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Barolo Boys. Quattro giorni per celebrare la cultura del vino e dello sport


Dal 6 al 9 giugno si terrà l’ottava edizione di Barolo Boys in…Fuorigioco, la manifestazione organizzata dai Barolo Boys. Un incontro di una delle più raffinate produzioni vitivinicole italiane, quella del Barolo di Monforte d’Alba, con altre importanti realtà produttive del mondo del vino italiano e straniero. Fra partite di calcio, momenti di approfondimento e cene gourmet.

Protagonisti dell’incontro vitivinicolo dell’ottava edizione della manifestazione tre grandi vini: due Docg piemontesi, l’Alta Langa e l’Erbaluce di Caluso e una DOC emiliana, il Romagna Sangiovese. Ma non solo: la quattro giorni monfortina sarà anche occasione per approfondire i temi della cultura del vino e dintorni.

Il programma si apre giovedì 6 giugno al campo sportivo di Gallo Grinzane alle ore 20 con la tradizionale sfida amichevole internazionale fra i Barolo Boys e i Danese Wine Boys: la squadra di calcio di casa affronta la compagine di ex calciatori professionisti danesi.

Venerdì 7 giugno, sulla magnifica terrazza del Moda Ristorante Venue di Monforte d’Alba è in programma la cena dei Campioni che consentirà a tutti gli ospiti di sedere a tavola con i vignaioli presenti alla manifestazione e assaporare insieme a loro i piatti della tradizione, cucinati da quattro grandi chef, abbinati ai grandi vini protagonisti dell’evento.

Il primo antipasto sarà preparato da Sara Bordin, la chef padrona di casa che guida il team di cucina del Moda Ristorante Venue, il secondo antipasto sarà cucinato da Mariangela Susigan, chef del Ristorante Gardenia di Caluso (una stella Michelin).

Massimiliano Mascia, chef del Ristorante San Domenico di Imola, 2 stelle Michelin, cucinerà il primo piatto, il secondo piatto, che accompagnerà i Barolo padroni di casa, sarà cucinato da Valerio Arione, chef del Ristorante I Rebbi di Monforte. Infine il dessert sarà preparato dal pasticcere Federico Molinari del Laboratorio di Resistenza Dolciaria di Alba.

Sabato 8 giugno dalle 11 alle 18 nel borgo antico di Monforte d’Alba tra il Moda Ristorante Venue e Le Case della Saracca il cuore della manifestazione. Sarà infatti possibile partecipare ad un percorso di degustazione dei grandi vini protagonisti di Barolo Boys in…Fuorigioco accompagnato da un’accurata selezione di formaggi, salumi e altre specialità delle Langhe (il costo è di 40 euro).

Grande novità dell’anno saranno tre brevi master class, aperte al pubblico e ai produttori presenti, per scoprire territori, vitigni e caratteristiche organolettiche dei vini protagonisti di questa edizione.

Accanto alle tradizionali degustazioni tre master class arricchiranno il programma e forniranno informazioni sui tre territori, e i tre vini, ospiti: la storia, le tradizioni, la cultura e l’innovazione che li contraddistingue, gli stili di vinificazione.

Il racconto sarà affidato a tre dei produttori presenti: per l’Alta Langa alle ore 12 sarà Valter Bera, titolare della storica cantina di Neviglie, dell’Erbaluce di Caluso alle ore 13 si occuperà Camillo Favaro (anche autore di libri dedicati alla Borgogna e al Lambrusco) mentre Cristina Gemignani, agronoma proprietaria della Fattoria Zerbina, parlerà del Romagna Sangiovese alle ore 14.

Le lezioni sono gratuite e si terranno all’interno del percorso di degustazione, negli spazi dedicati ai tre vini ospiti. Tra i vari stand che accompagnano il visitatore, ci sarà uno spazio che ospiterà i quadri di Ryta Barbero, la pittrice torinese che dipinge con il vino. Accanto al Barolo dei produttori monfortini si degusteranno quest’anno tre straordinari vini italiani.

I VINI
Si inizia con le bollicine piemontesi: l’Alta Langa prodotto nelle province di Cuneo, Asti e Alessandria, su terreni che si trovano alla destra del fiume Tanaro. È uno spumante millesimato di uve Pinot Nero e Chardonnay prodotto seguendo il metodo classico. Nonostante sia nato nell’Ottocento, ha ottenuto la DOCG solo nel 2011 dopo che alcuni vignaioli avevano ricominciato a produrlo cercando innanzitutto la qualità.

Dal Piemonte del Nord arriva l’Erbaluce di Caluso, prodotto dall’omonimo vitigno autoctono a bacca bianca, nell’area collinare delle province di Torino, Vercelli e Biella. Questo vino vanta una storia antica, deve il suo nome ad una leggenda mitologica, è stato tra i primi vini ad ottenere la DOC nel 1967, dal 2010 è una delle 17 DOCG piemontesi.

E per chiudere il Romagna Sangiovese DOC, vino rosso prodotto tra il mare e gli Appennini nelle province di Forlì-Cesena, Ravenna, Rimini e Bologna. Il Sangiovese, coltivato su 70mila ettari, è il vitigno più diffuso in Italia che qui assume un “carattere schietto e ruvido ma al contempo delicato e aperto”, proprio come i romagnoli.

