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Viticoltura eroica e muretti a secco: il vino del Trentino “riparte” dalla Val di Cembra


CEMBRA LISIGNAGO –
Si gioca tutta sulla sponda sinistra del fiume Adige la partita col futuro del vino del Trentino. I 700 chilometri di muretti a secco e lo spettacolo offerto dai vigneti verticali della Val di Cembra – vero e proprio manifesto urlato della viticoltura eroica – sono l’asso nella manica di un territorio che cerca riscatto, non solo al cospetto dei vicini di casa altoatesini.

È un moto d’orgoglio sincero e accorato, di fatto, quello che si solleva da Cembra Lisignano (TN) nella giornata di apertura della XXXII edizione della Rassegna Müller Thurgau: Vino di Montagna. Ieri l’inaugurazione dell’evento che prosegue fino a domenica 7 luglio tra degustazioni a Palazzo Maffei, appuntamenti di approfondimento a tema vino ed esperienze orientate a scoprire la Valle di Cembra e i suoi tesori.

La sfida nella sfida per il futuro del vino del Trentino sarà il riconoscimento a “Paesaggio rurale storico” della Val di Cembra. Un percorso avviato nel 2015 dalle comunità locali, che vede coinvolte tutte le realtà del pubblico e del privato, unite allo scopo di “fare rete per l’obiettivo comune”.

Il dossier per la candidatura, tuttora in fase di redazione, sarà consegnato dal presidente del Comitato promotore, Damiano Zanotelli, al ministro Gian Marco Centinaio, che ha già accolto con favore l’ipotesi Val di Cembra.

Un passaggio propedeutico al riconoscimento di “Patrimonio agricolo a rilevanza mondiale” (Ghias), rete istituita dalla Fao di cui fanno già parte la “Fascia olivata Assisi-Spoleto” e – dal novembre 2018 – le colline del Soave, in Veneto.

IL TRENTINO DEL FUTURO

“Vogliamo fare un salto vero, dalla qualità all’eccellenza. La qualità, ormai, è data per assodata. L’eccellenza no. Ed è proprio all’eccellenza che dobbiamo puntare con il vino del Trentino, trainando così anche il discorso della remunerazione delle uve”. Parole e musica del presidente del Consorzio di tutela vini del Trentino, Pietro Patton.

Gli fa eco Francesco Antoniolli, numero uno della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino: “Quello del Müller Thurgau e della sua Rassegna è un esempio virtuoso nell’ambito delle iniziative a sfondo enogastronomico della nostra regione. La sua sede d’elezione è la Val di Cembra, territorio che nell’unità ha saputo trovare la strada maestra, riuscendo a trasformare un evento solo ‘tecnico’ in uno di richiamo enoturistico”.

“Oltre alla qualità dei vini – aggiunge Simone Santuari, presidente della Comunità Val di Cembra – il valore aggiunto della Val di Cembra è l’aver puntato da sempre sulla sostenibilità. Non a caso stiamo lavorando a un collegamento, tramite pista ciclabile, tra la Rotaliana e Val di Fassa: un modo per dare ulteriore valore economico e sociale al nostro territorio”.

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Francesco Antoniolli confermato presidente della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino

TRENTO – Nel corso del Comitato di Gestione svoltosi martedì 28 maggio, Francesco Antoniolli (Trento e Valsugana) è stato confermato Presidente della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino per il triennio 2019-2021.

Completano il Comitato di Gestione Daniele Endrici (Piana Rotaliana) e Rosario Pilati (Colline Avisiane, Faedo e Valle di Cembra) per il mondo del vino, Francesco Armanini (Lago di Garda-Dolomiti di Brenta) per i produttori gastronomici, accompagnati dai loro vice Stefano Delugan, Luca Miorandi, Francesco Anderlini, Vera Rossi e Andrea Santuliana.

Una scelta di continuità, dunque, visto che il ristoratore guida l’Associazione di promozione del territorio e delle sue eccellenze dal 2013, anno della sua fondazione a seguito della decisione delle cinque Strade dei territori di Trento-Valsugana, Vallagarina, Piana Rotaliana, Lago di Garda-Dolomiti di Brenta, Colline Avisiane Faedo e Valle di Cembra di riunirsi in un unico ente.

