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Sicilia, che (bel) fermento: il Consorzio Doc Mamertino è realtà

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Dopo Marsala, in Sicilia rinasce anche un’altra Doc. È realtà il Consorzio Doc Mamertino, sino a poche ore fa semplice associazione di produttori. Un risultato strategicamente importante per tutto il sistema vino siciliano, ormai da anni tra i più dinamici, vivi e in fermento del Paese. Quindici le aziende coinvolte nel progetto di rilancio della storica denominazione della provincia di Messina, riunite insieme per promuovere la conoscenza di un vino dalla tradizione millenaria. A guidare il Consorzio Doc Mamertino sarà la produttrice Flora Mondello (Gaglio Vignaioli di Oliveri, nella foto sopra) già a capo del gruppo di cantine che ha posto le basi per la nascita dell’organismo consortile.

La nascita del Consorzio Doc Marmertino è in realtà da iscrivere alla fine del 2022. Risale infatti al 15 novembre dello scorso anno la riunione dei produttori in cui è stata avallata la fondazione del Consorzio. L’associazione dei produttori messinesi, nata nel 2019, ha di fatto bruciato le tappe, se si considera il periodo di pandemia che ha rallentato il rilancio della Doc, istituita nel 2004.

«Il Mamertino – spiega la neo presidente del Consorzio, Flora Mondello – è un piccolo gioiello della storia vitivinicola siciliana che, pur venendo da un glorioso passato, vuole interpretare oggi una modernità enologica davvero interessante e competitiva grazie, soprattutto, al coinvolgimento delle nuove generazioni».

Produttori seri che hanno creduto fermamente nel progetto sin dal primo istante, uniti insieme per promuovere il grande patrimonio vitivinicolo e paesaggistico del Mamertino. Una gloriosa terra che ha nella coltivazione della vite il suo cuore produttivo. La costituzione del Consorzio rappresenta quell’ulteriore incentivo di cui avevamo bisogno per far decollare il nostro territorio anche in chiave turistica ed enoturistica».

Le cantine che hanno ad oggi aderito al Consorzio sono Antica Tindari, Barone Ryolo, Cambria Vini, Cantina Vinicola Bongiovanni, Cantine Lipari, Feudo Solaria, Gaglio Vignaioli, Guzman Tenuta Moreri, Paone Vini, Planeta, Principi di Mola, Sapuri Cantina Siciliana, Tenuta Lacco, Vigna Nica e Vasari. Il Cda del Consorzio DOC Mamertino presieduto da Flora Mondello, si compone del vicepresidente Carmelo Grasso (Feudo Solaria), del tesoriere Simone Paone (Mimmo Paone) e dei consiglieri Ylenia Martino (Antica Tindari) e Maria Genovese (Vigna Nica).

LA DOC MAMERTINO

Un areale, quello della Doc Mamertino, che ricade nella parte nord-orientale della provincia di Messina, abbracciando ben 31 comuni. Dalla costa tirrenica, il territorio risale colline, boschi e rilievi per caratterizzare uno degli habitat viticoli più straordinari e ricchi di biodiversità della Sicilia: i Nebrodi. Un territorio unico, aperto sul mare, ma con altitudini che raggiungono anche i 500 metri, in grado di esprimere condizioni pedoclimatiche peculiari.

Il tessuto produttivo è costituito, oggi, dalla presenza di piccole aziende a conduzione familiare, con una media di 3-4 ettari ad azienda, per un’estensione complessiva pari a circa 50 ettari. Presenti poi piccole produzioni di nicchia per un totale di 100 mila bottiglie annue.

Tra le più importanti iniziative che prenderanno il via durante il 2023, quella di promuovere la conoscenza dei vini della denominazione, attribuendo il giusto ruolo al Nocera, tra i vitigni più identitari della Sicilia. Altro elemento essenziale, spiega il Consorzio Doc Mamertino, consisterà nell’organizzazione di iniziative legate «a una moderna e più contemporanea formula di enoturismo e hospitality», così da stimolare «la crescita del settore vitivinicolo con un’offerta esperienziale più ampia, in grado di valorizzare ogni singolo attore del Mamertino Doc». Il primo appuntamento del neonato Consorzio al Vinitaly 2023, in programma dal 2 al 5 aprile nella città scaligera.

CONSORZIO DOC MAMERTINO: I VINI

Le tipologie ammesse dal disciplinare di produzione sono, ad oggi, “Bianco” e “Bianco Riserva”; “Rosso” e “Rosso Riserva”; Calabrese o Nero d’Avola e Calabrese o Nero d’Avola Riserva. Infine Grillo e Inzolia. Il disciplinare regola anche le percentuali varietali minime e massime ammesse per ciascuna tipologia. Per i vini bianchi e “Riserva” della Doc Mamertino sono previsti Grillo, Ansonica e Catarratto / Lucido, a cui possono aggiungersi, in percentuali minime, le altre varietà ammesse alla coltivazione sul territorio siciliano. Nei bianchi la percentuale di questi ultimi non può superare il 20%, nei rossi il 15%.

