Prosegue la crescita dei Viticoltori Friulani La Delizia, cantina principale del Friuli Venezia Giulia che ha appena aggiunto alla sua capacità di produzione tre nuove autoclavi da 1000 ettolitri l’una per Prosecco e spumanti nella propria sede storica di Casarsa della Delizia. In acciaio inox, i tre serbatoi giganti per la vinificazione sono stati consegnati dalla ditta Gortani di Amaro e messi subito in produzione.
Il mercato delle bollicine è in continua crescita, trascinato proprio dal Prosecco e La Delizia, che oltre a essere presente in Italia nel settore Horeca e nella grande distribuzione lo è anche in altri 30 Paesi del mondo, “continua a investire propri fondi in sviluppo e innovazione della sua filiera di qualità”.
“I nostri spumanti continuano a guadagnare estimatori – ha spiegato il presidente dei Viticoltori Friulani La Delizia Flavio Bellomo – e nel 2017 come La Delizia puntiamo a crescere ulteriormente sia nel Prosecco che nelle altre bollicine. Siamo simbolo del made in Italy di qualità con spiccate radici friulane e con le nuove autoclavi andremo a rispondere ancora di più alle richieste del mercato”.
I NUMERI
Con i nuovi serbatoi la capacità produttiva de La Delizia riesce a soddisfare la crescente produzione di uva conferita dai propri soci che continuano a piantare nuovi vigneti dando fiducia al settore. Vengono prodotte più di 23 milioni di bottiglie all’anno, delle quali 10 milioni sono di spumanti (all’interno delle quali 9 milioni sono di Prosecco) mentre 9 milioni di bottiglie sono di Pinot Grigio. Da segnalare il successo della linea di spumanti Naonis, nata a fine 2014 e sempre più apprezzata tanto che sul mercato horeca italiano nel 2016 ha registrato 1 milione 200 mila bottiglie vendute, principalmente di Prosecco. Il fatturato della cantina, che ha 450 soci, è di oltre 50 milioni di euro.
“Non diamo per scontato che chi fa spumanti cresca solo perché il mercato è in crescita – ha aggiunto il direttore commerciale de La Delizia, Mirko Bellini -. La nostra cantina si sta sviluppando perché investe propri fondi per eccellere e con ampia visione del futuro. Tutte qualità che ci permettono di essere protagonisti sul mercato nazionale e internazionale con un ruolo da leader a livello regionale in Friuli Venezia Giulia”.
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Al via la vendemmia 2016 per i 450 soci dei Viticoltori Friulani La Delizia di Casarsa, la più grande cantina del Friuli Venezia Giulia e una delle maggiori d’Italia. Si partirà il 1° settembre con le uve di Pinot Grigio, per poi proseguire con le altre uve bianche e concludere con quelle rosse. In oltre 2 mila ettari di vigneti saranno raccolti più di 300 mila quintali di uva. “Le condizioni climatiche di questi giorni – ha dichiarato il presidente de La Delizia, Flavio Bellomo – sono ideali per le qualità organolettiche dell’uva: caldo di giorno, per grappoli sani anche grazie all’assenza di piogge. E fresco la sera, elemento che favorisce il raggiungimento del grado zuccherino ottimale degli acini. Sarà una vendemmia di qualità”. Una vendemmia, quella di quest’anno, che sarà anche ricca di novità dal punto di vista produttivo per la cantina casarsese: dal rilancio del marchio Friulvini attraverso la nuova Doc Friuli fino all’avvio della nuova sede di Zoppola dove avverrà la vinificazione e stoccaggio di 90 mila ettolitri di Pinot Grigio e Prosecco (Glera). “Nuovi traguardi – ha concluso Bellomo – che raggiungiamo in questo che è l’85° anno dalla nostra fondazione: abbiamo lo sguardo rivolto al futuro, puntando a svilupparci in maniera razionale e organica consolidando la nostra presenza sia sul mercato italiano che su quello estero, dove siamo presenti con i nostri vini in 30 Paesi”.
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Viticoltori Friulani La Delizia, la più grande cantina del Friuli Venezia Giulia, raddoppia nell’anno del suo 85° anniversario dalla fondazione. Ieri, 19 agosto, l’apertura della nuova area produttiva di Orcenico Inferiore di Zoppola. La struttura, unita alla sede storica di Casarsa della Delizia, che rimarrà pienamente operativa, ha portato alla nascita del più grande polo per la vinificazione e spumantizzazione dell’intero Friuli Venezia Giulia. Che diventa così uno dei maggiori d’Italia. “La logica con cui si è sviluppato questo nuovo sito – ha spiegato il presidente Flavio Bellomo, di fronte a un nutrito pubblico, tra cui quasi tutti i 450 soci della cantina – è stata quella di affrontare nell’immediato le esigenze produttive e logistiche conseguenti a questi anni di crescita, ma è una logica legata anche ad una visione a medio e lungo termine, cercando di predisporre il tutto per uno sviluppo razionale e organico che può avvenire nei prossimi anni. Questo nuovo stabilimento – ha proseguito Bellomo – deve essere un punto di partenza per costruire il nostro futuro, fedeli alle radici del nostro passato che ha come punti di forza la produzione di vino di qualità che racconta il territorio friulano in cui nasce e la presenza nei mercati esteri”.