Sono onorato della fiducia nuovamente accordatami – dichiara Francesco Antoniolli – . In questi ultimi anni l’Associazione è cresciuta molto.

C’è sicuramente bisogno di un cambio di mentalità per poter stare al passo con i tempi e rispondere adeguatamente alle richieste del turista enogastronomico e alle istanze dei nostri 370 soci.

Il mio impegno, in questo senso, sarà sempre maggiore, ma sono certo che potrò contare sulla collaborazione di un gruppo altrettanto convinto della necessità di seguire la stessa strada”.

Gli fa eco il vicepresidente Sergio Valentini (Vallagarina), che da sempre ha creduto nel progetto delle Strade del Vino e dei Sapori, tanto che nel lontano 2003 fece parte del gruppo che fondò quella della Vallagarina, la prima di tutto il Trentino.

“Ricevo con piacere questo incarico – dichiara Valentini – che seguirò continuando a lavorare per stimolare nuove progettualità che possano avvicinarsi il più possibile e in maniera concreta ai bisogni dei nostri associati.

“Metto dunque volentieri la mia esperienza e il mio entusiasmo a servizio di un’Associazione che già sta lavorando bene con l’obiettivo di contribuire a renderla la rete più autorevole e importante per il bene di tutte le realtà che ne fanno parte”, conclude il vicepresidente.

Una duplice rappresentanza della categoria della ristorazione che, di fatto, fa sintesi promozionale tra il mondo delle produzioni enologiche e gastronomiche. In occasione della prossima riunione del Comitato di Gestione verrà condivisa la strategia operativa per il prossimo triennio e affidate ai singoli membri le deleghe operative relative ai macroambiti di attività.

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La Strada del Vino e dei Sapori del Trentino tra bilancio e futuro


TRENTO –
Si è svolta ieri alla Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige, l’annuale Assemblea ordinaria della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino, alla presenza dell’Assessore Provinciale all’agricoltura, foreste, caccia e pesca Giulia Zanotelli, del Presidente del Consorzio Vini del Trentino Pietro Patton, del Presidente dell’Istituto Tutela Grappa del Trentino Mirko Scarabello, di Trentino Marketing e di numerosi rappresentanti delle istituzioni del territorio.

Prima di iniziare la propria relazione, il Presidente Francesco Antoniolli ha voluto ringraziare la Fem per l’ospitalità e, in particolare, il Presidente Andrea Segrè, presente in sala, annunciando la nuova collaborazione proprio con l’Istituto di ricerca e l’Università di Trento. Un progetto rivolto specificatamente ai giovani ancora in fase di studio ma perfettamente in linea con la mission dell’Associazione, che prenderà il via nei prossimi mesi.

“Tra i punti principali su cui mi preme porre l’attenzione – ha proseguito Antoniolli – vi è sicuramente il turismo enogastronomico, su cui abbiamo fortemente puntato negli ultimi anni con progetti realizzati ad hoc, come i pacchetti vacanza Viaggi di Gusto, pensati proprio per esaltare le eccellenze del territorio con proposte create su misura per il turista”.

“La volontà, in questo senso – ha proseguito – è quella di creare una vera e propria ‘economia delle esperienze’ in grado di conquistare gli ospiti che scelgono di affidarsi alla Strada del Vino e dei Sapori del Trentino per l’organizzazione della propria vacanza e di favorire una consapevole cultura di prodotto”.

Un progetto – ha aggiunto Antoniolli – che acquisisce ancora più valore alla luce del recente impegno a livello nazionale a fianco della neonata Federazione Italiana delle Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori, soggetto formatosi con l’obiettivo di unire le forze per assumere maggiore autorevolezza nel confronto con le Istituzioni nazionali proprio nell’ambito delle scelte relative al turismo enogastronomico e che mi vede impegnato in prima persona in qualità di Vicepresidente e rappresentante dell’area Nord Est”.

Non è mancato inoltre un accenno al compito di coordinamento delle manifestazioni enologiche provinciali affidato dalla Provincia Autonoma di Trento tramite Trentino Marketing per il triennio 2016-2018 che ha contribuito a confermare il ruolo strategico dell’Associazione nel panorama della promozione turistica.

