Dalla Guida Top 100 Migliori Vini italiani 2025 di Winemag: Vittoria Doc Frappato 2023 Vigna Biddine Sottana 2023 – Vino di Contrada, Valle dell’Acate (13,5%).
Fiore: 8.5 Frutto: 9.5 Spezie, erbe: 9 Freschezza: 7.5 Tannino: 6.5 Sapidità: 7.5 Percezione alcolica: 5.5 Armonia complessiva: 9.5 Facilità di beva: 9 A tavola: 9 Quando lo bevo: subito / oltre 3 anni
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
Ecco i migliori vini rossi siciliani a meno di 20 euro, grazie agli assaggi alla cieca a Sicilia en Primeur 2024. Le anteprime siciliane sono l’evento enologico di punta dell’isola, che vede la partecipazione delle cantine associate ad Assovini Sicilia. Dopo i migliori vini bianchi siciliani a meno di 20 euro, proseguono così le pubblicazioni dedicate al racconto dei vini della Sicilia, attraverso i migliori assaggi a Sep 2024, suddivisi per fascia prezzo. Domani sarà la volta dei rosati.
CANTINA
ETICHETTA
ANNO
UVE
PROV
DOC / IGP
CERT.
PREZZO
CANTINA CHITARRA
Cutò Frappato
2022
Frappato
TP
IGP Terre Siciliane
–
8,00 €
CANTINA CHITARRA
Cutò Nero d’Avola
2021
Nero d’Avola 100%
TP
DOC Sicilia
–
8,00 €
PRINCIPE DI CORLEONE
Ridente Orlando
2022
Syrah 100%
PA
DOC Monreale
–
9,00 €
CASTELLUCCI MIANO
Nerod’Avola
2022
Nero d’Avola 100%
PA
DOC Sicilia
–
9,00 €
DUCA DI SALAPARUTA
Autentico di Sicilia Nero d’Avola
2023
Nero d’Avola 100%
CL
DOC Sicilia
–
9,50 €
FEUDO ARANCIO
Nero d’Avola Feudo Arancio
2022
Nero d’Avola 100%
RG
DOC Sicilia
–
10,00 €
DUCA DI SALAPARUTA
Passo delle Mule
2022
Nero d’Avola 100%
CL
DOC Sicilia
–
12,00 €
PRINCIPI DI BUTERA
Amira
2021
Nero d’Avola 100%
CL
DOC Sicilia
–
12,00 €
PRINCIPI DI BUTERA
Deliella
2017
Nero d’Avola 100%
CL
DOC Sicilia
–
12,00 €
PLANETA
Frappato
2023
Frappato
RG
DOC Vittoria
BIO
12,50 €
TENUTE NAVARRA
Scurò
2021
Nero d’Avola 100%
CL
DOC Sicilia
–
13,30 €
VALLE DELL’ACATE
Il Frappato
2023
Frappato
RG
DOC Vittoria
BIO
15,00 €
MASSERIA DEL FEUDO
Syrah
2022
Syrah 100%
CL
DOC Sicilia
BIO
15,00 €
MASSERIA DEL FEUDO
Viarossa
2021
Nero d’Avola 100%
CL
DOC Sicilia
BIO
15,00 €
TENUTE LOMBARDO
Nero d’Altura
2021
Nero d’Avola 100%
CL
DOC Sicilia
–
15,00 €
VALLE DELL’ACATE
BDN Cerasuolo di Vittoria DOCG Classico
2021
Nero d’Avola 60%, Frappato 40%
RG
DOCG Cerasuolo di Vittoria Classico
BIO
16,00 €
SANTA TRESA
Cerasuolo di Vittoria DOCG
2021
Nero d’avola, Frappato
RG
DOCG Cerasuolo di Vittoria
BIO
16,00 €
TENUTE NAVARRA
Maribu
2022
Nero d’Avola, Frappato
CL
DOCG Cerasuolo di Vittoria
–
16,35 €
CASA GRAZIA
Laetitya
2022
Frappato
CL
DOC Sicilia
BIO
17,90 €
DONNAFUGATA
Bell’Assai
2022
Frappato
RG
DOC Vittoria
Sostain
18,00 €
DONNAFUGATA
Floramundi
2022
Nero D’Avola, Frappato
RG
DOCG Cerasuolo di Vittoria
Sostain
18,00 €
SANTA TRESA
Senia (Az. Cortese)
2021
Nero d’Avola 100%
RG
DOC Sicilia
BIO
18,00 €
CASA GRAZIA
Victorya
2022
Nero d’Avola 50%, Frappato 50%
CL
DOCG Cerasuolo di Vittoria
