Categorie
news news ed eventi

Coronavirus, Fivi rumors: salta il Mercato 2020 dei Vini dei Vignaioli di Piacenza?

Il Mercato dei Vini dei Vignaioli indipendenti Fivi di Piacenza 2020 potrebbe essere l’ultima vittima illustre di Coronavirus, tra le manifestazioni a carattere enologico. Il direttivo della Federazione italiana vignaioli indipendenti sta infatti valutando l’ipotesi di organizzare una “fiera virtuale”, al posto della X edizione all’Expo di via Tirotti (28-30 novembre).

Una soluzione alternativa a una kermesse che, di anno in anno, straccia i record di presenze. Ben 22.500 gli ingressi, tra professionisti e winelovers, alla tre giorni del Mercato di Piacenza 2019 (23-25 novembre), con un giorno in più a disposizione dei vignaioli per far esibire i loro gioielli artigianali (qui i migliori assaggi). Nel 2018 erano stati 18.500 gli accessi, mentre nel 2017 15 mila.

A contribuire alla ricerca di una soluzione alternativa sarebbero soprattutto i numeri relativi ai contagi registrati in Emilia Romagna, al terzo posto in Italia tra le regioni più colpite dalla pandemia Coronavirus, al terzo posto dopo Lombardia e Piemonte.

Quanto alla maggiore delle fiere del vino italiano annullate, Vinitaly 2020, i soci Fivi sono ancora in attesa di una risposta da parte di Veronafiere per la restituzione delle quote. Dopo la richiesta ufficiale di annullare l’edizione della fiera di Verona, presentata l’11 marzo 2020, la Federazione italiana vignaioli indipendenti ha aperto il dialogo con il Cda del gruppo veronese.

La richiesta è quella di restituzione delle quote a saldo già versate dai soci che avrebbero partecipato alla collettiva Fivi di Vinitaly 2020, mentre l’acconto potrà essere trattenuto per l’edizione 2021. Al silenzio di Veronafiere, la Federazione italiana vignaioli indipendenti ha risposto inoltrando nuovamente la lettera, il 22 aprile scorso.

Categorie
Gli Editoriali news news ed eventi

Ci vorrebbe più Fivi. Iscrizione al Mercato dei vini di Piacenza 2019 sold out in 10 ore


EDITORIALE –
L’Italia ha sete di vini di qualità, prodotti da vignaioli che controllano interamente la filiera produttiva, venduti al giusto prezzo. Meglio ancora senza intermediari, dopo l’assaggio e quattro parole allo stand. E’ quanto sta insegnando senza troppi fronzoli la Fivi – Federazione italiana vignaioli indipendenti, al mondo produttivo del vino italiano e agli organizzatori di eventi a tema enologico.

Le iscrizioni online alla nona edizione del Mercato dei Vini di Piacenza hanno registrato il sold out a meno di 24 ore dall’apertura, avvenuta il 15 luglio alle ore 13. Giochi fatti, dunque, nonostante ci fosse tempo fino al 22 luglio. “#MercatoDeiVini , 622 iscritti in circa 10 ore”, annuncia il referente Fivi Luca Ferraro, sul proprio profilo Facebook.

“La cosa che adoro di questi 1300 vignaioli – continua Ferraro – è che nonostante la possibile esclusione, sono felici per la #FIVI. Lo spirito giusto per far crescere un magnifico gruppo. Poche lamentele e avanti a testa alta”. Qualche borbottio, di fatto, c’è stato.

Se da un lato c’è chi gioisce, più della metà dei vignaioli Fivi non avrà infatti la possibilità di esporre al Mercato dei vini 2019, per via della capienza massima raggiunta dai padiglioni di Expo Piacenza.

È così che il Mercato si trasforma in vera e propria croce e delizia per la Fivi. Da un lato è la ragione principale del successo della Federazione in Italia, sia sul fronte delle iscrizioni dei produttori (appena 200 quelli che hanno aderito alla prima edizione) sia sul fronte dei consumatori. Dall’altro, è ormai evidente che la location sia stretta.

RECORD SU RECORD

Il record di visitatori del 2017 (15 mila accessi) è stato polverizzato lo scorso anno: 18.500 persone in due giorni. Non a caso, quest’anno saranno tre le date a disposizione degli avventori e dei professionisti (sabato 23, domenica 24 e lunedì 25 novembre 2019). Che fare, in futuro? Restare a Piacenza o pensare a qualche altra ambientazione?

