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Walter Massa e la sua Monleale: «In Piemonte 8 mila ettari di Barbera senza dignità economica»

Walter Massa e la sua Monleale: «In Piemonte 8 mila ettari di Barbera senza dignità economica»«In Piemonte abbiamo sulle palle 8 mila ettari di Barbera che non hanno dignità economica. E per di più non esiste l’assessorato all’Agricoltura in Regione, perché un tizio che governa circa 3 milioni di ettolitri di vino prodotti e 15 milioni di ettolitri di vino comprati non può essere chiamato assessore all’Agricoltura, bensì al Commercio». Walter Massa ha appena finito di deliziare gli ospiti del Ristorante Montecarlo di Tortona con uno dei suoi pezzi da novanta – un Monleale 2000 in formato magnum – quando chiede l’attenzione della stampa presente in sala nell’ambito dell’Anteprima Derthona Due.Zero 2023. Il discorso è di quelli che lasciano il segno. Tema: la Barbera piemontese.

«Dobbiamo smettere di chiamarla “Barbera d’Asti” per poi vedere quella prodotta da Caldirola a 1,99 al supermercato, con tanto di fascetta. Se lo Chardonnay a Meursault si chiama “Meursault“, se la Malvasia puntinata a Frascati si chiama “Frascati“, se la Garganega a Soave si chiama “Soave“, un motivo c’è. Smettiamo di chiamare “Barbera” il vino fatto con l’uva Barbera. Diamogli nomi di fantasia, piuttosto. Dobbiamo imparare dalla Borgogna, dalla Francia, non dall’Oltrepò pavese: a Tortona nasce la rivoluzione della Barbera, che qui si chiama “Monleale” e basta». Walter Massa, in sostanza, invita tutti i “barberisti” a seguire l’esempio del Nizza Docg.

Ma anche il vitigno simbolo dei Colli Tortonesi, il Timorasso, è stato oggetto negli ultimi anni di un profondo restyling “concettuale”. I vini prodotti con uve Timorasso sui Colli Tortonesi potranno presto chiamarsi semplicemente “Derthona“, dall’antico nome romano della città capoluogo della regione vinicola, Tortona. Il tutto a partire dalla vendemmia 2022, grazie alla ratifica delle modifiche al disciplinare di produzione della Doc, che già prevedeva la sottozona “Monleale” per i vini ottenuti da Barbera (min. 85%; 72 quintali di resa per ettaro).

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Approfondimenti

Fabrizio Santarelli nel Cda del Consorzio Vini Frascati

FOTONOTIZIA – Fabrizio Santarelli della cantina Castel de Paolis di Grottaferrata entra a far parte del Consiglio di Amministrazione del Consorzio di Tutela Denominazioni Vini Frascati. Subentra al posto del consigliere Mauro Merz di Fontana Candida, le cui dimissioni dal Cda sono state accolte nell’ultima seduta.

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Cantine e Ospitalità Gli Editoriali news news ed eventi

Cari romani, è ora di scoprire il Lazio: tra vino e relax, cinque cantine con ospitalità

EDITORIALE – Cinque cantine in cui degustare ottimi vini e concedersi una pausa di relax a poche ore da Roma, ViterboFrosinone, nel Lazio. Dall’hotel al wine resort, passando per la rusticità galante di una dependance, sono tante le opportunità per i romani (e non solo) a meno di un’ora da casa.

Luoghi che incarnano al meglio quel concetto di “turismo di prossimità” che rischia di essere l’unica eredità col segno “più” dell’emergenza Coronavirus. Dopo il tuffo in Lombardia, tra le splendide colline dell’Oltrepò pavese, eccoci al secondo appuntamento con i territori del vino che si affacciano sulle città più importanti d’Italia.

AZIENDA BIOLOGICA DE SANCTIS

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La produzione di Frascati Doc e Docg di eccellenza resta una mission centrale (e centrata) per l’Azienda biologica De Sanctis, cui si affianca da poco anche l’attività di accoglienza. Il vignaiolo Luigi De Sanctis ha “approfittato” del lockdown per concludere la ristrutturazione del suo nuovo gioiello: una dependance immersa nei vigneti.

“La nostra casa rurale in pietra – commenta – è il luogo perfetto per concedersi un soggiorno di relax. Completamente autonoma, con portico privato, consente agli ospiti di trascorrere qualche giorno con noi, immersi nella nostra azienda, tra i filari. Con il vantaggio di trovarsi perdipiù in un territorio unico, evocativo di antiche storie, tra arte e cultura contadina pochi chilometri da Roma”.