BIO
19,90 €
CASA GRAZIA
Emiryam
2020
Nero d’Avola 100%
CL
DOC Sicilia
BIO
20,00 €
Il focus di Sicilia en Primeur 2024 è stata la vendemmia 2023, che ovviamente ha riguardato una piccola parte di vini rossi. In generale, pur affermandosi sempre più come grande terra di vini bianchi – grazie all’Etna Doc, ma non solo – la Sicilia si sta imponendo sempre più anche con i propri vini rossi. Significativo, su questo fronte, il segnale di “alleggerimento” del Nero d’Avola, varietà a bacca rossa simbolo dell’isola.
I vini presentati a Sep 2023 dalle cantine associate ad Assovini Sicilia sembrano registrare positivamente il cambio di tendenza nelle scelte dei consumatori. Anche i rossi siciliani paiono dunque sempre meno condizionati da alcol e “sovraconcentrazioni”, garantendo un’agilità di beva maggiore. Minore anche l’incidenza del legno nuovo. Grandi passi avanti che non riguardano solo il Nero d’Avola. Sempre più profilate varietà come il Frappato (nella Docg Cerasuolo di Vittoria, ma non solo) e ottime sorprese anche sul fronte del Syrah.
Migliori vini rossi siciliani a meno di 20 euro, report Sicilia en Primeur 2024 Assovini Sicilia
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Tre vini dagli ottimi punteggi – Vittoria Doc Frappato Vigna Biddine Sottana 2023 vino di contrada: 95/100; Grillo Doc Sicilia 2023 Zagra: 90/100 e Vittoria Doc Frappato 2023 Il Frappato: 92/100 – e un approccio alla viticoltura sostenibile per vocazione, non per questioni di marketing, valgono a Valle dell’Acate il riconoscimento di “Cantina Bio dell’anno” 2025 per la Guida Top 100 Migliori vini italiani.
Condotta oggi da Gaetana Jacono, sesta generazione della famiglia fondatrice, Valle dell’Acate sorge a Feudo Bidini, in provincia di Ragusa. Si tratta di uno dei tanti siti di rilevanza archeologica della Sicilia, puntellato da 70 ettari di vigneti dislocati sui colli disegnati dal fiume Dirillo, a cui si deve il nome della valle (in epoca romana era chiamato Achates, “Acate”). A posare la prima “prima pietra” del progetto vitivinicolo che conta oggi su una produzione di 400 mila bottiglie annue, fu Giuseppe Jacono alla fine dell’Ottocento.
All’epoca, Vittoria era il centro siciliano più attivo nell’esportazione del vino destinato al mercato francese e vino simbolo del ragusano, il Frappato, era già all’epoca esportato dal porto di Scoglitti a Marsiglia, in botticelle di castagno. Lo spirito imprenditoriale della famiglia porta, sin dagli inizi del Novecento, ad introdurre un innovativo sistema di pigiatura dell’uva, con moderni torchi accanto allo storico Palmento. L’azienda agricola assume nel 1981 il nome di Valle dell’Acate, per iniziativa di Giuseppe Jacono Jr, padre di Gaetana Jacono, entrata in azienda nel 1996 con un impatto decisivo sul brand e sul fronte dell’internazionalizzazione del Frappato Docg.
