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Centinaio al Prowein: “Italia armata Brancaleone. All’estero serve unità”

DÜSSELDORF – “Secondo voi, un buyer cinese, australiano o americano, ascolta l’armata Brancaleone Italia o chi si presenta in modo organizzato? Io, se fossi un buyer, ascolterei chi si presenta in maniera organizzata”.

Non usa giri di parole il ministro delle Politiche Agricole Alimentari, Forestali e del Turismo, Gian Marco Centinaio, alla presentazione dell’edizione 2019 della Milano Wine Week (Milano, 6-13 ottobre), andata in scena ieri sera al Hyatt Regency Hotel di Düsseldorf, città che ospita ancora per oggi la più importante fiera enologica del mondo, Prowein (17-19 marzo).

Una vetrina internazionale, quella scelta dall’ideatore della Mww Federico Gordini, in cui il ministro Centinaio ha figurato come ospite d’onore, lasciando il segno. Contrastanti i pareri sull’intervento raccolti tra i numerosi produttori presenti in sala: qualche mugugno per aver “parlato male del Paese, in un palcoscenico estero”.

Nel settore del vino, così come in tanti altri in Italia – ha evidenziato il Ministro – ognuno si promuove secondo le sue strategie, le sue indicazioni, i suoi obiettivi, senza fare mezzo passo indietro col quale si risolverebbe tutto. Noi italiani andiamo in giro per il mondo a promuoverci con tantissime voci e proposte diverse, senza pensare che il nostro interlocutore apprezzerebbe una voce unica”.

“Regione, Consorzio, Camere di Commercio, Camere di Commercio estere, privati, eccetera, eccetera, eccetera, eccetera. Tutti vanno all’estero e ognuno dice qualcosa di diverso dall’altro. Questo è il sistema Italia. Arriva il sistema Francia e ce ne sono uno, due, tre di interlocutori, al massimo. Arriva la Spagna? Stessa cosa. La Germania? Stessa cosa”, ha aggiunto Centinaio.

Evidente il richiamo (più o meno esplicito) ad organismi come il Gambero Rosso, cui oggi si deve gran parte della promozione all’estero di molte aziende del vino, proprio per l’assenza di un’unica centrale di comando e coordinamento dell’export italiano.

A ribadire l’importanza del tema, sempre tra i relatori della serata di presentazione della Milano Wine Week 2019 a Düsseldorf, è stata Silvana Ballotta, amministratore unico BS Business Strategy che ha coordinato, lo scorso anno, il Business Forum della Mww.

Al tavolo di internazionalizzazione – ha sottolineato la dirigente – il bisogno più pressante espresso dal settore del vino italiano riunitosi a Milano è stato quello di avere un player unico, che crei condivisione su obiettivi di medio e lungo termine. Una cabina di regia per l’export italiano nel mondo”.

“Siamo ancora lontani da questo risultato”, ha risposto Centinaio, che nella sua giornata di visita al Prowein ha notato “la mancanza del tricolore tra gli stand dei vari Consorzi del vino italiano”. “Forse dovremmo partire da qui e capire se ci teniamo, altrimenti ognuno vada per la sua strada”, ha concluso il ministro.

LE NOVITA’ DELLA MILANO WINE WEEK

Un linguaggio diretto che ha scaldato la platea dello Hyatt Regency Hotel di Düsseldorf, riunita appunto per assistere alle prime anticipazioni dell’edizione numero uno della Milano Wine Week – “The Milanese Way of Wine“.

“L’edizione ‘zero’ è stata quella dello scorso anno – ha evidenziato Federico Gordini – organizzata in pochissimi mesi. E la cosa che mi rende orgoglioso è aver ritrovato i partner al mio fianco, in questo 2019”.

Dal 6 al 13 ottobre, Milano vivrà l’ebrezza di un’intera settimana di vino. La città sarà divisa in 12 distretti, i “Wine District”, gestiti ognuno da un diverso Consorzio italiano. Tutte le enoteche e wine bar dei distretti meneghini saranno coinvolti in attività collaterali della Milano Wine Week 2019.

