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Pauwel Kwak, “La birra dei cocchieri”

Ci occupiamo oggi di una birra facilmente reperibile in GdO, ma che affonda le proprie origini e nella tradizione brassicola fiamminga. È la Pauwel Kwak, o semplicemente Kwak, prodotta dalla Brouwerij Bosteels di Buggenhout, Fiandre Orientali, Belgio.

LA DEGUSTAZIONE
Stile Belgian Strong Ale, 8,4%. Colore ambrato carico, luminoso, con riflessi rosso rubino. La schiuma è bianca, fine, soffice e persistente. Al naso apre immediatamente su noti dolci di malto seguite da una nota leggermente aspra di frutti rossi (ribes) e da sentori di frutta disidratata come albicocca e dattero.

L’ingresso in bocca è pulito e con una moderata carbonazione. Di corpo fra il medio ed il pieno in bocca tornano le note maltate e fruttate contornate da un leggero sentore tostato e speziato. Il finale è secco e pulito, leggermente amaricante, che ne evita l’eventuale stucchevolezza e dona agilità al sorso. Di media persistenza.

Una birra in grado di accompagnare tanto piatti di carne bianca quanto dolci come crostate di frutta.

LA STORIA
Fondato da Evarist Bosteels nel 1791 il birrificio per questa birra utilizzò (ed ancora utilizza) la ricetta di Pauwel Kwak per quella che è nota come “la birra dei cocchieri”. Pauwel fu un oste che possedeva una locanda, chiamata De Hoorn, nella vicina cittadina di Dendermonde.

Nella locanda erano soliti fermarsi per un po’ di ristoro le carrozze che percorrevano la via, ma un decreto Napoleonico impose ai guidatori delle carrozze della posta di non abbandonare mai il proprio carro per motivi di sicurezza. Kwak iniziò così a servire la propria birra ai cocchieri direttamente sulla carrozza con un bicchiere dalla forma particolare che non poteva essere appoggiato, ma che poteva essere agevolmente appeso ad una staffa sulla carrozza stessa.

Ancora oggi la Kwak si serve nel tradizionale bicchiere “da cocchiere”. Un’operazione di marketing lunga quasi due secoli e mezzo e perfettamente riuscita.

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