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Insegnare il vino negli istituti turistici ed alberghieri italiani

Insegnare il vino negli istituti turistici ed alberghieri italiani

Introdurre il vino fra le materie di studio degli Istituti Turistici e Alberghieri di tutta Italia. È la proposta che parte dall’Associazione nazionale Le Donne del Vino, lanciata a Firenze in occasione degli eventi organizzati in preparazione al G20-Agricoltura.

«Nella logica dei grandi progetti europei come il Farm to Fork e la Next generation, crediamo nel vino come acceleratore di cambiamento sostenibile e accorciatore della distanza fra città e campagna», dice la presidente Donatella Cinelli Colombini.

IL PROGETTO

Le Donne del Vino si faranno carico della sperimentazione di questi insegnamenti in tre regioni pilota: Emilia Romagna, Piemonte e Sicilia. Uno o due istituti per ogni regione, già in questo anno scolastico. La sperimentazione si allargherà in tutta Italia nell’annualità 2022/2023.

Poi, tutti auspicano che la necessità della formazione sul vino diventi largamente diffusa e centinaia di Istituti Alberghieri e Turistici introducano tale insegnamento. Il Progetto D-Vino è coordinato da tre associate: Roberta Urso (Sicilia), Antonietta Mazzeo (Emilia Romagna) e Roberta Lanero (Piemonte).

«Facciamo un appello alle associazioni di sommelier, assaggiatori, diplomati Wset, dottori in scienze gastronomiche perché preparino i docenti necessari a insegnare a centinaia di classi in ogni regione italiana», aggiunge Cinelli Colombini.

Dopo i due anni della fase sperimentale le 950 Donne del Vino intendono rimanere nel progetto formativo solo come destinatarie delle visite didattiche. Produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier, comunicatrici, esperte di marketing in grado di proporre agli studenti un’esperienza diretta di tutta la filiera produttiva del vino.

Nel sogno di tutti c’è una nuova generazione di manager che continui la sua formazione anche dopo il ciclo scolastico facendo della conoscenza del vino e dell’agroalimentare un punto di forza del proprio profilo professionale.

PERCHÉ INSEGNARE IL VINO NEGLI ISTITUTI TURISTICI E ALBERGHIERI

Attualmente alcuni presidi di Scuole Alberghiere hanno già attivato i corsi sul vino mentre nessun Istituto Turistico ha insegnamenti di questo tipo. I futuri responsabili delle sale dei ristoranti ed i futuri manager di uffici turistici o alberghi hanno bisogno delle nozioni base sul vino e sui territori.

Il vino costituisce circa un terzo dei ricavi dei ristoranti. Sul fronte turistico l’enogastronomia è la prima attrattiva dei viaggiatori stranieri diretti in Italia. Un visitatore su quattro è mosso principalmente da quella. Il 62% dei cataloghi dei tour operator contiene un’offerta enogastronomica.

Ci sono circa 10.000 cantine attrezzate per la wine hospitality in costante ricerca di personale e circa altre 20.000 imprese del vino aperte al pubblico. In un’Italia dove l’agroalimentare è sempre più importante per il turismo non è possibile continuare a insegnare solo arte e geografia turistica (66 ore per 3 anni).

I VANTAGGI DELLA FORMAZIONE SUL VINO

Una formazione più aderente ai bisogni dei comparti produttivi avvantaggia tutti e principalmente gli studenti, aprendogli maggiori prospettive lavorative.

In generale innalza il livello dell’offerta turistica e funziona come un acceleratore per i territori del vino. Occorre personale formato nell’intera filiera che produce, commercializza e somministra il nettare di Bacco. Persone che siano in grado di accrescere la conoscenza e l’apprezzamento di vino di qualità, soprattutto fra i visitatori stranieri e relativamente alle denominazioni meno conosciute.

In ultimo ma non meno importante la formazione a cui le Donne del Vino intendono dare l’avvio, ha lo scopo di favorire il consumo responsabile fra i giovani. Intende creare degli ambasciatori della cultura enologica in grado di influenzare i coetanei in una logica di peer education. Anche se l’assaggio del vino sarà riservato solo ai maggiorenni, una parte importante della formazione sarà finalizzata al contrasto dell’abuso e del binge drinking.

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Alleanza Alto Adige – Toscana per il Metodo classico Brut Rosé di Donatella Cinelli Colombini

C’è la mano di Josef Reiterer, patron della celeberrima cantina Arunda, nel Metodo classico Brut Rosé di Donatella Cinelli Colombini. Un’alleanza Alto Adige – Toscana per il primo spumante prodotto dalla cantina di Trequanda, che ha fatto il suo esordio assoluto al matrimonio della figlia Violante Cinelli Colombini con Enrico Pelagatti, a luglio 2021.

Si tratta di un Metodo classico base Sangiovese (vendemmia 2018, 24 mesi sui lieviti, sboccatura 2021) prodotto nei vigneti certificati biologici di Fattoria del Colle. Una “bollicina” in tiratura limitata (1.433 bottiglie) pensata per l’abbinamento al tartufo bianco delle Crete Senesi. L’etichetta fa il suo esordio sul mercato a tre anni dall’avvio del progetto.

IL PACKAGING D’AUTORE

Con la consulenza di Josef Reiterer, produttore di alcuni tra i migliori Champenoise italiani nella sua cantina di Meltina (BZ), a 1.200 metri sul livello del mare, Donatella Cinelli Colombini ha preparato una vigna di Sangiovese da dedicare alla spumantizzazione. «Quando Josef Reiterer mi disse di produrre più uva per me fu uno shock», racconta la produttrice toscana. Per il Brut Rosé Metodo Classico di Donatella Cinelli Colombini è stata inoltre costruita una sala buia e fredda (12°C) nella cantina della Fattoria del Colle.

Le bottiglie sono state poste nelle tradizionali pupitre, per il remuage manuale. Anche il packaging ha un tocco d’autore. L’etichetta è firmata da Alessandro Grazi, pittore senese di fama internazionale. Non mancano ulteriori dettagli: dalla tela di Pienza nella texture dell’etichetta, alla coiffe ecologica. Fino alla capsula con la tradizionale colomba, simbolo di Donatella Cinelli Colombini, e la scatola serigrafata.

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La voce delle Donne del Vino alla Camera: da parità di genere e maternità al turismo

Temi specificatamente “femminili” come maternità e parità di genere, ma anche argomenti generici quali Enoturismo, Trasporti nelle aree rurali e digitalizzazione: la XIII Commissione – Agricoltura della Camera dei Deputati ha ascoltato lunedì 1 febbraio l’Associazione Nazionale Le Donne del Vino.

Un incontro nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Doc. XXVII, n. 18), con la presidente Donatella Cinelli Colombini (nella foto, sopra) e la vice Paola Longo indicate dall’onorevole Susanna Cenni (nella foto, sotto) quali portavoce delle 900 produttrici, enotecarie, ristoratrici, giornaliste ed esperte precedentemente interpellate dall’Associazione attraverso un sondaggio online.

I punti segnalati come più critici sono quattro, a cui si aggiunge un forte appello alle politiche di genere e al settore turistico che ha nell’enogastronomia uno dei punti di forza.

«L’appello – spiega Donatella Cinelli Colombini – è affinché l’agricoltura non venga presa in esame solo per l’impatto ambientale, ma anche in termini economici e occupazionali all’interno di una filiera produttiva e commerciale che arriva sulla tavola dei consumatori e coinvolge quindi anche altri comparti, nella logica Farm to Fork e di salvaguardia della salute dei consumatori».

In Italia, le donne dirigono circa un terzo delle imprese agricole: una cifra pari al 21% della Sau (Superficie agricola utilizzabile), capace tuttavia di generare il 28% del Pil agricolo.

«Sono un’enorme risorsa per l’agricoltura italiana – continua Cinelli Colombini – perché spesso sono più scolarizzate e più aperte all’innovazione e all’internazionalizzazione dei colleghi uomini. Per questo la richiesta che arriva dalla consultazione delle 900 Donne del Vino italiane ha puntato soprattutto su 4 argomenti, oltre il riequilibrio fra i generi, il sostegno al credito e all’export».

DIGITALIZZAZIONE DELLE AREE RURALI
La mancanza di una buona connettività e di banda larga nelle campagne – fino alle imprese e alle case -, la scarsità di strumentazione elettronica, sono considerati il maggiore ostacolo allo sviluppo economico e turistico delle zone rurali. La mancanza di copertura del segnale rende invisibili le imprese ai fini turistici e commerciali, rallenta il lavoro e l’accesso alle informazioni, impedisce il ricambio generazionale e l’introduzione dell’economia verde.

AGRICOLTURA DI PRECISIONE
Green deal – farm to fork – next generation: il processo di qualificazione dell’agricoltura e di produzioni eco sostenibili passa attraverso un processo di formazione e di digitalizzazione che richiede infrastrutture e connettività. Attuarla innesca un processo virtuoso sotto il profilo ambientale, economico e sociale con maggiori prospettive per i giovani.

TRASPORTI E VIABILITÀ
La carenza di collegamenti favorisce la marginalizzazione culturale ed economica delle popolazioni rurali e danneggia particolarmente i giovani in età scolare, le donne e gli anziani. Potenziare trasporti e viabilità nelle zone rurali significa anche favorire il turismo e renderlo più capillare.

SERVIZI PER LA MATERNITÀ
La carenza di asili nido e di scuole materne nelle zone agricole e nei piccoli centri oltre al loro costo eccessivo in rapporto ai redditi della popolazione rurale, sono di grave impedimento alle possibilità di lavoro e carriera delle donne

PARITÀ DI GENERE NELLA FILIERA DEL VINO
Cantine, ristoranti, rivendite, agenzie di consulenza: agevolazioni fiscali e di punteggio nelle graduatorie per le imprese dove si rispettano la parità di salario di progressione di carriera fra i generi ed è offerta la flessibilità nell’orario di lavoro.

TURISMO ENOGASTRONOMICO E FILIERA AGROALIMENTARE DI ECCELLENZA
Le Donne del vino chiedono di realizzare un portale nazionale di promo-commercializzazione turistica collegata alla digitalizzazione delle destinazioni, centri espositivi, didattici e di coordinamento turistico in ogni denominazione Docg o un grande distretto produttivo alimentare, un programma nazionale di formazione per gli addetti e un osservatorio in grado di monitorare e indirizzare l’intera offerta italiana.

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Coronavirus, il lockdown del turismo del vino mette in ginocchio la Doc Orcia

“Oggi avere un solo mercato largamente prevalente, quello locale, e una sola tipologia di cliente, il turista, si rivela come un fattore di fragilità per le aziende della Doc Orcia che potrebbero subire maggiori contraccolpi commerciali rispetto alle altre denominazioni toscane”.

Così il presidente del Consorzio di tutela, Donatella Cinelli Colombini, nel sottolineare che “gli effetti della crisi nelle vendite del vino, vanno sommati ai mancati introiti per l’affitto di appartamenti e per la ristorazione agrituristica che probabilmente resterà vuota“.

Nell’area di produzione della Doc Orcia ogni anno si registrano quasi un milione e mezzo di presenze turistiche. Sono invece circa un milione gli escursionisti attratti dalle bellezze naturali, artistiche e termali. Motivo per il quale il 65% delle cantine dell’Orcia pratica attività di agriturismo o ristorazione, con la vendita diretta dei vini.

Una situazione privilegiata per una giovane Doc, che al cospetto di Coronavirus diventa il tallone d’Achille.

“Un elemento – sottolinea Cinelli Colombini – che rischia di trasformarsi da opportunità a grosso rischio, perché esiste il fondato timore che i turisti non arrivino”.

Sono una sessantina le aziende produttrici di Orcia Doc, in grado di produrre poco meno di 300 mila bottiglie di vino all’anno, su una superficie di 153 ettari di vigneto. Si tratta dunque di imprese piccole o molto piccole, in gran parte a carattere familiare.

Dodici i comuni nell’area collinare fra le denominazioni del Brunello e del Vino Nobile, in una zona di grande vocazione nella produzione di vini rossi da invecchiamento compresa tra Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Pienza, Radicofani, San Quirico d’Orcia, Trequanda, parte dei territori di Abbadia San Salvatore, Chianciano Terme, Montalcino, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Torrita di Siena.

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“Future”, il progetto di formazione per le giovani Donne del Vino (anche all’estero)

MILANO – È stato presentato alla stampa nella sede di Milano dell’Associazione Nazionale Donne del Vino il progetto “Future“, che intende offrire un ventaglio di opportunità formative nel mondo del vino alle giovani under 30. A spiegare i dettagli del progetto, la presidente presidente Donatella Cinelli Colombini (nella foto).

“Future” si sviluppa come un archivio telematico sul sito dell’associazione, dove è possibile trovare proposte in cantine, enoteche, ristoranti, agenzie di stampa o pubbliche relazioni e studi di consulenza enologica, tutte attività guidate da associate.

L’idea di Future – spiega Donatella Cinelli Colombini – è di riunire in un solo database le attività esistenti, in modo che servano da stimolo per le Donne del Vino, convincendole a dare un contributo alla crescita professionale delle nuove generazioni. Oltre alle offerte estere, sono già online numerose opportunità formative: lezioni, stage, corsi, visite didattiche, borse di studio distribuite in ogni parte d’Italia”.

Proposto da Alessandra Boscaini, delegata del Veneto dell’Associazione ed export manager di Masi Agricola, il progetto ha preso forma e consistenza nel corso del 2019, con l’intento di coinvolgere Le Donne del Vino “in un’opera di testimonianza e didattica che tocca tutti i comparti della filiera enologica, dalla vigna al consumo in tavola, alla comunicazione”.

Future – commenta Boscaini – ha l’obiettivo di proporre alle giovani donne il lavoro nel settore enologico come qualcosa d’interdisciplinare, qualificato e capace di recepire l’innovazione. Intende, inoltre, contribuire a ridurre gli attuali divari salariali e di opportunità di carriera fra i generi”.

Si tratta infatti di opportunità didattiche capaci di dare alle giovani donne stimoli e una maggiore consapevolezza delle competenze interdisciplinari richieste attualmente dal comparto del vino: dall’inglese al marketing, dalla comunicazione digitale alla tecnica di incoming enoturistico, dall’enologia all’hospitality.

Nel corso dell’anno verrà arricchito con le offerte delle Donne del Vino estere incontrate durante il primo meeting mondiale che si è tenuto in novembre al Simei 2019, coordinato da Tiziana Mori, con l’obiettivo di creare un virtuoso network internazionale di scambi e confronto di esperienze.

PRIME PROPOSTE ESTERE GIÀ ONLINE

La prima proposta è già online e arriva da una massima esperta di marketing e mercati orientali, Erika Ribaldi. Offre un anno di tutoring a tre giovani donne che vogliano imparare il commercio del vino in Asia.

“Dopo 20 anni di esperienza diretta nel settore commerciale estero di cui 14 in Asia – spiega Erika Ribaldi – desidero condividere il mio percorso con altre colleghe che iniziano il loro, accompagnandole e facilitandole in una parte del mondo che potrebbe apparire più problematica e lontana”.

“L’Asia, come tutti gli altri continenti, è caratterizzate da sfumature che possono rappresentare rischi, ma anche vantaggi, se saputi apprezzare. Il rapporto personale ha un’importanza rilevante e va saputo valorizzare. Il mio intento è quello di aprire una conversazione con tre giovani colleghe, che possano saper integrare l’aspetto umano, con quello professionale”.

Il programma di tutoring è gratuito e si svolgerà nell’arco di un anno. Intanto, altre offerte si concretizzeranno, durante il 2020, in aziende della Nuova Zelanda e del Cile che offriranno periodi di stage all’interno di cantine vinicole gestite da donne.