Ma la vera novità, oltre al filo diretto della Mww con il Merano Wine Festival – presente a Düsseldorf il patron Helmuth Köcher – sono i “Wine Bus“. “Grazie alla partnership con alcuni tour operator – ha spiegato Gordini – saremo in grado di collegare Milano alle zone più vocate della viticoltura non solo lombarda, ma anche delle regioni limitrofe, dal Veneto al Piemonte, offrendo tour guidati alla scoperta delle eccellenze enogastronomiche”.

Tra le altre saranno interessate la Valtellina, così come le Langhe, l’area del Gavi o dei Colli Piacentini. Una grande occasione che non si è lasciata scappare la Franciacorta, definita appunto da Cristina Ziliani (Berlucchi) “il giardino di Milano”. Un ruolo soffiato a un Oltrepò pavese geograficamente più vicino, eppure sempre più lontano dalle rotte del vino che contano.

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Alla fine della Fiera: Italia senza bandiere al Prowein 2018

La fine della Fiera. Qualcuno ha parlato di un ProWein in tono minore.

Io, invece, ho visto tre Fiere diverse

Con i padiglioni francesi che pullulavano di gente coinvolta sia dalle grandi eccellenze presenti che dalla meravigliosa immagine di Paese.

Un’immagine che trapelava dall’allestimento, dove il tricolore transalpino la faceva da padrone.

I padiglioni di altri grandi paesi produttori come la Spagna, che attiravano i visitatori con un vero total look improntato sulla loro bandiera.

E poi i nostri padiglioni, una disordinata accozzaglia di territori che guardano ciascuno al proprio orticello.

Il tricolore spuntava timidamente solo in qualche rara installazione

Quando ci confrontiamo direttamente con gli altri è evidente la nostra incapacità di comunicare il nostro sistema Paese. Il risultato di questa incapacità, in queste occasioni, si traduce soprattutto sui piccoli produttori delle zone meno celebrate del vino italiano.

Che, per chi non lo avesse ancora capito, rappresentano la maggior parte di un labirinto vinicolo di più di 500 denominazioni come quello di casa nostra. E la cui incapacità di raccogliere risultati non deriva solamente da limiti organizzativi propri.

E’ evidente che l’agenda di fiere come queste vada organizzata minuziosamente mesi prima della manifestazione per portare a casa un risultato. Non si può certo sperare, come negli anni ’80, che in una Fiera da 6000 espositori qualcuno si fermi al tuo stand per caso e ti faccia chiudere il deal della vita.

Ma e’ altrettanto vero che un sistema che comunica le sue eccellenze in modo ottimale aumenta le possibilità di relazioni per tutti (in questo senso il caso francese e’ emblematico). Comunicare l’esperienza di un Paese unico come il nostro e’ fondamentale soprattutto nel momento in cui la concorrenza internazionale e’ sempre più forte e organizzata.

L’unica ricetta possibile in questo senso è quella di fare sistema

Come? Rispolverando massivamente il nostro caro vecchio tricolore e smettendola di anteporre gli interessi locali e individuali al business collettivo

Federico Gordini
Founding Partner & Creative Director di Lievita / Founder & CEO Bottiglie Aperte / Presidente Milano Food Week

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VI.VITE: i dettagli della manifestazione

“Dove il vino parla la lingua di tutti”: ecco il claim con il quale Vi.Vite – Vino di Vite Cooperative la prima manifestazione dedicata al mondo delle cantine cooperative che si svolgerà sabato 25 e domenica 26 novembre alle Cavallerizze del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano si presenta al pubblico. Perchè nel vino, un altro linguaggio è possibile.