Obiettivi che vengono perseguiti senza perdere di vista la sostenibilità ambientale. Valle dell’Acate è infatti impegnata nella viticoltura biologica e sostenibile e, proprio sotto la guida dell’illuminata imprenditrice Gaetana Jacono, l’azienda ha intrapreso un percorso volto alla sostenibilità ambientale, con l’obiettivo di produrre vini che rispettino il territorio e le tradizioni locali. La conversione verso l’agricoltura biologica è stata «una scelta consapevole, per garantire il minimo impatto ambientale, preservando al contempo la qualità delle uve e dei vini».
VALLE DELL’ACATE E LA SOSTENIBILITÀ, DA SEMPRE
L’attenzione della cantina alla biodiversità, al rispetto dei cicli naturali e all’uso di tecniche ecocompatibili riflette il profondo legame con il territorio della Sicilia sud-orientale, ben oltre la semplice certificazione biologica. Valle dell’Acate adotta infatti numerose pratiche che mirano a ridurre l’impatto ambientale in tutte le fasi della produzione. Sul fronte del risparmio idrico, la “Cantina Bio dell’anno” per la Guida Top 100 winemag 2025 persegue una gestione oculata delle risorse idriche, fondamentale in una regione come la Sicilia, caratterizzata da estati calde e siccitose. La cantina utilizza sistemi di irrigazione efficienti e tecniche che riducono al minimo l’uso di acqua.
Valle dell’Acate investe inoltre nell’energia solare per alimentare le proprie strutture, riducendo la dipendenza da fonti energetiche non rinnovabili e l’impatto sul clima. Il mantenimento della biodiversità è centrale. Accanto ai vigneti, la cantina promuove la coltivazione di altre specie vegetali e preserva gli ecosistemi naturali, contribuendo alla ricchezza della flora e della fauna locali. Altro caposaldo dell’azienda condotta da Gaetana Jacono è l’economia circolare: l’azienda riduce al minimo gli sprechi, riciclando i materiali di scarto della produzione. Come le vinacce, che vengono riutilizzate per produrre compost organico da impiegare nei vigneti.
VITIGNI AUTOCTONI SICILIANE: IL FOCUS DELLA CANTINA BIO 2025 GUIDA WINEMAG
Il tutto, senza dimenticare che il percorso biologico è strettamente legato alla valorizzazione delle varietà autoctone siciliane. Valle dell’Acate coltiva principalmente vitigni come Nero d’Avola, Frappato, Grillo, Moscato di Noto e Insolia, vero cuore della tradizione enologica della regione. L’approccio biologico diventa così un modo per esaltare le caratteristiche uniche di queste uve, consentendo loro di esprimere al massimo il potenziale aromatico e gustativo e di rispecchiare le peculiarità del territorio. Un vero e proprio approccio olistico, che si riflette qualità enologica e tecnica dei vini di Valle dell’Acate.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
Differenze nelle differenze. Nel «continente in miniatura», come definisce la regione Laurent de la Gatinais, presidente di Assovini Sicilia, la zona sud occidentale è a sua volta un mosaico di diversità, che si conferma tale anche a Sicilia en Primeur 2022.
Un areale, quello che si estende fra Noto (SR) e Vittoria (RG), che punta ad affacciarsi sul mercato con vini identitari e riconoscibili. Non solo sulla base dell’internazionale Syrah, ma soprattutto con gli autoctoni Nero d’Avola, Frappato (leggi Cerasuolo di Vittoria) e Grillo.
Sono convinto che questa zona stia parlando di un Nero d’Avola diverso – sottolinea Filippo Mazzei di cantina Zisola – migliore e di più alto livello. All’inizio, fino ad una decina di anni fa, anch’io ero spaventato dalla percezione che c’era del Nero d’Avola».
