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Analisi e Tendenze Vino

Miglior Sommelier Fisar d’Italia: premia la Cortona Doc

Sarà ancora la Cortona Doc il vino che premierà il miglior sommelier d’Italia della Fisar, evento in programma domenica 5 novembre nell’ambito dell’evento Vinoè, alla Stazione Leopolda di Fisar, dove i sommelier Fisar di tutta Italia si danno appuntamento per il loro tradizionale congresso annuale.

Ormai da tre anni il Consorzio Vini Cortona è partner dell’iniziativa che nel corso del tempo si è potenziata fino a diventare una vera e propria festa del vino che a Firenze raccoglierà i protagonisti del settore.

“Un appuntamento importante che da qualche anno vede la nostra Denominazione alla ribalta grazie a questa vetrina importante che è il premio al miglior sommelier d’Italia – spiega il Presidente del Consorzio Vini Cortona, Marco Giannoni – appuntamento al quale siamo presenti anche in virtù di una ormai consolidata collaborazione con i sommelier della Fisar a partire dal nostro territorio nel quale collaboriamo attivamente alla riuscita dei corsi”.

Oltre a una magnum celebrativa firmata da un artigiano del territorio, il miglior sommelier d’Italia avrà in premio anche un wine tour di qualche giorno alla scoperta della Cortona Doc. Nelle due passate edizioni la bottiglia del miglior sommelier d’Italia era andata a Anna Cardin e Lorena Lancia.

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Milano chiama, Cirò risponde: il Gaglioppo di ‘A Vita in degustazione con Fisar

Di vino non si parla mai abbastanza a Milano, capitale del “bere bene” e, soprattutto, del “bere internazionale”. Ma di “vino calabrese” non si parla quasi mai, né a Milano né altrove.

Eppure la Calabria ha tantissimo da offrire al panorama enologico italiano. Avete letto bene: la Calabria.

A Milano, un calice di Cirò sulla tavola imbandita di un residente, lo trovi – con buona probabilità – solo dalle parti di Buccinasco. Dove di “autoctoni trapiantati” ce n’è a bizzeffe.

A fare da portabandiera del “bere calabrese” nel capoluogo lombardo ci pensa allora Fisar, la Federazione italiana sommelier, albergatori e ristoratori.

Una delegazione di provincia, quella di Bareggio, è riuscita nella grande impresa di portare “al Nord” Francesco Maria De Franco (nella foto). Con la sua cantina ‘A Vita – 8 ettari nei pressi del Km 279,8 della Statale 106 di Cirò Marina, in provincia di Crotone – De Franco è grandioso interprete del Gaglioppo, l’uva dalla quale si ottiene lo straordinario vino denominato Cirò. Un volto noto, tra l’altro, ai lettori più attenti di vinialsuper (qui il nostro articolo in occasione del Mercato dei Vini Fivi 2016).

Appuntamento il 2 novembre, alle ore 21, all’Hotel Diamante di via S. da Corbetta, 162, a Corbetta (MI). In degustazione Cirò Rosso Riserva 2010, Cirò Rosso Classico 2012, Cirò Rosso Riserva 2013 e Cirò Rosso Superiore 2014 (20 euro per i soci Fisar, 25 per i non soci; iscrizione obbligatoria versando la quota mediante bonifico bancario all’Iban IT87O0503432470000000000044 entro il 25/10/17 e inviando copia alla mail bareggio@fisar.com; posti limitati).

IL CIRO’ DI ‘A VITA
“Francesco Maria De Franco di ‘A Vita – evidenzia Raffaele Novello (nella foto), segretario della delegazione Fisar Bareggio – è uno di quei produttori che ho avuto la fortuna di conoscere quand’era ancora sconosciuto. Alla grande platea è tuttora poco conosciuto, ma chi si intende di vino lo conosce benissimo. Infatti sta iniziando ad accumulare soddisfazioni e riconoscimenti”.

“Portare il Cirò a Bareggio e, dunque, a Milano e in Lombardia – continua Novello – è una proposta che fortemente caldeggio da oltre un anno. Ho una gran voglia di far conoscere a tanti veri appassionati di vino un vitigno, il Gaglioppo, che non ha nulla da invidiare ad altri più conosciuti e blasonati. Parlo dei vari Sangiovese o Nebbiolo. Un vino, il Cirò, che se fatto bene può essere longevo. Lo racconterà sicuramente il nostro gradito ospite: può arrivare tranquillamente a 15-20 anni, mantenendo tannino e acidità di rilievo”.

“Un vignaiolo, Francesco de Franco – aggiunge il segretario Fisar Bareggio – che fa bio in Calabria da quando gli altri non sapevano nemmeno cosa fosse il biologico. Un vignaiolo che vuole cambiare il modo di comunicare il vino e che dice basta alla storia del Cirò offerto alle Olimpiadi, in Grecia. Iniziamo piuttosto a comunicare il vino come Dio comanda”.

“Un vignaiolo – conclude Raffaele Novello – che dichiara sui social d’aver fatto solo tre trattamenti in occasione dell’ultima vendemmia. Uno che sostiene la valenza di terroir, vento, terra, contro oidio e peronospora. Voglio far conoscere, soprattutto ai nuovi bevitori di vino, passatemi il termine, un vino e una zona che non possono e non devono più essere trascurati: se non conosci il Cirò non puoi dire che conosci il vino”. Appuntamento (e occasione) imperdibile per i milanesi all’ascolto.

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Iper, la Grande I: al Portello degustazione (e sconti) su linea vini Grandi Vigne

La quarta e penultima tappa del Giro d’Italia in 80 vini Grandi Vigne 2017 di Iper, La grande i tocca Piazza Portello Milano con una tre giorni di iniziative pensate per un pubblico appassionato di vini.

In programma – da oggi a domenica 8 ottobre -incontri specializzati, degustazioni, tour guidati e la consulenza di Personal Wine Shopper (qui i dettagli). Sarà un’immersione nel mondo del vino all’interno del punto vendita Iper di via Don Luigi Palazzolo 20, tra le casette di legno che creano un villaggio ospitale nella piazza del centro commerciale.

Un tour enologico durante il quale il pubblico potrà incontrare i produttori dei vini Grandi Vigne e ricevere consigli da esperti e sommelier Fisar. Tutto per conoscere e apprezzare al meglio il marchio Grandi Vigne – creato 11 anni fa da Iper, La grande i – che riunisce produttori italiani d’eccellenza.

NON SOLO DEGUSTAZIONI
Tutte le degustazioni saranno accompagnate da prodotti firmati il Viaggiator Goloso, il brand premium del Gruppo Finiper. Sarà anche possibile acquistare il Menù Degustazione al prezzo di 5,90 euro, per gustare i piatti tipici dellatradizione culinaria italiana preparati con prodotti il Viaggiator Goloso e abbinati a un calice di vino.

Gli Incontri con degustazione “Produrre grandi vini oggi”, condotti dall’enologo Fabrizio Stecca, sono un concentrato di informazioni e nozioni, approfondimenti e tecniche di degustazione deliziato da assaggi e abbinamenti speciali.

Rivolti a un pubblico evoluto e curioso in tema di uve e vini, rappresentano un viaggio essenziale nel mondo enologico contemporaneo. Un percorso organico che tocca argomenti inerenti alla coltivazione della vite e alla produzione di vini di qualità. Ogni incontro si focalizzerà su 4 prestigiosi vini – presenti i produttori – scelti tra le denominazioni più significative del nostro Paese, e avrà la durata di 90 minuti.

La quota di partecipazione di 10 euro include il kit di degustazione del valore 3 euro, utile per proseguire in autonomia il tour in piazza. Necessaria l’iscrizione, inviando una email all’indirizzo eventi@iper.it.

IL PERSONAL WINE SHOPPER
Il Personal Wine Shopper, altra novità della tappa milanese, offre una consulenza mirata a chi ha esigenze specifiche. Permette di creare, con il supporto-guida di un enologo, un itinerario di acquisti su misura e di vivere una shopping experience unica.

Sono previste anche liste a tema – come vini per l’inverno, per brunch e aperitivi, per cene a base di carne e pesce – per orientarsi nella vasta offerta Grandi Vigne. La consulenza è gratuita ma è necessario prenotarsi alla Cassa Bicchieri di Piazza Portello o scrivendo a eventi@iper.it.

Con i Tour guidati, tenuti da uno specialista del marchio Grandi Vigne, i visitatori in possesso del kit di degustazione andranno alla scoperta dei vini seguendo un percorso logico e a tema  scandito da notizie, curiosità, tecniche di degustazione, come in una narrazione “dal vigneto al bicchiere”.

I tour, con partenze sabato 7 e domenica 8 alle ore 12 e 16,  sono gratuiti ma è richiesta la prenotazione all’indirizzo eventi@iper.it oppure presso la Cassa Bicchieri di Piazza Portello almeno 30 minuti prima della partenza.

Il kit di degustazione consente a clienti e visitatori di assaggiare tutti i vini che desiderano lasciandosi guidare dall’ispirazione e dai consigli dei sommelier. Il kit costa 3 euro e comprende, oltre alle consumazioni, un bicchiere di vetro, una sacca porta-bicchiere da collo, materiale informativo e un taccuino di degustazione con matita.

