

Perfetto a tutto pasto, accompagna piatti di salumi, primi e secondi a base di carne. Non ultimo, si tratta di un vino già godibile al momento, ma con la carta d’identità in regola per affinare in bottiglia per i prossimi 3-5 anni.

LA VINIFICAZIONE

Sangiovese al 95%, completato da un 5% di Cabernet Franc. Questa la base ampelografica del Notturno di Drei Donà. Le piante affondano le radici in un terreno di medio impasto, argilloso-limoso, con una presenza di sabbia che si aggira attorno al 3-4%.

I vigneti dedicati alla produzione di questo Romagna Doc Sangiovese Predappio 2018 si estendono per 11,25 ettari e registrano una resa media di 82 quintali (61 ettolitri). La vendemmia delle uve del Notturno avviene generalmente in occasione della seconda o terza decade di settembre.

La vinificazione prevede la fermentazione in vasche di acciaio inox, per un periodo variabile tra i 10 ed i 14 giorni, ad una temperatura controllata tra i 28° e i 30°, con rimontaggi giornalieri. Anche la fermentazione malolattica ha luogo in acciaio inox.

Fondamentale il successivo periodo di affinamento per il Sangiovese Notturno, che avviene in grandi fusti di rovere per circa 7-8 mesi, “al fine di conferirgli quel piacevole equilibrio frutto-legno”, spiega il produttore.

Prezzo: 9,50 euro
Acquistabile presso: Conad

Non ci sono ancora voti

Hai assaggiato questo vino? Dagli un voto

Categorie
news news ed eventi

“Vendemmia verde con risarcimento”: la filiera del vino scrive ancora a Bellanova

ROMA – “Uso dell’alcol di emergenza, distillazione controllata, vendemmia verde con risarcimento al viticoltore e ammasso privato”. Queste le richieste che la filiera del vino intende portare all’attenzione del Ministro delle Politiche Agricole, Ambientali e Forestali, Teresa Bellanova, per superare lo stallo del comparto generato da Covid-19. Ecco dunque la terza lettera indirizzata al governo da Confagricoltura, Cia, Alleanza delle Cooperative Italiane, Copagri, Unione Italiana Vini, Federvini, Federdoc e Assoenologi.

È attesa da giorni anche una risposta di Bellanova alla proposta avanzata da WineMag.it in merito a un potenziale “soccorso” della Gdo al settore Horeca, con la mediazione del Ministero, per stilare un “Patto sul vino di qualità” nella Grande distribuzione organizzata. Un’idea che piace a Coldiretti nazionale e che gode del favore del segretario generale di Unione italiana vini (Uiv), Paolo Castelletti.

Patto sul vino di qualità, sì di Unione italiana vini a storico accordo Gdo-Horeca

Le nuove richieste delle associazioni di filiera convergono con quelle contenute nel Piano Salva Vigneti di Coldiretti, nonché sulla proposta di Assodistil relativa alla distillazione volontaria. Un’ipotesi, quest’ultima, ormai al vaglio del Mipaaf, come confermato proprio ieri da Bellanova.

“Per il settore vitivinicolo – ha annunciato il ministro – stiamo valutando un intervento per la distillazione volontaria. La priorità è utilizzare i fondi Ocm, chiedendo l’attivazione della misura distillazione di crisi a livello Ue”.

“Prima però – ha aggiunto Bellanova – occorre verificare quante risorse dell’Ocm non saranno spese entro il 15 ottobre 2020. Nel caso l’intervento non dovesse essere sufficiente proporremo nel DL una misura specifica integrativa”.

La crisi del settore del vino al cospetto di Covid-19, del resto, unisce in un unico coro piccoli e grandi produttori. Lo dimostrano i recenti appelli a Bruxelles della Confédération européenne des vignerons indépendants (Cevi, a cui per l’Italia aderisce Fivi) e dell’European Federation of Origin Wines (Efow).

LE PROPOSTE DELLA FILIERA

“In questo momento la priorità è garantire liquidità, fondamentale per la sopravvivenza dell’impresa e dei suoi dipendenti, in attesa della ripartenza delle attività economiche”, ribadiscono le organizzazioni dopo la prima lettera in materia di misure economiche e fiscali a sostegno della liquidità delle imprese e la seconda sulla concessione di proroghe nella tempistica delle domande Ocm e di deroghe nell’esecuzione dei programmi, investimenti e promozione.

Le proposte riguardano il sostegno del mondo agricolo e vitivinicolo in particolare per il quale la filiera chiede l’avvio di un confronto immediato con l’obiettivo di individuare al più presto una strategia di sostegno e rilancio del settore, uno dei comparti agricoli più rilevanti per l’economia italiana.

Nello specifico, sono quattro le ipotesi avanzate dal mondo del vino per far fronte all’impatto dell’emergenza sul mercato vitivinicolo, in particolare nel segmento on-trade e nella vendita diretta in cantina, caratterizzato da una riduzione delle vendite.

La prima proposta riguarda l’uso dell’alcol per l’emergenza con l’opportunità per i produttori vinicoli di destinare vino da tavola in giacenza alla distillazione, al fine di ricavarne alcol ad uso medicale, a disposizione della Protezione Civile.

Le distillerie si dovrebbero fare carico del prelievo del prodotto, del trasporto e della distillazione. Resta inteso che, in questa catena, nessun anello dovrà conseguire un profitto. A ciò si aggiunge la necessità di fissare una misura di distillazione per far fronte alle giacenze e alla potenziale mancanza di capienza nelle cantine per le uve e i mosti per la prossima vendemmia.

Le organizzazioni ritengono però che debbano essere poste alcune specifiche condizioni per l’attivazione che, innanzitutto, “deve restare volontaria e non obbligatoria“. “Inoltre dovrà essere finanziata da adeguate risorse economiche, preferibilmente all’interno di un nuovo budget di emergenza per il settore a livello europeo”.

Con l’obiettivo, spiega la filiera del vino italiano, “di porre rimedio allo shock di mercato e alle conseguenze patite dai produttori, evitando distorsioni nel segmento dell’alcol uso bocca“.

Allo stesso tempo, “la misura della distillazione dovrà essere seguita, già a partire dalla prossima campagna vitivinicola, da una modifica delle disposizioni nazionali in materia di rese massime di uva per ettaro per i vini non a indicazione geografica, che tenga tuttavia conto delle diverse specificità produttive territoriali.

VENDEMMIA VERDE CON RISARCIMENTO

Tra le proposte più significative avanzate dalla filiera del vino a sostegno del settore agricolo c’è anche la misura della vendemmia verde. La filiera auspica che la misura possa essere attivata dalle regioni, con l’obiettivo di ridurre la produzione per la successiva campagna vendemmiale e che il Ministero proceda a una rimodulazione dell’attuale dotazione del Pns.

“In via generale – spiega la filiera – lo strumento della vendemmia verde, è destinato all’eliminazione del prodotto mentre si potrebbe esplorare la possibilità di introdurre una nuova misura transitoria destinata alla riduzione volontaria delle rese con un risarcimento al viticoltore o procedere con una modifica della misura stessa”.

“Data la mancanza di forza lavoro nella fase dell’anno nella quale la vendemmia verde è normalmente attivata (mese di giugno), il mondo del vino chiede inoltre lo spostamento del calendario, dando la possibilità di esercitarla anche nel mese di luglio”, continuano le associazioni nella terza lettera inviata alla ministra Teresa Bellanova.

L’ultima richiesta della filiera riguarda invece la possibilità, per alcune produzioni vitivinicole temporaneamente eccedenti o con difficoltà di sbocco sul mercato, di ricorrere all’ammasso privato per una parte del quantitativo in giacenza.

Questa misura, che piace appunto anche ai vigneron europei della Cevi, “potrebbe essere di supporto per alcune produzioni da invecchiamento che non troverebbero subito mercato nei mesi estivi quando auspicabilmente potrebbe riaprire il canale Horeca“.

Categorie
news news ed eventi

“Il vino del Trentino? Gdo centrico”. Rivolta dei produttori di Teroldego contro Patton

“Pensare che la Gdo permetta di ‘reggere bene l’urto‘ è un commento totalmente inadeguato al ruolo che l’egregio presidente Sig. Patton riveste e, soprattutto, rappresentativo di un interesse particolare di poche aziende, che fondano sulla Grande distribuzione organizzata il proprio core business”.

Così Francesco De Vigili (nella foto), presidente dell’Associazione Teroldego (R)Evolution, in una lettera indirizzata al numero uno del Consorzio vini del Trentino e all’assessore all’Agricoltura della provincia autonoma di Trento, Giulia Zanotelli.

Al centro delle polemiche una frase riportata dalla stampa locale e attribuita a Pietro Patton, relativa al buon andamento del vino trentino nel segmento della Gdo, ovvero il mondo dei supermercati, a fronte del lockdown.

“Quanto dichiarato – attacca De Vigili – altro non è che lo specchio di una drammatica realtà trentina. Se questa, stando a quanto emerso dalla stampa, vive grazie alla Grande Distribuzione, probabilmente è l’occasione per porsi qualche interrogativo su ciò che il nostro territorio si propone di vendere e su come vuole vendersi”.

“Sventolare bandiere di vittoria solo perché in momenti di crisi i vini venduti a basso prezzo nella Gdo siano un paracadute alla crisi economica che ci aspetta, è del tutto inappropriato. Non è di queste situazioni che deve vivere il sistema vitivinicolo trentino, ma di prosperità in situazioni ordinarie”, continua Francesco De Vigili.

Da qui l’invito, già avanzato nei giorni scorsi dai Vignaioli del Trentino, ad una “immediata presa di posizione sul contenimento delle rese per la corrente annata agraria, ritenuta per noi della Doc Teroldego Rotaliano in massimo 130 quintali per ettaro”.

Categorie
Vini al supermercato

Vino in offerta a volantino: cosa comprare al super nella seconda metà di aprile

Mentre qualche insegna inizia a misurare la febbre ai clienti, all’ingresso del supermercato, scopriamo le migliori etichette di vino presenti sui volantini della Gdo. Una rubrica che Vinialsuper ha deciso di allargare anche a diversi discount, date le restrizioni dettate dall’emergenza Covid-19.

Volantino Aldi, dal 13 al 19 aprile
Vino rosso / bianco d’Italia “Aimone” (6 pezzi): 11,96 euro (3,5 / 5)
Veneto Igt Garganega frizzante: 1,39 euro (3 / 5)


Volantino Auchan, dal 14 al 22 aprile
Trentino Doc Gewürztraminer, Mezzacorona: 4,89 euro (3,5 / 5)



Volantino Bennet, fino al 29 aprile
Corvo bianco Igt Terre Siciliane, Duca di Salaparuta: 3,98 euro (3,5 / 5)
Chianti Superiore Docg “Collezione Oro”, Piccini: 3,99 euro (5 / 5)
Pignoletto biologico, Righi: 2,99 euro (3,5 / 5)
Bonarda Oltrepò pavese Doc, Toso: 2,38 euro (3,5 / 5)


Volantino Carrefour Market, dal 14 al 23 aprile
Chainti Docg Neocampana, Melini: 3,69 euro (3 / 5)
Barbera Doc Oltrepò pavese, Cantine Montagna: 2,99 euro (3,5 / 5)
Primitivo Igp Salento “Donna Marzia”, Conti Zecca: 3,19 euro (3,5 / 5)
Colli piacentini Doc Gutturnio Calera, Cantina Vicobarone: 3,49 euro (3,5 / 5)


Volantino Carrefour, dal 14 al 23 aprile
Spumante Prosecco Superiore Docg Coste Alte: 5,49 euro (3,5 / 5)
Chianti Docg Sorelli: 2,99 euro (3 / 5)
Bonarda Oltrepò pavese Doc, Il Montù: 3,99 euro (3,5 / 5)
Primitivo / Negroamaro / Rosato Igp Salento “Donna Marzia”, Conti Zecca: 3,19 euro (3,5 / 5)


Volantino Coop, fino al 29 aprile
Nulla da segnalare


Volantino Conad, dal 14 al 29 aprile
Lambrusco Sorbara / Castelvetro / Grasparossa: 2,50 euro (3 / 5)
Pignoletto frizzante Doc, Righi: 2,70 euro (3,5 / 5)


Volantino Despar
Nulla da segnalare


Volantino Esselunga, fino al 29 aprile
Kerner, Pravis: 5,30 euro (4 / 5)
Vipra Rossa / Vipra Bianca, Bigi: 3,48 euro (4 / 5)

Bonarda San Zeno, Zonin: 4,13 euro (3,5 / 5)
Schiava, Cantina di San Paolo: 4,89 euro (4,5 / 5)
Rèmole Rosso, Frescobaldi: 3,48 euro (4 / 5)


Volantino Eurospin (vini linea “Integralmente prodotto“, fino al 26 aprile
Falanghina del Sannio Dop  La Guardiense: 2,19 euro (3 / 5)
Chianti Classico “Integralmente prodotto”, Montostoli: 2,99 euro (3,5 / 5)

Oltrepò Pavese Metodo Classico Pinot nero Docg Spumante Brut: 5,49 euro (3 / 5)
Chianti Docg Superiore / Riserva Docg Loggia delle Poste: 3,99 euro (3,5 / 5)


Volantino Famila, fino al 29 aprile
Barbera Fontanafredda: 3,59 euro (4,5 / 5)


Volantino Gulliver, fino al 23 aprile
Gewürztraminer Trentino Doc, Santa Margherita: 6,89 euro (3,5 / 5)
Sauvignon Alto Adige Doc, Kossler: 8,49 euro (4 / 5)
Chardonnay Alto Adige Doc, Kossler: 7,99 euro (4 / 5)
Inzolia / Syrah Sicilia Doc, Settesoli: 2,99 euro (3,5 / 5)


Volantino Il Gigante, fino al 22 aprile
Prosecco Superiore Docg, Porta Leone: 4,89 euro (3,5 / 5)
Lambrusco di Sorbara Doc, Chiarli: 2,69 euro (3,5 / 5)
Chianti Docg, Piandaccoli: 4,99 euro (5 / 5)

Linea vini Casalbordino: 3,89 euro (4 / 5)
Vini Sicilia Doc, Cantine Paolini: 3,79 euro (3,5 / 5)
Grillo / Nero d’Avola Doc Sicilia, Fazio: 2,99 euro (3,5 / 5)



Volantino Iper La grande i, dall’11 al 23 aprile
Morellino di Scansano Docg “La Mora”, Cecchi: 3,99 euro (3,5 / 5)
Vermentino di Sardegna Brut / Gallura Docg Sangusta, Cantina Pedres: 4,79 euro (3,5 / 5)
Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, Mionetto: 6,90 euro (3,5 / 5)

Piemonte Doc Barbera appassimento, Cantina San Silvestro: 4,49 euro (3,5 / 5)
Cirò rosso / rosato, Caparra & Siciliani: 2,49 euro (5 / 5)
Est! Est!! Est!!! di Montefiascone, Bigi: 2,90 euro (4 / 5)


Volantino Iperal, fino al 28 aprile
Vini Viti e Vini, Cantina Valtidone: 2,30 euro (3,5 / 5)
Bonarda / Barbera San Zeno, Zonin: 3,99 euro (3,5 / 5)

Vini Notte Rossa: 3,99 euro (5 / 5)
Toscana Merlot Igt Petraia, Uggiano: 14,50 euro (3,5 / 5)



Volantino Ipercoop, fino al 22 aprile
Nulla da segnalare


Volantino Lidl, dal 13 al 19 aprile
Morellino di Scansano Docg: 2,99 euro (3 / 5)


Volantino Pam, fino al 26 aprile
Nulla da segnalare


Volantino Penny Market, dal 16 al 22 aprile
Nulla da segnalare


Volantino Tigros, fino al 28 aprile
Lambrusco Emilia Igt, Caviccioli: 4 euro (2 pezzi) (3,5 / 5)
Est! Est!! Est!!! di Montefiascone, Bigi: 2,99 euro (4 / 5)

Vini “Collezione Oro”, Piccini: 3,89 euro (5 / 5)
Prosecco Brut Doc Bio, Valdo: 4,89 euro (3,5 / 5)



Volantino Unes/U2, fino al 18 aprile
Pinot Grigio, Santa Margherita: 5,95 euro (4 / 5)
Grechetto Terre de La Custodia: 3,69 euro (3,5 / 5)

Categorie
Gli Editoriali news news ed eventi

Patto sul vino di qualità, sì di Unione italiana vini a storico accordo Gdo-Horeca

EDITORIALE –Unione italiana vini è disponibile al confronto e pronta a condividere idee e proposte su come il vino italiano potrebbe essere valorizzato ancora di più attraverso la Grande distribuzione organizzata“. Il segretario Uiv Paolo Castelletti commenta così la proposta di WineMag.it di un tavolo coordinato dalla ministra Teresa Bellanova al Mipaaf, che coinvolga i principali attori della filiera del vino italiano – comprese le realtà al momento estranee dal segmento Gdo come la Federazione italiana vignaioli indipendenti (Fivi) o VinNatur – allo scopo di redigere un “Patto sul vino di qualità” nella Grande distribuzione.

Un avallo, quello di Uiv, che arriva a pochi giorni da quello di Coldiretti, che si è detta pronta ad aderire alla discussione attraverso il responsabile nazionale settore Vino, Domenico Bosco. Una soluzione, quella del tavolo ministeriale Gdo-Horeca, che potrebbe avere risvolti positivi anche al termine dell’emergenza Covid-19, preservando almeno in parte le piccole e medie imprese dal pericolo dei dazi internazionali.

“Non dimentichiamo – sottolinea Paolo Castelletti – che già oggi, e sempre di più, la Gdo è orientata a offrire al consumatore la più vasta gamma di prodotti, anche ad alto valore aggiunto. Al contempo, la crisi che stiamo vivendo da più di un mese, oggi mette in ginocchio, più di ogni altra cosa, il canale on-trade, dove si vende il 33% del vino italiano, vale a dire circa 7 milioni di ettolitri solo in Italia. “Un segmento martoriato dal ‘lockdown’ e dall’azzeramento del turismo”.

“Chiediamo perciò al governo misure a favore di queste imprese – aggiunge a WineMag.it il segretario di Unione italiana vini – soprattutto Pmi con una forte propensione al mercato nazionale, che più di ogni altro stanno pagando la crisi, con ingenti interventi di liquidità”.

“Fondamentale, infine, dare ristoro al mondo horeca: temiamo, infatti, che tanti piccoli esercizi (enoteche, ristoranti, wine bar) possano scomparire a seguito della crisi. Quindi diciamo: bene i tavoli con la Grande distribuzione, ma allarghiamo la discussione a tutti gli attori di tutti i segmenti dove le aziende hanno creato valore, altrimenti la ripresa sarà molto dura”.

Mentre è attesa per le prossime ore una presa di posizione ufficiale della ministra Teresa Bellanova, i rumors che arrivano dall’Horeca e dalla Gdo risultano sempre più preoccupanti.

Da un lato centralini intasati dei buyer delle maggiori insegne nazionali della Grande distribuzione organizzata, chiamati a rispondere al pressing di numerose cantine – anche di grandi dimensioni – ora disponibili alla vendita delle linee di vini Horeca sugli scaffali della Gdo (impensabile, prima della crisi Covid-19).

Dall’altro, numerose cantine abituate a operare prevalentemente nei supermercati stanno contattando i pochi operatori Horeca rimasti aperti (prevalentemente enoteche, in importanti città italiane, come Milano) per “piazzare” a prezzi stracciati interi bancali di vino a Denominazione (Doc e Docg).

Una situazione paradossale, che dimostra la necessità di interventi immediati da parte del Governo, utili a evitare intrecci d’interessi incompatibili, se non regolamentati all’interno di un “Patto sul vino” che preservi gli operatori e i vignaioli abituati a dialogare con l’Horeca e offra alla Gdo la possibilità (forse irripetibile) di alzare l’asticella della qualità del vino a scaffale. Nell’interesse assoluto del Made in Italy enologico.

Categorie
news news ed eventi

Vino toscano a rischio collasso: Horeca a picco (-90%), rallenta la Gdo

Rischio collasso per il vino toscano. Nella prima metà del mese di marzo le vendite di vino toscano attraverso i canali diversi dalla grande distribuzione (detti Horeca, ovvero quelli che riforniscono bar, ristoranti, alberghi, catering) hanno subito un calo del 90%. Il dato drammatico arriva anche dall’ultima rilevazione Nielsen. E a preoccupare è anche la Gdo, dove il vino toscano ha subito un calo di vendite del 20%.

Quello dei supermercati è un canale distributivo che pesa soltanto il 30% sul settore regionale, dal momento che è venduto per il 70% attraverso canali diretti e Horeca. Il risultato è il “disastro del settore”, come denuncia Francesco Colpizzi, presidente della Federazione Vitivinicola di Confagricoltura Toscana.

“Rischiamo il collasso ben prima di altri settori del comparto agricolo legato a generi di prima necessità. Sono chiuse le vendite dirette nelle fattorie, i ristoranti, gli alberghi ed i winebar. Se poi teniamo conto del fatto che le aziende vitivinicole per il proprio business contano anche sulle attività turistico-ricettive fonte di ricavi oggi azzerati – continua Capolpizzi – è chiaro che oltre alla chiusura di migliaia di aziende e alla perdita di migliaia di posti di lavoro, rischiamo anche l’abbandono e il degrado delle campagne, con ricadute deteriori in termini sociali e ambientali”.