Per i vini rossi e rossi Riserva le varietà ammesse sono Calabrese o Nero d’Avola e Nocera, oltre a tutte le altre varietà a bacca rossa coltivabili in Sicilia. La differenza tra “Bianco” e “Bianco Riserva” e “Rosso” e “Rosso Riserva” riguarda il periodo di affinamento obbligatorio, prima della commercializzazione. Nei vini rossi con la menzione “Riserva” il periodo di affinamento non può essere inferiore ai due anni dalla vendemmia. Sia per i bianchi che per i rossi è previsto un periodo minimo di 6 mesi di maturazione tra legno e bottiglia.

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Abbiamo le prove: la foto scollata della presidentessa del Mamertino era una calcolata operazione di “marketing”


EDITORIALE –
“L’obiettivo in questi anni è stato di legare sempre più Gaglio al Mamertino Doc. Se dici Mamertino ti deve venire in mente Gaglio Vignaioli e possibilmente la mia faccia, dal momento che sono il brand ambassador del marchio”. Game, set, match.

A distanza di alcuni mesi, emerge in maniera lampante il senso della fotografia “sexy” inviata ai giornalisti dall’ufficio stampa dell’Associazione produttori del Mamertino prima di Vinitaly 2019: promuovere attraverso un’immagine ammiccante – come fanno le più scontate wine influencer su Instagram – “il brand” e “possibilmente la faccia” di Flora Mondello, sfruttando la visibilità offerta dalla Doc siciliana all’importante fiera del vino di Verona.

Che potesse trattarsi di un’operazione di marketing vera e propria – calcolata al millimetro della scollatura – è parso chiaro sin da subito, ai liberi pensatori. Un po’ meno a chi ha voluto cavalcare un’onda perversa, accusando proprio noi di WineMag di “sessismo”. Ora, però, è tutto risolto.

I FATTI
A togliere i pochi dubbi rimasti sulla genuinità della boutade orchestrata dall’ufficio stampa del Mamertino, gestito da Ferdinando “Nando” Calaciura, è la stessa Flora Mondello. Le dichiarazioni riportate sopra tra virgolette sono proprio della presidentessa del futuro Consorzio siciliano.

Sono tratte da un’intervista video reperita ieri su Facebook, ma risalente al mese di giugno (dunque a Vinitaly 2019 concluso). A suo agio su un divano dell’azienda di cui è titolare assieme alla madre, la Gaglio Vignaioli, Flora Mondello accoglie il direttore della web tv messinese.

E durante la chiacchierata svela – senza volerlo direttamente – le ragioni di quella inusuale fotografia che la ritraeva molto scollata, ma anche più giovane di almeno 10 anni, allegata in Dropbox a un comunicato stampa ufficiale, che annunciava la presenza dei produttori del Mamertino a Vinitaly 2019.

A sinistra la prima foto messa a disposizione dei giornalisti dall’ufficio stampa guidato da Nando Calaciura. A destra la foto che l’ha sostituita, dopo l’uscita del nostro articolo di denuncia

Una foto che, dopo l’uscita del nostro articolo, è stata sostituita da un’immagine più recente di Flora Mondello (quella sopra a destra), in camicia elegante e in una posa professionale, degna del ruolo di rappresentante dei produttori del Mamertino. Fotografia, quest’ultima, che appare anche negli ultimi secondi dell’intervista presente su Facebook.

Nella medesima occasione, Flora Mondello chiarisce che la Gaglio Vignaioli è l’azienda più rappresentativa della Doc Mamertino: “Abbiamo fatto un piano industriale molto forte che ci porterà a triplicare se non quadruplicare la produzione di bottiglie di Mamertino Doc a marchio Gaglio, che attualmente sono 100-150 mila bottiglie, proprio per consolidare la nostra leadership in questa porzione di mercato”.

Giusto reggerle il gioco, nel nome di tutti i produttori del Mamertino? Ad ognuno la propria scelta. Per noi, questa presidentessa, è da cambiare ancor prima di sancire la trasformazione dell’Associazione in vero e proprio Consorzio. Cin, cin.

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Foto sexy per la presidentessa del Consorzio. Ecco come è andata

EDITORIALE (MESSINA) – La diretta interessata, Flora Mondello, non interviene direttamente se non per minacciare azioni legali contro la testata. Ma grazie ad alcuni elementi raccolti tra le fonti di WineMag.it siamo riusciti a ricostruire la vicenda della foto “sexy” della presidentessa dell’Associazione Doc Mamertino.

Ricapitoliamo il tutto di seguito, sperando di poter tornare a parlare solo di vino al più presto.

