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A Breganze torna la Vespaiolona: porte aperte in 12 cantine


BREGANZE –
 La Strada del Torcolato e dei vini di Breganze si prepara per la dodicesima edizione della Vespaiolona. La notte bianca e rossa, organizzata in collaborazione con il Consorzio Tutela Vini Doc Breganze, torna venerdì 21 giugno e coinvolge quest’anno 12 cantine del territorio breganzese.

Si tratta di Cà Biasi, Cantina Beato Bartolomeo, Col Dovigo, Firmino Miotti, IoMazzucato, La Costa, Le Colline di Vitacchio, Le Vigne di Roberto, Maculan, Transit Farm, Vigneti dell’Astico e Vitacchio Emilio. Qui si potranno degustare i vini della D.O.C. Breganze come l’autoctonono Vespaiolo, nella sua declinazione ferma e spumantizzata, il vino passito Torcolato o i rossi bordolesi.

IL PROGRAMMA

A partire dalle 19.30 di venerdì fino alle 2.00 di sabato ci saranno inoltre spettacoli di intrattenimento in tutte le aziende, oltre a ricche proposte gastronomiche in abbinamento ai calici.

Da Vitacchio Emilio si potranno trovare lo spiedo di quaglie della Confraternita della Quaglia di Levà e un piatto tipico con soppressa artigianale e formaggi di montagna, mentre da Firmino Miotti ci sarà Bamburger con hamburger di carne, vegetariani e vegani con ingredienti freschi del territorio e golosi dolci al Vespaiolo e al Torcolato.

Da Transit Farm si assaggeranno invece i piatti di Shelter, che preparerà gnocchi pomodoro e burrata e ragù del cortile, hamburger di scottona e vegetariani, arancini e arrosticini mentre a La Costa saranno serviti ravioli ripieni di baccalà e olive nere, roast beef di manzo con verdure saltate e il gelato artigianale di Emè.

Si passa quindi a Le Vigne di Roberto, con la tartare di Angus e la tagliata di bisteccona delle Macellerie del Gusto Da Renato di Schio e Malo, fino al piatto rustico e alle patate al salto proposti da Cà Biasi e ai piatti di Col Dovigo, con pizza gourmet, spiedo al cartoccio, risotto con porcini e formaggio castelgrotta e frittelle di mele come dessert.

Appuntamento da Maculan per assaggiare invece lo gnocco fritto del ristorante Fuori Modena, mentre nella vicina Piazza Mazzini ci saranno burritos di carne e verdure e code di gambero fritte a cura di Osteria Bell Tower e Non Solo Pane, in abbinamento ai vini dei Vigneti dell’Astico.

Alcune cantine avranno invece come proposte piatti a base di pesce: alla Cantina Beato Bartolomeo la Pro Loco di Bolzano Vicentino preparerà frittura di avannotti con crema di mais e avannotti in saor su letto di misticanza.

IoMazzucato proporrà perle di stoccafisso con dadini di polenta fritta e coni ai sapori del territorio, a cura della Pro Loco Sandrigo mentre a Le Colline di Vitacchio si potranno assaggiare la frittura mista di pesce, le linguine ai frutti di mare e le cozze saltate a cura del Comitato Festeggiamenti di Maragnole.

Il programma completo della Vespaiolona è disponibile sul sito www.stradadeltorcolato.it e www.breganzedoc.it Per ulteriori informazioni è possibile contattare l’Associazione Strada del Torcolato e dei Vini di Breganze allo 0445 300595 o 333 1938773 o tramite email stradadeltorcolato@gmail.com

I BIGLIETTI
A partire dalle ore 18.00 di martedì 4 giugno saranno aperte le prevendite online sul sito www.vespaiolona.it per acquistare i kit pass Vespaiolona. Il costo per ciascun pacchetto è di 26 euro e comprende il pass, il trasporto in autobus tra le diverse cantine.

Incluso nel ticket anche il calice, la tracolla portabicchiere targata Vespaiolona 2019 e sei assaggi dei vini della Doc Breganze. Ogni partecipante potrà acquistare online un massimo di 6 ingressi e le vendite rimarranno aperte fino all’esaurimento dei 4500 disponibili. L’accesso alle cantine sarà consentito solo ai partecipanti muniti di kit.