“Non vogliamo abdicare al nostro ruolo e non vogliamo abbandonare i campi, ma dobbiamo essere messi nelle condizioni di poterlo fare. La priorità – prosegue Colpizzi – è una sola: serve liquidità per proteggere le imprese, per proteggere il livello e la qualità occupazionale”.

Non possiamo fermarci, anche se le nostre vendite sono prossime allo zero: nei vigneti la ripresa vegetativa è imminente e richiede interventi, il vino nelle cantine è un prodotto biologicamente vivo che ha bisogno di cure quotidiane. I provvedimenti adottati dal Governo sono del tutto insufficienti. Per questo abbiamo avanzato sia alla Regione Toscana che alle istituzioni nazionali una serie di proposte”.

Confagricoltura chiede “una moratoria di almeno 24 mesi sulle operazioni a lungo, medio e breve termine; occorre nuova finanza pari ad almeno la metà del volume di affari realizzato l’anno scorso, attraverso mutui trentennali garantiti dallo Stati e finanziamenti a 12/60 mesi assistiti dalla garanzia del vino dato in pegno”.

Serve anche lo strumento della Vendemmia Verde per eliminare tra maggio e giugno parte dei grappoli e contenere la prossima vendemmia per calmierare gli squilibri di mercato; senza escludere la distillazione facoltativa anche per produrre alcol utile in questo momento a fini sanitari.

Sarà poi necessario il varo di un “Piano Strategico di sostegno all’export vitivinicolo toscano” articolato su missioni di settore, piani di comunicazione integrata, sui mercati consolidati ed emergenti con previsione di misure straordinarie promozionali e di sostegno alla domanda di vino sia per il mercato estero che interno.


NUMERI DEL VINO TOSCANO

  • 23.000 aziende viticole che articolano la propria produzione e vinificazione attraverso:
  • 60.000 ettari coltivati a vigneto di cui:

a) 55.000 ettari ( pari al 92%) coltivato per la produzione di vini doc e docg
b) 27.000 ettari totalmente rinnovati negli ultimi anni grazie anche ai fondi OCM

  • Produzione media 2,6 milioni ettolitri
  • 8.200 cantine di cui 17 cantine cooperative
  • 58 Denominazioni ed Indicazioni Geografiche, di cui

a) 11 vini DOCG (Morellino, Vernaccia, Nobile di Montepulciano, Chianti Classico, Chianti, Brunello….)
b) 41 vini DOC (Bolgheri, Pomino, Vinsanto, Monteregio, Rosso di Montalcino, Montecucco, Maremma….)
c) 6 vini IGT (Toscano, Costa Toscana….)

  • una cifra di affari “ex fabrica” di oltre € 950.000.000,
  • esportazioni di € 520.000.000 rappresentando, in valore, il 29% dell”export nazionale di vini “fermi”,
  • un’occupazione nella filiera di 93.000 addetti
Categorie
Analisi e Tendenze Vino

Pinot Grigio delle Venezie, Armani: “Primo trimestre stabile, ma futuro incerto”

Dati in linea con le medie stagionali degli ultimi due anni, con la Gdo a supportare le vendite. È quanto emerge dall’analisi delle performance del primo trimestre 2020 del Consorzio delle Venezie Doc Pinot grigio. Il quadro è quello di una sostanziale stabilità di imbottigliato e certificazioni. Le aziende della Doc stanno lavorando con continuità e l’Organismo di Controllo, Triveneta Certificazioni, è pienamente operativa.

“Il mercato del Pinot grigio delle Venezie tiene e ad oggi non ha mostrato scossoni – dichiara il Presidente Albino Armani – i numeri in leggera crescita delle certificazioni del primo trimestre (511.752 ettolitri, pari a un +6,9% sul 2019) sono il frutto di un trend consolidato nei mesi scorsi che ancora non sta risentendo della pesante congiuntura negativa di queste settimane”.

“Il nostro CdA – assicura Armani – tiene costantemente monitorato il mercato, siamo pronti ad intervenire con tutti gli strumenti che la legge ci consente per garantire l’equilibrio tra la domanda e l’offerta internazionale a tutela della filiera, contrastando eventuali tendenze speculative”.

Quanto ai prossimi mesi: “È innegabile che i prossimi mesi rappresentino per tutti una grande incognita – ammette il presidente del Consorzio – e non nascondiamo una certa preoccupazione, ma non vogliamo nemmeno cedere a facili pessimismi”.

Il trend di mercato relativo al primo trimestre per il Pinot grigio delle Venezie resta dunque costante grazie soprattutto alla Gdo internazionale, con un export che raggiunge il 95% di prodotto verso Paesi la cui domanda, al momento, risulta positiva.

Categorie
Gli Editoriali news news ed eventi

Patto sul vino di qualità in Gdo: sì di Coldiretti all’ipotesi di WineMag.it

EDITORIALE – Nei giorni scorsi, attraverso un editoriale, avanzavo la proposta di un “Patto sul vino di qualità” nella Grande distribuzione. L’ipotesi piace a Coldiretti che, attraverso il responsabile nazionale settore Vino, Domenico Bosco, si dice pronta ad aderire, dando seguito alla richiesta di un tavolo di lavoro, coordinato dal Mipaaf e partecipato dalle insegne Gdo, al quale possano sedersi gli attori della filiera del vino italiano, assieme ai rappresentanti delle associazioni che, ad oggi, faticano a trovare spazio sugli scaffali del supermercato, per via delle dinamiche attuali.

È il caso di realtà come la Federazione italiana vignaioli indipendenti (Fivi) o di VinNatur, espressioni di “trend” che, messi a sistema, potrebbero rendere un grande servizio al settore traino dell’agroalimentare italiano.

Il “Patto sul vino di qualità” nella Gdo consentirebbe ai piccoli produttori, maggiormente colpiti da calamità come dazi ed epidemie (vedi Covid-19), di poter contare su un altro segmento di vendita, da accostare a un’Horeca in ginocchio e a rischio, oggi come in futuro.

Il tutto, ovviamente, non senza una modifica organica della percezione del “Vino di qualità” all’interno dei supermercati, che prenda avvio dalle scaffalature e dai display per trovare pieno compimento in aspetti come le logiche di approvvigionamento, atte a valorizzare l’artigianalità del Made in Italy enologico.

Un piano strutturale, insomma, che consenta da un lato alla Gdo di alzare lo scontrino medio alla voce “vino”. E, dall’altro, ai produttori di qualità di vedersi riservato un trattamento Horeca (in termini di assistenza al cliente, corretta rotazione del prodotto e valorizzazione dello storytelling e dell’esclusività) sotto il tetto di una Gdo sempre aperta al pubblico e meno soggetta ai cicli mestruali della politica internazionale e di Madre Natura.

“Aderiamo a questa ipotesi? Sicuramente sì – commenta il responsabile nazionale settore Vino di Coldiretti, Domenico Bosco – ma con una premessa: che non si voglia parlare di annullare l’Horeca in favore della Gdo, anche perché da sola, la grande distribuzione, non può sostituire in toto la rete di enoteche e ristoranti in cui trova ‘sfogo’ il vino di qualità italiano”.

“La situazione attuale, come dimostrano i dati in possesso di Coldiretti – continua Bosco – dimostra che l’azzeramento delle vendite dei negozi fisici Horeca ha portato a un incremento tra il 4 e il 10% della Gdo e del sostanziale raddoppio del giro d’affari dell’online, che passa dall’1% a meno del 3%”.

Chiaro che una maggiore attenzione della Gdo ai prodotti di nicchia, messa a sistema e non solo riservata alle scelte di singoli o isolati punti vendita, potrebbe portare benefici a tutto il settore del vino italiano”.

“Più in generale – continua Bosco – non va dimenticato che alcune delle battaglie di Coldiretti si sono rivolte proprio alla Grande distribuzione. In questo senso, un ‘Patto sul vino’ che garantisca ai piccoli produttori una giusta remunerazione e una sostanziale ‘protezione’ da eventuali fenomeni di speculazione, non può che trovarci favorevoli”.

Anche perché per i produttori di nicchia si tratterebbe soltanto di avere un’opzione in più per giocarsi la vendita dei loro vini di qualità, in una Gdo che dovrebbe attrezzarsi per garantire gli standard delle enoteche”.

“Un eventuale ‘Patto sul vino’ che veda protagonisti piccoli produttori e insegne – conclude il responsabile nazionale settore Vino di Coldiretti – potrebbe inoltre favorire ulteriormente il trend positivo del biologico e della valorizzazione delle produzioni di nicchia di ogni singola regione d’Italia”.

A comprovare la necessità di una piano strutturale che veda protagonista il vino in Gdo sono gli ultimi riscontri dai Consorzi. Covid-19 sta infatti portando soldi nelle casse dei produttori disposti a dialogare con la Grande distribuzione. Risalgono a ieri i dati del Chiaretto e del Bardolino, due grandi denominazioni del Veneto.

“Assecondando le esigenze delle famiglie – commenta Franco Cristoforetti, presidente del Consorzio di tutela del Chiaretto e del Bardolino – la Gdo ha incrementato la domanda di vini quotidiani e accessibili, capaci di esprimere una precisa identità e una qualità molto affidabile. Noi che abbiamo spinto il Chiaretto e il Bardolino in questa direzione stiamo raccogliendo frutti anche in una fase così delicata”.

I numeri danno la misura del fenomeno: 2,6 milioni di bottiglie di Chiaretto piazzate nei primi tre mesi del 2020 dai produttori gardesani nella grande distribuzione. Mezzo milione in più del primo trimestre dello scorso anno (+21,1%). Il Bardolino è a 3,6 milioni (+2,6%).

E a parlare della necessità di diversificazione dei segmenti, sempre in Veneto, è Cantina di Negrar. “Se c’è un messaggio che il settore enoico deve cogliere da questa situazione drammatica è proprio la necessità di rispondere velocemente alle nuove dinamiche cambiando le proprie strategie”, commentano all’unisono Renzo Bighignoli e Daniele Accordini, presidente e direttore della cooperativa della Valpolicella.

Il tutto, mentre si assiste allo stravolgimento delle dinamiche generali dei due segmenti. Mai, in un settore ‘Horeca centrico’ come quello del vino italiano – almeno dal punto di vista della comunicazione – si è parlato così tanto di Gdo. E mai l’Horeca ha bistrattato tanto i produttori di vino di qualità, nel momento del bisogno.

Lo si evince dalle dichiarazioni di alcuni chef stellati italiani. I fratelli Costardi, a Vercelli, prevedono di rimodulare le forniture di vino, introducendo il conto vendita. Lo chef dell’Imbuto di Lucca, Cristiano Tomei, pensa invece di “ridurre la cantina del ristorante” per salvare i posti di lavoro. Una guerra inattesa, che rischia di generare esodi inaspettati, forse ormai inevitabili. Esodi da sigillare con un “Patto”, per accendere la luce lungo il cammino.

Categorie
Gli Editoriali news news ed eventi

La Grande distribuzione come “arma” del vino italiano, contro dazi e virus: perché no?

EDITORIALE – Nel periodo più buio e incerto per il vino italiano dell’ultimo decennio, o giù di lì, i produttori del Bel paese – piaccia o no – hanno sotto gli occhi due assi che potrebbero giocare a loro favore anche in futuro contro dazi (che siano di Trump, Johnson o Putin, poco importa) e Coronavirus vari: sono l’e-commerce, ovvero la vendita di vino online – e la Grande distribuzione organizzata (Gdo), vale a dire il variegato mondo delle insegne di supermercati.

Se sul fronte dell’e-commerce le cose sembrano andare a gonfie vele, con tre quarti delle cantine italiane che sembrano aver scoperto solo oggi le miracolose “proprietà” terapeutiche di Google (per il business, s’intende) più difficile è immaginare una “manovra d’avvicinamento” a quella che – anche per demeriti propri – appare da sempre come il grande “nemico” dei produttori “di filiera”: la Gdo, per l’appunto.

Secondo il parere di Unione italiana vini (Uiv), e in particolare del segretario generale Sergio Castelletti, qualora gli Usa avessero applicati dazi al 100% sul vino italiano a gennaio, “per gli altri Paesi sarebbe impossibile assorbire il surplus” del Made in Italy enologico, derivante dalla mancata esportazione.

Quali armi hanno, dunque, i produttori italiani, per non ritrovarsi col cerino (anzi, il pallet) in mano, di fronte al prossimo flusso mestruale della politica internazionale o, peggio, di Madre (virus) Natura?

L’idea potrebbe essere quella di indire a livello ministeriale – ovviamente a emergenza Coronavirus superata – un tavolo di lavoro serio e propositivo, che abbia come finalità la convergenza d’intenti dei maggiori protagonisti della Grande distribuzione italiana e delle sigle di rappresentanza dei produttori di vino italiano, da Uiv alla Fivi (Federazione italiana vignaioli indipendenti), per citarne solo un paio.

Passando anche (perché no?) da un confronto con quelle associazioni di produttori di “vino artigianale” (o “vino naturale“, che dir si voglia) che, negli anni, hanno dimostrato apertura verso disciplinari di produzione che regolamentino l’artigianalità ben al di là del fanatismo, del cornoletame e delle “puzze” spacciate per terroir.

Il riferimento è a VinNatur di Angiolino Maule, protagonista tra l’altro di un progetto che, a Gambellara (VI), avvicina la produzione artigianale a quella di massa della cooperativa Vitevis, nel segno della fertilità del suolo e della biodioversità.

Del resto è ormai assodato, in Italia, l’interesse nei confronti dei vini naturali. Una nicchia (si parla di meno del 3% dei consumi totali) che la Grande distribuzione potrebbe sdoganare, dopo “bio” e “senza solfiti aggiunti“.

Dal canto suo, con tutti questi nuovi attori in gioco, la Gdo dovrebbe scendere a patti con chi, sino ad ora, non è riuscito a riconoscersi nelle politiche del segmento, specie sul fronte del pricing, dell’approvvigionamento e, non ultimo, della gestione dello stock allo scaffale.

Un’idea per accontentare tutti potrebbe essere quella di dedicare un vero e proprio spazio “enoteca” nei punti vendita, diverso dalla “corsia vini”: la convergenza attuale tra due concetti tra loro agli antipodi, spesso genera risultati imbarazzanti, fermandosi alla sola analisi delle referenze in assortimento.

Uno spazio, insomma, riservato alle produzioni di maggiore qualità, a cui conferire valore ben al di là della scelta dei materiali della scaffalatura: il legno al posto dell’alluminio non basta più.

In quest’area ben circoscritta, con politiche di “listing” non centralizzate dalla sede dell’insegna, ma lasciate alla sensibilità del responsabile – in modo da valorizzare, tra le altre cose, i vitigni autoctoni della zona in cui si trova il singolo punto vendita – potrebbero operare professionisti del settore, in grado di consigliare i clienti negli acquisti. Proprio come in enoteca.

Che vantaggi avrebbe la grande distribuzione? Facile: lo scontrino medio, alla voce “bevande alcoliche”, schizzerebbe alle stelle. E Gdo e Horeca smetterebbero (forse) di farsi la guerra, con una fetta di pane ciascuno. Sotto lo stesso tetto.

Un segnale ben chiaro della necessità di una maggiore collaborazione tra la filiera agricola – e dunque vitivinicola – e la Grande distribuzione si è palesata proprio in queste settimane di emergenza Coronavirus.

Come rivela Coldiretti, tra le imprese risparmiate dai Decreti anti Covid-19 in Italia, circa il 50% lavora per garantire le forniture alimentari alla popolazione. In soldoni, si tratta di oltre un milione di realtà, divise tra 740 mila aziende agricole, 70 mila industrie alimentari e 230 mila punti vendita tra ipermercati (911) supermercati (21101), discount alimentari (1716), minimercati (70081) e altri negozi (138 mila).

La filiera alimentare continua ad operare con 3,6 milioni di persone, con un valore dai campi agli scaffali pari a 538 miliardi di euro. Ovvero il 25% del Pil. Un sistema, il nostro, che poggia sull’agricoltura nazionale e si classifica al primo posto a livello comunitario per numero di imprese e valore aggiunto.

Merito dei primati produttivi che spaziano dal grano duro per la pasta al riso, dal vino ai prodotti ortofrutticoli, ma anche per la leadership nei prodotti di qualità come salumi e formaggi.

Per affrontare l’emergenza Coronavirus e “costruire il futuro” – parole di Coldiretti – è nata proprio in questi giorni, non a caso, “l’alleanza salva spesa Made in Italy” con agricoltori, industrie alimentari e distribuzione commerciale impegnate a “garantire regolarità delle forniture alimentari agli italiani e combattere qualsiasi forma di speculazione sul cibo, dai campi alle tavole”.

Un progetto promosso da Coldiretti e Filiera Italia, insieme ai maggiori gruppi e insegne della distribuzione organizzata: Conad, Coop, Auchan, Bennet, Cadoro, Carrefour, Decò, Despar, Esselunga, Famila, Iper, Italmark, Metro, Gabrielli, Tigre, Oasi, Pam, Panorama, Penny Market , Prix, Selex, Superconti, Unes e Vegè. A quando un grande, rivoluzionario, “Patto sul vino di qualità“, vero simbolo e portabandiera del Made in Italy?

Categorie
Vini al supermercato

Vino a volantino a fine marzo: le promozioni al supermercato

Supermercati aperti, enoteche chiuse a causa dell’emergenza Coronavirus (tutti gli sviluppi e aggiornamenti in tempo reale su Covid-19 sono reperibili sull’altra testata del nostro network, WineMag.it, portale di news e recensioni sul mondo dell’Horeca).

Gli scaffali delle insegne della grande distribuzione diventano così ancor più un punto di riferimento per gli acquisti di vino da parte degli italiani. Ecco le promozioni da non perdere sui volantini di fine marzo 2020.

Volantino Aldi, dal 16 al 23 marzo
Chianti Classico Docg “Arcale”: 3,29 euro (3,5 / 5)


Volantino Auchan, dal 20 al 29 marzo
Vini Doc Collio / Igt  e Doc Venezie Santa Caterina, Fantinel: 4,99 euro (4 / 5)
Rosso di Montalcino Doc “Campone”, Frescobaldi: 6,59 euro (4,5 / 5)
Valpolicella Classico Superiore Doc, Bolla: 5,99 euro (3,5 / 5)


Volantino Bennet, dal 12 al 25 marzo
Nulla da segnalare


Volantino Carrefour Market, dal 19 al 29 marzo
Montepulciano d’Abruzzo Doc / Pecorino Igt, Spinelli: 2,79 euro (3,5 / 5)
Gewürztraminer Trentino Doc, Cavit: 4,99 euro (3,5 / 5)
Spumante Blanc de Blancs / Rosé, Il Montù: 6,99 euro (3,5 / 5)
Primitivo Igt “Donna Marzia”, Conti Zecca: 3,99 euro (3,5 / 5)


Volantino Carrefour Express, dal 12 al 31 marzo
Rosso di Valtellina Doc, Nera: 5,49 euro (3,5 / 5)
Brachetto d’Acqui Docg, Araldica: 4,99 euro (3,5 / 5)
Barolo Docg “Querciola”, La Querciola: 18,29 euro (4,5 / 5)

Amarone della Valpolicella Docg, Terre d’Italia Carrefour: 18,90 euro (3,5 / 5)
Spumante Brut “Catturich”, Catturich Ducco: 5,99 euro (4 / 5)
Malvasia Vivace Colli Piacentini Doc, Cantina Valtidone: 2,99 euro (3,5 / 5)
Pinot Grigio / Chardonnay Doc Trentino, Mezzacorona: 4,39 euro (3,5 / 5)

Morellino di Scansano Docg “La Mora”, Cecchi: 4,29 euro (3,5 / 5)
Pecorino Terre di Chieti Igt, Spinelli: 2,79 euro (3,5 / 5)
Nero d’Avola Doc, Settesoli: 3,99 euro (3,5 / 5)
Primitivo Igt Donna Marzia, Conti Zecca: 3,99 euro (3,5 / 5)

Rosso di Montalcino Doc, Tenuta Friggiali: 9,59 euro (5 / 5)
Chianti Classico Docg, Cecchi: 5,90 euro (4 / 5)
Montepulciano d’Abruzzo Doc Riserva, Spinelli: 2,99 euro (5 / 5)

Est! Est!! Est!!! di Montefiascone, Bigi: 2,99 euro (4 / 5)
Greco di Tufo / Fiano di Avellino Docg “Koerus”, Terre d’Italia Carrefour: 6,39 euro (3,5 / 5)
Passito di Pantelleria Doc, Pellegrino: 5,49 euro (3,5 / 5)


Volantino Carrefour, dal 19 al 29 marzo
Franciacorta Docg Brut “Cuvée imperiale”, Berlucchi: 8,90 euro (solo il 19/03) (5 / 5)
Lambrusco di Sorbara / Grasparossa di Castelvetro, Chiarli: 2,39 euro (3,5 / 5)
Catarratto Igt “Capovero”, Madaudo: 4,99 euro (3,5 / 5)