Azienda Biologica De Sanctis
Via Pietra Porzia, 50
00044 Frascati (RM)
Tel. 3407058552 / 340 3962772
desanctisluigi@yahoo.it


WINE HOTEL “LA TANA DELL’ISTRICE” DI SERGIO MOTTURA

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Impossibile non ricordarsi del logo: quell’istrice stilizzata è ormai divenuta sinonimo degli ottimi vini di Sergio Mottura, così come del Wine Hotel “La tana dell’Istrice” di Civitella d’Agliano, in provincia di Viterbo. Siamo al centro di un’importante crocevia, a poco più di un’ora da Roma e Firenze.

Una casa trasformata in agriturismo nel 1996, completamente ristrutturata per offrire i migliori servizi per un soggiorno comodo e piacevole, conservandone la struttura originaria. Arredate in parte con mobili di famiglia, tutte le camere sono eleganti, spaziose e confortevoli, ciascuna diversa nei colori e negli arredi.

Quasi tutte le stanze si affacciano sulla piazza principale del paese, con vista sull’antica torre Monaldesca. Il palazzo offre 8 camere doppie e 3 suite (quattro posti letto), tutte con bagno, aria condizionata, tv satellitare, mini bar e phon.

Wine Hotel “La tana dell’Istrice” di Sergio Mottura
Piazza Unità D’Italia, 12
01020 Civitella D’agliano (VT)
+39 0761 914533 (int.3)

tana@sergiomottura.com


MERUMALIA WINE RESORT

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Ogni stagione dell’anno è perfetta per visitare il Merumalia Wine Resort. Un ambiente tranquillo e riservato a soli 30 minuti di macchina da Roma, 25 minuti dall’Aeroporto di Ciampino e 45 minuti dall’Aeroporto di Fiumicino.

Il luogo ideale per un weekend, una lunga vacanza o un piacevole soggiorno di lavoro in cui “sentirsi a casa”. Il Wine Resort conta 4 appartamenti ottenuti dalla ristrutturazione di un antico casale. Le camere sono tutte diverse per dimensioni, forma e arredamento, ma tutte con vista sulla vallata di vigneti e sulla città di Roma.

La parola d’ordine è “relax”, anche per le famiglie con bambini e le persone con limitate capacità di movimento. Sono tra l’altro i benvenuti i piccoli animali da compagnia. Lo staff di Merumalia Wine Resort, organizza su richiesta pranzi e cene esclusive per gli ospiti, con menu della tradizione e prodotti locali, tra cui i vini prodotti dalla famiglia Fusco.

Marumalia Wine Resort
Vicolo Prataporci 8
00044 Frascati (RM)
+393402998994
info@merumalia.it


TENUTA DI PIETRA PORZIA

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Un luogo di charme e relax, tra le colline dei Castelli Romani, inserito tra le Dimore storiche italiane. L’agriturismo Tenuta Pietra Porzia è l’ideale per chi cerca una location di assoluto silenzio. Offre 5 camere nella villa di charme del XX secolo, oltre a 2 camere e due appartamenti nella foresteria.

Le stanze, tutte con bagno privato e wifi, sono arredate in parte con vecchi mobili e si affacciano tutte sul giardino. L’agriturismo è sempre molto ventilato, data la posizione in collina e sono “praticamente assenti le zanzare”.

Le tre camere disposte lungo la facciata della villa Pietra Porzia hanno una lunga terrazza che permette di godere di una vista spettacolare su Roma, le colline dei Castelli Romani e  i vigneti della proprietà. “Sono quelle destinate ai nostri ospiti ‘Vip’ e ospitano spesso anche la camera degli sposi”, assicurano i titolari.

Un luogo perfetto per trascorrere un week in pieno relax, anche con i bambini. Spazio anche per una piscina e per itinerari sportivi e culturali. Al tramonto la cosa più bella è godersi il paesaggio dalla terrazza davanti alla villa con un bel calice di vino prodotto dalla Tenuta.

Tenuta Pietra di Porzia
via di Pietra Porzia 60
00044 Frascati (RM)
Tel. 06 20766341 / 3386297153
hotel@tenutadipietraporzia.it


MARIA ERNESTA BERUCCI – ANTICA CASA MASSIMI

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La proposte di ospitalità della cantina guidata da Maria Ernesta Berucci e del marito Geminiano Montecchi risponde al nome di Antica Casa Massimi. Un luogo sempre al centro della vita e della cultura del borgo di Piglio.