Tra le offerte formative del 2020 per le Donne del vino, anche i corsi di Wset Wine & Spirit Education Trust, riconoscimento internazionale di educazione al vino: il primo corso è organizzato in Piemonte, a Gavi, dal 21 al 23 febbraio.

Il corso si svolgerà in altre regioni italiane dal nord al sud e sarà a cura di Alessandra Fedi Wine Educator e Chiara Giorleo, critica di vino, giornalista, degustatrice ufficiale Ais e associata della Donne del Vino.

IN ITALIA

Sono già oltre 30, invece, le proposte delle Donne del Vino per le under 30 pubblicate sul sito internet. Si va dalla visita alla Fattoria didattica della vignaiola Bruna Ferro a San Marzano Oliveto, in Piemonte, alla masterclass sul turismo del vino proposta dalla presidente Cinelli Colombini nella sua Fattoria del Colle in Val d’Orcia, in Toscana.

Alessandra Boscaini (Masi, Venetonella foto) propone un’expertise nella tecnica dell’appassimento delle uve, mentre Filomena Saponari (VignaFlora, Puglia) offre una lezione sulla potatura secca. Con le Donne del Vino, si impara anche “come realizzare una piccola azienda agricola” – proposta da Antonella Corda, Sardegna – e a conoscere i vini della Calabria (Maria Rosaria Romano, sommelier, Calabria).

Chiara Lungarotti propone inoltre stage formativi di 3 mesi in Umbria. Altre imprenditrici, come Daniela Mastroberardino (Terredora, Campania), Elena Zeni (Zeni 1870, Veneto), Cristina Ascheri (Cantine Ascheri, Piemonte), Vincenza Librandi (Librandi, Calabria) e José Rallo (Donnafugata, Sicilia), propongono delle giornate didattiche in azienda.

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Assembra Agivi (Uiv): la nuova Presidente è Violante Gardini

PRIOCCA (CN) –  “Voglio ringraziare il consiglio e il presidente uscente per l’ottimo lavoro svolto e dare il benvenuto alla nuova compagine che sono certo saprà portare avanti con continuità e innovazione le attività dell’Associazione. AGIVI rappresenta il futuro di Unione Italiana Vini, la forza giovane dalla quale usciranno i dirigenti UIV di domani. Per questo continueremo a stare al loro fianco con un coinvolgimento sempre maggiore ai nostri tavoli di lavoro, all’interno del nostro CDA e supportando le attività formative che organizzano. Auguro a tutti un buon lavoro”.

Con queste parole Paolo Castelletti, Segretario Generale di Unione Italiana Vini, ha introdotto i lavori dell’Assemblea generale di AGIVI che si è tenuta venerdì 29 novembre presso il Gruppo MGM Mondodelvino spa di Priocca (CN), in Piemonte e ha portato alla nomina del nuovo Consiglio di amministrazione e della sua nuova presidente, la toscana Violante Gardini, responsabile commerciale delle cantine della madre Donatella Cinelli Colombini, a sua volta presidente delle Donne del Vino.

Al suo fianco due nuovi vicepresidenti, Enrico Gobino di MGM Mondodelvino spa e Marzia Varvaglione Vigna e Vini, che con lei porteranno avanti i lavori di AGIVI, iniziati già in occasione dell’Assemblea con l’approvazione del proprio statuto che prevede l’apertura dell’associazione, oltre ai produttori e ai manager, anche a nuove figure professionali come sommelier e giornalisti in qualità di soci affiliati.

“Voglio ringraziare tutti coloro che in questi anni hanno sostenuto AGIVI e hanno contribuito a farla crescere e l’intero consiglio con il quale ho avuto l’onore e il piacere di lavorare – ha commentato Federico Terenzi, presidente uscente di AGIVI – L’Associazione oggi è sempre più forte e rappresentativa, grazie al rafforzamento del rapporto con Unione Italiana Vini, nostra associazione senior, e grazie ai tantissimi eventi che ci hanno visto protagonisti e organizzatori, dagli incontri con la grande critica enologica italiana a quelli formativi, culminati nel Wine Generation Forum che ha visto raccolti oltre 100 giovani imprenditori del settore.”

“Il grande lavoro di ricambio generazionale – conclude Terenzi – con l’ingresso di tanti nuovi giovani soci, 45 solo negli ultimi tre anni, ha dato vita”ad un consiglio che sono certo saprà portare avanti il lavoro fatto fino ad oggi e rendere AGIVI un punto di riferimento ancora più centrale per il settore”.

“Credo moltissimo nel fare squadra – ha esordito Violante Gardini dopo l’elezione avvenuta all’unanimità – e intendo applicare in AGIVI lo stesso metodo di lavoro in gruppo che nelle esperienze precedenti mi ha permesso di aumentare i soci e organizzare iniziative importanti”.

La carica più alta di AGIVI arriva infatti dopo una serie di altre importanti nomine nel mondo dell’associazionismo, quali: la presidenza nel 2008 – 2009 dei Leo Toscana, la presidenza nel 2013 del Movimento Turismo del Vino Toscana e la vicepresidenza di AGIVI dal 2016 ad oggi.

Trentacinquenne toscana, Violante Gardini ha conseguito la laurea in Economia Aziendale all’Università di Firenze e subito dopo è volata a Parigi dove ha frequentato un Master OIV che l’ha portata a visitare tutte le regioni viticole e i principali mercati enologici del mondo. Sulla base di questa formazione, oggi la Gardini è assolutamente intenzionata a continuare “i viaggi di AGIVI nelle regioni del vino estere, che ci servono come stimolo e confronto – ha fatto sapere illustrando il suo programma -. così come i corsi, il primo dei quali a febbraio. Punteremo molto anche sulla comunicazione con l’utilizzo del nuovo sito dell’Associazione e il suo collegamento con un network molto più ampio. La voce dei Millennials del vino italiano deve diventare più forte e portare un messaggio di rinnovamento e sostenibilità”.

All’elezione del nuovo consiglio di amministrazione è seguito un talk show che ha visto seduti al tavolo dei relatori nomi importanti del mondo del vino di oggi, quali: Alfeo Martini, presidente del Gruppo Mondodelvino Spa, Marco Martini a capo del Consiglio di gestione di MGM e Giuseppe Bernocco, fondatore del gruppo TCN, ai quali è stato consegnato il Riconoscimento di Socio Onorario Agivi. Il pomeriggio di lavoro si è concluso con la visita guidata alla Wine Experience – MGM Mondodelvino e l’appuntamento all’indomani per la visita di piccole e grandi aziende vinicole della zona.

IL NUOVO CONSIGLIO DIRETTIVO IN CARICA FINO AL 2021

Presidente:
Gardini Violante (Az. Agr. Donatella Cinelli Colombini)

Vice Presidenti:
Gobino Enrico (MGM Mondodelvino spa)
Varvaglione Marzia (Varvaglione Vigna e Vini srl)

Consiglio di Amministrazione:
Franco Silvia (Nino Franco)
Goretti Giulia (Agr Goretti Prod Vini Srl)
Guidi Nicola (Cantine Guidi 1929)
Magnabosco Matteo (Agenzia Vini Eurovini Sas di Magnabosco Matteo)
Rocca Ernesto Giancarlo (Dezzani SRL)
Rocca Vittoria (Angelo Rocca &figli)
Sorricchio di Valforte Annamaria (Tenute Barone di Valforte)
Tamburini Emanuela (Az. Agricola Tamburini)

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Abbinamento panettone vino: la guida “al femminile” de Le Donne del Vino


MILANO –
Non poteva che nascere qualcosa di “dolce” dal progetto di collaborazione tra Le Donne del Vino e l’Antica Pasticceria Muzzi. Per esempio una guida all’abbinamento perfetto tra panettone e vino.

L’opuscolo, stampato in 20 mila copie e inserito nei dolci da ricorrenza della casa umbra, è stato presentato in mattinata a Milano, nella sala congressi di Eataly Smeraldo.

“Un’operazione – ha spiegato Donatella Cinelli Colombini, presidente dell’associazione nazionale Donne del Vino – che fa bene non solo al panettone ma anche a tutto il mondo del vino italiano, perché invita a prendere sul serio il vino e a gustarlo appieno. Libri come questo sono parte di un’educazione al bere consapevole”.

“Ci confermiamo un’azienda in costante crescita nel segmento premium – ha commentato Andrea Muzzi, Ceo di IdB Group, che detiene il marchio Antica Pasticceria Muzzi – con una visione votata alle aspettative del cliente. La collaborazione con Le Donne del Vino guarda infatti ai gourmand, che intendono gustare le nostre specialità in abbinamento alle etichette della migliore tradizione enologica italiana”.

“Da questa partnership – ha aggiunto Martino Beggio, responsabile Marketing e Comunicazione di IdB Group – impareremo molto sul fronte dell’approccio al prodotto: anche i dolci lievitati da ricorrenza possono essere degustati sulla base di una ragionata analisi sensoriale. Una prassi ormai consolidata nel mondo del vino, che ben si addice all’artigianalità della nostra produzionei”.

A curare gli abbinamenti Cinzia Mattioli, Camilla Giuggi e Antonietta Mazzeo, sommelier Ais e “Donne del Vino”. In tutto una sessantina di abbinamenti panettone e pandoro vino, che vanno dal Fiori d’Arancio Colli Euganei Spumante, ottimo con il pandoro classico, al Gewurztraminer Passito Doc, perfetto con il Panettone albicocche e cioccolato.

E ancora dal Moscato d’Asti abbinato al panettone curcuma e zenzero, all’Erbaluce di Caluso Passito per il panettone glassato alle nocciole Igp. Fino a chicche come i Campi Flegrei Falanghina Passito Doc e l’Aglianico Passito. Presente anche una Altbier, tipologia “scura” ad alta fermentazione perfetta per il panettone alla birra dell’Antica Pasticceria Muzzi.

Una linea, quella dei panettoni “spiritosi”, che occupa la fascia top di gamma di IdB – Industria dolciaria Borsari, leader nel segmento dei lievitati da ricorrenza premium.

L’incremento a doppia cifra del fatturato a cavallo delle campagne Natale 2018 e Pasqua 2019 (+ 11,43%, con un aggregato di 47,2 milioni di euro) è dovuto anche ai panettoni “aromatizzati”, che assieme racchiudono il 7-8% della produzione complessiva.

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Il Premio “Città di Montalcino, per la storia della civiltà contadina” compie 20 anni

Montalcino – Il premio “Città di Montalcino” assegnato ogni anno a personalità che nell’ambito della ricerca storica e nel mondo dello spettacolo contribuiscono a valorizzare la civiltà contadina festeggia la sua ventesima edizione.

Il premio, promosso dal Comune di Montalcino e dal Consorzio del Vino Brunello, va quest’anno al professor Sandro Carocci e alla Leggera Elettric folk band. La cerimonia di consegna si terrà domenica 1 settembre alle 17,30 sotto le Logge di piazza del Popolo a Montalcino.

Per la “sezione storiografia” sarà premiato Carocci, professore ordinario di Storia medievale presso l’Università di Roma 2 “Tor Vergata”. Carocci si occupa di storia economica e sociale dell’Italia tardo-medievale, con particolare riferimento a Roma, al Lazio e al Mezzogiorno d’Italia. Uno dei suoi ultimi titoli è dedicato alle signorie del Mezzogiorno “Signorie di Mezzogiorno. Società rurali, poteri aristocratici e monarchia (XII-XIII secolo)”, Viella 2015.

La giuria del premio Città di Montalcino ha voluto dare un riconoscimento alla sua costante attenzione per il mondo rurale e la condizione contadina, citando una sua monografia su Tivoli e le sue campagne, “Tivoli nel basso medioevo. Società cittadina ed economia agraria”, Ist. Storico per il Medio Evo. Carocci interverrà alla consegna del premio con un contributo dal titolo “Francesco Petrarca e i contadini-soldato“, tema che chiama in causa le corvées militari cui i contadini erano talora sottoposti in contesto di signoria rurale.

Il premio Città di Montalcino 2019 “sezione spettacolo” va alla Leggera Electric Folk Band, una formazione musicale unica nel suo genere in Toscana, che unisce il rock alla poesia della musica popolare.
Il punto di forza della band è la rivalutazione dei vecchi canti popolari che avvicina un pubblico ampio alla memoria conservata nelle canzoni del passato contadino.

Fanno parte della giuria del premio Città di Montalcino studiosi di alto livello della storia agraria – Massimo Montanari, Alfio Cortonesi e Giuliano Pinto – giornalisti, imprenditori, personalità del mondo della cultura e dell’arte come Sandro Ruotolo, Donatella Cinelli Colombini, Elisa Fanti, Lisa Baracchi, Manfredi Rutelli, oltre al sindaco del Comune di Montalcino, Silvio Franceschelli e all’Assessore alla Cultura Christian Bovini.

Il premio “Città di Montalcino per la storia della civiltà contadina” si affianca al Laboratorio di storia agraria promosso dal Centro di studi per la storia delle campagne e del lavoro contadino (CESSCALC) che ha sede proprio nella città valdorciana e che quest’anno si svolgerà da venerdì 30 agosto fino a domenica 1 settembre. Le lezioni sono tenute dai principali studiosi di storia agraria e rurale, italiani e stranieri e sono rivolte a giovani studiosi, laureandi, laureati, dottorandi e dottorati, cultori della materia, docenti, operatori culturali. La partecipazione è libera e gratuita.

“Il laboratorio di storia agraria e il premio Città di Montalcino, per la storia della civiltà contadina sono due appuntamenti irrinunciabili per il nostro territorio – dice il sindaco Silvio Franceschelli – che ogni anno salutiamo con piacere perché ci ricordano il passato e la tradizione che hanno dato a Montalcino i suoi tratti caratteristici e su cui vogliamo continuare a riflettere per costruire il nostro presente e il nostro futuro. Grazie agli studiosi e ai componenti della giuria del premio che ogni anno ci danno modo di valorizzare la ricchezza che deriva dalla storia e dalla cultura contadina”.

“Da 21 anni Montalcino ha l’onore di ospitare un’iniziativa scientifica di alto livello come il Laboratorio di storia agraria – aggiunge l’Assessore alla Cultura, Christian Bovini – e da due decenni ha potuto accogliere tanti ricercatori e personalità dell’arte e dello spettacolo che in diversi modi hanno saputo portare all’attenzione di tutti il mondo rurale e le sue eredità, dal regista Ermanno Olmi al cantante Simone Cristicchi per citarne solo due esempi. Il nostro obiettivo oggi è quello di continuare a raccogliere il patrimonio, di conoscenze e di emozioni legate alla vita delle campagne, che questo doppio appuntamento di inizio settembre ci regala ogni anno”.

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Mtv Toscana: Violante Gardini riconfermata presidente

Terzo mandato alla presidenza del Movimento Turismo del Vino Toscana per Violante Gardini dell’azienda agricola Donatella Cinelli Colombini che per i prossimi tre anni continuerà a guidare la grande associazione dell’enoturismo.

La nomina è arrivata all’unanimità e per acclamazione qgiovedì 4 luglio durante la partecipata assemblea elettiva che si è svolta a Greve in Chianti presso la cantina Terreno d Sofia Niklasson Ruhne.

Un’assemblea che si è svolta in forma aperta, con anche cantine non socie invitate a partecipare, in una tavola simbolicamente rotonda per sottolineare l’importanza dello scambio di idee e di esperienze tra realtà diverse che operano nel settore dell’ospitalità legata al vino.

Violante Gardini, la passione per il mondo del vino
Nata a Montalcino nel 1984, Violante Gardini è laureata in Economia aziendale all’Università di Firenze. Dopo il master OIV – Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino che l’ha portata in giro per le più famose aree vinicole del mondo, da qualche anno è export manager dell’ufficio commerciale dell’azienda di famiglia che porta il nome della madre, Donatella Cinelli Colombini, nelle cantine Casato Prime Donne di Montalcino e Fattoria del Colle di Trequanda (Si).