Un incarico affrontato “con l’intento di aumentare ulteriormente il livello qualitativo degli eventi, favorire la notorietà delle produzioni enologiche del territorio e arricchire di nuovi contenuti la proposta turistica del Trentino”.

LASSOCIAZIONE
E dopo la panoramica generale, la parola è passata alla direttrice Elena Chincarini, che è scesa maggiormente nel dettaglio sull’operatività svolta nel 2018 e sul programma 2019, a seguito di una breve fotografia dello stato dell’Associazione che attualmente conta circa 370 i soci.

Un quarto sono cantine, distillerie e birrifici; segue un’importante fetta  di produttori gastronomici (circa il 22%) e di ristoranti (circa il 16%) e poi enti, musei e istituzioni; enoteche e botteghe; Comuni e strutture ricettive. Cinque, in particolare, i macroambiti di intervento, ovvero gli eventi e iniziative, le manifestazioni enologiche, la comunicazione, la cultura di prodotto/formazione e il turismo enogastronomico.

Analizzando i numeri, sono state 278 le giornate evento direttamente organizzate dall’Associazione o compartecipate. Di queste, 64 quelle relative alle manifestazioni enologiche provinciali, come gli appuntamenti specificatamente dedicati ai vini testimonial o alla grappa artigianale trentina (DiVinNosiola, Müller Thurgau: Vino di Montagna, Settembre Rotaliano, La Vigna Eccellente: ed è subito Isera.

E ancora Trentodoc: Bollicine sulla Città, La notte degli alambicchi accesi), quelli legati ad associazioni riconosciute a livello nazionale (Calici di Stelle, Uva e dintorni e Cantine Aperte) e le iniziative altamente qualificanti a tema enologico, nate per valorizzare le produzioni vitivinicole attraverso esperienze dirette.

Sono un esempio, in tal senso, quelli organizzati direttamente dalla Strada del Vino e dei Sapori del Trentino, come Gemme di gusto, Castelli DiVini, DiVin Ottobre, DOC-Denominazione di Origine Culturale, ma anche quelli organizzati da altri soggetti, come Di maso in maso…di vino in vino, la Rassegna del Vino Paesano, Pic nic con i Vignaioli, Alta Vallagarina Wine Festival, Calici di stelle, Festival dell’Uva, Festa dell’Uva, Caneve Aperte e Reboro Territorio e passione.

Sul fronte della promozione e comunicazione, le visualizzazione pagina/anno del sito web istituzionale tastetrentino.it sono salite a 435 mila per 138 mila utenti unici, provenienti soprattutto da Milano ma anche da Roma e da città vicine come Bolzano, Verona e Bologna.

La pagina più vista è proprio quella dedicata agli eventi della Strada del Vino e dei Sapori che, a seguito della traduzione in inglese, ha registrato una interessante crescita degli utenti USA, al secondo posto dopo l’Italia.

Centonovanta mila i contatti web/social e importante incremento anche dell’attività social su tutte le principali piattaforme: dal 2019 ad oggi Facebook è cresciuto del 31% per la parte istituzionale e del 29% per quella dedicata agli eventi; Instagram del 34%, Twitter del 23% e Flickr addirittura del 64%.

E ancora, 130 mila le brochure stampate e distribuite su tutto il territorio provinciale e 4 mila i contatti iscritti alla newsletter, costantemente aggiornati sulle iniziative messe in campo dall’Associazione con una media di circa 30 invii l’anno e un incoraggiante 35% di aperture. Cresce infine la visibilità sui media locali e nazionali, con un migliaio di articoli usciti su stampa locale e nazionale e l’attivazione di tre viaggi stampa nel corso dell’anno.

LA FORMAZIONE
In tema di cultura di prodotto e formazione, si è recentemente conclusa la quarta edizione del progetto “Ambasciatori del territorio”, organizzato insieme all’Istituto Alberghiero di Levico Terme e Rovereto per favorire la preparazione di cuochi che sappiano esaltare al meglio le caratteristiche dei prodotti tipici trentini e di personale di sala che sappia adeguatamente raccontarli, e si è proseguito con il percorso formativo rivolto ai soci, sviluppato e finanziato attraverso i Fondi Interprofessionali.