Nel primi anni ’90, Manfredi Berucci, erede dei Massimi che qui aveva il fulcro dell’azienda secolare, ristrutturò il palazzo e ne fece un luogo di convivio e eventi di cultura e arte, con i vini della Vigneti Massimi Berucci e la cucina fondata sulla tradizione ciociara e antica.

Con il nuovo millennio la quarta generazione ha continuato a tener viva la struttura e oggi l’Agriturismo Antica Casa Massimi è aperto con la sua Sala da Pranzo e le camere per il soggiorno.

La casa si sviluppa per mille metri quadrati su nove livelli. Quattro le camere da letto, tutte doppie-matrimoniali, a disposizione degli ospiti: due possono diventare all’occorrenza dei mini appartamenti.

Antica Casa Massimi
Via Maggiore 121
03010 Piglio (FR), Italy
Tel. +393479408300
info@mariaernestaberucci.com

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Coronavirus, Consorzio Vini Frascati bacchetta Governo: “Dobbiamo fare presto”

Dobbiamo fare presto. Il comparto vitivinicolo ha bisogno al più presto di strumenti economici concreti per poter contenere le ingenti perdite subite finora e poter impostare la ripresa”. Così Felice Gasperini, presidente del Consorzio Vini Frascati, nel commentare il difficile momento del vino italiano al cospetto dell’emergenza Coronavirus. Il numero uno dell’ente laziale indica “vendemmia verde parziale e distillazione volontaria quali strumenti per salvare l’annata 2020, utili soprattutto per le piccole aziende vitivinicole”.

“Sono queste realtà – ricorda Gasperini – che salvaguardano i paesaggi storici e impediscono lo spopolamento dei territori e l’urbanizzazione. Attendiamo le risposte del Governo nazionale e regionale”.

La posizione del Consorzio Tutela Denominazione Vini Frascati, uno dei primi a nascere in Italia, è già sul tavolo del Ministero delle Politiche Agricole, espressa tramite Federdoc. Tra le misure richieste, la cancellazione dell’Imu 2020 per i fabbricati legati alla filiera vitivinicola.

Chiesta poi la “tutela dei crediti legati al canale Horeca, con particolare attenzione ai crediti dei clienti che chiuderanno l’attività, e la restituzione dei prestiti per liquidità a 20 anni, con almeno 2 anni di preammortamento”.

“Infine – sottolinea Gasperini – sarebbe fondamentale la sospensione, per tre anni, dei pignoramenti sui fabbricati dei terreni agricoli, sulle macchine e le attrezzature strumentali che servono in villa e in cantina”. L’ente ha pensato anche ad alcune misure locali, auspicando l’intervento di Regione Lazio.

In particolar è stata chiesta la riduzione del 20% delle rese per ettaro su tutto il territorio regionale. Una misura valida per i vini Doc, Docg, Igt e per il vino da tavola. Il Consorzio ha chiesto inoltre lo stanziamento di fondi aggiuntivi per sostenere la vendemmia verde nei vigneti iscritti a Doc e Docg.

Medesima richiesta riferita alla distillazione dei vini atti a divenire Doc e Docg, con riferimento ai prezzi di mercato. “Inoltre, sempre a livello regionale – aggiunge il presidente Felice Gasperini – sarebbe importante conservare il bonus di 3 mila euro anche per chi estirpa e non reimpianta subito il vigneto”.

“Sarebbe una misura di tutela dei territori e un incentivo ad investire se anche per due anni di seguito i vigneti non fossero messi a coltura. Infine, servirebbe anche aumentare i finanziamenti sul vino e sui vigneti, per finanziare le domande di impianto di nuovi insediamenti”, sostiene il numero uno del Consorzio Vini Frascati.

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Torna a Frascati la Fiera dei Sapori

Da venerdì 20 a domenica 22 settembre 2019, la città di Frascati ospita la quarta edizione di Fiera dei Sapori, un evento organizzato da CastelliExperience in collaborazione con il Comune di Frascati e numerosi protagonisti del settore istituzionale, ricettivo, culturale e produttivo del territorio.

Per un intero fine settimana le strade del centro storico della cittadina castellana, a due passi da Roma, si riempiranno con i profumi dei migliori prodotti enogastronomici dei Castelli Romani, ma non solo.

