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Enologica 2016 nella capitale del Sagrantino

enologica-montefalco-sagrantino-docgMontefalco rinnova l’appuntamento con Enologica. Dal 16 al 18 settembre, la kermesse enoturistica torna con l’edizione 2016: ventisette cantine aderenti e un ricco programma dedicato alla Docg Montefalco Sagrantino, protagonista della tradizione enoica del territorio. Il rendez-vous con le denominazioni montefalchesi sarà all’insegna della sostenibilità. Il tema scelto è, infatti, Sistema Sagrantino e prende spunto dal riconoscimento “Spiga Verde”, recentemente assegnato al Comune di Montefalco da Fee Italia (Foundation for Environmental Education) e Confagricoltura, per l’impegno dimostrato nell’attuazione di processi virtuosi nelle politiche di gestione del territorio e nella valorizzazione del patrimonio rurale locale. Il coinvolgimento della comunità e delle imprese sarà orientato a supportare le popolazioni colpite dal terremoto attraverso l’iniziativa “Enologica 2016 – Calice solidale” promossa dal Consorzio Tutela Vini Montefalco e dall’associazione Strada del Sagrantino. “Ci auguriamo che, soprattutto quest’anno, Enologica rappresenti un’occasione di scambio, confronto e crescita – spiegano Amilcare Pambuffetti, presidente del Consorzio e Guido Guardigli, presidente della Strada del Sagrantino – per fornire un aiuto concreto alle zone interessate dal sisma. Avvieremo un dialogo con le istituzioni per indirizzare, ove necessario, parte dei fondi raccolti con la vendita dei calici di vino. Il mondo del vino è fatto di tradizioni e legami territoriali ma soprattutto di futuro e sviluppo, valori che vorremmo concorrere a rinsaldare per favorire la ripresa delle realtà vitivinicole colpite e dell’intero territorio”.

IL PROGRAMMA
Nel segno della rivoluzione verde già intrapresa dal Consorzio Tutela Vini Montefalco con Grape Assistance, Montefalco porta avanti il percorso di miglioramento della gestione dell’ambiente e della qualità della vita, proprio in occasione di Enologica 2016 con un cartellone ricco di approfondimenti di natura congressuale, culturale e artistica. La kermesse si snoderà attraverso sei punti di interesse storico e culturale – il Complesso di Sant’Agostino, il Chiostro San Bartolomeo, la Sala Consiliare del Comune di Montefalco, ilTeatro San Filippo Neri, il Complesso Museale San Francesco e la Piazza del Comune – ciascuno dei quali ospiterà mostre fotografiche, esposizioni, degustazioni guidate, food happening, cooking show, proiezioni, musica live, visite guidate, tour enogastronomici. Agenda fitta di appuntamenti per food e wine lovers che avranno la possibilità di conoscere da vicino le terre, i borghi e i prodotti tipici di una tra le aree produttive più rinomate dell’Umbria.

Tra queste eccellenze, il Montefalco Sagrantino Passito Docg, che per la prima volta diventa protagonista di una degustazione dedicata esclusivamente ad una delle perle enologiche del territorio. Un appuntamento che, assieme all’Isola del Passito, diventa un momento rilevante dell’edizione di quest’anno. Enologica 2016 | Sistema Sagrantino prenderà il via venerdì 16 settembre con l’inaugurazione presso il Complesso di S. Agostino, in programma alle 15.30. Alle 16.00, invece, l’apertura del Banco d’Assaggio dei Vini di Montefalco a disposizione dei visitatori per i tre giorni dell’evento, dove sarà possibile acquistare i prodotti.

Di seguito, la lista delle 27 cantine aderenti ad Enologica 2016: Antano Milziade – Fattoria Colleallodole, Antonelli – San Marco, Arnaldo Caprai, Briziarelli, Colle Ciocco, Dionigi, Fattoria Colsanto, Fongoli, Le Cimate, Lungarotti, Moretti Omero, Napolini, Pennacchi – Terre di Capitani, Perticaia, Rialto, Romanelli, Scacciadiavoli, Tabarrini, Tenuta Alzatura Cecchi, Tenuta Castelbuono, Tenuta Colfalco, Tenuta Rocca di Fabbri, Terre de la Custodia, Terre de Trinci, Tocchi Poggio Turri, il Torrione, Viticoltori Broccatelli Galli.

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Milano Beer Week: birre d’autore per la sete dei lombardi

Se è vero, come risulta dai dati forniti dall’Istat e diffusi da Coldiretti Lombardia, che “quasi un lombardo su due beve birra durante l’anno”, allora il capoluogo ha qualcosa da offrire, dal 12 al 18 settembre. Niente di meno che una settimana di eventi (qui il calendario), legati alla Milano Beer Week.

La “settimana milanese più birraria dell’anno” sta per cominciare. Una manifestazione unica nel suo genere, in Italia. Si tratta infatti del primo evento dedicato alla birra che non si svolge in un’unica location, bensì tra i migliori locali di una città, “dove la birra è amata e rispettata”.

Birra protagonista, sì. Ma non da sola. L’intenzione dell’ideatore Maurizio Maestrelli – giornalista che da 20 anni vive e lavora nel settore del luppolo – è quella di farla vivere “attraverso i locali e le persone che sono i suoi migliori ambasciatori”. Birre d’autore, dunque, spillate sette giorni su sette grazie alla fatica e all’impegno di coraggiosi imprenditori milanesi, che combattono la crisi a suon di boccali.

La Milano Beer Week – spiega Maestrelli – non è pensata solo per gli esperti o per i super-appassionati. Anche se molti appuntamenti sono rivolti a loro, noi vorremmo che la gente si avvicinasse alla birra senza per forza sentirsi in dovere di conoscere tutto sulla produzione, sui luppoli o sui diversi stili birrari. Una bella serata di Milano Beer Week può prevedere anche un reading di un nuovo romanzo o un concerto o un vernissage. Naturalmente con una birra in mano”.

I LOCALI SELEZIONATI
Tante riconferme e alcune interessanti novità tra i locali selezionati per la terza edizione della Milano Beer Week. Tra gli “storici” si contano lo Scott Duff di via Volta e lo Scott Joplin di via Val di Lepro e le due Impronta Birraia di via Tucidide e di via Sciesa, la Brasserie Bruxelles di Viale Abruzzi, l’Au Vieux Strasbourg di via Strambio, l’Isola della Birra di via Medardo Rosso, lo Sloan Square di Piazzale Cadorna, il Birrificio La Ribalta di via Cevedale, il Ristorante La Pobbia di via Gallarate, la Pazzeria di via Caterina da Forlì.

E ancora: il Mulligans Irish Pub di via Govone, il Woodstock di via Lodovico il Moro e il Baladin Milano di via Solferino. Le new entry 2016 sono invece il Beer Gallery di via Stendhal, l’Hoppy Fish di Corso di Porta Vigentina, il Barley Park di viale Monte Nero, il BeerShow di via Borsieri, El Tombon de San Marc di Via San Marco e Le Vent du Nord di via Sannio. Una selezione, dunque, comprensiva di realtà ormai storiche e di altre esordienti, di pub e di brewpub, di ristoranti e di beershop. Perché la buona birra si fa trovare dovunque e, soprattutto, può essere assaggiata da chiunque.

“La birra artigianale – spiega Maurizio Maestrelli – è sicuramente sotto i riflettori e vive un momento di grande splendore ma non si deve correre il rischio di confondere ‘artigianale’ con ‘buono’. Ultimamente si tende a fare questa ‘connessione’, ma non è sempre vero. Come approcciarsi nella maniera più corretta a questo caleidoscopico mondo birrario? Affidandosi ai gestori dei locali che conoscono le birre, che le sanno servire bene, che le sanno raccontare”.

L’idea cardine della Milano Beer Week è quella di diffondere la cultura della birra che vada oltre i luoghi comuni e che permetta di apprezzare le tante e diverse sfumature di aromi e di gusto che ci sono tra una birra e l’altra, e promuovere un consumo intelligente della birra all’interno di quei luoghi dove la birra è amata e rispettata”. Luoghi individuati da Maestrelli con la collaborazione degli altri tre ideatori dell’evento: Valentina Brambilla, Emanuele Tonucci e Andrea Camaschella.

LA BIRRA IN LOMBARDIA
Del resto, la Lombardia è la regione italiana dove la birra è più amata: la consumano oltre 4 milioni di persone (+5% sul 2014), pari al 40% della popolazione e oltre 360 mila la bevono tutti i giorni. A livello nazionale il consumo pro capite è di circa 29 litri all’anno, fra i più bassi d’Europa.

E proprio in Lombardia, come evidenzia la Coldiretti regionale, aumentano le aziende che decidono di scommettere su questo prodotto: si va da quella aromatizzata ai mirtilli a quella alla canapa, dall’agribirra al mais corvino fino a quella prodotta con un processo che dura più di 80 giorni.

Scommesse che si giocano in lungo e in largo sul terriorio lombardo, da Milano a Sondrio, da Brescia a Mantova. Mentre sono 10 i birrifici industriali presenti sul territorio lombardo, ai quali si affianca una rete di circa 170 mini birrifici pseudo artigianali.

A sostenere la produzione lombarda di birra ci sono anche le coltivazioni di orzo, con la superficie complessiva che sta aumentando in media di oltre 100 ettari al mese, passando dai 21.700 ettari dell’anno scorso ai quasi 23 mila ettari attuali, così distribuiti: 4.363 in provincia di Mantova, 3.733 in provincia di Cremona, 3.450 nel Pavese, 3.187 nel Bresciano, 2.640 in provincia di Milano, 2.548 nella Bergamasca, 2.266 nel Lodigiano, 389 ettari in provincia di Monza e Brianza, 169 in provincia di Como, 125 a Varese, 87 a Lecco e 3 ettari a Sondrio.

“Questa è una bevanda poliedrica – spiega Francesca Toscani, Responsabile regionale di Campagna Amica -. Può essere leggera o pastosa, aromatizzata o naturale, si può abbinare al dolce o al salato. La regola base, però, è quella di un consumo responsabile: l’apporto calorico va dalle 34 kilocalorie per 100 grammi delle birre standard alle 60 kilocalorie di quelle più alcoliche”.

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Verona, “Le cucine del Soave” prima di “Soave Versus”

Se pensate che sia settembre “il vero” inizio d’anno, fa per voi lo speciale calendario ideato da Strada del vino Soave per trascorrere momenti di svago all’insegna del gusto. A settembre, infatti, debutta a Verona “Le cucine del Soave”, rassegna enogastronomica che, di mese in mese, fino a luglio 2017, farà conoscere territorio, prodotti e pietanze tipici di questo giardino vitato di oltre 6 mila ettari, che si estende nelle vallate collinari d’Illasi, Tramigna e d’Alpone, a breve distanza dalla città d’arte scaligera. Per una sera al mese, 11 ristoratori del territorio della Strada si cimenteranno in cucina per dare risalto alla stagionalità e alla varietà dei prodotti dell’Est Veronese. Co-protagonisti delle undici serate, saranno il vino Soave ed i viticoltori che lo producono, che avranno una ribalta speciale in occasione dell’inaugurazione della rassegna, prevista il 2 settembre a Verona alle ore 20 nel Palazzo della Gran Guardianel corso di una speciale anteprima di Soave Versus, l’evento cult del Consorzio del Soave, con un menù dedicato a “Garganega, Soave e torta Reciotina”, quest’ultima un dolce secco friabile a base di Recioto di Soave.

I PROTAGONISTI
A “Le cucine del Soave” saranno protagonisti di volta in volta i formaggi di malga ed il formaggio Monte Veronese (7 ottobre 2016, ristorante e albergo Tregnago 1908 a Montecchia di Crosara, vini Corte Moschina), l’olio extra vergine d’oliva (4 novembre 2016, ristorante Al Gambero a Soave, vini Cantina del Castello), il melo decio di Belfiore, presidio Slow Food (2 dicembre 2016, ristorante Soave Relais Castelcerino a Soave, vini Ca’ Rugate), le grappe e i distillati (5 gennaio 2017, ristorante hotel Sporting San Felice, liquori Distilleria Pietro Maschio, vini T.E.S.S.A.R.I.), i piatti della tradizione invernale a base di maiale (3 febbraio 2017, agriturismo Antica Corte Cason a Ronco all’Adige, vini Corte Mainente) e baccalà (3 marzo 2017, Antica Trattoria Fattori a Roncà, vini Antonio Franchetto) a quelli primaverili preparati con gli asparagi di Arcole (7 aprile 2017, Locanda del Borgo a Soave, vini Cantina di Soave) e il pisello Verdone Nano di Colognola ai Colli (5 maggio 2017, agriturismo Al Bosco a Colognola ai Colli, vini Agostino Vicentini) fino ad arrivare alle ciliegie(1 giugno 2017, agriturismo Corte Verzè a Cazzano di Tramigna, vini Casa Vinicola Bennati) e al prosciutto di Soave (7 luglio 2017, ristorante Bacco d’Oro a Mezzane di Sotto, vini Monte Tondo). Maggiori info: www.stradadelvinosoave.com, tel. 045.7681407.