In riferimento all’offerta turistica che, come aveva giustamente ricordato il Presidente all’inizio del suo intervento rappresenta una voce fondamentale per la Strada del Vino e dei Sapori del Trentino, sono state 60 le richieste pervenute nel corso del 2018da parte di coppie e gruppi organizzati.

L’obiettivo è quello di strutturare un’offerta modulabile per soddisfare ogni specifica esigenza e cercare di coinvolgere soprattutto i gruppi organizzati, incrementando al contempo ulteriormente il servizio al fine di arrivare ad un break event point nel triennio, equiparando costi a ricavi.

IL BILANCIO E IL FUTURO
Spazio, ovviamente, anche alla presentazione e approvazione del bilancio consuntivo – presentato dal Revisore dei Conti Marcello Condini, il cui incarico è stato rinnovato nel corso dell’Assemblea – che vede 391 mila euro di costi di produzione, a cui vanno aggiunti circa 2 mila euro di costi finanziari, contro 394 mila euro di valore della produzione, di cui il 44% deriva da proventi per servizi, il 27% dalle quote associative e il 23% da contributi.

Come gli anni scorsi, l’Assemblea ha deciso di inserire il risultato di esercizio positivo a riserva del Patrimonio netto, a quota 77 mila euro, come fondo per le iniziative future. Tante, inoltre, le novità in programma per il 2019, a partire dall’inserimento di una nuova iniziativa estiva nel già ricco calendario di manifestazioni, studiato in un’ottica di continuità con il 2018.

Si tratta Forti nel Gusto, rassegna organizzata in collaborazione l’Assessorato alla Cultura della Provincia Autonoma di Trento e il circuito dei Forti del Trentino, che prevede tre appuntamenti estivi – 4 luglio a Forte Cherle, 18 luglio alla Tagliata Superiore di Civezzano e 1 agosto a Forte Corno – con percorso guidato sul territorio per raggiungere il forte, visita dello stesso, pic-nic all’aperto e musica a cura del Nuovo Ensemble di Trento.

Un’ulteriore occasione di connubio tra cultura ed enogastronomia, binomio promosso dalla Strada anche attraverso Castelli Divini (28 giugno al Castello di Segonzano, 26 luglio a Castel Restor di Comano Terme e 30 settembre al Castello di Avio) e DOC – Denominazione di Origine Culturale, quest’anno in programma il 14 settembre a Trento.

L’Associazione promuoverà inoltre cinque incontri per stimolare un confronto tra gli organizzatori degli eventi dedicati ai vini testimonial al fine di condividere gli aspetti migliorabili delle rispettive manifestazioni.

In merito all’offerta turistica, collaborerà a stretto contatto con le Apt d’ambito per la creazione di pacchetti vacanza dedicati ai vini testimonial in corrispondenza delle relative manifestazioni enologiche, mentre in tema di comunicazione, si lavorerà su un’attività strategica a livello istituzionale e darà ampio spazio sui social ai produttori con visite e post dedicati.

E ancora, annunciata la volontà di tradurre anche le iniziative degli associati in inglese e la richiesta a Trentino Marketing di geolocalizzare la mappa dei soci per facilitare l’accessibilità da parte dei visitatori.

Una istanza che parte dall’analisi del target principale della Strada composto da utenti della fascia di età 25-45 seguita dai 45-55, e dalle modalità di accesso al sito, che avvengono per il 58% tramite mobile.

In tema di formazione, ai progetti già in essere si aggiungerà un corso rivolto alle Pro Loco del Trentino incentrato sulle carni prodotte e lavorate sul territorio. Un tema di grande attualità che prevede un’introduzione complessiva sulla attività della Federazione Provinciale Allevatori e due appuntamenti dedicati a carni suine e bovine, arricchiti dal coinvolgimento diretto di ristoratori associati.

