Una rivoluzione lanciata nella filiera vitivinicola dal Consorzio Tutela Vini Montefalco che diventa modello di sostenibilità per l’intero comparto agricolo della Regione Umbria.
Secondo i calcoli dell’ente consortile, l’Umbria potrebbe così toccare quota 60 milioni di euro di farmaci non somministrati in agricoltura.
Nato nel 2015 come progetto pilota per la coltivazione dei vigneti del Montefalco Sagrantino Docg, Grape Assistance diventa oggi Smart Meteo ed estende il suo raggio d’azione.
Oltre ai vigneti umbri saranno interessati anche gli altri tipi di coltivazione, mantenendo immutato l’obiettivo: un assistente tecnologico “in campo”, a servizio di tutti i produttori, che permette di ottenere bollettini meteo e previsioni a lungo termine, informazioni sullo stato di salute reale delle piante utili a superare il sistema dei trattamenti a calendario.
“Un valido aiuto – spiega Amilcare Pambuffetti, Presidente del Consorzio Tutela Vini Montefalco – che ha consentito di effettuare interventi mirati solo in caso di presenza di agenti patogeni, riducendo in maniera significativa l’utilizzo dei fitofarmaci. Oggi portiamo sui mercati, a partire da ProWein, prodotti più sostenibili e in linea con le esigenze dei consumatori”.
L’obiettivo, con Smart Meteo, è di raggiungere “una riduzione del 75% su tutto il territorio umbro, massimizzando i vantaggi del protocollo. “Una rivoluzione ecosostenibile ed economica sorprendente – evidenzia Pambuffetti – che siamo fieri di aver innescato”.
RISPARMIO GREEN: LE CIFRE
Il risparmio economico medio che il modello di Montefalco ha raggiunto, nei primi tre anni di applicazione in vigna, è di circa 175 euro l’ettaro. Con l’applicazione del protocollo all’interno di tutte le aziende del Sagrantino, 60 circa per poco più di mille ettari, si abbattono tonnellate di prodotti chimici, corrispondenti a circa 88 mila euro, con un risparmio complessivo stimato in circa 105 mila euro annui.
In Umbria i terreni coltivati coprono ben 340 mila ettari. Smart Meteo auspica, pertanto, a realizzare un’ambiziosa rivoluzione di innovazione agricola, che consentirà un maggior rispetto del territorio e una produzione più sostenibile e qualitativamente superiore.
“Le denominazioni di origine Montefalco – evidenzia il Consorzio di Tutela – si arricchiscono, dunque, di vini sempre più attenti all’ambiente, molti dei quali faranno il loro ingresso sul mercato estero in occasione del ProWein 2018”.
Un banco di prova importante: l’export pesa circa il 70% sul fatturato complessivo dei vini di Montefalco, contro una propensione all’export del 52% del comparto del vino italiano.
Nel 2017, le aziende umbre hanno esportato fuori dai confini nazionali quasi il 10% in più rispetto all’anno precedente, soprattutto verso la Germania mercato di riferimento per rossi e bianchi fermi prodotti in maniera sostenibile.
Il 12% dei tedeschi, infatti, dichiara di aver consumato vino green, soprattutto italiano e l’84% si dichiara interessato a continuare acquistarlo in futuro (dato Survey Wine Monitor Nomisma 2017 per ICE-Agenzia).
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.