SOAVE VERSUS
Inoltre, dal 3 al 5 e il 9 settembre torna a Verona Soave Versus. L’evento, organizzato dal Consorzio Tutela del Vino Soave in collaborazione con la Strada del Vino Soave, si tiene a Verona nel Palazzo della Gran Guardia. Dedicata alle migliori interpretazioni del vino Soave, allo stile e ai valori del territorio, la manifestazione vedrà la partecipazione di oltre 50 cantine selezionate con più di 200 referenze. Tema principale dell’edizione 2016 sarà il paesaggio, in omaggio al recente riconoscimento da parte del Ministero della politiche agricole delle “Colline Vitate del Soave” quale paesaggio rurale d’interesse storico d’Italia. Nelle tre serate, si avvicenderanno numerosi eventi, tra cui cooking show con chef di livello internazionale che faranno scoprire curiosità, prodotti, ricette e abbinamenti con i vini Soave, e cucina casalinga nel “Soave Desco”, vero e proprio ristorante all’interno della manifestazione che proporrà varie interpretazione di Soave in abbinamento ai piatti delle tradizione.

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Cantine in Piazza a Montepulciano

Non si ferma l’estate a Montepulciano e le fresche serate estive sono tutte all’insegna del Vino Nobile. Con questo spirito il Consorzio propone come sempre il tradizionale appuntamento di “Cantine in Piazza”. Venerdì 19 agosto, a partire dalle 20, scenderanno in Piazza Grande oltre venti cantine di Montepulciano per presentare ad appassionati e ai tanti turisti il meglio delle loro produzioni. Il tutto in abbinamento ai prodotti tipici del territorio selezionati dal Magistrato delle Contrade del Bravìo delle Botti, che è anche partner della manifestazione. A partire dalle ore 20 di venerdì 19 agosto come detto in Piazza Grande, cuore della città di Montepulciano, i produttori di Vino Nobile faranno degustare ai visitatori, agli appassionati ed ai turisti le migliori produzioni vitivinicole del territorio. Durante la serata, promossa dal Consorzio del Vino Nobile in collaborazione con il Magistrato delle Contrade, sarà possibile degustare il Nobile Docg, ma anche gli altri prodotti come il Rosso di Montepulciano Doc e gli altri vini di qualità del territorio, in abbinamento a prodotti tipici. A guidare la degustazione e ad illustrare le caratteristiche delle diverse etichette e delle altre specialità locali, saranno gli stessi produttori. Il tutto sarà accompagnato dalla musica. Cantine in Piazza fa come sempre da prologo al fine settimana di “A Tavola con il Nobile”, il concorso enogastronomico giunto quest’anno alla quattordicesima edizione che quest’anno si svilupperà nelle giornate di sabato 20 e domenica 21 agosto. E’ la sfida ai fornelli ideata dal Consorzio del Vino Nobile con il giornalista del Tg2, Bruno Gambacorta che quest’anno avrà come testimonial d’eccezione il volto televisivo e voce radiofonica di Federico Quaranta, in arte Fede, conduttore dello storico programma di Radio 2 Rai Decanter e presentatore tra le altre cose di Linea Verde Orizzonti, oltre che giurato speciale della Prova del Cuoco di Rai 1.

L’obiettivo che dovranno centrare le contrade sarà quello di sposare al meglio il Vino Nobile con il piatto proposto per questa edizione. Dopo l’esperienza dei “pici”, della “nana” (anatra),  della carne di cinta senese e delle verdure dell’orto, quest’anno le contrade si dovranno cimentare in secondi piatti a base di selvaggina, il tutto rispettando la tradizione gastronomica locale. In occasione di sabato 20 agosto con la prima sessione di degustazioni, alcune contrade apriranno le porte anche al pubblico per far degustare le ricette della tradizione. I menu potranno essere assaggiati anche durante l’arco di tutta la prossima settimana, nelle contrade, ma anche nei ristoranti di Montepulciano che per l’occasione abbineranno piatti della tradizione locale al Vino Nobile. A giudicare il lavoro delle contrade in cucina saranno quattro commissioni composte da venti giornalisti provenienti da tutto il mondo. Domenica 21 agosto la giuria concluderà il giro di assaggi con le votazioni finali e alle ore 16.00, presso il Teatro Poliziano, sarà svelato il vincitore in occasione anche della presentazione del panno del Bravìo. La scorsa edizione era stata vinta per la terza volta consecutiva dalla contrada di Talosa.

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Calici di Stelle, a Lucera brilla la Puglia del vino

Tra tutte le “piazze” d’Italia che nel weekend scorso hanno ospitato Calici di Stelle, abbiamo scelto Lucera (Foggia) per raccontare una delle manifestazioni dell’enogastronomia più importanti a livello nazionale, com’è l’evento promosso dall’Associazione Nazionale Città del Vino e dal Movimento del Turismo del Vino. Una scelta non casuale, considerando che in tutta la Puglia, per il 2016, sono state solamente due le tappe della manifestazione: oltre alla Daunia solo il Salento, al termine di una vera e propria “gara” tra Comuni per ospitare l’edizione 2016 di Calici di Stelle. Lucera non apriva le porte all’evento da 8 anni. E forse ne sarebbero passati altrettanti se il maltempo non avesse concesso una tregua di 4-5 ore, senza il fastidio della pioggia. I banchi di assaggio, tutti ben orchestrati, erano dislocati su un perimetro molto vasto, dalle spalle della Cattedrale angioina fino all’Anfiteatro augusteo. Lungo questo percorso, diviso per le tre zone di produzione vinicola della Puglia (Nero di Troia, Primitivo e Negramaro) venivano offerti i prodotti di circa 60 cantine pugliesi.

Partendo da uno dei tre ingressi, quello del Nero di Troia, situato alle spalle di piazza Duomo, abbiamo avuto la possibilità di degustare le varie cantine Daune. Sempre più netto il miglioramento nelle pratiche enologiche in quest’angolo del Meridione italiano. Abbiamo trovato Rivera, con il suo nero di Nero di Troia Castel del Monte Doc Violante, Del Sordo, Paglione. Fino ad arrivare a Passalacqua, con i suoi bianchi naturali. Pregiato il “Terra minuta”,  blend Minutolo-Greco. Proseguendo per via Scassa, i quasi 10 mila winelovers presenti hanno avuto anche la possibilità di divertirsi con una prova sensoriale, in uno dei palazzi storici più belli della Capitanata, Palazzo Petrilli. All’interno del quale i partecipanti dovevano indovinare in quale dei 6 calici presenti vi era una maggiore persistenza olfattiva di uno degli elementi prescelti, come per esempio la ciliegia. Un gioco semplice, utile ad avvicinare anche i neofiti allo straordinario mondo del vino.

Naturalmente prima di uscire dalla zona Dauna, era d’obbligo una visita al museo civico Fiorelli, per un saluto al padrone di casa: il Cacc’e Mmitte. Qui, l’Associazione italiana sommelier (Ais) aveva organizzato una mini degustazione di Cacc’e Mmitte delle aziende lucerine. Arriviamo dunque nelle terre del Primitivo, in piazza San Giacomo. Uno dei vanti della Puglia in Italia e nel mondo: un vino pieno, vigoroso. Che ha confermato anche a Calici di Stelle la tradizione di un’alcolicità elevata, intorno ai 15% gradi. Il pubblico ha potuto degustare diversi Primitivo, ottenuti con le vinificazioni più disparate. Dal rosato della cantina Ognissole, al Primitivo di Trullo di Pezza, fino ad arrivare a una delle migliori espressioni di questo vino, il Soltema della cantina Jorche.

Ultima tappa le terre del Negramaro. Dislocate lungo viale Augusteo, le cantine Salentine proponevano i loro Negramaro e Salice Salentino. Tra le più rinomate Due Palme, Paolo Leo, Mottura. Meritano di essere citate anche altre realtà, come Menhir, Vallone con il suo Salice Salentino Riserva 2012. Senza dimenticare Carvinea. Tirando le somme, una manifestazione riuscita alla perfezione a Lucera. Passeggiare in questa magnifica città e avere la possibilità di soffermarsi anche sulle bellezze storiche, oltre che sull’enogastronomia locale, è stata una scelta vincente. Una scelta capace, per una volta, di valorizzare un Meridione che ha bisogno di iniziative come queste per alzare la testa. Promuovere e diffondere il verbo del vino in maniera semplice e far apprezzare le ormai sempre più emergenti realtà pugliesi: obiettivi centrati, per una ricandidatura ad honorem di Lucera per l’edizione 2017 di Calici di Stelle.

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Il Veneto e i suoi Calici di Stelle: dal Soave all’Asolo Prosecco

Vino e offerta culturale rappresentano l’abbinamento vincente di Calici di Stelle, evento nazionale proposto da Movimento Turismo del Vino e Città del Vino, in occasione delle notti d’agosto illuminate, come da tradizione, dalle stelle cadenti. L’evento si celebra anche nel territorio della Strada del vino Soave ed in particolare in due località, a Colognola ai Colli e a Monteforte d’Alpone, in provincia di Verona. Per gli amanti delle “bollicine”, l’appuntamento è invece per mercoledì 10 agosto ad Asolo, per le vie del borgo storico, con venti cantine del Consorzio Vini Asolo Montello in abbinamento a venti ristoratori del territorio.

IL PROGRAMMA
A Colognola ai Colli, ad ogni gradone della scalinata una tipologia di vino del territorio. Calici di Stelle si tiene venerdì 5 e sabato 6 agosto a partire dalle 19.30 ed è organizzato dalla Pro Loco locale (tel. 347-8599701, presidente Alfonso Avogaro) nello scenario della monumentale scalinata Zandomeneghi, dedicata allo scultore Luigi Zandomeneghi (1778-1850), attivo soprattutto a Venezia ma che ebbe i natali nella località veronese. Su ogni gradone della scalinata che porta al monte di Colognola – da cui si gode una splendida vista sulla val d’Illasi illuminata – le cantine della zona allestiranno i loro banchi di degustazione per servire, in un crescendo di tipologie, i vini del territorio, dal Soave Doc al Valpolicella, dal Valpolicella Superiore ai vini da meditazione, Recioto di Soave e Recioto Valpolicella. Non mancheranno i prodotti tipici e le eccellenze del territorio con cui cenare, che si potranno acquistare con i “verdoni”, speciali banconote realizzate per l’evento e che si troveranno nel kit fornito ai  partecipanti insieme a sacca e calice.

A Monteforte d’Alpone si terranno invece degustazioni di “Acinatico” e risotti a sorpresa. Nella terra dei vini Soave Classico e Recioto di Soave, Calici di Stelle, organizzato dalla Pro Loco di Monteforte (tel. 392-0508139) si terrà sabato 6 e domenica 7 agosto a partire dalle ore 19 in centro paese (Foro Boario-via Dante). Negli stand presenti si potrà cenare con specialità, tra cui risotti a sorpresa, nonché degustare i vini delle cantine del territorio. A far da padrone, sarà il Recioto, il cui antenato, l’Acinatico, venne descritto nella sua dolce soavità ben 1.500 anni fa da Cassiodoro (490-580 circa), politico-letterato, grande protagonista della storia italiana nel passaggio tra antichità e Medioevo, e primo grande commentatore dei vini passiti veronesi al tempo di Re Teodorico. Un primato, quello del celebre personaggio storico, che ha condotto Monteforte ad essere il comune capofila di un progetto che prevede la realizzazione di più busti di Cassiodoro da collocare nel territorio, il primo dei quali fa già bella mostra di sé nel palazzo municipale del paese.

Notte di vino, di stelle e di musica anche ad Asolo. Mercoledì 10 agosto 2016 l’appuntamento è con Calici di Stelle per le vie del borgo storico. Venti le cantine del Consorzio Vini Asolo Montello interessate agli abbinamenti pensati in collaborazione con altrettanti ristoratori del territorio. Si comincia alle 21 (le casse aprono alle ore 20:30). L’evento è organizzato dalla Pro Loco di Asolo con la collaborazione de Consorzio Vini Asolo Montello e con la partecipazione di Coldiretti Treviso “Campagna Amica”,  l’Associazione Città del vino, Asolo Prosecco Docg Superiore e Città di Asolo. Al classico appuntamento della notte di San Lorenzo quest’anno aderiscono 20 cantine e 20 ristoratori del territorio. In occasione di Calici di Stelle i visitatori potranno prendere parte ad un vero percorso enogastronomico tra le bellezze artistiche del paese come Casa Duse, il Castello della Regina Caterina Cornaro o la Cattedrale. Passeggiando, tra un assaggio e l’altro, potranno scoprire i segreti dei vini del Consorzio come l’Asolo Prosecco Superiore DOCG nelle sue diverse versioni. In particolare ci saranno l’Extra Brut (Asolo è l’unica denominazione nel panorama del Prosecco che può definire la tipologia Extra Brut nelle bottiglie prodotte con la DOCG) ed il ColFondo, il Prosecco rifermentato in bottiglia e senza sboccatura. Tra le specialità locali non mancherà nemmeno la Recantina, vitigno autoctono del territorio frutto di un lavoro di riscoperta sostenuto dal Consorzio di tutela. Oltre al vino, durante la serata ci sarà anche un intrattenimento musicale sulle note della Banda Musicale di Possagno. Il costo di partecipazione è di 20 euro e comprende una degustazione per ciascuna delle cantine e dei ristoratori presenti.