«Ce n’era molto sul mercato – aggiunge – ed era un prodotto di prezzo. Ora Noto e Pachino si stanno distinguendo come sottozone in cui questo vitigno dà il meglio di sé. Il nostro limite è solo quello di non avere molti produttori».
IL NERO D’AVOLA
Ne è un esempio il Sicilia Noto Rosso Doc “Doppiozeta”, annata 2018, di Zisola. Nero d’Avola in purezza dai due appezzamenti più vocati della tenuta, tra le tappe toccate dal tour di Sicilia en Primeur 2022. Un vino che fa di struttura e freschezza la sua chiave di lettura. Naso ricco che alterna frutto rosso maturo a spezie delicate ed un tocco boisé. Fine ed elegante.
Coltivazione ad alberello per il Nero d’Avola. Forma di allevamento tradizionale che consente alla vite di proteggere i grappoli dai raggi solari grazie alla folta chioma. Un approccio, quello della coltivazione ad alberello, utilizzato anche Feudo Maccari.
L’azienda, sempre nell’areale di Noto, alleva il Nero d’Avola a partire da marze di proprietà. Una scelta ben precisa fatta per mantenere il più possibile l’identità della singola sotto zona finanche al cuore del clone della vite.
Il Sicilia Doc Nero d’Avola “Nerè”, annata 2019, di Feudo Maccari è un rosso agile ma non banale. Naso intenso che apre sul frutto rosso maturo per poi arricchirsi con piacevoli note di macchia mediterranea ed erbette aromatiche. Di buon corpo ha un tannino presente e vivo cui fa da contraltare la grande freschezza, per un sorso piacevole e beverino.
Meno verticalità e più morbidezza per i Nero d’Avola della zona di Vittoria, nel ragusano, altra zona interessata da Sicilia en Primeur 2022. Il Vittoria Doc Nero d’Avola “Sole e Terra” 2019 di cantina Horus apre su note di marasca, fragola e prugna. Segue una vena speziata con liquirizia in primo piano. Sorso rotondo e pieno con tannino molto vellutato.
Maggiore rotondità per il Sicilia Doc Nero d’Avola “Kudyah” 2019 di Terre di Giurfo. È il frutto surmaturo a guidare lo spettro olfattivo, condito da un tocco di cannella. La buona acidità supporta il sorso e fa da contraltare al corpo pieno ed al tannino.
IL FRAPPATO
Se nel ragusano il Nero d’Avola si esprime con pienezza e rotondità è il Frappato a regalare una bevuta più semplice, agile e moderna. Estremamente godibile il Vittoria Doc Frappato “Belsito” 2020 di Terre di Giurfo. Ciliegia, ribes, mirtillo, un tocco di geranio. Il tannino c’è ma è bilanciato dalla viva freschezza.
Il Vittoria Doc Frappato “Sole e Terra” 2020 di Horus si presenta rosso rubino intenso. Fresco già alla vista. Frutti di bosco, geranio ed un tocco di pepe. Morbido e giustamente tannico regala un sorso gradevole, giovane e scorrevole.
CERASUOLO DI VITTORIA
Dall’unione di Nero d’Avola e Frappato nasce il Cerasuolo di Vittoria, unica Docg Siciliana che non poteva mancare all’appello di Sicilia en Primeur 2022. Il Cerasuolo di Vittoria Docg “Maskaria” di Terre di Giurfo tra il nome proprio da dall’utilizzo dei die due vitigni autoctoni che si “mascherano” vicendevolmente lavorando in modo sinergico.
Ne risulta un vino dal colore rosso rubino molto intenso che apre al naso su note di mora, lampone, ciliegia molto matura. Seguono un piacevole sentore erbaceo ed un tocco di spezie scure. In bocca è scorrevole eppur pieno. Il tannino, vellutato, è supportato da una piacevole freschezza.
Parla la stessa lingua il Cerasuolo di Vittoria Docg “Pittore contadino” 2018 di Horus. L’etichetta è un omaggio a Francesco Giombarresi, pittore di Comiso (RG) famoso per i suoi dipinti della dimensione di un francobollo. Nota speziata più marcata, cacao e liquirizia. Caldo al palato mantiene una piacevole bevibilità.
