Il risultato è stato annunciato ieri, nella giornata di chiusura della Prowein Trade Fair 2019 di Düsseldorf.
Il premio ritirato dalla contessa Ottavia Giorgi di Vistarino per il Metodo Classico Oltrepò Pavese Docg Millesimato 2008 Pas Dosé “Cepage” rientra nella categoria “Other Areas Italy“. Ovvero: “Altre aree d’Italia“.
E’ un po’ come se una rivista di settore italiana creasse una categoria ad hoc per uno Champagne della Montagne de Reims, per premiare nella categoria “Francia” solo quelli della Cote Des Blancs o della Cote des Bar.
Per favore adesso qualcuno, dalle parti di Pavia, alzi la mano dal fondo della sala per ricordare ai tedeschi di Falstaff che l’Oltrepò pavese è una delle aree più vocate in Italia per la produzione di Metodo Classico.
Qualcuno alzi la mano, dalle parti di Pavia, per dire ai tedeschi che la famiglia Vistarino ha a disposizione 200 ettari di Pinot Nero e una modernissima cantina, inaugurata da pochi mesi.
Qualcuno alzi la mano, va bene anche da Garlasco (ex targa “PV”, per l’appunto) per dire ai tedeschi che è un insulto all’Italia inserire uno spumante dell’Oltrepò pavese nella categoria “Other Areas Italy”.
Qualcuno, da Torrazza Coste o giù di lì, inviti i tedeschi a farsi un giro in Oltrepò. Per scoprire, se non altro, quanto ben di vino c’è da quelle parti, non solo con le bollicine. A meno che l’eterno ruolo di “serbatoio” non faccia stare un po’ zitti tutti. Allora sarebbe il caso di berci su, anche in questa “Other Area of Italy”. Cin, cin.
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Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.