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Gustus: a Vicenza con i vini di qualità

Quest’anno comincia già dal venerdì l’appuntamento con Gustus, la settima edizione dell’evento organizzato dalla Strada dei Vini dei Colli Berici per presentare i vini DOC dei Colli Berici e Vicenza al pubblico di appassionati, alla stampa e agli operatori. Dal 28 al 30 ottobre 2016 un grande banco d’assaggio nel centro storico di Vicenza, a Palazzo Valmarana Braga, per conoscere i migliori vini e le eccellenze del territorio. 25 aziende e oltre 100 etichette per un racconto enogastronomico sul territorio dove i grandi rossi daranno voce ai luoghi in cui nascono. L’identità e il carattere dei vini, determinati dall’ossatura rocciosa dei Colli Berici, saranno al centro della settima edizione di Gustus dove il concetto di #bericirock (i Colli Berici intesi come vini di roccia) farà da filo conduttore nelle degustazioni e negli assaggi in programma durante i tre giorni. In primo piano i vini rossi dei Colli Berici e Vicenza con le varietà internazionali e il Tai Rosso. Oltre al vino, nel loggiato del palazzo si troveranno le grappe e i prodotti gastronomici delle aziende del territorio. Aziende produttrici di miele, formaggi, salumi, olio extra vergine. L’evento sarà aperto al pubblico venerdì 28 ottobre (dalle 19 alle 22), sabato 29 ottobre (dalle 17 alle 22) e domenica 30 ottobre (dalle 16 alle 19). Il costo del biglietto è di 23 € acquistabile online in prevendita su Faberest al prezzo scontato di € 19 da venerdì 16 settembre fino a domenica 18 settembre o in loco durante i giorni dell’evento – secondo disponibilità e capienza massima giornaliera. Il biglietto comprende assaggi illimitati di vino e un piatto di assaggi di tipicità gastronomiche. Il programma completo sarà presto disponibile sul sito della manifestazione (http://gustus.stradavinicolliberici.it/).

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Quatar Pass per Timurass: i migliori vini degustati tra i Colli Tortonesi

Slow Food Piemonte e Valle D’Aosta fa centro, un’altra volta. Si è conclusa con un successo la grande domenica tra le cantine della Doc Colli Tortonesi, lo scorso 19 giugno. Quatar Pass per Timurass, quarto appuntamento del ricco programma di Cantine a Nord Ovest, ha visto la partecipazione di 210 persone. E mentre la macchina organizzativa di Slow Food è già all’opera per il prossimo appuntamento (il 23 luglio per “Scopri il Canelli”, incentrato sull’Oro Giallo, il Moscato d’Asti) Leo Rieser, responsabile eventi della banda piemontese della chiocciola, gongola per il risultato raggiunto. “E’ stata l’edizione di Quatar Pass per Timurass di maggiore successo – evidenzia – pur essendo questo appuntamento uno dei meno storici dell’intero candelario. Abbiamo incontrato persone che erano già state qui nelle edizioni precedenti, a dimostrazione della grande attrattività di questo territorio, che oltre al Timorasso offre grandi vini rossi e specialità gastronomiche eccezionali, come il formaggio Montebore e il salame Nobile del Giarolo”. Un ‘microclima’ particolare, dunque, anche per i rapporti tra viticoltori. “La peculiarità dei Colli Tortonesi – sottolinea Rieser – è che l’esponente d’eccellenza Walter Massa ha saputo recuperare un vitigno autoctono come il Timorasso e creare, assieme ad altri grandi pionieri della zona, un sistema di sincera collaborazione tra viticoltori. Una collaborazione fattiva, tutt’altro che di facciata. Non so quanto sia sincera o puramente provocatoria la dichiarazione che nel 2018 smetterà di fare vino, a voi rilasciata. Quello che mi sento di dire – conclude l’esponente Slow Food – è che qualsiasi cosa farà, la saprà fare benissimo. Walter Massa è un grande, non hai mai sbagliato un colpo. Ma è anche l’uomo dei grandi annunci, dunque staremo a vedere”.

CLAUDIO MARIOTTO

Non è iniziato da Walter Massa il tour di vinialsupermercato.it tra le cantine dei Colli Tortonesi. Bensì da un altro grande riferimento della zona: Claudio Mariotto. Lo abbiamo raggiunto nella cantina di strada per Sarezzano 29, proprio a Tortona, dopo aver ritirato il nostro calice al banchetto Slow Food allestito presso “Il Dì Cafè” di corso Leoniero, angolo piazza Duomo. Grande ressa già alle 11 alla cantina di Mariotto. “Il Timorasso – dichiara il viticoltore – ha fatto sì che un territorio pressoché sconosciuto avesse visibilità. Oggi il Timorasso è a New York, Tokyo, Londra e in tutto il mondo. in vigna l’attività viene portata avanti nel rispetto dell’ambiente, senza entrare però nella partitocrazia del mondo del vino di oggi: mi riferisco alle bandierine del ‘biologico’ o del ‘vino etico’. Facendo vino buono, senza avere soldi per fare pubblicità, si diventa dei riferimenti: il marketing nel vino si fa con le bottiglie buone, bicchiere dopo bicchiere. In una parola, il mio vino è vero”. Oltre a uno splendido Derthona 2010, vino delizioso che promette ancora parecchi anni di evoluzione in bottiglia, degustiamo Pitasso 2004: ottenuto dalla vigna storica di Timorasso, esposta a sud est sul territorio di Vho, colpisce per la potenza espressa dalla struttura, ma anche per le note fruttate che esaltano una beva lenta e voluttuosa, in un sorso che pare di glicerina pura. Le radici profonde della vecchia vecchia pescano gli elementi nutritivi da un suolo che regala un’espressione fantastica di Timorasso, da provare. Ottimi anche i rossi di Mariotto. La Freisa 2014 Braghé è un esempio di quanto questo antico vitigno autoctono piemontese possa essere (anzi debba essere) ulteriormente valorizzato in Italia e nel mondo. Un naso elegante e fine di rosa e piccole bacche rosse, precede un palato in cui le note fruttate di marasca e lampone – chiare, distinte, pulite – chiudono un sorso di grande corpo e sapidità. Chiudono il cerchio i vini Barbera di Mariotto, vero trait d’union di un terroir capace di regalare grandi bianchi, ma anche eccellenti rossi. Non a caso Poggio del Rosso è il vino preferito del viticoltore tortonese, quello che considera la migliore espressione della sua intera produzione. E non solo per una questione di cuore, dal momento che “Il Rosso” è il soprannome col quale veniva chiamato il padre Oreste. Il Poggio del Rosso affina 3 anni in cantina, per la maggior parte in rovere. Risulta così un vino dal tannino morbido ma vivace, impreziosito da note di ciliegia e cioccolato. Sentori terziari di grande pregevolezza già percepibili al naso: dalla cannella al tabacco dolce, dal caffè alla liquirizia.

LA COLOMBERA

Non è dello stesso impatto “emotivo” la visita all’azienda Agricola Semino Piercarlo “La Colombera” di strada comunale per Vho, 7, a Vho per l’appunto. Degustiamo Derthona e Il Montino, entrambi ottenuti da uve Timorasso. Viene proposta una mini verticale che mette in luce le grandi capacità di invecchiamento del vitigno, anche se i prodotti de La Colombera paiono meno ‘pronti’ in gioventù rispetto ad altri degustati domenica 19 in zona Tortona. Le annate 2014 e 2013 suggeriscono di bere Cortese piuttosto che Timorasso, per trovare soddisfazioni immediate sia al naso sia al palato. Merita invece una menzione il Derthona 2009: caldo, complesso, finalmente corposo e strutturato. Capace di regalare i tipici idrocarburi e sentori minerali del vitigno. Lascia perplesso il prezzo di vendita della vendemmia 2009 Derthona: soli 9 euro, a dispetto degli 8 euro delle vendemmie ‘giovani’. In una zona vinicola capace di fare squadra come in poche altre in Italia, una tale disparità di prezzi tra le stesse annate di diversi produttori rischia di sconcertare il consumatore. E deviarlo verso la ricerca del prezzo, più che della qualità. Un punto, questo, su cui devono lavorare in concerto i produttori di Timorasso, pur nell’autonomia delle singole aziende vitivinicole. Alla Colombera apprezziamo anche il naso di Suciaja, rosso ottenuto da uve Nibiò, vitigno autoctono dei colli tortonesi, ‘parente’ del Dolcetto. Ottimo invece nel complesso Arché 2011, altro vino rosso de La Colombera, ottenuto questa volta da uve Croatina. Dopo un breve appassimento sulla pianta, i grappoli vengono raccolti e vinificati. Il vino matura 14 mesi in tonneaux, regalando un naso speziato (pepe) e di piccoli frutti a bacca rossa. Al palato buona la struttura e il corpo: tannino piuttosto elegante e alcolicità sostenuta (14,5%) ma tutt’altro che fastidiosa, impreziosita da una sapidità non banale.

WALTER MASSA
Il filosofo del vino, il pioniere e marinaio che ha condotto Tortona a Hong Kong, passando per Londra, New York e Tokyo. Dire Timorasso senza citare Walter Massa è come parlare di calcio senza aver mai toccato un pallone. Lo raggiungiamo all’ora di pranzo nel suo quartier generale di piazza Capsoni 10, a Monleale. Quando arriviamo, Massa sta dicendo messa. E’ al centro di una lunga tavolata, affollata di ospiti che lo ascoltano come se stesse parlando il Messia. Perché Walter Massa è il verbo del Timorasso e il Timorasso è il verbo di Walter Massa. Per questo, chi non c’era, provi a portarsi a casa un Costa del Vento (dalla vendemmia 2014 in giù, finché il portafogli lo consente); o uno Sterpi 2013, un Timorasso che pare per certi versi Vermentino di Gallura. “Io prendo quello che la natura mi dà e cerco di portarlo in bottiglia”, dice Walter Massa mentre invita Pigi, la sua graziosa “badante”, a smettere di riempire i piatti di cassoeula e brodo con i ceci: “Sono qui per il vino, mica per mangiare!”. “Qui abbiamo l’acqua ligure, il vento piacentino, ma ci troviamo in Piemonte: siamo bastardi pieni”, scherza (ma non troppo) Massa, sollevando l’ilarità generale. E tra un sorriso e l’altro spuntano i vini rossi. E che rossi. Pertichetta 2010, 14,5%, ottenuto da uve Croatina, e soprattutto Bigolla 2001, 14,5% di Barbera granata, da definire con una sola parola: eccezionale.

OLTRETORRENTE
Dal mito alla new entry. Il passo è breve tra i Colli Tortonesi. Approdiamo così in via Cinque Martiri, a Paderna, dove Chiara Penati e Michele Conoscente, marito e moglie di 35 e 38 anni, sono espatriati da Milano per inseguire il loro sogno, dopo la laurea in Agronomia e diverse esperienze in aziende del settore. Tutto inizia nel 2010, con l’acquisto dell’attuale cantina su tre piani, un edificio storico nel centro del paese, parzialmente ristrutturato. Vengono condotte qui nei primi anni, per la vinificazione, le uve provenienti dal primo ettaro e mezzo di Oltretorrente, che prende il nome “da un romantico episodio di resistenza nell’omonimo quartiere di Parma – spiega Chiara – durante il ventennio fascista: alcuni abitanti, grazie a fantasiosi espedienti, fecero credere di essere armati fino ai denti, barricandosi in un palazzo e scacciando così le milizie. Un episodio che dimostra come, a volte, basta poco per fare le cose in grande e raggiungere grandi obiettivi”. In effetti la produzione di Oltretorrente è degna di nota. Oggi l’azienda può contare su un’altra struttura, sempre a Paderna, in grado di sostenere la lavorazione dei 3,5 ettari complessivi sin ora acquistati. “Si tratta di vigne vecchie – spiega Chiara – dai 20 anni ai 100 anni, con una media di 60”. Un aspetto fondamentale per comprendere la maturità di questa piccola ,e interessantissima realtà. In degustazione non troviamo (purtroppo) una grande varietà di prodotti. L’antipasto è il Cortese 2015, ottenuto dalla pressatura soffice delle uve intere, seguita da un affinamento di 8 mesi in acciaio sui propri lieviti, senza malolattica. Un’attenzione che offre un ottimo naso, fragrante, floreale e fruttato. Al palato vince invece lo spunto minerale, apprezzabilissimo. Sorprendente il Timorasso 2014, che regala note eleganti di fiori bianchi (camomilla). Al palato grande acidità e bel corpo, sorretto anche da una sapidità e da una mineralità che fanno presagire le grandi potenzialità del prodotto. Sulla via di una buona evoluzione anche il Timorasso 2013, l’unico in occasione di Quatar Pass a mostrare venature di uva passa e frutta candita. Buoni prodotti anche i due Barbera dei Colli Tortonesi, con quella Superiore (vendemmia 2012) che si eleva nettamente sulla prima per la grande pulizia delle note fruttate, sia al naso sia in bocca, impreziosite dalle spezie (liquirizia) e da un tannino levigato. “Accorpando vigne di anno in anno – annuncia Chiara – non siamo ancora riusciti a certificarci come produttori biologici, ma questo è il progetto per il futuro”.

