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La birra preferita dagli italiani? Quella sostenibile e con ingredienti naturali

Cresce sempre più l’attenzione degli italiani nei confronti della qualità dei prodotti della tavola. Per ben 8 connazionali su 10 il binomio alimentazione sana e piacere per il cibo e per le bevande è fondamentale. Un consumatore su due si informa su ciò che mangia e beve, prediligendo cibi e bevande genuini (54%) di cui si conoscono le proprietà nutrizionali (49%).

Non fa eccezione la birra, scelta da un italiano su due per i suoi ingredienti semplici e naturali e per la varietà di tipologie e gusti che offre. Vengono tra l’altro predilette aziende impegnate nella salvaguardia del pianeta. A farlo sono soprattutto i giovani, precisamente la fascia di età tra i 25 e i 34 anni (ben il 54%).

LO STUDIO DI ASSOBIRRA

Sono queste, in sintesi, alcune delle evidenze dell’indagine condotta da Bva Doxa per il Centro Informazione Birra (Cib) di AssoBirra. Una fotografia periodica sul mondo birrario italiano, attraverso lo sguardo dei consumatori, dei principali player della filiera birraria e della stessa AssoBirra.

«La birra – dichiara Andrea Bagnolini, Direttore Generale di AssoBirra – risponde perfettamente ai bisogni del consumatore italiano. Quella degli italiani per la birra è una passione che cresce e si rafforza, legandosi a doppio filo a un insieme di valori in cui la birra è percepita: autentica, genuina e irrinunciabile durante i momenti di relax e condivisione, oltre che versatile e bevanda da pasto».

FRESCHEZZA, GUSTO, RELAX E GIOIA DI STARE INSIEME

Bva Doxa ha chiesto agli italiani di evocare alcune immagini legate alla birra. Per il campione intervistato , birra vuol dire “sole, campo di grano, giornata, montagna, brezza“. Per altri, la birra è “una vacanza in una sorsata” e dunque ricorda “la riva, il mare, la spiaggia e il tramonto”.

La birra è descritta come “l’ingrediente per stare bene in compagnia” con parole come “serata, amico, insieme, tavola”. Inoltre nel 47% dei casi viene descritta come “fresca” e come “gustosa” nel 30%.

Di birra ce n’è per tutti i gusti, come le preferenze degli italiani che, infatti, spaziano tra le varie caratteristiche, in particolare quando si parla di gusto: il 52% degli intervistati lo preferisce leggero, soprattutto le donne (56%) e i giovani nella fascia di età tra i 25 e i 34 anni (60%), mentre il restante 48% predilige un gusto intenso.

SOSTENIBILITÀ E SICUREZZA ALIMENTARE

Continua a crescere l’interesse degli italiani per la sostenibilità a tutto tondo. Secondo il parere degli intervistati da il processo produttivo avviene in modo controllato e sicuro, attraverso l’impiego di materie prime di alta qualità e nel rispetto della tradizione di ciascuna tipologia di birra.

Una filiera, quella della birra, che genera un valore compreso tra i 240 e i 270 milioni di euro e coinvolge tra le 32 e le 35 mila aziende agricole in tutto il Paese ed è dunque un asset strategico per l’agricoltura italiana che deve essere oggi più che mai valorizzato e tutelato attraverso misure che ne incentivino la produzione.

«Le prospettive di sviluppo della filiera dell’orzo da birra sono positive, e lo saranno ancor di più, se si riuscirà a strutturare delle filiere anche a declinazione geografica ben definita – conferma Francesco Postorino, Direttore Generale di Confagricoltura – Il bilancio di autosufficienza registra una crescita rilevante dal 60 al 70% negli ultimi 10 anni».

PAROLA ALLA FILIERA

«Si potrebbe utilizzare un supporto economico finalizzato alla realizzazione di contratti di filiera tra produttori di orzo, birrifici e malterie – prosegue Postorino – nonché specifiche misure nei singoli piani di sviluppo rurale delle Regioni. A partire da queste si potrebbero poi individuare le singole realtà più competitive e definire modalità di sostegno di progettualità di distretto agroindustriale vero e proprio».