Nel 2008 – 2009 è stata presidente Toscana dei Leo (giovani Lions) e attualmente è vicepresidente nazionale di Agivi (Giovani Imprenditori Vitivinicoli Italiani). Fa inoltre parte del CdA di ANGA Siena.

“In questi anni abbiamo fatto squadra e oggi posso dire che il risultato si traduce non solo nell’importante aumento di soci, ma soprattutto negli eventi che come Movimento abbiamo portato avanti e continueremo a farlo sempre di più – ha dichiarato il presidente del MTV Toscana, Violante Gardini –  in particolare nei passati tre anni abbiamo lavorato molto nel migliorare la promozione non solo degli eventi, ma anche delle esperienze che le nostre cantine offrono ai tanti visitatori ogni anno, cercando di dare consigli su come farlo, o semplicemente mettendole in rete così da creare un sistema che oggi si può dire vincente”.

Durante le due passate gestioni del Movimento Turismo del Vino Toscana, l’associazione che riunisce le cantine che fanno turismo nella regione è cresciuta in maniera esponenziale. In questi anni sono cresciuti a dismisura anche gli eventi promossi al di fuori dei tradizionali appuntamenti Calici di Stelle e Cantine Aperte, creando un giro di presenze in cantina che ogni anno supera le 100 mila unità.

Il Consiglio di Amministrazione
Vicepresidente del Movimento Turismo del Vino Toscana sarà Emanuela Tamburini dell’Agricola Tamburini al secondo mandato in questo ruolo. Barbara Luison di Marchesi Antinori Spa, zona Montepulciano e Val di Chiana sarà il Segretario e Federico Taddei di Borgo Santinovo il tesoriere.

Il gruppo di lavoro del prossimo triennio, eletto in assemblea, per la metà è composto da nuove figure nel segno da un lato della continuità, dall’altro del rinnovamento della squadra che è composta da figure del mondo del vino in rappresentanza di tutti i territori vitivinicoli toscani.

In particolare si tratta di Nicola Giannetti (Col d’Orcia, zona Montalcino e Val d’Orcia), Alessandra Casini (Bindi Sergardi, zona Chianti Classico), Nicola Guidi (azienda Guidi di Guidi Avio, zona Chianti), Maria Paoletti (Cosimo Maria Masini, zona San Miniato), Letizia Cesani (Az. Agr. Cesani, zona San Gimignano) Anastasia Mancini (Az agr. Buccianera, zona Colli Aretini), Annabella Pascale (Artimino, zona Prato, Lucca e Pistoia), Fabrizio d’Ascenzi (Villa Acquaviva, zona Maremma), Flavio Nuti (Podere la Regola, zona Pisa e Costa degli Etruschi). Faranno inoltre parte del team di MTV Toscana due professionisti del settore, già partner del Movimento: Ulrich Kholmann, titolare dell’agenzia Tuscan Tasting e Simone Nannipieri dell’agenzia di comunicazione WineTrade di Livorno.

I prossimi eventi
Oltre ai tradizionali appuntamenti di Cantine Aperte (in programma anche a settembre per la versione della vendemmia e a dicembre per il Natale) e Calici di Stelle, che negli ultimi anni sono cresciuti grazie alla massiccia partecipazione dei soci, tante le novità già a partire dai prossimi mesi.

A partire da un grande evento che si svolgerà per la prima volta a Matera, capitale europea della Cultura. Con una Masterclass dedicata al Sangiovese in occasione del Cultural – Festival della Cultura Alimentare, le cantine socie MTV Toscana saranno protagoniste di un appuntamento presentato dai sommelier AIS di Matera dal titolo “Sfumature di Sangiovese” che si svolgerà il 21 Luglio presso Il Mulino Alvino.

E’ solo l’inizio di uno scambio con la viticoltura lucana che potrà essere ospite della nuova edizione di “Brindisi in Villa”, la novità presentata nel 2018 per promuovere il “bello” della cultura toscana in abbinamento ai grandi vini.

A settembre, mese della vendemmia, al centro dell’attenzione sarà poi la comunicazione con un progetto dedicato agli influencer di tendenza del settore che saranno in giro per le aziende per raccontare la viticoltura toscana e le esperienze che si possono vivere in cantina attraverso i nuovi mezzi di comunicazione.

L’Associazione Movimento Turismo del Vino Toscana
Ente non profit che raccoglie oltre 100 fra le più prestigiose cantine del territorio, selezionate sulla base di specifici requisiti, primo fra tutti quello della qualità dell’accoglienza enoturistica. Obiettivo dell’associazione è promuovere la cultura del vino attraverso le visite nei luoghi di produzione.

Ai turisti del vino il Movimento vuole, da una parte, far conoscere più da vicino l’attività e i prodotti delle cantine aderenti, dall’altra, offrire un esempio di come si può fare impresa nel rispetto delle tradizioni, della salvaguardia dell’ambiente e dell’agricoltura di qualità.

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Donne del Vino: nascerà in Sicilia la prima Consulta Nazionale

Nascerà in Sicilia la prima consulta italiana di concertazione tra le Donne del Vino e la Regione, “un tavolo di confronto, di ascolto, di progettazione e rinnovamento della viticoltura e dell’agricoltura siciliana”. È l’annuncio fatto dall’Assessore regionale all’Agricoltura Edy Bandiera durante la convention nazionale dell’Associazione ospitata ai piedi dell’Etna, a Castiglione di Sicilia (Catania).

Iniziativa applaudita dalla presidente nazionale Donatella Cinelli Colombini, dalla delegata siciliana Roberta Urso e da numerose Donne del vino arrivate da tutta Italia per vivere tre giorni intensi di eventi, visite, degustazioni.

“Parte dalla Sicilia un’iniziativa importante che apre un dialogo diretto con l’istituzione – dice Cinelli Colombini – crediamo che possa essere un esempio da seguire anche in altre regioni per progettare strategie, rinnovare e fare rete nelle cantine italiane. Nell’agricoltura italiana, secondo gli ultimi dati Censis, le donne a capo di aziende agricole coltivano il 21% del SAU ovvero la superficie agricola utilizzabile ma producono ben il 28% del PIL agricolo.

“Dal 2003 al 2017 – prosegue la Colombini – le donne manager rurali sono cresciute del 2,3%, portando un pensiero differente e orientato all’accoglienza e alla diversificazione. Abbiamo ricevuto un’accoglienza straordinaria, curata nei minimi dettagli dalla delegazione siciliana, dalla delegata Roberta Urso e dal sindaco di Castiglione di Sicilia Antonio Camarda che ringraziamo col cuore”.

Oltre alla convention, le Donne del Vino hanno tenuto a battesimo due nuove realtà: la prima alla tenuta Sciaranuova a Passopisciaro di proprietà della famiglia Planeta, dove Francesca Planeta ha inaugurato l’opera site-specific di Claire Fontaine, dal titolo, Ettore Majorana. Un’iniziativa nell’ambito di Viaggio in Sicilia, che segna l’inizio di un nuovo orientamento del progetto di Planeta Cultura per il territorio dedicato alla creazione di un itinerario di opere d’arte all’aperto nelle proprie tenute vitivinicole.

L’altro debutto a Verzella dove l’azienda Firriato, imprenditori vinicoli trapanesi, ha inaugurato il nuovo Bistrot & Wine Experience di Tenuta Cavanera con un grande pranzo orchestrato da mamma Vinzia Novara Di Gaetano con la figlia Irene Di Gaetano di Monte Iato.

Altra visita all’azienda Cottanera dalla socia Mariangela Cambria, con una bella vista dei vigneti sull’Etna fumante. Mariangela ha offerto l’aperitivo accogliendo le Donne del Vino in un baglio ottocentesco in pietra lavica rispettato nella sua integrità architettonica.

La convention ha avuto una parte convegnistica, moderata dalla giornalista dell’economia e dell’agroalimentare del TG 1 Anna Scafuri, a cui sono intervenuti Santo Giunta, architetto e docente di Architettura Università di Palermo, ed Enrica Arena, ideatrice di Orange Fiber, la prima fibra ricavata dalla cellulosa delle arance per farne un tessuto, insieme ad Adriana Santonocito.

Altri interventi interessanti da parte di Carlos Santos, CEO di Amorim Cork Italia, azienda leader mondiale dei tappi in sughero, che ha raccontato le nuove sfide del design e del packaging, e di Guia Bartolozzi, designer e comunicazione di Vetreria Etrusca, che ha presentato una linea di bottiglie in cui il design ha una grande importanza. Presenti alla giornata anche la Consigliera di Parità della Regione Sicilia Margherita Ferro e un portavoce del Parco di Radicepura, che ospita un festival permanente del giardino.

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Francesco Mazzei è il nuovo presidente di A.Vi.To

FIRENZE – Si è tenuta il 14 giugno l’Assemblea elettiva dell’A.VI.TO, Associazione Vini Toscani Dop e Igp, in cui è stato eletto il nuovo Presidente, Francesco Mazzei, alla guida del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana dallo scorso agosto.

“A meno di un anno dall’inizio della mia avventura alla guida del Consorzio è un onore ricevere oggi quest’importante incarico. Ritengo sia necessario portare avanti la linea intrapresa dall’Associazione e continuare a lavorare in maniera sinergica, per dar voce con autorevolezza a quella pluralità di esperienze che è il vero patrimonio della viticoltura toscana”, ha dichiarato il neoeletto Presidente Mazzei che insiste sulla necessità di “fare sistema”.

E aggiunge: “L’Associazione rappresenta tutta la Toscana vitivinicola, dai Consorzi più grandi a quelli più piccoli, delineando un percorso comune tra organizzazioni che per decenni hanno curato interessi legati alle singole denominazioni e ai singoli territori. Amplieremo il confronto sui temi e sulle problematiche più importanti della nostra vitivinicoltura, proponendo soluzioni condivise e accelerando su progetti per diffondere la conoscenza della viticoltura toscana di qualità e per continuare a competere con successo sui mercati internazionali”.

Dopo il primo triennio di attività, l’Assemblea ha quindi eletto il nuovo Consiglio di Amministrazione che è composto da tutti i Presidenti dei Consorzi partecipanti all’Associazione e ha anche nominato, come Vice-Presidente, Donatella Cinelli Colombini, Presidente del Consorzio del Vino Orcia.

Costituita nel 2016, l’Associazione Vini Toscani DOP e IGP è il primo organismo unitario di rappresentanza della viticoltura toscana di qualità. L’Associazione si propone di collaborare con le Istituzioni – a tutti i loro livelli – le Associazioni di Categoria e le Organizzazioni Professionali per sviluppare programmi di lavoro che puntino al rafforzamento del settore, accrescendone la competitività e migliorandone il posizionamento sui mercati di tutto il mondo.

Al momento hanno aderito ad A.VI.TO. 22 Consorzi di Tutela in rappresentanza di circa 6.000 imprese, per una produzione annua di circa 200 milioni di bottiglie, un giro di affari stimato in oltre un miliardo di euro ed una quota export superiore al 70%.

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Le Donne del Vino a Vinitaly 2019

Per le Donne del Vino Vinitaly 2019 si apre domenica 7 aprile (ore 15 sala Tulipano, Palaexpo) con i vini rivoluzionari delle giovani produttrici. Una degustazione che coinvolge otto vini creati da altrettante vignaiole under 40 degustati da cento tra giornalisti, master sommelier, buyer e palati esperti provenienti da tutto il mondo. L’assaggio è guidato da Ian D’Agata, Senior Editor Vinous, autore di  “Native Wine Grapes of Italy” unico libro scritto da un italiano ad avere vinto il premio Louis Roederer International Wine Awards Book of the Year.

“Si tratta di una degustazione rivoluzionaria – dice Donatella Cinelli Colombini, presidente nazionale delle Donne del Vino – e capace di mostrare lo straordinario contributo di valori, creatività e talento apportato dalla nuova generazione dell’enologia italiana. Vini di professioniste sotto i 40 anni di età, nati in zone molto diverse d’Italia, mostrano le scelte coraggiose di giovani donne che, con la loro vicenda personale e le loro scelte enologiche, stanno puntando veramente in alto. Alcuni di questi vini hanno già raggiunto il successo, altri stanno creando delle autentiche tendenze e in certi casi sono delle sorprendenti rivelazioni”.

Le giovani inaugurano la quattro giorni veronese, dal 7 al 10 aprile, con un programma fitto per l’Associazione nazionale. Quest’anno le delegazioni regionali protagoniste sono Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Lazio e Marche. A loro il compito di sviluppare il tema dell’anno 2019 “Donne vino e design” attraverso conferenze e incontri durante la fiera.

Tema che è anche il file rouge della festa di fine Vinitaly al Palazzo della Gran Guardia mercoledì 10 aprile organizzata in collaborazione con Veronafiere: 200 inviati per i quali la chef Marina Ramasso allestisce un buffet di ricette e cibi tipici delle 4 regioni protagoniste. Protagonisti i prodotti di economia carceraria della Bottega Solidale Social Wood di Alessandria. La squadra di servizio Donne del Vino, coordinate da Cinzia Mattioli, servirà bottiglie di tutta Italia in uno spettacolare banco d’assaggio con oltre cento etichette. Massimilla di Serego Alighieri e Mariangela Bonfanti presentano la serata e la premiazione dei migliori progetti sul tema “Donne vino e design”.  La creatività femminile che rivoluziona il look dell’enologia e l’arricchisce di nuovi significati. Cantine, etichette, packaging, accessori mostrano i tratti di un cambiamento che ha nelle donne consumatrici, produttrici e addette alle vendite, il maggior motore propulsivo.

Nella serata la musica dal vivo invita a ballare per festeggiare la felice conclusione della maggiore fiera del vino italiana.

Vinitaly è anche un momento di incontro per le Donne del Vino che usano lo stand dell’associazione (nel corridoio fra i padiglioni 6 e 7) come punto di congiunzione fra le tante iniziative. Da segnalare la presentazione della mappa delle socie dell’Emilia Romagna e l’assemblea annuale, mercoledì 10 aprile alle 14, ospiti dello stand della Regione Piemonte al Padiglione 10.

DONNE VINO PRODUZIONE E CONSUMI: LE NOVITÀ 2019
Nell’agricoltura italiana, secondo gli ultimi dati Censis, le donne a capo di aziende agricole coltivano il 21% del SAU (Superficie agricola utilizzabile) ma producono il 28% del PIL agricolo. Dal 2003 al 2017 le donne manager rurali sono cresciute del 2,3% (unico comparto economico tradizionale con questa variazione positiva) portando un pensiero differente e orientato all’accoglienza e alla diversificazione. Un rinnovamento che ha contribuito (un “malting pot” insieme alla crescita di stranieri e tecnologia) in modo positivo alla crescita dell’intero settore.

Roberta Garibaldi, nel 2° Rapporto sul turismo enogastronomico in Italia 2019, evidenzia come nel turismo enogastronomico emergono piccole differenze di genere: così nel turismo del vino prevalgono gli uomini (40,3%-38%), stessa situazione negli eventi e festival a tema vino. Fra le attività associate all’enoturismo le donne prediligono la cultura (84%) e gli uomini l’attività fisica (35%). Entrambi vanno volentieri nei distretti enologici con il partner, ma poi il gentil sesso è il più attratto dei due dall’assaggio del vino locale (46%) e dallo shopping per portare un ricordo goloso ad amici e parenti.