POGGIO AZIENDA VINICOLA
Un capitolo a parte merita l’azienda vincola Poggio di Vignole Borbera, sempre in provincia di Alessandria ma all’estremo confine con la Liguria: per intenderci, siamo a pochi chilometri dall’outlet dell’abbigliamento di Serravalle Scrivia (buon motivo per combinare le due visite). Ci troviamo nella preziosa sottozona delle “Terre di Libarna”. Ezio e Mary Poggio, fratello e sorella, lui enologo, lei farmacista, rappresentano la terza generazione di una famiglia che vive nel mondo del vino da 50 anni, che da circa 15 anni ha iniziato a produrre in proprio, appoggiandosi anche su una filiera di piccole aziende agricole limitrofe, alcune delle quali condotte da giovani viticoltori. “Il Timorasso nasce qui come vitigno, in Val Borbera – sottolinea Mary – poi è stato portato nel Tortonese. A un certo punto scomparve per via delle malattie della vite e dello spopolamento delle valli, con gli abitanti della zona attirati dalle industrie, nelle grandi città come Genova, nel dopoguerra. Negli anni 90 Walter Massa ha avuto il merito di cominciare la riscoperta di questo autoctono. Noi siamo arrivati un po’ più tardi, nel 2002, avviando la produzione”. Nella Valle Borbera e nella limitrofa Valle Spinti, negli anni 40, c’erano 275 ettari di vigneto, tutti persi. Oggi in produzione ce ne sono una decina, tutti inseriti nella sottozona Terre di Libarna della Doc Colli Tortonesi. Quella della famiglia Poggio è stata una scommessa: “Abbiamo iniziato a impiantare Timorasso nella speranza che di lì a pochi anni fosse riconosciuta la Doc, altrimenti avremmo dovuto estirpare – sottolinea Mary -. Fortunatamente l’abbiamo ottenuta e abbiamo deciso di chiamare questa sottozona ‘Terre di Libarna’ in onore del sito archeologico di Libarna, che si trova a 4 Km da noi: un’antica cittadella romana, del II secolo avanti Cristo, che godeva di una fiorente viticoltura in Val Borbera e Spinti”.

I vigneti del Poggio si trovano tutti a un’altezza compresa tra i 450 ai 550 metri sul livello del mare. Le viti, come nel Tortonese, affondano le radici in un terreno argilloso e calcareo. Ma le grandi escursioni termiche permettono di produrre un Timorasso da degustare a tutti i costi. Diverso da quello di Tortona e Vho: un Timorasso dall’acidità ancora più spiccata. Con una gradazione alcolica inferiore anche di due gradi rispetto alla media tortonese, che si aggira sui 14 – 14,5%, compensata però da una balsamicità magicamente avvolgente. I risultati ottenuti dal Poggio dalla prima vendemmia del 2008, fa pensare ai coraggiosi Ezio e Mary che avrebbero potuto produrre con successo anche una versione spumantizzata. Ed è così che nel 2010 nasce Lusarein, ottenuto in purezza da uve Timorasso, raccolte precocemente, ottenendo una “base” da 11,5 gradi. Uno charmat d’autoclave lunga (6 mesi), imbottigliato a 12,5 gradi. Di colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, Lusarein sfodera una spuma leggera con perlage fine e persistente. Al naso note minerali e agrumate. In bocca una sapidità piuttosto spiccata, cui fa eco un’acidità notevole: caratteristiche che invitano al sorso successivo, che si chiude con un retrogusto amarognolo. Ottimo come aperitivo, può essere abbinato a primi e secondi di pesce, ma anche alle carni bianche. Di Lusarein 2014 sono state prodotte 4 mila bottiglie. Ottimi, del Poggio, anche L’Archetipo e il Caespes, ottenuti sempre da uve Timorasso 100%. Caespes è il base, di cui degustiamo l’annata 2014, già pronta a sorprendere per la grande acidità che regala una beva facile, ma tutt’altro che banale. Si sale ulteriormente di livello con L’Archetipo 2013, dalla notevole vena balsamica, che diventa ancora più profonda e fresca nella vendemmia 2011, davvero degna di nota. Tutti vini ottenuti da rese per ettaro basse, sotto i 50 quintali. Un numero che, per la vendemmia 2015, è sceso addirittura a 35 quintali. Diciottomila le bottiglie prodotte complessivamente dal Poggio, tutte all’insegna di una grande qualità.

AZIENDA AGRICOLA RICCI
Di grande pregio anche la produzione dell’azienda Azienda Agricola Ricci, situata in via Montale Celli 9, Costa Vescovato. Una realtà alla quale ci siamo avvicinati in occasione del Vinitaly 2015. Carlo Daniele Ricci, il titolare, si è ormai specializzato nella produzione di un Timorasso senza pari. Il viaggio tra i sapori (e i colori) di questo uvaggio inizia con Terre del Timorasso 2013, vinificato in acciaio. Vino di un giallo dorato, sfodera un naso non particolarmente intenso, preludio tuttavia di un palato caldo e persistente. Si passa dunque a San Leto 2009, ottenuto mediante fermentazione e affinamento in acacio. San Leto 2006 stupisce per l’intensità olfattiva, che sfiora le tinte balsamiche. Giallo di Costa 2011 scorre nel calice tingendolo di un ambra allettante, che in bocca diventa piacere puro, tanto risulta morbido e rotondo il nettare, nonostante il calore dei suoi 14 gradi di alcol in volume. Giallo di Costa 2007, è l’eleganza fatta vino. E San Leto 2004 la ciliegina su una torta di una produzione di altissimo livello. “Lavorare bene in vigna – commenta il produttore Carlo Daniele Ricci – è il primo passo per ottenere vini di grande equilibrio. Conosco ogni singolo componente dei terreni che coltivo, avendo effettuato per anni delle ricerche accuratissime che mi permettono di capire come sarà il vino ancor prima di produrlo. Nell’area di produzione del Timorasso c’è grande rispetto per l’ambiente e unità tra produttori. Siamo partiti come carbonari, contro tutti i commercianti di vino e le cantine sociali. Dopo 20 anni di fatiche e battaglie, possiamo finalmente affermare che il territorio ce l’abbiamo in mano noi, produttori attenti alla terra e all’ambiente”. Quale immagine migliore per la Doc Colli Tortonesi?

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Il vino Orcia saluta l’estate e domenica 19 si brinda in cantina

Fra gli emozionanti paesaggi del “vino più bello del mondo”, i produttori del Consorzio vino Orcia in collaborazione con la delegazione Fisar Valdichiana, vi aspettano per “Orcia arcobaleno”, il brindisi collettivo che inaugura l’inizio della stagione estiva. Alle ore 17,00 in ogni cantina avrà inizio il trekking nei vigneti con una guida d’eccezione, il produttore. Alle ore 18,00 il brindisi unirà contemporaneamente le sette cantine protagoniste dell’evento, ognuna delle quali abbinerà ad un calice di Orcia doc una specialità tipica. “Il vino Orcia è ancora un prodotto familiare che punta alla qualità, fatto con cura artigianale da chi vive in mezzo alle vigne, nel rispetto della natura e con ottime competenze di enologia e viticultura” spiega la presidente del Consorzio Donatella Cinelli Colombini. “Per il nostro brindisi abbiamo pensato di valorizzare le tradizioni locali abbinando ad un calice di vino Orcia delle zuppe, piatto base della cucina povera toscana, che ogni cantina proporrà nella sua versione più tipica. Inoltre la presenza della delegazione Fisar Valdichiana, importante associazione che forma numerosi sommelier, manifesta la costante collaborazione con quelle realtà che vedono il vino protagonista” conclude Donatella Cinelli Colombini. Capitoni Marco (338.8981597) sarà presente nella sua cantina a Pienza con l’assaggio di tre diverse interpretazioni di Sangiovese accompagnate dalla panzanella preparata nella particolare ricetta di Antonella, mentre Valdorcia Terre Senesi (Castiglione d’Orcia, 339.4224240) propone la variante aromatizzata con l’origano di campo accostando un “Riparosa” Orcia Rosato Doc. Donatella Cinelli Colombini vi attende alla Fattoria del Colle (Trequanda, 0577.662108) per degustare insieme ad un calice di Orcia doc la “Ciancifricola”, la zuppa di pane a base di pomodoro e uovo, detta anche “Picchio Pacchio”. Il Poggio, a San Casciano dei Bagni (0578.53748/335.8376122), proporrà accanto ai vini Orcia doc, una zuppa di legumi e cereali con pancetta croccante di Cinta Senese. A San Giovanni d’Asso, la cantina La Canonica  preparerà una zuppa di farro abbinata ad un calice di Dongiovanni 2011, Orcia Sangiovese (348.4223327/349.7857800), così come sarà a base di farro la Zuppa Etrusca con erbe spontanee di campo e olio Dop Terre di Siena proposta dalla cantina Olivi – Le Buche (Sarteano, 0578.274076/3356070484). A SassodiSole (Torrenieri, 0577.834303) sarà possibile brindare con un calice Orcia Rosso 2014 da degustare con la zuppa di pane preparata da Graziella, il piatto tradizionale della cucina povera toscana per eccellenza. (Per ulteriori info e prenotazioni contattare direttamente le cantine- è gradita la prenotazione). Il brindisi “Orcia Arcobaleno” del 19 giugno è anche social. Scatta e condividi con il tag dedicato #orciaarcobaleno, insieme a quello ufficiale dell’iniziativa , sui canali social Facebook, Twitter e Istagram. Un modo per raccontare attraverso le immagini l’inizio dell’estate, il territorio e le cantine del vino Orcia. Toscana arcobaleno d’estate è un evento organizzato dalla Regione Toscana, con il supporto di Toscana Promozione e di Fondazione Sistema Toscana. Inoltre è sostenuta dal quotidiano La Nazione in qualità di media partner.

IL VINO ORCIA DOC E IL SUO CONSORZIO 

La denominazione Orcia è nata il 14 febbraio 2000 e comprende le varietà Orcia ottenute da uve rosse con almeno il 60% di Sangiovese e Orcia “Sangiovese” con almeno il 90% di questo vitigno, entrambe anche nella tipologia “Riserva”. La denominazione Orcia comprende anche le tipologie Bianco, Rosato e Vin Santo. I vini nascono in una quarantina di cantine e manifestano l’impegno e la passione dei produttori che nella stragrande maggioranza fanno tutto direttamente: dalla vigna alla vendita delle bottiglie. In un’epoca di globalizzazione, il vino Orcia è ancora un prodotto familiare, fatto da chi vive in mezzo alle vigne, nel rispetto della natura e con ottime competenze di enologia e viticultura. Il vino Orcia è prodotto in uno dei comprensori agricoli più belli del mondo e in parte iscritto nel patrimonio dell’Umanità Unesco.  13 comuni: Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Pienza, Radicofani, San Giovanni d’Asso, San Quirico d’Orcia, Trequanda e parte di Abbadia San Salvatore, Chianciano Terme, Montalcino, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Torrita di Siena.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI

Consorzio vino Orcia info@consorziovinoorcia.it Tel 0577 887471

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Pavia Wine, un sabato di vino per l’Oltrepo Pavese

Pavia Wine, l’evento organizzato da Comune di Pavia, Provincia di Pavia, Distretto Urbano del Commercio del Comune di Pavia, Consorzio Tutela Vini Oltrepo Pavese, Distretto del Vino di Qualità e il Paniere Pavese per promuovere le tipicità enogastronomiche del territorio della provincia di Pavia. Una giornata di degustazioni ed eventi sabato 18 giugno, a partire dalle 16.30, tra Corso Garibaldi e Ponte Coperto.

PONTE COPERTO
Degustazioni non stop dei vini dell’Oltrepo pavese durante tutta la manifestazione.
16.30 Apertura ufficiale della manifestazione, con accompagnamento di un quartetto di sassofonisti dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “Franco Vittadini”
18.00 Il Pinot Nero e le sue sfumature: degustazione guidata a cura di Roberto Pace, delegato FISAR
19.00 Il vino incontra la buona cucina: Elisabetta Balduzzi e Guido Conti presentano il “Ricettario tradizionale della Lomellina e del Pavese”
20.00 Il Pinot Nero e le sue sfumature: degustazione guidata a cura di Roberto Pace, delegato FISAR
20.30 Degustazione risotto con pasta di Salame di Varzi e Bonarda e prodotti tipici del Paniere Pavese
21.30 Degustazione risotto con pasta di Salame d’Oca di Mortara e Zucca Bertagnina di Dorno e prodotti tipici del Paniere Pavese
22.30 Degustazione risotto con Cipolle Rosse di Breme e Metodo classico e prodotti tipici del Paniere Pavese

CORSO GARIBALDI
Apertura serale dei negozi in Corso Garibaldi
17.30 Attività di live painting a tema, in Piazzetta Azzani, nell’ambito della manifestazione “Pavia Street Art”
19.30 Musica Live al Bliss Pavia
19.30 Musica Live al Bar Italia

E questo non potrebbe che essere l’antipasto. Giovedì 23 giugno, infatti, l’Enoteca Regionale della Lombardia  di Cassino Po celebra il Metodo Classico dell’Oltrepò Pavese, “magia del Pinot nero”, in abbinamento a caviale e storione prodotto dall’azienda agricola Pisani Dossi di Cisliano (MI).