Secondo voci di corridoio ben accreditate, la discussione è apertissima tra i vignaioli Fivi, tanto da essere diventata argomento nelle riunioni tra i candidati alle elezioni per il nuovo Cda, che hanno portato nei giorni scorsi alla riconferma della presidente Matilde Poggi.

Una proposta sensata (e sensibile) arriva dal “Viticoltore di Montagna” Enrico Togni, vignaiolo Fivi della Val Camonica. “Ho sempre partecipato – evidenzia il vigneron bresciano sui social – fin dalla prima edizione. La penultima edizione ho spontaneamente rinunciato ad esporre e sono venuto da visitatore”.

“Se si prevedesse che ogni anno un terzo dei produttori si fermasse un anno – spiega Togni – ovvero dopo tre edizioni consecutive ti fermi una, tutti avrebbero spazio. In 4 anni esporrebbero tutti, si otterrebbe di avere sempre una parte di espositori nuovi ed una di storici. Poi partecipare da visitatore è bellissimo”.

Del resto, non è garantito un posto neppure ai primi 600 vignaioli che hanno ricevuto la conferma di iscrizione al Mercato 2019. “Gli organizzatori – si può leggere sul regolamento del Mercato Fivi – decideranno in assoluta autonomia di accettare o meno la domanda di ammissione con il solo obbligo di precisare i motivi della mancata accettazione per le domande tempestivamente pervenute”.

GIUSTO INSISTERE CON PIACENZA?

Eppure, l’evento è un discreto business per Fivi. Il costo di iscrizione varia dai 370 euro più Iva per le aziende oltre i 3 ettari ai 280 euro più Iva per le aziende fino ai 3 ettari. A conti fatti, l’introito supera abbondantemente i 200 mila euro. Senza considerare i proventi dei biglietti (15 euro). Vale davvero la pena di “limitarsi”?

Il quartiere fieristico di Piacenza sorge a 500 metri dall’uscita autostradale di Piacenza Sud sulla A1 Milano-Bologna e sulla A21 Torino-Brescia. Un’area complessiva di 30 mila metri quadrati. Di questi, solo 14 mila sono potenzialmente utili al Mercato Fivi, suddivisi in tre padiglioni da 10 mila, 3 mila e mille metri quadrati.

L’area esterna da 8 mila metri quadrati non è da prendere in considerazione, per via del periodo invernale in cui si svolge la manifestazione. Non va meglio coi parcheggi, che possono ospitare 400 autovetture degli espositori e 2.400 dei visitatori.

La soluzione potrebbe essere allora alle porte di Piacenza. Si chiama Fiera Milano: 345 mila metri quadrati coperti, senza contare – ancora una volta – i 60 mila metri quadrati all’aperto che, da soli, doppiano la superficie complessiva di Piacenza.

Collocato nell’hinterland del capoluogo lombardo, a Rho, l’hub è servito dalla metropolitana e dalla ferrovia e dotato di oltre 10 mila parcheggi per i visitatori e 5 mila parcheggi per gli espositori. Ben cinque gli accessi per le merci.

Fiera Milano si estende su 20 grandi padiglioni posti ai due lati di un asse pedonale lungo oltre 1 chilometro. Tutti i padiglioni sono accessibili dagli automezzi, per agevolare allestimenti e disallestimenti, a livello terra (salvo 8, 10, 16 e 18, al primo piano). In corrispondenza dell’ingresso di Porta Sud sorge un moderno hotel con 400 stanze. Più spazio. Più Fivi. Per tutti. Ai vignaioli l’ardua sentenza. Cin, cin.

Categorie
news ed eventi

Mercato Vini Fivi: il programma delle degustazioni

Sabato 26 e domenica 27 novembre 2016 a Piacenza Expo la sesta edizione del Mercato dei vini dei Vignaioli Indipendenti. Le quattro degustazioni in programma quest’anno saranno condotte come l’anno scorso direttamente dai vignaioli e racconteranno quattro aziende che nel mondo del vino hanno lasciato il segno, in un simbolico viaggio tra diverse regioni italiane. Dal Trentino di Pojer & Sandri al Collio friulano di Edi Keber, dal lombardo Oltrepò Pavese di Lino Maga alla Calabria di Francesco De Franco: ogni terra si racconterà attraverso i vini del suo interprete d’eccellenza. Il primo sarà Mario Pojer, sabato 26 novembre alle ore 14.00.