L’ESPANSIONE Dai pionieri di 85 anni fa (era il 7 maggio 1981 quando settanta viticoltori decisero di unire le forze in una cooperativa che gli permettesse di dare un futuro stabile alle proprie famiglie) si giunge ai 450 soci attuali, le cui vigne coprono un territorio che va da Pordenone fino a Cervignano del Friuli. L’allora Cantina Sociale Cooperativa Destra Tagliamento – questo il nome assunto agli esordi – è stata capace di superare la Seconda guerra mondiale, nella quale fu bombardata, e il terremoto del 1976, durante il quale subì la rottura dei serbatoi. La cantina continuò a crescere per tutta la seconda metà del Novecento, cambiando nome a partire dagli anni Ottanta in Viticoltori Friulani La Delizia, dopo l’incorporazione di altre cantine. Investimenti continui nella qualità e tecnologia di produzione hanno infine portato La Delizia a essere una realtà capace di commercializzare il proprio vino a livello internazionale. Tutti i soci aderiscono al percorso tecnico-agronomico della cantina, che punta “alla qualità del prodotto e alla gestione rispettosa e mirata dell’ambiente e del territorio”. Al loro fianco i 60 dipendenti della cantina, che effettuano a 360 gradi le operazioni necessarie alla trasformazione dell’uva in vino: dai controlli in vigna alla vinificazione, dalla spumantizzazione all’imbottigliamento fino alla commercializzazione del prodotto. Al direttore de La Deliza, Pietro Biscontin, il compito di illustrare il progetto dello stabilimento di Zoppola. “Con un investimento di 12,5 milioni di euro – ha spiegato – La Delizia ha avviato la nascita di questa nuova area produttiva in posizione strategica sulla strada statale Pontebbana. Un progetto che rappresenta un volano per l’economia locale (nel cantiere hanno operato in questa prima fase 12 aziende, ndr) nonché la riqualificazione di un’area industriale dismessa per diversi anni, quella dell’ex cantina Friulvini”. Su un’area di 80 mila metri quadri totali, attualmente sono 11 mila i metri quadri coperti. Un’ampiezza di quasi due campi da calcio, nei quali trova spazio un impianto di vinificazione e stoccaggio da 90 mila ettolitri di Pinot Grigio e Prosecco, i vini più richiesti del momento. Cuore dell’impianto i 50 “giganti”: serbatoi dalla capacità di 1.900, 1.600 e 900 ettolitri e alti 12 metri, realizzati in acciaio inossidabile austenitico e dotati di un moderno sistema di controllo della temperatura, gestibile anche in remoto dalla sede di Casarsa. “Lo sviluppo della sede di Zoppola – ha annunciato Biscontin – che sarà utilizzata già dalla vendemmia 2016, proseguirà nei prossimi anni. Prevedendo, tra i futuri step, anche la gestione logistica dei vini imbottigliati a inizio 2017”.
GLI INTERVENTI
“Un esempio di qualità e coraggio imprenditoriale”: così la presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ha definito durante la cerimonia di inaugurazione la cantina La Delizia di Casarsa, aggiungendo che “questa è la più grande cantina del Friuli Venezia Giulia che oggi aumenta notevolmente la propria produzione grazie alla sua espansione avvenuta con il recupero di un vecchio stabilimento. Un’azienda sana, con un fatturato assolutamente positivo e un export estremamente interessante, esempio di qualità sia per i mercati in cui opera sia per la capacità di compiere nuovi investimenti, grazie ai 12,5 milioni di euro utilizzati che inevitabilmente si ripercuotono positivamente tanto nel territorio quanto nei soci”. Secondo il vicepresidente regionale e assessore alle Attività produttive Sergio Bolzonello questa realtà rappresenta un’eccellenza perché “è capace di comprendere che la forte dinamicità dei mercati si può affrontare solo attraverso importanti investimenti. E quello compiuto a Orcenico – ha aggiunto Bolzonello – è straordinario non solo per il valore economico ma anche per la qualità di ciò che viene messo a disposizione di un sistema vitivinicolo regionale che qui ora ha a disposizione la più grande realtà nel campo della vinificazione”.