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Vino argentino protagonista al Milano Latin Festival

Trenta etichette di vino argentino, più due di vino cileno. Giusto per non farsi mancare niente, tra un boccone e l’altro di empanadas. Non solo danze al Milano Latin Festival 2016. Il vino sudamericano sarà infatti grande protagonista dell’evento che ogni anno attira migliaia di appassionati di musica e balli latino americani. L’appuntamento per tutti i winelovers è all’enoteca dell’importatore Federico Guillermo Bruera, allestita proprio all’interno degli spazi del Milano Latin Festival, in viale Milanofiori ad Assago, alle porte di Milano. Un appuntamento che ha preso il via lunedì 6 giugno e animerà la movida milanese fino al 16 agosto. “Abbiamo deciso di approfittare di questa bella opportunità offerta dal Milano Latin Festival – spiega Bruera, che a Genova gestisce l’impresa di import Via dell’Abbondanza – per far conoscere a più persone possibili il vino argentino e, in generale, quello sudamericano. Uno spazio enoteca che si affiancherà alla consueta rummeria, divenuta ormai una tradizione”. Federico Guillermo Bruera, del resto, importa da 11 anni vini argentini e sudamericani in Italia. Conosce il mercato. E sa dove puntare il mirino, per fare centro. “Al Milano Latin Festival – spiega – propongo una selezione di etichette prevalentemente provenienti dall’Argentina, scelte tra le 120 a nostra disposizione”. Venti le cantine argentine interessate. Una sola quella cilena. Qualche consiglio? Cascherete sempre in piedi, scegliendo un vino ‘a caso’ della Bodega del Fin del Mundo di San Patricio del Chañar, uno di Bodega La Rural Rutini Wines o di Bodega Santa Julia di Mendoza. Per chi vuole provare qualcosa di davvero alternativo c’è il liquore di Yerba Mate, un’erba dalle miracolose proprietà benefiche per l’organismo. “Pur essendo l’Italia uno dei maggiori Paesi produttori di vino – evidenzia l’importatore Bruera – il consumatore italiano è particolarmente curioso e sperimenta volentieri. Il mercato dei vini argentini e sudamericani, in Italia, è in crescita non solo nella ristorazione, ma anche nelle enoteche. Ed è sempre più facile trovare vini del Sud America anche in ristoranti che non propongono esclusivamente cucina latina”. Il giro d’affari, per Bruera, si assesta sulle 100 mila bottiglie l’anno. Numeri che fanno di Via dell’Abbondanza un vero e proprio riferimento, nel Belpaese. “Non a caso – commenta Bruera – siamo stati fornitori esclusivi per il ristorante argentino del Padiglione Argentina, a Expo Milano 2015. E siamo organizzatori e creatori del Malbec World Day Milano, dove si degustano ogni anno più di 60 Malbec, nel mese di aprile”. Insomma: il via alle danze è stato dato lunedì. Adesso, in alto i calici.

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Giugno, it’s Franciacorta time: The Floating Piers prima del Festival d’Estate

È sempre più vicino il 18 giugno, giorno dell’inaugurazione di The Floating Piers, ultima e attesissima opera di Christo, nome col quale è noto il progetto artistico dei coniugi Christo Vladimirov Yavachev. Tutta la Franciacorta è in fermento per il grande evento, soprattutto ora che il bel tempo permette di ammirare l’installazione che prende forma, espandendosi un pezzo alla volta, nelle acque del lago d’Iseo. I comuni lacustri – non senza qualche polemica dei residenti – sono già da tempo preparati ad accogliere curiosi e turisti, attirati dalla spettacolare passerella lunga 3 km per una superficie di circa 70 mila metri quadrati. Grazie alla stretta collaborazione con il Comune di Sulzano, il Consorzio per la Tutela Franciacorta sarà protagonista per tutta la durata dell’evento con l’esclusivo Wine Bar, ospitato sul lungo lago di Sulzano (Lido di Sulzano) in una struttura autoportante di 55 mq coperti, creata nel 2015 per l’evento di Expo Milano. Il grande pubblico potrà trovare qui e nell’ampio patio frontale il luogo perfetto per degustare varie tipologie di Franciacorta, in abbinamento a raffinati piatti del territorio a cura della Lanzani Bottega & Bistrot. Per meglio comprendere l’opera evento di Christo risulta imperdibile la visita al Museo Santa Giulia, dove è stata inaugurata il 7 aprile la mostra Water Project, realizzata da Germano Celant. Fino al 18 settembre saranno presentati i progetti realizzati dall’artista ungherese e dalla moglie Jeanne-Claude, legati all’elemento dell’acqua. In perfetta sintonia con l’atmosfera di festa, anche gli appuntamenti con i concerti di Note di Franciacorta, dove la magia della musica e la poesia del vino si incontreranno nel cuore delle più suggestive cantine di Franciacorta. Ma le proposte non finiscono qui: spettacoli, happening, mostre e degustazioni avranno il loro clou nel weekend del 25-26 giugno con il Festival Franciacorta d’Estate, che coinvolgerà  cantine, ristoranti, chef e musicisti per la realizzazione di eventi a tema dedicati alla scoperta del territorio, dei suoi vini, cibi e prodotti. I prati della nobile dimora di Palazzo Monti della Corte faranno da cornice alla grande festa conclusiva del Festival, dove domenica 26 giugno, gli ospiti potranno stendersi per un raffinato pic nic e provare le tante prelibatezze proposte nelle aree dedicate allo street food realizzato da rinomati chef, al barbecue e, ovviamente, al banco d’assaggio per la degustazione dei Franciacorta di oltre 60 cantine.

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Strada del vino Soave, ecco il concorso fotografico

L’uva Garganega, il vino Soave, le colline dai morbidi pendii, dichiarate “paesaggio rurale storico” e coltivate a viti, ciliegi e olivi, le testimonianze storico-culturali, l’enogastronomia e i prodotti tipici. Ancora, i momenti di partecipazione alle degustazioni in cantina, nei frantoi o nei caseifici nonché alle manifestazioni territoriali: sono tutti possibili soggetti ammessi al concorso fotografico #SoaveLife promosso dall’associazione Strada del vino Soave dal 29 maggio sino al 30 settembre 2016 sulla propria pagina Facebook (www.facebook.com/stradadelvinosoave). Soavi weekend e cesti di prodotti tipici in premio. Per partecipare al concorso fotografico, basta diventare fan, se non lo si è già, della pagina FB della Strada, lasciarsi trasportare dalla passione per le foto e…per le terre del Soave, postando con l’hashtag @SoaveLife tutte le immagini che si ritengono più adatte a comunicare la propria impressione sul territorio. Aperto ai maggiori di 18 anni, il concorso fotografico prevede 5 vincitori finali, selezionati da una giuria interna all’Associazione, e ai quali andranno in premio soggiorni weekend per 2 persone(primo, secondo e terzo classificato), usufruibili fino all’8 gennaio 2017, e cesti di prodotti tipici della Strada (quarto e quinto classificato). Maggiori info sul regolamento del concorso e sulle iniziative incluse nei diversi fine settimana in palio sono reperibili sia sulla pagina Facebook che nel sito della Strada www.stradadelvinosoave.com. La data d’inizio del concorso coincide, non a caso, con il fine settimana in cui in tutta Italia si festeggerà Cantine Aperte, l’evento organizzato dal Movimento Turismo del vino, ed a cui hanno aderito 5 cantine socie della Strada del vino Soave: Ca’ Rugate di Montecchia di Crosara (tel. 045-6176328), Corte Mainente di Soave (tel. 045-7680303), Corte Moschina di Roncà (tel. 045-7460788), Villa Canestrari (tel. 045-7450074) e Vicentini Agostino (tel. 045-7650539) di Colognola ai Colli. Tutte le aziende vitivinicole hanno in programma visite guidate in vigna e in cantina, con degustazioni di vini in abbinamento ai prodotti del territorio. Può essere, quindi, una bella occasione per iniziare a scattare foto e postare su FB la vostra esperienza di #SoaveLife.

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All’ex convento dell’Annunciata gli “chef del futuro”. Parola di Carlo Cracco

Hanno dai sedici ai 18 anni i giovani studenti degli Istituti Alberghieri della Lombardia selezionati da Carlo Cracco, presidente dell’Associazione Maestro Martino promotrice del progetto Ambasciata del Gusto – Annunciata Milano, sviluppato in collaborazione col Comune di Abbiategrasso e  il Parco del Ticino, con il patrocinio  del Ministero degli Affari Esteri, Regione Lombardia, Milano Città Metropolitana e Camera di Commercio di Milano.

Il progetto trova piena ispirazione nel Food Act 2016 firmato a marzo dai migliori chef italiani e dal Governo per attuare un piano di azione per valorizzare la cucina italiana e le sue eccellenze enogastronomiche nel mondo.

L’obiettivo è quello di formare cuochi con una spiccata conoscenza del territorio del Parco del Ticino e della filiera agricola lombarda attraverso un modello didattico che coniuga una parte teorica a diverse ore di laboratorio e di esperienze pratiche di cucina realizzate sotto la pressione di eventi gastronomici che vengono organizzati nell’ex Convento dell’Annunciata di Abbiategrasso, sede dell’evento.

Ambasciata del Gusto – Annunciata Milano rappresenta per il territorio un vero  e proprio progetto pilota finalizzato a comprenderne la valenza in termini didattici, promozionali e di valorizzazione del territorio, sia a livello culturale che economico. Il progetto didattico è completamente gratuito per gli studenti: dodici diplomandi di cucina degli istituti alberghieri lombardi oltre ad uno studente dell’università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo con un obiettivo formativo di tipo gestionale.

IL CALENDARIO
In aggiunta all’attività didattica, tra maggio e ottobre 2016, saranno organizzate delle iniziative domenicali, aperte al pubblico (dei veri e propri test per produzione di grandi quantità di piatti) nelle quali i protagonisti saranno i giovani cuochi insieme a docenti, agricoltori e agli Chef Ambassador dell’Associazione Maestro Martino.

Dieci domeniche dedicate alla scoperta del territorio del Parco del Ticino grazie anche alla possibilità di utilizzare gratuitamente (su prenotazione e fino a esaurimento) le belle biciclette del marchio storico milanese Doniselli, partner del progetto, disponibili presso l’Ambasciata del Gusto per coloro che volessero acquistare il cesto da pic nic con le offerte gourmet della settimana (il tutto a sole 15,00 Euro).

Ad arricchire l’offerta dedicata al pubblico, lezioni di cucina, degustazioni e show cooking. I giovani studenti sono stati selezionati tra circa duecento candidati, indicati dai presidi degli istituti e scelti dall’associazione.

Si tratta di ragazzi che si sono distinti all’interno della loro scuola per impegno e serietà e provengono dai seguenti istituti: Mantegna di Brescia, Cossa di Pavia, Ballerini di Seregno, Falcone di Gallarate, Vespucci di Milano, San Pellegrino di Bergamo e Pollini di Mortara.

Il percorso formativo è partito il 14 maggio con il supporto di Toni Sarcina, famoso gastronomo italiano, la chef Lucia Tellone, e gli esperti del Parco del Ticino e i produttori a Marchio Parco del Ticino. Domenica 15 maggio ha rappresentato quindi il primo appuntamento aperto al pubblico con quasi trecento cestini da pic nic distribuiti sia per il pranzo sull’erba del magnifico chiostro del 1500 dell’ex Convento dell’Annunciata sia da asporto.

Le venti bici Doniselli sono state tutte utilizzate durante l’intera giornata per escursioni nelle zone limitrofe. Tutto esaurito invece per le lezioni della scuola di cucina aperta al pubblico. I prossimi appuntamenti estivi vedono come protagonisti il 4 e 5 giugno Daniel Canzian e la cucina a vapore, l’11 e il 12 giugno Dario Guidi e la sua cucina creativa e il 25 e 26 giugno Sabrina Tuzi e i segreti di un fritto perfetto. A settembre si ripartirà con Andrea Provenzani, Lorenzo Lavezzari, Sara Preceruti, Antonio Colombo, Fabiana Scarica e Matteo Monfrinotti.

L’EX CONVENTO DELL’ANNUNCIATA
La location del progetto è l’ex Convento dell’Annunciata di Abbiategrasso, un complesso voluto da Galeazzo Sforza nel 1472. I lavori di ristrutturazione hanno riportato alla luce importanti affreschi rinascimentali. Proprio nella chiesa è ricomparso un intero ciclo di affreschi di Scuola Leonardesca.

La struttura dell’Ambasciata del Gusto – Annunciata Milano è stata attrezzata con le migliori tecnologie e attrezzature italiane: i Cooking Chef by Kenwood, i forni professionali di Unox e la linea abbattitori e conservatori di Irinox. Abbiategrasso s’inserisce nel Parco del Ticino, il più antico Parco Regionale Italiano e confina con il Parco Agricolo Sud di Milano; territorio ricco di storia, tradizioni e di vie d’acqua, tra tutte l’Alzaia Naviglio Grande, il luogo ideale per trascorrere una domenica all’insegna del gusto e della natura.

La partecipazione agli showcooking è libera e gratuita. Le cooking class (lezioni di cucina) sono su prenotazione e a pagamento al costo di euro 15 comprensivo di degustazione. Infoline: 340 8377991 – email eventi@freedot.it. Per prenotare visite guidate all’ex Convento dell’Annunciata contattare la Pro Loco Abbiategrasso, all’indirizzo email info@prolocoabbiategrasso.it o al numero 348.74.25.163.

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Cortona Doc: alla scoperta del territorio con “Visita le Cantine”

Porte aperte in cantina a Cortona, il 29 maggio, quando nove aziende vitivinicole del territorio apriranno le proprie aziende al pubblico degli enoturisti. “Visita le cantine”, questo il titolo dell’iniziativa ormai consolidata negli anni promossa dal Consorzio Vini Cortona per avvicinare il pubblico alla vita delle aziende vitivinicole del territorio. “Continuiamo ogni anno con questa iniziativa voluta dal Consorzio e tanto gradita ai nostri associati – spiega il presidente del Consorzio Vini Cortona, Marco Giannoni – che ogni anno porta a Cortona migliaia di turisti che con la scusa di degustare i nostri vini, hanno l’opportunità di scoprire paesaggio, arte, storia e cultura, tutti elementi che noi vogliamo legare al messaggio contenuto in ogni bottiglia della nostra Doc”. Ricco il programma della giornata promosso dalle singole cantine. Dalle 10 alle 19 di domenica 29 maggio gli enoturisti potranno godere non solo delle degustazioni dei vini in abbinamento a prodotti tipici locali, ma anche a tante iniziative collaterali che ogni singola azienda ha in programma. Si va dalla degustazione emozionale in vigneto, allo spettacolo teatrale a tema vino, al trekking tra le viti sorseggiando vino, fino a vere e proprie feste all’interno delle cantine che hanno dato la loro disponibilità a partecipare all’evento.