GLI SCONTI SUI VINI
I titolari di Carta Vantaggi potranno usufruire, fino al 22 ottobre, di uno sconto del 30% su tutti i vini Grandi Vigne. Con una scelta di 80 vini creati da 35 produttori, Grandi Vigne rappresenta una delle linee d’eccellenza della produzione vitivinicola nazionale presente sugli scaffali della grande distribuzione organizzata.

Bianchi e rosati, rossi giovani e fruttati, fermi o mossi, tutti d’annata e affinati in acciaio. Ma anche rossi di struttura e da invecchiamento affinati in legno, dalla botte grande al tonneaux e alla barrique. Non mancano sparkling wines, vini da dessert e grappe affinate in botte o distillate con alambicchi di rame.

PROSSIMA TAPPA: “IL CENTRO” DI ARESE
Dopo Milano Portello, “Il Giro d’Italia in 80 Vini” Grandi Vigne, chiuderà l’edizione 2017 ad Arese, il 21 e 22 ottobre.

“Una storia di cultura e rispetto – evidenzia Finiper in una nota a vinialsuper – creata da un’azienda alla ricerca dell’eccellenza, da vitivinicoltori con alti standard etici e qualitativi e da consumatori che apprezzano valori e sapori di questi vini grandiosi”.

Grandi Vigne è un progetto unico nel panorama della Gdo europea che riunisce agricoltori e produttori di vini eccellenti nelle rispettive aree di produzione, con particolare attenzione alle aziende di piccole dimensioni.

In undici anni, Grandi Vigne ha riunito 35 fornitori provenienti dalle regioni italiane a più alta vocazione vitivinicola e ha permesso ad aziende, che diversamente sarebbero state escluse da un rapporto diretto con la distribuzione organizzata, di crescere professionalmente ed economicamente.

“L’organizzazione del progetto – precisa Finiper – collabora assiduamente con ciascuna di queste realtà produttive: controlla le forniture, migliora i processi, organizza la produzione e verifica il rispetto del rigoroso capitolato che regola l’igiene, la salubrità e le caratteristiche qualitative. Grandi Vigne è un’idea che cresce costantemente nei numeri e in qualità.

Nel gennaio 2012 è stata presentata la prima linea di vini biologici certificati ICEA, nel 2016 è stata lanciata una nuova linea di vini senza solfiti aggiunti”.

Iper, La grande i rappresenta una delle più importanti realtà nel panorama nazionale della Grande Distribuzione Organizzata, tra le poche interamente di proprietà italiana. Con 27 punti vendita in 7 regioni, fa parte del Gruppo Finiper, nato nel 1974 ad opera dell’imprenditore Marco Brunelli. La mission del Gruppo Finiper è “rendere la qualità accessibile a tutti”. “Ampiezza dell’assortimento, qualità, sostenibilità, convenienza e italianità” sono i principi ispiratori che guidano le scelte di Iper, La grande i.

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Giro d’Italia in 80 vini all’Iper di Savignano sul Rubicone

Il “Giro d’Italia in 80 vini” sbarca a Savignano sul Rubicone. L’appuntamento “vacanziero” con i vini della linea “Grandi Vigne” è per venerdì 11 e sabato 12 agosto nel punto vendita Iper della provincia di Forlì, all’interno del centro commerciale Romagna Shopping Valley.

Si tratta della seconda tappa del tour, iniziato il 13 e 14 maggio al centro commerciale Fiordaliso di Rozzano, nell’hinterland milanese. Poi toccherà all’Iper Seriate (BG) il 9-10 settembre, all’Iper Portello di Milano il 6-7-8 ottobre e all’Iper di Arese (MI), il 21-22 ottobre.

DEGUSTAZIONE E SCONTI
Superato il giro di boa dei 10 anni, l’evento di degus
tazione è diventa un tour che nell’arco di 6 mesi invita clienti e appassionati del vino alla scoperta della private label Grandi Vigne. Non solo informazioni e consigli di enologi e produttori aderenti al progetto, ma anche un kit di degustazione e sconti per i possessori di Carta Vantaggi.

http://www.vinialsupermercato.it/iper-la-grande-i-giro-d-italia-in-80-vini-degustazione-sconti-linea-grandi-vigne/

Grandi Vigne, marchio creato da Iper La grande i, riunisce “i vini d’eccellenza di piccoli produttori italiani”. Il “Giro d’Italia in 80 vini” è una vera e propria immersione nell’affascinante mondo del vino, in un’ambientazione accurata e con postazioni accoglienti, prevalentemente all’aperto.

Un tour enologico durante il quale il pubblico potrà incontrare i produttori aderenti al marchio Grandi Vigne e farsi consigliare dai sommelier presenti ai banchi di degustazione.

Si potrà assaggiare tutti i vini acquistando un kit di degustazione (3 euro) che comprende, oltre alle consumazioni, un bicchiere di vetro, una sacca porta-bicchiere da collo, materiale informativo e un taccuino di degustazione con matita. I titolari di Carta Vantaggi potranno inoltre usufruire di uno sconto del 20 o 30% su tutti i vini Grandi Vigne.

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Analisi e Tendenze Vino

Sfumature di Lambrusco alla degustazione Fisar

Il vino, quel nettare che tanto ci appassiona, è figlio di molti elementi come la varietà di vite, il terreno e il clima, ma anche dell’uomo che ha modellato nei secoli il territorio in funzione della viticultura e che per tradizione o scienza ha messo in opera le “pratiche di cantina”.

Non esistono vini nobili e vini non nobili. Non è il prezzo o la fama a fare grande un vino. Esistono invece vini fatti bene e vini fatti male. Laddove la coltivazione della vite rispetta territorio e caratteristiche del vitigno e la vinificazione rispetta la tradizione migliorandola e non stravolgendola, grazie alle nuove tecnologie,  avremo ottimi vini.

Oggi vi raccontiamo del Lambrusco, vino spesso ‘’bistrattato’’, relegato a ruolo di “vino di serie B” per via del suo basso prezzo, della sua facile reperibilità e forse anche della sua tradizione che lo vuole consumato in ogni occasione nei suoi territori d’origine.

Ma il Lambrusco è un vino che merita di essere affrontato senza pregiudizi. Parlare di Lambrusco vuol dire parlare di ben otto differenti vitigni, di diversi terroir divisi fra pianeggianti e collinari, stesi fra due diverse regioni, di una storia ed una tradizione che lo rendono a tutti gli effetti un grande vino italiano. Una denominazione tra le più conosciute e vendute al mondo che è però un patrimonio tutto nostro.

Per poter comprendere a pieno il Lambrusco, i suoi territori, i suoi vitigni, i suoi metodi di produzione (ancestrale, ancestrale con sboccatura, ancestrale da mosto, charmat e metodo classico) occorrerebbe gustare come minimo una quindicina di vini diversi. Cosa pressoché impossibile in un’unica serata, ma il sommelier Valerio Sisti, della Fisar di Milano Duomo,  ha saputo selezionare sei assaggi che hanno ben dipinto le ”sfumature” possibili di questo vino.

”Gustare” dunque e non ”degustare”. Perché a volte il vino va affrontato così, senza troppi tecnicismi, senza schede da compilare. Il vino va raccontato in modo emozionale, come è successo nell’ambito di questa serata Fisar.

IL PANEL DI ASSAGGI


Lambrusco di Sorbara ”Corte degli Attimi” – Poderi Fiorini – Annata 2016

Metodo charmat. È vinificato in rosso, ma il colore è un rosato carico, perché il Sorbara ha poche sostanze coloranti. Il naso è immediato: frutti rossi come lampone e fragola. In bocca bello spunto acido e grande facilità di beva, come un Lambrusco dovrebbe essere. Pochissimo tannino, come già suggeriva il colore.

Lambrusco di Salamino Santa Croce “Vigneto Saetti” – Annata 2015
Salamino è la cultivar, Santa Croce è la frazione di Carpi (Mo) di cui è originario. Annata 2015 per questo metodo ancestrale con sboccatura. Colore molto più intenso del precedente. Al naso è “poco fine”, a causa della rifermentazione ancestrale in bottiglia, ma sotto i sentori rifermentativi cogliamo comunque un buon frutto ed una nota quasi fumé. In bocca è meno citrico del precedente, ma comunque beverino.

Lambrusco Grasparossa di Castelvetro “Terre del Sole” – Poderi Fiorini – Annata 2016
Metodo charmat. Si presenta nel bicchiere con un bella schiuma di colore viola intenso. Profumi di fragoline di bosco, ribes ed una nota vinosa di mosto. In bocca si avverte la pienezza del frutto, agile e beverino ma più complesso dei precedenti. Con l’assaggio di pancetta cotta funziona magnificamente.

Lambrusco “Prata Solis”, Casali, Emilia IGT – Annata 2016
Un vino bio. Leggera “puzzetta” al naso sotto la quale emergono note di frutta e minerali. Più stratificato dei precedenti. Complesso anche in bocca. Ottimo prodotto.

Lambrusco Colli di Parma, Lamoretti – Annata 2016.
Colore rosso rubino impenetrabile. Archetti che tingono di rosso scuro le pareti del bicchiere. Al naso è chiuso. La frutta è molto più compatta nei profumi rispetto si precedenti. Molto tannico al palato, un tannino verde, astringente.

Lambrusco Mantovano “VS” della Cantina Sociale di Viadana – Annata 2016.
Un lambrusco del Sabbionetano, sottozona di Mantova. È Lambrusco all’ennesima potenza. Invitante già dal suo naso intensamente fruttato, leggero nel corpo, equilibrato nel tannino. La frizzantezza presente è piacevole, ma non invadente. Assolutamente godibile e beverino.