Toscana Igt “Remole”, Frescobaldi: 4,19 euro (4 / 5)
Chianti Superiore Docg “Collezione Oro”, Piccini: 3,99 euro (5 / 5)
Gewürztraminer Doc, Nals Margreid: 8,90 euro (5 / 5)
Grumello Docg, Nera: 9,89 euro (3,5 / 5)


Volantino Conad, dal 18 al 30 marzo
Ortrugo Doc Colli Piacentini, Cantina Valtidone: 2,24 euro (3,5 / 5)
Lambrusco Doc Grasparossa / Sorbara / Modena, Cantina Sociale di Sorbara: 1,92 euro (3,5 / 5)
Prosecco Doc Treviso “Mo”, Mionetto: 6,99 euro (3,5 / 5)


Volantino Coop, dal 19 al 28 marzo
Gutturnio Doc “Viti e Vini”, Cantina Valtidone: 2,29 euro (3,5 / 5)
Terre Siciliane Igt bio “Centopassi Placido Rizzotto”, Libera Terra: 4,79 euro (5 / 5)


Volantino Crai, dal 19 al 29 marzo
Chianti Docg, Tenute Piccini: 3,79 euro (3,5 / 5)


Volantino Eurospin, dal 19 al 29 marzo
Nulla da segnalare


Volantino Despar, dal 12 marzo all’1 aprile
Nulla da segnalare


Volantino Esselunga, dal 16 al 28 marzo
Soave “La Cappuccina”, Az. Agr. La Cappuccina: 3,49 euro (3,5 / 5)
Barbera d’Alba, Batasiolo: 4,95 euro (3,5 / 5)
Igt Toscana Sangiovese Cabernet, Santa Cristina: 4,99 euro (3,5 / 5)


Volantino Famila, dall’11 al 21 marzo
Nulla da segnalare


Volantino Gulliver, dal 20 al 29 marzo
Nulla da segnalare


Volantino Il Gigante, dal 16 al 25 marzo
Montepulciano / Cerasuolo / Trebbiano d’Abruzzo Doc Casalbordino: 1,99 euro (3,5 / 5)
Morellino di Scansano Docg “La Torre” / Vermentino Toscana Igt “Calaforte”, Frescobaldi: 4,99 euro (4 / 5)
Lambrusco dell’Emilia Igt, Cantine Riunite: 1,99 euro (3,5 / 5)

Syrah / Nero d’Avola / Grillo / Inzolia Igt, Settesoli: 3,49 euro (3,5 / 5)
Vermentino di Sardegna / Langhe Arneis Doc: 3,49 euro (3,5 / 5)
Cirò Bianco / Rosso, Caparra & Siciliani: 2,99 euro (4,5 / 5)


Volantino Iperal, dall’11 al 22 marzo
Lambrusco Emilia, Cavicchioli: 2 euro (3,5 / 5)
Vini frizzanti Colli Piacentini “Viti&Vini”, Cantina Valtidone: 2 euro (3,5 / 5)
Est! Est!! Est!!! di Montefiascone, Bigi: 2 euro (4 / 5)

Vipra Rossa Umbria Igt, Bigi: 2 euro (5 / 5)
Amarone della Valpolicella Docg, Sartori: 15,90 euro (5 / 5)
Vino frizzante Tavernello, Caviro: 1,99 euro (3,5 / 5)


Volantino Ipercoop, dal 12 al 29 marzo
Gutturnio / Ortrugo Doc, Cantina Valtidone: 1,99 euro (4 / 5)
Spumante Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Extra Dry “Jeio”, Bisol: 6,39 euro (3,5 / 5)
Teroldego Rotaliano Doc, Mezzacorona: 3,59 euro (3,5 / 5)

Falanghina Dop, Feudi di San Gregorio: 6,79 euro (5 / 5)
Dolcetto Doc Piemonte / Piemonte rosato Doc, Clavesana: 2,99 euro (5 / 5)
Pinot Nero dell’Oltrepò pavese Doc “Turchè”, Torrevilla: 3,49 euro (5 / 5)
Amarone della Valpolicella Doc, Sartori: 15,90 euro (5 / 5)

Alto Adige Doc Gewürztraminer, Erste+Neue: 7,90 euro (5 / 5)
Cannonau Doc “La Palma”, Cantina Santa Maria La Palma Alghero: 3,99 euro (3,5 / 5)
Morellino di Scansano Docg, Cantina Produttori del Morellino: 4,89 euro (3,5 / 5)
Lambrusco Doc “Vecchia Modena”, Chiarli: 2,99 euro (3,5 / 5)

Chianti Classico Docg “Contessa di Radda”, Produttori del Chianti Geografico: 7,59 euro (5 / 5)
Primitivo di Manduria Dop, Notte Rossa: 5,19 euro (5 / 5)
Primitivo Rosato Salento Igp, Notte Rossa: 5,19 (4,5 / 5)
Nero d’Avola / Inzolia Doc, Settesoli: 3,49 euro (3,5 / 5)

Nobile di Montepulciano Docg, Fattoria del Cerro: 6,89 euro (5 / 5)
Greco di Tufo Docg, Cantina San Michele: 6,69 euro (4 / 5)
Grechetto Colli Martani Doc “Duca Odoardo”, Terre de la Custodia: 4,79 euro (4 / 5)


Volantino Lidl, dal 16 al 22 marzo
Chianti Classico Docg “Medici Riccardi”: 2,99 euro (3,5 / 5)
Traminer Aromatico Doc Friuli: 3,69 euro (3,5 / 5)


Volantino Pam Panorama, dal 16 al 29 marzo
Nulla da segnalare


Volantino Naturasì, dal 
Prosecco frizzante Colli Trevigiani Doc, Pizzolato: 5,92 euro (4 / 5)
Montepulciano d’Abruzzo Doc “Assoluto”, Passione Natura (Gruppo Pizzolo): 7,01 euro (4 / 5)


Volantino Penny Market, dal 19 al 25 marzo
Nulla da segnalare


Volantino Tigros, dal 18 al 30 marzo
Vini frizzanti Tavernello, Caviro: 1,49 euro (3,5 / 5)
Vini Doc Tenuta Cà Vescovo, Zonin: 4,49 euro (3,5 / 5)


Volantino Unes, dal 18 al 31 marzo
Nulla da segnalare

Categorie
Vini al supermercato

Vini in promo al super: cosa comprare. Pam: bello storytelling su Cantina Bolzano

Poche luci sul vino in promozione al supermercato, sul finire di febbraio e l’inizio di marzo 2020. Ci pensa, un po’ a sorpresa, la cantina siciliana Rapitalà a regalare boccate d’ossigeno in diverse insegne. Bella coppia con la toscana Piccini, di recente insignita da Vinialsuper “Miglior Cantina Gdo” del 2019.

Curiosa l’operazione di Pam Panorama, cui abbiamo dedicato la foto di copertina: un quarto di pagina riservato alla storia di Christian Graf Huyn – von Steiner dell’azienda Steinerhof, conferitrice della cooperativa Cantina di Bolzano. Lo storytelling fa bene al vino italiano, quando si veste di concretezza, mostrando il volto di chi si sporca le mani, quotidianamente.

Gli altoatesini, dopo un restyling che ha interessato in maniera profonda l’estetica della struttura, dimostrano di essere andati ben oltre l’impatto visivo, proponendo vini dal crescente rapporto qualità prezzo, anche in Gdo. Ne è un esempio proprio il Sauvignon Steinerhof. Cin, cin.


Volantino Auchan, dal 17 al 26 febbraio
Verdea “La Tonsa”, Nettare dei Santi: 3,15 euro (3,5 / 5)
Rosso Valtellina, Sertoli Salis: 6,99 euro (5 / 5)

Colli Piacentini Doc Barbera Vite e Vini, Cantina Valtidone: 1,99 euro (3,5 / 5)
Sangue di Giuda, Cantine Montagna: 3,00 euro (3,5 / 5)
Spumante Prosecco Conegliano Valdobbiadene Superiore Docg, Mionetto: 6,99 euro (3,5 / 5)


Volantino Bennet, dal 20 febbraio al 4 marzo
Chianti Riserva Collezione Oro, Piccini: 3,43 euro (5 / 5)
Lambrusco Sorbara / Grasparossa, Chiarli: 2,38 euro (3,5 / 5)


Volantino Carrefour, dal 17 al 27 febbraio
Nessun vino consigliato

Volantino Carrefour Market, dal 13 al 29 febbraio
Montepulciano d’Abruzzo Doc Riserva, Spinelli: 2,99 euro (4,5 / 5)
Bardolino Classico Doc, Sartori: 3,99 euro (3,5 / 5)
Colli Piacentini Doc Ortrugo / Gutturnio “Biò”, Cantina Valtidone: 4,89 euro (4 / 5)

Volantino Carrefour Express, dal 13 al 25 febbraio
Nero d’Avola Sicilia Igt, Rapitalà: 3,99 euro (5 / 5)
Pecorino Igt / Montepulciano Doc, Spinelli: 2,99 euro (3,5 / 5)


Volantino Coop, dal 20 febbraio al 4 marzo
Spumante Metodo classico Docg “Carta Oro”, La Versa: 5,99 euro (4 / 5)


Volantino Esselunga, dal 20 febbraio al 4 marzo
Prosecco Doc, Martini: 3,99 euro (5 / 5)
Alcamo, Rapitalà: 3,90 euro (5 / 5)
Pignoletto / Lambrusco, Cavicchioli: 2,99 euro (5 / 5)
Tavernello frizzante bianco / rosato: 1,49 euro (3,5 / 5)

Bonarda dell’Oltrepò pavese Doc “San Zeno”, Zonin: 3,54 euro (3,5 / 5)
Fruité bianco / rosso, Valmont: 2,27 euro (3,5 / 5)
Merlot Maremma Doc, Cecchi: 4,59 euro (3,5 / 5)
Primitivo del Salento Doc, Cantina Due Palme: 2,24 euro (4 / 5)


Volantino Famila, dal 13 al 26 febbraio
Nessun vino consigliato


Volantino Gulliver, dal 21 febbraio al 5 marzo
Chianti Docg “Balzi Fratti”, Piccini: 3,99 euro (3,5 / 5)
Orvieto Doc Classico, Cecchi: 3,19 euro (3,5 / 5)
Colli Piacentini Doc Bonarda frizzante, Cantina Valtidone: 4,39 euro (1+1) (3,5 / 5)
Bonarda “Morasca” / Cortese “Garlà”, Torrevilla: 3,99 euro (3,5 / 5)


Volantino Il Gigante – inserto “La Cantina”, dal 20 febbraio al 25 marzo
Barbera d’Alba Doc, Sansilvestro: 3,89 euro (3,5 / 5)
Nebbiolo d’Alba Doc, Produttori di Portacomaro: 4,99 euro (5 / 5)

Chianti Riserva, Azienda Agricola La Pieve: 3,99 euro (3,5 / 5)
Erbaluce di Caluso Docg “Serché”, Produttori del Monferrato: 3,49 euro (4,5 / 5)
Cortese del Monferrato casalese Doc “Barlet”, Produttori del Monferrato: 3,39 euro (4 / 5)

Pignoletto frizzante Modena Doc “Tenuta Villa Cialdini”, Cleto Chiarli: 2,99 euro (3,5 / 5)
Prosecco Conegliano Docg millesimato, Astoria: 4,99 euro (4,5 / 5)
Spumante Cuvée Extra Dry millesimato, Coste Petrai: 3,29 euro (3,5 / 5)


Volantino Iperal, dal 12 al 26 febbraio
Vini Rue di Piane, Spinelli: 2,09 euro (3,5 / 5)
Vini Collezione Oro (Chianti Docg Riserva / Superiore; Orvieto Classico Doc) Piccini: 3,99 euro (5 / 5)
Vini Rapitalà (Doc Rosso Sicilia / Alcamo): 3,45 euro (5 / 5)
Spumante Franciacorta Docg Satèn / Rosé, Solive: 11,49 euro (5 / 5)

Vini da evitare: linea vini Oltrepò pavese Le Rovole; Vini Il Gaggio


Volantino Iper, La grande i, dal 
Montepulciano d’Abruzzo Doc Riserva, Spinelli: 2,99 euro (4,5 / 5)
Orvieto Classico Doc Collezione Oro, Piccini: 3,95 euro (3,5 / 5)
Dolcetto d’Alba Doc, Sansilvestro: 3,49 euro (3,5 / 5)

Lacrima di Morro d’Alba Doc, linea “Grandi Vigne”: 4,59 euro (4 / 5)
Lambrusco Grasparossa di Castelvestro Doc, Righi: 2,49 euro (3,5 / 5)
Nero d’Avola / Grillo Sicilia Doc, Rapitalà: 3,99 euro (5 / 5)
Morellino di Scansano Docg “La Torre” / Vermentino / Rosé “Cala Forte”, Frescobaldi: 4,99 euro (4 / 5)


Volantino Pam Panorama, dal 20 febbraio al 4 marzo
Sauvignon Doc Alto Adige “Von Steiner”, Cantina Bolzano: 6,99 euro (4,5 / 5)
Chianti Riserva Docg Collezione Oro, Piccini: 3,89 euro (5 / 5)


Volantino Tigros, dal 19 febbraio al 3 marzo
Chianti Superiore Docg, Santa Cristina Antinori: 5,90 euro (5 / 5)
Ribolla Gialla / Pinot Grigio Doc, Colli di Poianis: 6,90 euro (3,5 / 5)
Moscato d’Asti Docg, Cantina del Parroco: 7,90 euro (5 / 5)

Categorie
Vini al supermercato

Vino a volantino a metà febbraio: affari da Esselunga ed Iperal

Esselunga e Iperal timbrano il cartellino del vino in promozione al supermercato, in questa metà febbraio 2020. Ampia e variegata l’offerta delle due insegne, capaci di mettere a scaffale etichette qualità prezzo di cui fare scorta.

La catena valtellinese, ormai, non è più una scoperta. E si conferma ad alti livelli, sempre più spesso accanto al colosso milanese. Tra le novità della Gdo, proprio da Iperal, ecco comparire un nuovo brand della Franciacorta.

È Solive, cantina di Erbusco al centro di un progetto di rebranding utile a riposizionarsi nell’Horeca, col nome “I Barisei“. Un modo per differenziare la linea top di gamma da quella riservata alla Grande distribuzione, che conserva il nome originale della cantina del paesello alle porte di Brescia.

Volantino Auchan, dal 6 al 16 febbraio
Teroldego Rotaliano Doc, Mezzacorona: 3,79 euro (3,5 / 5)
Muller Thurgau Alto Adige Doc, Colterenzio: 6,99 euro (4,5 / 5)
Spumante Prosecco Conegliano Valdobbiadene Docg Superiore, Bolla: 5,29 euro (3,5 / 5)


Volantino Bennet, dal 6 al 19 febbraio
Lambrusco Grasparossa Amabile o Secco, Righi: 2,39 euro (3,5 / 5)
Ribolla frizzante / Muller Thurgau Perle Fini, Piera Martellozzo: 2,98 euro (3,5 / 5)
Barbera del Monferrato, Capetta: 2,78 euro (3,5 / 5)


Volantino Carrefour, dal 7 al 19 febbraio
Buttafuoco Oltrepò pavese Doc / Sangue di Giuda Doc, Quaquarini: 3,39 euro (3,5 / 5)
Linea vini Abruzzo Doc / Igt, Spinelli: 2,99 euro (3,5 / 5)

Volantino Carrefour Market, dal 7 al 19 febbraio
Gutturnio Colli Piacentini Doc, Cantina Valtidone: 2,99 euro (3,5 / 5)
Nero d’Avola / Grillo, Cantina Europa: 2,99 euro (3,5 / 5)
Linea vini Abruzzo Doc / Igt, Spinelli: 2,99 euro (3,5 / 5)
Marzemino Doc, Cavit: 3,99 euro (3,5 / 5)

Vini da evitare: Bonarda / Barbera Oltrepò pavese Doc, Cantina di Canneto

Volantino Carrefour Express, fino all’11 febbraio (1+1)
Bonarda / Barbera Oltrepò pavese Doc, Cantine Montagna: 3,49 euro (3,5 / 5)
Remole Rosso Igt Toscana, Frescobaldi: 4,99 euro (4 / 5)


Volantino Conad, dal 5 al 17 febbraio
Chardonnay Rubicone Igt Montaia: 3,99 euro (3,5 / 5)
Bianco Viognier Gurgò Sicilia: 3,29 euro (3,5 / 5)


Volantino Coop, dal 6 al 19 febbraio
Nero d’Avola / Inzolia Doc, Settesoli: 3,49 euro (3,5 / 5)
Prosecco Doc Extra Dry Assieme: 3,74 euro (3,5 / 5)


Volantino Esselunga, dal 6 al 19 febbraio
Prosecco Superiore di Conegliano Valdobbiadene Docg “Le Fade”: 3,99 euro (5 / 5)
Rubrato o Falanghina, Feudi di San Gregorio: 6,49 euro (5 / 5)
Chardonnay / Syraz, Yellow Tail: 4,89 euro (3,5 / 5)
Dolcetto d’Alba, Nervo: 3,81 euro (5 / 5)

Volantino speciale “Toscana in tavola” Esselunga, dal 6 al 19 febbraio
Morellino di Scansano Docg, Erik Banti: 5,80 euro (5 / 5)
Chianti Rufina Docg Nipozzano, Frescobaldi: 10,85 (4,5 / 5)
Bolgheri Doc Rosso “Pegaso”, Ambrogio Giovanni Folonari: 6,29 euro (5 / 5)

Rosso di Montepulciano, Poliziano: 6,19 euro (4,5 / 5)
Brunello di Montalcino Docg, Cantina di Montalcino: 18,49 euro (4 / 5)
Spumante Santa Cristina: 5,99 euro (3,5 / 5)
Vernaccia di San Gimignano Docg, Falchini: 3,49 euro (4 / 5)

Vermentino, Banfi: 4,99 euro (3,5 / 5)
Pomino Bianco, Frescobaldi: 5,85 euro (5 / 5)
Chianti Riserva Collezione Oro, Piccini: 3,95 euro (5 / 5)
Chianti Classico Riserva Docg, Villa di Zano: 5,18 euro (4 / 5)

Carmignano Docg, Fattoria Artimino: 5,74 euro (4 / 5)
Rosso di Montalcino, Cantina Montalcino: 6,99 euro (3,5 / 5)
Santo Spirito, Frescobaldi: 3,99 euro (3,5 / 5)
Vin Santo del Chianti Doc, Az. Agr. Tacinaia Quarrata: 5,90 euro (4,5 / 5)


Volantino Famila, dal 6 al 12 febbraio
Vino Lambrusco Grasparossa, Chiarli: 2,89 euro (3,5 / 5)
Vino Lambrusco Sorbara / Salamino, Chiarli: 2,49 euro (3,5 / 5)


Volantino Gulliver, dal 6 febbraio
In aggiornamento


Volantino Il Gigante, fino al 19 febbraio
Dolcetto d’Alba / Barbera d’Alba Doc, Produttori di Portacomaro: 3,99 euro (5 / 5)


Volantino Iperal, fino all’11 febbraio
Linea Viti e Vini, Cantina Valtidone: 2,59 euro (3,5 / 5)
Spumante Franciacorta Docg Brut / Pas Dosé, Solive: 11,50 euro (5 / 5)
Barolo Docg, Ricossa: 14,50 euro (3,5 / 5)
Trento Doc, Rotari: 7,29 euro (5 / 5)

Spumante Ribolla Gialla, Tenimenti Civa: 4,90 euro (3,5 / 5)
Spumanti Doré / Rosé Extra Dry, Cantina Valtidone: 2,89 euro (3,5 / 5)
Fiano / Falanghina, Borgo San Michele: 5,49 euro (4 / 5)
Taurasi, Borgo San Michele: 8,90 euro (4,5 / 5)

Morellino di Scansano Docg, Cantina del Morellino: 4,29 euro (3,5 / 5)
Chianti Classico Docg, Cecchi: 5,29 euro (4,5 / 5)
Barbera Docg / Dolcetto Doc, Conti Buneis: 3,49 euro (3,5 / 5)
Lugana Classico Doc, Bertani: 7,90 euro (4 / 5)

Ripasso della Valpolicella Doc, Bertani: 7,90 euro (4,5 / 5)
Governato Igt, Sensi: 9,90 euro (4,5 / 5)
Vino Nobile di Montepulciano, Antica Cantina di Montepulciano: 6,90 euro (4 / 5)
Vini Curtefranca Dop, Castel Faglia: 4,99 euro (3,5 / 5)

Vino Castellino Bianco o Rosso: 1,59 euro (4 / 5)
Vini del Salento, Notte Rossa: 3,99 euro (5 / 5)
Lambrusco Grasparossa / Sorbara “Gran Prestigio”, Chiarli: 3,19 euro (3,5 / 5)


Volantino Iper, La grande i, fino al 9 febbraio
Primitivo di Manduria Doc / Negroamaro Terre d’Otranto: 4,79 euro (5 / 5)
Lugana Doc Fraccaroli: 4,89 euro (3,5 / 5)
Vini Abruzzo, Spinelli: 3,99 euro (1+1) (3,5 / 5)

Chianti Riserva / Superiore Docg, Piccini: 7,99 euro (1+1) (5 / 5)
Vini Colli Piacentini Doc, Cantina Valtidone: 4,39 euro (1+1) (3,5 / 5)
Vino bianco / rosso Sicilia Doc, Planeta: 5,99 euro (5 / 5)


Volantino Pam, fino all’8 febbraio
Chianti Riserva Docg Collezione Oro, Piccini: 3,49 euro (5 / 5)


Volantino Tigros, fino al 18 febbraio
Lambrusco Doc Grasparossa Amabile “Gran Gala”, Chiarli: 2,65 euro (3,5 / 5)
Dolcetto d’Asti Doc, Bersano: 5,49 euro (3,5 / 5)
Nobile di Montepulciano Riserva Docg, Vecchia Cantina: 5,90 euro (4,5 / 5)

Categorie
Vini al supermercato

Coop voltafaccia dopo lo scandalo di Canneto: per la Bonarda, avanti i Colli Piacentini

EDITORIALE – In fondo, si tratta solo di guardare l’orizzonte e scegliere il versante della collina. Testa o croce. Oltrepò pavese o Colli Piacentini. Lo scandalo del vino contraffatto dalla Cantina sociale di Canneto Pavese e l’epic fail del “volantino del giorno dopo”, rischia di avere presto conseguenze evidenti sugli scaffali di Coop.

