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Lo sfogo di Francesca Bardelli Nonino: «Ho 31 anni e sono abbastanza adulta per parlare di grappa»

Lo sfogo di Francesca Bardelli Nonino: «Ho 31 anni e sono abbastanza adulta per parlare di grappa»

Francesca Bardelli Nonino, un cognome “pesante” sulle spalle. Ma un’età che, almeno per qualcuno, sarebbe troppo “leggera” «per poter parlare di grappa». La giovane rappresentante della sesta generazione della nota famiglia friulana ha così deciso di pubblicare su LinkedIn una foto che la ritrae davanti a una sontuosa torta di compleanno. Quella del trentunesimo.

Il messaggio? Parla forte e chiaro – senza piagnistei e senza le ormai consuete, boriose strumentalizzazioni – al mondo della grappa italiana, che pare proprio non rispettarla e accettarla per quello che è: una seria professionista.

LO SFOGO SU LINKEDIN

«Non è oggi il mio compleanno – scrive Francesca Bardelli Nonino sulla piattaforma web di carattere professionale – ma pubblico questa foto perché voglio rendere chiara a tutti la mia età: ho 31 anni».

Ho 31 anni e continuo a ricevere commenti che mettono in dubbio il mio essere abbastanza adulta per parlare di grappa. Lo trovo umiliante. Il mio profilo è aperto e chiunque può vedere il mio curriculum da cui si evince che non sono una “ragazzina”».

«Ho studiato per diventare Sommelier di Associazione Italiana Sommelier – continua la rappresentante della sesta generazione di Nonino – per superare il terzo livello del Wset – Wine & Spirit Education Trust. E sto continuando a studiare, perché voglio essere una professionista aggiornata del mio settore».

«IO, PORTAVOCE DEL DISTILLATO ITALIANO PER ECCELLENZA»

«Sono una donna di 31 anni che ama i distillati che la sua famiglia fa da oltre 120 anni e che continua a formarsi per poter essere degna portavoce della storia, la cultura del distillato italiano per eccellenza: la grappa», si chiude il messaggio social di Francesca Bardelli Nonino.

Per i più curiosi, per i suoi 31 anni, l’ormai certificata “classe 90” di Udine ha scelto una torta di fragole su un letto di crema. Ancor più importante, il sorriso di sempre. Senza sapere che un giorno, proprio quella foto, sarebbe tornata utile per dire “basta”. Prosit.

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