Un lungo weekend che saprà far dimenticare la fine della bella stagione e le giornate più brevi, in un’esplosione di sapori che racconteranno tutta la forza del territorio, attraverso le sue eccellenze, tra stand enogastronomici e appuntamenti tematici.

Saranno otto le aree tematiche di Fiera dei Sapori, accessibili acquistando dei gettoni che daranno diritto a degustare le bontà dei grandi nomi del territorio: dai primi ai secondi piatti, passando per la tradizione norcina e le proposte Veg, ricette classiche e proposte innovative saranno accompagnate dall’immancabile vino e dalla birra, anch’essa proveniente dai Castelli Romani.

Nel corso della manifestazione verranno organizzate degustazioni enologiche, sotto la guida di esperti sommelier certificati AIS (Associazione Italiana Sommelier), showcooking, laboratori di cucina, ma anche visite guidate tra vicoli e piazze storiche del centro storico, che vanta un patrimonio storico-culturale unico, capeggiato da quelle Ville Tuscolane simbolo della nobiltà romana del periodo rinascimentale. Le attività possono essere prenotate direttamente sul sito dell’evento.

Molte le novità dell’edizione 2019, che conferma un format innovativo volto alla promozione delle eccellenze del territorio e non solo. Tra queste il Mercato della Terra, uno spazio tematico a cura di Slow Food Frascati e Terre Tuscolane, dove sarà possibile assaggiare e acquistare i tanti prodotti a chilometro zero che provengono dai comuni circostanti.

Interessante la proposta enologica delle Winelounge e gli approfondimenti tematici dei Laboratori: un programma dedicato alla (ri)scoperta dei prodotti della terra, delle tradizioni enogastronomiche castellane e non solo. In questi ambienti il visitatore potrà così immergersi pienamente nelle tematiche della Fiera, partecipando attivamente all’evento.

La manifestazione prenderà il via venerdì 20 settembre alle ore 18 e proseguirà fino alle 23 dello stesso giorno. Orario più ampio nelle giornate di sabato 21 (dalle 12 alle 23) e domenica 22 (dalle 12 alle 22), per permettere ai visitatori di apprezzare il fitto programma di appuntamenti.

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Felice Gasperini è il nuovo presidente del Consorzio Vini Frascati


FRASCATI –
Felice Gasperini è il nuovo presidente del Consorzio Tutela Denominazioni Vini Frascati, che rappresenta Frascati Doc, Frascati Superiore Docg e Cannellino di Frascati Docg. Classe 1952, è titolare della Cantina Villafranca – Produttori dal 1909 (RM) e della Tenuta Colle Felice (RM).

È stato eletto dal Consiglio di amministrazione insediatosi il 30 giugno 2019. Alla vicepresidenza sono stati eletti Danilo Notarnicola (riconfermato) e Emanuele Ranchella. Il nuovo Cda è composto in gran parte da figure della precedente gestione. Continua dunque il percorso intrapreso in rappresentanza delle diverse anime di Frascati.

Per la categoria “Produttori” sono stati eletti Francesco Lilli, Emanuele Ranchella, Oreste Molinari, Andrea Evangelisti e Leone Massimo Zandotti. Per la categoria “Vinificatori” Massimiliano Mergè, Lorenzo Costantini e Luigi Fragiotta. Per la categoria “Imbottigliatori” il presidente Felice Gasperini, Mauro Merz, Danilo Notarnicola, Basilio Ventura e Mauro Volpetti.

LE PRIME DICHIARAZIONI
“Il ‘Sistema Frascati’ – evidenzia Gasperini – porta con sé una grande sfida. Il Consorzio ha dimostrato di saperla raccogliere riuscendo nell’ultimo triennio nell’ottenimento di importanti risultati strutturali, nella comunicazione della qualità sempre più alta raggiunta dai vini, nell’impegno per la tutela del territorio, nella diffusione della conoscenza della storicità e della tipicità della nostra produzione”.

Dobbiamo continuare nell’impegno per la valorizzazione del lavoro dei coltivatori – aggiunge Gasperini – che costituiscono una larga base del nostro sistema, affinché ottengano il giusto riconoscimento per l’impegno, la dedizione, e l’importante opera di conservazione e tutela del nostro patrimonio territoriale”.

