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Alessandro Campatelli è il nuovo proprietario di Riecine

Alessandro Campatelli è il nuovo proprietario di Riecine

Da luglio 2024, Alessandro Campatelli, già direttore dell’azienda Riecine dal 2015 ed enologo dal 2016, è divenuto proprietario della storica cantina fondata nel 1971 dall’inglese John Dunkley e dalla moglie Palmina Abbagnano. «Sono arrivato a Riecine nel 2015, e fin da subito mi sono sentito a casa – dice Campatelli – . Avere la possibilità di portare avanti l’eredità di John e Palmina è motivo di grande soddisfazione ed è ciò che voglio continuare a fare, insieme alla squadra di Riecine che rimarrà immutata».

NUOVA PROPRIETÀ, STESSO STILE

Alessandro Campatelli ha accolto e fatto propria la filosofia produttiva che ha sempre caratterizzato l’azienda di Gaiole in Chianti. “We grow our wine. Rispettare la materia prima, esaltare la varietà, l’annata e rispettare le caratteristiche del territorio”. Caratteristiche che gli hanno permesso di vincere nel 2021 il Premio Gambelli come miglior enologo under 40.

DALL’INGEGNERIA ALL’ENOLOGIA

Nato nel 1984 a Poggibonsi, Alessandro Campatelli è cresciuto a Certaldo. Dopo una laurea in ingegneria a Siena, decide di iscriversi alla facoltà di Viticoltura e Enologia di Pisa, dove si laurea nel 2010 con una tesi sperimentale con il Prof. Lucchi, in materia di flavescenza dorata.

Dopo un’esperienza in California, Campatelli torna in Toscana ed è proprio il suo professore e relatore di Laurea Prof. Lucchi, a metterlo in contatto con Matthieu Taunay enologo dell’azienda Monteverro insieme a Michele Rolland. Un anno più tardi si sposa a in Val d’Orcia a Tenuta di Trinoro, affiancando il leggendario Andrea Franchetti, ricoprendo il suolo di amministratore ed enologo interno.

La chiamata di Riecine arriva a luglio 2015. Dapprima come direttore, per poi ricoprire anche il ruolo di responsabile della produzione dal 2016. Dopo nove anni a Riecine, a luglio 2024, Campatelli tramite un leveraged buyout, rileva le quote di Riecine diventando a tutti gli effetti proprietario unico.

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degustati da noi vini#02

Vigna Casi, Poggiarso e Camboi: i Cru di Castello di Meleto nel Chianti Classico

«Non abbiamo 142 ettari vitati, ma 142 volte un ettaro», dice Michele Contartese, direttore generale di Castello di Meleto, nel raccontare il “Progetto Cru“. La zonazione dei vigneti ha consentito di suddividere le proprietà della tenuta di Gaiole in Chianti in cinque sottozone. Diverse per clima, pendenze, esposizione, composizione dei suoli e altimetria.

Tre i Cru individuati, in grado di dare vita ad altrettanti vini da singola vigna: Chianti Classico Gran Selezione Docg “Vigna Casi” 2017, Chianti Classico Gran Selezione Docg “Poggiarso” 2017 e Toscana Rosso Igt “Camboi” 2018.

CHIANTI CLASSICO GRAN SELEZIONE DOCG “VIGNA CASI” 2017
Solo Sangiovese per questo Gran Selezione che nasce in un vigneto, posto a circa 450 m sul livello del mare, suddiviso in Casi Sopra, coltivato ad alberello, e Casi Sotto, coltivato a Guyot, il cui terreno è composto da arenaria e galestro.

Parte del vino sosta per 27 mesi in botti di rovere di Slavonia da 30 hl, la restante parte in botte di rovere francese da 50 hl. Rosso rubino luminoso risulta subito intenso ed invitante al naso.

Note importanti di frutta rossa matura, ciliegia, frutti di bosco e prugna in prevalenza, cui si affiancano sentori caldi di spezie. In bocca è avvolgente, fresco e succoso con tannini compatti, ben presenti ma vellutati.

CHIANTI CLASSICO GRAN SELEZIONE DOCG “POGGIARSO” 2017
La vigna Poggiarso racconta di sé già dal nome. Il “poggio” (collina), posto a 500 m slm, è definito “arso” per via dei terreni rocciosi composti da alberese, argilla e galestro nonché per la sua esposizione a sud che ne determina le grandi escursioni termiche fra giorno e notte.

Lo scheletro roccioso della collina, tanto resistente da aver costretto ad utilizzare la dinamite per realizzare i primi scassi, dà vita ad un Sangiovese austero. Elevato per 27 mesi in botti di rovere francese da 50 hl, Poggiarso si presenta di color porpora con riflessi granati.

Piccoli frutti rossi maturi, viola ed una vena speziata dominano l’esperienza olfattiva che si completa con una netta nota di grafite, a tratti quasi sulfurea. In bocca non delude.