Il sesto assaggio termina una serata all’insegna dello svestirsi dei panni “tecnici” per limitarsi al piacere conviviale del bere. Diceva Gianni Brera: Non ti formalizzare ai nomi ed alle etichette: meglio un onesto plebeo di un nobile degenerato. Così, non spasimare sugli anni in cantina. Certe solenni sturate sanno di liturgia e meritano rispetto. Ma il vino, come le donne, è buono all’età giusta.

Nel libro recentemente uscito ‘’Tutti lo chiamano Lambrusco’’, l’autore, Camillo Favaro sforna una serie di argomentazioni pro Lambrusco, tutte ben articolate. Perchè Lambrusco? Perché è gastronomico, perché è sorridente, perché è raro, perché è solare, perché è diverso. Al perchè è appassionante scrive: ”Il lambrusco è un vino schietto, che si rivolge dritto alle emozioni, senza filtri né giri di parole. E’ immediato, trasparente, di quei vini che aiutano più di altri a vedere il fondo di umanità delle persone che abbiamo davanti, anche di quelle che non conosciamo ancora così bene.  Il Lambrusco ci aiuta a fidarci degli altri, ad apprezzarne la compagnia. Ci aiuta a comunicare le cose a cui teniamo di più, a metterci la faccia. A crederci’’. E come dargli torto.

 

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Iper La Grande i, “Giro d’Italia in 80 vini”: degustazione e sconti sulla linea Grandi Vigne

Dal Barolo al Nero d’Avola, dal Prosecco alla Falanghina del Sannio. Sarà un vero e proprio “Giro d’Italia in 80 vini” quello in programma all’Iper Fiordaliso di Rozzano (MI), sabato 13 e domenica 14 maggio. Il primo appuntamento della grande degustazione delle “eccellenze vinicole” del marchio Grandi Vigne, la private label di Iper La Grande i.

Tutte etichette di piccoli produttori italiani, selezionati per la catena di supermercati di Montebello della Battaglia (PV) dalla società di consulenza Think Quality di Cuneo. Dopo Rozzano, toccherà ai punti vendita di Savignano sul Rubicone (centro commerciale Iper di Rimini, 11-12 agosto), Seriate (Bergamo, 9-10 settembre) e Milano Portello (6-7-8 ottobre). Chiusura del “tour” in pompa magna, il 21 e 22 ottobre, nel nuovo punto vendita di Arese, presso Il Centro.

Ad attendere i clienti all’interno dei supermercati Iper La Grande i ci saranno i produttori degli 80 vini della linea “Grandi Vigne”, pronti a rispondere a domande e curiosità, assieme ai sommelier della Federazione italiana Sommelier, Albergatori e Ristoratori (Fisar). Il calice di degustazione, prodotto da Bormioli e serigrafato “Grandi Vigne”, sarà acquistabile al costo di 3 euro. A ognuno sarà consegnato un quaderno con elenco completo, breve descrizione e prezzi dei vini in degustazione suddivisi per regione, sul quale appuntare le valutazioni degli assaggi.

Per tutti i possessori di Carta Vantaggi, a Rozzano è previsto uno sconto del 20% su tutti i vini della linea “Grandi Vigne”, dal 9 al 21 maggio. Un risparmio che salirà al 30% in occasione delle degustazioni di ottobre presso i punti vendita di Milano Portello e Arese.

“UNA SCELTA ETICA”
Coltivazione delle viti con l’utilizzo di concimazioni naturali e attenzione alla biodiversità, rispetto dell’ecosistema di cui il vigneto è parte, rafforzamento della naturale resistenza delle viti, affinamento e imbottigliamento in accordo con la natura delle uve.

Sono solo alcune delle attenzioni dedicate dai viticoltori selezionati da Iper la Grande I per la linea Grandi Vigne. La convinzione è che “i vini più grandi spesso nascono in piccolo”.

“La linea Grandi Vigne – spiega Salvatore Caraglia di Think Quality (nella foto) – è distribuita nei punti vendita Iper La grande i e, dallo scorso anno, nei supermercati Unes. Si tratta di circa 80 denominazioni italiane, tutte prodotte da aziende agricole all’origine. Al family feeling dell’etichetta frontale fa eco un’etichetta posteriore sulla quale è riportato il nome e il cognome del produttore. Una scelta ‘drastica’, nel senso buono del termine, nell’ottica di valorizzazione di produttori proprietari di vigne e di cantine, al posto degli imbottigliatori”.

Drastico è anche il processo di selezione dei vini che finiscono sugli scaffali Finiper. “Sono tutti prodotti dal vantaggiosissimo rapporto qualità prezzo – evidenzia Caraglia – che superano test di degustazione alla cieca condotti tra numerosi campioni di vini di fascia prezzo anche superiore, acquistati nei punti vendita della concorrenza o reperiti direttamente nelle cantine di altri produttori italiani”. Un metodo denominato Wine Market Matrix (WMM), brevettato proprio dalla società di consulenza di Cuneo. Vini capaci dunque di competere, a livello sensoriale, con altri della stessa denominazione, ma di fascia prezzo più elevata.

IL FUTURO DI “GRANDI VIGNE”: BIO E SENZA SOLFITI
Anno dopo anno, la linea Grandi Vigne ha radunato oltre trenta fornitori provenienti dalle regioni italiane a più alta vocazione vitivinicola. A piccoli e medi produttori, praticamente sconosciuti, si affiancano grandi nomi. Come Cantina Cortaccia in Alto Adige, o Caparzo per i vini della Toscana.

Ottocentomila bottiglie prodotte complessivamente in un anno, sull’intera linea. E vendite per referenza che vanno dalle 4 mila alle oltre 120 mila unità. Grandi Vigne su grandi cifre, dunque. Come dimostrano le 96 mila bottiglie battute in cassa nel giro di due settimane, in occasione della promozione della scorsa Pasqua nei supermercati Iper La grande I.

“Il futuro – annuncia Salvatore Caraglia – ci vedrà impegnati verso una maggiore attenzione nei confronti dei vini bio e senza solfiti. Non a caso Iper è la prima catena della grande distribuzione italiana che ha investito su una linea di vini senza solfiti aggiunti, a marchio privato. Un progetto avviato lo scorso anno, che avrà sempre più spazio”. Un motivo in più per non perdersi il Giro d’Italia in 80 vini.

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Il Mercato dei Vini e dei Vignaioli Indipendenti sbarca a Roma

Saranno 212 i vignaioli indipendenti della FIVI che animeranno il Salone delle Fontane all’EUR sabato 13 e domenica 14 maggio 2017 per la prima edizione del Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti di Roma.

Un appuntamento realizzato in collaborazione con Daniele De Ventura di Little Market e fortemente voluto dagli stessi vignaioli, soprattutto per andare incontro a chi a causa della distanza non è mai riuscito a partecipare all’appuntamento di Piacenza di fine novembre. Ma che ha anche un valore istituzionale.

“Spostarsi verso sud per noi è una priorità – afferma Matilde Poggi, presidente FIVI – ma Roma ha anche un significato simbolico. È lì che hanno sede le istituzioni ed è lì che vogliamo far sentire sempre di più la voce degli oltre mille Vignaioli Indipendenti di tutta Italia”. La FIVI è infatti attualmente impegnata in un dialogo continuo con il Ministero, su temi quali il Dossier Burocrazia, la rappresentanza nei Consorzi di Tutela e i decreti attuativi del Testo Unico del Vino.

Quello di Roma sarà un vero e proprio mercato, un’occasione unica per ascoltare direttamente il racconto di chi tutti i giorni vive la vigna e si confronta costantemente con il territorio, per assaggiare i vini dalle mani dei vignaioli e acquistare le bottiglie (qui l’elenco dei vignaioli presenti).

Proprio per questo il pubblico troverà a sua disposizione carrelli e cestini: una formula già sperimentata a Piacenza, che ha incontrato il grande favore degli appassionati. Il Mercato dei vini dei Vignaioli Indipenenti sarà aperto al pubblico dalle 11.00 alle 19.00. Ingresso giornaliero 15 euro (ridotto per soci AIS – FIS – FISAR – ONAV – AIES e SLOW FOOD). Prevendite on line: https://goo.gl/dQEGNw


Mercato dei vini Roma in breve
Dove: Salone delle Fontane, Via Ciro il Grande, 10-12, 00144 Roma
Quando: sabato 13 e domenica 14 maggio 2017
Orario di apertura al pubblico: dalle 11.00 alle 19.00
Ingresso: € 15.00 comprensivo di bicchiere per degustazioni ingresso giornaliero.
I minorenni non pagano l’ingresso e non possono effettuare degustazioni


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Il Mercato dei Vini e dei Vignaioli Fivi sbarca a Roma: i vini da non perdere

Lo avevamo anticipato già il 28 novembre scorso, in occasione dell’appuntamento annuale di Piacenza 2016. Sabato 13 e domenica 14 maggio 2017, al Salone delle Fontane all’Eur, oltre 200 vignaioli aderenti alla Fivi, la Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti saranno i protagonisti del Mercato dei Vini di Roma. La prima assoluta per la combattiva federazione capitanata da Matilde Poggi.

Non un semplice banco d’assaggio (qui i vini da non perdere), ma un vero e proprio mercato in pieno “stile Fivi”, dove fondamentale è l’incontro e la condivisione. Due giorni dove il pubblico potrà incontrare vignaioli provenienti da tutta Italia, dialogare con loro, assaggiare i loro vini e acquistarli. A questo scopo saranno a disposizione cestini e carrelli.