INFO IN BREVE Vespaiolona 2019
Quando: venerdì 21 giugno 2019
Dove: Cantine della DOC Breganze (VI)
Orario: dalle 19.30 di venerdì 21 alle 02.00 di sabato 22 giugno
Parcheggio: gratuito

Costo: 26€ comprensivo di bus navetta per le cantine, bicchiere, tracolla portabicchiere, pass e sei assaggi di vino DOC Breganze. Non verranno somministrati alcolici ai minori di 18 anni, per i quali non è richiesto l’acquisto del kit-pass

Acquisto Kit Pass: prevendite online dal 4 giugno su www.vespaiolona.it. Qualora i 4500 Kit-Pass Vespaiolona 2019 non venissero venduti tutti in modalità online, i rimanenti potranno essere acquistati direttamente presso la sede della Strada del Torcolato e dei Vini di Breganze in Piazza Mazzini 18, sala conferenze dell’U. M. Astico, a partire da lunedì 17 giugno fino a venerdì 21 giugno 2019 negli orari 11.00-13.00 e 16.00-19.00.

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degustati da noi vini#02

Torcolato, il vino dolce non dolce di Breganze. Buono anche da “vecchio”


BREGANZE –
Era il vino della Domenica. Quello da regalare. Da stappare nei giorni di festa o di speciali ricorrenze. Il Torcolato di Breganze, noto come il vino “dolce non dolce” per il suo equilibrio e l’ottimale freschezza, supera piuttosto bene la prova del tempo in occasione di un’emozionante retrospettiva, organizzata nell’ambito della Prima del Torcolato 2019.

La degustazione, organizzata nel salone-enoteca della cantina Io, Mazzucato, ha visto protagoniste 10 etichette di 7 produttori, dal 1972 al 2007: Contrà Soarda, Vitacchio, Ca’ Biasi, Beato Bartolomeo, Firmino Miotti, Maculan e Caterina Maltauro. Ecco come è andata.

Sarson Contrà Torcolato 2007, Contrà Soarda: 90/100

Giallo dorato intenso. Così come molto intenso è il naso. Note di frutta secca in evidenza: arachidi, nocciole. Ma anche zenzero e miele. Completa il corredo una nota “verde” fresca e giovanile, che anticipa un palato ancora freschissimo. Speziatura evidente, tanto da attenuare la percezione “dolce”. Un Torcolato giocato appunto sulla freschezza, nello stile della cantina. Con tanta vita ancora davanti.

Torcolato 2006, Vitacchio Cav. Guerrino: s.v.

Ambrato alla vista. Naso mieloso, fresco, dosato, non esplosivo. Uvetta passa, albicocca, zenzero candito. Leggerissimo idrocarburo. Palato piuttosto duro, scomposto. Spunto acetico.

Torcolato 2005, Ca’ Biasi: 92/100

Colore tendente all’ambrato. Richiami di idrocarburo netti al naso, già avvertiti in vendemmie più recenti del medesimo produttore, anche se in maniera meno decisa. Olfatto complesso, grazie all’apporto di altri sentori: zafferano, macchia mediterranea, vaniglia, liquirizia. Ingresso di bocca fresco e allungo balsamico. Pregevole equilibrio tra acidità e percezione dolce.

Torcolato 2003, Cantina Beato Bartolomeo da Breganze: 87/100

Un Torcolato dosato, non esplosivo, che non dà l’idea di una grande concentrazione. Annata calda, di fatto, con poca escursione termica tra il giorno e la notte. Vino facile da bere, con bella chiusura leggermente speziata. Sufficiente anche la persistenza.

Torcolato 2001, Vitacchio Cav. Guerrino: 90/100

Colore ambrato. Naso dominato da una bella speziatura, ma anche da eleganti note floreali, oltre che di cera d’api e di talco. In bocca a esaltarsi è una freschezza più che mai viva, unita a una percezione “dolce”, mielosa, attenuata appunto dall’acidità e da ricordi di caldarrosta. Buona la persistenza.