Tra i protagonisti di questa giornata non ci saranno solo i vini e le cantine, ma anche tutto il territorio di Cortona, dagli etruschi all’architettura del borgo, che saranno presi d’assalto da un pubblico molto preparato che cerca nuove emozioni e che negli ultimi anni è cresciuto in maniera esponenziale. «E’ uno degli impegni che ci siamo presi nel nuovo mandato appena cominciato quello di rafforzare il rapporto tra amministrazione e consorzio per promuovere il territorio – continua il presidente Giannoni – è per questo che stiamo cercando di portare nel mondo, con le nostre iniziative, un messaggio che comprende tutto il sistema turistico locale perché ‘Cortona Doc’ porta dentro il  nome di questa città non a caso”.

Le cantine partecipanti sono le seguenti: Baldetti Alfonso, Cantine Faralli, I Vicini, La Braccesca, Leuta, Palazzo Vecchio, Pasini Roberta, Stefania Mezzetti, Vecchia Cantina. Sul sito del Consorzio Vini Cortona (www.cortonavini.it) è possibile trovare tutte le informazioni e i programmi delle singole aziende. Il vino a Cortona rappresenta sempre di più un importante indotto economico. Dalla creazione della Doc Cortona le aziende si sono moltiplicate di anno in anno e il settore ha richiamato numerosi investimenti. Attualmente vengono prodotte in media oltre un milione di bottiglie all’anno, mentre il valore economico, con un fatturato medio che supera i 3 milioni di euro. Oltre 500 sono gli addetti ai lavori coinvolti, senza contare l’indotto (tra turismo e aziende artigiane) che rappresenta per questo borgo toscano. A livello di mercati nel 2014 la bilancia è protesa verso l’estero per il 60% circa. Usa, Nord Europa sono i principali mercati, ma sono in crescita il Canada, Brasile, Cina e Giappone. La restante fetta percentuale va in Italia, Toscana, Lombardia e Lazio in particolare.

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L’Aquila ospita La Selezione del Sindaco 2016

Biologici, passiti, autoctoni, in argilla, kosher, spumanti e sempre e comunque piccole partite di vino di qualità, prodotte nelle “Città del Vino”. Saranno questi i protagonisti della nuova edizione numero XV del Concorso enologico internazionale La Selezione del Sindaco, organizzato dall’Associazione che aggrega 450 Comuni in Italia e un migliaio in Europa attraverso Recevin, la rete europea delle Città del Vino. Le aziende hanno tempo fino al 23 maggio 2016 per iscrivere i loro vini. Un concorso enologico unico, dal momento che le cantine possono partecipare solo in alleanza con il Comune di riferimento. Inoltre, il concorso è pensato per piccole partite di vino (minimo 1.000 massimo 50.000 bottiglie) e con un’attenzione particolare a vitigni autoctoni, anche a vini passiti, vini maturati in argilla e produzioni di qualità delle cantine sociali. Il concorso ogni anno è di scena in una diversa località: per l’edizione 2016 l’Associazione ha individuato la città de L’Aquila, capoluogo abruzzese al centro di un territorio storicamente a forte vocazione vitivinicola, ma soprattutto luogo simbolo – dopo il terremoto del 6 aprile 2009 – di una rinascita lenta ma costante. Le sessioni di degustazione delle Commissioni internazionali si svolgeranno presso la sede dell’Ex-Optimes, Via Campo di Pile – Zona industriale di Pile.

“La città dell’Aquila è ben felice di ospitare un evento di questa importanza e di questa risonanza – afferma il sindaco Massimo Cialente –  e il Concorso organizzato dalle Città del Vino, per il suo carattere internazionale e per il richiamo e la partecipazione che registra, ad ogni livello, si iscrive a pieno titolo nel programma di valorizzazione turistica e di promozione del capoluogo d’Abruzzo. L’iniziativa, che vede insieme istituzioni e produttori, fornisce inoltre un contributo importante alla conoscenza dei nostri prodotti di eccellenza, a loro volta volano di crescita e sviluppo sia per il nostro territorio che per il nostro Paese”. “Con la realizzazione del concorso internazionale a L’Aquila, l’Associazione intende contribuire a mantenere viva l’attenzione sulle problematiche che ancora permangono dopo il terremoto e dare un segnale di come attraverso la viticoltura di qualità sia possibile rilanciare un’area con forti vocazioni anche enoturistiche – commenta il direttore di Città del Vino, Paolo Benvenuti -. Abbiamo appena impostato anche un protocollo d’intesa con l’Associazione Città del Bio per rilanciare la sezione del concorso BioDivino, dedicata ai vini biologici o prodotti con uve biologiche. Quest’anno, inoltre, c’è anche la collaborazione del Movimento Turismo del Vino e prevediamo ancora più iscrizioni di campioni di vino in gara degli anni passati”.

LE SEZIONI DEL PREMIO
Il Concorso enologico, per il suo carattere internazionale che vede la presenza di un centinaio di Commissari provenienti da tutto il mondo (dai paesi dell’Estremo Oriente alla Russia, dai paesi europei agli Stati Uniti) può essere un ulteriore strumento per la promozione dell’Abruzzo del vino, nello spirito e nelle funzioni dell’Associazione, fondata a Siena il 21 marzo 1987. Il Concorso ha l’autorizzazione del Ministero delle Politiche Agricole e il patrocinio tecnico/scientifico dell’Oiv-Organisation Internazionale de la Vigne e du Vin, ed è riservato ai vini Docg, Doc e Igt. Sezioni speciali del premio sono dedicate ai vini biologici, con il premio BioDiVino, realizzato in collaborazione con l’Associazione Città del Bio, e agli spumanti, in collaborazione con il Forum Spumanti d’Italia promosso dal Comune di Valdobbiadene (con riconoscimenti al miglior spumante Metodo Classico e al miglior spumante prodotto con il Metodo Charmat). Premi saranno assegnati anche ai vini passiti e ai migliori vini prodotti da aziende cooperative. La prima edizione de La Selezione del Sindaco risale ormai al 2001 e si svolse a Siena. Le cantine possono iscrivere i vini al costo di 75,00 € a campione, con l’iscrizione online. Il regolamento e le modalità di partecipazione suhttp://www.cittadelvino.it/. Info: tel. 0577 353144.

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Torna ”Vino naturalmente Vino”, la rassegna dei vini naturali a Chiavari

Pochi giorni alla consueta manifestazione ”Vino naturalmente Vino” che ogni anno attira sempre più winelovers amanti del bio, biodinamico e dei vini naturali nella splendida cornice ligure di ChiavariOrganizzato da Biowine, l’evento giunto alla 7^ Edizione, si svolgerà domenica 15 maggio dalle 11.30 alle 19.30, nell’ormai consueta location dei giardini della settecentesca Villa Rocca, nel cuore del centro storico chiavarese. Durante l’intera giornata si potranno assaporare oltre centocinquanta etichette provenienti da gran parte delle regioni italiane, dal Piemonte alla Sicilia.  Un vero e proprio tour attraverso le cantine di tutto lo stivale, per ascoltare dalla viva voce di chi la produce segreti ed abbinamenti gastronomici di ogni singola bottiglia. Quattro saranno le aziende liguri presenti alla rassegna ed altrettante quelle provenienti dall’estero.Tutte aziende agricole biologiche, guidate da un’unica filosofia naturale. Tra esse anche micro produzioni come la Cantina Stillo che sugli altipiani della Sila in Calabria, produce ogni anno non più di 2300 bottiglie di pregiato Sileno Igp.  Per degustare i vini esposti, si potrà acquistare all’ingresso della rassegna, un calice di cristallo che rimarrà al visitatore come ricordo dell’evento e che funzionerà da passe-partout per sorseggiare bianchi, rossi, rosati, passiti e spumanti. Come sempre una festa per appassionati e non. Manifestazione pionieristica in Liguria, “Vino Naturalmente Vino” è cresciuta negli anni assieme alla consapevolezza collettiva del bere in modo del tutto genuino.Mentre sempre più persone si avvicinano al mondo del vino biologico e biodinamico, altrettanto numerosi sono gli eventi nati negli ultimi anni che proprio dall’esperienza di VNV hanno tratto ispirazione.

Elenco Produttori:

-Liguria

Rondelli

San Nicola

San Sebastiano

Zangani

-Piemonte

Aimasso

Ca ‘Richeta

Cascina Gentile

Castello di Grillano

Daglio

Forteto della Luja

Ilaria Salvetti

Ivaldi

La Colombera

Rocca Rondinaria

Rocco di Carpeneto

-Lombardia

Arcari e Danesi

Cortefusia

Dal Verme

Solo Uva

Tenuta Belvedere

-Veneto

Bellese Vini

Davide Vignato

La Dama

-Emilia Romagna

Borri Graziella

Cordani Marco

-Toscana

Lenzini

Paolo Marchionni a Vigliano

-Umbria

Hearth of Italy

Raina

Roccafiore

-Lazio

Il Vinco

-Campania

Luigi Maffini

-Calabria

Stillo

-Sicilia

Adamo

Etnella

Gulfi

Banchi assaggi e distribuzioni:

Champagne Geoffroy (Champagne) – Vincent Pinard (Loira) – Azzarri – New Deal – Co.Vi.Bio – Les Caves de Pyrene – Storie di Vite

Fuori Concorso:

Banco Kippis

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Wine Discovery Milano: dal 2017 un “Vinitaly Verona Bis” in Lombardia

Un “patto di non concorrenza”, che prevede la realizzazione di un evento denominato “Wine Discovery”, gestito da Veronafiere. A Milano. Fiera Milano e l’ente autonomo veronese provano così a rispondere “all’esigenza di creare sinergie di filiera nell’interesse degli operatori del settore agroalimentare”. “Wine Discovery” Milano 2017 sarà dunque curata dalla Vinitaly International Academy. Ma in trasferta nel capoluogo lombardo. Coinvolgerà la produzione italiana e internazionale, esperti del mondo vitivinicolo e sommelier “in eventi di promozione e formazione professionale rivolti agli operatori”. “Grazie a questo accordo – spiega Corrado Peraboni, amministratore delegato di Fiera Milano – le due società fieristiche mettono a fattore comune la propria esperienza superando logiche di parte per creare un’offerta in linea con le attese di un mercato maturo e sempre più orientato all’internazionalizzazione”. Per Peraboni “è il riconoscimento che Milano fa del ruolo di Verona nel settore del vino: Vinitaly è una eccellenza del made in Italy, che è compito di tutti tutelare”. Sant’Ambrogio benedice San Zeno, insomma. E il matrimonio fa contenti un po’ tutti, in un periodo in cui tante aziende del settore cominciano a guardare con sempre maggiore interesse gli eventi fieristici esteri (vedi Prowein), snobbando Vinitaly.

“Questa nuova partnership strategica tra Verona e Milano – commenta Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere – rappresenta un esempio per l’intero sistema nazionale delle fiere. Come auspicato dal settore agroalimentare si mettono da parte i localismi, con l’obiettivo di unire le forze e sostenere insieme un comparto che, nel 2015, ha raggiunto un export di 36,8 miliardi di euro, in crescita del 7,4% sull’anno precedente”. In un mercato fieristico sempre più competitivo e internazionale, Veronafiere e Fiera Milano scelgono “di ottimizzare le risorse, creando sinergie di filiera tra le manifestazioni per lo sviluppo del business di espositori e operatori”. “L’accordo – continua Mantovani – finalmente attua in concreto quel percorso di razionalizzazione voluto dall’ex viceministro del Mise Carlo Calenda e portato avanti dal suo successore, Ivan Scalfarotto e dal Ministro delle politiche agricole, Maurizio Martina. La collaborazione con Fiera Milano ci permette di capitalizzare ulteriormente il know how vitivinicolo, forte del successo della 50ª edizione di Vinitaly e del padiglione Vino – A Taste of Italy a Expo 2015″. Veronafiere e Fiera Milano hanno anche stabilito di valutare, entro un mese dalla edizione congiunta 2017 di SaMoTer e Transpotec Logitec (Verona, 22-25 febbraio), la realizzabilità di un piano industriale per lo svolgimento in contemporaneità delle due rassegne anche nelle edizioni successive.