Quante cose possono avere in comune il calcio e i migliori vini del mondo? I Barolo Boys sanno che la risposta è passione, impegno, dedizione. Con tanto coraggio e un pizzico di follia.

Il programma dell’edizione 2019 si chiude con l’ormai classico incontro con uno degli “intramontabili” ovvero i personaggi straordinari con i quali i calciatori-produttori di Barolo di Monforte hanno costruito un olimpo di grandi sportivi e di grandi vignaioli.

Domenica 9 giugno alle 18 nella Chiesa di Sant’Agostino sarà il leggendario “uomo di Langa” Giacomo Oddero a dialogare con il giornalista Gigi Garanzini. Oddero, novantatré anni portati con disinvoltura, è stato capace di coniugare l’impegno nella storica cantina di famiglia, la Poderi e Cantine Oddero di La Morra, con la professione di farmacista e i molti ruoli nella pubblica amministrazione.

Soprattutto, è stato uomo di straordinarie intuizioni, da quella che diede vita all’Acquedotto delle Langhe alla nascita del Centro Nazionale Studi sul Tartufo di Alba. E poi la certificazione delle DOC e la regolamentazione di altri prodotti tipici del territorio, in particolare i formaggi e la nocciola.

Senza contare i 15 anni durante i quali, ricoprendo l’incarico di Presidente della Fondazione CRC, ha contribuito alle attività di associazioni di volontariato operanti nel campo sanitario, di protezione dei beni artistici e di eventi culturali, dando così un formidabile impulso allo sviluppo del nostro territorio.

Quello di Giacomo Oddero è il racconto di un periodo pionieristico che ancora oggi è il fondamentale punto di partenza per i paesaggi vitivinicoli di Langa, patrimonio mondiale UNESCO e top in travel 2019 per le guide Lonely Planet.

Introdurrà l’incontro, dopo il saluto inaugurale del sindaco di Monforte Livio Genesio, il presidente della CIA di Cuneo, Claudio Conterno. Al termine sarà offerto un aperitivo che sigillerà l’ottava edizione della manifestazione Barolo Boys in… fuorigioco e fisserà l’appuntamento per la prossima: dal 28 al 31 maggio 2020.

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Vini al supermercato

Romagna Doc Sangiovese Superiore 2013 “Ceregio” Fattoria Zerbina

(3,5 / 5) E’ l’ultima Doc di Emilia Romagna (ultima solo in ordine alfabetico) a finire oggi nel calice di viniasuper. Si tratta dell’entry level di gamma della Fattoria Zerbina di Faenza nel Ravennate Acquistato con un taglio prezzo di circa il 25% (a soli euro 4,90), ma che regge egregiamente il suo prezzo pieno medio al super, estremamente competitivo rispetto a quello di noti  e-tailers.

LA DEGUSTAZIONE
Il Romagna Sangiovese Superiore Doc Ceregio della Fattoria Zerbina marca il calice di rosso rubino intenso che non fa passare la luce. Il naso è intenso,  con punte vinose non fastidiose,  note di prugna e ciliegia oltre ad una puntina pizzicante pepata.

Al palato entra teso e asciutto, mostrando un certo carattere “rustico” nella sua rotondità.  Rustico, ma non grezzo, semplice e tradizionale, ma non “dozzinale”. Un vino immediato e piacevole con una bella vena acida ed  una tannicità dalla tessitura fine. Il Romagna Sangiovese Superiore Doc Ceregio della Fattoria Zerbina fa della semplicità il suo punto di forza. E così, di bicchiere in bicchiere riscalda l’anima e accompagna allegramente un pasto a base di carne, anche alla griglia, delle paste ripiene o dei formaggi stagionati. Un vino conviviale, con un’anima soul.

LA VINIFICAZIONE
Prodotto con uve Sangiovese (93%), Merlot (5%) e Ancellotta (2%) allevate nelle vigne di Montignano, Boschetto, Capanno, Malvone, Querce e Anfiteatro. I vigneti sono esposti a sud-est, sud-ovest, ovest e nord-est su suolo franco argilloso, calcareo e sono allevati a cordone speronato e alberello. La fermentazione avviene in acciaio con macerazione di 10 giorni. Successivamente il vino matura per 8  mesi in vasche di acciaio e di cemento e affina per ulteriori 2 mesi  in bottiglia. La produzione complessiva si attesta sulle 120.000 bottiglie da 750ml.

Fattoria Zerbina è un riferimento assoluto per l’enologia romagnola. Fondata nel 1966 da Vincenzo Geminani che acquisto l’omonimo podere e piantò i primi vigneti. A partire dal 1987, la nipote Cristina Geminani, decise di dare una svolta qualitativa all’azienda nell’ottica di incrementare il valore di Sangiovese e Albana. Via dunque, per il Sangiovese alla messa a dimora della prima vigna ad alberello ad alta densità d’impianto, via alla sperimentazione delle prime selezioni clonali questo vitigno, taglio finale con introduzione di percentuali variabili di anno in anno di merlot e di syrah e proseguimento della tradizione dell’assemblaggio con  ancellotta, vitigno tradizionale e poco considerato delle colline romagnole. Il Sangiovese rappresenta l’80% della loro superficie vitata.

Prezzo: 6,50 euro
Acquistato presso: Conad

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