Alle 9.38 del 28 marzo, Ferdinando Calaciura, Ufficio stampa dell’ente siciliano, invia alla redazione di WineMag.it un comunicato relativo alla “conferenza stampa di presentazione dell’Associazione dei Produttori della DOC Mamertino”, tenutasi il 27 marzo a Palermo. Si parla anche dell’imminente presenza dell’ente a Vinitaly.

Di seguito e in allegato il comunicato stampa – aggiunge Calaciura – il press kit con tutti materiali (foto, disciplinare, info sui produttori) è disponibile cliccando sul seguente link http://bit.ly/Associazione_DOCMamertino. Cordiali saluti e buon lavoro”.

Una volta aperto e revisionato il comunicato stampa (consultabile qui) clicchiamo sul link per scegliere le foto con cui corredare la pubblicazione (si tratta di un Dropbox). E’ a quel punto che scorgiamo l’unica foto che ritrae Flora Mondello in una posa degna più di Instagram che del ruolo istituzionale ricoperto, con annessa (abbondante) scollatura.

Da mesi questa testata si sta battendo pubblicamente contro il fenomeno dilagante degli influencer e delle influencer, che spesso si fanno ritrarre in atteggiamenti e abiti poco consoni al tema Wine & Food.

La scelta dell’Ufficio stampa dell’Associazione Doc Mamertino (condivisa oppure no con la diretta interessata? Ci parli di questo Flora Mondello) di inviare ai giornalisti una fotografia degna di un profilo social genera in noi il sospetto che anche un Ente del vino, per la prima volta in Italia, abbia deciso di darsi a forme di comunicazione di bassa lega, come se ne vedono tante sui social network.

Decidiamo dunque di denunciare l’episodio, in difesa di tutte le donne del vino, professioniste, che non cedono al ricatto del maschilismo per proporre esclusivamente contenuti e informazioni degne di attenzione da parte del pubblico. Tutto, insomma, tranne che un attacco di tipo sessista alla malcapitata Flora Mondello e al genere femminile.

Una presidentessa caduta vittima, forse, del suo Ufficio stampa? Ce lo dica lei, siamo qui. E, in quel caso, se la prenda con quel Ferdinando Calaciura che, una volta letto il nostro articolo, ha pensato di rimediare sostituendo la foto “sexy” della Mondello con una degna del ruolo ricoperto dalla referente della Doc Mondello. Ecco di seguito le prove.

↓ FILE DROPBOX ORIGINALI INVIATI A TUTTE LE TESTATE ↓

↓ FILE DROPBOX MODIFICATI DOPO L’USCITA DELL’ARTICOLO ↓


Questa la cronaca dei fatti, prove alla mano, come sempre nel rispetto che nutriamo nei confronti dei nostri lettori. Nostra opinione è che un Consorzio del vino che si vuole far conoscere a Vinitaly 2019 per le qualità espresse dai produttori del territorio debba puntare sui contenuti, più che sull’immagine di una bella presidentessa.

Già, perché a nessuno – nella valanga di “critiche” piovute sui social di WineMag dopo l’uscita dell’articolo, gran parte delle quali mosse a dovere da lugubri esponenti della “concorrenza” – è venuto in mente di dare del sessista a chi ha diffuso una foto così poco adatta al ruolo di rappresentanza dei produttori e delle produttrici del Mamertino.

E allora dateci pure dei bacchettoni. Lo siamo, forse. Ma sappiate per certo che questa è una testata giornalistica “sessismo free”: viva le Donne, produttrici, vignaiole, sommelier, giornaliste e comunicatrici di contenuti.

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Scollate Doc: se l’onda delle influencer contagia i Consorzi del vino

EDITORIALE (MESSINA) – Poche parole. Tanto a parlare ci pensa la foto. E’ da “calendario sexy” la posa (e la veste) scelta dalla presidente della Doc Mamertino, Flora Mondello, per il lancio del comunicato stampa a tema Vinitaly 2019.

La massima rappresentante della Doc messinese sceglie di mettere a disposizione dei giornalisti una foto degna delle migliori influencer del vino italiano.


LEGGI GLI AGGIORNAMENTI:

Foto sexy per la presidentessa del Consorzio. Ecco come è andata

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Abbiamo le prove: la foto scollata della presidentessa del Mamertino era una calcolata operazione di “marketing”


Tette al vento e sguardo ammiccante, con le dita poggiate sotto al mento. Roba da far sussultare le botti di rovere, in cantina. E’ il segno che la deriva degli influencer (e delle influencer) è arrivata ormai a lambire a tutti i livelli il mondo dell’informazione italiana. Per chi volesse incontrare… i vini del Mamertino, l’appuntamento è comunque al prossimo Vinitaly di Verona.

“Sono piccole produzioni – evidenzia la sexy presidentessa Flora Mondello – che devono essere spinte anche dal sistema ricettivo e dalla ristorazione locale e siciliana, ancora troppo poco coinvolta in questa fase di rinascita e comunicazione dedicata ai vini del  Mamertino”. Le armi per convincere il pubblico ci sono tutte.

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