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Onav riparte con prudenza e fiducia

Riprendono le attività di Onav in uno sentimento incoraggiante per le attività future. Prudenza e fiducia sono le parole d’ordine di questo momento importante per gli assaggiatori e i soci, che si preparano a partecipare a corsi ed eventi reali.

“Ci siamo adeguati alle normative rispettando il distanziamento fisico e tutte le procure per ridurre il rischio di contagio. I nostri soci sono dotati di bicchieri personali e quindi l’aspetto degustazione è molto facilitato. La sanificazione degli ambienti e l’adozione di materiale digitale invece che cartaceo sono scelte positive che manterremo anche in futuro” – Afferma il Direttore Onav Francesco Iacono.

La sezione di Monza è stata la prima che, la scorsa settimana, ha organizzato la “Dieci sfumature di Pinot Grigio“, cui seguirà ora un ricco calendario nazionale di incontri e lezioni. Una bella ripartenza sebbene Onav non si sia mai fermato.

Onav, fin dall’inizio del lockdown, ha realizzato webinar su tema importanti come i vini naturali, l’utilizzo delle anfore, i vitigni resistenti ma si è impegnata anche nel promuovere eventi coinvolgenti sui social come i contest La Buona Novella, Scattidivino e l’iniziativa IlVinociunisce.

Anche la didattica si è spostata in modalità virtuale, basti pensare che il corso del Sumav, Scuola Universitaria per Maestri Assaggiatori di Vino, ha visto i ben 100 studenti seguire le ultime lezioni e sostenere l’esame finale in modalità on line.

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Onav pensa a un corso sui vini naturali, espressione dei vignaioli “anarchici”

FOGGIA – Un corso dedicato ai vini “non convenzionali“: naturali, biodinamici, ancestrali. Ci sta pensando Onav, l’Organizzazione nazionale assaggiatori di vino. Ad aprire alle nuove frontiere della viticoltura è il direttore nazionale Francesco Iacono, intervenuto il 19 febbraio all’Università degli Studi di Foggia al convegno “I vini non convenzionali. Nuove filosofie ed approcci metodologici alle produzioni vitivinicole”.

Accanto a Iacono – membro tra l’altro del Comitato scientifico Onav – Enzo Mescalchin del Dipartimento Ambiente e agricoltura di montagna della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige (TN). Tra i relatori anche Antonio Seccia e Giuseppe Lopriore, docenti del Dipartimento di Studi Umanistici e del Dipartimento di Scienze Agrarie del polo universitario pugliese.

“La nostra organizzazione, sin dalla sua fondazione nel 1951, ha come finalità la conoscenza del vino approfondita dal punto di vista della degustazione e di ciò che sta dietro alla bottiglia. Per questo abbiamo deciso di sviluppare anche il tema del vini non convenzionali, che definisco quasi ‘anarchici’“, riferisce il portale online ufficiale dell’Onav, riportando le parole pronunciate da Francesco Iacono al convegno.

“Un’anarchia – continua Onav News, nell’articolo firmato da Guido Montaldo – intesa nella migliore accezione, che sta a significare, secondo la definizione di Pierre Joseph Proudhon, il rispetto dell’individualità delle scelte e delle decisioni del produttore. Su questo tema Onav sta già studiando un corso dedicato”.

“C’è ancora il preconcetto da parte di molti che il vino naturale significhi rifiuto della scienza e assecondamento del corso della natura – ha aggiunto Iacono – ma non è così. Produrre un vino non convenzionale oggi significa avere una perfetta padronanza della fisiologia della vite e dell’enologia, per intervenire il meno possibile con l’obiettivo di ottenere un vino espressione di un terroir e di una filosofia produttiva precisa”.

“Un tema attuale – conferma Onav News – sul quale è già allo studio un corso Onav dedicato. Una definizione forte per una tematica di grande attualità: la realtà dei vini non classificabili in modo convenzionale”.

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