Parole di elogio sono giunte anche da Carlo Dalmonte, presidente di Caviro (la più grande cantina cooperativa italiana) che ha rilanciato sulle sinergie già in essere tra le due realtà vitivinicole intervenendo all’interno della tavola rotonda sulla cooperazione agricola condotta dal direttore del Messaggero Veneto Omar Monestier. Le comunità di appartenenza della Cantina, Casarsa e Zoppola, sono state rappresentate nel loro saluto rispettivamente dalla sindaca Lavinia Clarotto e dalla sindaca Francesca Papais. Presente anche il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Franco Iacop, numerosi consiglieri regionali, sindaci e amministratori del territorio nonché i rappresentanti delle categorie economiche. Non sono mancati i numeri. Il 55% della produzione de La Delizia è richiesto all’estero, più esattamente in 30 Paesi. Oltre ai canali distributivi consolidati in Usa, Canada, Germania e Regno Unito (dove recenti statistiche di mercato indicano come il Prosecco sia richiesto tanto quanto lo champagne francese), altre aree del mondo stanno iniziando a premiare la cantina friulana come l’Europa dell’Est (con la Russia in primis) e la Cina, alle quali si aggiungono mercati vinicoli emergenti dal Messico al Sudest asiatico. Il 45% della produzione destinata al mercato nazionale è richiesta principalmente dal canale Horeca (Hotellerie-Restaurant-Café) e dalla grande distribuzione.
I PREMI Nell’occasione sono stati consegnati dei riconoscimenti ad alcune persone che rappresentano la storia di questa realtà divenuta, grazie all’impegno loro come di tutti gli altri soci, amministratori e dipendenti, tra le più importanti dell’intero Friuli Venezia Giulia, sia dal punto di vista economico che sociale: a Mara Nacci per i suoi 36 anni di lavoro nella Cantina, dipendente donna da più tempo all’interno de La Delizia; a Paolo Bertolin per i suoi 38 anni di lavoro nella Cantina, dipendente uomo da più tempo all’interno de La Delizia; a Giocondo Bozzetto nato come i Vini La Delizia nel 1931 e socio conferitore della Cantina da più tempo (66 anni ininterrotti); e infine al cavaliere Noè Bertolin per i suoi 29 anni da presidente dei Vini La Delizia, fondamentali per la crescita internazionale e la modernizzazione della Cantina. Don Ugo Gaspardo parroco di Orcenico Inferiore e don Roberto Stefanon (già cantiniere della stessa La Delizia) hanno impartito la benedizione al nuovo stabilimento prima del taglio del nastro (presente durante la cerimonia pure don Lorenzo Camporese parroco di Casarsa). Il direttore de La Delizia Pietro Biscontin ha inoltre presentato i positivi dati della cantina. Nella vendemmia 2015 sono stati lavorati 2 mila ettari di vigneti (compresi quelli dell’Azienda speciale regionale di Pantianicco gestita dalla cantina) nelle zone Doc Friuli Grave e Prosecco (per quest’ultima gli ettari lavorati sono 500), per una produzione di 300 mila quintali di uve. Da esse sono stati prodotti 22 milioni di litri di vino, di cui 8 milioni di Prosecco Doc e altri spumanti, sempre più richiesti dal mercato. L’ultimo bilancio è stato chiuso con un fatturato di 45,5 milioni di euro, +20% rispetto all’anno precedente. Numeri che, per la vendemmia 2016 pronta a partire a fine agosto, sono previsti in crescita visto anche l’avvio della nuova Doc Friuli. Attualmente La Delizia propone 6 linee di vino (Naonis, Naonis Collection, Sass Ter, La Delizia, La Delizia Aquila, Vigneti) con 42 etichette. Inoltre è stata lanciata un’anticipazione sul ritorno nel mercato del marchio Friulvini.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
Nuove tendenze nel mercato degli spumanti italiani, con il pubblico, soprattutto quello estero, che cerca sempre più vini selezionati per occasioni speciali: una richiesta dei consumatori che riguarda pure il Prosecco Doc, leader del settore capace di trainare l’intero movimento vitivinicolo nazionale. Da queste premesse nasce la nuova Naonis Collection dei Vini La Delizia, la cantina più grande del Friuli Venezia Giulia con sede a Casarsa della Delizia, capace di esportare il 60% della sua produzione. Il Prosecco Doc Extra Dry Millesimato si pone come versione pregiata di questo vino: insieme alla rivisitazione dello storico Il Nostro Brut, è l’elemento di punta della nuova Naonis Collection che si affianca alla conosciuta Naonis, che con le sue bollicine negli ultimi anni ha conquistato i mercati da New York a Mosca passando per Roma, Parigi e le altre grandi capitali europee. “Con la Naonis Collection – ha spiegato il presidente dei Vini La Delizia Flavio Bellomo – abbiamo intercettato un’esigenza dei consumatori, i quali vogliono conoscere sempre nuovi spumanti d’eccellenza. Grazie a una bassa resa per ettaro e alla pigiatura soffice delle uve, con queste etichette diamo loro vini esclusivi, pensati per le occasioni speciali. Troveranno il loro spazio non solo all’estero ma anche sul mercato nazionale, dove abbiamo già avuto i primi positivi riscontri da parte dei nostri clienti in alcune anteprime”.