“La scelta di fare un secondo Mercato a Roma – dice Matilde Poggi, presidente Fivi – nasce dalla volontà della Federazione di coinvolgere sempre più i produttori del sud d’Italia e dalla volontà di creare un’occasione di incontro tra i vignaioli stessi e gli appassionati del Mezzogiorno che magari non sono riusciti a partecipare a quello di Piacenza. Ci auguriamo che lo stesso spirito di festa e condivisione che si è respirato lì a novembre invada anche il Salone delle Fontane”.

L’immagine della locandina di questa prima edizione del Mercato di Roma è stata realizzata dall’illustratore torinese Marco Cazzato, già autore per FIVI di quella dell’edizione 2014 del Mercato di Piacenza. Gli orari di apertura del Mercato dei vini sono dalle 11.00 alle 19.00. Ingresso € 15.00 giornaliero (ridotto per soci AIS – FIS – FISAR – ONAV – AIES e SLOW FOOD).

IL MERCATO DEI VINI DI ROMA IN BREVE
Dove: Salone delle Fontane, via Ciro il Grande, 10-12, 00144 Roma
Quando: sabato 13 e domenica 14 maggio 2017
Orario di apertura al pubblico: dalle 11.00 alle 19.00
Ingresso: 15 euro, comprensivo di bicchiere per degustazioni (ingresso giornaliero)
I minorenni non pagano l’ingresso e non possono effettuare degustazioni

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Mercato dei Vini Fivi 2016: 420 vignaioli ai nastri

Si avvicina il Mercato dei vini della FIVI, che si terrà a Piacenza sabato 26 e domenica 27 novembre 2016. Per la sesta edizione saranno, per l’esattezza, 421 i vignaioli presenti. Quasi un centinaio in più rispetto alla scorsa edizione. Una crescita di adesioni che sottolinea come il Mercato sia diventato ormai un appuntamento imperdibile, luogo d’incontro, di condivisione e di confronto con il pubblico ma anche tra i produttori stessi. Qui i vignaioli assieme ai loro vini portano la loro esperienza di vita. Ognuno bada al proprio pezzo di terra, interpretando il territorio a suo modo: chi segue la tradizione, chi la tradisce o la abbandona per poi farci ritorno, chi innova, sbaglia, gioisce e soffre. Ma il vignaiolo è il vero custode del vino: ogni suo bicchiere restituisce il territorio che lo ospita e la sua cultura. Per questo le quattro degustazioni in programma nei due giorni saranno condotte direttamente dai vignaioli, che presenteranno i vini e il lavoro dei loro colleghi.

LE DEGUSTAZIONI
Dal Trentino di Pojer & Sandri al Collio friulano di Edi Keber, dal lombardo Oltrepò Pavese di Lino Maga alla Calabria di Francesco De Franco: ogni terra si racconterà attraverso i vini del suo interprete d’eccellenza. Nel corso del mercato sarà assegnato il premio Romano Levi per il Vignaiolo dell’anno e consegnate le targhe FIVI ai nuovi punti di affezione, enoteche e ristoranti in tutta Italia che propongono in modo particolare i vini dei vignaioli e che possono esporre lo stemma dell’associazione nel loro locale. Saranno infine premiate le foto vincitrici del contest #chinonbeveincompagnia lanciato sui social media da FIVI. Le 5 migliori si aggiudicheranno un weekend enogastronomico e bottiglie di vino. Gli orari di apertura del Mercato dei vini sono: sabato dalle 12.30 alle 19.30 e domenica dalle 11.00 alle 19.00. Ingresso € 15.00 giornaliero (ridotto per soci AIS – FIS – FISAR – ONAV – AIES e SLOW FOOD – possessori del biglietto della manifestazione MareDivino 2016), € 25.00 il biglietto per i due giorni.

IL MERCATO DEI VINI IN BREVE
Quando: sabato 26 e domenica 27 novembre 2016
Dove: PiacenzaExpo
Orario di apertura al pubblico: Sabato dalle 12.30 alle 19.30 | Domenica dalle 11.00 alle 19.00
Ingresso: € 15.00 comprensivo di catalogo e bicchiere per degustazioni ingresso giornaliero, € 25,00 il biglietto per due giorni.
Ingresso ridotto: € 10.00 per soci AIS – FIS – FISAR – ONAV – AIES e SLOW FOOD – possessori del biglietto della manifestazione MareDivino 2016. Il socio deve mostrare tessera valida dell’anno in corso. I minorenni non pagano l’ingresso e non possono effettuare degustazioni.

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Terre di Vite: al Castello di Levizzano si incontrano vino e cultura

Contaminare per trasformare, perché la bellezza nasce dalla mescolanza.

Da questo assunto nasce la sesta edizione di Terre di vite, che torna al Castello di Levizzano Rangone il 12 e 13 novembre prossimi. Una sorta di viaggio in Italia tra i vini di ottanta produttori provenienti da ogni angolo del paese, ma anche tra cibo, arte e cultura.

Il calendario degli appuntamenti è ricco e prevede, oltre alla degustazione libera di centinaia di vini, una degustazione guidata dal direttore di Porthos Sandro Sangiorgi, una conversazione pubblica sull’alchimia -filo conduttore di questa edizione – tra lo stesso Sangiorgi e l’omeopata Claudio Colombo e un’esposizione delle opere del pittore emiliano Marino Lotti. A fare da colonna sonora alle degustazioni saranno nei due giorni di manifestazione le suggestioni irish del Greta folk Trio e le jam sessions in itinere degli Swingari.

Come nelle precedenti edizioni, Terre di vite non mancherà di valorizzare le offerte gastronomiche del territorio con banchi dedicati alle produzioni d’eccellenza della regione.

Contributo di ingresso 15 Euro + 5 Euro cauzione calice

Contributo ridotto (10 Euro) per i soci Ais, Onav, Fisar, Slow Food, Aies

PROGRAMMA DELL’EVENTO

Sabato 12 Novembre apertura banchi d’assaggio dalle 15 alle 21 Domenica 13 Novembre apertura banchi d’assaggio dalle 11 alle 20

SALA CONVEGNI

Sabato 12 Novembre dalle ore 13.00 – “Il principio vitale e la sua perdita di armonia” conversazione pubblica con il dottor Claudio Colombo condotta e curata dal direttore di Porthos Sandro Sangiorgi – Ingresso gratuito

SALA LABORATORIO DEGUSTAZIONI

Domenica 13 Novembre ore 15.00 – “I vini alchemici”, degustazione/seminario ideata e condotta da Sandro Sangiorgi. Sei vini in degustazione – Prenotazione obbligatoria all’email: info@divinoscrivere.it oppure tel: 338-5474185 Quota di partecipazione 40 € (sconti da applicare ai soci Ais, Fisar, Onav, Slow Food, Aies)

SALA ESPOSIZIONI

“L’alchimia dei colori” esposizione permanente delle opere di Marino Iotti

La bellezza, non la cerco lontana da me perché so che si trova intorno a me. L’incessante ricerca è il dato che caratterizza tutta l’opera di questo pittore reggiano; una ricerca in perenne divenire, uno studio appassionato dei sottili equilibri che il colore ed il segno possono ancora trasmettere. “Le opere di Marino Iotti continuano un’originale ricerca nell’affascinante dimensione dell’informale” (A. Bonito Oliva). www.marinoiotti.it

SALE VARIE DEL CASTELLO

Sabato 12, intera giornata – Incursioni sonore del Greta folk Trio (irish folk)

Domenica 13, intera giornata – Jam session itineranti degli Swingari (swing-kletzmer-manouche).

LE CANTINE PRESENTI

PIEMONTE

Cantine Del Castello Conti -Cantina Castaldi -Cantine Valpane-Carussin-Corte Solidale-Diego Morra-Enrico Crola-Marco Capra-Tiziano Mazzoni-Vigneti Massa

LIGURIA

La Pietra del focolare-Rosmarinus

LOMBARDIA

Alfio Mozzi-Ar.Pe.Pe.-Boffalora–Cantina Meneghelli-Cascina Clarabella-Fondo Bozzole-La Costa-Picchioni Andrea-Stefano Milanesi-Terrazzi Alti

VENETO

Bele Casel-Casa Belfi

FRIULI VENEZIA GIULIA

Luca Fedele-Villa Job

TRENTINO ALTO ADIGE

Cantina Bio Natura-Vallarom

EMILIA ROMAGNA

Antonio Aldini-Cantina Paltrinieri-Casalpriore-Claudio Plessi-Cardinali-Cavaliera-Dalla -erra e dal mestiere-Fattoria Moretto-Galassi Maria-Giovannini-La palazzona di Maggio-La Piana-Lodi Corazza-Lorenzo Maini-Maranesi-Maria Bortolotti-Montaia-San Polo-Sorelle -chiavi-Tenuta Stufanello-Tenuta Santa Lucia-Tenuta Vandelli-Terraquilia-Vigna Cunial-Villa Venti

TOSCANA

Antonio Camillo-Crociani-Fattoria San Vito-Il cerchio-Il Colle-La Piana Capraia-Roccapesta-Vini Apuani

LAZIO

Cantina del Tufaio-Merumalia

UMBRIA

La casa dei Cini

MARCHE

Fattoria Coroncino-Fosso dei Ronchi

CAMPANIA

Cantina Bambinuto-Fosso degli Angeli-Mila Vuolo

PUGLIA

Cantine Carpentiere-Dei Agre

BASILICATA

Cantina il Passo-Carbone Vini-Tenuta Marino

CALABRIA

Altomonte-Cantine Luca’-Cantina Viglianti-Tenuta Celimarro-Terre del Gufo

SICILIA

Cantine Edomé-Gabrio Bini-Paola Lantieri

SARDEGNA

Cantine Canneddu-Giuseppe Sedilesu

 

 

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Verticale di Barbaresco Gaja 1995-2012: cronaca di una Langa sconvolta

Non capita spesso di prendere parte a una degustazione verticale di vini del grande produttore piemontese Angelo Gaja. L’occasione l’altra sera, in provincia di Milano, grazie alla delegazione sommelier Fisar di Bareggio. Sul “tavolo”, nettari di tutto rispetto: tutti Barbaresco delle annate 1995, 2000, 2006, 2011 e 2012. Ecco qualche appunto. E qualche considerazione.