Torcolato 1995, Firmino Miotti: 92/100

Si cambia secolo, ma le emozioni continuano. Dalla veste color ambra si liberano richiami di nocciola e arachidi. Al palato dattero, agrumi maturi, zenzero candito. Freschezza presente, ma non esplosiva. Lunghezza più mai dignitosa e tutta giocata sulla sapidità, che al momento sovrasta anche le note ossidative. Un Torcolato più che mai godibile e tipico.

Torcolato 1992, Maculan: 84/100

Ha perso quasi tutta la caratteristica “dolcezza” questo Torcolato, che pare “concentrato” strenuamente nel mantenimento della freschezza. Che in effetti si ritrova ancora, al palato. Ma l’allungo manca e la beva è semplice e senza guizzi.

Torcolato 1990, Cantina Beato Bartolomeo da Breganze: 90/100

La sorpresa più grande della degustazione: l’ottimo stato di “forma” del Torcolato 1990 della cantina sociale di Breganze. Color ambra, naso in prevalenza sulla frutta secca e sulla nocciola. In bocca una piacevolissima nota ossidativa, unita a richiami corrispondenti al naso, quasi cremosi. Assaggio davvero piacevole.

Torcolato 1983, Maculan: 88/100

Ambra. Al naso nota torbata, quasi da whisky. Annata calda che regala una percezione leggera di tannino, per via (forse) di una raccolta leggermente anticipata delle uve, per evitare di perdere l’equilibrio tra freschezza e dolcezza. Bella consistenza tattile del nettare al palato. Lunghezza appena sufficiente.

Torcolato 1972, Caterina Maltauro: 80/100

Nota dolce quasi esasperata e gran concentrazione, unita a sentori nuovamente assimilabili alla torba.

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degustati da noi news vini#02

Non di solo Torcolato vive Breganze. Punteggi al Vespaiolo spumante e fermo


BREGANZE –
Se scimmiotti non vale. La Breganze 2.0 guarda allo spumante come nuova frontiera. Ma è ancora tanta la strada da fare con la Vespaiola, l’uva locale. Soprattutto perché troppi considerano il Prosecco (etichettabile in zona) come riferimento. Una battaglia persa in partenza.

La Vespaiola non è la Glera. E il risultato sono dosaggi che disarmonizzano naso e sorso. Fa meglio (benino, per ora) chi investe sul Metodo Classico. E’ il caso della Cantina Beato Bartolomeo di Breganze.

E’ la cooperativa sociale del posto a tracciare la via corretta ai vignaioli della Doc vicentina, con un Metodo classico sensato. E in grado di superare piuttosto bene la prova del tempo. “Bosco Grande”, millesimato 24 mesi sui lieviti, accende i lampioni sulla strada da percorrere. Senza se e senza ma.

E’ la via che conduce più alla Durella che alla Glera, per restare in Veneto e citare un’uva dalle caratteristiche più simili alla Vespaiola. Gran bella acidità. Nerbo. E capacità di rappresentare nel calice il terroir vulcanico. Senza badare troppo a un mercato ormai saturo di bollicine italiane scadenti.

DEGUSTAZIONE CON PUNTEGGI VESPAIOLO SPUMANTE E FERMO

Vespaiolo Doc Spumante Extra Dry, Col Dovigo: 82/100
Charmat 90 giorni, millesimo 2017. Naso morbido, frutta bianca e agrumi tendenti al maturo. Note di pera e pompelmo rosa corrispondenti al palato, con chiusura di mandorla.

Vespaiolo Doc Spumante Brut, Transit Farm: 84/100
Charmat da unico vigneto, vendemmia a mano. Già al naso l’idea è quella di uno spumante morbido, tondo. Ricordi di glicine e accenni minerali. L’ingresso di bocca è proprio su queste note di terroir. Centro bocca e chiusura virano invece sull’esotico maturo e la mandorla.

Metodo classico Vespaiolo Doc Breganze Brut selezione “Bosco Grande” 2014, Cantina Beato Bartolomeo da Breganze: 86/100
Giallo paglierino intenso, perlage fine e persistente. Naso di frutta gialla e spinta minerale decisa, con leggero accenno di gesso e idrocarburo. La “bollicina” risponde bene al palato, contribuendo a una beva piacevole ma non banale. Freschezza e morbidezza in buon equilibrio per uno spumante versatile, adatto anche a un consumatore esigente. La cantina, tra l’altro, sta sperimentando affinamenti più prolungati sui lieviti. Ottimo il rapporto qualità prezzo (12 euro).