Interessante anche il rapporto di Wine Intelligent 2019 sugli acquisti del vino: le donne sono più attente degli uomini al rispetto della natura e all’etica con cui un vino è prodotto (53%). Sono meno influenzate dai critici e più dagli amici ma spendono meno dei maschi. Sempre Wine intelligence 2019, sfata un mito sul rosato: non è un vino da donne, tanto che in Australia, Cina (59%) e soprattutto in Giappone (62%) è consumato prevalentemente dai maschi.

LE GIOVANI VIGNAIOLE
Le giovani vignaiole sono: Maria Vittoria Maculan, 34 anni Maculan (Veneto), Valvolpara – Vespaiolo Breganze Doc 2018; Benigna Sorrentino, 34 anni, Sorrentino Vini (Campania), Benita ’31 – Vesuvio Bianco Doc 2018; Serena Darini, 25 anni, Cantina Colognola Tenuta Musone (Marche), Incauto – Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Doc 2018 Biologico;Silvia Mandini, 37 anni, Mossi 1558 (Emilia Romagna), Semi Croma – Rosato Vino Da Tavola 2018; Elisabetta Pala, 34 anni, Mora&Memo (Sardegna), Nau – Cannonau Di Sardegna Doc 2017; Giovanna Caruso, 31 anni, Caruso & Minini (Sicilia), Naturalmente Bio Perricone – Rosso Sicilia Igt 2017; Elena Fucci, 38 anni, Azienda Agricola Elena Fucci (Basilicata), Titolo – Aglianico Del Vulture Doc 2017; Elisabetta Donati, 29 anni, Azienda Agricola Donati Marco (Trentino Alto Adige), Moscato Rosa Vigneti Delle Dolomiti Igp 2018.

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Festa delle Donne (del Vino): eventi in tutta Italia all’insegna del Design


Visite in cantina, performance, conferenze, mostre e spettacoli organizzati dall’Associazione Nazionale Le Donne del Vino. Un modo per celebrare la Festa delle donne che diventa Festa delle Donne del Vino in tutta Italia, a partire da sabato 2 marzo per tutta la settimana successiva.

“L’immagine del vino del terzo millennio – spiega Donatella Cinelli Colombini, presidente nazionale dell’Associazione – appare decisamente femminilizzata grazie al nuovo ruolo delle donne nella produzione, nel commercio e soprattutto nei consumi. Per 8 mila anni il vino è stato un ambito quasi solo maschile, ma ormai non è più così”.

Secondo i dati forniti dall’Associazione di riferimento delle produttrici di vino, le donne oggi guidano un terzo delle cantine italiane e il 24% delle imprese commerciali al dettaglio del vino (cifre confermate da Cribis- Crif).

A livello mondiale sono loro a comprare la maggior parte delle bottiglie. Il 40% dei corsisti wine expert Wset sono donne e, in Asia, le giovani con gli occhi a mandorla stanno assumendo un ruolo protagonista del mercato.

“Ecco che la bellezza del vino diventa più importante che nel passato – evidenzia Cinelli Colombini – proprio a seguito del maggior peso del giudizio femminile. Per loro infatti l’immagine conta, anzi conta molto”.

La Festa delle Donne del Vino è un evento diffuso che si svolgerà in tutte le regioni italiane, con eventi collettivi e individuali, nelle cantine, nei ristoranti e nelle enoteche delle socie. L’elenco delle iniziative viene pubblicato nel sito www.festadonnedelvino.it e riguarda iniziative molto diverse fra loro.

Sono unite dal tema nazionale 2019 “Donne Vino e Design” e hanno una regia e una comunicazione centralizzata. Gli hashtag dell’evento saranno #festadonnedelvino2019 #donnevinodesign #donnedelvino #womenofwine.

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Donne del vino: Donatella Cinelli Colombini confermata presidente nazionale

Donatella Cinelli Colombini guiderà per altri tre anni l’Associazione Nazionale Le Donne del Vino. È stata rieletta oggi dal nuovo Consiglio direttivo. Imprenditrice del vino della Toscana, è presidente nazionale delle Donne del Vino dal 2016.

«L’esperienza di guidare le Donne del Vino – commenta Cinelli Colombini – è stata più faticosa di quanto immaginassi, ma anche più entusiasmante perché ho scoperto un patrimonio di talenti, di voglia di fare e di altruismo che poche associazioni possiedono, specialmente dopo trent’anni di vita. Le Donne del Vino sono oltre 800 meravigliose persone. Negli scorsi tre anni, io ho chiesto loro un impegno e uno sforzo supplementari e i risultati sono stati straordinari. Siamo la più grande organizzazione femminile mondiale del settore enologico, la più organizzata e la più attiva».

Nel 2018 per la prima volta le Donne del Vino hanno rinnovato il loro Consiglio direttivo e Collegio dei Probiviri votando on line. Anche le candidature sono state raccolte via internet. Un nuovo metodo di votazione che ha riscontrato il parere positivo del 100% delle associate.

Donatella Cinelli Colombini sarà affiancata dal nuovo Consiglio direttivo composto da tre vice presidenti: Antonella Cantarutti (produttrice, Friuli Venezia Giulia); Daniela Mastroberardino (produttrice, Campania) e Paola Longo (enotecaria – Lombardia). Lo completano le consigliere: Pia Donata Berlucchi (produttrice, Lombardia); Sabrina Soloperto (produttrice, Puglia); Gilda Guida Martusciello (produttrice, Campania); Marilisa Allegrini (produttrice, Veneto); Lorella Di Porzio (ristoratrice, Campania); Cinzia Mattioli (ristoratrice, Liguria); Cristiana Cirielli (pr e comunicatrice, Friuli Venezia Giulia); Marina Ramasso (ristoratrice, Piemonte). Nel Collegio dei probiviri, Elena Walch (produttrice, Trentino Alto Adige); Francesca Poggio (produttrice, Piemonte) e Michela Guadagno (sommelier, Campania).

Nel prossimo futuro le Donne del Vino hanno nuove importanti sfide: «La prima e la più importante – continua la presidente – quella di internazionalizzarsi creando una rete mondiale basata sullo sharing; subito dopo quella di accrescere le opportunità per le socie, puntando sul networking cioè trasformando i rapporti in trasferimento di conoscenze, business, opportunità di stage o di lavoro».

Cinelli Colombini pensa soprattutto alle giovani donne under 30 che si affacciano, o vorrebbero, al settore vino. Per loro l’associazione sta predisponendo il progetto Future ovvero un archivio telematico con tutte le opportunità formative in cantine, enoteche, ristoranti, agenzie giornalistiche e di pr, studi di consulenza enologica cioè in ogni segmento della filiera del vino. Un’idea di Alessandra Boscaini, delegata del Veneto. Nel 2019 ci sono già molte iniziative in calendario: a ProWein 2019 (17-19 marzo) ci sarà una degustazione al femminile; sabato 2 marzo è Festa delle Donne del Vino in tutta Italia; a Milano, a novembre 2019, in occasione di SIMEI, salone delle macchine per l’enologia, si terrà un Forum mondiale di Donne del Vino.

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Orcia Doc: la rivelazione toscana dell’ultimo decennio

CASTIGLIONE D’ORCIA – Si è tenuta ieri nel Castello di San Giovanni d’Asso una giornata di promozione della denominazione Orcia Doc, organizzata dal Consorzio del Vino Orcia in occasione della presentazione del programma della Mostra Mercato del Tartufo Bianco in corso questo weekend e il prossimo.

Protagoniste le aziende del territorio che hanno avuto l’occasione di presentarsi ad operatori di settore, giornalisti e degustatori delle principali guide enologiche italiane.

Ad accogliere gli ospiti, il Presidente del Consorzio del Vino Orcia Donatella Cinelli Colombini  che ha così descritto la denominazione: “L’Orcia nasce in uno dei migliori distretti enologici del mondo nelle alte colline del Sud della Toscana, fra le aree del  Brunello di Montalcino e del Vino Nobile di Montepulciano, una zona di straordinaria bellezza paesaggistica, in gran parte iscritta nel patrimonio dell’Umanità Unesco e costellata di piccole città d’arte. Non meraviglia quindi che circa 2 milioni fra turisti ed escursionisti arrivino in questo paradiso del turismo enogastronomico e se la concorrenza delle due celebri denominazioni confinanti poteva far paura è anche servita da stimolo all’Orcia che, dal 14 febbraio 2000 ad oggi, in soli 18 anni, ha letteralmente corso verso l’eccellenza qualitativa facendo moltissima sperimentazione”.

Orcia Doc, i vini del Vulcano spento
Presente alla giornata anche l’enologo Paolo Vagaggini, “Mr Sangiovese” che ha guidato la degustazione tecnica “Orcia Doc: i vini del vulcano la rivelazione dell’ultimo decennio”.

“Tutto nasce da un vulcano, come spesso succede nei grandi territori vitivinicoli, in questo caso il monte Amiata, e intorno ad un vulcano, adesso spento, c’ è sempre un mare di argilla fertile e ricca di minerali,  un ambiente ideale per la coltivazione della vite” ha affermato l’enologo.

“Dallo scorrimento delle acque nell’ impluvio che si forma, nasce un fiume di nome Orcia, contornato da una natura meravigliosa e selvaggia; questo fiume arriva al mare in trenta chilometri in linea d’ aria e da esso porta il clima temperato già affrancato dalla salsedine – ha raccontato Vagaggini – la vallata di questo fiume rimane protetta ad est dai venti freddi della Siberia dal Monte Amiata di 1738 metri ed a nord dai monti del Chianti e Montalcino, così che il clima si mantiene estremamente favorevole”.

Secondo l’enologo, dalla compressione della spinta del vulcano in eruzione avviene la formazione del prezioso galestro, minerale drenante ed arieggiante per il terreno argilloso. Terroir ideale per grandi vini ed i vini dell’ area dell’ Orcia lo saranno sempre più nel futuro.

Orcia Doc: una denominazione che nasce nel territorio Unesco.
Le uve che danno i vini della denominazione sono in gran parte coltivate in un territorio, la Val d’Orcia, che da qualche anno è stato riconosciuto come patrimonio Unesco. Non è un caso che tra i principali temi portati avanti dai produttori e dal Consorzio vi sia proprio quello della salvaguardia del paesaggio agricolo, uno tra i più belli del mondo.

Un paesaggio dove ogni anno in media si registrano circa 1,4 milioni di presenze turistiche, con un milione di escursionisti. Molti sono anche gli stranieri che hanno case di proprietà nella zona e non a caso il 65% delle aziende vitivinicole dell’Orcia Doc è impegnata anche nell’ospitalità con un agriturismo o un servizio di ristorazione. Senza contare che la maggior parte di queste strutture è come un museo all’aria aperta, un “museo del paesaggio” con punti panoramici unici al mondo.

I numeri della Doc
Nata nel febbraio del 2000, l’Orcia Doc raccoglie nella sua area di produzione dodici comuni a sud di Siena (Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Pienza, Radicofani, San Quirico d’Orcia, Trequanda, parte dei territori di Abbadia San Salvatore, Chianciano Terme, Montalcino, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Torrita di Siena).

Il disciplinare di produzione prevede la tipologia “Orcia” (uve rosse con almeno il 60% di Sangiovese), l’”Orcia Sangiovese” (con almeno il 90% di Sangiovese) entrambe anche con la menzione Riserva in base a un prolungato invecchiamento (rispettivamente 24 e 30 mesi tra botte di legno e bottiglia). Fanno inoltre parte della Doc il bianco, il rosato e il Vin Santo.

A oggi sono 153 gli ettari di vigneti dichiarati su un totale potenziale di 400 ettari. La produzione media annua si attesta intorno alle 240 mila bottiglie realizzate dalle circa 60 cantine nel territorio di cui oltre 40 socie del Consorzio di tutela che dal 2014 ha l’incarico di vigilanza e promozione Erga Omnes nei confronti di tutti i produttori della denominazione.

Il Consorzio di tutela si occupa di promuovere la denominazione attraverso azioni varie, dal web alla segnaletica sul territorio, passando per incoming di giornalisti e buyers da tutto il mondo. Sono ormai di riferimento eventi territoriali tra cui l’Orcia Wine Festival.

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Orcia Doc: una commissione interna ne decreta la longevità

I vini dell’Orcia Doc possono invecchiare per decenni. A decretarlo è la commissione di Assaggio interna del Consorzio del Vino Orcia che si è riunita il 5 novembre, presso l’azienda SassodiSole, per analizzare e degustare alla cieca due annate di Orcia Doc, la 2007 e la 2015, con la finalità di capire fino a che punto i vini Orcia Doc possano essere longevi. Roberto Terzuoli, Presidente della Commissione, ed i membri Carlo Pilenga, Barbara Magnani, Paolo Salviucci, Maurizio Saettini, Andrea Mazzoni, hanno esaminato numerosi campioni forniti dalle aziende produttrici riscontrando con grande piacere che per entrambe le annate la qualità media è stata molto elevata.

«L’annata 2007 – commenta Roberto Terzuoli – nonostante in bottiglia da diversi anni è in grado di offrire ancora molto. La commissione ha riscontrato la presenza di tannini morbidi e importante acidità, sinonimo di maturità e di freschezza. Eravamo consapevoli delle possibilità di invecchiamento di questa annata, ed oggi abbiamo avuto una conferma per tutte le aziende presentate. Mentre per l’annata 2015 i tratti caratterizzanti sono stati i profumi fruttati e fragranti riscontrati. Al palato i miei colleghi enologi ed io, abbiamo riscontrato un forte legame alla tradizione ma allo stesso tempo una notevole evoluzione dal punto di vista tecnico. I vini risultavano tutti molto puliti ed equilibrati».

Grande protagonista è stato il Sangiovese. Decretato come valore aggiunto dei vini Orcia Doc, il vitigno autoctono Sangiovese, in questi terreni esprime naturalmente potenza ed eleganza e si riflette in vini dal forte carattere. I vini in degustazione sono stati quelli Donatella Cinelli Colombini, Sasso di Sole, Poggio Grande, Marco Capitoni, Campotondo, Bagnaia, Valdorcia Terre Senesi, Tenuta Sanoner, Azienda Agricola Trequanda, La Canonica, Vegliena e Atrivm.

«Si tratta di un importante appuntamento per far crescere la denominazione Orcia Doc – ha commentato il presidente del Consorzio, Donatella Cinelli Colombini – proprio nella settimana in cui andrà in scena la degustazione dei vini Orcia in occasione della mostra mercato del Tartufo Bianco delle Crete Senesi, degustazione riservata a operatori e stampa italiana del settore».

Un Consorzio dinamico, quello dell’Orcia Doc, che parte proprio dal territorio per promuovere la qualità dei propri prodotti. E’ in questa chiave che va letto anche l’incoming appena realizzato con alcuni tra i più importanti blogger e influencer del settore provenienti dagli Usa che dal 27 al 31 ottobre hanno visitato la Val d’Orcia tra cantine e territorio. Sempre in questa ottica è in programma per la giornata di venerdì 9 novembre, al Castello di San Giovanni d’Asso, una giornata di promozione riservata a operatori del settore e a degustatori e giornalisti delle principali testate e guide del settore vinicolo in Italia.

I numeri della Doc. Nata nel febbraio del 2000, l’Orcia Doc raccoglie nella sua area di produzione dodici comuni a sud di Siena (Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Pienza, Radicofani, San Quirico d’Orcia, Trequanda, parte dei territori di Abbadia San Salvatore, Chianciano Terme, Montalcino, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Torrita di Siena). Il disciplinare di produzione prevede la tipologia “Orcia” (uve rosse con almeno il 60% di Sangiovese), l’”Orcia Sangiovese” (con almeno il 90% di Sangiovese) entrambe anche con la menzione Riserva in base a un prolungato invecchiamento (rispettivamente 24 e 30 mesi tra botte di legno e bottiglia). Fanno inoltre parte della Doc il bianco, il rosato e il Vin Santo.