Secondo indiscrezioni di Vinialsuper, i buyer milanesi del colosso della Grande distribuzione sarebbero stati invitati a fare acquisti sui Colli Piacentini, piuttosto che in Oltrepò pavese. Anche lì, se non altro per questioni di prossimità (geografica e ampelografica) si producono Bonarda e altre tipologie di vini (come il Barbera) spesso in promozione nei supermercati Coop e vitali per il eno-giro d’affari dell’insegna.

Un segnale forte, dunque, quello che potrebbe arrivare dopo lo scandalo di Canneto. La cantina sociale, di fatto, è una delle cooperative vitivinicole interessate dal progetto “Assieme” di Coop.

Se confermata, l’indiscrezione sulle scelte d’acquisto confermerebbe la scarsa propensione di varie insegne della Grande distribuzione ad investire realmente nei territori a maggiore vocazione vitivinicola italiana, come l’Oltrepò pavese. Un’occasione persa, dunque, dopo un’inchiesta utile a far piazza pulita da tante “mele marce”.

D’altro canto, il binocolo di Coop puntato sui Colli Piacentini è un elemento che conferma la grande crescita qualitativa della provincia emiliana. Lo dimostra la (coraggiosa, diciamo noi) scelta di Vinialsuper di premiare come “Miglior cantina Gdo” la cooperativa Valtidone, per la qualità media dei vini presenti in Gdo e per i rivoluzionari progetti destinati all’Horeca, come quello della linea “50 Vendemmie“, riservato alle vecchie viti.

Crescono, i Colli Piacentini, anche nell’Horeca. E proprio nei segmenti più concorrenziali con l’Oltrepò pavese. Il riferimento è agli spumanti Metodo Classico, base Pinot Nero: un vitigno che trova a casa dei vicini oltrepadani la vera patria, ma che i piacentini stanno interpretando sempre meglio, in vigna e in bottiglia.

Merito – anche – dell’expertise di enologi nati, cresciuti e formatisi in prestigiose realtà oltrepadane. È il caso di Francesco Fissore (nella foto, a destra) enologo di Cantina Valtidone, giunto nel piacentino dopo l’incarico in La Versa. Provare per credere le ultime “bollicine” di Valtidone, per comprendere come la cantina abbia svoltato, sul fronte dei Martinotti e – ancor più – del Metodo classico.

L’eventuale “voltafaccia” di Coop all’Oltrepò pavese va dunque ben contestualizzato, per essere compreso appieno. Da un lato, gli scandali oltrepadani non premiano un territorio che merita moltissimo ben oltre il vino, coi suoi paesaggi mozzafiato e le sue colline che non hanno nulla da invidiare alle Langhe e alla Toscana, col vantaggio di essere a mezzora da Milano (traffico e vie di comunicazione permettendo).

Dall’altro c’è una provincia, quella di Piacenza, che sta crescendo tanto e bene, soprattutto in termini di credibilità, sia nell’Horeca sia in Gdo. E, curiosità: la discriminante non è il Consorzio di Tutela Vini, pressoché inesistente da anni sui Colli Piacentini. Un’assenza colmata dall’iniziativa di privati e cooperative virtuose, come Valtidone. Chi vivrà, vedrà. Cin, cin.

Categorie
Vini al supermercato

Coop e la Bonarda di Canneto a 1,99 euro a volantino. Il giorno dopo dello scandalo

EDITORIALE – Se la fortuna è cieca, la promo si vede benissimo. Parte oggi, in pompa magna, il nuovo volantino Coop Lombardia. In prima pagina c’è la Bonarda di Cantina di Canneto. A 1,99 euro (sconto 50%). Relativamente nulla di strano. Se non fosse che ieri, nell’ambito dell’Operazione Dioniso, carabinieri e guardia di finanza non abbiano arrestato il presidente della cooperativa dell’Oltrepò pavese, Alberto Carini e la sua segretaria Carla Colombi.

Con loro, agli arresti, gli enologi Aldo VencoMassimo Caprioli, nonché il mediatore Claudio Rampini. Per i viticoltori-conferitori della cantina Cesare ForlinoDavide Orlandi, l’obbligo di firma. L’accusa, a vario titolo, è di associazione a delinquere finalizzata alla frode e all’emissione di fatture fittizie.

Le indagini, coordinate dal Procuratore aggiunto Mario Venditti e dal Sostituto Procuratore Paolo Mazza, hanno dimostrato come Cantina di Canneto abbia messo in commercio “vino contraffatto per quantità, qualità e origine”, spacciandolo per Doc e Igt.

Ciò non significa che la Bonarda in promozione a 1,99 euro nei supermercati Coop Lombardia sia “taroccata“. Ma la triste coincidenza, per chi crede in Dio o negli astri – o quantomeno a Bacco-Dioniso – può insegnare qualcosa anche alla Grande distribuzione. E avere strascichi positivi su tutto il comparto.

Può insegnare, per esempio, che investimenti concreti delle catene Gdo nella cultura del vino possono alzare lo scontrino medio della corsia del vino, trainata sino ad oggi dalla sola leva promozionale.

Può insegnare che un sommelier, o comunque un professionista del settore che guidi i consumatori in corsia – o attraverso strumenti alternativi, perché no digitali? – può condurre il cliente del supermercato verso un acquisto consapevole e ragionato, senza perdere di vista il rapporto qualità prezzo ineluttabilmente richiesto al retail.

Può insegnare che una Bonarda in promo a 1,99 euro può essere considerata – a torto o a ragione – un insulto ad un territorio e ai vignaioli. E che, dunque, la leva promozionale e il prezzo devono smettere di essere l’unico argomento dei buyer, al momento di stringere accordi con questa o quella cantina.

Ma soprattutto, la figura barbina di una Bonarda marchiata dall’ennesimo scandalo, che fa mostra di sé sulla prima pagina del volantino Coop Lombardia il giorno dopo degli arresti, deve far ragionare sull’opportunità di investire in una ricerca più approfondita delle vere eccellenze dell’Oltrepò pavese.

Un territorio ricco di opportunità “qualità prezzo”. Purché si abbia voglia – e questo punto anche la decenza – di cercarle. La speranza, insomma, è che la sfortuna del volantino Coop del day after si tramuti in modo nuovo di guardare all’Oltrepò (anche) da parte di tutta la Grande distribuzione organizzata. Iniziamo da qui. Cin, cin.

Categorie
Vini al supermercato

Piccini è la “Miglior Cantina Gdo” 2019 per Vinialsuper

Piccini, azienda vinicola della Toscana con sede a Castellina in Chianti (SI), è la “Miglior Cantina Gdo2019 per Vinialsuper.it. Si guadagna il premio della testata, specializzata nel racconto quotidiano del vino in vendita al supermercato, grazie a una gamma di assoluto rispetto, in vendita in numerose insegne della Grande distribuzione organizzata italiana.

Il riconoscimento va soprattutto alla linea “Collezione Oro“, con la quale Piccini mette a scaffale delle etichette che eccellono nel rapporto qualità prezzo, sbilanciato in maniera netta sulla qualità.

Ne giova il consumatore, che può gustare a tutto pasto, oppure in occasioni speciali, dei vini rispettosi del vitigno, del terroir e della tipicità della Denominazione. Aspetti tutt’altro che scontati in Gdo, garantiti invece dalla realtà guidata da Mario Piccini (nella foto sopra) quarta generazione della famiglia titolare dell’azienda.

“Mario Piccini – sottolinea il direttore di Vinialsupermercato.it, Davide Bortone – è un imprenditore illuminato che dimostra di avere a cuore la Toscana, terra delle origini, così come l’Italia intera, con le sue eccellenze enogastronomiche. Un amore dimostrato dal rispetto col quale indica la strada ai propri agronomi ed enologi, nell’ambito della produzione delle referenze destinate a un canale complicato come quello moderno”.

“Il progetto delle Tenute – sottolinea ancora Bortone – ormai salite a cinque in tre regioni italiane (3 in Toscana, una in Basilicata e una in Sicilia) indica la voglia di Mario Piccini di puntare all’eccellenza assoluta nell’Horeca, accostando all’areale del Chianti e di Montalcino quelli del Vulture dell’Etna, sinonimo di ‘vino italiano di qualità’ nel mondo”.

Piccini, con 16 milioni di bottiglie e un’etichetta come quella del Chianti Docg “arancione”, punta a crescere ancora grazie all’investimento compiuto con l’acquisizione della cantina Chianti Geografico, avvenuta sul finire del 2018, e la realizzazione di un nuovo polo produttivo che sarà inaugurato a breve a Casole D’Elsa, in provincia di Siena. Un impianto di 17 mila metri quadrati, all’avanguardia tecnologica (nella foto sotto).

L’obbiettivo è superare quota 17 milioni di bottiglie e consolidare la crescita del fatturato, che lo scorso anno ha raggiunto la cifra record di 64,5 milioni. Erano 60,2 nel 2017, 64,2 nel 2018. Fondamentale l’apporto del Chianti Geografico (1,1 milioni di bottiglie e 5 milioni di fatturato nel 2019) a cui è stata data nuova linfa con l’arrivo di Riccardo Cotarella e del giovane (e bravo) enologo Alessandro Barabesi.

“Piccini – commenta Giacomo Merlotti della redazione di Vinialsupermercato.it – è la ‘Miglior Cantina Gdo’ 2019 per Vinialsuper perché attraverso un’attenta gestione della produzione e delle referenze, tanto in Gdo quanto nell’Horeca con il progetto delle Tenute, riesce a portare la territorialità all’attenzione del consumatore”.

“La corretta gestione della capacità produttiva – aggiunge Merlotti – permette a Piccini di proporre vini dall’elevato rapporto qualità prezzo, con una diffusione pressoché capillare in molti canali distributivi”.

“Grazie alle performance in Italia, come Gruppo abbiamo chiuso il 2019 con un fatturato superiore a quello dei precedenti 12 mesi”, spiega Maurizio Rossi, responsabile commerciale di Piccini (a sinistra nella foto, assieme al global brand ambassador Giacomo Panicacci). Positive le performance estere, con la Russia e la Cina a registrare i tassi di crescita migliori.

In Italia, il canale Gdo di Piccini cresce a due cifre. “Merito soprattutto delle nostre punte di diamante – precisa Rossi – il Chianti Riserva Docg Collezione Oro e il Chianti Orange. Entrambi, oggi, sono leader di mercato nel canale, con il Riserva Collezione Oro che risulta il Chianti più venduto al supermercato”.

Performance, quelle delle due etichette best seller, che trainano anche le vendite degli altri prodotti Piccini, a partire proprio dalle referenze che compongono la Collezione Oro. “Il Chianti Superiore Docg si sta avvicinando progressivamente nei numeri al Riserva”, conferma il responsabile commerciale di Piccini.

“Ma siamo molto soddisfatti anche di quello che è stato il debutto dell’Orvieto Classico Doc, bianco introdotto quest’anno nella Collezione Oro e che ha già soddisfatto gli obiettivi che ci eravamo posti”. Circa 200 mila le bottiglie vendute, a fronte di 400 mila del Superiore e degli 1,1 milioni della Riserva.

“Vogliamo sempre più accreditare agli occhi dei consumatori il marchio Piccini come il simbolo dell’ottimismo – aggiunge Maurizio Rossi – della gioia di vivere e della condivisione di una buona bottiglia di vino in compagnia. L’obiettivo, come brand, è di continuare a crescere in numerica nelle vendite, soprattutto in Gdo”.

Categorie
Vini al supermercato

Benvenuto 2020 in Gdo! Ecco i primi vini in promo sui volantini dei supermercati

Proseguono i festeggiamenti per il nuovo anno sui volantini dei supermercati. La Gdo (Grande distribuzione organizzata) dà il benvenuto al 2020 prolungando la scia di spumanti, vini bianchi e vini rossi in promozione. Ecco le offerte da non perdere – non moltissime, in realtà – per continuare a bere bene, senza spendere una fortuna.

Auchan, dal 27 dicembre al 6 gennaio
Valpolicella Ripasso Doc Bolla: 4,49 euro (3,5 / 5)
Prosecco di Valdobbiadene Docg Bolla: 4,99 euro (3,5 / 5)
Champagne Cordon Rouge, Mumm: 21,99 euro (4 / 5)


A&O, fino all’8 gennaio
Nulla da segnalare a volantino


Bennet, fino all’8 gennaio
Franciacorta Docg Cuvèe Imperiale, Berlucchi: 8,50 euro (5 / 5)
Moscato Spumante, La Versa: 3,50 euro (3,5 / 5)

Prosecco Doc Extra Dry, Aneri (4 / 5)
Prosecco Doc “Mo”, Mionetto: 6,90 euro (3,5 / 5)
Champagne Veuve Afray: 14,90 euro (3,5 / 5)


Carrefour Market, dal 27 dicembre al 5 gennaio
Prosecco di Valdobbiadene Docg Bolla: 4,20 euro (3,5 / 5)
Franciacorta Docg Brut Castelfaglia: 9,29 euro (4 / 5)
Lambrusco di Sorbara o Castelvetro Chiarli:  2,49 euro (3,5 / 5)

Pignoletto Colli Bolognesi Chiarli: 4,79 euro (3,5 / 5)
Nero d’Avola Settesoli: 3,19 euro (3,5 / 5)
Nero d’Avola Rapitalà: 3,89 euro (4,5 / 5)
Vernaccia di San Gimignano Docg, Piccini: 2,99 euro (4 / 5)


Carrefour, dal 2 al 9 gennaio
Vini Doc e Igt Spinelli: 2,39 euro (3,5 / 5)
Chianti Docg Riserva “Villa Montorsoli”, Castello di Oliveto: 4,99 euro (3,5 / 5)

Da evitare: Linea Il Poggio dei Vigneti


Conad, fino al 7 gennaio
Nulla da segnalare a volantino


Coop, fino all’8 gennaio
Sangiovese Doc, Galassi: 50% (3,5 / 5)


Crai, fino al 6 gennaio
Prosecco Doc, Mionetto: 5,89 euro (3,5 / 5)
Spumante d’Asti Docg, Martini: 3,99 euro (3,5 / 5)
Chianti Docg, Tenute Piccini: 3,49 euro (3,5 / 5)


Esselunga, fino al 15 gennaio
Croatina “Myrtò”, Perego e Perego: 2,98 euro (5 / 5)
Lambrusco Modena “Robanera”, Cavicchioli: 2,64 euro (3,5 / 5)
Primitivo Salento, Tormaresca: 3,49 euro (4 / 5)


Famila, fino al 15 gennaio
Vino Soave Doc Classico, Sartori: 2,69 euro (3,5 / 5)
Lambrusco Vecchia Modena, Chiarli: 3,49 euro (3,5 / 5)


Gulliver, fino al 15 gennaio
Barbera frizzante Doc, Cantina Valtidone: 3 euro (3,5 / 5)
Gutturnio Doc, Bonelli: 3,50 euro (3,5 / 5)
Bonarda Frizzante Doc, Giorgi: 4,50 euro (3,5 / 5)


Il Gigante, fino al 15 gennaio
Nulla da segnalare a volantino


Iperal, dal 3 al 14 gennaio
Nulla da segnalare a volantino


Ipercoop, fino al 5 gennaio
Spumante Prosecco Doc, Martini: 3,99 euro (5 / 5)


Pam Panorama, fino al 6 gennaio
Nulla da segnalare a volantino


Tigros, fino al 7 gennaio
Champagne Cordon Rouge, Mumm: 20,90 euro (4 / 5)
Prosecco Valdobbiadene Valdo: 4,99 euro (3,5 / 5)
Trento Doc Cesarini Sforza: 7,49 euro (5 / 5)

Categorie
Vini al supermercato

Capodanno coi vini in promozione al supermercato: ecco gli affari per il Cenone

Ultima edizione del 2019 per la nostra rubrica sui vini in promozione al supermercato, presenti a volantino. Dopo un ricco Natale, proseguono gli affari nella maggior parte delle insegne. Il brindisi di mezzanotte, a colpi di Prosecco e Champagne, è assicurato.

Ma le offerte consentono di spendere (e bere) bene anche tra le altre tipologie di vino. Tanti i vini rossi, soprattutto piemontesi e toscani, per accompagnare il Cenone. C’è tempo fino al 31 per gli acquisti. Qualche catena concede addirittura ai clienti qualche giorno in più.

In attesa della classifica dei migliori vini al supermercato 2019 e dell’annuncio della “Miglior Cantina Gdo 2019” di Vinialsuper auguriamo a tutti i lettori buon anno, ricordando il link utile a sostenere le due testate indipendenti del nostro network. Prosit!


Auchan, dal 27 dicembre al 6 gennaio
Valpolicella Ripasso Doc Bolla: 4,49 euro (3,5 / 5)
Prosecco di Valdobbiadene Docg Bolla: 4,99 euro (3,5 / 5)
Champagne Cordon Rouge, Mumm: 21,99 euro (4 / 5)



A&O dal 16 al 31 dicembre
Champagne Cordon Rouge, Mumm: 19,90 euro (4 / 5)
Valpolicella Ripasso Sartori: 7,90 euro (4 / 5)

Lambrusco Sorbara, Cavicchioli: 2,49 euro (3,5 / 5)
Amarone Valpolicella, Sartori: 15,90 euro (3,5 / 5)
Passito di Pantelleria Doc, Pellegrino: 5,29 euro (3,5 / 5)


Bennet, dal 19 al 31 dicembre
Lambrusco Ariola: 5,90 euro (3,5 / 5)
Chianti Docg Riserva Leonardo: 5,98 euro (3,5 / 5)
Champagne Cordon Rouge, Mumm: 21,40 euro (4 / 5)

Valpolicella Classico Doc Bolla: 3,90 euro (3,5 / 5)
Pignoletto Docg Tenuta Monteveglio: 3,20 euro (3,5 / 5)
Valpolicella Ripasso Doc Roselle Negrar: 5,40 euro (4 / 5)

Primitivo Notte Rossa: 3,90 euro (5 / 5)
Nobile di Montepulciano Docg Poggio ai Massi: 4,90 euro (3,5 / 5)
Barbera d’Alba Superiore Fontanafredda: 7,90 euro (5 / 5)



Carrefour Market, dal 27 dicembre al 5 gennaio
Prosecco di Valdobbiadene Docg Bolla: 4,20 euro (3,5 / 5)
Franciacorta Docg Brut Castelfaglia: 9,29 euro (4 / 5)
Lambrusco di Sorbara o Castelvetro Chiarli:  2,49 euro (3,5 / 5)

Pignoletto Colli Bolognesi Chiarli: 4,79 euro (3,5 / 5)
Nero d’Avola Settesoli: 3,19 euro (3,5 / 5)
Nero d’Avola Rapitalà: 3,89 euro (4,5 / 5)
Vernaccia di San Gimignano Docg, Piccini: 2,99 euro (4 / 5)


Carrefour, dal 9 dicembre al 1 gennaio (Volantino Lombardia)
Spumante “Perlage” Cantina Valtidone: 5,89 euro (5 / 5)
Colli Piacentini Malvasia Frizzante Valtidone: 2,99 euro (3,5 / 5)
Oltrepò Pavese Bonarda Giorgi: 4,99 euro (3,5 / 5)

Colli Piacentini Gutturnio Superiore Bonelli: 3,49 euro (3,5 / 5)
Valtellina Superiore Inferno Sertoli Salis: 11,89 euro (5 / 5)
Franciacorta Docg, Catturich Ducco: 9,89 euro (5 / 5)

Moscato Oltrepò Pavese Doc Quaquarini: 5,79 euro (5 / 5)
Oltrepò Pavese Spumante Sangue di Giuda Quaquarini: 4,79 euro (5 / 5)

Vini da evitare: Col Meslan Spumante, Linea Terre dei Passeri

Carrefour, dal 9 dicembre al 1 gennaio
Prosecco di Valdobbiadene Docg Carpenè Malvolti: 5,99 euro (5 / 5)
Prosecco di Valdobbiadene Docg Valdo: 4,99 euro (3,5 / 5)
Valpolicella Ripasso Bolla: 6,90 euro (4 / 5)