Vespaiolo Doc Superiore 2018 “Savardo”, Cantina Beato Bartolomeo da Breganze: 82/100
Un bianco semplice, a tutto pasto, giocato su morbidezza e florealità al naso. Vino ancora molto giovane, con note smaltate e di banana. Chiusura ammandorlata, leggermente speziata. Da aspettare.

Vaspaiolo Doc 2017, Maculan: 89/100
Giallo paglierino, luminoso. Naso fine, di frutta matura e fiori di acacia, con richiami minerali netti. In sottofondo, quando il nettare si scalda un poco, emergono intriganti contrasti tra la frutta esotica e la foglia di pomodoro. L’ingresso di bocca è piuttosto verticale, giocato più sulla mineralità che sul frutto. In chiusura (lunga) il focus torna sul frutto, corroborato da una buona salinità. Manca un po’ di emozione. Rapporto qualità prezzo interessante, inferiore ai 9 euro.

Vespaiolo Doc 2017, Col Dovigo: 83/100
Colore giallo paglierino non carichissimo. Naso di frutta matura, come pera e banana. Ingresso di bocca morbido e allungo moderatamente fresco, di sufficiente persistenza.

Vespaiolo Doc 2017, Azienda Agricola Vitacchio Emilio: 80/100
Colore che denota un inizio ossidativo. Il naso, infatti, è già piuttosto evoluto. Racconta di nocciole e, in generale, di frutta secca, sollevati da una volatile evidente. Al palato manca di freschezza, pur giocando su note agrumate. Il meno convenzionale degli assaggi, proprio per la cifra ossidativa.

Vespaiolo Doc 2017, Ca’ Biasi: 86/100
Giallo paglierino luminoso con riflessi verdolini. Naso preciso, di agrumi e vaniglia leggera, su sottofondo floreale. Ingresso connotato da una buona freschezza e verticalità vulcanica, che poi tende ad ammorbidirsi. Sufficiente la persistenza.

Vespaiolo Doc 2017 “Angarano Bianco”, Villa Angarano: 92/100
Un trentino a Breganze. Vino ottenuto nella zona Est della Denominazione, ai confini col Brenta. Naso illuminante, elegantissimo, su pompelmo rosa e speziatura leggera, di pepe bianco. Richiami di the verde e pesca appena matura completano un quadro olfattivo davvero prezioso. In bocca perfetto equilibrio tra note fruttate e mineralità. Un vino decisamente gastronomico, tutto giocato sull’eleganza del sorso.

Vespaiolo Doc Superiore, Io Mazzucato: 88/100
Giallo luminoso, riflessi verdolini. Bel naso elegante, tutto giocato su note d’agrumi. I sei mesi di barrique lo rendono unico nel suo genere e si esprimono su venature di vaniglia. Perfetta corrispondenza al palato. Un vino piacevole, chiaramente pensato per la tavola e per un consumatore internazionale, senza perdere di vista la tipicità.

Vespaiolo Doc 2017 “Soarda”, Vignaioli Contrà Soarda: 94/100
Impronta vulcanica netta per questo Vespaiolo che lascia il segno in batteria per l’equilibrio tra le sue componenti, l’eleganza e la complessità. Un Vespaiolo da attendere nel calice, per ammirarne la positiva apertura sulla macchia mediterranea. Bella consistenza tattile al palato, tra acidità, frutto e salinità, con richiami di radice di liquirizia e rabarbaro. Chiusura sassosa, piacevolmente amaricante e astringente, sulla buccia di pompelmo. La prova delle punte di qualità raggiungibili con la Vespaiola. Chapeau.

Vespaiolo Doc 2016, Firmino Miotti: 86/100
Giallo paglierino intenso, luminoso. Al naso evidenti richiami mielosi e di frutta matura. L’ingresso di bocca, invece, racconta bene il terroir vulcanico. Alle note morbide avvertite all’olfatto fa infatti eco una venatura minerale netta, al palato. Un vino semplice e beverino, che non mira certamente alla longevità, avviato verso la fase calante dell’evoluzione.

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