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Martini & Rossi, Ramazzotti, Campari: l’alcol come disinfettante per Covid-19

Non si ferma l’onda “alcolico-solidale” che vuole le distillerie in prima linea nella produzione di alcol non più destinato al consumo alimentare ma utile alla produzione di disinfettanti. In un periodo di forte rallentamento dei consumi dovuto al lockdown di tutto il settore Horeca i produttori mettono a disposizione la propria capacità produttiva per far fronte ad una richiesta sempre crescente di disinfettanti.

E così dopo la proposta che l’Alleanza cooperative agroalimentari e Assodistil hanno indirizzato alla ministra Teresa Bellanova è ora il turno dei grandi gruppi fare la loro parte. Martini & Rossi, Ramazzotti, Campari. I tre più noti brand del bitter “Made in Italy” hanno in questi giorni dato il via alla loro campagna solidale.

“Lo stabilimento di Martini fornirà alcol per la produzione di igienizzanti per mani da fornire alla comunità locale, alla Croce rossa e alle organizzazioni che lavorano per fronteggiare l’emergenza”, informa la Casa Martini – Martini & Rossi.

Stesso sound dalla pagina di Ramazzotti: “Abbiamo imbottigliato dell’igienizzante mani nella nostra distilleria di Canelli e lo doneremo alla Croce Rossa Italiana, alla Protezione Civile, ai Vigili del Fuoco e alla Municipale di Canelli. Con la speranza di tornare presto a dire #BellaLaVita”.

Più strutturato il progetto di Campari. Dopo essere stata una tra le prime imprese ad effettuare una donazione importante all’Ospedale Sacco di Milano, Campari Group ha deciso di legarsi a Intercos Group, leader nello sviluppo e produzione di prodotti per la cosmetica.

L’alcol prodotto da Campari è stato trasformato e imbottigliato dallo stabilimento Cosmint di Olgiate Comasco del Gruppo Intercos per una prima produzione di 15 mila bottiglie di gel igienizzante per le mani destinati agli operatori sanitari degli ospedali lombardi in prima linea nella lotta all‘emergenza Coronavirus Covid-19.

“Consapevoli del continuo bisogno di gel igienizzante negli ospedali e in tutti i presidi medici, abbiamo deciso di donare una quantità di alcol puro, originariamente destinato alle nostre produzioni, in quanto materia prima essenziale per questa tipologia di prodotti” ha dichiarato Bob Kunze-Concewitz, CEO di Campari Group.

“Il Gruppo Intercos è ormai da mesi in prima linea, prima nei suoi stabilimenti cinesi e oggi in quelli europei e americani, e conosce quindi bene l’importanza di sostenere le strutture sanitarie locali – ha dichiarato Renato Semerari, CEO di Intercos Group – Per questo motivo, siamo orgogliosi di mettere in campo le nostre formule e la nostra capacità produttiva e di unirci a Campari Group in questa iniziativa.”

E chissà che le boccette di disinfettante dei nomi noti non diventino, un domani, oggetto da collezione come le bottiglie di Ramazzotti e Campari “For Medical Pourposes” distribuite negli Stati Unito sotto Proibizionismo.

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Ristoranti e alberghi in ginocchio: nel 2020 -16,7 miliardi di euro di fatturato

Il lockdown disposto per contenere i contagi da Covid-19 porterà nel 2020 in Italia ad un crollo del fatturato per le srl del settore Ristoranti e Alberghi (72.748 società che nel 2019 hanno fatturato 37,8 miliardi di euro), di 16,7 miliardi di euro, pari ad un calo, rispetto al 2019, del -44,1%.

Un altro grido dall’allarme, quindi, dopo quello lanciato dalla Federazione Italiana dei Distributori di Horeca (Italgrob). In particolare, il comparto della ricettività alberghiera è colpito da una perdita di 7,9 miliardi di euro, pari a -53,8%, mentre la ristorazione da una contrazione di 8,8 miliardi di euro pari a -37,9%.

A livello regionale la più colpita la Lombardia con un calo di 3,5 miliardi di euro, seguita dal Lazio con -2,7 miliardi di euro e dal Veneto con -1,6 miliardi di euro. Sono le stime quantificate dall’Osservatorio sui bilanci 2018 delle Srl del Consiglio e della Fondazione Nazionale dei Commercialisti.

L’impatto è dovuto sia al calo della domanda che ha colpito il settore ancora prima che scattasse l’emergenza in Italia, sia al blocco delle attività imposto per decreto, al fine di fronteggiare l’emergenza sanitaria.

La stima è stata condotta su un campione di società includendo tutte le Srl che hanno presentato almeno un bilancio nel ultimo triennio disponibile (2016-2018). Si tratta, in questo caso, di 72.748 società (53.145 operanti nel settore della ristorazione e 19.063 operanti nel settore ricettivo) alle quali è imputabile un volume complessivo di ricavi pari a 37,8 miliardi di euro nel 2019.

Le stime qui presentate sono relative ai soli bilanci delle Srl del settore Ristorante e alberghi e non sono, pertanto, riferibili all’intero settore che, sulla base di dati Istat 2017 è costituito da circa 328 mila imprese, tra cui circa 160 mila ditte individuali e 90 mila società di persone oltre a quasi 3 mila cooperative.

Le quantificazioni sono state condotte sulla base di alcune ipotesi relative all’impatto della crisi provocata dall’emergenza Coronavirus separatamente per le Srl del comparto “Alloggio” e per quelle del comparto “Ristorazione“. In particolare, per il primo si è tenuto conto della forte stagionalità dell’attività produttiva, adoperando i dati Istat sui flussi turistici 2019 stagionalizzati per trimestre.

Per ottenere le stime finali sui bilanci annuali, sono state utilizzate due differenti misure di impatto mensili per i comparti di cui sopra, costruite tenendo conto del blocco delle attività nei mesi di marzo e aprile e della graduale ripresa dell’attività nei mesi successivi.

Le ipotesi impiegate hanno previsto cali di attività sin dal mese di gennaio 2020. Si è tenuto conto, in particolare per il settore della ristorazione, di attività in continuità anche nei mesi di lockdown (per esempio per cibi da asporto o per particolari servizi di catering e mense) e, in ogni caso, di una non completa ripresa dell’attività produttiva fino a dicembre 2020.

Una crisi improvvisa per un settore in crescita. Dall’Osservatorio infatti emerge come nel 2018 in Italia, gli addetti e i ricavi aumentavano rispettivamente del +5,9% e del +5,7% rispetto all’anno precedente seguendo una tendenza positiva dell’ultimo periodo.

Tra i singoli comparti produttivi spiccava la performance di ristoranti e attività di ristorazione mobile mentre l’andamento per macro aree territoriali registrava la più alta crescita di fatturato nel Sud (+6,4%) e nel Nord Ovest per quanto riguarda il valore aggiunto(+7,9%).

A livello regionale sul podio si posizionava la Basilicata con la crescita più elevata del fatturato del settore Ristoranti e Alberghi nel 2018 (+9,4%), seguita dalla Sicilia (+7,1%), dall’Emilia Romagna (7%) e dalla Campania (+7%).

Le regioni che invece mostravano i cali più significativi dei tassi di crescita del fatturato nel 2018 rispetto al 2017 l’Abruzzo (-5,7%), il Molise (-3,7%), la Lombardia (-3,2%) e la Sardegna (-3,2%), pur rimanendo comunque in territorio positivo. Tra tutte, si segnala il Molise, unica regione a presentare una decrescita del fatturato nel 2018 rispetto al 2017 (- 0,4%).

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