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Confagricoltura Toscana contro l’Europe’s Beating Cancer Plan

Francesco Colpizzi, presidente della Federazione Vitivinicola di Confagricoltura Toscana, lancia l’allarme per l'”Europe’s Beating Cancer Plan“. Il documento, che sarà presentato oggi dalla Commissione Europea, cancellerà fondi destinati alla promozione di vino, carni e salumi, e introdurrà etichette dissuasive sopra questi prodotti, segnalati come cancerogeni.

«Sarebbe la batosta finale dopo gli ultimi mesi difficilissimi – dichiara Colpizzi – Una beffa dall’Unione Europea, che in questa situazione drammatica, apre di fatto una guerra alla produzione mediterranea e al Made in Italy. Forse non ci rendiamo conto della portata di questa decisione se sarà approvata».

«Una scelta – prosegue il presidente – che danneggerebbe in modo massiccio soprattutto piccoli e medi coltivatori che vivono da decenni grazie alla terra. Una fetta consistente dell’economia regionale si base sull’esportazione di vino, carni e salumi. È una colonna portante del nostro Pil».

Confagricoltura chiede che «Il presidente della regione Eugenio Giani e i vertici di Stato si facciano sentire», sottolineando come il documento «è un colpo diretto alla nostra economia, all’identità gastronomica e produttiva del Paese».

«Non possiamo accettare alcuna etichetta allarmistica – conclude Colpizzi – Davvero stiamo paragonando un panino al prosciutto o un bicchiere di vino, spesso indicato anzi come salutare, al consumo delle sigarette? Un piano di azione, quello europeo, che si spaccia a tutela della salute senza avere solide basi medico-scientifiche. L’unica conseguenza certa sarebbero le ripercussioni devastanti sulla nostra economia».

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Vendemmia 2020, Confagricoltura Toscana: “Bene in vigna, male in banca”

“Un’altra annata buona, possiamo anche azzardare a dire ottima, ma la situazione economica delle aziende è invece preoccupante”. Questo il commento Francesco Colpizzi, presidente della Federazione Vitivinicola di Confagricoltura Toscana, in merito alla vendemmia 2020 in Toscana.

La qualità delle uve dipenderà dall’andamento climatico dei prossimi 40 giorni, con una produzione – secondo le prime proiezioni – inferiore del 10% rispetto allo scorso anno.

La raccolta è già iniziata per alcune varietà precoci e i primi segnali sono positivi. La temperatura e le piogge sono state regolari e hanno favorito la buona maturazione delle uve. Non abbiamo riscontrato stress fisiologici, direi che le premesse sono più che positive”.

In ogni caso, non mancano le preoccupazioni. “Il problema principale è la liquidità delle aziende – spiega Colpizzi – Nel decreto Cura Italia è prevista una forma di finanziamento che mette a  garanzia i vini presenti in cantina”.

Lo strumento ci sembrava finalmente  snello e intelligente, ma  fa rabbia che gli uffici ministeriali non abbiano emanato i decreti attuativi a distanza di mesi, rendendo di fatto la misura inutile. Una beffa che sta danneggiando tantissime aziende”.

A subire i colpi del lockdown sono soprattutto le attività che non lavorano con la Grande distribuzione, ma con ristoranti e locali che hanno azzerato le vendite nei periodi da marzo a maggio e che tuttora sono in difficoltà nelle città d’arte.

Da giugno però si registrano  segnali di ripresa,  con aumenti delle vendite vicine al 30% che non compensano le perdite sofferte, ma lasciano sperare positivamente.

Ma è un anno particolare, il cui andamento sarà valutabile solo alla fine considerato il clima di incertezza. Di certo – aggiunge Colpizzi –  la decisione degli Usa di non introdurre i dazi per i vini italiani è stata più che positiva, considerando che la Toscana esporta circa il 30% dei suoi vini negli Stati Uniti”.

Ciò che non cambia mai, sono i danni da ungulati. “Ormai non parliamo più di emergenza, ma di danno strutturale con cui gli agricoltori devono fare i conti ogni anno. Manca la volontà politica di risolvere il problema e questo vuoto colpevole costa ogni anno anche un decimo della produzione. È necessario intervenire, non sappiamo più come dirlo all’amministrazione regionale”.

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