LA NAONIS COLLECTION
Nello specifico si sono tenute degustazioni in ristoranti della Germania, in esclusivi locali della riviera napoletana e in altre zone d’Italia: le bollicine casarsesi hanno superato brillantemente l’esame del pubblico. La Naonis Collection nasce nei terreni di ghiaia e argilla della zona Doc Friuli Grave, area dalla vocazione naturale per la produzione di grandi vini bianchi e spumanti. Grazie a una resa per ettaro di massimo 100 quintali, utilizza solo uve selezionate, che vengono poi pigiate delicatamente e fermentate per oltre 6 mesi. Si ottengono così vini dal perlage fine e persistente. Il Prosecco Doc Extra Dry Millesimato proviene da uve di una singola annata: adatto per i brindisi più raffinati, ha un’elegante etichetta che gioca con il bianco e l’argento. Il Nostro Brut, che nasce dalla sapiente unione delle migliori uve di Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Nero, è il cavallo di battaglia della cantina friulana da oltre 30 anni: perfetto per gli aperitivi, vede una nuova etichetta nera ricca di stile. Gli spumanti della Naonis Collection saranno sul mercato da luglio 2016.
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Quattrocentocinquanta viticoltori associati. Duemila ettari di superficie vitata. Sette linee di vini commercializzati in 21 Paesi esteri. Sono solo alcuni dei numeri di Friulvini, storico marchio simbolo per decenni del vino regionale friulano sui mercati internazionali. Un brand che oggi rinasce. A riportarlo in vita, con una nuova grafica, moderna ma fedele alle radici territoriali, è la cantina La Delizia di Casarsa, che nel 2011 con l’allora presidente Denis Ius, attuale vicepresidente, mise in sicurezza uno dei patrimoni vitivinicoli del Friuli Venezia Giulia a “rischio” in seguito al fallimento dell’azienda con sede a Orcenico Inferiore di Zoppola. Un progetto che s’inserisce ora nel lancio della nuova Doc unica del Friuli. “Friulvini – ricorda Ius, insieme all’attuale presidente Flavio Bellomo – è un marchio strategico perché l’unico regolarmente registrato che riporta nel suo nome l’unione tra Friuli e vino, condizione molto apprezzata soprattutto sui mercati esteri dove la provenienza territoriale e’ un plus commerciale. L’operazione che abbiamo compiuto nel 2011 ha evitato che il marchio divenisse proprietà di realtà provenienti da fuori il Friuli Venezia Giulia, tutelando un patrimonio d’immagine che appartiene a tutti i friulani”. “Ora – prosegue Ius – siamo pronti per rilanciare questo marchio anche nell’ottica di sviluppo della nuova Doc unica del Friuli, che vede ancora una volta Casarsa quale leader del sistema vitivinicolo regionale”.
LE NOVITA’ Il ritorno alle vendite di Friulvini coincide con una nuova grafica, in cui l’aquila – simbolo del Friuli – sara’ ancora sulle etichette ma in una versione moderna e stilizzata. Tra i vini che saranno commercializzati il Prosecco – alla cui coltura la cantina aprì intelligentemente proprio sotto la presidenza di Ius – Pinot grigio e Ribolla Gialla, ovvero quelli che in questi ultimi anni hanno visto una netta ascesa nelle preferenze dei consumatori. Ma è l’intera Friulvini, che prima del fallimento nei primi anni 2000 era una delle realtà più grandi d’Italia, a essere al centro di un progetto globale di sviluppo da parte della cantina casarsese, che ha rilevato recentemente pure l’ex area produttiva nella quale stanno fervendo i lavori di ammodernamento. “Una superficie di 11 mila metri quadri – concludono Bellomo e Ius – per la quale investiremo 10 milioni di euro e che sarà utilizzata già a partire dalla vendemmia 2016, per la vinificazione e lo stoccaggio di 90 mila ettolitri da uve di Pinot Grigio e Prosecco: sta nascendo cosi’ il più grande polo vitivinicolo del Friuli Venezia Giulia. Simbolo di un settore, quello agricolo, che partendo dalle proprie radici sa guardare al futuro da protagonista su tutti i mercati, nazionali e internazionali”.
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