LA MANIFESTAZIONE
Organizzata come un percorso museografico “emozionale” in cui i visitatori potranno scegliere tra degustazioni, masterclass, laboratori didattici e ludici, concerti, attività di intrattenimento, improvvisazioni teatrali e divertenti cabaret in collaborazione con Zelig, Vi.Vite Vi.vite è stata realizzata con il supporto tecnico della società milanese Lievita, diretta da Federico Gordini.  Lievita, ha voluto creare un evento dal taglio innovativo ed in linea con gli obiettivi dell’Alleanza delle cooperative di “svecchiare” la dialettica e la comunicazione del vino per avvicinarla al pubblico. Un approccio esperienziale, giocoso, per riavvicinare chi vede nel vino un mondo chiuso, elitario, nel quale non avere voce in capitolo senza una adeguata formazione. Non un racconto tecnico dunque, ma un mondo del vino fatto di storie semplici di persone e territori.

“Attraverso un ricco programma di assaggi, degustazioni, incontri e attività tematiche – ha spiegato
Ruenza Santandrea, Coordinatrice Vino dell’Alleanza Cooperative -, il pubblico potrà riscoprire la grande storia del vino italiano attraverso i ritratti e i racconti, intrisi di audacia e di impegno, degli oltre 180mila soci produttori delle cantine cooperative. Vi.Vite è un format inedito pensato per far incontrare le persone tramite il vino, offrendo loro un’esperienza a tutto campo che non si limiti adegustazioni guidate ma che sia in grado di condurre tutti, esperti di vino e neofiti, curiosi e grande pubblico, alla scoperta del mondo delle cantine cooperative. Una scoperta che passa non solo attraverso i loro vini di qualità, ma anche per il tramite della conoscenza con gli stessi produttori, che vendemmia dopo vendemmia, umilmente e coraggiosamente, sono stati in grado di preservare il patrimonio di biodiversità che è un grande patrimonio del nostro Paese”.

IL PROGRAMMA DETTAGLIATO

Sabato 25 Novembre

Sala Biancamano
15:00-16:00 Workshop VCR – Vivai Cooperativi Rauscedo – “L’ innovazione in viticoltura: le varietà resistenti e i portinnesti M” a cura di Luciano Ferraro
16:30-17:30 Degustazione – “Identità di un vino. Verso il nuovo Pinot grigio Doc delle Venezie” a cura di Daniele Cernilli
18:00-19:00 Masterclass – The Wine Net – “La prima Rete nata per unire, valorizzare e promuovere l’eccellenza della Cooperazione vitivinicola italiana” a cura di Fabio Piccoli

Sala Cenacolo
20:30-22:30 Degustazione “Tre bicchieri Cooperativi” a cura di Eleonora Guerini in collaborazione con Gambero Rosso

Sala workshop CAVALLERIZZE
13:00-13:30 Workshop “Il Vetro e il Vino” – in collaborazione con OI
14:00-14:30 Workshop “Il Sughero”
14:30-15:30 TALK Pane e salame “Pane al pane, vino al vino”
16:15-16:45 Workshop “Il Sughero”
17:00-18:00 Workshop “Mappe D’artista – i Colori del Vino”
18:15-18:45 Workshop di Calligrafia – “Le Parole del Vino”
19:00-20:15 TALK Pane e salame – “I Millennials nel bicchiere”
20:30-21:15 Workshop “ABV: L’Abc del Vino”
21:30-22:00 Workshop di Calligrafia: “Le Parole del Vino”

Domenica 26 Novembre

Sala Biancamano
12:30-13:30 “Degustazioni di Bianchi Autoctoni” a cura di Daniele Cernilli
14:30-15:30 “Degustazione di Rossi Autoctoni” a cura di Daniele Cernilli
16:00-17:00 “Degustazione di Bollicine Cooperative” a cura di Daniele Cernilli
17:30-18:30 “Come ti abbino il Parmigiano Reggiano DOP: gli ancestrali”

Sala workshop CAVALLERIZZE
13:00-13:30 Workshop “Mappe D’artista – I Colori del Vino”
14:00-15:00 TALK Pane e salame – “Dalla vite alla bottiglia una filiera sostenibile”
16:00-17:15 TALK Pane e salame – “Radicati nella terra – la ricchezza dei vitigni”
17:30-18:00 Workshop “Il Sughero”
18:15-18:45 Workshop “Il Vetro e il VinO”– in collaborazione con OI
19:15- 19:45 Workshop “Mappe D’artista – I Colori del Vino”
20:00-20:30 Workshop “ABV : L’Abc del Vino”
20:45-21:30 Workshop “Il Sughero”
21:45-22:30 Workshop di Calligrafia “Le Parole del Vino”

