LINGUAGLOSSA – Produceva vini Etna Doc, senza alcuna dichiarazione fiscale e con parte dei dipendenti in nero. I Finanzieri del Comando Provinciale di Catania hanno scoperto a Linguaglossa (CT) una vera e propria cantina fantasma, attiva dal 2011 senza aver versato un euro al Fisco.
Comprovati, invece, un milione di euro di introiti derivanti dalla vendita del vino a Denominazione Etna. Una cantina che, come precisano gli inquirenti, non faceva parte del Consorzio di Tutela Vini.
L’operazione delle Fiamme Gialle è scattata nell’ambito delle attività di contrasto all’evasione fiscale e all’economia sommersa. Nel corso della verifica fiscale dei militari della Compagnia di Riposto guidati dal capitano Marco Burcheri, i finanzieri hanno constatato l’evasione complessiva di ben 220 mila euro tra Iva ed imposte dirette.
Eclatanti le prove a carico del titolare della cantina, che risulta residenti e originario della provincia di Catania. Fondamentali le analisi delle movimentazioni bancarie, che non hanno lasciato dubbi agli inquirenti.
La Guardia di Finanza, inoltre, ha rilevato la presenza di tre lavoratori irregolari e due completamente “in nero”. L’imprenditore, nel corso degli anni, ha omesso di applicare e versare ritenute previdenziali e assistenziali per oltre 190 mila euro.
“L’attività di servizio – evidenzia il Comando provinciale di Catania – rientra tra le iniziative volte a tutelare gli imprenditori onesti ed a proteggere l’importante settore vitivinicolo da azioni illegali che possano compromettere il “buon nome” dei pregiati prodotti catanesi”.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.