A oggi sono 153 gli ettari di vigneti dichiarati su un totale potenziale di 400 ettari. La produzione media annua si attesta intorno alle 240 mila bottiglie realizzate dalle circa 60 cantine nel territorio di cui oltre 40 socie del Consorzio di tutela che dal 2014 ha l’incarico di vigilanza e promozione Erga Omnes nei confronti di tutti i produttori della denominazione.

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Calici di Stelle 2018: il 9 e il 10 Agosto si celebra l’Orcia Doc

In Val d’Orcia arte, cultura, musica e tradizione si sposano con il vino più bello del mondo e il suggestivo borgo di Castiglione d’Orcia si prepara a celebrare il vino Orcia Doc nella notte più affascinante dell’estate.

“E’ con grande orgoglio e impegno che aderiamo, insieme al Consorzio del vino Orcia, a Calici di Stelle 2018 una delle più importanti manifestazioni che celebrano il vino, prodotto di grande rilievo del nostro territorio” ha esortato il Sindaco Claudio Galletti.

“Per celebrare il vino più bello del mondo, come Assessorato alla Cultura del Comune di Castiglione d’Orcia, abbiamo voluto porre attenzione alla tradizione, al gusto e allo spettacolo. Un programma ricco ed emozionante che vi accompagnerà nella magica cornice di una serata sotto le stelle insieme al prezioso vino della nostra terra” ha commentato Alice Rossi, Assessore alla Cultura.

IL PROGRAMMA
L’edizione 2018 avrà tante novità, conferme e collaborazioni. Primo appuntamento il 9 agosto nei ristoranti di Castiglione d’Orcia dove avranno luogo le “Cene con il Produttore”. Gli artigiani vignaioli saranno i protagonisti assoluti della serata insieme ai loro grandi vini Orcia. Ad allietare l’atmosfera, alle 22:00 in Piazza Unità d’Italia,  il concerto “Leggera Electric Folk Band”, una formazione musicale unica nel suo genere in Toscana, che unisce la potenza del rock alla poesia del canto popolare.

Venerdì 10 agosto sarà la serata clou dell’evento di Calici di Stelle. Il borgo di Castiglione d’Orcia si animerà con intrattenimenti per grandi winelovers e piccoli fanciulli. “Musica, spettacoli, cibo e vino si uniranno in uno straordinario connubio che permetterà di scoprire la nostra eccellenza vinicola, prodotta con passione da straordinari artigiani del vino” ha spiegato Donatella Cinelli Colombini, Presidente del Consorzio del vino Orcia.

Dalle ore 18:00 il centro storico si animerà con esposizioni di artigianato artistico, vespe e moto d’epoca, animazioni per bambini a cura di Piccola Fattoria Forte e antichi giochi di legno della tradizione toscana, lezioni di pici per imparare a tirare la pasta insieme alle massaie castiglionesi, cooking show a cura dei ristoratori locali e punti ristoro con i piatti dedicati al vino Orcia Doc. Alle ore 19:00 “L’arte del gusto”, visita guidata alla prestigiosa Sala d’Arte San Giovanni con assaggio finale di vini Orcia Doc.

Dalle ore 20:00 alle 23:00 apertura dei banchi d’assaggio delle cantine: Az. Agr. Trequanda, Campotondo, Capitoni Marco, Donatella Cinelli Colombini, Le Crete, Loghi, Olivi- Le Buche, Poggio Grande, Roberto Mascelloni, SassodiSole e Vegliena. E per approfondire la conoscenza della denominazione, non mancherà la degustazione guidata di vini Orcia Doc tenuta dalla delegazione Onav Siena con la presenza dei produttori.

E ancora nella magica notte delle stelle musica e spettacoli con il concerto del soprano Gaia Matteini “Musica d’Estate tra Sogni e Stelle” in piazza Vecchietta e lo straordinario spettacolo “Lumen” con acrobatica aerea, danza ed equilibrismi con candele in Piazza Unità d’Italia.

CALICI DI STELLE
Calici di Stelle è un evento promosso dall’Associazione Nazionale Città del Vino e dal Movimento del Turismo del Vino. Localmente in Val d’Orcia è organizzato dal Comune di Castiglione d’Orcia in collaborazione con il Consorzio del vino Orcia, Strada del vino Orcia e Delegazione Onav Siena.

CASTIGLIONE D’ORCIA – CENNI STORICI
Nel 714 Castiglione d’Orcia era un castello della nobile famiglia senese degli Aldobrandeschi. Per un breve periodo fu uno stato indipendente per poi, nel Trecento, essere incluso fra i possedimenti di Siena. La sua posizione alta sulla Val d‘Orcia ne fece una sorta di sentinella sulla via Cassia e poi sulla Francigena. Una sorte che, soprattutto per Rocca di Tentennano, sul lato opposto e più alto dello sperone roccioso, determinò assedi e contese per impossessarsi di questa roccaforte strategica. Molto belle la Chiesa di Santa Maria Maddalena e la Pieve dei Santi Stefano e Degna, i cui principali dipinti sono ora esposti nella Sala d’Arte nel centro di Castiglione. Nel comprensorio comunale vanno inoltre ricordati il castello della Ripa, il campanile di Campiglia e gli enormi pozzi di cui, quello di Rocca d’Orcia, è il più grande della Provincia di Siena. Rocca di Tentennano ospitò Santa Caterina da Siena che proprio lì, nel 1367, imparò a scrivere. La zona è ricca di sorgenti la più importante delle quali è Vivo d’Orcia che per decenni ha dissetato la città di Siena.

Nella prima metà del Novecento, Castiglione d’Orcia ha raggiunto una popolazione di circa 5.000 abitanti che si è attualmente dimezzata. Le attività prevalenti sono l’agricoltura e il turismo con particolare riferimento al turismo termale le cui antiche acque calde formano il meraviglioso fosso bianco di Bagni San Filippo.

IL VINO ORCIA DOC
La denominazione Orcia è nata il 14 febbraio 2000 e comprende la varietà Orcia ottenuto da uve rosse con almeno il 60% di Sangiovese e Orcia Sangiovese con almeno il 90% di questo vitigno, entrambe anche nella tipologia “Riserva”. La denominazione Orcia comprende anche le tipologie Bianco, Rosato e Vin Santo.

I vini manifestano l’impegno e la passione dei produttori che nella stragrande maggioranza fanno tutto direttamente: dalla vigna alla vendita delle bottiglie. In un’epoca di globalizzazione, il vino Orcia è ancora un prodotto familiare, fatto da chi vive in mezzo alle vigne, nel rispetto della natura e con ottime competenze di enologia e viticultura.

Il vino Orcia è prodotto in uno dei comprensori agricoli più belli del mondo, in parte iscritto nel patrimonio dell’Umanità Unesco. 12 comuni: Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Pienza, Radicofani, San Quirico d’Orcia, Trequanda e parte di Abbadia San Salvatore, Chianciano Terme, Montalcino, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Torrita di Siena.

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Orcia Doc verso i mercati esteri: quinto “incoming” di importatori

Lunedì 12 febbraio il Consorzio del vino Orcia accoglierà a San Quirico d’Orcia un gruppo di importatori esteri alla scoperta del vino Orcia Doc e del suo territorio, patrimonio Unesco e destinazione del vino 2018 per Wine Enthusiast.

L’incoming è inserito nel programma di Buy Wine 2018, la più grande iniziativa commerciale per il settore vitivinicolo in Toscana giunto alla sua ottava edizione e organizzato dalla Regione Toscana, in collaborazione con PromoFirenze.

IL PROGRAMMA
Il programma di quest’anno prevede ben 6 educational tour della durata di 2 giorni in cui i buyers avranno la possibilità di conoscere i territori del vino con degustazioni e visite guidate in azienda, grazie all’organizzazione dei Consorzi del vino toscani.

Nelle splendide e originali sale affrescate di Palazzo Chigi a San Quirico d’Orcia, il Consorzio del vino Orcia accoglierà circa 20 importatori di ben 10 nazionalità diverse, fra cui Azerbaijan, Taiwan e Messico.

“Si tratta della quinta esperienza di incoming di buyers nel nostro territorio e riteniamo che sia di grande utilità per le cantine che fanno parte della denominazione Orcia per avvicinarsi ai mercati esteri e per ampliare il proprio portafoglio clienti” spiega Donatella Cinelli Colombini, Presidente del Consorzio vino Orcia.

Ad aprire la giornata di lunedì, patrocinata dal Comune di San Quirico d’Orcia, ci sarà la presentazione della denominazione a cura della Presidente del Consorzio Orcia e una masterclass di 9 vini Orcia guidata dalla sommelier professionista Suzanne Branciforte.

A seguire, i buyers incontreranno le aziende partecipanti (Atrivm, Bagnaia, Campotondo, Capitoni Marco, Donatella Cinelli Colombini, Loghi, Roberto Mascelloni, Poggio Grande e SassodiSole) in una degustazione “around the table” accompagnata da assaggi di prodotti tipici preparati dalla Bottega delle Carni (Sapore di Valdorcia) di San Quirico d’Orcia. E ancora, i buyers andranno in visita nelle cantine del vino Orcia insieme ai produttori.

Una sinergia fra più soggetti che condividono gli stessi obiettivi volti alla promozione del territorio (dal 2004 riconosciuto Patrimonio dell’Umanità Unesco e inserito recentemente nella Top 10 della classifica 2018 delle destinazioni del vino della rivista statunitense Wine Enthusiast) e delle sue eccellenze.

IL CONSORZIO DEL VINO D’ORCIA
La denominazione Orcia è nata il 14 febbraio 2000, comprende le varietà Orcia ottenuto da uve rosse con almeno il 60% di Sangiovese e Orcia “Sangiovese” con almeno il 90% di questo vitigno, entrambe anche nella tipologia “Riserva” oltre a tipologie Bianco, Rosato e Vin Santo.

I vini nascono in una quarantina di cantine e manifestano l’impegno e la passione dei produttori che nella stragrande maggioranza fanno tutto direttamente: dalla vigna alla vendita delle bottiglie.  In un’epoca di globalizzazione, il vino Orcia è ancora un prodotto familiare, fatto da chi vive in mezzo alle vigne, nel rispetto della natura e con ottime competenze di enologia e viticultura.

Il vino Orcia è prodotto in uno dei comprensori agricoli più belli del mondo e in parte iscritto nel patrimonio dell’Umanità Unesco. Dodici comuni: Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Pienza, Radicofani, San Quirico d’Orcia, Trequanda e parte di Abbadia San Salvatore, Chianciano Terme, Montalcino, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Torrita di Siena.

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Approfondimenti

Variazioni climatiche e ungulati: in Val d’Orcia si contano i danni

E’ già possibile fare una stima dei cali produttivi nei 12 comuni della DOC Orcia, nonostante la vendemmia ancora in corso. Caldo e siccità hanno colpito in particolare la zona di Sarteano, ma anche i territori di Trequanda e Buonconvento.  Al tempo inclemente si sono sommati, da giugno, attacchi di cinghiali e caprioli che hanno preso di mira le vigne per cibarsi e dissetarsi con l’uva acerba. Un mix di fattori che ha fatto salire all’80% la percentuale delle perdite talvolta uguali o superiori a quella provocati dalla scarsità di piogge. Nell’Orcia infatti, le prime stime sono molto distanti dalla media regionale diffusa a inizio settembre da Ismea e Uiv (32,5% di calo produttivo).

Il BILANCIO DEL CONSORZIO
Uno scacco ”fatale” per il territorio,  parzialmente iscritto nel Patrimonio dell’Umanità Unesco per l’integrità dei suoi centri d’arte e del suo paesaggio agricolo, deturpato ora in una langa brulla. Un territorio vasto che comprende i comuni di Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Pienza, Radicofani, San Quirico d’Orcia, Trequanda e parte di Abbadia San Salvatore, Chianciano Terme, Montalcino, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Torrita di Siena.

”In questa particolare annata l’assenza di piogge e i terreni sabbiosi, presenti in alcune aree della denominazione, hanno trasformato il bellissimo paesaggio in una zona arida con boschi di querce seccati dal sole. Inoltre, come è ben noto, in Toscana la selvaggina di grandi dimensioni è 4 volte superiore alla media nazionale ed è concentrata nella Provincia di Siena dove, per anni, il contenimento degli ungulati è stato particolarmente carente” ha affermato Donatella Cinelli Colombini, Presidente del Consorzio del vino Orcia.

IL FUTURO (SEMPLICE) DEL VINO ”PIU’ BELLO” DEL MONDO
La qualità dell’uva (poca) rimasta in certi vigneti è comunque ottima con grappoli sani e gradazione più elevata dal 2012. La concentrazione di estratti negli acini dal calibro inferiore alla norma è ottima. ”Buone notizie” anche dagli studi condotti dai due enologhi Attilio Scienza e Donato Lanati  che rilevano miglior predisposizione all’adattamento alle mutazioni climatiche globali da parte dei vitigni autoctoni. Il Sangiovese in particolare, a Montalcino e in Val d’Orcia reagisce bene. Anche il Foglia Tonda (secondo il Consorzio), vitigno autoctono riscoperto e valorizzato dal 2000 per la produzione di alcuni vini Orcia si sta mostrando vigoroso.

L’ORCIA DOC
La denominazione Orcia, nata il 14 febbraio 2000 e prodotta in circa 60 cantine, nella maggior parte dei casi molto piccole si basa sul Sangiovese e comprende la tipologia Orcia ottenuto da uve rosse con almeno il 60% di Sangiovese e la tipologia “Orcia Sangiovese” con almeno il 90% di questo vitigno unito in blend a vitigni autoctoni. I vini rossi hanno anche la versione “Riserva”, ma la denominazione comprende anche le tipologie Bianco, Rosato e Vin Santo.

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Torna Orcia Arcobaleno: calici di vino d’Orcia e storytelling

Nella giornata dedicata allo storytelling, i produttori del vino Orcia vi affascineranno con “Il racconto della vita contadina”: un proverbio, una canzone o un modo di dire della campagna valdorciana saranno al centro del brindisi “Orcia Arcobaleno”. E’ questo il brindisi collettivo che inaugura l’inizio della stagione estiva nei punti panoramici di tre cantine Orcia Doc con vista sugli inconfondibili ed emozionanti paesaggi del “vino più bello del mondo”.

”Il vino Orcia è ancora un prodotto familiare che punta alla qualità, fatto con cura artigianale da chi vive in mezzo alle vigne, nel rispetto della natura e con ottime competenze di enologia e viticultura” spiega la Presidente del Consorzio Donatella Cinelli Colombini. ”Per Toscana arcobaleno d’estate 2017 abbiamo pensato di valorizzare la nostra campagna abbinando ad un calice di vino Orcia il racconto di vecchie storie contadine e una merenda tipica del territorio in cui si trova la cantina” conclude Donatella Cinelli Colombini.

Alle ore 17:00 nelle cantine Capitoni Marco (Pienza), Fattoria del Colle di Donatella Cinelli Colombini (Trequanda) e SassodiSole a Torrenieri (Montalcino) avrà inizio la visita guidata dal produttore, portavoce d’eccellenza della nostra giovane denominazione. Alle ore 18:00 il brindisi “Orcia Arcobaleno” unirà contemporaneamente le tre cantine che brinderanno all’estate e i produttori si cimenteranno nel racconto di storie di vita contadina.  Ad accompagnare il vino Orcia ogni cantina proporrà una merenda contadina tipica del proprio territorio di appartenenza: da una selezione di Pecorini di Pienza nella cantina di Capitoni Marco a salumi di Cinta Senese e crostini toscani alla Fattoria del Colle fino a tradizionali assaggi di pecorini e salumi toscani nella cantina SassodiSole.