Il Direttore Generale di Confagricoltura auspica una connessione tra la produzione birraria e quella agricola che vede come una preziosa opportunità di mercato «a condizione – ha aggiunto – che agli imprenditori agricoli venga riconosciuta una parte del valore aggiunto creato dalla provenienza nazionale delle materie prime».

Della stessa opinione AssoBirra: «Da tempo – sostiene Bagnolini – abbiamo instaurato un dialogo proattivo con tutti i player perché siamo convinti che, in un momento come quello attuale che vede il Paese alle prese con la gestione dell’uscita da un’emergenza sociale ed economica senza precedenti, diventi imprescindibile mettere a punto le azioni di sistema che consentano di promuovere e valorizzare le filiere».

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Approfondimenti

Accordo Confagricoltura Amazon per la digitalizzazione delle imprese agricole

Confagricoltura e Amazon hanno stretto un accordo che ha l’obiettivo di supportare le aziende agricole e agroalimentari nella digitalizzazione, in uno scenario in cui l’economia digitale sta apportando cambiamenti positivi nella gestione delle attività di imprese e professionisti del settore.

Gli iscritti a Confagricoltura avranno così accesso al programma “Accelera con Amazon“, il percorso di formazione gratuito realizzato in collaborazione con Ice – Agenzia per la promozione all’estero, Mip Politecnico di Milano Graduate School of Business, Confapi – Confederazione italiana della piccola e media industria privata, e Netcomm, il Consorzio del Commercio Digitale Italiano.

LO STUDIO

Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio Smart Agrifood School of Management del Politecnico di Milano e del Laboratorio Ride (Research & Innovation for Smart Enterprises) dell’Università degli Studi di Brescia, l’agroalimentare italiano ha raggiunto nel 2020 un valore di 540 milioni di euro e l’Agricoltura 4.0 ha registrato una crescita del 20% rispetto all’anno precedente.

L’accordo con Amazon – dice Francesco Postorino, direttore generale Confagricoltura – è una grande opportunità per le imprese agricole che si vogliono avvicinare al mercato digitale, perché permetterà di mettere a disposizione, attraverso il nostro ente di formazione Enapra, corsi di formazioni specifici per le Pmi del mondo agricolo e agroalimentare».

A partire dalla fine di maggio Confagricoltura terrà quattro Webinar dal titolo “Agri-Digital, l’innovazione del digitale a supporto del Business” affrontando temi come i nuovi approcci al consumo e acquisto di prodotti alimentari, lo sviluppo dell’e-commerce di prodotti alimentari in Italia e all’estero, Marketing 4.0 e sostenibilità.

IL BOOTCAMP

A completamento del percorso di formazione proposto alle imprese agroalimentari nel mese di ottobre sarà possibile partecipare a un bootcamp, ovvero un corso intensivo digitale gratuito, progettato da Mip Politecnico di Milano e tenuto da Amazon della durata di una settimana. Il bootcamp, dedicato a 100 piccole e medie imprese e startup, include un percorso su misura per sviluppare le competenze digitali per vendere online.

L’integrazione dei processi tecnologici e digitali nel settore dell’agricoltura del nostro Paese, che ha un peso del 15% sul Pil italiano – sottolinea Ilaria Zanelotti, Marketplace Director Amazon Italia – è ancora in una prima fase di sviluppo. I webinar e il bootcamp in programma consentiranno alle Pmi di approfondire l’impatto delle tecnologie sul mondo dell’agribusiness».

Le aziende avranno cosi modo di «comprendere i passi necessari per digitalizzare processi e cultura aziendale, verificare concretamente lo stato di salute digitale della propria impresa e conoscere gli step operativi per avviare un progetto di e-commerce per la commercializzazione verso altre aziende e verso i clienti finali».

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