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Cantine Aperte, Mtv con l’Airc: un calice di vino per la ricerca sul cancro

Dall’Etna alle Alpi, dalle vigne sul mare a quelle nell’entroterra. Quest’anno Cantine Aperte scende in campo in tutta Italia al fianco di Airc con “Un bicchiere per la ricerca”, grazie alla partnership tra ilMovimento Turismo Vino e l’Associazione italiana per la ricerca sul cancro. Ad annunciarlo la scorsa settimana a Vinitaly nello stand del Movimento Turismo Vino, il presidente Carlo Pietrasanta, assieme al direttore generale di Airc, Niccolò Contucci, in presenza di Giorgio Barchesi, il “Giorgione” di Gambero Rosso Channel, testimonial di Airc. Sarà “Un bicchiere per la ricerca” il claim scelto per l’edizione numero 24 di Cantine Aperte, che anche per il 2016 apre i battenti con un doppio appuntamento all’insegna della cultura del vino: sabato 28 e domenica 29 maggio, acquistando un calice per le degustazioni nelle cantine Mtv dello Stivale, gli enoappassionati potranno contribuire alla lotta contro i tumori e sostenere così la raccolta fondi a favore della ricerca oncologica. E come da tradizione, non mancheranno le enoiniziative aperte a tutti, che spazieranno dai tasting ai banchi d’assaggio, dai trekking tra i filari alle visite guidate in cantina, dai pranzi alle cene con il vignaiolo, fino alle proposte all’insegna della musica e dell’arte.
“Abbiamo voluto fortemente questa nuova collaborazione con Airc – ha evidenziato Carlo Pietrasanta – perché siamo convinti che il vino, grazie al suo potenziale attrattivo, possa dare un contributo importante anche sul piano sociale. Cantine Aperte, che da oltre vent’anni richiama migliaia di enoappassionati da tutta Italia, sarà una buona occasione per sostenere la ricerca sul cancro e per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo tema”. Per Niccolò Contucci “ogni giorno grazie agli oltre 4 milioni e mezzo di sostenitori che hanno scelto di essere al nostro fianco possiamo garantire a circa 5 mila ricercatori di proseguire senza sosta nel loro lavoro, per rendere il cancro sempre più curabile”. “Insieme ai nostri tradizionali appuntamenti di piazza – ha proseguito il direttore generale Airc – per noi sono fondamentali anche le tante iniziative che si svolgono sul territorio e che ci consentono di promuovere la nostra missione presso un pubblico sempre più ampio. Per questo siamo grati al Movimento Turismo del Vino per la collaborazione che ci hanno offerto nell’ambito della manifestazione Cantine aperte”.
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Oltre 700 vini da degustare alla prima edizione ”Wine Show Orvieto”

Debutta ad Orvieto la prima manifestazione incentrata sul vino. Organizzata per il weekend del 16/17 Aprile, al Palazzo del Gusto di Orvieto, l’iniziativa è stata promossa da Ciesse Distribuzione Vini e patrocinata dall’amministrazione comunale, dall’associazione La castellana, di Orvieto dalla Provincia di Terni, Confartigianato e Fisar Orvieto. Due giornate intense in cui, dalle 12 fino alle 24, sarà possibile degustare oltre 700 etichette di grandi vini italiani, locali e nazionali abbinati a prodotti tipici del territorio. ”Wine show
vuole rappresentare una nuova porta d’accesso alla città. È un progetto di grande respiro per il quale, infatti, abbiamo coinvolto tanti soggetti del territorio. La lanciamo come una vera e propria start up che speriamo possa svilupparsi e diventare un appuntamento fisso per l’orvietano” ha dichiarato durante la conferenza stampa Alberto Crispo, organizzatore dell’evento e rappresentante di Ciesse Distribuzione Vini. In programma, per la giornata di domenica, anche un interessante incontro ad accesso libero a tema ”L’Umbria e i suoi vini, diamogli un futuro”. Interverrano, Fernanda Cecchini, assessore regionale umbro all’agricoltura, il giornalista rai orvietano di Uno Mattina  Guido Barlozzetti, gli enologi Riccardo Cotarella e Maurilio Chioccia ed il sindaco Giuseppe Germani. ”Questa manifestazione va nella direzione della strategia che l’amministrazione comunale ha pensato per il Palazzo del gusto che deve diventare il ”palazzo del vino” tutto l’anno. Questo è uno dei cinque progetti a cui stiamo lavorando nell’ambito dello sviluppo dell’area interna perché quello enologico e vitivinicolo è uno dei settori che fa Pil e dà lavoro, oltre che esser un grande amplificatore del nome di Orvieto in Italia e nel mondo” ha commentato il primo cittadino. L’offerta culturale di Wine show sarà anche arricchita da una mostra di pittura del maestro Umberto Verdirosi che esporrà 100 opere, olio su tela, raccolte in ”L’arte intesa come messaggio”.
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Toscana, Mtv e Vespa Club assieme per Cantine Aperte

La macchina organizzativa è già al lavoro, nonostante manchino due mesi: Cantine Aperte torna anche in Toscana dal 28 al 29 maggio, per tutti gli appassionati di turismo all’aria aperta e per le migliaia di wine lovers che come ogni anno affolleranno le oltre 80 cantine del Movimento Turismo del Vino Toscana che hanno aderito all’iniziativa. L’ultimo fine settimana di maggio sarà dunque all’insegna del cosiddetto “enoturismo”, che quest’anno trova nei Vespa Club un partner d’eccezione. Saranno centinaia, o forse di più, le vespe che arriveranno in contemporanea nelle cantine aperte in questi due giorni. Mtv Toscana ha infatti deciso di coinvolgere gli appassionati di questo storico motociclo, simbolo del Made in Italy nel mondo, attraverso i vari Vespa Club che aderiranno all’iniziativa. E per chi vorrà acquistare il vino nessun problema per il trasporto: un accordo tra Movimento Turismo del Vino Toscana e l’agenzia di spedizioni Speedy srl di Firenze permetterà di organizzare spedizioni in tutto il mondo a prezzi speciali, durante il periodo della manifestazione. “Cantine Aperte – spiega il presidente del Movimento Turismo del Vino Toscana, Violante Gardini – è ormai un appuntamento che ogni famiglia mette in agenda di anno in anno e che conferma come il fenomeno dell’enoturismo sia un modello riuscito in Italia, in Toscana in particolare dove anche per quest’anno sono previste migliaia di visitatori da tutta Italia e non solo e per l’occasione abbiamo deciso di mettere insieme alcuni vespa club di tutta la regione per unire il fascino delle nostre cantine a quello dei bellissimi paesaggi che le circondano utilizzando un cult del Made in Italy, la Vespa appunto”.

Dalla musica all’arte, dagli spettacoli alla caccia al tesoro nei vigneti, passando per show cooking e giochi di una volta. Inoltre attivata la collaborazione con l’associazione Club Amici del Toscano con degustazioni di sigaro in abbinamento ai vini (riservate agli iscritti, maggiorenni, vecchi e nuovi soci del Club). Cantine Aperte offre ai visitatori e agli enoturisti non solo la possibilità di degustare i grandi vini della Toscana, ma soprattutto un modo insolito e unico di vivere la campagna e il vino in particolare. Ogni azienda che aderisce all’iniziativa organizzerà in uno dei due giorni o in entrambi, eventi di varia natura, tutti legati al vino. Cantine Aperte, del resto, è l’evento enoturistico più importante in Italia. Dal 1993, l’ultima domenica di maggio, le cantine socie del Movimento Turismo del Vino aprono le loro porte al pubblico, favorendo un contatto diretto con gli appassionati di vino. Un appuntamento divenuto nel tempo una filosofia, uno stile di viaggio e di scoperta dei territori del vino italiano, che vede, di anno in anno, sempre più turisti, curiosi ed enoappassionati avvicinarsi alle cantine, desiderosi di fare un’esperienza diversa dal comune. Cantine Aperte è un marchio di proprietà del Movimento Turismo del Vino, registrato e protetto giuridicamente per contrastarne qualunque abuso/imitazione e garantire ai consumatori qualità e professionalità nell’accoglienza, tratti distintivi delle cantine MTV. Per scoprire le aziende aderenti a Cantine Aperte e i relativi programmi è in aggiornamento la pagina dedicata all’evento su www.mtvtoscana.com.

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Cantine e frantoi 2.0: a Verona il Salone internazionale Enolitech

Nuove tecnologie e innovazioni, logistica, packaging e programmi gestionali informatici: a Vinitaly 2016, Enolitech mette in mostra tutti gli strumenti necessari alle moderne cantine e frantoi 2.0. Alla sua 19° edizione, il Salone internazionale dedicato alle tecniche per la viticoltura, l’enologia e alle tecnologie olivicole ed olearie torna
a Veronafiere dal 10 al 13 aprile (www.enolitech.it), in contemporanea con Vinitaly e Sol&Agrifood. Quest’anno il salone si presenta in crescita, sia dal punto di vista espositivo, grazie a 400 metri quadrati in più, che dell’internazionalità, con oltre 200 aziende da Italia, Francia, Cina, Spagna, Germania, Repubblica Ceca, Austria, Svizzera e dell’Ucraina. Oltre a favorire l’incoming di buyer stranieri, Veronafiere ha investito anche sul miglioramento infrastrutturale di Enolitech, i cui spazi sono stati avvicinati a quelli di Vinitaly e integrati al Salone del Vino e dei Distillati con nuovi collegamenti coperti ai padiglioni 8 e 10, per aumentare l’afflusso di visitatori. Proprio nel padiglione 10, ampliato quest’anno, per la prima volta viene allestito Table&Co – Il design a tavola, trait d’union tra Enolitech e Vinitaly, dedicato ai professionisti dell’horeca e al contract. Si tratta di una mostra che propone una serie di ambientazioni di tavole apparecchiate con le porcellane, le posate e i bicchieri di aziende leader mondiali, oltre che con oggettistica e mobili di selezionate marche. Sulle tavole anche i vini vincitori del Concorso Internazionale Packaging 2016. Ad Enolitech numerose le novità esposte. Il Salone, infatti, rappresenta un’importante vetrina dove gli operatori specializzati possono trovare gli ultimi macchinari e accessori per la produzione, l’imbottigliamento, il trasporto di vino e olio. Senza dimenticare i complementi d’arredo per enoteche e wine bar e gli strumenti di lavoro destinati a sommelier e canale horeca. Una rassegna riservata al business dei professionisti e che nel 2015 ha registrato più di 42.000 presenze, di cui il 20% estere, da 68 nazioni. Si tratta di numeri che testimoniano il continuo sviluppo del salone, ribadito in questa edizione dal debutto come espositore di Amorim Cork, il più grande produttore mondiale di tappi di sughero, con un fatturato di oltre 500 milioni di euro, e dalla presenza per la prima volta di aziende leader nel campo di resine per pavimenti (Mapei) e lavabicchieri professionali (Smeg).

Confermata la presenza di storiche aziende, quali Della Toffola, Italesse, Albrigi e Rastal. Ampliato il settore dei macchinari, con nuove aziende come Ghidi Metalli, Clean Pack, Italdbpack, insieme a quello legato alla logistica e alle necessità di trasportare bottiglie di vino e olio in sicurezza, anche con imballaggi eco-sostenibili in carta riciclata, come quelli proposti da Lci e Huhtamaki La Rochelle. Gold Plast Group porta i suoi calici soffiati e i bicchieri infrangibili in copolimero, mentre contro le frodi Axatel propone Vintag, il chip che applicato sotto l’etichetta della bottiglia consente al cliente di accertarsi dell’autenticità del prodotto, oltre che di informarsi sulle caratteristiche del vino. Spazio anche ai big-data, con i più avanzati software di gestione degli ordini e del magazzino studiati da Kiratech, e ai nuovi domini per siti internet .wine e .vin, proposti da Register e illustrati nel corso di un convegno dedicato. Tra le curiosità di Enolitech, l’innovativo sistema Coravin che con un ago e una capsula di gas argon è in grado di mescere il vino senza stappare la bottiglia e i dispositivi ad ultrasuoni per allontanare cinghiali e caprioli dai vigneti di Natech. Dal Carcere di Monza arrivano invece le cassette in legno per vini e regalistica della linea “Xdono” proposti a Verona da Silboard. Fertilizzanti e fitofortificanti, induttori della resistenza, biopromotori di origine vegetale, microelementi e concimi fogliari di ultima generazione con Fertenia, dinamica industria attenta alle esigenze di chi fa viticoltura convenzionale che biologica e biodinamica.

 
Tra gli sponsor ufficiali, l’azienda Bormioli Luigi, fornitrice di tutti i calici per ristoranti e degustazioni, “L’officina delle idee 2.0” per gli arredi della Locanda Enolitech e Scotton per le sedute di Vinitalybio. Inoltre attivato anche quest’anno da Veronafiere il Desk Anticontraffazione, dove avvocati e consulenti  specializzati in diritto industriale danno gratuitamente agli espositori sia assistenza sul campo durante la manifestazione in caso di violazione dei diritti della proprietà intellettuale e della concorrenza sleale, sia informazioni su come tutelare marchi, brevetti e segni distintivi. Per la pausa pranzo di espositori e buyer torna, infine, Locanda Enolitech – Terre di Maremma: un’area all’interno del padiglione per un pasto veloce e di qualità a base di spianate e prodotti tipici maremmani.
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A tutta birra a Milano per il Worldbeer 2016

Pullulano le feste della birra a Milano. A pochi giorni dall’Italian Beer Festival un nuovo appuntamento per gli amanti del luppolo. Da venerdì 1 aprile a domenica 3 aprile, all’Acquatica Park di Milano si terrà infatti

un’altra manifestazione legata alla bevanda fermentata più antica del mondo. Stavolta la firma è To Business Agency, collaudata agenzia di organizzazione eventi nota anche per ”In vino Veritas”. Le bionde, le scure e le ambrate saranno anche international. Per la WorldBeer 2016, questo il nome dell’evento sono previste più di 100 birre artigianali provenienti da 70 birrifici mondiali. Immancabile la carovana di food truck a sostegno delle birre e il dj set di sottofondo. Una postazione centrale proporrà oltre 60 ”eccellenze” di birra provenienti da Europa, Stati Uniti e Giappone, ma anche i prodotti made in Italy di 14 birrifici tra cui: Birrificio Castagnero On The Road, Birrificio Alba, Birra Gaia, Birrificio Artigianale Collesi, Brasseria Alpina, Irish Pub, Arte Birraia, I due fiumi, Gioia Bistrò, Birrificio Klec ,Birrificio E20 di gusto. Ingresso gratuito, dalle 18 di venerdì.