IL GRILLO
Anche la bacca bianca autoctona più rappresentativa racconta una storia che attraversa il territorio, nell’ambito del tour di Sicilia en Primeur 2022. Se ad est, verso Noto, i vini sono più pieni ed aromatici a ovest, verso Vittoria, i vini si fanno più freschi e diretti.
Il Sicilia Doc Grillo “Olli” di Feudo Maccari è pieno al naso. Fiori e frutta bianca in evidenza. Scorrevole e beverino al palato. Il Sicilia Doc Grillo “Family and Friends”, sempre di Feudo Maccari, ha una maggiore rotondità data la passaggio in legno.
Il Sicilia Doc “Azisa” 2021 di Zisola si completa con 15% di Catarratto. Naso simile ad “Olli” ha in più una nota calcarea ed una maggiore sapidità al palato data dai terreni dell’azienda. Il Sicilia Doc Grillo “Sole e Terra” di Horus ed il Sicilia Doc Grillo “Suliccenti” di Terre di Giurfo risultano invece più semplici e diretti al naso. Più erbacei e meno fruttati con una maggiore vena citrica al sorso.
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(5 / 5) In vendita nei supermercati del circuito Pam, il Gurgò Frappato Syrah 2016 Cantine Paolini rientra nei canoni del disciplinare Terre Siciliane Igp. Un rosso corposo, concentrato, fruttatissimo e morbidone, con sensazioni boisè ben integrate. Eccellente nel rapporto qualità/prezzo per chi cerca un vino rosso rotondo e senza increspature.
Un matrimonio enoico all’insegna della sensualità fra il siculo Frappato e il più nordico Syrah, vitigno a bacca nera originario del Rodano settentrionale, ma in grado di esprimersi su registri di suadente voluttà nei climi caldi. Una scommessa vincente da cui nasce un vino facile e immediato, ma costruito con sapienza, in grado di regalare suggestioni di grande piacevolezza.
LA DEGUSTAZIONE All’analisi sensoriale il Terre Siciliane Igp Frappato Syrah Gurgò di Cantine Paolini esibisce un rubino profondo con screziature purpuree. Intenso nei profumi che esplodono in un trionfo di frutti rossi – ciliegia, fragola, amarena quasi in marmellata – note di gelso, vaniglia e legno tostato.
Sorso morbido e avvolgente con forse un leggerissimo residuo zuccherino, tannini che non danno astringenza, ma volume ed un finale in cui riecheggiano gli sbuffi fruttati del naso arricchiti da sensazioni cioccolatose e vanigliate. Discreta persistenza. Buona qualità organolettica.
L’accompagnamento ideale prevede l’abbinamento con zuppe ricche, primi piatti saporiti, carni alla brace e salumi affumicati.
LA VINIFICAZIONE Il Terre Siciliane Igp Frappato Syrah Gurgò di Cantine Paolini nasce da uve allevate ad alberello su terreno misto prevalentemente calcareo e vendemmiate a mano fra la fine di agosto e l’inizio di settembre. In cantina si effettua una pressatura soffice cui segue la fermentazione alcolica che si protrae per undici giorni a temperatura controllata di 27°. Dopo aver svolto la malolattica, il vino è elevato in botti di rovere per almeno sei mesi, quindi stabilizzato in tini di cemento vetrificato. Dopo l’imbottigliamento affina sei-otto mesi prima di essere immesso alla vendita. Le proporzioni dell’uvaggio prevedono 60% Frappato e 40% Syrah.
Il vigneto Paolini si stende per tremila ettari nel versante meridionale e orientale dei comuni di Marsala, Trapani, Salemi e Mazara del Vallo. L’azienda nasce nel 1964 a Marsala su un territorio storicamente vocato per la viticoltura e oggi vinifica le uve di oltre mille conferitori. La contrada Gurgò vanta un terreno di matrice carsica che dona al vino una peculiare mineralità.