“L’impegno per il futuro è di continuare a tutelare il parco vigneti esistente e a diffondere la conoscenza dei vini a denominazione Frascati che sono ancora oggi espressione di una storia millenaria, un patrimonio artistico e culturale inarrivabile, un terroir ricco e vitale, e un prodotto che non ha eguali nel mondo”, conclude il presidente del Consorzio.

Il precedente triennio è stato segnato dal Cinquantenario dell’istituzione della Doc Frascati nel 1966, ricorrenza storica che ha concorso a creare il giusto clima di aggregazione per il raggiungimento degli obiettivi comuni.

Il Consorzio di Tutela Vini Frascati fu costituito il 23 maggio 1949 su iniziativa di 18 produttori per regolamentare la difesa dei vini a marchio Frascati. Oggi conta oltre 400 soci, rappresentati da viticoltori, vinificatori e imbottigliatori. Di questo gruppo, 33 cantine rappresentano oltre il 95% della produzione dei vini a Denominazione.

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Vinitaly 2017: diario dei migliori assaggi

Nella frenesia del Vinitaly, avere la possibilità di condividere un po’ di tempo con un produttore, per chiacchierare di vino, degustare in modo costruttivo, bere bene e approfondire argomenti è davvero una benedizione. E benedetta fu la nostra sosta allo stand di Corte Archi di Marano di Valpolicella, con il titolare Fernando Campagnola e consorte.

Si fa presto a scrivere frasi fatte nelle brochure di presentazione delle cantine eppure le tre parole con le quali comincia quella di Corte Archi, “Dedizione, Entusiasmo e Amore” sono la sintesi effettiva, efficace e sincera di questa azienda.

Un “dandy” del vino Fernando, inteso come “maestro” di eleganza, che però, diversamente dai dandy inglesi,  non ha nulla da ostentare. Tutta sostanza la sua e quella della sua azienda. Con le sue mani “sporche” di terra ci ha condotto con pacatezza in un viaggio emozionale tra i suoi vini.

Dal Valpolicella Classico base annata 2016, schietto e fine, giocato sul frutto e prontezza della beva, alla complessità del Ripasso rifermentato per circa 12 giorni sulle vinacce dell’Amarone ed invecchiato in botti di rovere di Slavonia per 18 mesi fino al suo top di gamma: l’Amarone IS, dedicato alla figlia Isabella.

Blend Corvina 40%, Corvinone 30%, Rondinella 25% e Oseleta al 5% affina per ben  40 mesi. Un Amarone a 5 stelle, intensamente profumato di ciliegia sotto spirito, caffè, cioccolato e spezie che al palato è regale, mai stucchevole e con una buona acidità che invoglia la beva. L’Amarone da meditazione, che ti apri così, perchè vuoi gratificarti.

Di Corte Archi consigliamo tutti i vini dal primo all’ultimo, anche quelli delle annate che Fernando chiama “zoppe” come la 2014. Una visita alla sua cantina è certamente tra le cose da fare appena possibile perché lo stand del Vinitaly non basta. Fernando è davvero un uomo d’altri tempi, proiettato al futuro con i valori del passato.

Dal Veneto siamo approdati alla regione della capitale, il Lazio, dove abbiamo incontrato una persona altrettanto squisita, ma di tutt’altra pasta.

Il “romanissimo” Fabrizio Santarelli, spiritoso ed esuberante, che ci ha condotto alla scoperta del Frascati e degli altri vini ella sua azienda, Castel De Paolis. “So meio della sciampagna i vini de ste vigne, ce fanno la cuccagna dal tempo de Noe”.

Una canzone scritta nel 1926 che ben si addice ai vini di questa azienda, nata in tempi più recenti e per la quale ha collaborato anche Attilio Scienza.  Il suo Frascati Doc è un vino dai sentori intensi: note di frutta a pasta bianca con sfumature agrumate, note floreali e tanta mineralità. Sorprendente al palato, fresco, acido, bello sapido e soprattutto persistente. Un Frascati che ti fa riconsiderare l’intera denominazione (inflazionata). Non solo bianchi, ma anche rossi da Castel De Paolis tra i quali “I quattro mori”.