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Pasqua in cantina: enoturismo vincente in Toscana

Natale con i tuoi, Pasqua…in cantina. Il fenomeno “enoturismo” si dà un motto e dalle parole passa ai fatti. Saranno migliaia i cosiddetti winelovers che per il ponte di Pasqua sceglieranno la Toscana e in particolare le visite in cantina. E’ quanto emerge dall’analisi del Movimento Turismo del Vino Toscana sulla base delle tante iniziative che le aziende associate hanno programmato e proposto proprio per i tre giorni della Pasqua. “Il turismo legato al vino, soprattutto in Toscana – spiega il presidente del Mtv Toscana, Violante Gardini – è ormai uno status che sempre più persone, italiani in particolare, scelgono per i momenti liberi e di vacanza perché le cantine sono legate in maniera forte non solo al prodotto stesso che diventa un appeal, ma al paesaggio, alle città d’arte, a un modo di vivere il tempo libero che è diventato un vero e proprio modello”. Sono tante le opportunità per chi passerà il ponte pasquale in Toscana. In ogni territorio del vino, dalla Maremma a Montalcino, dal Chianti a Montepulciano, passando per Bolgheri e Carmignano, le cantine del Mtv Toscana si sono sbizzarrite nell’offrire attività particolari ai wine lovers.

Nel senese la Fattoria del Colle di Trequanda propone pacchetti tra degustazioni di vino e wellness con sosta nell’agriturismo aziendale. Alla Fattoria dei Barbi di Montalcino il Brunello si abbinerà al pranzo tradizionale di Pasqua, così come al Castello Banfi. A Col d’Orcia, sempre Montalcino, l’azienda ha programmato visite e degustazioni in cantina. Pranzo di Pasqua con il Chianti Classico è quello che propone Badia a Coltibuono a Gaiole in Chianti. Degustazioni di Chianti Classico a Pasqua e Pasquetta a Fonterutoli, nello storico confine tra Firenze e Siena e anche in Maremma nella tenuta di Belguardo sono promosse dall’azienda Mazzei. Per maggiori informazioni sui programmi offerti per il periodo di Pasqua dalle cantine associate al Movimento Turismo del Vino Toscana ulteriori informazioni sono a disposizione sul sito www.mtvtoscana.com. E’ comunque consigliabile contattare le cantine e fissare un appuntamento.

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Slow Food e Ais Veneto insieme per Asolo Wine Tasting

Una giornata per scoprire i segreti che rendono unici i vini dell’Asolo Montello: dalla tutela della biodiversità al recupero di varietà e tradizioni antiche. Domenica 8 maggio torna Asolo Wine Tasting, la quinta edizione dell’evento organizzato dal Consorzio Vini Asolo Montello dedicata alla valorizzazione dei vini del territorio. L’appuntamento è nel borgo medievale di Asolo (Treviso), all’interno della Sala Comunale di Palazzo Beltramini, dalle 10.30 alle 20:00 con la collaborazione di Slow Food e di Ais Veneto. Nella giornata di domenica 8 maggio, tra i banchi di assaggio dei produttori partecipanti, i visitatori potranno scoprire attraverso i vini, tutti i segreti di questa zona vitivinicola. In particolare si potrà scoprire l’attenzione nella tutela della biodiversità: i Colli di Asolo e del Montello sono luoghi integri, dove convivono boschi e fonti d’acqua, dove oltre alla coltura e la cultura della vite ci sono altri prodotti agricoli come patate, mele, ciliegie, piselli, fagioli e altri presidi di eccellenze gastronomiche. Si potrà conoscere inoltre l’Asolo Prosecco Superiore Docg nelle sue diverse versioni, in particolare l’Extra Brut – Asolo è l’unica denominazione nel panorama del Prosecco che può definire la tipologia Extra Brut nelle bottiglie prodotte con la Docg – ed il ColFondo – il Prosecco rifermentato in bottiglia e senza sboccatura, come da tradizione di queste zone. Non solo, tra gli stand anche i vini prodotti in seguito alla ricerca sui lieviti autoctoni del territorio. L’evento è aperto al pubblico. Il costo della degustazione dei vini sarà di 10 euro, comprensivo di tasca e bicchiere souvenir.
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Torino, tutto pronto per i Roero Days alla Reggia di Venaria Reale

Domenica 20 e lunedì 21 marzo 2016 arrivano alla Reggia di Venaria Reale, Torino, i Roero Days. Una manifestazione che mira a dare risalto ai vini a denominazione Roero attraverso degustazioni, presentazioni e incontri ai quali parteciperanno alcuni dei più importanti critici italiani. I Roero Days saranno un momento importante sia per gli specialisti del settore che per il grande pubblico per conoscere a 360 gradi i vini della Docg Roero (a base Arneis il bianco e Nebbiolo il rosso). Si spazierà dalla degustazione delle ultime annate alle verticali, in grado di risaltarne le capacità di evoluzione negli anni. Sarà inoltre possibile conoscere le differenze tra i principali vini piemontesi attraverso gli assaggi comparati dei più significativi bianchi della regione e delle più importanti denominazioni a base Nebbiolo. In esposizione e in libera degustazione circa 250 vini di almeno 100 cantine della zona. In una sala dedicata ai singoli produttori, 40 tavoli di assaggio e di presentazione, dove il pubblico potrà informarsi direttamente a contatto con i titolari delle aziende. I laboratori di degustazione a pagamento saranno 10, con 40 posti a disposizione (tramite prenotazione) e 240 bicchieri a disposizione dei partecipanti. I ristoranti coinvolti nell’evento prepareranno 400 piatti al giorno. E a disposizione di tutto il pubblico ci saranno stuzzichini da accompagnare agli assaggi liberi.

Programma:
Domenica ore 11: Presentazione del volume Vent’anni di Roero di Davide Palluda
Domenica ore 11,30: Dieci Anni di Roero Arneis – 2004-2013
Domenica ore 13: Quindici Anni di Roero Riserva – 1996-2010
Domenica ore 14: Presentazione dell’e-book Wines of Roero a cura di Paolo Zaccaria
Domenica ore 15: Anteprima Roero Arneis 2015, presentazione Roero 2013 e Roero Riserva 2012
Domenica ore 16,30: I Nebbioli 2011 del Piemonte a confronto – Barbaresco, Barolo, Carema, Gattinara, Roero, Roero Riserva
Domenica ore 18: I Bianchi 2013 del Piemonte a confronto – Colli Tortonesi Timorasso, Erbaluce di Caluso, Gavi, Roero Arneis

Lunedì ore 11,30: Dieci Anni di Roero Arneis – 2004-2013
Lunedì ore 13: Quindici Anni di Roero Riserva – 1996-2010
Lunedì ore 14: Tavola rotonda L’identità della Docg Roero. Moderano: Cavallito & Lamacchia con Daniele Cernilli, Oscar Farinetti, Alessandro Masnaghetti, Roberto Racca, Ueli Schiess, il presidente del Consorzio di Tutela Roero Francesco Monchiero
Lunedì ore 15: Anteprima Roero Arneis 2015, presentazione Roero 2013 e Roero Riserva 2012
Lunedì ore 16,30: I Nebbioli 2011 del Piemonte a confronto – Barbaresco, Barolo, Gattinara, Ghemme, Roero, Roero Riserva
Lunedì ore 18: I Bianchi 2013 del Piemonte a confronto – Colli Tortonesi Timorasso, Erbaluce di Caluso, Gavi, Roero Arneis
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Tecnicismi o racconti emozionali? Le degustazioni si sfidano ad Orcia

Cosa preferiranno i wine lovers alla prossima edizione dell’Orcia Wine Festival di San Quirico d’Orcia? La degustazione tecnica del vino o la degustazione accompagnata dalle narrazioni dei vignaioli sul loro vissuto di vita in cantina e in vigna? Questa è la sfida organizzata dal Comune
di San Quirico d’Orcia, dal Consorzio del vino di Orcia e da Onav per la manifestazione che si terrà tra il 23 e il 25 Aprile 2016. ”Il vino Orcia, – ha spiegato Donatella Cinelli Colombini, presidente del Consorzio del vino Orcia – che nasce in una quarantina di piccole cantine dove quasi tutto è ancora fatto a mano, spesso dal produttore in persona, è il più adatto per giocare fra la novità e la tradizione dello storytelling, una tecnica di comunicazione attualissima eppure molto antica”. Durante le tre giornate della kermesse, come ogni festival che si rispetti, banchi di assaggio, degustazioni guidate, wine class, laboratori, possibilità di acquistare il vino, ma soprattutto da domenica pomeriggio alle 16 il contest tra queste due tipologie di approccio al vino.

Gli organizzatori inoltre, hanno pensato ad altre opportunità per gli eno appassionati. Accanto alle consolidate visite in cantina gli Orcia wine tour, Orcia wine walking e Orcia wine bike. Ognuno potrà scegliere il mezzo per visitare il territorio lungo la strada del vino d’Orcia. ”Il vino più bello del mondo unito al paesaggio più bello offrono un’esperienza totale unica e indimenticabile da vivere nel cuore della Val d’Orcia” parola del sindaco di San Quirico d’ Orcia Valeria Agnelli. La Val d’Orcia è una regione in parte patrimonio Unesco, i suoi vini hanno la denominazione Doc dal 2000. Prodotti con uve Sangiovese e Orcia Sangiovese  vinificate in bianco, rosso, rosato e vin santo. L’Orcia Wine Festival è una buona occasione per visitare il territorio, conoscere questo vino e partecipare alla sfida sull’analisi organolettica del vino tra tecnicismi ed emozioni.

 
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Registri telematici del vino e deregulation Ue sui vitigni: ecco “Tipicità”

Mancano pochi giorni alla 24ma edizione di Tipicità a Fermo.  Tra i vari appuntamenti della manifestazione che si terrà da sabato 5 a lunedì 7 marzo ne segnaliamo due organizzati dall’Istituto Marchigiano di Tutela dei vini. Sabato 5 Marzo, alle 9.30 il convegno ”Dematerializzazione dei registri del vino: sperimentazione, novità e criticità”. Si farà il punto sul decreto del Mipaaf che prevede l’entrata in vigore dei registri telematici a partire dal 1° luglio 2016. Interverranno Gianluca Fregolent, direttore dell’Ufficio ICQRF Nord-Est; Antonio Iaderosa, direttore dell’Ufficio ICQRF Lombardia, Emilia Romagna e Marche; Anna Casini, vicepresidente e assessore all’Agricoltura della Regione Marche; Alberto Mazzoni, direttore dell’IMT. A seguire, alle ore 11 sarà la volta di una tavola rotonda per discutere della deregulation UE sui nomi dei vitigni.

I produttori di vino auspicano il ritiro dell’atto delegato dalla Commissione Europea che con le modifiche presentate alle norme sull’utilizzo delle denominazioni dei vini fuori dai luoghi di produzione danneggia i progressi ottenuti fino ad ora dalle rappresentanze italiane proprio in difesa dei vitigni. Anna Casini, vicepresidente e assessore all’Agricoltura della Regione Marche, e Doriano Marchetti, vicepresidente dell’IMT apriranno il dibattito che vedrà come interlocutori  Paolo De Castro coordinatore S&D Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale dell’Europarlamento e delle organizzazioni di categoria che sarà in collegamento video ed in sala Riccardo Ricci Curbastro, presidente di Federdoc; Ottavio Cagiano de Azevedo, direttore generale di Federvini; Ruenza Santandrea, coordinatrice del settore vitivinicolo dell’Alleanza delle Cooperative agroalimentari; Paolo Castelletti, segretario generale di Unione Italiana Vini (UIV); Domenico Mastrogiovanni, funzionario del dipartimento Sviluppo agroalimentare e territorio della Confederazione italiana agricoltori (CIA); Alberto Mazzoni, direttore dell’IMT, il maxi consorzio che tutela 16 denominazioni nelle Marche.

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Ostuni e Milano, gemellaggio a “colpi” di vino pugliese per Carnevale

Imperdibile e soprattutto gratuito l’evento in programma per il 12 e il 13 febbraio al Siam di via Santa Marta 18, a Milano. Sarà sufficiente versare la cauzione per bicchiere e borsina per poter degustare vini rossi e rosati direttamente dalla Puglia, portati in degustazione dalla città bianca di Ostuni. Un’ottima opportunità per conoscere e apprezzare una realtà storicamente votata al vino da tavola, che negli ultimi anni ha saputo tuttavia
produrre “nettari” unici, per corpo e qualità: Castel del Monte e Primitivo per citarne solo alcuni. Una regione, la Puglia, attenta a cogliere le proprie potenzialità in ambito vinicolo e anche turistico: l’evento infatti è concepito come una sorta di fuori salone della Bit. Per chi non ha più l’età per festeggiare il carnevale ambrosiano, per chi vuole dare un contenuto diverso al consueto “giro in centro” e respirare un po’ di “mediterraneo2 a Milano, Wine at 5Vie sembra una buona occasione. Durante la manifestazione sarà possibile degustare, oltre a un’attenta selezione di prodotti pugliesi, anche vini di produttori provenienti da tutta Italia tra cui Bussi Piero, Tenuta Mazzolino, il Gruppo Vignaioli La Castellana (Tenuta Salvaterra e Villa Giona), Marchese Luca Spinola, Corte Fusia, Tenute Pacelli, Tenuta San Giaime, Torre degli Alberi, Tenuta Castello di Grumello, Marcato Vini. In programma, inoltre, showcooking di piatti tipici della cucina pugliese, musica e pizzica di artisti locali, oltre all’immancabile mozzarella che sarà preparata “live”.

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