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(4 / 5) Un rosso davvero piacevole e “atipico” figlio del matrimonio tra due vitigni tradizionali siciliani, Nero d’Avola e Frappato, uvaggi di cui è composta anche l’ unica Docg della regione, il Cerasuolo di Vittoria.
Sotto la lente di ingrandimento di vinialsuper il Terre Siciliane Igt Nero d’Avola e Frappato Irmàna vendemmia 2015 di Corvo, etichetta numericamente importante e ben distribuita in grande distribuzione, da sud (in questo caso) a nord.
LA DEGUSTAZIONE Di colore rosso rubino il Terre Siciliane Igt Irmàna di Corvo è un vino di media densità. Il naso, elegante e fine è impostato principalmente sul frutto con evidenti note di marasca, mora e fragola, delicate note floreali e sbuffi vegetali.
La piacevolezza olfattiva è totalmente confermata al palato. Un ingresso soffice e suadente avvolge la bocca ed è lì che torna e ritorna la marasca. Il sorso è solcato da una scia semi aromatica di maraschino.
Un’esplosione di frutta, che si propaga come il succo di una caramella ripiena una volta masticata. Una buona freschezza stimolante, abbinata ad una gradazione leggera (12,5%) e ad un corpo non “pesante” sono le caratteristiche che fanno del Terre Siciliane Igt Irmàna un buon compagno in tavola.
Una bevuta lieve che con un buon rapporto qualità prezzo allieta la pesantezza (talvolta) della quotidianità. In cucina si può accostare a piatti di pesce saporito, pasta, carni bianche complesse o rosse semplici e formaggi mediamente stagionati.
LA VINIFICAZIONE Il Terre Siciliane Igt Irmàna di Corvo è ottenuto da uve Nero d’Avola provenienti da vigneti siti in Sicilia sud-occidentale e uve Frappato allevate nella provincia di Agrigento su terreni misti tendenti al calcareo con il sistema a contro spalliera.
Le uve, raccolte a mano a perfetta maturazione vengono vinificate tradizionalmente con macerazione sule bucce (tre giorni il Frappato e sei giorni il Nero d’Avola) e con assemblaggio a malolattica effettuata.
Successivamente il vino matura almeno cinque mesi in cemento vetrificato e affina per ulteriori due mesi in bottiglia in cantina alla temperatura di 12°-16°. Corvo è un marchio storico siciliiano facente parte del gruppo Duca di Salaparuta , il primo gruppo vitivinicolo dell’isola di proprietà di Illva Saronno Holding.
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(2 / 5) Non è certo il miglior Frappato in vendita in Gdo il Terre Siciliane Igt Frappato 2014 Nuttata di Cantine Madaudo. Quello che poteva essere uno dei fiori all’occhiello della “Collezione di 9 etichette” che la cantina di Villafranca Tirrena dedica alle “notti stellate di Sicilia”, si rivela piuttosto un prodotto più vicino alla base che alla media qualitativa della gamma di vini siciliani presenti nei supermercati italiani. Al limite della definizione di “vino quotidiano”. Tant’è.
LA DEGUSTAZIONE
Nel calice, il Frappato Nuttata Madaudo si presenta di un viola sostanzialmente impenetrabile. Al naso la parte migliore: buona intensità delle note di frutti di bosco e ribes, tra le quali fa capolino uno spunto vegetale che ricorda il peperone tipico del Cabernet (ma l’uvaggio utilizzato è 100% Frappato). Sempre sul terreno dei richiami vegetali, la carruba. Infine, all’olfatto, spazio anche per una spezia tanto comune nei vini siculi, il pepe nero.