Toscana arcobaleno d’estate è un evento organizzato dalla Regione Toscana, con il supporto di Toscana Promozione, di Fondazione Sistema Toscana e ANCI. Inoltre è sostenuta dal quotidiano La Nazione in qualità di media partner.

Ma nelle cantine dell’Orcia l’evento sarà anche social. I partecipanti al brindisi “Orcia Arcobaleno” del 18 giugno potranno condividere i propri scatti sui canali social Facebook, Twitter e Instagram con il nostro tag dedicato #orciaarcobaleno, insieme a quello ufficiale dell’iniziativa #arcobalenodestate. Un modo per raccontare attraverso le immagini l’inizio dell’estate, il territorio e le cantine del vino Orcia.

CANTINE E PROGRAMMI

Per ulteriori informazioni e prenotazioni contattare direttamente le cantine.

In tutte le cantine:

  1. 17:00 visita della cantina
  2. 18:00 brindisi “Orcia arcobaleno”

Capitoni Marco – Pienza www.capitoni.eu tel. 338.8981597 info@capitoni.eu

Gli ospiti saranno accolti e accompagnati in visita nei vigneti e successivamente in cantina. Verrà spiegato il modo con il quale si producono i vini. Brindisi con degustazione delle tre interpretazioni di Sangiovese ORCIA Doc dell’azienda in abbinamento al Pecorino di Pienza.

Donatella Cinelli Colombini – Fattoria del Colle, Trequanda www.cinellicolombini.it –  tel. 0577 662108 info@cinellicolombini.it

Possibilità di pernottamento nell’agriturismo della cantina: Fattoria del Colle. Ore 17:00 visita guidata della villa con la sala degli stemmi, la cucina cinquecentesca e la camera del Granduca di Toscana. Il percorso continua in cantina con la bottaia della Doc Orcia, la vinsantaia e l’infernotto del Brunello. Al termine la merenda contadina davanti al panorama con Donatella Cinelli Colombini che racconterà le vecchie storie della campagna offrendo Leone Rosso e Cenerentola Doc Orcia.

SassodiSole –Torrenieri (Montalcino) www.sassodisole.it – Tel. 0577 834303 info@sassodisole.it

Passeggiata nei vigneti di Sangiovese che circondano l’azienda e visita della cantina. Brindisi con Orcia Rosso 2015 e merenda contadina con selezione di salumi e pecorini.  

IL VINO ORCIA DOC E IL SUO CONSORZIO
La denominazione Orcia è nata il 14 febbraio 2000 e comprende le varietà Orcia ottenute da uve rosse con almeno il 60% di Sangiovese e Orcia “Sangiovese” con almeno il 90% di questo vitigno, entrambe anche nella tipologia “Riserva”. La denominazione Orcia comprende anche le tipologie Bianco, Rosato e Vin Santo.

I vini manifestano l’impegno e la passione dei produttori che nella stragrande maggioranza fanno tutto direttamente: dalla vigna alla vendita delle bottiglie. In un’epoca di globalizzazione, il vino Orcia è ancora un prodotto familiare, fatto da chi vive in mezzo alle vigne, nel rispetto della natura e con ottime competenze di enologia e viticultura.

Il vino Orcia è prodotto in uno dei comprensori agricoli più belli del mondo e in parte iscritto nel patrimonio dell’Umanità Unesco. 12 comuni: Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Pienza, Radicofani, San Quirico d’Orcia, Trequanda e parte di Abbadia San Salvatore, Chianciano Terme, Montalcino, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Torrita di Siena.

 

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L’incontro tra vino Orcia e il diamante delle Crete alla Gran cena nel Castello

Sabato 19 novembre, la Mostra Mercato del tartufo bianco delle Crete Senesi, dedica un’intera giornata al perfetto connubio tra vino Orcia Doc e tartufo. L’evento, organizzato dall’Associazione Tartufai Senesi, è arrivato alla sua 31° edizione con successo, grazie non solo alla valorizzazione di un prodotto così inestimabile, ma anche ai vari legami di qualità che questo è riuscito a creare nel tempo con le altre eccellenze del territorio.

“E’ in questa occasione che la giovane Doc Orcia rampante e appassionata si incontra con l’eccellenza del tartufo bianco che nasce nei boschi selvaggi e incontaminati delle Crete Senesi, per andare a creare una combinazione di sapori sublimi” commenta Donatella Cinelli Colombini, presidente del Consorzio vino Orcia.

L’appuntamento è per sabato 19 novembre, dalle ore 15,00 alle 18,00 nel Museo del Tartufo di San Giovanni d’Asso, con la degustazione dei vini Orcia a cura del Consorzio. Saranno sette le cantine presenti con i banchi d’assaggio: SassodiSole (Torrenieri, Montalcino), Poggio Grande (Castiglione d’Orcia), Donatella Cinelli Colombini (Trequanda), Valdorcia Terre Senesi (Castiglione d’Orcia), La Canonica (San Giovanni d’Asso), Capitoni Marco (Pienza) e Campotondo (Campiglia d’Orcia). Per la degustazione sarà possibile acquistare il calice con la taschina presso l’info point al costo di € 5,00. A fare da cornice a questa iniziativa saranno i racconti di maghi, fate e fantasmi con lo spettacolo “Andiamo a veglia”, a cura degli allievi Aresteatro diretti da Margherita Gravagna.

Appuntamento imperdibile della serata è la “Gran Cena a km 0, connubio Orcia e Tartufo”, durante la quale saranno serviti piatti a base di tartufo bianco come il coscio di maiale alle mele al forno con purea di patate monna lisa, in abbinamento ai vini Orcia doc offerti dalle cantine Campotondo, Capitoni Marco, Donatella Cinelli Colombini, La Canonica, Poggio Grande, SassodiSole, az. Trequanda e Valdorcia Terre Senesi. La cena di gala, solo su prenotazione, avrà luogo nelle suggestive sale del Castello a partire dalle ore 20,30. Per prenotazioni contattare Biancane al numero 349 7504247 oppure biancane@inwind.it .

Ma c’è di più: nell’ambito della manifestazione dedicata al prelibato tartufo bianco delle Crete Senesi, il Consorzio del vino Orcia propone “Autunno nelle cantine Orcia Doc”: visite delle aziende con degustazioni di vino e anche caccia al tartufo. La prenotazione è obbligatoria, per informazioni contattare direttamente le cantine aderenti all’iniziativa (Capitoni Marco, Donatella Cinelli Colombini, Podere Forte e SassodiSole).

Ancora nei weekend della mostra, i produttori di vino Orcia saranno presenti con un banco di assaggio all’interno dei ristoranti di San Giovanni d’Asso e Montisi aderenti all’iniziativa, per far vivere, ai clienti che lo desidereranno, una vera esperienza del territorio, attraverso degustazioni e racconti del “vino più bello del mondo”.

Per maggiori informazioni sul programma completo della 31° Mostra Mercato del Tartufo bianco delle Crete Senesi visitare il sito www.mostradeltartufobianco.it.

Consorzio del vino Orcia e vini Orcia DOC

La denominazione Orcia è nata il 14 febbraio 2000 e comprende le varietà Orcia ottenuto da uve rosse con almeno il 60% di Sangiovese e Orcia Sangiovese con almeno il 90% di questo vitigno, entrambe anche nella tipologia “Riserva”. La denominazione Orcia comprende anche le tipologie Bianco, Rosato e Vin Santo.

I vini nascono in una quarantina di cantine e manifestano l’impegno e la passione dei produttori che nella stragrande maggioranza fanno tutto direttamente: dalla vigna alla vendita delle bottiglie. In un’epoca di globalizzazione, il vino Orcia è ancora un prodotto familiare, fatto da chi vive in mezzo alle vigne, nel rispetto della natura e con ottime competenze di enologia e viticultura.

Il vino Orcia è prodotto in uno dei comprensori agricoli più belli del mondo e in parte iscritto nel patrimonio dell’Umanità Unesco. 13 comuni: Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Pienza, Radicofani, San Giovanni d’Asso, San Quirico d’Orcia, Trequanda e parte di Abbadia San Salvatore, Chianciano Terme, Montalcino, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Torrita di Siena.

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Conto alla rovescia ad Orcia per Calici di Stelle 2016

“Nella notte di San Lorenzo Castiglione d’Orcia, cuore della Val d’Orcia più autentica, diventa un paese in festa che riscopre sapori e antiche tradizioni” afferma il Sindaco Claudio Galletti. Dalle ore 17:00 il borgo storico si animerà di visitatori che andranno alla scoperta delle tradizioni valdorciane come gli assaggi di vino Orcia Doc insieme ai produttori, la lezione di pici tenuta dalle esperte massaie castiglionesi e gli antichi giochi di legno per riscoprire la nostra infanzia. La grande novità dell’edizione 2016 “Aspettando Calici di Stelle” saranno le cene con i produttori nei ristoranti di Castiglione d’Orcia sabato 6 e domenica 7 agosto (h. 20:00). “Questa iniziativa vuole far conoscere il vino Orcia direttamente nel suo territorio di produzione, favorendo anche una rete di contatti che possano a loro volta promuoverlo al visitatore” sottolinea Donatella Cinelli Colombini Presidente del Consorzio vino Orcia. Speciali menù proposti dagli chef castiglionesi in abbinamento ai vini Orcia Doc (€25,00). Al Ristorante Le Rocche (3403848700) protagonista la cantina Marco Capitoni; nella Trattoria Il Cassero (0577 888950) l’azienda agricola Trequanda; per la Trattoria Al Rientro (380 1738080) la Tenuta Castelnuovo Tancredi; il Ristorante Il Cerchio delle Streghe (0577 1503133) accoglierà la cantina Poggio Grande; la Trattoria Il Ritrovino (3488420148 – 3387004146) avrà Donatella Cinelli Colombini e per finire due serate con la cantina Campotondo presso l’Osteria Santa Caterina (328 1231289) e il Ristorante I Lecci (0577 887287).  – Per le prenotazioni contattare direttamente il ristorante.

“Ogni bottiglia di vino Orcia Doc ha una storia da raccontare e la notte di Calici di Stelle i visitatori potranno ascoltare le storie dei nostri produttori, artigiani del vino più bello del mondo” conclude la Presidente. Le cantine presenti rappresentano ampiamente il vasto territorio di produzione del vino Orcia: Bagnaia, Campotondo, Capitoni Marco, Donatella Cinelli Colombini, Il Pero, Olivi-Le Buche, Podere Forte, Poggio Grande, Roberto Mascelloni, SassodiSole, Tenuta Castelnuovo Tancredi, Az. Agr. Trequanda.

“Ancora ad animare il borgo per tutta la sera, ci saranno: esposizioni di artigianato, animazioni per bambini nell’area dedicata, i cooking show a cura dei ristoratori, esposizione di auto e moto d’epoca, artisti di strada con spettacoli di trampolieri e giocolieri e i canti dei Maggiaioli, eredi di un’antica tradizione gelosamente conservata. In Piazza Vecchietta sarà loro dedicata anche una proiezione e una mostra fotografica intitolata “La lunga e antica tradizione del Maggio” spiega Alice Rossi, Assessore alla Cultura.

Per tutti i winelovers alle ore 18:30 la delegazione Onav Siena propone “Sotto un cielo di stelle”, la degustazione guidata di 10 vini Orcia Doc che si svolgerà nella storica sala consiliare in Piazza Vecchietta (su prenotazione). Ancora per gli amanti del cinema e della buona cucina alle ore 19:00, all’interno della prestigiosa Sala d’Arte, avrà luogo la performance interattiva del libro “A cena con Babette” di Giovanni Pellicci e Lorenzo Bianciardi accompagnata da degustazioni di vino Orcia e piatti realizzati dai ristoratori castiglionesi (su prenotazione). “A Cena con Babette è il risultato di una conversazione appassionata che ruota intorno ai sapori evocati dai film e che si trasforma in pagine da sgranocchiare” conclude spiegando Giovanni Pellicci, autore del libro.

Conclude la serata il grande concerto spettacolo della “Leggera Electric Folk Band” (ore 22:00) insieme al “Coro dei Minatori di Santa Fiora”. Ma l’evento sarà anche social con l’Instagram challenge realizzato in collaborazione con la community di Instagramers Siena. Chiunque potrà scattare e condividere le immagini di Calici di Stelle 2016 utilizzando l’hashtag dedicato #orciacalici insieme a #orciadoc e #igerssiena. Una simpatica sorpresa sarà riservata allo scatto più rappresentativo dell’evento. Insomma tante saranno le emozioni e le esperienze da vivere nella terra dei panorami e dei grandi vini, non resta che lasciarsi stupire dal vino più bello del mondo, certi che le sorprese non mancheranno. Calici di Stelle è un evento promosso dall’Associazione Nazionale Città del Vino e il Movimento del Turismo del Vino. Localmente, in Val d’Orcia, è organizzato dal Comune di Castiglione d’Orcia in collaborazione con il Consorzio del vino Orcia, Strada del vino Orcia e Onav Siena. Quest’anno l’evento viene patrocinato dai Comuni di Chianciano Terme, Radicofani e San Quirico d’Orcia. 

Castiglione d’Orcia – cenni storici
Nel 714 Castiglione d’Orcia era un castello della nobile famiglia senese degli Aldobrandeschi. Per un breve periodo fu uno stato indipendente per poi, nel Trecento, essere incluso fra i possedimenti di Siena. La sua posizione alta sulla Val d‘Orcia ne fece una sorta di sentinella sulla via Cassia e poi sulla Francigena. Una sorte che, soprattutto per Rocca di Tentennano, sul lato opposto e più alto dello sperone roccioso, determinò assedi e contese per impossessarsi di questa roccaforte strategica. Molto belle la Chiesa di Santa Maria Maddalena e la Pieve dei Santi Stefano e Degna, i cui principali dipinti sono ora esposti nella Sala d’Arte nel centro di Castiglione. Nel comprensorio comunale vanno inoltre ricordati il castello della Ripa, il campanile di Campiglia e gli enormi pozzi di cui, quello di Rocca d’Orcia, è il più grande della Provincia di Siena. Rocca di Tentennano ospitò Santa Caterina da Siena che proprio lì, nel 1367, imparò a scrivere. La zona è ricca di sorgenti la più importante delle quali è Vivo d’Orcia che per decenni ha dissetato la città di Siena. Nella prima metà del Novecento, Castiglione d’Orcia ha raggiunto una popolazione di circa 5.000 abitanti che si è attualmente dimezzata. Le attività prevalenti sono l’agricoltura e il turismo con particolare riferimento al turismo termale le cui antiche acque calde formano il meraviglioso fosso bianco di Bagni San Filippo.

Consorzio del Vino Orcia e vini Orcia DOC
La denominazione Orcia è nata il 14 febbraio 2000 e comprende la varietà Orcia ottenuto da uve rosse con almeno il 60% di Sangiovese e Orcia Sangiovese con almeno il 90% di questo vitigno, entrambe anche nella tipologia “Riserva”. La denominazione Orcia comprende anche le tipologie Bianco, Rosato e Vin Santo. I vini nascono in una quarantina di cantine e manifestano l’impegno e la passione dei produttori che nella stragrande maggioranza fanno tutto direttamente: dalla vigna alla vendita delle bottiglie. In un’epoca di globalizzazione, il vino Orcia è ancora un prodotto familiare, fatto da chi vive in mezzo alle vigne, nel rispetto della natura e con ottime competenze di enologia e viticultura. Il vino Orcia è prodotto in uno dei comprensori agricoli più belli del mondo, in parte iscritto nel patrimonio dell’Umanità Unesco. 13 comuni: Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Pienza, Radicofani, San Giovanni d’Asso, San Quirico d’Orcia, Trequanda e parte di Abbadia San Salvatore, Chianciano Terme, Montalcino, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Torrita di Siena.