Barbaresco Gaja 1995
Di una freschezza e acidità memorabile. Colore granato bellissimo, quasi luminoso. Al naso solo violetta e qualche richiamo di frutta, matura ma non troppo. Non presentava neanche un terziario (a differenza del 2006, già più evoluto in tutto). In bocca giocava tutto sull’acidità in ingresso, con un accenno ancora di tannini. Unica pecca: un po’ corto, sia al naso che in bocca.

Barbaresco Gaja 2000
Il 2000 invece… Di colore perfetto. Naso che spaziava dai sentori floreali a un po’ di frutto. E poi menta, liquirizia. Il migliore della serata.

Barbaresco Gaja 2006
Colore carico. Il più concentrato. Naso tutto humus, fungo, dado. Balsamico. Frutta cotta, prugna secca. In bocca decadente e scomposto. Il peggiore. Annata top in Langa, ma bottiglia sfigata?

Barbaresco Gaja 2011 e 2012
Il 2012 e il 2011, partono bene. Colore un po’ scarico. Ma con bella frutta giovane e, nel complesso, un naso invitante la beva. Peccato durino poco queste emozioni. Dopo mezzora regge solo il 2011, per un’acidità tonica e ben bilanciata. Tannino duro, oggi. Il 2012 già pronto: giusto chiedersi se valga la pena spendere tanto per averlo. Considerazioni collaterali: proprio vero che in Langa non si lavora più come una volta. 1995 e 2000, due Nebbioli veri, rustici, ma con eleganza e complessità. Il 2006 sembra abbia fatto a pugni con una barrique. Annate 2011 e 2012 prodotte – così almeno pare – per essere già bevibili, hic et nunc. Qui e ora. Troppo poco veri però.

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Analisi e Tendenze Vino news

Salone del Gusto 2016, la Chiocciola inciampa a Torino. Mercato confuso, enoteca poco “Slow”

Volevamo sorvolare, sornioni. Ma l’amore per la verità, che è l’unico vero caposaldo di questo portale del vino e dell’enogastronomia italiana, ha avuto la meglio. Anche oggi. E allora non possiamo che commentare, anche noi di vinialsupermercato.it, l’edizione 2016 del Salone del Gusto di Torino. Partecipazione è in primis sinonimo di “acceso”, per tutti. Ci spiace dirlo, ma l’edizione 2016 del Salone del Gusto di Torino è parsa più una riedizione allargata di Cheese di Bra: mal venuta, confusa. Per carità, ottimo livello degli espositori confermata rispetto alle edizioni precedenti. Ma, per dovere di cronaca, il Mercato Slow al Parco del Valentino è parso un’accozzaglia di piccoli produttori (affiancati per la verità da marchi ultranoti) sotto gazebo tutti uguali, che poco potevano valorizzare l’esposizione e la spettacolarizzazione dei presidi Slow, apprezzata al Lingotto nelle precedenti edizioni.

Anche Slow Food cade, insomma, nell’errore della standardizzazione, tipica della più becera Gdo. Per non parlare dell’enoteca self service ‘meccanizzata’ a Palazzo Reale: quattro sommelier Fisar non fanno il ‘monaco’ davanti a una muraglia di sterili dispenser di vino, tristi e anonimi. Neppure se a pagargli lo ‘stipendio’ sono i soliti soloni di Slow Wine, la cui opera migliore, ultimamente, sembra la critica ai vini Lidl. In sintesi: che delusione, Slowfood. L’ennesima occasione persa da questo “movimento” che, negli anni, sta venendo meno in quanto a credibilità. Anche nella sua Torino.

Di fronte alle pompose dichiarazioni di Carlo Petrini, soddisfatto dalla riuscita dell’evento fuori dalle porte del Lingotto, rimaniamo perplessi. E con tante domande. Ma forse, nell’era 2.0 della comunicazione e del fast food, anche chi cammina Slow si accontenta di code chilometriche ai food track che sfornano comunissime piadine (ma Slow), comunissimi panini (ma gourmet), e comunissime birre (ma “artigianali”). L’ennesima dimostrazione che, a parole, son bravi tutti. L’insegna, che vale più dell’assortimento. Addio, Slow life.

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Al Mercato dei Vini Fivi verticale di Barbacarlo e Collio

Torna, negli spazi di Piacenza Expo di via Tirotti 11, sabato 26 e domenica 27 novembre 2016 la sesta edizione del Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti. La Fivi (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti) è l’associazione che raccoglie e rappresenta i vignaioli che seguono l’intera filiera produttiva del vino: coltivano le vigne, imbottigliano il vino, seguendo e curando personalmente il proprio prodotto. Saranno circa 400 quest’anno i vignaioli, provenienti da ogni regione d’Italia, che durante i due giorni incontreranno il pubblico per far conoscere non solo i propri vini, espressione della terra che coltivano con passione, ma anche le proprie storie. Due giorni di festa dove si potranno assaggiare e acquistare i vini direttamente agli stand dei produttori, veri custodi del vino come espressione diretta del territorio e della sua cultura. Come l’anno scorso le quattro degustazioni proposte saranno condotte direttamente dai vignaioli. Un’occasione in più per conoscere il loro mondo attraverso gli occhi dei colleghi.

LE VERTICALI
Due le verticali previste, una di Barbacarlo di Lino Maga e una di Collio di Edi Keber e due degustazioni che sembrano un viaggio attraverso l’Italia, dal Trentino di Pojer e Sandri alla Calabria di ‘A Vita. Oltre al vino si potranno degustare le specialità gastronomiche degli Artigiani del cibo, ancor più numerosi rispetto all’anno scorso, che porteranno salumi e formaggi, pani, dolciumi e specialità gastronomiche da diversi angoli d’Italia. Durante la manifestazione verrà consegnato il Premio Romano Levi, giunto alla terza edizione, al Vignaiolo dell’Anno e saranno premiate le foto vincitrici del contest #chinonbeveincompagnia, indetto sui canali social della Fivi. Gli orari di apertura del Mercato dei vini sono: sabato dalle 12.30 alle 19.30 e domenica dalle 11.00 alle 19.00. Ingresso € 15.00 (ridotto € 10 per i soci Ais – Fis – Fisar – Onav e Slow Food).

GLI ORGANIZZATORI
La Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (Fivi) è un’associazione nata nel 2008 con lo scopo di rappresentare la figura del viticoltore di fronte alle istituzioni, promuovendo la qualità e autenticità dei vini italiani. Per statuto, possono aderire alla Fivi solo i produttori che soddisfano alcuni precisi criteri: “Il Vignaiolo FIVI coltiva le sue vigne, imbottiglia il proprio vino, curando personalmente il proprio prodotto. Vende tutto o parte del suo raccolto in bottiglia, sotto la sua responsabilità, con il suo nome e la sua etichetta”. Attualmente sono quasi 1000 i produttori associati, da tutte le regioni italiane, per un totale di circa 10.000 ettari di vigneto, per una media di circa 10 ettari vitati per azienda agricola. 70 sono i milioni di bottiglie commercializzate e il fatturato totale supera 0,7 miliardi di euro, per un valore in termini di export di 240 milioni di euro. I 10.000 ettari di vigneto sono condotti per il 49 % in regime biologico/biodinamico, per il 20 % secondo i principi della lotta integrata e per il 31 % secondo la viticoltura convenzionale.

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Analisi e Tendenze Vino news

A Milano gli Champagne La Chapelle e José Michel di vinodalproduttore.it

Un paio di star, qualche buon attore. Diversi figuranti. La degustazione di Champagne delle maison La Chapelle e José Michel & Fils organizzata ieri pomeriggio da vinodalproduttore.it a Milano, negli spazi Multiverso di via Mecenate 77, regala al folto pubblico intervenuto due certezze assolute. A dominare la scena è Privilège Brut Cru La Chapelle, ottenuto dall’assemblaggio di un 40% di Pinot Meunier, un 35% di Pinot Noir e un 25% di Chardonnay. Una bollicina francese raffinata, di struttura. Elegante ed armonica. Naso di crosta di pane tostata e palato croccante. Ottima anche la persistenza delle note minerali e agrumate nel retro olfattivo. Una cuvée prodotta nel villaggio vinicolo di Ville Dommange, 1er Cru de la Coté Ouest, paesino di 500 anime del dipartimento della Marna, nella regione della Champagne Ardenne.