Veniamo dunque all’esame gustativo, che determina la sostanziale bocciatura di quest’etichetta. L’acidità è spiccata, al limite del disturbante. Le belle note di frutti rossi avvertite al naso sforano nel citrico, nell’acerbo. Una sensazione appesantita dai 13 gradi di percentuale d’alcol in volume: letteralmente stonanti. Addio, dunque, alla piacevolezza della beva che ci si può attendere da un Frappato. E addio al corretto abbinamento (potenziale) con salumi, formaggi di media stagionatura, primi leggeri e antipasti in generale. Neanche da citare la possibilità di abbinamento con il pesce (tonno).
LA VINIFICAZIONE Le uve Frappato crescono nei vigneti di proprietà di Cantina Madaudo, nella Sicilia Occidentale. In seguito alla selezione e alla diraspatura, gli acini vengono posti a macerare e fermentare per circa 15 giorni a temperatura controllata. La fermentazione malolattica viene svolta in vasche d’acciaio inox. Anche l’affinamento avviene in inox per circa 3 mesi e successivamente in botti di rovere francese, per altri 3 mesi. Una volta imbottigliato il vino rimane a riposare in magazzino per 1-2 mesi, prima di essere commercializzato. Il Frappato Terre Siciliane Igt Nutatta di cantine Madaudo è un vino da consumare entro 3 anni dalla vendemmia.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
(4 / 5) Mai pensato di abbinare un vino rosso al pesce? Il Frappato Doc Vittoria fa al caso vostro. Per le sue caratteristiche è abbinabile a scampi, tonno, spigola, sushi. Ma non per questo disdegna l’accostamento a carpacci di vitello e formaggi freschi. Un vino eclettico, insomma, il Frappato Doc Vittoria dell’Azienda Vitivinicola Judeka, giovane realtà siciliana che si è affacciata prepotentemente sul panorama della distribuzione organizzata italiana. Etichette colorate e accattivanti, ma anche solidi contenuti: come dimostra il bronzo al Decanter World Wine Award 2014 e la segnalazione sulla guida Berebene 2015 del Gambero Rosso, conquistati dalla bottiglia che finisce oggi sotto la lente di ingrandimento di vinialsupermercato.it. Versato nel calice, il Frappato Doc Vittoria Judeka si veste di un rosso rubino tenue, ma acceso. Al naso giungono dapprima note floreali (rosa e viola) e fruttate di ciliegie, more e fragole, che poi lasciano spazio a sentori speziati di liquirizia dolce e zafferano. In bocca è asciutto, di corpo, caldo a livello d’alcolicità e rotondo. Ottima l’acidità, che rende questo Frappato fresco. Molto piacevole la sensazione salina data da una sapidità capace di aggiungere freschezza alla beva, che richiama nuovamente i frutti rossi. Il tannino è elegante, in un quadro giustamente tannico. Il finale persistente, sapido. Ottimo prodotto per qualità prezzo, il Frappato Doc Vittoria Judeka è in definitiva molto più di una semplice bottiglia acquistabile al supermercato, costituendo per i neofiti una bella occasione di sperimentare un vino rosso col pesce. La vinificazione avviene in maniera tradizionale, con macerazione delle bucce per 6-8 giorni a 20-22°, in vasche d’acciaio inox. Seguono 6 mesi di affinamento in cemento. L’azienda Vitivinicola Judeka nasce nel 2007 a Caltagirone, Catania, dall’idea di un gruppo di giovani imprenditori siciliani, guidati da Valentina Nicodemo, a cui viene riconosciuta “una leadership da vero battistrada”. “L’azienda – si può leggere sul sito Internet aziendale – in origine si caratterizza per la sua struttura leggera. Tale forma viene man mano modificata, all’inizio con l’acquisizione dei primi terreni, subito dopo con l’impianto dei vigneti, ed infine con la realizzazione della cantina”. Un gruppo di giovani che oggi una certezza in più: quella di aver costruito il proprio vissuto “in una terra magica”, con l’auspicio “che si trasformi nella speranza per tutti i giovani siciliani” come loro.
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