Spumante Brut Trento Doc, Rotari (astucciato): 7,59 euro (5 / 5)
Prosecco Valdobbiadene Docg Mionetto : 7,49 euro (3,5 / 5)
Champagne Bollinger: 44,90 euro (5 / 5)

Champagne Pol Roger Reserve (astucciato): 39 euro (5 / 5)
Champagne Mumm Cordon Rouge (astucciato): 20,90 euro (4 / 5)
Champagne Brut Veuve Cliquot (astucciato) : 23,90 euro (4 / 5)

Falanghina del Sannio Doc Feudi di San Gregorio: 7,29 euro (5 / 5)
Aglianico del Vulture Doc Vignali Cantina di Venosa: 3,99 euro (4 / 5)
Sauternes Chateau Monteils: 5,90 euro (4 / 5)
Ferrari Brut Trento Doc: 12,80 euro (5 / 5)

Sagrantino di Montefalco Docg Vignabaldo: 9.89 euro (3,5 / 5)
Primitivo, Negroamaro, Negroamaro Rosato o Fiano Salento Notte Rossa: 3,99 euro (5 / 5)
Brunello di Montalcino Docg Frescobaldi: 18,69 euro (5 / 5)

Morellino di Scansano Docg Bruni: 7,99 euro (4,5 / 5)
Montepulciano d’Abruzzo Riparosso Illuminati: 4,99 euro (4 / 5)
Trentino Doc Gewurztraminer Cavit: 4,99 euro (3,5 / 5)
Chianti Riserva o Orvieto Classico Collezione Oro Piccini: 3,99 euro (4,5 / 5)

Carrefour, dal 21 dicembre al 1 gennaio
Franciacorta Docg Brut Imperiale Berlucchi: 9 euro (5 / 5)
Valdo Oro Puro Cartizze Docg: 9,90 euro (4 / 5)
Champagne Cordon Rouge: 19,90 euro (4 / 5)

Champagne Bollinger: 44,90 euro (5 / 5)
Champagne Pol Roger Reserve (astucciato): 39 euro (5 / 5)
Spumante Brut Trento Doc, Rotari (astucciato): 7,59 euro (5 / 5)

Prosecco Valdobbiadene Valdo: 4,99 euro (3,5 / 5)
Brunello di Montalcino Docg Piccini: 13,90 euro (4,5 / 5)
Chianti Riserva o Orvieto Classico Piccini: 3,99 euro (4,5 / 5)

Primitivo, Negroamaro o Fiano Notte Rossa: 3,99 euro (5 / 5)
Sagrantino di Montefalco Docg Vignabaldo: 9.89 euro (3,5 / 5)
Trentino Doc Gewurztraminer Cavit: 4,99 euro (3,5 / 5)
Morellino di Scansano Docg Mantellassi: 4,30 euro (4 / 5)



Conad, dal 18 al 31 dicembre
Franciacorta Docg Brut Imperiale Berlucchi: 8,29 euro (5 / 5)
Champagne Cordon Rouge, Mumm: 21,90 euro (4 / 5)
Barolo Docg Fontanafredda: 16,40 (4,5 / 5)

Valpolicella Doc Ripasso Tommasi: 11,90 (4 / 5)
Gutturnio Doc “Viti & Vini”, Cantina Valtidone: 3,95 euro (3,5 / 5)
Prosecco Valdobbiadene Superiore Carpenè Malvolti: 4,99 euro (5 / 5)

Lambrusco Lini 910: 3,98 euro (5 / 5)
Lagrein Rosato Mezzacorona: 3,89 euro (3,5 / 5)
Chianti Docg Leccioni Frescobaldi: 4,98 euro (4,5 / 5)
Amarone Valpolicella Sartori: 16,80 euro (3,5 / 5)


Coop, dal 20 al 31 dicembre
Franciacorta Docg Brut Imperiale Berlucchi: 9,90 euro (5 / 5)



Crai, dal 16 al 29 dicembre
Prosecco Valdobbiadene Superiore Carpenè Malvolti: 6,49 euro (5 / 5)
Alto Adige Gewurztraminer Santa Margherita: 5,99 euro [us 4]



Esselunga, dal 9 al 31 dicembre
Ferrari Brut Trento Doc: 9,19 euro (5 / 5)
Champagne Mumm Cordon Rouge: 21,90 euro (4 / 5)
Spumante Metodo Classico Cesarini Sforza: 7,68 euro (5 / 5)

Valpolicella Ripasso Bolla: 6,48 euro (3,5 / 5)
Vermentino di Gallura Docg Giogantinu: 3,69 euro (3,5 / 5)
Rosato di Provenza Mas Audibert: 7,49 euro (4 / 5)

Friulano o Cabernet Zorzettig: 4,67 euro (4 / 5)
Rubrato o Falanghina Feudi di San Gregorio: 6,49 euro (5 / 5)
Sicilia Doc Cubià Cusumano: 6,49 euro (5 / 5)

Alto Adige Doc Gewurztraminer Cantina Produttori di Bolzano: 6,77 euro (4 / 5)
Carignano del Sulcisa Calasetta: 3,49 euro (3,5 / 5)
Montepulciano d’Abruzzo Umani Ronchi: 5,49 euro (4 / 5)

Altavilla Firriato: 6,90 euro (5 / 5)
Brunello di Montalcino Alessandro III: 14,90 euro (4,5 / 5)
Barbaresco Docg Nervo: 7,45 euro (5 / 5)

Cabernet Sauvignon Syrah / Merlot Paul Mas: 4,49 euro (3,5 / 5)
Moscato Spumante La Versa: 3,43 euro (3,5 / 5)


Famila, dal 16 al 31 dicembre
Champagne Cordon Rouge, Mumm: 19,90 euro (4 / 5)
Valpolicella Ripasso Sartori: 7,90 euro (4 / 5)
Vermentino di Sardegna Sella&Mosca: 3,98 euro (3,5 / 5)

Amarone Valpolicella Sartori: 15,90 euro (3,5 / 5)
Passito di Pantelleria Doc Pellegrino: 5,29 euro (3,5 / 5)
Valpolicella Classico Cantina di Negrar: 3,99 euro (4 / 5)

Valpolicella Ripasso Guerrieri Rizzardi: 8,99 euro (3,5 / 5)
Ferrari Brut Trento Doc: 9,10 euro (5 / 5)



Il Gigante, dal 19 al 31 dicembre
Nebbiolo d’Alba San Silvestro: 4,99 euro (3,5 / 5)
Barbera o Dolcetto d’Alba Portacomaro: 3,99 euro (4,5 / 5)
Chianti Docg Risera La Pieve: 3,99 euro (3,5 / 5)

Rosso di Montalcino Docg Poggio Salvi: 8,39 euro (5 / 5)
Toscana Igt Cabernet o Merlot Petracchi: 3,99 euro (3,5 / 5)
Lugana Doc Pagus Bisano Cantina di Verona: 5,99 euro (3,5 / 5)

Primitivo, Negroamaro o Salice Salentino Carrisi: 3,59 euro (3,5 / 5)
Grillo Fazio: 2,99 euro (3,5 / 5)
Cortona Doc SoloSyrah Trevisan: 7,79 euro (3,5 / 5)

Amarone Valpolicella Nuve: 13,79 euro (3,5 / 5)
Cirò Doc Caparra e Siciliani: 2,99 euro (5 / 5)
Rosso Toscana Igt Piandaccoli: 6,29 euro (5 / 5)

Nebbiolo delle Langhe Doc Eredi Icardi: 7,69 euro (5 / 5)
Brunello di Montalcino Docg Poggio Salvi: 19,99 euro (5 / 5)
Ribolla Gialla Borgo dei Vassalli Feudi Romans: 4,99 euro (4 / 5)

Prosecco Valdobbiadene Costa Petrai: 7,49 euro (3,5 / 5)
Prosecco Valdobbiadene Porta Leone: 4,99 euro (3,5 / 5)
Brachetto d’Acqui Bersano: 5,19 euro (3,5 / 5)

Cartizze Docg Coste Petrai: 11,90 euro (4 / 5)
Franciacorta Docg Catturich: 7,99 euro (4,5 / 5)
Franciacorta Docg Quadra: 12,59 euro (5 / 5)

Champagne Follet Ramignon: 19,99 euro (4 / 5)
Vin Santo del Chianti Doc, Tenuta La Pieve: 7,99 euro (3,5 / 5)
Moscato d’Asti Eredi Angelo Icardi: 4,89 euro (5 / 5)

Barolo Chinato San Silvestro: 13,49 euro (3,5 / 5)
Ciliegiolo Toscana Igt La Pieve: 4,19 euro (3,5 / 5)
Chianti Faunae Frescobaldi: 6,99 euro (4 / 5)

Gutturnio L’Intenso Piani Castellani: 4,89 euro (3,5 / 5)
Bardolino o Soave Pagus Bisano: 2,99 euro (3,5 / 5)
Barolo Docg Eredi Icardi: 18,69 euro (5 / 5)


Iperal, fino a giovedì 2 gennaio
Prosecco Doc Treviso, Mionetto: 6,99 euro (3,5 / 5)
Pinot Grigio, Ribolla Gialla, Malbec, Azienda agricola Baccichetto: 3,69 euro (4 / 5)
Verdicchio Superiore di Matelica Docg “Cambrugiano”, Belisario: 11,50 euro (5 / 5)
Remole Rosso o Bianco, Frescobaldi: 3,99 euro (4 / 5)



Ipercoop, dal 20 al 31 dicembre
Brunello di Montalcino Docg Geografico: 13,95 euro (4 / 5)
Spumante Cuvèe Prestige Bellussi: 7,49 euro (3,5 / 5)

Champagne Cordon Rouge, Mumm: 21,90 euro (4 / 5)
Barolo Docg Fontanafredda: 14,90 (5 / 5)



Pam, dal 16 al 31 dicembre
Lambrusco Vecchia Modena Chiarli: 2,99 euro (3,5 / 5)
Prosecco Valdobbiadene Calici DiVini: 4,99 euro (3,5 / 5)

Pinot Grigio, Sauvignon o Chardonnay Collio Calici DiVini: 2,99 euro (3,5 / 5)
Toscana Igt Remole Frescobaldi: 3,79 euro (4 / 5)


Tigros, dal 27 dicembre al 7 gennaio
Champagne Cordon Rouge, Mumm: 20,90 euro (4 / 5)
Prosecco Valdobbiadene Valdo: 4,99 euro (3,5 / 5)
Trento Doc Cesarini Sforza: 7,49 euro (5 / 5)


Unes, fino al 31 dicembre
Prosecco Valdobbiadene Docg Mionetto : 7,39 euro (3,5 / 5)
Muller Thurgau Mastri Vernacoli Cavit: 3,59 euro (3,5 / 5)

Terre Siciliane Colomba Platino Duca di Salaparuta: 5,79 euro (5 / 5)
Pinot Grigio Santa Margherita: 5,99 euro (4 / 5)

Primitivo di Manduria Musaikon: 3,49 euro (3,5 / 5)
Chianti Docg Cecchi: 3,49 euro (3,5 / 5)
Marsala semisecco Pellegrino: 3,99 euro (3,5 / 5)

Categorie
news news ed eventi

Povero Marsala (parte 3): vini aromatizzati con etichette fuorilegge al supermercato


MILANO –
Etichette fuorilegge al supermercato per i vini aromatizzati a base Marsala. È quanto emerge dalla terza parte della nostra inchiesta sulle sfortunate sorti del vino simbolo della Sicilia. A sbagliare sono alcune insegne della Grande distribuzione organizzata, che sul cartellino del prezzo utilizzano la parola “Marsala” per descrivere quelli che, invece, sono semplici “vini aromatizzati” privi di Doc, come il “Cremovo” o il “Floriovo“.

Non succede al discount, ma nei punti vendita di grandi gruppi come Conad, Esselunga e Iper, La grande i (Finiper). La legge italiana non permette che vengano utilizzati a scopi pubblicitari o esplicativi i nomi che rimandano alle Denominazioni di origine, in accostamento a tipologie (di vini o di altri prodotti) che non rientrano nel disciplinare di produzione delle relative Doc, Dop e Docg.

Emblematico il caso dell’azienda friulana Schianchi Srl che, dal 2018, ha rinunciato all’utilizzo in etichetta del nome dei vini Doc utilizzati per la preparazione delle proprie “gelatine di vino“, per evitare di incorrere in sanzioni.

LA CONFERMA DELL’ESPERTO

“Il Marsala Doc – commenta Michele Antonio Fino, professore associato dell’Università degli Studi di Scienze gastronomiche di Pollenzo – è un ingrediente dei ‘vini aromatizzati’ in questione, come il Prosecco Doc può esserlo di uno Spritz”.

“Se uno imbottiglia dello Spritz e in etichetta ci scrive ‘Prosecco al Select’, ovviamente tutti ci scandalizziamo. La stessa cosa vale per le etichette eventualmente non rispettose della legge, o per i cartellini dei punti vendita che in modo poco accurato, invece di parlare di ‘bevanda a base di vino e uovo’, ancora parlino di ‘Marsala’ all’uovo”.

La più recente modifica del disciplinare di produzione del Marsala Doc, come ricorda Fino, risale al 2014: “Contrariamente a quanto era previsto nella legge del 1950, che fece del Marsala la prima Doc italiana giuridicamente regolamentata, e ancora nella legge di riforma 851 del 1984, oggi non esistono più quelli che venivano chiamati ‘Marsala speciali‘, prodotti con aggiunta di ingredienti diversi dall’uva e dall’alcool di origine viticola”.

“Il ‘Cremovo’, prodotto a base di Marsala Doc e uovo, che ancora era prevista nella legge del 1984 – aggiunge il professor Fino – viene oggi prodotto legalmente da diverse aziende che lo etichettano correttamente come bevanda a base di vino aromatizzato con uovo”.

Con l’autorizzazione del Consorzio di tutela – e solitamente a fronte del pagamento di somme relativamente ingenti – le aziende possono precisare che il vino utilizzato è Marsala Doc. “Tuttavia – conclude il docente di Pollenzo – non è corretto parlare di ‘vino’, nemmeno di ‘vino speciale’ e tantomeno di ‘Marsala Doc’ all’uovo”. Chi cambierà la musica?

[URIS id=39124]

Categorie
news news ed eventi

Povero Marsala: Cantine Pellegrino guida i prezzi più bassi al supermercato


MILANO –
Da un lato i prezzi più bassi al supermercato. Dall’altro l’organizzazione di cene nei ristoranti “in”, per proporre la “Marsala Revolution” attraverso alcune referenze dal packaging accattivante. Misteri del marketing. Fatto sta le storiche Cantine Pellegrino – al secolo Carlo Pellegrino & C. Spa – guidano il triste primato del Marsala a basso costo nella Grande distribuzione organizzata italiana.

È quanto emerge dall’inchiesta di WineMag.it tra le corsie delle maggiori insegne nazionali della Gdo: da Auchan a Conad, da Carrefour ad Esselunga, passando per Bennet, Coop, Eurospin, Lidl, Penny Market e Iper, La grande i.

C’è di più. Quasi mai, il nome “Cantine Pellegrino” appare per intero sulle etichette “primo prezzo”. Più facile trovare la sigla “C.P.C. Spa”, col riferimento della sede aziendale (via del Fante 39, Marsala). Si tratta appunto dell’acronimo della Carlo Pellegrino & C. Spa.

Tutto lecito, in un’Italia e in Europa che impone etichette “Chiare, Semplici e Leggibili”, ma che consente alle aziende di usare delle sigle, al posto del nome per esteso.

Un “escamotage” che molte cantine da milioni di bottiglie di vino a prezzo stracciato, destinato a supermercati e discount – impegnate però a promuovere quel paio di etichette destinate all’Horeca – conoscono bene.

Del resto, giusto vergognarsi di un Marsala che costa persino meno di quello degli imbottigliatori con sede legale a Piacenza (vedi quello di Giarola Savem) e Milano (quello di Giovanni Bosca Spa). Il record negativo spetta infatti alla referenza di Cantine Pellegrino proposta nei supermercati Esselunga.

Si tratta del Marsala Dop Fine I.P. Alagna – “Marca depositata Pietro Alagna e Figlio”: 3,58 euro risultano il prezzo più basso della Grande distribuzione italiana, per la bottiglia da un litro. Viene da chiedersi se Pietro Alagna, oggi novantenne presidente di Cantine Pellegrino, lo sappia.

A dire il vero, gli attenti buyer di Esselunga strappano il record per un solo centesimo ad Eurospin (avete presente? Quelli della campagna dei vini “Integralmente prodotti”, promossi da Luca Gardini) e Lidl, dove il vino simbolo della città trapanese (e della Sicilia intera) è in vendita a 3,59 euro al litro.

Clamoroso anche il prezzo del Marsala Fine Italia Particolare ambra secco di “F.F. Marsala” (Fratelli Fici): altra bottiglia da litro in vendita a 3,59 euro negli ipermercati di Iper, La grande i (Finiper).

Più in generale, come spesso accade nelle corsie del vino al supermercato, il quadro organizzativo del banco registra più di una pecca. Non è difficile trovare bottiglie di Marsala di vecchie annate, dimenticate sul fondo dello scaffale al posto di essere vendute prima dell’arrivo degli ordini della “vendemmia” più recente.

Per i clienti più attenti e preparati risulta così semplice procurarsi delle vere e proprie “verticali di Marsala“, come quella raccontata nei mesi scorsi dall’altra testata del nostro network, Vinialsupermercato.it (la polvere sulle bottiglie non si paga e le bottiglie risultano nel 90% dei casi molto ben conservate, nonostante i pregiudizi). Anche la costruzione del display, in molti casi, lascia a desiderare.

Tralasciando la violazione di Conad e di Iper, La grande i (che espongono un “vino aromatizzato” come il “Floriovo” indicando sull’etichetta la parola “Marsala”, cosa che del resto fa anche la nota enoteca online Bernabei) va sottolineato che solo i francesi di Auchan dedicano ai “vini liquorosi” una vera e propria “voce” a scaffale, ben visibile grazie alla cartellonistica.

Per il resto, il Marsala si trova spesso decontestualizzato dalla corsia dei vini. Nella maggior parte dei casi, le referenze presenti sono collocate tra i distillati o le creme liquorose, con risultati imbarazzanti per la nobile Denominazione siciliana.

Curiosa la scelta di Esselunga, che in ottica cross-marketing espone il Marsala su testate adiacenti la pasticceria, vicino a Passiti e vini spumanti dolci come il Moscato e il Brachetto d’Asti o frizzanti come il Sangue di Giuda dell’Oltrepò pavese. Ecco, nello specifico, la situazione riscontrata in occasione della nostra inchiesta, insegna per insegna.

IL MARSALA AL SUPERMERCATO, INSEGNA PER INSEGNA


Auchan

Ampio l’assortimento e ben esposto in verticale, in una sezione dedicata ai “vini liquorosi”. In alto due referenze di Carlo Pellegrino, linea “Baglio Kelbi”: 4,69 euro per entrambe le bottiglie da 75 cl (6,25 euro al litro).

Si tratta del Marsala fine I. P. Semisecco Dop e del Marsala Superiore S.O.M. Ambra secco Dop. Appena sotto, ad altezza presa, a 3,79 euro per la bottiglia da 75 cl (5,05 euro al litro) il Marsala fine imbottigliato da Casano Sas di Marsala.

È il Marsala fine ambra Semisecco “Antichi Bagli“. Accanto a lui il Cremovo di Pellegrino, sempre linea Baglio Kelbi, a 3,99 euro (5,32 al litro). Appena sotto, ecco il VecchioFlorio 2014: 75 cl a 7,99 euro (10,65 euro al litro). Due vendemmie a scaffale: 2014 davanti e 2012 dietro.

Più sotto, sempre in verticale, il “Terre Arse” vergine 2002. Presenti anche alcune bottiglie del 2000, mal esposte sul fondo: 11,29 euro il prezzo del mezzo litro (22,58 al litro). Ripiano più basso per “Targa riserva 1840”, altra etichetta di Florio: 11,43 euro la vendemmia 2003, bottiglia da 0,50 (22,86 al litro).

Bennet

Buon assortimento. Il Marsala superiore dolce Dop “Garibaldi” di Pellegrino è ad altezza presa (4,39 euro, bottiglia da 500 ml, 8,78 al litro), tra un Picolit da 11,85 euro e una grappa di Franciacorta.

Appena sotto nel display, in perfetta verticalizzazione, il Marsala fine Doc ambra semisecco di Martinez Srl, tra un Sangue di Giuda dell’Oltrepò pavese e una grappa gentile di Chardonnay.

Base dello scaffale riservata ad altre due referenze: il VecchioFlorio secco 2014 a 6,95 euro (750 ml) e il Marsala Ambra Semisecco “Gibò”, imbottigliato in zona d’origine per Giovanni Bosca Spa, Azienda con sede in piazza Diaz 1, a Milano: costo di 4,99 euro per la bottiglia da un litro.