L’ingresso del sorso è affilato e preciso, più verticale di Vigna Casi e per certi aspetti più “rustico”. I tannini sono vivi e vivaci ma non invasivi e non disturbano durante la lunga persistenza che ripercorre tutte le note sentite al naso.

TOSCANA ROSSO IGT “CAMBOI” 2018
La vigna è situata nella sottozona fresca e ventilata caratterizzata da suoli argillosi un tempo adibita a pascolo, da cui il nome Camboi: “campo dei buoi”. Malvasia Nera del Chianti in purezza, varietà storicamente usata nel blend del Chianti Classico che l’azienda ha voluto recuperare in purezza per questo vino.

Rosso rubino molto carico con riflessi violacei conquista con profumi tipici del vitigno. Note floreali, soprattutto violetta, e un chiaro profumo di piccoli frutti rossi maturi.

Un leggero sentore d’incenso lo rende ancora più intrigante. In bocca la buona acidità, la morbidezza ed i tannini vivi ben si bilanciano fra loro dando vita ad un sorso equilibrato e gastronomico.

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A Gaiole torna il grande evento “Terre di Gaiole”

Dopo il successo della prima edizione torna anche quest’anno a Gaiole in Chianti una giornata interamente dedicata alla scoperta dei vini del territorio, con la degustazione pubblica “Terre di Gaiole“, in programma sabato 19 ottobre, dalle 11 alle 19, nella prestigiosa ambientazione delle ex Cantine.

Quest’anno saranno presenti in degustazione ben 104 etichette, prodotte da 26 aziende vitivinicole del territorio. Inoltre, alle ore 11 si terrà la tavola rotonda sul tema “Cambiamenti climatici e conseguenti risvolti nella viticoltura chiantigiana. Il caso 2017“, con la partecipazione di esperti del settore e produttori locali. La tavola rotonda sarà condotta da Salvatore Filippo Di Gennaro e Alessandro Mattese, ricercatori presso l’istituto di Biometeorologia del CNR di Firenze.

L’evento “Terre di Gaiole”, realizzato con il patrocinio del Comune di Gaiole in Chianti e dell’associazione Chianti Classico, è promosso dall’associazione Viticoltori di Gaiole, nata agli inizi del 2017 su impulso di Francesco Ricasoli ed Emanuela Stucchi Prinetti, per mettere in rete aziende grandi e piccole del territorio, in grado di garantire un quadro più completo possibile della produzione di vino nelle terre di Gaiole.

“Vino e territorio è il binomio vincente che sta dietro al successo di questo evento – afferma il sindaco di Gaiole in Chianti Michele Pescini – Riunire in un’unica degustazione le produzioni di un’area intera, ben definita dal punto di vista enologico e in grado di esprimere vini di grande personalità come quella di Gaiole, significa creare una straordinaria occasione di promozione territoriale”.

“Il vino fa parte della nostra cultura, si coltiva in queste terre fin dal tempo degli etruschi ed è senza dubbio uno dei nostri tratti distintivi e dei punti di forza, su cui vogliamo lavorare come Comune, nei prossimi anni, al fianco delle aziende, per una strategia di marketing territoriale che concorra allo sviluppo turistico sostenibile” – conclude il sindaco.

“Con la manifestazione di Gaiole in Chianti – commenta Carlotta Gori, direttore del Consorzio Vino Chianti Classico – fra i profumi inebrianti dei giorni conclusivi di una vendemmia che, dalle premesse, fa davvero sperare in un 2019 di grande eccellenza qualitativa, si chiude il ciclo annuale degli eventi sul territorio, organizzati dalle varie associazioni di produttori. Il nostro territorio è pieno di eccellenze, e non solo in campo enogastronomico, e questo tipo di iniziative aiutano il turista e l’appassionato a vivere esperienze uniche all’insegna del nostro grande vino Chianti Classico e di tutto ciò che sta dietro a ogni etichetta di Gallo Nero: storia, arte, gastronomia, passione e umano ingegno, relax e piacere del buon vivere.”

La degustazione inizierà dalle 11 del mattino e proseguirà fino alle 19 e 30. Saranno aperti anche due punti di ristoro gestiti da “I cipressi del Chianti” e da “La Sosta del Gallo” di Radda.

Il biglietto di ingresso per la degustazione dei vini è di 12 euro.

Le aziende presenti: La Montanina, Azienda agricola Maurizio Alongi; Badia a Coltibuono; Bertinga Società Agricola; Cantalici; Capannelle; Casanova di Bricciano; Castello di Ama; Castello di Cacchiano; Castello di Lucignano; Castello di Meleto; Fattoria di Rietine; Fietri; I Sodi; Il Colombaio di Cencio; Il Palazzino; La Casa di Bricciano; Le Miccine; Podere Ciona; Ricasoli; Riecine; Rocca di Castagnoli; Rocca di Montegrossi; San Giusto a Rentennano; Tenuta Perano; Tenuta San Vincenti.

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