Servito dagli ottimi sommelier Fisar della delegazione di Milano Duomo anche Special Club 2007 di José Michel & Fils, l’altra bella sorpresa del pomeriggio meneghino. Una cuvée ugualmente spartita tra Pinot Meunier e Chardonnay spremuti da vigne vecchie di 70 anni, prodotto con la stessa etichetta da 28 produttori consorziati seguendo un rigorosissimo disciplinare, che prevede (tra l’altro) un periodo minimo d’affinamento di 3 anni prima della commercializzazione. Si tratta indubbiamente del prodotto di punta della maison di Moussy, altro paradiso della Champagne Ardenne. Naso intenso, elegante e fine che racconta sentori di frutta a polpa bianca, crosta di pane e fiori. Rispondente al palato, dove a dominare sono ancora le note delicate di frutta. Interessanti anche il Brut Gran Vintage 2007 e il Blanc de Blancs 2007 di José Michel & Fils, così come il Millesimé Brut 2008 (33,3% Meunier, 33% Pinot Noir, 33,7% Chardonnay) di La Chapele. Restano solamente ‘comparse’ i rosé proposti in degustazione: dal Nuance Brut di La Chapelle al 50% Pinot Noir e Meunier di Michel, nessuno convince appieno.

GLI ORGANIZZATORI
Soddisfatto dal successo dell’evento Guido Groppi, titolare del portale milanese di e-commerce del vino vinodalproduttore.it. “Quella che proponiamo – spiega – è una formula diversa da tutti gli altri. Dopo aver selezionato produttori di grande qualità, poniamo in vendita i loro vini e li promuoviamo anche grazie ad eventi come questo. Il vino viene consegnato al cliente direttamente dalla cantina del produttore, mediante il nostro servizio spedizioni che non fa altro che prelevare il pacco in cantina e consegnarlo all’indirizzo segnalato del cliente. Questo garantisce alcuni vantaggi: innanzitutto assicuriamo la qualità della conservazione. E inoltre il nostro assortimento è costituito sostanzialmente da quanto il produttore stesso ha in cantina, comprese le grandi annate e i grandi formati”.

Un’idea nata nel 2010, spiega Groppi, “quando mi sono messo a cercare chi vendeva il vino Montevetrano dei Colli di Salerno prodotto da mia suocera”. “Mi sono reso conto così che tutte le enoteche, comprese quelle online, compravano dai produttori, stoccavano e vendevano poi all’utente finale. Vinodalproduttore.it inverte semplicemente questa procedura: il vino resta in casa del produttore sino a quando il cliente non lo acquista tramite il nostro portale, eliminando così tutti i problemi dovuti allo stoccaggio da parte di terzi”. Il prezzo di vendita, a maggior ragione, è concordato preventivamente con il produttore. Un procedimento, dunque, che veste d’etica l’intera filiera. “All’inizio è stato difficilissimo – ammette Guido Groppi – perché la maggior parte dei produttori viveva con una certa diffidenza il mondo di Internet, anche per esperienze negative vissute con altre ‘enoteche online’. Poi un certo numero di produttori di livello ha iniziato a darci fiducia, rendendosi conto della coerenza della nostra proposta. In un mondo tutto sommato piccolo, come quello del vino di qualità, la nostra onestà, alla lunga, ha pagato”. Vinodalproduttore.it può contare su una squadra di dieci persone, a cui sono affidate le sorti (sul web) di 55 produttori ‘associati’.

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“Italia in Rosa”, viaggio tra i rosati a Moniga del Garda

Torna Italia in Rosa nella suggestiva cornice del Castello di Moniga del Garda, la città del Chiaretto. A Moniga infatti, nel 1896, ben 120 anni fa,  è stato “codificato” il Chiaretto, dal senatore del Regno d’Italia, Pompeo Molmenti.  Da venerdì 10 fino a domenica 12 giugno i pink winelovers potranno sbizzarrirsi, tra i terrazzamenti dei giardini vista lago di Garda, nei padiglioni dove saranno presentati i vini delle aziende partecipanti. Un viaggio completo nell’enologia italiana “in rosa” : annunciata la presenza di circa 130 cantine da tutta Italia, con la possibilità di degustare fino a 170 vini rosè. Un’occasione davvero unica per provare questa tipologia di vino al quale ci si avvicina spesso con diffidenza e che vedrà tra i protagonisti  Valtenesi e in generale la Puglia, leader nella produzione di rosati, ma anche chicche dalla vicina Provenza. Oltre alle degustazioni  previste anche interessanti tavole rotonde come quella della giornata di sabato nella quale verranno diffusi i dati dell’Osservatorio Nazionale sui Rosè . Le degustazioni guidate sono gratuite, ma previa prenotazione. Di seguito il programma dell’evento

Venerdì 10 giugno

ore 17.00 Inaugurazione ed apertura al pubblico di ITALIA IN ROSA

ore 17.00-20.00 Degustazioni tecniche per operatori e giornalisti

ore 20.00 Degustazione guidata “Côtes-de-provence” introdotta da Michel Couderc del Conseil Interprofessionnel des Vins de Provence

ore 21.00-22.30 Degustazioni tecniche per operatori e giornalisti

ore 22.00 Termine accesso al pubblico

ore 23.00 Chiusura manifestazione

Sabato 11 giugno

ore 10.00 Convegno tecnico “Il futuro del Rosé: numeri e dimensioni di un mercato in forte espansione” dedicato ad addetti del settore e giornalisti presso Villa Galnica sede del Consorzio Valtènesi Puegnago del Garda

ore 17.00 Apertura al pubblico di ITALIA IN ROSA

ore 17.00-18.00 Degustazioni tecniche per operatori e giornalisti

ore 18.15 Degustazione guidata “Puglia in Rosé” introdotta da Lucia Nettis responsabile Associazione Puglia in Rosé e condotta da Daniela Guiducci delegata Onav di Monza

ore 19.30 Degustazione guidata “Il lato più rosa delle Donne del Vino” degustazioni a cura di Loretta Zammarchi Donna del Vino di Lombardia.

ore 20.30 Cena in Rosa

ore 21.00-22.30 Degustazioni tecniche per operatori e giornalisti

ore 22.00 Termine accesso al pubblico

ore 23.00 Chiusura manifestazione

Domenica 12 giugno

ore 17.00 Apertura al pubblico di ITALIA IN ROSA

ore 17.00-18.00 Degustazioni tecniche per operatori e giornalisti

ore 17.30 Degustazione Guidata “I rosati dei Vignaioli Veneti” condotta da Matteo Battisti delegato Onav Mantova

ore 19.00 Degustazione guidata “I Chiaretti finalisti del Trofeo Pompeo Molmenti” condotta da Fabio Finazzi delegato Onav Brescia e Carlo Alberto Panont direttore Consorzio Valtènesi

ore 20.00-22.30 Degustazioni tecniche per operatori e giornalisti

ore 22.00 Termine accesso al pubblico

ore 23.00 Chiusura manifestazione

Tutti i giorni della manifestazione dalle 17.00 alle 22.30 saranno serviti presso l’area food piatti tipici e spuntini in abbinamento ai vini.

Biglietto d’ingresso al pubblico 10,00€ (50% di sconto per soci ONAV – AIS – FISAR)

 

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Il Festival Franciacorta torna a Bari

Sarà la Città di Bari ad accogliere il 16 Maggio prossimo la seconda tappa della stagione 2016 del Festival Franciacorta itinerante, l’appuntamento alla scoperta del vino prodotto col metodo della rifermentazione in bottiglia che in Italia e, sempre più, anche all’estero, è riconosciuto come uno dei più influenti ambasciatori del miglior Made in Italy. ”Bari è il riferimento privilegiato per le novità e le tendenze del ”buon gusto” che diventano poi motore di eventi e iniziative capaci di entusiasmare e coinvolgere non solo la Puglia ma anche le regioni limitrofe” – dichiara Vittorio Moretti, presidente del Consorzio Franciacorta. ”Sono certo che il calore della Puglia saprà accogliere il Franciacorta coinvolgendo il grande pubblico di appassionati, esperti, operatori, che fanno di questa regione una delle più rappresentative in materia di gusti e sapori”. Villa Menelao alle Cummerse sarà la prestigiosa location dove il Franciacorta si presenterà al pubblico di appassionati ed esperti: banchi d’assaggio, seminari e ventinove produttori, insieme ai migliori Sommelier Ais della Puglia, accoglieranno, dalle 18.00 alle 22.00, appassionati di vino, stampa, operatori del settore e curiosi per degustazioni delle tipologie: Brut, Extra Brut, Satèn, Rosé, Pas Dosé, Riserva. L’appuntamento sarà per tutti un’occasione per approfondire la conoscenza e il gusto del Franciacorta, ma anche di incontrare la cultura pugliese in una fusione di sapori e profumi, tradizione e innovazione, all’insegna della qualità e della raffinatezza. Due i seminari di degustazione previsti:

– 17.00 ”Franciacorta una terra un vino” – Degustazione guidata alla scoperta delle diverse tipologia di Franciacorta

– 19.00 ”La Franciacorta incontra la Puglia” – Degustazione guidata di tre tipologie di Franciacorta in abbinamento a tre eccellenze gastronomiche pugliesi.

Prenotazione obbligatoria, posti limitati.Per prenotazioni: http:/franciacorta.eventbrite.com. Per informazioni: eventi@franciacorta.net.