Carrefour

Due referenze che paiono dimenticate nell’angolo basso dello scaffale, contro una colonna. Sono il VecchioFlorio 2014 (6,90 euro la 750 ml) e il Marsala fine I. P. “Liberti”, imbottigliato da D.D.S. Spa in via Florio, a Marsala (bottiglia da 1 litro a 4,49 euro).

Si tratta della sigla che “cela” Duca di Salaparuta, marchio che riunisce alcuni brand storici siciliani come Corvo e la stessa Florio. Certamente più rispettoso l’approccio alla Denominazione, rispetto a quello di Cantine Pellegrino.

Coop

Il Marsala si trova nella corsia dei superalcolici, per l’esattezza sul ripiano più basso dello scaffale. Due le referenze. Il VecchioFlorio a 6,85 euro (9,13 al litro), presente nel caos con ben tre vendemmie (2012, 2013 e 2014 esposte in ordine inverso rispetto alla basilare regola del first in first out) e il Marsala Fine Ambra Semisecco “Lilibeo” di C.P.C. Spa: 4,99 euro il litro. Riecco dunque Cantine Pellegrino a cimentarsi nel primo prezzo.

Nel supermercato Coop preso in analisi per la nostra inchiesta, le bottiglie di Marsala risultano esposte tra un “Anice forte” venduto a 5,89 euro e il Martini rosato perfetto per i cocktail, in vendita a ben 8,39 euro.

Conad

Due referenze, oltre al Floriovo (che in etichetta viene erroneamente indicato come “Marsala”). Ad altezza presa il Marsala Superiore Old Marsala Ambra secco, di Cantine Pellegrino: 5,25 euro per la bottiglia da 0,50 (10,50 al litro). Più in basso il Marsala Fine I. P. imbottigliato da F.F. Marsala (Fratelli Fici) per conto di Giarola Savem, azienda vitivinicola di Piacenza (5,29 euro la 75 cl).

Esselunga

Due referenze, ad altezza piedi, alla base di una testata condivisa con spumanti dolci, passiti e vin santo, intervallate dal “Cromovo” di Pellegrino. Si va dai 3,58 euro del Marsala Fine di “C.P.C.”, che offre appunto il primato del Marsala a basso costo della Grande distribuzione organizzata a Cantine Carlo Pellegrino, agli 8,39 euro del Marsala superiore Doc Secco VecchioFlorio, vendemmia 2014 (formato da 1 litro).

Eurospin

Ancora una volta decontestualizzato dalla corsia vini, il Marsala si trova poco lontano da una “crema di banana” da 4,29 euro (“liquore cremoso e avvolgente”) e da un passito di Pantelleria da 4,99 (Cantine Pellegrino), accanto a un vino aromatizzato all’uovo dello stesso brand. Una sola referenza, “Baglio delle Torri” in formato da 1 litro: 3,59 euro il prezzo.

Iper, La grande i (Finiper)

VecchioFlorio apre la linea a banco, ad altezza presa. Due le vendemmie presenti: 2014 davanti e 2013 dietro. Prezzo di 6,95 euro per la bottiglia da 75 cl (9,27 al litro). Il Marsala ha accanto una crema alla nocciola da 3,99 euro e il “Floriovo” Florio a 5,99 euro (altra etichetta fuorilegge del punto vendita, in cui è indicata la parola “Marsala”).

Più sotto, posizionato correttamente, un altro Marsala a 3,59 euro bottiglia da litro: è il Fine Italia Particolare Ambra secco di F.F. Marsala (Fratelli Fici).

Lidl

Ancora una volta il Marsala decontestualizzato dal banco destinato all’esposizione dei vini e collocato tra i distillati. Siamo tuttavia su un lungo lineare, che dal centro del punto vendita arriva a lambire le casse, interessando anche l’ampio assortimento che la catena tedesca riserva alle birre (anche “artigianali” italiane). Una sola referenza di Marsala, accanto a un Gin da 6,49 euro: il costo è di 3,59 euro per la bottiglia da litro.

Penny Market

La referenza è esaurita nel punto vendita visitato, ma gli addetti del supermercato confermano che in assortimento c’è un solo Marsala. Il costo è 3,59 euro, ma la bottiglia è da 0,75 cl (4,79 euro al litro).

Il Marsala è inserito nella corsia dei distillati, tra una grappa barricata da 5,99 euro e un surrogato dello Jägermeister prodotto in Germania, a 5,29 euro. Tant’è. Povero Marsala.

[URIS id=38763]

Categorie
Vini al supermercato

Dieci vini in promozione al supermercato da non perdere a fine agosto


Versione “ridotta” per la nostra consueta rubrica sul vino in offerta in Gdo. Ecco i dieci vini da non perdere in promozione nelle maggiori catene di supermercati italiani.

  1. Gavi Docg “Valle degli Angeli” – Grandi Vigne: 4,59 euro (fino al 28 agosto, da Iper la grande i)
  2. Lambrusco Grasparossa Secco, Righi: 2,39 euro (fino al 4 settembre, da Bennet)
  3. Vini Doc linea “Biò”, Cantina Valtidone: 4,09 euro (fino al 3 settembre, da Tigros)
  4. Prosecco Doc Treviso, Santa Margherita: 4,09 euro (fino al 3 settembre, da Tigros)
  5. Vini Igt Puglia, Notte Rossa: 3,49 euro (fino al 28 agosto, da Auchan / Iperal)
  6. Colli Piacentini Val Trebbia Doc Trebbianino, Cantine Bonelli: 2,99 euro (fino al 28 agosto, da Carrefour)
  7. Schioppettino Friuli Doc Colli Orientali, Tenimenti Civa: 5,49 euro (fino al 4 settembre, Interspar)
  8. Vino Schiava Doc, Cortaccia Kurtatsch: 5,49 euro (fino al 4 settembre, Interspar)
  9. Kerner, Pravis: 5,30 euro (fino al 4 settembre, Esselunga)
  10. Inferno Docg, Nera: 8,49 euro (fino al 28 agosto, Iperal)
Categorie
Vini al supermercato

Veneto Igt Rosso 2015 “Brentino”, Maculan

(5 / 5) E’ tra i vini rossi dal rapporto qualità prezzo più invidiabile il Breganze Doc 2015 “Brentino” di Maculan, che fa capolino da qualche mese sugli scaffali dei supermercati Tigros. Poco meno di 16 euro per accaparrarsi un vino capace di affinare a lungo in cantina, se ben conservato.

LA DEGUSTAZIONE
Alla vista il vino della nota cantina veneta si presenta di un rosso rubino carico, intenso. Il naso è particolarmente intenso. Le note fruttate ed erbacee si accompagnano ai sentori conferiti dall’affinamento in legno, come la vaniglia e il fondo di caffè.

L’ingresso in bocca mostra un vino dotato di buon corpo e struttura, capace di migliorare ancora nel tempo. Al momento la corrispondenza gusto-olfattiva è perfetta, con ritorni di frutta e leggeri accenni di spezia in chiusura.

Non manca un tocco salino, che rende il quadro ancora più intrigante. Buona la persistenza. Il vino rosso “Brentino” si abbina a primi piatti con sughi di selvaggina, arrosti e grigliate di carne rossa.

LA VINIFICAZIONE
Si tratta di un uvaggio composto al 55% da Merlot e al 45% da Cabernet Sauvignon. Per la produzione di questo vino, Maculan seleziona le uve tra i migliori vigneti della zona di Breganze. Si tratta di colline vulcaniche e tufacee, capaci di restituire al nettare caratteristiche uniche.

La fermentazione avviene in vasche di acciaio. L’affinamento di metà del vino viene invece effettuato in barrique di rovere francese, per un anno. La cantina Maculan è la cantina più rappresentativa di Breganze, nota soprattutto per la produzione del “dolce – non dolce” Torcolato.

Prezzo: 15,85 euro
Acquistabile presso: Tigros

Categorie
news

Il Durello (Charmat o Metodo Classico) e la stampa che si guarda allo specchio


SELVA –
Cambiar nome, (ri)partire da zero, o quasi. E pensare che il mercato stia aspettando proprio te e il tuo (risicato) milioncino di bottiglie. La tavola rotonda “Durello: utopia o la nuova frontiera?” organizzata dall’Azienda agricola Dal Maso di Selva (VI), voleva essere un momento di riflessione sulle prospettive della Denominazione veneta, che di recente ha deciso di dare un nuovo nome agli spumanti Metodo Classico: Monti Lessini.

Un incontro riservato a stampa tecnica e operatori della ristorazione, che si è invece trasformato nel consueto sfoggio elitario di una buona parte dei rappresentanti della critica enogastronomica.

Scatta addirittura l’applauso quando Nicola Dal Maso (nella foto sotto) annuncia che “non produrrà più la versione Martinotti-Charmat del Durello”, per promuovere esclusivamente il Metodo classico “Monti Lessini”. Manco avesse rinunciato al Napalm in vigna, per combattere l’Oidio.

Una versione – tra l’altro – poi corretta dallo stesso produttore ai microfoni di WineMag: “Punteremo tutto sul Durello Metodo classico con la prima Riserva Pas Dosé 2015, in uscita a maggio. Ma in futuro, quando il parco vigneti sarà più ampio, ricominceremo a produrre anche il Durello Charmat”. Game. Set. Match.

Per qualcuno, in particolare per la stampa locale, il Consorzio dovrebbe dimenticarsi della versione Martinotti e virare esclusivamente sul Metodo Classico. Raddoppiando (come per magia, puff!) la produzione di Champenoise (a proposito: da quando la stampa fa i conti con i portafogli dei produttori?) o portandola addirittura a un sostanziale pareggio con la versione Martinotti. Fifty-fifty.

Oggi, invece, i 400 ettari vitati su terreno collinare, garantiscono alle 34 aziende del Consorzio una produzione di circa 1 milione di bottiglie, il 30% delle quali sono Metodo classico. Una cifra in lievitazione, anno dopo anno, ma che non basta a tener botta nei confronti delle grandi Denominazioni della spumantistica, a livello nazionale. Figurarsi nel marasma di bollicine globali.

PARLANO I NUMERI
Proprio per questo dimenticarsi dello Charmat sarebbe un vero e proprio autogol. E a confermarlo sono i numeri snocciolati dal presidente del Consorzio di Tutela, Alberto Marchisio, direttore di ViteVis Cantine. Mille soci, 38 milioni di euro di fatturato, è seconda solo a Cantina di Soave per ettari vitati di Durella (circa 130, in crescita) e numero di bottiglie di Durello prodotte (300 mila).

“Siamo l’azienda della zona che più ha creduto nel Lessini Durello Charmat – commenta Marchisio – e oggi possiamo dire che il cliente lo viene a cercare proprio per la sua precisa identità. Viene letto come uno spumante ottenuto da una buona uva, originale e caratterizzante della zona di produzione”.

“Una bollicina perfetta a tutto pasto – continua Marchisio – che ben si abbina alle abitudini culinarie del territorio. I numeri stanno crescendo, così come la consapevolezza dei consumatori. Del resto, chi cerca uno spumante generico si indirizza ormai senza esitazioni sul Prosecco”.

Ma anche la cooperativa ViteVis produce un Metodo classico da uve Durella. “Negli ultimi due, tre anni – commenta Alberto Marchisio – le vendite sono triplicate per questa tipologia, raggiungendo le 7 mila unità. Si acquista a 9,90 euro in cantina e lo si trova a 18-22 euro al ristorante, a differenza dello Charmat, che nei supermercati è reperibile a circa 5 euro”.

Il cammino da percorrere, secondo Marchisio, è tracciato: “La vera sfida della Denominazione, secondo me, non è eliminare il Durello Charmat, ma fare in modo che il suo prezzo si alzi a scaffale, pian piano, di 60-70 centesimi. Allora sì che potremo dire di avere fatto centro, anche nel nome della versione Metodo Classico, che a sua volta godrebbe di un incremento”.

“Del resto – chiosa il direttore della cooperativa – lo dico sempre: il nostro compito è quello di produrre vino per il consumo dal lunedì al venerdì. Per il sabato la domenica è giusto che i consumatori puntino a produzioni artigianali, di piccoli produttori. Ma non per questo i vini ‘base’ non devono essere perfetti, esprimendo tipicità dell’uva e del territorio, come nel caso del nostro Charmat. Il vino quotidiano non è banale”.

Chi acquista, invece, il Metodo Classico Monti Lessini? “Lo stesso consumatore che compra il Lessini Durello Charmat – risponde un determinato Marchisio – e non solo in Italia. Abbiamo un importatore scandinavo che da un ordine di 20 mila bottiglie di Charmat, è passato al Metodo classico, proponendo le due etichette una accanto all’altra, raccontandole a dovere per le loro diverse peculiarità”.

Il Durello Martinotti di ViteVis, di fatto, è un prodotto che stacca – qualitativamente – la media espressa dalle etichette di Prosecco presenti in Gdo. L’uva è riconoscibile, con la sua caratteristica acidità e durezza.

CHARMAT NON FA FIGO, “COL FONDO” (FORSE) SÌ
Nella rincorsa alla spumantizzazione cui si sta assistendo in tutta Italia, il Durello Charmat è la bollicina più sensata, tipica e capace di rappresentare il vitigno nel calice, senza le storpiature e gli impersonali scimmiottamenti del Prosecco (mai assaggiato, per esempio, qualche Passerina o Negroamaro vinificato in bianco? Meglio per voi, nel 95% dei casi).

Eppure non fa figo. Non accontenta gli elitari palati di mezza stampa tecnica (specie locale), evidentemente dotata di portafogli più gonfio della media degli italiani che fanno la spesa al supermercato, nel fine settimana.

Il dubbio è che se si trattasse di “rifermentati in bottiglia” o di un torbido “Durello col fondo” – più “radical” e più “chic” dei bistrattati “Charmat” degni del consumatore sfigato della Gdo – tutti (stampa compresa) ne berrebbero e godrebbero amabilmente, consigliandola urbi et orbi. Con buona pace del Metodo Classico e dei Monti Lessini. Cin, Cin.

[URIS id=30288]

Categorie
Vini al supermercato

Vini a volantino per Capodanno: le promozioni da non perdere


Conto alla rovescia per il Capodanno anche sui volantini che sono, come sempre in questo periodo, ricchi di offerte di “bollicine”. Spumanti italiani protagonisti di queste feste 2018, come evidenziato anche dall’Istat.

Non manca qualche Champagne di marchi ben noti in Gdo, che sulla tavola delle Feste o fa sempre (o quasi) bella figura. Un fine anno sostanzialmente alla pari tra le varie catene di supermercati. Generalmente validi tutti i volantini delle insegne esaminate.

Minime le offerte di vini “da evitare”. Bene Conad (in particolare per i titolari di carta Conad) bene anche Carrefour, Iperal e Pam che sceglie di promuovere principalmente i suoi vini del progetto “Calici Divini”. Buone offerte anche da Esselunga, Iperal e Iper, la grande i, già evidenziate nella precedente edizione della nostra rubrica sui vini in promozione al supermercato.

Nel merito delle etichette, buon taglio prezzo per il Trento Doc Rotari a 6,79 euro in Auchan. Interessante anche il Franciacorta Docg Berlucchi a 7,90 euro al Bennet, dieci centesimi in meno alla Conad (solo per titolari Conad Card).

Bene anche il Valdobbiadene Superiore Docg Aneri in offerta a 6,28 euro (circa 2,50 euro in meno del prezzo abituale) nella catena di Montano Lucino o il  Prosecco Carpenè Malvolti sempre alla Conad a 4,90 (solo per titolari carta). Buon Anno dalla redazione Vinialsuper!


Auchan, fino al 4 gennaio
Sicilia Igt Corvo Glicine Duca di Salaparuta: 3,99 euro (3,5 / 5)
Muller Thurgau/Teroldego Rotaliano Mezzacorona: 3,59 euro (3,5 / 5)
Franciacorta Docg Extra Brut Castelfaglia: 8,99 euro (4,5 / 5)
Spumante Muller Thurgau Cavit: 3,99 euro (promo TuaCard) (3,5 / 5)
Spumante Trento Doc Rotari: 6,79 euro (5 / 5)
Greco di Tufo o Fiano di Avellino Feudi di San Gregorio: 8,29 euro (4,5 / 5)
Prosecco Brut Doc I Like Tosti: 3,99 euro (promo TuaCard) (4 / 5)



Bennet, fino al 9 gennaio
Franciacorta Docg Cuvèe Imperiale Berlucchi: 7,90 euro (5 / 5)
Lambrusco Doc Giuseppe Verdi Ceci: 3,89 euro (3,5 / 5)
Spumante Blanc de Blancs Extra Dry Valdo: 4,49 euro (3,5 / 5)
Prosecco Doc Tosti: 2,98 euro (3,5 / 5)
Prosecco Valdobbiadene Docg Aneri: 6,28 euro (5 / 5)
Champagne Pommery Brut: 19,88 euro (4 / 5)


Carrefour, fino al 1 gennaio
Trentino Doc Gewurztraminer Cavit: 4,99 euro (3,5 / 5)
Spumante Cartizze Docg Mionetto: 12,49 euro (3,5 / 5)
Oltrepò Pavese Spumante Moscato Quaquarini: 5,69 euro (4 / 5)
Oltrepò Pavese Spumante Pinot Nero Quaquarini: 5,99 euro (4 / 5)
Spumante Franciacorta Rosè La Rocchetta: 9,68 euro 35% carta payback (4,5 / 5)
Spumante Blanc de Noir o Rosè de Noir Montù: 6,99 euro (4 / 5)
Spumante Rosè Extra Dry Catturich Ducco: 5,89 euro (4 / 5)
Colli Piacentini Doc Barbera Vivace Cantina Valtidone: 2,79 euro 40% payback (3,5 / 5)
Colli Piacentini Doc Gutturnio Frizzante Cantina Valtidone: 3,28 euro 30% payback (3,5 / 5)
Grumello Docg Sertoli Salis: 8,89 euro (4,5 / 5)


 

Coop, fino al 31 dicembre
Spumante Franciacorta Docg Quadra: 13,50 euro (5 / 5)
Gutturnio o Ortrugo Colli Piacentini Calera Vicobarone : 3,49 euro soci coop (3,5 / 5)



Conad, fino al 31 dicembre
Franciacorta Docg Cuvèe Imperiale Berlucchi: 7,80 euro con pagamento conad card (5 / 5)
Champagne G.H.Mumm: 19,90 euro solo titolari carta conad (4 / 5)
Spumante Prosecco Carpenè Malvolti: 4,90 euro solo titolari carta conad (5 / 5)
Spumante Metodo Classico Brut La Scolca: 14,90 euro solo titolari carta conad (5 / 5)
Oltrepò Pavese Doc Pinot Nero vinificato in bianco Canneto Gioielli: 2,97 euro titolari carta conad (3,5 / 5)
Barolo Docg Fontanafredda: 15,90 euro solo titolari carta conad (5 / 5)
Umbria Igt Vipra Rossa Bigi: 3,29 euro solo titolari carta conad (4 / 5)
Amarone Valpolicella Tommasi: 26,90 euro solo titolari carta conad (5 / 5)
Gutturnio Superiore Doc Riserva Cantina Valtidone: 3,95 euro solo titolari carta conad (5 / 5)
Lambrusco La Brusca Lini: 3,89 euro solo titolari carta conad (5 / 5)


Esselunga, dal 10 al 31 dicembre
Provinica di Pavia Igt Croatina “Myrtò”, Perego & Perego: 2,79 euro (5 / 5)
Provincia di Pavia Igt Croatina, Perego e Perego: 2,79 euro (5 / 5)
Prosecco Valdobbiadene Docg, Produttori di Valdobbiadene: 4,92 euro (3,5 / 5)
Spumante Trento Doc Brut, Ferrari: 8,99 euro (4,5 / 5)
Spumante Trento Doc Brut, Cesarini Sforza: 7,68 euro (5 / 5)
Sauvignon, Cantina Colterenzio: 6,39 euro  (4 / 5)
Barbaresco Docg, Nervo: 7,45 euro (5 / 5)
Falanghina, Feudi di San Gregorio: 6,89 euro (5 / 5)
Vermentino di Gallura Docg, Cantina del Giogantinu: 3,67 euro (5 / 5)
Colomba Platino, Duca di Salaparuta: 5,90 euro (5 / 5)
Ruché, Morando: 5,90 euro (4,5 / 5)
Morellino di Scansano Docg “La Mora”, Cecchi: 4,39 euro (4,5 / 5)
Brunello di Montalcino Docg, Banfi: 21,50 euro (4,5 / 5)
Primitivo di Manduria Doc “San Gaetano”, Due Palme: 3,12 euro (4 / 5)
Montefalco, Arnaldo Caprai: 8,90 euro (4 / 5)
Moscato Oltrepò pavese Doc, La Versa: 2,49 euro (5 / 5)
Passito di Pantelleria, Cantine Pellegrino: 5,99 euro (4 / 5)



Famila, dal 10 al 31 dicembre
Vini Sartori Verona: 6,99 euro (4 / 5)
Champagne Cordon Rouge, GH Mumm: 18,25 euro (4 / 5)
Teroldego Rotaliano, Mezzacorona: 4,35 euro (3,5 / 5)
Trento Doc Rotari Brut, Mezzacorona: 6,49 euro (5 / 5)
Prosecco Extra Dry Docg, Belussi: 6,90 euro (4 / 5)