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Anche le coop hanno un’anima. Ecco “Vi.Vite – Vino di Vite Cooperative”

Raccontare il vino attraverso le storie di quanti ne hanno fatto una ragione di vita, oltre a un’attività di lavoro. Il progetto, presentato questa mattina a Milano, si chiama “Vi.Vite – Vino di Vite Cooperative”. Obiettivo: sdoganare il concetto di “cooperativa” legato ai volumi e alle masse, tout court. Attraverso il volto di chi ci mette l’anima quotidianamente, in vigna.

La prima edizione si svolgerà il 25 e 26 novembre alle Cavallerizze del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano. Vi.Vite vuole far “incontrare le persone tramite il vino, offrendo un’esperienza a tutto campo che non si limiti ad una degustazione ma conduca tutti, esperti di vino e neofiti, curiosi e appassionati, alla scoperta del mondo delle cantine cooperative, non solo per mezzo dei loro eccellenti prodotti che coniugano qualità e fruibilità, ma anche attraverso la conoscenza diretta di chi il vino lo fa, con passione e dedizione, conseguendo importanti risultati”.

“In Italia – ha dichiarato Ruenza Santandrea, coordinatrice del settore vitivinicolo dell’Alleanza delle cooperative agroalimentari – un racconto della vigna cooperativa non è mai stato fatto. Nessuno ha mai raccontato come sia stato possibile che aziende agricole che posseggono in media due ettari abbiano potuto, associandosi, arrivare sui mercati di tutto il mondo. E sono queste piccole aziende che, col loro lavoro, punteggiano di vigneti tutto il territorio italiano”.

“Questo è accaduto perché nel tempo ciò che sembrava un limite è diventato una grande forza – ha aggiunto Santandrea -. Essere piccoli nella gestione accurata della vigna e grandi nel dotarsi di professionalità quali agronomi, enologi, commerciali, per riuscire a produrre ottimi vini che conquistano ogni anno un numero crescente di riconoscimenti e premi nei più prestigiosi concorsi nazionali e internazionali”.

“Vi.vite – ha aggiunto Ruenza Santandrea – si propone proprio di far conoscere l’incredibile varietà dei vitigni autoctoni che con grande cura la cooperazione del vino ha tutelato e cercato di far conoscere, anche quando era più facile piantare vitigni internazionali, nella convinzione che alla fine questa biodiversità sarebbe stata la forza del vino italiano”.

I NUMERI
La cooperazione vitivinicola italiana, che fa capo all’Alleanza Cooperative Agroalimentari, conta 498 cantine, 148mila soci, 9 mila occupati, una produzione pari al 58% dell’intera produzione vinicola nazionale, un giro d’affari di 4,3 miliardi di euro (pari al 40% del totale del fatturato vino nazionale) e 8 cooperative con fatturati superiori a 100 milioni di euro. Un export di 1,8 miliardi di euro, pari al 42% del fatturato delle cooperative vitivinicole, e a 1/3 di tutto il vino italiano esportato.

Alleanza delle Cooperative agroalimentari ha chiesto il supporto di Lievita, Format House Milanese specializzata nella creazione e nella produzione di format di grandi manifestazioni dedicate al mondo Food & Wine, fondata e diretta da Federico Gordini, giovane manager milanese, già ideatore di Bottiglie Aperte e della Milano Food Week.

“Sono molto onorato – ha dichiarato Gordini – di essere stato scelto con il mio team di Lievita da Alleanza delle Cooperative per pensare, realizzare e curare il primo evento focalizzato sul racconto della vigna e del vino cooperativo. Dal primo momento in cui abbiamo iniziato a parlare della costruzione di questa manifestazione abbiamo compreso la portata davvero storica dell’operazione, da un lato per l’obiettivo di raccontare, a partire dalle storie della vita degli oltre 100 mila soci delle cooperative, un sistema che produce oltre la metà dei vini Doc italiani, dall’altro per il punto di vista economico e sociale sotto il profilo della tutela del paesaggio e della difesa del patrimonio viticolo autoctono”.