I banchi di assaggio per le degustazioni saranno aperti in due momenti distinti per stampa, operatori e visitatori:

• Dalle 16.00 – 18.00: ingresso riservato a stampa e operatori (accredito stampa a stampa@franciacorta.net)

• Dalle 18.00 – 21.30: apertura al pubblico (ingresso per il pubblico € 20; per i soci Ais, Onav, Fis, Slow Food e Fisar € 15).

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Via Vinaria: cantine aperte alla scoperta della Doc Montecarlo

Conoscete la Doc Montecarlo? Siamo in Italia, in Toscana, più precisamente sulle colline della Lucchesia. Nulla a che vedere quindi con il Principato di Monaco. Tre vini: Montecarlo Bianco, Montecarlo Rosso e Riserva, vini dalle antiche origini prodotti proprio nel territorio di Montecarlo città del vino e bandiera arancione del Touring Club, piccolo borgo che merita di essere visitato e ”degustato”. Per scoprire questo splendido territorio ed il suo vino torna sabato 21 e domenica 22 maggio la Via Vinaria, la manifestazione dedicata ai winelovers con degustazioni e tanti eventi speciali. Sabato 21 maggio dalle 16 alle 22,00 e Domenica 22 Maggio, dalle ore 12,00 alle 20,00 le fattorie e le aziende agricole di Montecarlo saranno aperte al pubblico per accompagnare il visitatore in un tour innovativo ed entusiasmante, grazie alla familiare ospitalità dei proprietari e con la qualificata presenza dei cantinieri e dei sommelier della Fisar e dell’Ais; direttamente nelle cantine, quale miglior cornice ai vini di Montecarlo, saranno presenti espositori qualificati di prodotti tipici locali. A guidare gli ospiti tra le fattorie di Montecarlo, attraverso le strade costeggiate dai vitigni e dagli oliveti, saranno i wine bus, bus navetta gratuiti che condurranno direttamente all’ingresso delle cantine; ed ancora nell’occasione sarà possibile visitare la storica Fortezza del Cerruglio e lo splendido Teatro dei Rassicurati. I partecipanti saranno anche dotati di una scheda a punti, da accumulare in base alle cantine visitate con la possibilità di ricevere premi diversi, dal vino locale ad accessori per il vino.

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A ”Scarperia Wine” il Chianti Rufina con Anna Cardin

Dopo il successo della prima edizione svoltasi nel 2015 la Proloco di Scarperia assieme a Slow Wine e Fisar ripropone l’evento dedicato al vino del Mugello e Chianti Rufina.  In programma degustazioni del Chianti Rufina annate 2009-2010-2011-2012 con due cantine diverse per ciascuna annata. La degustazione sarà effettuata Sabato 7 maggio ore 15:00-19:00 presso il Salone dei Tendaggi Palazzo dei Vicari. A guidare la degustazione il Responsabile Regionale della Guida Slow Wine che introdurrà il territorio e le caratteristiche delle varie aziende in degustazione e Anna Cardin miglior Sommelier Fisar 2015 che farà la degustazione tecnica dei singoli vini. Domenica 8 Maggio invece si terrà la mostra mercato con degustazione di vini e prodotti tipici nell’atrio del Palazzo Vicari, al mattino dalle 10:00 alle 13:00 e al pomeriggio dalle 15:00 alle 19:00. Costo 13,00 euro a persona (comprensivo di un calice con tasca porta bicchiere e degustazione di tutti i vini che sono rappresentati oltre un piatto degustazione di prodotti tipici alimentari), sarà presente anche un banco di vendita con tutti i vini presentati.

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Oltre 700 vini da degustare alla prima edizione ”Wine Show Orvieto”

Debutta ad Orvieto la prima manifestazione incentrata sul vino. Organizzata per il weekend del 16/17 Aprile, al Palazzo del Gusto di Orvieto, l’iniziativa è stata promossa da Ciesse Distribuzione Vini e patrocinata dall’amministrazione comunale, dall’associazione La castellana, di Orvieto dalla Provincia di Terni, Confartigianato e Fisar Orvieto. Due giornate intense in cui, dalle 12 fino alle 24, sarà possibile degustare oltre 700 etichette di grandi vini italiani, locali e nazionali abbinati a prodotti tipici del territorio. ”Wine show

vuole rappresentare una nuova porta d’accesso alla città. È un progetto di grande respiro per il quale, infatti, abbiamo coinvolto tanti soggetti del territorio. La lanciamo come una vera e propria start up che speriamo possa svilupparsi e diventare un appuntamento fisso per l’orvietano” ha dichiarato durante la conferenza stampa Alberto Crispo, organizzatore dell’evento e rappresentante di Ciesse Distribuzione Vini. In programma, per la giornata di domenica, anche un interessante incontro ad accesso libero a tema ”L’Umbria e i suoi vini, diamogli un futuro”. Interverrano, Fernanda Cecchini, assessore regionale umbro all’agricoltura, il giornalista rai orvietano di Uno Mattina  Guido Barlozzetti, gli enologi Riccardo Cotarella e Maurilio Chioccia ed il sindaco Giuseppe Germani. ”Questa manifestazione va nella direzione della strategia che l’amministrazione comunale ha pensato per il Palazzo del gusto che deve diventare il ”palazzo del vino” tutto l’anno. Questo è uno dei cinque progetti a cui stiamo lavorando nell’ambito dello sviluppo dell’area interna perché quello enologico e vitivinicolo è uno dei settori che fa Pil e dà lavoro, oltre che esser un grande amplificatore del nome di Orvieto in Italia e nel mondo” ha commentato il primo cittadino. L’offerta culturale di Wine show sarà anche arricchita da una mostra di pittura del maestro Umberto Verdirosi che esporrà 100 opere, olio su tela, raccolte in ”L’arte intesa come messaggio”.
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Toscana, il Consorzio Cortona Doc cresce e si presenta al Buy Wine

Sarà presente anche il Consorzio Vini Cortona alla quarta edizione di Buy Wine, il workshop B2B, organizzato dall’Agenzia regionale Toscana Promozione per favorire l’incontro tra la Toscana del vino e il trade internazionale, che si tiene ogni anno a febbraio. Il 13 febbraio, presso lo Star Hotel Michelangelo di Firenze, undici aziende della Cortona Doc avranno modo di incontrare da vicino i 240 buyer stranieri tra importatori, distributori, Gdo e HoReCa, provenienti da mercati storici, ma anche da piazze nuove, per un totale di 36 paesi rappresentati. Tra questi un ruolo importante è giocato da Stati Uniti (44), Canada (39), Cina (25), Brasile (12), Australia (12), Giappone (11), Danimarca (10), Germania (8), Corea del Sud (7) e Messico (7) che, complessivamente, rappresentano oltre il 72.9% dei buyer internazionali partecipanti.

Oltre agli operatori saranno presenti anche circa 150 giornalisti della stampa di settore, anche in questo caso provenienti da tutto il mondo. “Un’occasione importante per una realtà come quella di Cortona – spiega Marco Giannoni, presidente del Consorzio (nella foto sopra) – perché ci permette in una sola occasione di poter presentare la nostra denominazione e il nostro territorio a centinaia di operatori di vari mercati internazionali e proprio promuovere l’internazionalizzazione è uno degli obiettivi di questo consorzio”. A presentare i vini sarà la miglior sommelier d’Italia della Fisar, Anna Cardin, per tutto il giorno di sabato impegnata presso il desk del Consorzio.

UN WORKSHOP NEL TERRITORIO
Dalla giornata di domenica 14 febbraio, 35 operatori in rappresentanza dei principali Paesi del mondo, saranno a Cortona partendo proprio da uno dei simboli della storia del borgo toscano in provincia di Arezzo, il Museo dell’accademia etrusca e della città (Maec). Proprio qui, dopo una visita del museo, potranno degustare i prodotti tipici accompagnati dai vini del territorio nella suggestiva Sala della Roccia. Nel pomeriggio la delegazione sarà divisa in piccoli gruppi che visiteranno alcune aziende vitivinicole. La giornata si concluderà con una cena tradizionale dopo la quale gli operatori avranno modo di soggiornare in alcuni agriturismi di Cortona. Il tour proseguirà il 15 febbraio con la visita ad altre aziende del territorio.

IL NUMERI DEL CORTONA DOC
Il vino a Cortona rappresenta sempre di più un importante indotto economico. Dalla creazione della Cortona Doc le aziende si sono moltiplicate di anno in anno e il settore ha richiamato numerosi investimenti. Attualmente vengono prodotte in media oltre un milione di bottiglie all’anno, mentre il valore economico, con un fatturato medio che supera i 3 milioni di euro. Oltre 500 sono gli addetti ai lavori coinvolti, senza contare l’indotto (tra turismo e aziende artigiane) che rappresenta per questo borgo

toscano. A livello di mercati nel 2015 la bilancia è protesa verso l’estero per il 60% circa. Usa, Nord Europa sono i principali mercati, ma sono in crescita il Canada, Brasile, Cina e Giappone. La restante fetta percentuale va in Italia, Toscana, Lombardia e Lazio in particolare.

IL CONSORZIO CORTONA DOC
Costituito nella primavera del 2000, è il Consorzio che svolge la funzione di controllo e tutela dei vini a Doc Cortona e ne diffonde la conoscenza con un’efficace attività culturale, divulgativa e promozionale. Protegge l’immagine ed il prestigio della denominazione con continui controlli di qualità e intraprende iniziative di carattere culturale tendenti a far conoscere nel mondo Cortona, il suo territorio ed i suoi vini. Attualmente le aziende consociate sono ventinove e rappresentano la quasi totalità dei produttori.