Leggera Electric Folk Band e il Coro dei Minatori di Santa Fiora
La Leggera Electric Folk Band è uno dei gruppi più interessanti del panorama musicale toscano. Nato da un lavoro di ricerca sulla tradizione delle “canzoni da osteria” che li ha condotti a rivisitarle in chiave moderna, con un effetto di enorme energia e nuove sonorità. Membri: MARINA NUCCIOTTI: Voce GIANMARCO NUCCIOTTI: Voce, Chitarra acustica, Chitarra elettrica, Ukulele, Armonica. MATTEO BENEDETTELLI: Pianoforte, Tastiera e Fisarmonica IVANO ROSSI: Sax soprano, Sax baritono, Chitarra 12 corde GUIDO NUCCIOTTI: Clarinetto e Quartino FRANCESCO CENCINI: Basso DARIO ROSSI: Batteria DOMENICO GIARAMITA: Percussioni JESSICA BONELLI: Cori DANIELE BALLERINI: Cori Info: leggeramonteamiata@gmail.com FACEBOOK: Leggera Electric Folk Band – Monte Amiata

Il “Coro dei minatori” che si è formato circa tre anni fa con l’obiettivo di recuperare e reinterpretare il vasto e originale repertorio di musica popolare santafiorese e amiatino. Il gruppo, ha come obiettivi la ricerca, la riscoperta e la “ripulitura” da incrostazioni spurie del repertorio tradizionale e la scelta delle forme della riproposizione musicale e dell’esecuzione. Il gruppo ha partecipato ai più importanti festival e manifestazioni in Italia ed all’estero. Il Coro ha collaborato anche con il cantautore.

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“Percorsi Divini” con “Le Donne del Vino del Piemonte”

La bellezza del paesaggio e la cultura del vino comunicate attraverso le passeggiate tra le vigne: è il nuovo progetto “Percorsi Divini” promosso dall’Associazione Donne del Vino del Piemonte guidata dalla sua delegata Renata Cellerino. Sono decine di chilometri da percorrere tra vigne e boschi, che riguarderà tutto il territorio piemontese, con una sensibilità tutta femminile per la natura e l’ecosistema. “È un progetto pilota del Piemonte – che per volere della Presidente Nazionale Donatella Cinelli Colombini avrà valenza nazionale, iniziamo con 15 aziende vinitivicole di nostre associate. Avremo un sito dove sono indicati i percorsi: a ogni azienda è dedicata una pagina con mappa, descrizione e foto del percorso. I visitatori saranno accolti in azienda e accompagnati in tutto il percorso per raccontare loro i luoghi e divulgarne la cultura”. Le aziende che al momento hanno aderito al progetto sono: in provincia di Alessandria Marenco Vini (Strevi), Alemat (Ponzano Monferrato), Il Poggio (Gavi), La Scamuzza (Vignale Monferrato), Castello di Gabiano, Villa Felice(Cassine); In provincia di Cuneo: Cantine Ascheri (Bra), Tenuta Carretta (Piobesi d’Alba), Bruna Grimaldi (Serralunga d’Alba); In provincia di Asti: Tenuta Santa Caterina (Grazzano Badoglio), Michele Chiarlo (Calamandrana), Braida (Rocchetta Tanaro), Azienda Agricola Castagnero(Agliano Terme); In provincia di Torino: Cieck (San Giorgio Canavese); In provincia di Novara: Podere ai Valloni (Boca).Il turismo del vino, in Piemonte ed in Italia, è sempre più importante ed è fondamentale fornire servizi ed informazioni al pubblico che, sempre più numeroso, desidera scoprire i nostri territorio in una modalità a diretto contatto con la natura. Ecco perchè Percorsi Divini, che sarà realizzato presto anche a livello nazionale, potrà essere un progetto con una grande valenza turistica.

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Il vino Orcia saluta l’estate e domenica 19 si brinda in cantina

Fra gli emozionanti paesaggi del “vino più bello del mondo”, i produttori del Consorzio vino Orcia in collaborazione con la delegazione Fisar Valdichiana, vi aspettano per “Orcia arcobaleno”, il brindisi collettivo che inaugura l’inizio della stagione estiva. Alle ore 17,00 in ogni cantina avrà inizio il trekking nei vigneti con una guida d’eccezione, il produttore. Alle ore 18,00 il brindisi unirà contemporaneamente le sette cantine protagoniste dell’evento, ognuna delle quali abbinerà ad un calice di Orcia doc una specialità tipica. “Il vino Orcia è ancora un prodotto familiare che punta alla qualità, fatto con cura artigianale da chi vive in mezzo alle vigne, nel rispetto della natura e con ottime competenze di enologia e viticultura” spiega la presidente del Consorzio Donatella Cinelli Colombini. “Per il nostro brindisi abbiamo pensato di valorizzare le tradizioni locali abbinando ad un calice di vino Orcia delle zuppe, piatto base della cucina povera toscana, che ogni cantina proporrà nella sua versione più tipica. Inoltre la presenza della delegazione Fisar Valdichiana, importante associazione che forma numerosi sommelier, manifesta la costante collaborazione con quelle realtà che vedono il vino protagonista” conclude Donatella Cinelli Colombini. Capitoni Marco (338.8981597) sarà presente nella sua cantina a Pienza con l’assaggio di tre diverse interpretazioni di Sangiovese accompagnate dalla panzanella preparata nella particolare ricetta di Antonella, mentre Valdorcia Terre Senesi (Castiglione d’Orcia, 339.4224240) propone la variante aromatizzata con l’origano di campo accostando un “Riparosa” Orcia Rosato Doc. Donatella Cinelli Colombini vi attende alla Fattoria del Colle (Trequanda, 0577.662108) per degustare insieme ad un calice di Orcia doc la “Ciancifricola”, la zuppa di pane a base di pomodoro e uovo, detta anche “Picchio Pacchio”. Il Poggio, a San Casciano dei Bagni (0578.53748/335.8376122), proporrà accanto ai vini Orcia doc, una zuppa di legumi e cereali con pancetta croccante di Cinta Senese. A San Giovanni d’Asso, la cantina La Canonica  preparerà una zuppa di farro abbinata ad un calice di Dongiovanni 2011, Orcia Sangiovese (348.4223327/349.7857800), così come sarà a base di farro la Zuppa Etrusca con erbe spontanee di campo e olio Dop Terre di Siena proposta dalla cantina Olivi – Le Buche (Sarteano, 0578.274076/3356070484). A SassodiSole (Torrenieri, 0577.834303) sarà possibile brindare con un calice Orcia Rosso 2014 da degustare con la zuppa di pane preparata da Graziella, il piatto tradizionale della cucina povera toscana per eccellenza. (Per ulteriori info e prenotazioni contattare direttamente le cantine- è gradita la prenotazione). Il brindisi “Orcia Arcobaleno” del 19 giugno è anche social. Scatta e condividi con il tag dedicato #orciaarcobaleno, insieme a quello ufficiale dell’iniziativa , sui canali social Facebook, Twitter e Istagram. Un modo per raccontare attraverso le immagini l’inizio dell’estate, il territorio e le cantine del vino Orcia. Toscana arcobaleno d’estate è un evento organizzato dalla Regione Toscana, con il supporto di Toscana Promozione e di Fondazione Sistema Toscana. Inoltre è sostenuta dal quotidiano La Nazione in qualità di media partner.

IL VINO ORCIA DOC E IL SUO CONSORZIO 

La denominazione Orcia è nata il 14 febbraio 2000 e comprende le varietà Orcia ottenute da uve rosse con almeno il 60% di Sangiovese e Orcia “Sangiovese” con almeno il 90% di questo vitigno, entrambe anche nella tipologia “Riserva”. La denominazione Orcia comprende anche le tipologie Bianco, Rosato e Vin Santo. I vini nascono in una quarantina di cantine e manifestano l’impegno e la passione dei produttori che nella stragrande maggioranza fanno tutto direttamente: dalla vigna alla vendita delle bottiglie. In un’epoca di globalizzazione, il vino Orcia è ancora un prodotto familiare, fatto da chi vive in mezzo alle vigne, nel rispetto della natura e con ottime competenze di enologia e viticultura. Il vino Orcia è prodotto in uno dei comprensori agricoli più belli del mondo e in parte iscritto nel patrimonio dell’Umanità Unesco.  13 comuni: Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Pienza, Radicofani, San Giovanni d’Asso, San Quirico d’Orcia, Trequanda e parte di Abbadia San Salvatore, Chianciano Terme, Montalcino, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Torrita di Siena.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI

Consorzio vino Orcia info@consorziovinoorcia.it Tel 0577 887471

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Domenica 19 Giugno #orciaarcobaleno, trekking tra i vigneti e brindisi arcobaleno

Toscana arcobaleno d’estate nelle cantine dell’Orcia sarà “Orcia Arcobaleno”! Ecco il brindisi collettivo che inaugura l’inizio della stagione estiva nei punti panoramici di sette cantine Orcia Doc con vista sugli inconfondibili ed emozionanti paesaggi del “vino più bello del mondo”.”Il vino Orcia è ancora un prodotto familiare che punta alla qualità, fatto con cura artigianale da chi vive in mezzo alle vigne, nel rispetto della natura e con ottime competenze di enologia e viticultura” spiega la presidente del Consorzio Donatella Cinelli Colombini. “Per il nostro brindisi abbiamo pensato di valorizzare le tradizioni locali abbinando ad un calice di vino Orcia delle zuppe, piatto base della cucina povera toscana, che ogni cantina proporrà nella sua versione più tipica. Inoltre la presenza della delegazione Fisar Valdichiana, importante associazione che forma numerosi sommelier, manifesta la costante collaborazione con quelle realtà che vedono il vino protagonista” conclude Donatella Cinelli Colombini.”Essere in stretta collaborazione con i Consorzi di tutela dei vini del comprensorio e con i produttori ci porta ad un impegno sempre maggiore e meticoloso nel divulgare la nostra missione” dice Emma Lami, responsabile manifestazioni della delegazione Valdichiana. “Quest’anno la delegazione Fisar Valdichiana, molto vicina al territorio del vino Orcia, brinderà insieme ai produttori con un proprio rappresentante per conoscere più da vicino le nostre piccole realtà” conclude Donatella Cinelli Colombini. Alle ore 17:00 in ogni cantina avrà inizio il trekking nei vigneti con una guida d’eccezione, il produttore. Alle ore 18:00 il brindisi “Orcia Arcobaleno” unirà contemporaneamente le cantine collocate in ben 7 diversi comuni del territorio di produzione del vino Orcia Doc: da Pienza fino a San Casciano dei Bagni, passando per Trequanda, San Giovanni d’Asso, Montalcino, Castiglione d’Orcia e Sarteano. Ad accompagnare il vino Orcia un piatto diverso in ogni cantina. A base di farro, la Zuppa Etrusca con erbe spontanee di campo proposta da Olivi (Sarteano) e la Zuppa di Farro de La Canonica (San Giovanni d’Asso) condita con l’olio extravergine prodotto dall’azienda.  A Trequanda, la Fattoria del Colle di Donatella Cinelli Colombini propone la Ciancifricola, una zuppa di pane a base di pomodoro e uovo che nella zona prende anche il nome di “Picchio Pacchio”. A San Casciano dei Bagni, la cantina Il Poggio presenta una zuppetta di legumi e cereali con pancetta croccante di Cinta Senese. La cantina Sassodisole di Torrenieri (Montalcino) preparerà una Zuppa di Pane, il piatto tradizionale della cucina povera toscana per eccellenza. Fra le varianti più fresche, con il pane quale ingrediente principale, Capitoni Marco (Pienza) propone la Panzanella nella particolare versione di Antonella mentre quella di Valdorcia Terre Senesi (Castiglione d’Orcia) sarà aromatizzata con l’origano di campo coltivato da Gabriella. Toscana arcobaleno d’estate è un evento organizzato dalla Regione Toscana, con il supporto di Toscana Promozione e di Fondazione Sistema Toscana. Inoltre è sostenuta dal quotidiano La Nazione in qualità di media partner. Nelle cantine dell’Orcia l’evento sarà anche social. I partecipanti al brindisi “Orcia Arcobaleno” del 19 giugno potranno condividere i propri scatti sui canali social Facebook, Twitter e Istagram con il nostro hashtag dedicato #orciaarcobaleno, insieme a quello ufficiale dell’iniziativa #arcobalenodestate. Un modo per raccontare attraverso le immagini l’inizio dell’estate, il territorio e le cantine del vino Orcia.

CANTINE E PROGRAMMI

Per ulteriori informazioni e prenotazioni contattare direttamente le cantine. Possibilità di pernottamento negli agriturismi delle cantine: Fattoria del Colle, Il Poggio, La Canonica e Olivi.  In tutte le cantine alle 17 trekking nei vigneti, alle 18 il brindisi arcobaleno

Capitoni Marco – Pienza www.capitoni.eu tel. 338.8981597 info@capitoni.eu

Gli ospiti verranno accompagnati nel vigneto dove gli verrà fatto vedere e spiegato il lavoro che in questo periodo facciamo sulle viti. In cantina assaggeremo i nostri vini Orcia Doc: tre diverse interpretazioni di Sangiovese. Il piatto che offriremo è la panzanella: pane toscano raffermo, insaporito con pomodori, cetrioli, cipolla e basilico, nella particolare versione di Antonella. In abbinamento con il “Troccolone”, il nostro Orcia Sangiovese fatto in anfora. Per l’occasione saranno esposte in cantina alcune opere di Piero Sbarluzzi, artista pientino della terra cotta.

Donatella Cinelli Colombini – Fattoria del Colle, Trequanda www.cinellicolombini.it tel. 0577 662108 info@cinellicolombini.it

Il trekking nei vigneti utilizzerà il percorso segnalato presente nella fattoria. Tale percorso comprende cartelli didattici che spiegano la coltivazione e le peculiarità dei vitigni presenti. In assaggio la ciancifricola, una zuppa di pane a base di pomodoro e uovo che nella zone prende anche il nome di “Picchio Pacchio”.

Il Poggio – San Casciano dei Bagni www.ilpoggio.net 0578 53748/335 8376122 enrica@ilpoggio.net

Partenza del trekking dal centro aziendale. Trekking nel vigneto della Mannella sul percorso della Via Francigena che collega la Valdichiana alla Val d’Orcia. Ritorno in azienda per la degustazione della zuppa di legumi e cereali con pancetta croccante di Cinta Senese accompagnata dai nostri vini Orcia Doc (i legumi sono del vicino Lago di Bolsena, i cereali con erbette aromatiche dell’orto della nostra azienda e la Cinta Senese del nostro allevamento).

 Olivi – Le Buche – Sarteano www.lebuche.com 0578 274066 335 6070484  info@lebuche.eu

Partenza da cantina Le Buche . Trekking fra i vigneti di Sangiovese, Merlot e Pugnitello con Riccardo. A seguire brindisi con vino Orcia Doc e zuppa di farro perlato con erbe spontanee di campo e olio Dop Terre di Siena.

SassodiSole – Torrenieri (Montalcino) www.sassodisole.it 0577 834303 info@sassodisole.it

Trekking nei vigneti di Sangiovese che circondano l’azienda. Brindisi con Orcia Rosso 2014 e assaggio di zuppa di pane preparata da Graziella. 

Valdorcia Terre Senesi – Castiglione d’Orcia www.valdorciaterresenesi.com 3394224240 info@valdorciaterresenesi.com

Partenza del trekking da Podere San Savino in Località Ripa d’Orcia. Lungo il percorso sarà possibile ammirare i vigneti dell’azienda e il famoso Castello di Ripa d’Orcia. A seguire rientro presso Podere San Savino per il brindisi con il “Riparosa” Orcia Rosato Doc.