LE COOPERTATIVE ADERENTI
1.Emilia Romagna –  Cantina Valtidone Scarl 2.Emilia Romagna – Cantine Riunite & Civ 3.Emilia Romagna – Cavim 4.Emilia Romagna – Caviro Sca 5.Emilia Romagna – Cantina Sociale Di San Martino 6.Emilia Romagna – Emilia Wine S.C.A. 7.Emilia Romagna – Gruppo Cevico S.C.A. 8.Emilia Romagna – Le Romagnole S.C.A.P.A. 9.Toscana – Cantina Sociale Colli Fiorentini S.A.C. 10.Toscana – Cantina Vignaioli Morellino Di Scansano Soc, Coop Agricola 11.Toscana – Le Chiantigiane Soc. Coop. Agricola R.L. 12.Toscana – Terre Dell’etruria Società Cooperativa Agricola Tra Produttori 13.Toscana – Cantina Sociale Colli Fiorentini S.A.C. 14.Marche- Colonnara Marchedoc Sca

15.Marche – La Cantina Dei Colli Ripani 16.Marche – Moncaro Soc. Coop. Agricola 17.Umbria – Cantina Terre De’ Trinci Sca 18.Umbria – Cantina Di Marsciano Sasso Dei Lupi 19.Lazio – Gotto D’oro 20.Lazio – Viticoltori Dei Colli Cimini Soc. Agr. Soc. Coop. 21.Abruzzo – Cantina Tollo 22.Abruzzo – Citra 23.Puglia – Cantina Di Ruvo Di Puglia 24.Puglia – Cantina Coop. Trinitapoli – Casaltrinità 25.Puglia – Cantina San Donaci Soc. Coop.Va Agricola 26.Puglia – Consorzio Di Tutela Doc Tavoliere 27.Puglia – Due Palme 28.Puglia – L’agricola Latianese- Soc. Coop. 29.Puglia – Soc. Coop. Upal Cisternino 30.Puglia – Produttori Vini Manduria Sca 31.Sardegna – Cantina Trexenta Soc Coop Agr 32.Sicilia – Colomba Bianca 33.Sicilia – Cva Canicatti S.C.Agricola

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Milano Bottiglie Aperte: le novità dell’edizione 2017

Da domenica 8 a lunedì 9 ottobre 2017 al Palazzo delle Stelline di Corso Magenta 61 va in scena Milano Bottiglie Aperte 2017, due giorni di degustazioni e incontri sul nettare di bacco, nel capoluogo lombardo.

La kermesse propone a operatori e appassionati centinaia di etichette in degustazione e un ricco programma di incontri.

Ad aprire la sesta edizione di Milano Bottiglie sarà un convegno dedicato all’impatto del cambiamento climatico sulla viticoltura. I diversi approcci generazionali degli imprenditori del settore e le relazioni tra vino e finanza saranno al centro degli incontri successivi.

Due le giornate dedicate al vino Made in Italy in cui pubblico, stampa e operatori potranno degustare centinaia di etichette italiane delle oltre cento aziende presenti e partecipare a masterclass con degustazioni verticali e momenti di approfondimento.

La crescita della manifestazione negli anni si fonda sui riscontri di un pubblico che, nel 2016, ha toccato le 3 mila unità. Bottiglie Aperte a Milano, non a caso. La manifestazione si propone quale punto di riferimento per il mondo del business del vino. Il capoluogo della Lombardia è la capitale economica italiana e grazie ad Expo 2015 ha potenziato la sua visibilità anche a livello internazionale.

Il successo di Bottiglie Aperte conferma che la città meneghina può recitare nel mondo vinicolo il ruolo di capitale della comunicazione, del retail e dell’innovazione di settore. “Bottiglie Aperte – sottolinea Federico Gordini, ideatore e fondatore della manifestazione – cresce anche quest’anno.