Infine il turismo enogastronomico. Dopo una profonda analisi del settore portata avanti anche grazie alla partecipazione alle principali fiere di riferimento – da cui è emerso che la spesa media del turista enogastronomico è cresciuta del 70% negli ultimi cinque anni, attestandosi sui 150 euro al giorno, ovvero la più alta tra i vari ambiti turistici – si stanno definendo proposte specifiche per gruppi di acquisto selezionati, come “Trentino a 4 sensi”, dedicata specificatamente ai non vedenti, tradotti in LIS, e “Mistery Tour”, proposta a sorpresa per target di alto livello.

Al termine dell’intervento della direttrice, sono stati presentati i cinque Comitati Tecnici Territoriali eletti nei mesi scorsi e i rispettivi Presidenti e Vicepresidenti, che sono entrati così a far parte ufficialmente del nuovo Comitato di Gestione: Francesco Antoniolli e Stefano Delugan per il territorio “Trento e Valsugana”.

Daniele Endrici e Francesco Anderlini per il territorio “Piana Rotaliana”; Sergio Valentini e Luca Miorandi per il territorio “Vallagarina”; Francesco Armanini e Andrea Santuliana per il territorio “Lago di Garda, Dolomiti di Brenta”; Rosario Pilati e Vera Rossi per il territorio “Colline Avisiane, Faedo e Valle di Cembra”. Tra una settimana, la nomina del Presidente dell’Associazione per il prossimo triennio.

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Al via l’80a Mostra Vini del Trentino: parola d’ordine “enodiversità”

Dal 1925 al 2017. Con qualche interruzione dovuta a problemi organizzativi o alla guerra, tanta è la strada percorsa dalla Mostra vini del Trentino. Un evento che festeggia in questi giorni l’ottantesima edizione all’insegna della parola d’ordine “enodiversità”. Confermandosi come una delle rassegne enologiche più longeve d’Italia.

Questa mattina a Palazzo Roccabruna si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della manifestazione, cui hanno partecipato i rappresentanti degli enti organizzatori: Giovanni Bort, presidente della Cciaa di Trento, Bruno Lutterotti e Graziano Molon, rispettivamente presidente e direttore del Consorzio vini del Trentino, Elda Verones, direttrice dell’ApT di Trento, Monte Bondone e Valle dei Laghi, Roberto Stanchina, assessore comunale alle politiche agricole, Michele Dallapiccola, assessore provinciale all’agricoltura, Francesco Antoniolli, presidente della Strada del vino e dei sapori del Trentino.

“IL VINO E’ CULTURA”
Nell’introdurre l’incontro, Mauro Leveghi, segretario generale della Camera di commercio di Trento, ha ricordato le origini della Mostra, nata nel lontano 1925 allo scopo di far incontrare venditori e acquirenti del mondo del vino, ma trasformatasi negli anni: “Oggi la Mostra  ha un significato prettamente culturale, serve a dar forza al brand Trentino, a sostenere l’immagine del territorio all’interno e all’esterno di esso”.

Giovanni Bort, presidente dell’Ente di via Calepina, ha sottolineato come la Mostra sia da sempre “la cartina al tornasole dell’andamento del settore vitivinicolo locale e il riflesso di quella parte della società trentina che direttamente o indirettamente lavora nel campo vitivinicolo”.

“La Mostra è anche l’occasione per riflettere sulle prospettive del settore. Benché il mercato internazionale sia strategico per molte grandi imprese del vino, il Trentino non può più ragionare solo in termini di fatturato e di volumi”. Così Bruno Lutterotti, presidente del Consorzio, che ha sottolineato come le peculiarità organolettiche dei nostri vini derivino dalla variabilità delle componenti pedoclimatiche del territorio.

“Sarà sempre più importante quindi – evidenzia ancora Lutterotti – continuare con il percorso intrapreso di valorizzazione e tutela dell’ambiente in modo da gettare le basi, anche in termini di formazione, affinché le 6000 aziende del comparto possano essere pronte, se lo vorranno, per fare in futuro un salto verso forme di produzione di tipo anche biologico”.

“UN TRENTINO ENODIVERSO”
A rappresentare il Comune di Trento, l’assessore alle politiche agricole, Roberto Stanchina, che, oltre ad aver evidenziato il legame storico fra la mostra e la città, ha richiamato la necessità di stringere la collaborazione fra istituzioni, cantine ed operatori commerciali perché il vino trentino possa essere sempre più presente nell’offerta locale.