Iperal, fino al 2 gennaio
Spumante Blanc de Blancs Oro Valdo: 2,95 euro (3,5 / 5)
Valtellina Superiore Docg Bettini: 7,19 euro (4 / 5)
Sforzato Docg Nera: 18,90 euro (4 / 5)
Vini Docg Nera Sassella o Grumello: 7,99 euro (4 / 5)
Franciacorta Docg Villa Crespia Brut : 11,50 euro (5 / 5)
Franciacorta Docg Villa Crespia: 12,90 euro (4 / 5)
Spumante Prosecco Carpenè Malvolti: 5,90 euro (5 / 5)
Champagne G.H.Mumm Cordon Rouge: 19,90  (4 / 5)
Spumante Capovero Madaudo Brut o Rosè: 8,50 euro (4,5 / 5)
Spumante Bellussi Cuvèe Prestige: 7,90 euro (3,5 / 5)
Prosecco Valdobbiadene Scudo Verde Ca Val: 4,90 euro (3,5 / 5)
Chianti Classico Docg Viticcio: 8,90 euro (4,5 / 5)
Bolgheri Greppicante Viticcio: 6,90 euro (4,5 / 5)
Verdicchio Superiore di Matelica Cambrugiano Belisario: 11,50 euro (5 / 5)


Iper, La grande i, dal 13 al 31 dicembre
Prosecco Doc Treviso bio “Le Gerette”, Grandi Vigne: 6,79 euro (5 / 5)
Prosecco Superiore Valdobbiadene “Grandi Vigne”: 4,95 euro (4 / 5)
Bolgheri Doc, Piccini: 5,99 euro (3,5 / 5)
Amarone Docg, Sartori: 14,90 euro (3,5 / 5)
Brunello di Montalcino Docg “Il Campone”, Frescobaldi: 14,90 euro (4,5 / 5)
Barolo Docg, Ascheri: 15,90 euro (3,5 / 5)
Primitivo di Manduria Dop “Linea Sud”, Cantine San Marzano: 5,99 euro (4,5 / 5)
Chianti Riserva “Collezione Oro”, Piccini: 3,99 euro (4,5 / 5)
Valpolicella Classico Superiore Rafaèl, Tommasi: 7,99 euro (4 / 5)
Falanghina del Sannio Doc, Mastroberardino: 5,99 euro (4,5 / 5)
Valpolicella Ripasso / Lugana Doc, Bertani: 6,90 euro (4 / 5)
Anthilia / Sedara Siclia Doc, Donnafugata: 6,49 euro (5 / 5)
Alastro / Plumbago Sicilia Doc, Planeta: 8,90 euro (5 / 5)
Franciacorta Brut Saten “Grandi Vigne”: 13,49 euro (4 / 5)


Pam Panorama, fino al 3 gennaio
Valpolicella Classico Doc Negrar Calici Divini: 3,99 euro (4 / 5)
Primitivo di Manduria Doc Preula di Levante Calici Divini: 4,449 euro (3,5 / 5)
Spumante Prosecco Valdobbiadene Millesimato Extra Dry Calici Divini: 4,99 euro (3,5 / 5)
Vini Sicilia Igt Corvo Glicini: 3,99 euro (3,5 / 5)
Toscana Rosso Igt Remole Marchesi di Frescobaldi: 3,99 euro (4 / 5)
Nobile di Montepulciano Docg Calici delle Mura: 7,99 euro (4 / 5)
Barolo Docg Ca del Plin Giacosa Calici Divini: 14,90 euro  (4,5 / 5)
Champagne Brut Pommery: 22,90 euro (4 / 5)


Tigros, fino all’8 gennaio
Spumante Chardonnay Doc Blanc de Blancs, Cantina Valtidone: 2,39 euro (3,5 / 5)
Prosecco Valdobbiadene Superiore Docg, Belussi: 6,49 euro (4 / 5)
Champagne Cordon Rouge, Mumm: 20,49 euro (4 / 5)
Vini Borgo San Michele (Falanghina, Fiano, Greco di Tufo), C.P.T. Consorzio Prodotti Tipici Cerinaro (CE): 5,90 euro (4,5 / 5)
Vini Igt Sicilia Corvo, Duca di Salaparuta: 3,99 euro (3,5 / 5)
Vini Doc vivaci, Cantina Valtidone: 3,49 euro (3,5 / 5)
Vini Doc, Settesoli: 2,99 euro (3,5 / 5)
Buon Governo all’Uso Toscano, Piccini: 3,19 euro (3,5 / 5)
Bolgheri Doc “Greppicante”, Fattoria Viticcio: 7,90 euro (4 / 5)
Sassella Docg, Nera Vini: 8,90 euro (3,5 / 5)
Amarone della Valpolicella, Sartori: 14,90 euro (3,5 / 5)

DA EVITARE
Vini frizzanti Il Roccolo, Verga Vini Natale Verga (Na.Ve)
Vini Il Feudo, Losito e Guarini
Rosso Italia “Mamma”, Piccini


http://www.vinialsupermercato.it/migliori-vini-supermercato-sotto-15-euro-2018-valtidone-cantina-gdo-dell-anno-vinialsuper/

Categorie
Vini al supermercato

Vini al supermercato sotto i 15 euro: i migliori del 2018. Valtidone cantina Gdo dell’anno Vinialsuper

[sg_popup id=”19468″ event=”inherit”][/sg_popup]
Tempo di bilanci per Vinialsuper. Un anno da “segugi” nelle “enoteche” della Gdo è (quasi) passato. Quali sono, dunque, i migliori vini in vendita al supermercato scovati nel 2018? Ve li elenchiamo di seguito, certi che li abbiate già degustati su nostra segnalazione, nei mesi scorsi!

Come potrete notare dalla classifica, pubblicata più in basso, si tratta di vini valutati dalla nostra redazione con un minimo di 4 cestelli della spesa sui 5 a disposizione. Etichette che, nella maggior parte dei casi, costano meno di 10-15 euro.

Come già avvenuto nel 2017 e nel 2016, dicembre è anche il mese in cui Vinialsuper premia una cantina operante nella Grande distribuzione organizzata. Quest’anno il riconoscimento va a Cantina Valtidone, a cui consegneremo presto una speciale targa.

Per i pochi che ancora non la conoscessero, si tratta di una cooperativa piacentina che si sta facendo largo in diverse insegne di supermercati con prodotti dall’ottimo rapporto qualità prezzo. E’ il caso del Gutturnio Riserva Bollo Rosso, ma anche della Malvasia passita “Luna di Candia”, o dello spumante Metodo classico Brut “Perlage”.

Una “cantina territorio”, come l’abbiamo definita nell’articolo di presentazione sull’altro portale del nostro network, WineMag.it, capace di tenere alta la bandiera del cooperativismo vitivinicolo italiano.

Esemplare, in questo senso, il progetto “50 Vendemmie”: una linea di vini tipici del Piacentino, ottenuti da vigneti di età superiore ai 50 anni, in vendita nelle enoteche e nella ristorazione (Horeca).

I MIGLIORI SPUMANTI 2018 AL SUPERMERCATO
Franciacorta Dosage Zéro Millesimato 2013, Castel Faglia  (4,5 / 5)

Oltrepò pavese Doc Spumante Brut Riesling, La Versa (4 / 5)
Franciacorta Brut Docg, Ferghettina  (4 / 5)
Cava Arestel Extra Brut Vintage 2016 (4 / 5)
Cava Arestel Rosado Brut, Lidl  (4 / 5)
Prosecco Bio Doc Treviso Extra Dry Tenuta Brian, Cantina Corvezzo  (4 / 5)

I MIGLIORI VINI BIANCHI 2018 AL SUPERMERCATO
Marche Igt Passerina 2013 “D’Orobianco”, Fulvia Tombolini  (5 / 5)
Sicilia Doc Viognier 2016 Gurgò, Cantine Paolini  (5 / 5)

Bolgheri Doc Vermentino 2016 “Duplice filar”, Tenuta Ladronaia – Iper, Grandi Vigne (4,5 / 5)
Vino bianco 2017 Zapel, Aldo Rainoldi (4,5 / 5)
Alto Adige Doc Gewurztraminer 2016, Elena Walch  (4,5 / 5)
Rubicone Igt Trebbiano Chardonnay 2017 Nespolino, Poderi dal Nespoli  (4,5 / 5)
Umbria Igt Grechetto 2017, Di Filippo (4,5 / 5)
Vermentino di Gallura Docg 2016, Campos Valzos  (4,5 / 5)
Müller Thurgau Vigneti delle Dolomiti Igt 2016 Maso Carpine, Cantine Monfort – Iper, Grandi Vigne (4,5 / 5)

Daunia Igp Falanghina 2017 Capitolo, L’Antica Cantina San Severo  (4 / 5)
Frascati Doc 2017 Pietra Porzia, Tenuta di Pietra Porzia  (4 / 5)
Asprinio di Aversa Dop 2017 Vite Maritata, I Borboni (4 / 5)
Colli di Luni Doc Vermentino 2016 Etichetta verde, La Colombiera  (4 / 5)
Famoso Rubicone Igt 2017, Poderi dal Nespoli (4 / 5)
Colli Euganei Pinot Bianco Doc 2015, Conte Emo Capodilista  (4 / 5)
Isonzo del Friuli Doc Pinot Grigio 2016, Angoris  (4 / 5)

I MIGLIORI VINI ROSATI 2018 AL SUPERMERCATO
Rosato Toscana Igt 2017, Santa Cristina  (4 / 5)

I MIGLIORI VINI ROSSI 2018 AL SUPERMERCATO
Oltrepò pavese Doc Pinot Nero 2017, Conte Vistarino (5 / 5)
Lacrima di Morro d’Alba Doc 2016, Lucchetti  (5 / 5)
Valtellina Superiore Valgella Docg, Motalli Renato  (5 / 5)
Morellino di Scansano Docg 2016, Morisfarms  (5 / 5)
Primitivo Igt Salento Biologico 2015, Cantine Paololeo  (5 / 5)
Terre Siciliane Igp Frappato Syrah Gurgò 2016, Cantine Paolini  (5 / 5)
Etna rosso Doc 2013 Sciara Scura, Cantine Nicosia Spa – Iper, Grandi Vigne  (5 / 5)
Brunello di Montalcino Docg 2012 Il Cassero, Caparzo – Iper, Grandi Vigne (5 / 5)

Provincia di Pavia Igt Croatina Myrtò, Perego & Perego (4,5 / 5)
Colli Berici Doc Tai Rosso 2016 Il Monastero, Pegoraro  (4,5 / 5)
Sudtirol Alto Adige Doc Kalterersee Classico Superiore 2017, Kellerei Kaltern Caldaro (4,5 / 5)
Piemonte Doc Grignolino 2016, Fontanafredda  (4,5 / 5)
Irpinia Aglianico Doc 2016 Rubrato, Feudi di San Gregorio  (4,5 / 5)

Sudtirol Meraner Doc 2016 Schlossberg, Cantina Merano (4 / 5)
Cannonau di Sardegna Doc 2016 Isalle, Cantina Dorgali  (4 / 5)
Tempranillo Bio Vegan Igp Vino de la Tierra de Castilla 2016  (4 / 5)
Primitivo di Manduria Dop 2016 Ceralacca, Soloperto Vini  (4 / 5)
Terre Siciliane Igp Perricone 2015 Agricane, Cantine Europa  (4 / 5)
Colli Orientali del Friuli Doc Merlot 2015, Conte d’Attimis Maniago  (4 / 5)
Valtellina Superiore Docg Inferno 2013, Nera  (4 / 5)
Sudtirol Alto Adige Doc St. Magdalener 2015, Wilhelm Walch  (4 / 5)
Aglianico del Vulture Dop 2013 Balì, Cantina Di Venosa (4 / 5)

I MIGLIORI VINI DOLCI 2018 AL SUPERMERCATO
Moscato d’Asti Docg 2016 Frati e Mottura, Adriano Marco e Vittorio – Iper, Grandi Vigne (5 / 5)

LE DEGUSTAZIONI DI DENOMINAZIONE
Bonarda al supermercato: migliori e peggiori
I migliori Chianti Classico in vendita al supermercato
I migliori Sagrantino di Montefalco al supermercato

SCOPRI COME VALUTIAMO IL VINO AL SUPERMERCATO. E DAL 2019 VOTERAI ANCHE TU! PRESTO ONLINE I DETTAGLI. SEGUICI SU FACEBOOK
Categorie
Cantine degustati da noi news news ed eventi vini#02

I vini della Valle Isarco in 60 assaggi delle 19 cantine. E’ l’Alto Adige da scoprire


BRESSANONE –
Immaginate un lungo e stretto canalone dai fianchi ripidi, che lascia poco spazio all’uomo e tanto alla natura più selvaggia. Rotta solo dalle geometrie precise dei vigneti, fin sopra gli 800 metri d’altezza. Sarà capitato anche a voi di finire imbottigliati nel traffico della Valle Isarco, sull’arteria autostradale che collega Bolzano all’Austria.

E’ la legge del contrappasso di una delle terre del vino meno conosciute d’Italia. Tanto toglie in quel po’ di pianura concessa all’uomo, tanto regala sui clivi mozzafiato, grazie all’opera laboriosa di un gruppo ristrettissimo di viticoltori. Diciassette piccole cantine e due cooperative.

Sono loro l’anima della Valle Isarco. Forti e uniti in un’unica voce, in cui si distinguono le sfumature dei differenti terroir. Vignaioli che sanno di non essere né a Termeno né a Caldaro. Né a Cortaccia né a Santa Maddalena.

Ma non per questo in un territorio meno unico o meno meritevole di essere raccontato, “dalla montagna al calice”. Un’unione sancita da EisacktalWein, che dal 2015 ha fatto suo questo slogan.

E’ nato così un Consorzio che riunisce 19 produttori di vino della Valle Isarco e diverse strutture di accoglienza, ristorazione e promozione, “con l’intento di incoraggiare lo sviluppo del territorio favorendo i contatti interni tra i diversi soci e lo scambio di esperienze e informazioni”. Quando si dice “fare rete“.

A presiederla c’è il giovane Armin Gratl, già direttore generale di Eisacktaler KellereiCantina Valle Isarco, una delle due cooperative sociali della zona (l’altra è Kloster-Neustift, l’Abbazia di Novacella). Da soli, i due colossi controllano poco più della metà degli ettari vitati complessivi della Valle Isarco (400).

Un’area dall’anima bianchista, vista la predominanza dei vitigni a bacca bianca (89,25% contro i 10,75%). Tra questi gioca un ruolo dominante il Kerner (82 h – 20,5%), seguito da Sylvaner (69 h – 17,25%), Müller Thurgau (59 h – 14,75%), Gewürztraminer (51 h – 12,75%), Riesling (28 h – 7%) e Grüner Veltliner (25 h – 6,25%), seguiti a ruota da Pinot grigio (Grauburgunder), Pinot bianco (Weissburgunder), Sauvignon e Chardonnay.

Sul podio dei vitigni a bacca rossa lo Zweigelt (17,0 h – 4,25%), seguito da Blauer Portugieser (10 h – 2,5%), Schiava / Vernatsch (8 h – 2 %) e Pinot nero / Blauburgunder (8 h – 2%). Le bottiglie prodotte sono 2,2 milioni, con l’Italia che resta il mercato principale (75%) seguito da Europa (Germania e Svizzera in primis) e Paesi terzi quali Usa e Giappone (10%).

Si parla ovviamente di vini destinati all’Horeca, con le cooperative impegnate solo marginalmente nella Grande distribuzione organizzata, con cifre che sfiorano il 10% del totale prodotto. Del resto, lo stato di salute finanziaria delle “big” è buono.

Cantina Valle Isarco segna quest’anno un +6,5% sul fatturato, passando da 5,9 a 6,3 milioni di euro. Bene anche la cantina dell’Abbazia di Novacella: bilancio a 7,5 milioni, su un giro d’affari complessivo di 10,5.

Interessanti i progetti di sviluppo delle due cooperative. Cantina Valle Isarco punterà ancor più sulla specializzazione della produzione, attraverso la micro vinificazione in acciaio delle singole parcelle dei 135 conferitori.

Novacella, sotto la guida dell’enologo Celestino Lucin, ha inaugurato da poco la nuova cantina e mira a un incremento fino a 1 milione di bottiglie. Tra le novità del 2019 potrebbe esserci anche un’etichetta di Pinot nero vinificato in anfora.

I MIGLIORI ASSAGGI CON PUNTEGGI

Complessivamente alto il livello dei vini proposti in degustazione durante il nostro tour in Valle Isarco. Promettono bene anche i nettari ancora in vasca, o in affinamento in botte.

E le vecchie annate danno la misura del gran lavoro delle 19 cantine aderenti al circuito EisacktalWein, impegnate nel costante innalzamento qualitativo della Denominazione.

I fari della Valle Isarco, oltre alle due cooperative, sembrano essere ben definiti tra i vignaioli. Su tutti colpisce l’eclettico Florian Unterthiner, alla guida di Weingut Ebner. Benissimo anche Günther Kerschbaumer di Köfererhof Weingut.

Splendida tutta la linea di Markus Prackwieser (Gumphof): vero genio, in grado di produrre vini visionari, di grande longevità. Manni Nössing è invece il re del Kerner. E Bessererhof, grazie al duo Otmar e Hannes (padre e figlio da poco in cantina) regala il miglior Chardonnay della vallata.

Tra le sorprese, da assaggiare il Blaterle 2017 di Rielinger. E c’è anche la “bollicina” che non t’aspetti: sensata, verticale, minerale e “di terroir”, nel segno dei migliori Charmat italiani: il Brut “Isaras” di Cantina Valle Isarco, base Müller Thurgau e Sylvaner.

KERNER
Südtirol Alto Adige Valle Isarco Doc Kerner 2017, Manni Nössing: 96/100
Südtirol Alto Adige Doc Kerner 2006 “Praepositus”, Kloster-Neustift – Abbazia di Novacella: 95/100
Südtirol Alto Adige Valle Isarco Doc Kerner 2017, Köfererhof Weingut: 94/100
Südtirol Alto Adige Valle Isarco Doc Kerner 2016 “Sabiona”, Eisacktaler Kellerei – Cantina Valle Isarco: 91/100
Südtirol Alto Adige Valle Isarco Doc Kerner Passito 2016 “Nectaris”, Cantina Valle Isarco: 90/100

SYLVANER
Südtirol Alto Adige Doc Valle Isarco Sylvaner 2017 “Lahner”, Taschlerhof: 96/100
Südtirol Alto Adige Doc Valle Isarco Sylvaner 2017, Taschlerhof: 94/100
Südtirol Alto Adige Valle Isarco Doc Sylvaner 2010 “Sabiona”, Eisacktaler Kellerei – Cantina Valle Isarco: 90/100
Südtirol Alto Adige Doc Valle Isarco Sylvaner 2017, Weingut Garlider: 88/100
Südtirol Alto Adige Doc Valle Isarco Sylvaner 2017 “Gols”, Griesserhof: 86/100

MÜLLER THURGAU
Südtirol Alto Adige Valle Isarco Doc Müller Thurgau 2017 “Sass Rigais”, Manni Nössing: 88/100

GEWÜRZTRAMINER
Igt Mitterberg Gewürztraminer Kerner Passito 2015 “St. Cyrill”, Villscheider: 90/100

RIESLING
Südtirol Alto Adige Valle Isarco Doc Riesling 2016, Köfererhof Weingut: 96/100
Südtirol Alto Adige Valle Isarco Doc Riesling 2009, Köfererhof Weingut: 95/100
Südtirol Alto Adige Doc Riesling 2013 “Praepositus”, Kloster-Neustift – Abbazia di Novacella: 92/100
Igt Mitterberg Riesling 2017 “Viel Anders”, Rockhof – Weingut Rock: 90/100
Südtirol Alto Adige Valle Isarco Doc Riesling 2016, Rielinger: 89/100

GRÜNER VELTLINER
Südtirol Alto Adige Valle Isarco Doc Grüner Veltliner 2017, Weingut Ebner: 95/100
Südtirol Alto Adige Valle Isarco Doc Grüner Veltliner 2017 “Gail Fuass”, Rockhof – Weingut Rock: 92/100
Südtirol Alto Adige Doc Grüner Veltliner 2016 “Praepositus”, Kloster-Neustift – Abbazia di Novacella: 91/100
Igt Mitterberg Grüner Veltliner 2016 “Muga Selection”, Spitalerhof: 88/100

PINOT GRIGIO / GRAUBURGUNDER
Südtirol Alto Adige Pinot Grigio Doc 2017, Wassererhof: 90/100

PINOT BIANCO / WEISSBURGUNDER
Südtirol Alto Adige Pinot Bianco Doc 2017, Weingut Ebner: 94/100
Südtiroler Alto Adige Pinot Bianco Doc Riserva 2016 “Fellis”, Bessererhof: 94/100
Südtirol Alto Adige Pinot Bianco Doc Riserva 2012 “Renaissance”, Gumphof – Markus Prackwieser: 94/100

SAUVIGNON BLANC
Südtirol Alto Adige Sauvignon Blanc Doc 2014 “Praesulis”, Gumphof – Markus Prackwieser: 92/100

CHARDONNAY
Südtiroler Alto Adige Chardonnay Doc Riserva 2016 “Fellis”, Bessererhof: 94/100
Südtiroler Alto Adige Chardonnay Doc Riserva 2004 “Fellis”, Bessererhof: 90/100

PINOT NERO / BLAUBURGUNDER
Südtirol Alto Adige Pinot Nero Doc 2016, Weingut Ebner: 92/100

[URIS id=28019]

Categorie
Vini al supermercato

Conad, bilancio 2018 da incorniciare. No a un brand sul vino

MILANO – Conad ha presentato questa mattina allo Spazio Edit di Milano il bilancio preconsuntivo 2018. I numeri dicono bene al Consorzio Nazionale Dettaglianti, che tuttavia non intende investire in una linea di vini “brandizzata”. In un anno difficile per l’economia e per i consumi degli italiani, il giro d’affari della catena si attesta a 13,4 miliardi di euro, con un incremento di 408 milioni rispetto al 2017.