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Toscana, Cantine Aperte di Cristallo: tutto pronto per la seconda edizione

Quando il vino di qualità incontra un calice di pregiato cristallo si aprono le cantine. E’ quello che succederà in Toscana il 5 marzo, a Colle di Val d’Elsa, bellissimo borgo in provincia di Siena, con la seconda edizione di Cantine Aperte di Cristallo, l’evento promosso dal Movimento Turismo del Vino Toscana e dal Consorzio del Cristallo in collaborazione con i sommelier dalla Fisar delegazione Siena Val d’Elsa. Il borgo senese sarà caratterizzato in questa giornata dalla presenza di cantine da tutta la Toscana che presenteranno le proprie eccellenze nei calici di cristallo realizzati dai mastri molatori di questo vero e proprio distretto famoso in tutto il mondo per l’arte di lavorare questa materia prima che si sposa da sempre con il vino.

«Dopo il successo della passata edizione – spiega il presidente del MTV Toscana, Violante Gardini – abbiamo voluto dare seguito a questo appuntamento che permette non solo di scoprire da vicino in un’unica occasione oltre venti aziende fiore all’occhiello dell’enologia toscana, ma anche quella ancora più rara di entrare nelle cristallerie che solo per questa giornata permetteranno agli appassionati di essere visitate e apprezzate per la tradizione artigianale che si lega a questo posto famoso in tutto il mondo per il cristallo».

IL PROGRAMMA

Dalle 10 alle 18 del 5 marzo le cristallerie aderenti al progetto saranno aperte accogliendo i “wine lovers” e tutti gli appassionati con dei kit di degustazione che prevedono, tra le altre cose, un calice speciale di cristallo che potrà essere anche personalizzato sul momento e la mappa di tutti i punti di assaggio dislocati tra il centro storico e i quartieri della città. Il visitatore quindi potrà prima apprezzare le numerose imprese di cristallo della capitale italiana di questo settore potendo anche acquistare a prezzi speciali non solo i bicchieri, ma anche tutta l’oggettistica realizzata, per poi quindi scoprire le migliori aziende vitivinicole della Toscana assaggiando e con la possibilità di acquistare direttamente sul posto. «Una collaborazione questa tra MTV Toscana e Consorzio del Cristallo di Colle Val d’Elsa che ha suscitato molta curiosità già nella passata edizione – spiega il vicepresidente dell’MTV Toscana, Federico Taddei – e che è il binomio inscindibile tra due eccellenze toscane, il vino e il cristallo».
 
LE DEGUSTAZIONI
I sommelier della locale delegazione della Fisar accompagneranno gli appassionati alla scoperta dei migliori vini regionali con momenti di degustazione, o semplicemente raccontando i singoli prodotti nei banchi d’assaggio all’interno delle cristallerie e del museo del cristallo. Dal canto suo il Consorzio del Cristallo, associazione di produttori sorta con l’obiettivo di promuovere non solo l’arte di molare di questo distretto, ma anche le bellezze artistiche e paesaggistiche, ha aderito con molto entusiasmo a questa nuova edizione di Cantine Aperte di Cristallo.
Se da un lato infatti gli addetti del vino spiegheranno le peculiarità di questo prodotto, dall’altro i molatori e gli imprenditori del settore cristallo racconteranno i segreti di questa vera e propria arte che vede in Colle di Val d’Elsa uno dei principali poli produttivi a livello mondiale. In collaborazione con le cristallerie aderenti sono promossi dei veri e propri tour per mostrare i principali passaggi della produzione di cristallo. Una occasione unica per vedere da vicino i forni accesi e le macchine in funzione, l’arte di soffiare a bocca il cristallo e la possibilità di far incidere il proprio nome sul calice da degustazione.
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Vini al supermercato

Vino Novello italiano, produzione e vendita in crisi. Sorridono i francesi

Produzione al minimo storico e, di conseguenza, previsioni di vendita in drastico calo. Non poteva esserci stagione peggiore per il simbolo enologico dell’autunno, il vino Novello. Il sell out è iniziato da poche ore nella grande distribuzione italiana, a mezzanotte e un minuto di oggi, venerdì 30 ottobre, come da decreto ministeriale. Ma il profondo rosso è già un dato di fatto. Lo confermano le cifre diffuse da Assoenologi e Coldiretti. Anzi, l’associazione che raggruppa gli enologi del Belpaese è ottimista rispetto alla Confederazione nazionale coltivatori. Assoenologi stima che la produzione 2015 di Novello si assesti tra i 3 i 4 milioni di bottiglie. Mentre Coldiretti non va oltre i 2 milioni. “In sintesi – spiega Giuseppe Martelli, direttore generale di Assoenologi – i grappoli interi vengono stipati in serbatoi di acciaio in cui viene immessa anidride carbonica. Le uve restano nei contenitori per circa due settimane a una temperatura di 28/30 gradi centigradi”.

“Durante questo periodo – continua Martelli – si attiva un’autofermentazione enzimatica che trasforma gli zuccheri in alcol e stimola la produzione di glicerolo, elemento principe della morbidezza del vino e responsabile dell’estrazione dei componenti della buccia, limitando il rilascio di parti significative di tannino, responsabile della sensazione di astringenza. L’uva viene poi pigiata e subisce la normale fermentazione che si completerà in quattro o sei giorni. Completata la trasformazione da mosto a vino, il novello viene travasato, filtrato e messo in commercio”. “La qualità si prevede buona – sottolinea la Coldiretti – ma la produzione risulta in forte calo rispetto al passato, tanto da aver raggiunto il minimo storico, per un fatturato sceso a circa 6 milioni di euro. Basti dire che appena dieci anni fa se ne producevano ben 17 milioni di bottiglie”. Il vino da bere giovane, anche se apprezzato come prima produzione enologica dell’anno, ha perso dunque lo smalto del passato.

LE CAUSE DELLA CRISI
“All’origine del fenomeno – rileva la Coldiretti – c’è una serie di fattori, a partire dalla limitata conservabilità, che ne consiglia il consumo nell’arco dei prossimi 6 mesi, fino alla tecnica di produzione: la macerazione carbonica, che è del 20 per cento più costosa rispetto ai metodi tradizionali”. Ma gli stessi vitigni che negli anni passati rappresentavano la base del novello vengono oggi spesso utilizzati per produrre vini ugualmente giovani, ideali per gli aperitivi, ma che non presentano problemi di durata. Ancora più complessa la visione della Fisar, la Federazione italiana Sommelier Albergatori Ristoratori.

“Dobbiamo prestare molta attenzione nel leggere i numeri – evidenzia Raffaele Novello della delegazione di Bareggio, provincia di Milano -. Se analizziamo il consumo di vino in Italia basandoci sui numeri dell’OIV, scopriamo che siamo passati dai 34 milioni e 693 mila ettolitri del 1996 ai 23 milioni e 52 mila ettolitri del 2011. Ciò evidenzia che, in primis, è drasticamente cambiato il modo di bere. A fronte di una produzione 58.772.000 di ettolitri del 2006 siamo scesi nel 2011 a 42.772.000 ettolitri, con consumo pro-capite che passa dai 60,93 litri a persona per anno a 37,92. Quindi: si beve molto meno e, in percentuale, la decrescita in produzione non è proporzionale”.

Sempre secondo al sommelier Fisar, “si producono molti più vini di denominazione (prima tanti vini pugliesi, veneti, abruzzesi, siciliani, calabresi e campani erano vini da taglio), e dunque si è alzata la qualità ed il livello di conoscenza e consapevolezza del consumatore”.

IL PARERE DEL SOMMELIER
Il vino Novello, che in Italia è l’alter ego del Beaujolais nouveau francese, viene prodotto e venduto con una legislazione totalmente diversa: “Da poco – precisa Raffaele Novello – è stato portato al 40% minimo di vino con uve da macerazione carbonica e con sole uve della stessa annata”. In Francia occorre invece il 100 per cento di uve che subiscano la macerazione carbonica per far sì che un vino possa essere chiamato “Beaujolais”. Di fatto, per ridurre questo “gap” qualitativo, la commercializzazione dei Novelli italiani viene anticipata di tre settimane, per l’anno 2015, rispetto al ‘cugino’ francese, che sarà nei supermercati a partire dal 19 novembre.

“Aggiungiamo che è un vino da bere giovane – evidenzia ancora il rappresentante Fisar – e che dunque non può invecchiare, quindi ha un consumo limitato nel tempo. Per poterlo vendere, nella Gdo hanno anticipato quest’anno la sua commercializzazione (‘a San Martino ogni mosto è vino’…si diceva prima’). Per di più è un vino con sapori molto ‘vinosi’, tecnicamente di difficile abbinamento”.

Il Novello è rimasto dunque “un vino dello ‘specifico’ periodo – conclude il sommelier Fisar – che piace sempre di meno, anche perché nel vino rosso si cercano altre sensazioni ed emozioni, e che a volte è legato ad un pregiudizio, in parte giustificato, di ‘vinaccio non di qualità’ e di gusto specifico, oltre a scontare il prezzo di un’americanizzazione generale del modo di vendere vino e di fare marketing. Oggi il tentativo è di omogenizzare il consumo, che deve risultare tutto uguale per piacere alla massa, specialmente nella Gdo”.

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