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Birre Preziose Premio Roma 2020: buona la prima per il concorso dedicato alle produzioni regionali

Si è concluso “Birre Preziose Premio Roma 2020“, prima edizione del concorso promosso da Unioncamere Lazio e dedicato alle migliori birre della regione, con lo scopo di stimolare la crescita del settore.

Ben 76 le birre (non pastorizzate e/o microfiltrate, così come richiesto da regolamento) in gara nelle diverse categorie previste dal concorso, a rappresentare 29 tra birrifici e beerfirm provenienti dalle cinque provincie laziali, e giudicate da un panel tecnico di degustazione.

Alla sua prima edizione – spiega Lorenzo Tagliavanti, Presidente di Unioncamere Lazio – il concorso ha già riscosso un’alta partecipazione: 29 imprese (quasi un terzo del totale regionale) con 76 birre. Un numero incoraggiante a conferma della validità della nostra iniziativa, impreziosita anche dal fatto che il 3 dicembre scorso il Consiglio regionale del Lazio ha approvato la ‘Legge Regionale sulla Birra Artigianale‘ con la finalità di tutelare, promuovere e valorizzare il settore nella nostra regione”.

“Ci auguriamo, poi, di incoraggiare le imprese a intraprendere un percorso di costante miglioramento, stimolando l’estro dei mastri birrai al fine di ottenere delle birre in grado di competere nei mercati nazionali ed esteri. È per noi importante che iniziative di questo genere – conclude Tagliavanti – possano rappresentare un incentivo per l’imprenditoria giovanile e per lo sviluppo delle startup in ambito agroalimentare”.

Ad aggiudicarsi la prima posizione per la tipologia “Birre a bassa fermentazione” è stata la Hotbock, prodotta dal birrificio Oxiana di Pomezia (RM). Per le “Birre ad alta fermentazione” primo posto per la Tropical Bomb firmata da Rebel’s, di Roma. Doppietta per Birra del Borgo (da Borgorose, Rieti), al top tra le “Birre aromatizzate“, con la sua Round Overnight Lamponi e, tra le “Birre con ingredienti da filiera corta” con Duchessa che si è aggiudicata anche il premio come “Migliore birra di interesse per i mercati nazionali ed esteri“.

Tra le “Birre innovative” (per utilizzo di cereali minori, a ridotto contenuto alcolico, dealcolate, etc.) successo per la Borders Kill di Deep Beer, di Sora (Frosinone). Altri riconoscimenti sono stati: “Migliore birra prodotta da giovane imprenditore” e “Migliore birra prodotta da nuova impresa“, andati entrambi alla Pilsner Gluten Free del Birrificio Gladiatore (Roma), “Migliore birra prodotta da impresa femminile“, assegnato alla Janula del Birrificio Agricolo Artigianale Sancti Benedicti, di Cassino (Frosinone).

Premio della critica“, assegnato da una giuria composta da 17 tra giornalisti e blogger specializzati nel settore alimentare ed enogastronomico, per Tropical Bomb del birrificio Rebel’s di Roma.

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Invern Ale, Birra del Borgo

Dicembre è il mese principe per le “Winter Beer”, le birre invernali o “Birre di Natale”. Prodotti stagionali che hanno lunga tradizione nel mondo brassicolo nord europeo ma che negli ultimi anni hanno trovano interessanti riscontri anche da parte di birrifici italiani. È il caso della “Invern Ale”, simpatico gioco di parole che identifica la birra di Natale di Birra del Borgo.

LA DEGUSTAZIONE
8,5% per questa birra dal colore rubino scuro, luminoso nei riflessi, sormontata da un piacevole cappello di schiuma bianca, fine e compatta.

Al naso evidenzia subito una speziatura leggera che rapidamente lascia il posto a note di scorza d’arancia ed uvetta. Seguono sentori di frutta matura e miele che addolciscono la nota di frutta secca.

In bocca è calda e piacevolmente avvolgente. L’iniziale morbidezza del malto, molto presente, lascia spazio a sentori di frutti rossi freschi (ribes) ed uvetta. Il sorso si chiude su note leggermente amaricanti di tostatura e fava di cacao che sostengono la non lunghissima ma piacevole persistenza.

Una birra molto versatile che possiamo semplicemente degustare in compagnia di amici, che possiamo abbinare a piatti di carne rossa non troppo saporiti e speziati o, perché no, che possiamo provare ad accostare al tipico dolce delle feste: il Panettone. La leggera dolcezza maltato-fruttata della birra sosterrà l’abbinamento.

BIRRA DEL BORGO
Birra del Borgo nasce nel 2005 per mano del giovane Mastro Birraio Leonardo di Vincenzo. A Leonardo l’idea frullava già in testa dal 1999 ma è solo dopo studi, esperimenti ed esperienze che ha potuto dare inizio all’attività fondando il birrificio a Borgorose (RI), comune che da accesso alla Riserva Naturale dei Monti della Duchessa. E proprio “Duchessa” si chiama la birra che ha reso famoso il birrificio, fatta col farro coltivato sui Monti della Duchessa e con lieviti autoctoni.

Grande la crescita negli anni, senza mai perdere la voglia di ricercare e sperimentare che ha portato Birra del Borgo a creare nel 2009 “L’Equilibrista”, birra dallo stile tutto italiano. Stile riconosciuto nel 2015 dal BJCP (Beer Judge Certification Program) come IGA: Italian Grape Ale.

La crescita, per qualità e volume, non è però passata inosservata e così nella primavera del 2016 Birra del Borgo fu il primo marchio artigianale italiano ad essere ceduto ad una multinazionale.

Abbiamo già avuto modo di citare l’acquisizione di Birra del Borgo da parte di AB Inbev (la più grande multinazionale della birra con oltre 50 miliardi di fatturato e più di 400 marchi proprietari) e di parlare di come i grandi brand internazionali si stiano interessando al fenomeno “birra artigianale” in Italia.

Al momento dell’acquisizione AB Inbev rassicurò il mercato sostenendo l’autonomia produttiva di Birra del Borgo. Ciò che possiamo dire oggi, calice alla mano, è che Invern Ale è una birra ben fatta, pulita e che presenta tutte le caratteristiche che il consumatore si aspetta da un prodotto artigianale.

Forse un poco meno intensa e persistente di alcune sue “competitor”, ma in questo più beverina. Caratteristica che da sempre contraddistingue molte delle produzioni di Birra del Borgo.

Prezzo: 5.90 euro (75cl)
Acquistata presso: Tigros

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