Nulla a che vedere con la Sardegna: i mori sono quattro vitigni: Shiraz, Cabernet Sauvignon, Merlot e Petit Verdot. La combinazione di questo taglio è strepitosa. Tra le cartucce sparate da Castel De Paolis memorabile il “Muffa Nobile”, “Sauternes” made in Lazio di tutto rispetto: un concentrato di frutta disidratata, caramello e spezie che avvolge il palato con la sua densità. Ma anche il loro Moscato rosa RosaThea: una vera e propria rivelazione. Una spremuta di piccoli frutti rossi, petali di rosa con una spolverata di cannella.

In Emilia Romagna, regione dai grandi numeri, la famiglia Zeoli della Fattoria Monticino Rosso di Imola ci ha accolto con la tipica solarità dei romagnoli. Menzione speciale per i piatti della tradizione proposti in accompagnamento ai vini tra i quali una lasagnetta di quelle che vorresti chiedere una porzioncina da portare a casa.

Abbiamo degustato diversi loro vini, dall’Albana al Pignoletto della linea classica fino al Sangiovese della linea riserva. Ma due vini hanno davvero una marcia in più. Il primo che ci ha colpito è il Codronchio,: Albana secco da uve vendemmiate tardivamente e attaccate da muffa nobile.

Vino che “dribbla”: nonostante sia indicato in etichetta e presentato come secco, l’associazione mentale albana, vendemmia tardiva, muffa nobile induce a pensare quasi ad vino dolce. Ma è tutt’altro. Intenso, al naso e al palato, fruttato, floreale, profumato di erbe aromatiche con tanta mineralità: una beva davvero interessante, ma secca.

Il secondo outsider è  una visione della Fattoria Monticino Rosso dove hanno l’occhio lungo: hanno prodotto uno spumante metodo classico con sosta sui lieviti di trenta mesi con l’Albana. Bolla mediamente fine e persistente per questo questo Blanc de Blanc che al palato ha mostrato carattere pur non rivelandosi impetuosa. Di acidità allettante, un metodo classico assolutamente godibile.All’Alto Piemonte siamo affezionati, la tappa è stata quasi scontata. Siamo passati allo stand di Paride Iaretti “figlio d’arte del vino”, che ci ha raccontato il terroir di Gattinara. E’ una storia che ci affascina quella di Gattinara e del suo territorio, tutti gli amanti del vino dovrebbero conoscerla.

Paride è una persona essenziale, pragmatica, concisa. A Napoli direbbero “E’ trasuto sicc e s’è mis chiatt”, ovvero è entrato magro ed è diventato grasso. Timidamente ci ha sfoderato un “crescendo” di tre vini pazzeschi. Il primo degustato è stato Uvenere, vino da tavola perché in Piemonte non ci sono Igt.

Un blend composto da uve Vespolina, Croatina, Nebbiolo e Bonarda provenienti da vigneti quasi centenari. Vinificato in acciaio, un prodotto fresco e fragrante,  con note di violetta, amarena, ciliegia che si esprimono all’unisono regalando grande piacevolezza gustativa. Il secondo è un Coste della Sesia Doc: misurato in alcolicità e tannino è scattante e verticale. Davvero un’ottima espressione di questa doc.

Il “grasso” del trittico non è una sorpresa:  è il Gattinara Docg Pietro. “Il seduttore guarda alla vita come fa il guerriero. Vede in ogni individuo un castello cinto da mura da assediare” citava Robert Greene nel libro “L’arte della seduzione”.

Il Gattinara Docg Pietro è proprio un guerriero seducente: provocante il suo colore granato, tentatore all’olfatto che è un tripudio di ciliegie sotto spirito, violette essicate e  spezie dolci. Al palato sorso dopo sorso esprime tutta la sua complessità. L’apoteosi dell’eleganza. In parole povere: buonissimo.

Giornate intense dunque quelle del Vinitaly. Tanti assaggi tra cui nè segnaliamo anche altri. Forse uno dei migliori tagli bordolesi per eleganza e struttura: il Tenuta San Leonardo Terre di San Leonardo 2013 Vigneti delle Dolomiti Igt.

Il Perlè Bianco di Ferrari 2007 seppur appena sboccato e quindi diverso da quello che potrà essere. Ha un’elevata acidità, superiore al 2006, meno struttura, ma un bouquet floreale e una freschezza memorabili.

Non possiamo non citare il Metodo Classico Brut Pinot Bianco delle Terre di San Rocco. 36 mesi di sboccatura per un non dosato con un naso complesso di fiori bianchi e frutta tropicale. Difficile trovare chi vinifica Pinot Bianco in purezza. Sempre in tema di bollicine, menzione speciale per il Blanc de Noir “Farfalla” di Ballabio.