Una crescita del 3% che conferma “la cavalcata inarrestabile iniziata nel 2002”, per dirla con le parole dell’amministratore delegato Francesco Pugliese. Accanto a lui, a snocciolare le cifre di un bilancio pressoché definitivo, il direttore generale di Conad, Francesco Avanzini.

IL DETTAGLIO
Si riduce ulteriormente il gap che separa Conad dal leader di mercato, con la quota salita al 12,9% (12,5% lo scorso anno) e si rafforza la leadership nei supermercati, al 22,4% (21,5% lo scorso anno). In crescita il patrimonio netto, passato dai 2,37 miliardi di euro del 2017 ai 2,53 miliardi di fine 2018.

Elementi che consentono a Conad di affrontare con la necessaria solidità economica il piano di investimenti del triennio 2018-2020, pari a 1,3 miliardi di euro, di cui 530 milioni per il 2019. La strategia prevede il potenziamento della rete di vendita con nuove aperture, acquisizioni e ristrutturazioni, a rendere più efficienti da un punto di vista energetico negozi e magazzini, a ottimizzare la logistica.

Tra le acquisizioni, quella che fa più “rumore” riguarda l’assorbimento di 6 punti vendita a insegna Iper, La grande i, mediante una partnership strategica con l’azienda fondata da Marco Brunelli. I sei ipermercati, di fatto, saranno riallestiti sotto duplice insegna Iper e Conad.

Nel mirino, in particolare, c’è la crescita e il consolidamento del mercato nel Nord Italia. Conad di fatto è leader di mercato in Abruzzo, Calabria, Lazio, Molise, Sardegna e Umbria. Occupa la seconda posizione in Campania, Emilia-Romagna, Sicilia e la terza nelle Marche, Toscana e Valle d’Aosta.

“I risultati sono superiori alle attese – sottolinea l’ad Francesco Pugliese – soprattutto alla luce dell’andamento dei consumi, che registrano un preoccupante calo con il conseguente timore di una battuta d’arresto congiunturale. Cresciamo facendo investimenti destinati allo sviluppo e tutelando il poter d’acquisto degli italiani. Facciamo soprattutto impresa, creando nuova imprenditorialità e nuovi posti di lavoro”.

“LA MARCA COME LEVA, MA NON DEL VINO”
Molto rilevanti i numeri riferiti alla “marca”. Conad ci crede al punto di preferire quest’ultima alla leva promozionale. E i numeri danno ragione al Consorzio.

“Abbiamo investito molto sulla marca del distributore, portandola al 30%, e sui format distributivi necessari per soddisfare la richiesta di qualità e di convenienza che viene dai clienti”, sottolinea il direttore generale di Conad Francesco Avanzini.

La marca Conad cresce molto più del mercato. Anzi: traina il trend delle private, a livello nazionale. I risultati economici raggiunti nel 2018 sono condizionati in maniera determinante dalla marca. Al punto di valere più del 50% della crescita di tutta la marca commerciale in Italia, sempre più il punto di riferimento per un numero crescente di clienti.

Merito anche di politiche di comunicazione e fidelizzazione legate al claim “Bassi&Fissi“: 500 prodotti di 90 categorie di consumo a prezzi ribassati del 30%, che hanno generato un risparmio annuo medio per famiglia quantificabile in 1.645 euro.

La quota nel Largo Consumo Confezionato sale al 29,7% – contro il 20,2% del valore medio nei supermercati (Fonte: IRI) – e il fatturato supera i 3,5 miliardi di euro (300 milioni in più rispetto allo scorso anno), con una crescita a valore pari al 7%.

Le offerte promozionali sono calate nel corso dell’anno, anche se hanno mantenuto un’efficacia sensibilmente più alta rispetto ai competitor. Se ne sono avvantaggiati i clienti Conad che hanno risparmiato nel 2018 oltre 717 milioni di euro nel solo Largo Consumo Confezionato (fonte: IRI), a cui si aggiunge la convenienza dei distributori, delle parafarmacie e dell’ottico per ulteriori 40 milioni di euro.

All’appello, tra le maggiori category, sembra mancare soltanto il vino. Conad conferma infatti di non voler percorrere la strada intrapresa da Coop (linea vini Fior Fiore) e Iper, la grande i (linea “Grandi Vigne”, tra l’altro nell’occhio del ciclone per via della pesante riorganizzazione interna in corso in Finiper).

“A livello di marca – spiega il direttore Conad Francesco Avanzini – siamo già intervenuti nel settore, che per la sua identità seguiamo e seguiremo con la dovuta attenzione. Siamo sempre andati alla ricerca di rapporti con il mondo della produzione diretta e sviluppato etichette proprietarie, pur senza una politica di brand”.

“Secondo le nostre ricerche – precisa l’ad Francesco Pugliese – l’incidenza del brand dell’insegna sarebbe inferiore a quella brand della singola cantina. Nel vino, l’endorsement della catena è ancora troppo debole. Anche per questo, a parte rare eccezioni come il Lambrusco, non apponiamo il nostro marchio sulle bottiglie, pur potendo contare su una rete di aziende vitivinicole che producono per noi le maggiori Denominazioni, circa 80 su base vitigno”.

Clamorosi, in questo senso, i numeri del Prosecco prodotto per Conad dalla Marca Trevigiana. Sono 275 mila le bottiglie vendute annualmente. “Di quella stessa etichetta – evidenzia Pugliese – Coop Swiss acquista attraverso di noi 350 mila bottiglie. Ciò significa che la Marca Trevigiana produce oltre 600 mila bottiglie attraverso Conad”.

CONAD IN ITALIA
I punti di vendita sono 3.225, settantasei in più rispetto a quelli del 2017: 26 Conad Ipermercato, 229 Conad Superstore, 1.096 Conad, 972 Conad City, 465 Margherita Conad, 20 Sapori&Dintorni, 240 discount a insegna Todis e 177 tra altre insegne, cash&carry e tradizionali.

I 394 milioni di euro di investimenti dell’anno in corso sono stati finalizzati per il 74% a nuove aperture e per il restante a ristrutturazioni. La produttività al metro quadrato è cresciuta a 6.510 euro dai 6.140 dello scorso anno, superiore ai 5.620 euro della media di mercato, con una superficie media di 648 mq (Fonte: GNLC, I semestre 2018).

Altri concept di vendita rendono disponibili servizi in linea con le nuove esigenze di consumo degli italiani, sempre più orientati al risparmio e ai tagli. Ai 39 distributori di carburanti Conad hanno fatto rifornimento 15,5 milioni di automobilisti.

Un valore di 430 milioni di euro, con una convenienza di 25 milioni di euro pari in media a 8,5 centesimi al litro rispetto alle medie mensili dei prezzi pubblicati dal ministero dello Sviluppo. Sonop 155 gli addetti occupati negli impianti.

Le 135 parafarmacie Conad registrano un fatturato di 82 milioni di euro: 5,7 milioni di clienti, grazie agli sconti sempre attivi dal 15 al 40%, hanno risparmiato 13 milioni di euro sull’acquisto di prodotti per la salute e il benessere della famiglia e degli animali da compagnia. Nelle parafarmacie sono occupati 420 farmacisti iscritti all’Albo.

Nei 15 concept Ottico Conad in attività lavorano 50 ottici specializzati. Il fatturato ha superato i 7 milioni di euro e 200 mila clienti hanno usufruito di sconti dal 20 al 50%, con un risparmio annuale di 2 milioni di euro.

A questi servizi si aggiungono i 26 PetStore Conad che non solo offrono un ampio assortimento di prodotti a prezzi convenienti – il fatturato è stato di 15 milioni di euro con oltre 7 mila prodotti in assortimento –, ma si fanno anche promotori di raccolte di alimenti per cani e gatti in difficoltà che nel 2018 hanno raggiunto le 25 tonnellate di cibo donate a canili e gattili per un valore di 125 mila euro.

Categorie
Vini al supermercato

Aspettando Natale. I migliori vini in promo al supermercato

Nella settimana del Sassicaia razziato dai supermercati dopo la valutazione di Wine Spectator (ebbene sì, sugli scaffali non c’è più soltanto il vino in brik, se ne sono accorti pure i marziani!) eccoci a raccontare il bello, il buono e il cattivo degli “eno volantini” delle maggiori catene operanti in Italia.

Come anticipato nella precedente edizione della nostra rubrica, le segnalazioni riguarderanno solo le etichette meritevoli di essere acquistate, con valutazione espressa in “cestelli della spesa” (da 3.5, la “sufficienza”, fino a un massimo di 5). Confermata inoltre la segnalazione dei vini da evitare, per mancanza di tipicità o per un’attenzione riservata esclusivamente al prezzo.

La fotografia di questo inizio di dicembre 2018 è lusinghiera per molte catene. Complice il “Sottocosto“, non è raro trovare buone occasioni qualità prezzo tra i vini in offerta al supermercato fino alla metà del mese.

Ottima, ancora una volta, la selezione de Il Gigante, che affianca diverse ottime etichette in promozione al volantino dedicato all’enologia (valido fino al 12 ottobre). Bene anche Esselunga e Tigros, che si concentra sugli spumanti. Buona spesa!

Auchan, fino al 13 dicembre
Gewurztraminer / Pinot Grigio Trentino Doc, Mezzacorona: 4,49 euro (3,5 / 5)
Sauvignon Doc Collio / Ribolla Gialla Igt Venezie Santa Caterina, Fantinel: 4,75 euro (3,5 / 5)
Chianti Docg, Banfi: 4,19 euro (4 / 5)
Bianco Sicilia Igt Colomba Platino, Duca di Salaparuta: 5,49 euro (4,5 / 5)

Fino al 24 dicembre
Trento Doc spumante riserva, Cesarini Sforza: 5,99 euro (5 / 5)
Champagne Monopole, Heidsieck & Co: 17,99 euro (4 / 5)


Bennet, fino all’8 dicembre
Chianti Docg, Cecchi: 2,95 euro (4 / 5)
Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc “Titulus”, Fazi Battaglia: 2,95 euro (5 / 5)



Carrefour, fino al 10 dicembre
Montepulciano d’Abruzzo Igt, Spinelli: 2,39 euro (4,5 / 5)
Müller Thurgau Trentino Doc Mastri Vernacoli, Cavit: 3,49 euro (3,5 / 5)
Bonarda Amabile Colli Piacentini Doc, Cantina Valtidone: 3,28 euro (3,5 / 5)
Sangue di Giuda Spumante Oltrepò Pavese Doc, Quaquarini: 5,90 (4 / 5)

DA EVITARE
Spumante Rocca dei Forti, Togni Spa
Sangiovese / Trebbiano Rubicone Igt La Cacciatora, Casa Vinicola Caldirola



Conad, fino al 10 dicembre
Gutturnio Doc frizzante, Cantina Valtidone: 2,24 euro (3,5 / 5)
Passito di Pantelleria Doc, Li Raci: 5,50 euro (3,5 / 5)



Coop: fino al 9 dicembre
Dogliani Docg, Clavesana: 4,49 euro (5 / 5)
Negroamaro / Primitivo Salendo Igp “Notterossa”, Cantine San Marzano: 3,49 euro (5 / 5)



Esselunga, fino all’8 dicembre
Franciacorta Docg, Berlucchi: 8,29 euro (4,5 / 5)
Brunello di Montalcino Docg “Alessandro III”, Cecchi: 13,90 euro (4,5 / 5)

“La Cantina di Casa”, fino al 9 dicembre
Prosecco Superiore di Conegliano Valdobbiadene, Le Fade: 3,99 euro (4,5 / 5)
Soave, Guerrieri Rizzardi: 3,63 euro (4 / 5)
Gewurztraminer, Cantina Bolzano: 6,72 euro (4,5 / 5)
Pinot Grigio, Cantina Cormons: 3,57 euro (3,5 / 5)
Passerina, Citra: 4,13 euro (4 / 5)
Lambrusco, Cavicchioli: 1,95 euro (4,5 / 5)
Riesling, Steinbock: 4,79 euro (4 / 5)
Sauvignon Blanc / Syrah, Paul Mas: 3,00 euro (3,5 / 5)
Barbera d’Asti Docg “Lavignone”, Pio Maccario: 6,90 euro (4,5 / 5)
Sangiovese – Cabernet Santa Cristina, Antinori: 4,99 euro (4 / 5)
Valpolicella Ripasso, Cantina di Negrar: 4,77 euro (4,5 / 5)



Famila, fino all’8 dicembre
Vini Sartori Verona: (4 / 5)

“Il Buon Natale”, fino al 31 dicembre
Champagne Cordon Rouge, GH Mumm: 18,25 euro (4 / 5)
Teroldego Rotaliano, Mezzacorona: 4,35 euro (3,5 / 5)
Trento Doc Rotari Brut, Mezzacorona: 6,49 euro (5 / 5)
Prosecco Extra Dry Docg, Belussi: 6,90 euro (4 / 5)



Il Gigante, fino al 15 dicembre
Prosecco Superiore Millessimato Docg, Porta Leone: 4,89 euro (3,5 / 5)
Sangiovese di Toscana Arnolfo di Cambio, Fattoria il Palagio: 9,79 euro (5 / 5)
Barolo Docg, Azienda Agricola Angelo Icardi: 18,90 euro (5 / 5)
Rosso di Montalcino Doc “La Poderina”, Tenute del Cerro: 7,79 euro (4,5 / 5)
Gutturnio Doc “L’Intenso”, Piani Castellani: 4,99 euro (4,5 / 5)
Barbaresco Docg, Produttori di Portacomaro: 10,99 euro (5 / 5)
Brunello di Montalcino Docg, Villa Poggio Salvi: 22,90 euro (5 / 5)
Morellino Docg “La Torre”, Frescobaldi: 4,79 euro (4 / 5)
Roero Arneis Docg, Produttori di Portacomaro: 5,39 euro (4 / 5)
Muller Sudtirol Alto Adige Doc, Erste + Neue: 6,99 euro (4 / 5)
Spumante Franciacorta Docg Saten, Quadra: 16,90 euro (4,5 / 5)
Prosecco Valdobbiadene Superiore Docg, Santa Margherita: 6,90 euro (5 / 5)

“La Cantina”, fino al 12 dicembre
Vedi qui tutte le valutazioni



Iperal, fino all’8 dicembre
Chianti Docg Riserva Oro, Piccini: 3,29 euro (5 / 5)
Vini Docg Valtellina, Bettini: 6,75 euro (4 / 5)
Vini Docg Valtellina, Nera: 7,99 euro (4 / 5)

DA EVITARE
Oltrepò pavese Doc Bonarda / Barbera “Il Feudo”, Losito e Guarini



Ipercoop, fino al 15 dicembre
Spumante Trento Doc Brut, Ferrari: 8,49 euro (5 / 5)



Iper, La Grande i, fino al 12 dicembre
Chianti Docg / Buon Governo Igt Toscana, Piccini: 2,99 euro (3,5 / 5)
Vini Sudtirol Alto Adige Doc “Gries”, Cantina Bolzano: 6,99 euro (4 / 5)
Linea Vini Mastri Vernacoli, Cavit: 3,49 euro (3,5 / 5)

DA EVITARE
Vini Oltrepò pavese “La Cacciatora”, Casa Vinicola Caldirola


Pam Panorama, fino al 9 dicembre
Vini Doc Sannio Falanghina / Greco, La Guardiense: 2,99 euro (3,5 / 5)
Lambrusco Doc, Chiarli: 2,99 euro (3,5 / 5)
Prosecco Docg Extra dry, Carpenè Malvolti: 5,99 euro (5 / 5)



Tigros, fino al 10 dicembre
Primitivo Puglia Igp “Notte Rossa”, Cantine San Marzano: 5,49 euro (4,5 / 5)
Chianti Docg, Piccini: 2,90 euro (3,5 / 5)
Vini Doc “Mastri Vernacoli”, Cavit: 3,49 euro (3,5 / 5)
Prosecco Docg Extra dry, Carpenè Malvolti: 6,90 euro (5 / 5)
Spumante Trento Doc Brut, Rotari: 7,90 euro (5 / 5)
Spumante Brut Metodo Classico Bianco / Rosé, Cantine Madaudo: 6,90 euro (5 / 5)

Categorie
Enoturismo

Vedo la Fisar in fondo al tunnel

EDITORIALE – C’è un barlume di Fisar in fondo al tunnel dell’enofighettismo incravattato italiano. Con la firma della “Carta dei Vini” in abbinamento alle Vellutate Bonduelle, la Federazione Italiana Sommelier Albergatori Ristoratori accende la luce sul segreto di Pulcinella del vino italiano: la grande distribuzione.

Secondo i dati Nielsen di maggio 2018, il vino degli ipermercati, supermercati e discount vale 2,35 miliardi di euro. Sono 7,5 i milioni di ettolitri prodotti per la Gdo e 790 milioni i pezzi venduti tra vino e spumante, nei formati disponibili. Un giro d’affari del 71% a valore e del 59% a volume. Con i discount che rappresentano il secondo mercato a volume con il 28% (16% a valore).

Eppure, per molte cantine, parlare di Grande distribuzione è ancora un tabù. Molte di queste winery strafighe chiudono i bilanci in positivo grazie al canale moderno. Ma non si dica. Non si faccia troppa pubblicità alla linea destinata ai supermercati, perché “stiamo tentando di riposizionarci sull’alta gamma, con l’Horeca”.

Frasi di cui si riempie la bocca il 90% dei commerciali delle cantine italiane, che da una parte strizzano l’occhio al canale tradizionale e dall’altra attendono di stringere le mani del prossimo buyer Gdo. Magari proprio in qualche nuovo centro commerciale di Milano, Roma o Palermo.

E ALLORA VIVA LA FISAR
Ecco spiegata – cifre e indiscrezioni alla mano – la portata epocale dell’operazione che vede coinvolta la sommellerie Fisar e il marchio di minestroni fondato in Francia nel 1853, da Louis Lesaffre e Louis Bonduelle. E’ chiaro che – per una volta – non si parla di caviale, grandi chef, o ristoranti stellati.

Nel concreto, sugli scaffali delle maggiori catene della grande distribuzione di tutta Italia, sono a disposizione da inizio ottobre “I Piccoli Piaceri Bonduelle“. Si tratta di 3 speciali vellutate al gusto di Zucca & Salsa Sambal, Carote, Patate Dolci & Zenzero e Peperoni & Peperoncino, accompagnati da una carta dei vini digitale.

Fisar ha studiato tre abbinamenti per tipologia, “per offrire diverse esperienze gustative e guidare i consumatori, anche quelli meno esperti, nella scoperta delle eccellenze enoiche nazionali e dell’arte dell’abbinamento vino-cibo”. Chapeau.

Finalmente – e non solo per ragioni di “conti” – l’aristocratico mondo dei sommelier china la testa e guarda al volgo, alla gente comune. Quella che fa la spesa al supermercato al fine settimana, o la notte ai Carrefour aperti 24 ore, perché di giorno lavora.

Una dimensione popolare che manca a molti giovani freschi di diploma, pronti a buttare sui social le foto delle “bocce” da 70 euro acquistate nell’enoteca convenzionata. Il primo passo, quello di Fisar con Bonduelle, verso un cambio di rotta che deve riguardare anche i docenti della sommellerie nazionale, troppo spesso pronti a suggerire agli studenti dei “riferimenti” territoriali pressoché precompilati, al posto di spingerli a scoprire i territori, sporcandosi le scarpe in vigna e in cantina.

“Il progetto firmato con Bonduelle – dichiara Graziella Cescon, presidente nazionale Fisar – è una grande opportunità per far avvicinare un pubblico sempre più ampio al meraviglioso mondo del vino, in particolare quello italiano”.

“Guidare il consumatore alla scoperta di abbinamenti inediti tra un prodotto di grande consumo come le vellutate e le migliori produzioni vinicole – conclude Cescon – contribuisce sicuramente allo sviluppo di un cultura enogastronomica consapevole e alla portata di tutti e non solo dei winelover più esperti”.

E allora avanti tutta, con questo e con il prossimo “governo” della Federazione, prossimo al rinnovo elettorale. Viva la Fisar. E viva i minestroni caldi, da versare a cucchiaiate su critiche fredde come il rigor mortis degli anti progressisti e dei “negazionisti”.

Exit mobile version