Oltre al numero e alla qualità delle aziende presenti, il dato di grande rilievo è l’aumento delle Masterclass di degustazione, dedicate ad alcuni dei più straordinari vini e territori Italiani guidate da una squadra di esperti del settore. In grande crescita anche i workshop che testimoniano la grande attenzione della manifestazione per le più attuali tematiche del vino”.

“Grande attesa – evidenzia Gordini – per il convegno di apertura sul cambiamento climatico, un tema di grande importanza per le situazioni estreme verificatesi in questa annata. Come pure di notevole interesse saranno gli incontri dedicati all’imprenditoria e al rapporto tra vino e finanza”.

Anche quest’anno tutto il ricavato delle masterclass di Bottiglie Aperte sarà destinato alla ricostruzione di una casa famiglia per i minori disabili che frequentano l’Istituto Alberghiero di Amatrice. Una causa che gli organizzatori della manifestazione seguono dalla scorsa edizione e che viene portata avanti operativamente con il CISOM (Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta).

IL PROGRAMMA
Milano Bottiglia Aperte 2017 si aprirà domenica 8 ottobre, alle 11.30, con una riflessione dedicata agli effetti negativi del cambiamento climatico sulla viticoltura con alcuni tra i più importanti esperti e rappresentanti del settore vinicolo.

Sarà l’occasione per fare il punto su una situazione che – in particolare dopo un’annata estremamente difficile come quella 2017 – non può più essere trascurata: serve un grande dibattito sugli interventi necessari che mitighino le conseguenze di questa discontinuità meteorologica.

Il pomeriggio di domenica 8 ottobre (alle 15) Confindustria Alto Milanese – Gruppo Giovani Imprenditori e Assolombarda presenteranno “Calici incontra Bottiglie Aperte”, due momenti che porranno l’attenzione sull’imprenditorialità enologica storicamente consolidata e su quella giovanile foriera di nuove visioni. Nei due workshop “La seconda vita degli imprenditori” e “Imprese 2.0” saranno coinvolti giovani imprenditori impegnati nel settore vino, sia produttivo sia dei servizi.

Lunedì 9 ottobre sarà la volta del convegno “Wine&Finance” che esplorerà il rapporto tra vino e finanza e farà il punto sui principali investimenti dei fondi nel mondo vinicolo internazionale e sulle prospettive future, soprattutto quelle legate agli investimenti nel nostro Paese. Un parallelo tra il vino e una grande eccellenza milanese, come la community finanziaria, che rende ancora più forte la relazione tra la manifestazione e uno dei settori più importanti della città che la ospita.

I WINE LIST AWARD
Ritornano anche in questa edizione gli Award di Bottiglie Aperte. I “Wine List Award” vengono assegnati ai locali con la migliore carta dei vini, soffermandosi su cinque aspetti caratterizzanti: la presentazione, ovvero la leggibilità della carta e l’estetica dei caratteri; la qualità assoluta dei vini e della cantina; la profondità della carta, analizzando la presenza di annate storiche e di verticali complete; i prezzi e l’originalità della lista, stabilita dalla presenza di etichette sorprendenti e scelte uniche.

In un periodo nel quale un settore old style da un punto di vista della comunicazione come quello vinicolo si sta rinnovando sulla spinta del ricambio generazionale e delle esigenze di mercato, Bottiglie Aperte ha scelto di premiare con i “Wine Style Award” gli sforzi di comunicazione e marketing dei produttori.

I vincitori vengono selezionati da una giuria presieduta da Federico Gordini e composta da giornalisti provenienti da settori diversi da quello dell’agroalimentare (design, moda, lifestyle) e da docenti di master legati alla comunicazione del food&beverage.


IN BREVE
Bottiglie Aperte, VI edizione: domenica 8 e lunedì 9 ottobre, Palazzo delle Stelline, corso Magenta 61 Milano. Orari: dalle 11 alle 19. Ingresso per operatori gratuito, previa registrazione sul sito www.bottiglieaperte.it. Ingresso per gli appassionati 40 euro, biglietteria online attiva da inizio settembre.

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