Un pas dosè fatto benissimo, già tre bicchieri Gambero Rosso: una cantina che dà lustro all’Oltrepò Pavese, punto di riferimento assoluto del territorio. Tra i rossi, portiamo a casa un assaggio del Barolo Docg di Oddero, Vigneto Brunate: non ha bisogno di presentazioni, sicuramente, a dispetto di altri Barolo regala qualcosa di più al palato, un vino elegante di altissimo livello. Tra i vini passiti, nei quali è raro trovarne di non stucchevoli, ci ha ammaliato il passito Nectaris di Kerner Valle Isarco.

Davvero un bel bere, con la giusta presenza aromatica. Ci siamo fatti nuovamente sedurre dall’Oseleta di Zymè: naso balsamico, tannino presente, molto vigoroso conserva allo stesso tempo acidità e freschezza, un equilibrio non facile, ma un grande vino.

Lo avevamo già degustato durante la nostra visita in cantina. Infine, consigliamo un Montello Colli Asolani Doc, il Rosso dell’Abazia di Serafini e Vidotto a base di Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot: un rosso che non deluderà mai. C’è poco da dire, un grande vino robusto e potente con un naso ineguagliabile e grandi note speziate. (Viviana Borriello – Johnny Iannantuono)

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Alla scoperta dei migliori vini italiani Lazio tra le Mura del Valadier

Si rinnova per il quarto anno consecutivo la collaborazione tra Luca Maroni, il Comune di Frascati e il Consorzio Tutela Denominazioni Vini Frascati. Dal 4 al 6 Novembre 2016, la cittadina laziale ospiterà presso le Mura del Valadier, la quarta edizione de “I Migliori Vini Italiani – Lazio”: un’occasione per pubblico ed operatori di conoscere un territorio ricco di tradizioni enogastronomiche da degustare. La manifestazione si inserisce all’interno del più ampio progetto iniziato ormai da qualche anno, di promozione territoriale dell’area di Frascati che suggella il rapporto sinergico tra le Istituzioni e le diverse realtà presenti.

«Occorre costruire una rete che coinvolge tutti gli operatori, i produttori, i commercianti, gli albergatori, in modo da rilanciare la Città di Frascati come Capitale del vino. Per questo ritengo questa manifestazione di fondamentale importanza per il sostegno e la crescita della filiera vitivinicola del territorio tuscolano – dichiara il Commissario Straordinario Bruno Strati – La qualità dell’organizzazione, il fatto che porti sul territorio le eccellenze regionali e le accosti alle produzioni del Frascati Docg e Doc, dando loro risalto e contribuendo a comunicarne le virtù presso il grande pubblico sono elementi importanti che mi hanno spinto ad accogliere subito la proposta». Quella di quest’anno sarà un’edizione particolarmente importante per il Consorzio Tutela Denominazioni Vini Frascati, che oltre ad avere una nuova guida nel Presidente Paolo Stramacci, festeggerà il Cinquantenario dell’istituzione della Denominazione Frascati. Ed è nel Cinquantenario, che il Presidente Stramacci individua «il nuovo punto di partenza per costruire nuove iniziative di valorizzazione del Frascati e del suo territorio». Numerose le aziende vitivinicole laziali che hanno già confermato l’adesione, ribadendo la loro volontà di veder crescere il “Sistema Frascati”.

L’apertura al pubblico nei tre giorni della manifestazione sarà arricchita da degustazioni guidate ed assaggi dei prodotti di cui il territorio è ricco. Nella giornata di Sabato 5 Novembre alle ore 18.00, una sessione di degustazione dedicata al Consorzio Tutela Denominazioni Vini Frascati: Luca Maroni guiderà la degustazione alla presenza del Presidente e dei Consorziati. Oltre al vino, protagonista dell’evento sarà la musica: ad accompagnare le degustazioni, il repertorio di Antonio Magli e Andrea Polinelli che intratterranno gli ospiti e il pubblico con interventi musicali che attraversano generi differenti che vanno dalla rilettura dei classici jazz a temi provenienti dal repertorio pop-rock più moderno fino a composizioni contemporanee originali. Anche in questa edizione Luca Maroni selezionerà le realtà maggiormente rappresentative della produzione vitivinicola della Regione, che saranno premiate nella serata di Venerdì 4 Novembre 2016 ore 19.30 presso le Mura del Valadier.

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