L’assessore provinciale all’agricoltura, Michele Dallapiccola, ha posto l’accento sull’importanza delle “differenze all’interno di un quadro complessivamente unitario”: “Vogliamo un Trentino enodiverso, che promuova la biodiversità in termini di specie viticole e di produzione. In quest’ottica allora perde di senso anche l’opposizione fra grandi cantine e vignaioli perché di fatto essa corrisponde a diverse segmentazioni del mercato. In virtù della propria identità ognuno può trovare la sua collocazione sul mercato rispondendo alle diverse attese del consumatore. Dalla pluralità dei suoi attori il settore trae forza”.

Infine il presidente della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino, Francesco Antoniolli e la direttrice dell’Apt di Trento, Monte Bondone e Valle dei Laghi, Elda Verones,  hanno illustrato il contributo al programma offerto dalla rete dei bar, dei ristoranti e degli alberghi con proposte gastronomiche e pacchetti turistici dedicati. Ha concluso Graziano Molon, direttore del Consorzio vini del Trentino passando in rassegna le iniziative della 80^ edizione della Mostra e ricordando la collaborazione con il Movimento Turismo del Vino che nei giorni 27 e 28 maggio celebra la 25^ edizione di “Cantine aperte”.

IL PROGRAMMA DELLA MOSTRA
Le cantine partecipanti sono quarantadue, con oltre 130 etichette in degustazione. Da Palazzo Roccabruna, che è la sede principale dell’evento – nonché dell’enoteca provinciale del Trentino – le iniziative si estendono anche nei 22 locali della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino che proporranno aperitivi e menù dedicati, oltreché nelle 18 cantine che aderiranno alla 25^ edizione di Cantine Aperte, consentendo ai visitatori interessanti escursioni nei luoghi in cui il vino nasce con degustazioni enologiche e gastronomiche (www.movimentoturismovino.it).

L’80^ edizione della Mostra offre un calendario ricco di proposte, in cui il vino incrocia la gastronomia, il Jazz ed altre coinvolgenti esperienze sensoriali. Si parte con le degustazioni ai tavoli dell’Enoteca giovedì 25 maggio dalle 17 alle 23. Stesso orario anche venerdì 26 maggio, mentre sabato 27 e domenica 28 maggio si apre alle 11 per chiudere rispettivamente alle 23 e alle 22.

Uno dei momenti qualificanti di questa ottantesima edizione è il talk show condotto da Nereo Pederzolli venerdì 26 maggio alle 17.00 a Palazzo Roccabruna: “Generazioni a confronto. Tra passato e presente uomini e donne del vino trentino”.

Pederzolli farà il punto su ottant’anni di mostra avvalendosi delle testimonianze di Elvio Fronza, Lucia Letrari, Giacomo Malfer, Filippo Scienza e Luigi Togn.

Jazz & Wine è l’appuntamento organizzato nella corte interna dell’Enoteca per trascorrere un’ora in compagnia del vino e del jazz “live” di Matteo Turella (chitarra), Luca Rubertelli (sax) e Giordano Grossi (contrabbasso) giovedì 25 maggio alle 20 e di Franco Testa (contrabbasso), Edoardo Morselli (chitarra) e Stefano Pisetta (batteria) venerdì 26 maggio alle 20.

Per chi invece preferisse un’immersione sensoriale fra luci, colore, musica, spettacolo e degustazione, ritornano anche quest’anno i laboratori del gusto “Divinisensi”, proposti da Carlo Casillo e Mariano De Tassis in collaborazione con il sommelier Mario Dorigatti: giovedì 25 e venerdì 26 maggio alle 19 e alle 21, sabato 27 maggio alle 18 e alle 21 e domenica 28 maggio alle 18 e alle 20 (prenotazioni allo 0461/887101).

Infine l’abbinamento cibo-vino: nella cucina di Palazzo Roccabruna i ristoranti Van Spitz di Frassilongo (venerdì dalle 19.00 alle 23.00) e Cant del Gal di Tonadico (sabato dalle 12.00 alle 23.00) si cimenteranno in piatti gustosi della tradizione abbinati ai vini in mostra.

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