Attraverso i suoi vini il vignaiolo trentino parlerà dell’avventura iniziata più di quarant’anni fa con Fiorentino Sandri, tra ricerca e sperimentazione, che li ha portati ad essere interpreti privilegiati del loro territorio. Alle 17.00 Kristian Keber, che affianca il padre Edi nella conduzione dell’azienda di famiglia, racconterà la scelta coraggiosa e controcorrente di produrre un unico vino, il Collio. Domenica 27 novembre alle ore 14.00 Lino Maga condurrà il pubblico alla scoperta del suo Barbacarlo, “poesia della terra” come lo definisce lui, raccontandone le evoluzioni e la tenuta nel tempo. Nell’ultima degustazione, domenica alle ore 17.00, Francesco De Franco proporrà cinque vini differenti di cinque diverse annate, ma prodotti dallo stesso vitigno, il Gaglioppo. Vini capaci di raccontare e restituire la complessità del territorio calabro. Per iscriversi alle degustazioni: http://www.mercatodeivini.it.

LE DEGUSTAZIONI

Sabato 26 novembre 2016, ore 14.00: Pojer & Sandri
Una storia lunga più di quarant’anni quella di Mario Pojer e Fiorentino Sandri, interpreti e sperimentatori di un territorio incantevole e variegato come quello trentino. Una storia di ricerca e impegno che ha portato a vini di grandissima personalità ed estremamente longevi. Due vini in degustazione, uno bianco e uno rosso, che sono a tutti gli effetti un pezzo di storia trentina. Conduce la degustazione insieme a Mario Pojer: Gaetano Morella (vignaiolo in Puglia)

Vini in degustazione:
Müller Thurgau Palai 1995 – 2005 – 2015
Rosso Faye 1990 – 2000 – 2010

Sabato 26 novembre 2016, ore 17.00: Edi Keber

La famiglia Keber, vignaioli in Friuli Venezia Giulia da generazioni, ha deciso a un certo punto della propria storia di produrre un solo vino. Una e una sola denominazione: Collio. Kristian Keber, impegnato oggi in azienda in prima linea a fianco del padre Edi, ci racconta il coraggio, la visione e i perché di questa scelta. Le annate in degustazione sono cinque, si scende fino al ’99. Conduce la degustazione insieme a Kristian Keber: Mario Pojer (vignaiolo in Trentino)

Vini in degustazione:
Collio 2015 – 2012 – 2010 – 2002 – 1999

Domenica 27 novembre 2016, ore 14.00: Lino Maga

Lino Maga e la sua idea di Oltrepò Pavese, la ricerca della qualità, il coraggio e la tenacia che servono a far diventare il Barbacarlo quello che deve essere secondo lui: “Poesia della terra”. Cinque diverse vendemmie, tutte comprese nei primi dieci anni di questo nuovo millennio, raccontano le evoluzioni e la tenuta nel tempo di questo vino incredibile. Conducono la degustazione insieme a Lino Maga: Andrea Picchioni (vignaiolo in Oltrepò Pavese) e Walter Massa (vignaiolo in Piemonte). Parteciperà all’incontro Valerio Bergamini, autore del libro “Lino Maga anzi Maga Lino. Il signor Barbacarlo”.

Vini in degustazione:
Barbacarlo 2010 – 2009 – 2007 – 2004 – 2000

Domenica 27 novembre, ore 17.00: ‘A Vita Vignaioli a Cirò

In pochi anni Francesco de Franco è riuscito a far diventare il suo nome sinonimo di Cirò. I suoi vini rispecchiano la sua terra, sono pieni di carattere e identità, naturali perché figli di un’agricoltura attenta e rispettosa, non interventista, ma anche perché sembrano una naturale prosecuzione della vigna, capaci di raccontare e restituire il complesso territorio da cui trovano origine. Cinque diversi vini per cinque diverse annate, ma il vitigno resta lo stesso: Gaglioppo in purezza. Conduce la degustazione insieme a Francesco de Franco: Bruno de Conciliis (Vignaiolo in Campania).

Vini in degustazione:
Calabria IGP Rosato 2015
Cirò DOC Rosso Classico 2012
Cirò DOC Rosso Classico Superiore 2013
Cirò DOC Riserva 2008 (Magnum)
Cirò DOC Riserva 2010 (Magnum)

Exit mobile version