La Canonica – San Giovanni d’Asso www.canonicaholiday.com 3484223327 – 3497857800 info@canonicaholiday.com        

Arrivo entro le ore 16,30 presso la nostra azienda. Passeggiata in vigna con Donella e Serenella. A seguire brindisi Arcobaleno con Orcia Sangiovese Dongiovanni 2011 Riserva accompagnato da una zuppa di farro. Prezzo euro 5,00 per persona.

IL VINO ORCIA DOC E IL SUO CONSORZIO 

La denominazione Orcia è nata il 14 febbraio 2000 e comprende le varietà Orcia ottenute da uve rosse con almeno il 60% di Sangiovese e Orcia “Sangiovese” con almeno il 90% di questo vitigno, entrambe anche nella tipologia “Riserva”. La denominazione Orcia comprende anche le tipologie Bianco, Rosato e Vin Santo. I vini nascono in una quarantina di cantine e manifestano l’impegno e la passione dei produttori che nella stragrande maggioranza fanno tutto direttamente: dalla vigna alla vendita delle bottiglie. In un’epoca di globalizzazione, il vino Orcia è ancora un prodotto familiare, fatto da chi vive in mezzo alle vigne, nel rispetto della natura e con ottime competenze di enologia e viticultura.  Il vino Orcia è prodotto in uno dei comprensori agricoli più belli del mondo e in parte iscritto nel patrimonio dell’Umanità Unesco.  13 comuni: Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Pienza, Radicofani, San Giovanni d’Asso, San Quirico d’Orcia, Trequanda e parte di Abbadia San Salvatore, Chianciano Terme, Montalcino, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Torrita di Siena.

FISAR DELEGAZIONE VALDICHIANA

La Fisar- Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori, nasce a Volterra nel 1972 dalla volontà di alcuni  albergatori e ristoratori che ignari di ciò che andavano costruendo ,credevano soprattutto che il Sommelier fosse un personaggio capace di capire un vino, sceglierlo, proporlo ad un commensale, al fine di valorizzare in primis il territorio di appartenenza e poi come persona capace di orientare il consumatore su quei prodotti che attestano la qualità e la storia di tutta l’enogastronomia Nazionale. La delegazione Fisar Valdichiana, nasce nel 1974 con il nome di Delegazione di Bettolle ed i principi sono gli stessi di quelli Nazionali, contribuendo negli anni alla valorizzazione di un intero comparto economico/produttivo qual è la vitivinicoltura e la cucina dell’intera Valdichiana. Il valore di Fisar Valdichiana è ormai consolidato e ne sono testimonianza il grande numero di associati e soprattutto la qualità dei nostri corsi di formazione per il raggiungimento dell’attestato di qualifica per Sommelier. Qualità dei corsi che passa attraverso un percorso di formazione al termine del quale un sommelier è sicuramente capace di distinguere le caratteristiche che fanno grande un vino, di ricercare nelle aziende produttrici quelle che meglio interpretano il territorio e la sua salvaguardia, siano esse piccole o grandi. Oggi i nostri Sommelier, oltre che ad essere titolari di strutture ricettive di cantine e di accoglienza turistica, vengono impiegati anche come collaboratori presso numerose aziende vitivinicole del territorio e sono presenti in diverse ed importanti manifestazioni di settore a carattere locale e nazionale.Durante i nostri corsi, oltre all’aspetto formativo, curiamo molto l’aspetto etico, morale e sociale della figura del sommelier attraverso la cultura del bere moderato, l’effetto alcool e tutto ciò che riguarda un impegno nel rispetto delle regole e delle leggi che regolamentano la materia.  Essere oggi in stretta collaborazione con i Consorzi di tutela dei vini del comprensorio, con i produttori, con enti pubblici e privati, con le associazioni di categoria, ci porta ad un impegno sempre maggiore e meticoloso nel divulgare la nostra missione, nel rispetto dovuto alle persone che lavorano nel nostro campo ed al mercato del vino sempre in continua evoluzione.  

PER MAGGIORI INFORMAZIONI

Consorzio vino Orcia info@consorziovinoorcia.it Tel 0577 887471 – Fisar Delegazione Valdichiana Responsabile Manifestazioni Emma Lami emma.lami@hotmail.it 349-2843626

 

 

 

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Donatella Cinelli Colombini riconfermata alla guida del Consorzio Vini d’Orcia

Nata nel 2000, la giovane e ambiziosa Doc Orcia è in veloce innalzamento qualitativo e va annoverata fra le piccole denominazioni italiane emergenti. In occasione dell’Orcia Wine Festival 2016, evento che ogni anno porta a San Quirico d’Orcia migliaia di winelovers, il Consorzio ha rinnovato il suo Consiglio di amministrazione riconfermando la presidente Donatella Cinelli Colombini con Giulitta Zamperini e Roberto Terzuoli vicepresidenti e i consiglieri Andrea Giorgi (Sampieri del Fà), Capitoni Marco (dell’omonima azienda Capitoni), Paolo Salviucci (Campotondo), Emanuele Bizzi (Trequanda), Antonio Rovito (Val d’Orcia Terre Senesi), Olivi Giuseppe (Olivi-Le Buche), Roberto Rappuoli (Podere Forte) e Berni Valentino (Loghi). Infine Gabriella Giannetti (San Savino) ricopre il ruolo di segretario e Marco Turillazzi quello di sindaco revisore. Donatella Cinelli Colombini inizia il suo secondo mandato, forte del consenso dei soci ottenuto grazie al grosso lavoro dei tre anni passati. Eventi, contatti e comunicazione che si riassumono nel progetto ”Orcia, il vino più bello del mondo”. “La Doc Orcia viene prodotta in una settantina di aziende di cui 41 iscritte al Consorzio. Il vino Orcia è ancora qualcosa di artigianale seguito con cura amorevole dai produttori stessi dalla vigna fino al cliente finale” ha spiegato la Cinelli Colombini. La produzione totale della denominazione è di 240.000 bottiglie l’anno con il Sangiovese come principale vitigno dei rossi (Orcia con il minimo di 60% e Orcia Sangiovese con il minimo di 90% di Sangiovese anche nella versione riserva) e piccole quantità di Doc Orcia bianco, rosato e Vin Santo. Il territorio di produzione si estende in 13 comuni ed è fra i comprensori agricoli più belli e incontaminati, per questo è diventato una destination turistica di prima grandezza con quasi un milione e mezzo di presenze turistiche e un milione di visitatori giornalieri. “Sono questi visitatori il primo e principale mercato del vino Orcia. Una diversificazione produttiva che riguarda anche le cantine, il 65% delle quali ha una struttura ricettiva e/o un ristorante. Posso dunque affermare che l’Orcia è la denominazione più turistica d’Italia” ha aggiunto la Presidente. Il Consorzio ha ricevuto dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali con DM 57934 del 25/07/2014 il riconoscimento Erga Omnes e sviluppa ogni anno un gran numero d’iniziative. Nel 2016 sono in programma l’attivazione dell’Orcia Wine Class, a cura della delegazione Onav Siena, che offrirà minicorsi sul vino ai turisti e il potenziamento – in numero e in dimensione – degli eventi sul territorio che riguarderanno 6 dei 13 comuni della denominazione. L’Orcia Wine Festival, appena concluso a San Quirico d’Orcia, ha visto l’afflusso di circa 2.000 appassionati e operatori. Nel futuro il vino Orcia vuole essere più visibile all’esterno anche per aprirsi a nuove opportunità commerciali. Donatella Cinelli Colombini ricopre anche la carica di presidente nazionale delle Donne del vino ed ha nel suo curriculum la creazione – nel 1993- della giornata Cantine Aperte che ha diffuso in Italia il turismo del vino. Discendente da una famiglia di storici produttori di Brunello è lei stessa titolare di una cantina a Montalcino. Negli ultimi 15 anni ha dedicato una particolare attenzione al vino Orcia, denominazione in cui possiede un’azienda agrituristica e una cantina a Trequanda.

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”Donne vino e motori” ecco il tema della giornata delle Donne del Vino edizione 2017

Si terrà sabato 4 Marzo 2017, dopo il successo della prima edizione, la seconda giornata dedicata alle Donne del Vino. L’associazione è composta da oltre 650 socie tra produttrici, titolari di enoteche, esperte di vino, giornaliste, che hanno in comune l’obiettivo di promuovere la cultura del vino. Positivo l’esercizio 2015, presentato e approvato all’unanimità durante il Vinitaly appena concluso.  Una manifestazione che è stata densa di appuntamenti: dal saluto tra la Presidente uscente Elena Martusciello (in carica dal 2010) a Donatella Cinelli Colombini eletta nel gennaio del 2016 per guidare il prossimo triennio, a numerosi incontri negli stand regionali di Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Puglia, Sicilia, Veneto durante i quali le socie hanno incontrato i Governatori Debora Serracchiani e Luca Zaia. Un modo inclusivo di partecipare alla fiera coinvolgendo anche delegazioni consorelle estere da Germania, Giappone, Polonia e Sud Africa dove però hanno trovato spazio anche argomenti seri come i corsi di formazione per le candidate ai CdA dei consorzi del vino finalizzati a stimolare la nascita di una nuova leadership femminile nel vino.  Tra i punti programmatici illustrati al Vinitaly anche la trasformazione di alcune iniziative di valenza nazionale in azioni regionali: Donne in cammino, dal Piemonte trekking nelle vigne; Il Rosè più rosa, con Marco Reitano, dalla Toscana; la Giornata delle Donne all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo; corsi di formazione per le future Consigliere dei Consorzi. Relativamente alla giornata del 2017, Donatella Cinelli Colombini ha dichiarato che il fil rouge della festa sarà il tema ”Donne vino e motori”.
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A Vinitaly la presentazione del libro “Campanella” di Maria Cristina Sarò

In occasione del Vinitaly, che si terrà dal 10 al 13 aprile 2016 a Verona Fiere, alle 16.45 del 10 aprile presso il Padiglione 2/ Area Istituzionale Regione Sicilia, sarà presentato il romanzo “Campanella” di Maria Cristina Sarò, edito da Torri del Vento Edizioni. Interverranno, insieme
all’autrice, Donatella Cinelli Colombini, Presidente Associazione Nazionale Le donne del vino, Lilly Ferro Fazio, Delegata Regione Sicilia Associazione Nazionale Le donne del vino, Elena Martusciello, Presidente emerita Associazione Nazionale Le donne del vino, Produttrici Associazione Nazionale Le donne del vino – Regione Sicilia. Letture a cura dell’attore Vito Bartucca (dal progetto teatrale “Campanella. Vendemmia di parole/Harvest of words”).

IL LIBRO
Sicilia. Sciacca e vigneti tra Menfi e il Belice. Ina e Campanella sono giovani e innamorati. Ina appartiene alla famiglia Pensabene, la famiglia mafiosa che controlla l’economia e il territorio. Campanella è un giovane avvocato, ha un cugino di nome Franco che parla con la vigna ed è matto. È il 1984 quando ha inizio il processo Campanella, chiamato così perché il giovane avvocato viene trascinato in tribunale dalla famiglia Minchialuzzo, che rivendica un matrimonio e il danno di un lotto di vigne bruciate. Durante il processo, Ina scompare e il suo corpo viene ritrovato in mare. Il processo dura trent’anni e si ripete come la vendemmia. Le storie s’intrecciano come le viti, si piegano e si accasciano l’una sull’altra. Le cinque fasi del vino diventano le fasi della vita di quest’uomo che rimane solo contro tutti e senza Ina; rimane con la promessa di un fiore dentro alla bocca, una campanella, che getta ogni sera in mare per lei.

L’AUTORE
Maria Cristina Sarò (Messina, 1983) è autrice e regista teatrale. Ha pubblicato: Maria Paiato. Un teatro del personaggio (Titivillus edizioni, 2011); il racconto Salvo e Sara. Palermo 92 (Caracò, 2014); il racconto Accussì-Giampilieri, sull’alluvione messinese del primo ottobre 2009 (antologia La giusta parte, Caracò Editore, 2011); il monologo Donna dell’Italia, racconto-inchiesta di donne e operaie (volume Fiori dal cemento, Caracò-Fillea/Cgil, 2013). Campanella è il suo primo romanzo (www.lestoriediCampanella.it).

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”A corto di vino”: alle cantine di Orcia ciak, si gira!

In occasione dell’Orcia Wine Festival in programma a S. Quirico d’Orcia dal 22 al 25 Aprile 2016, gli studenti italiani e stranieri iscritti al Corso di Comunicazione Digitale tenuto dal professor Maurizio Masini presso l’università di Siena realizzeranno una serie di cortometraggi ambientati nelle cantine in cui si produce il vino Orcia Doc. I video saranno proiettati nell’ambito della rassegna ”A Corto di Vino” facente parte del ricco palinsesto del festival.  Realizzati all’interno delle aziende agricole Tenuta Castelnuovo Tancredi di Buonconvento, Poggio Grande di Castiglione d’Orcia, SassodiSole di Montalcino e Capitoni Marco di Pienza hanno lo scopo di raccontare vino e territorio. Donatella Cinelli Colombini, presidente del Consorzio vino Orcia ha espresso soddisfazione per l’iniziativa. ”I video sono lo strumento di comunicazione del futuro. La denominazione Orcia Doc non ha eguali per la bellezza paesaggistica del territorio e le sue cantine esprimono la cura e la passione dei produttori che realizzano un vino artigianale di estrema qualità” ha affermato. ”’Ringrazio il Consorzio per aver dato vita a questa proficua collaborazione e l’Amministrazione Comunale di San Quirico per l’aiuto e il sostegno offerto a questa iniziativa. Credo che sia un bel modo questo per dimostrare come l’Università e le Istituzioni sia pubbliche che private possano collaborare in maniera” ha dichiarato invece il professor Masini. Il territorio in cui nasce il vino d’Orcia, a sud di Siena tra le denominazioni del Brunello di Montalcino e del Nobile di Montepulciano, è considerato il distretto vinicolo più bello del mondo. In parte è iscritto nel patrimonio dell’Umanità Unesco,  la Val d’Orcia è stato il primo territorio rurale ad essere premiato con tale prestigioso riconoscimento. L’area comprende 13 comuni, tutti ricchi d’arte e di storia, oltre a centri termali di eccellenza come Bagno Vignoni, Bagni San Filippo, San Casciano dei Bagni e Chianciano Terme. Uno dei territori più visitato al mondo, una delle denominazioni più turistiche d’Italia, come ha dichiarato Donatella Cinelli Colombini visto che i comuni delle denominazione registrano ogni anno oltre un milione di visitatori e altrettanti escursionisti amanti del trekking e dello slow turism.

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Tecnicismi o racconti emozionali? Le degustazioni si sfidano ad Orcia

Cosa preferiranno i wine lovers alla prossima edizione dell’Orcia Wine Festival di San Quirico d’Orcia? La degustazione tecnica del vino o la degustazione accompagnata dalle narrazioni dei vignaioli sul loro vissuto di vita in cantina e in vigna? Questa è la sfida organizzata dal Comune
di San Quirico d’Orcia, dal Consorzio del vino di Orcia e da Onav per la manifestazione che si terrà tra il 23 e il 25 Aprile 2016. ”Il vino Orcia, – ha spiegato Donatella Cinelli Colombini, presidente del Consorzio del vino Orcia – che nasce in una quarantina di piccole cantine dove quasi tutto è ancora fatto a mano, spesso dal produttore in persona, è il più adatto per giocare fra la novità e la tradizione dello storytelling, una tecnica di comunicazione attualissima eppure molto antica”. Durante le tre giornate della kermesse, come ogni festival che si rispetti, banchi di assaggio, degustazioni guidate, wine class, laboratori, possibilità di acquistare il vino, ma soprattutto da domenica pomeriggio alle 16 il contest tra queste due tipologie di approccio al vino.

Gli organizzatori inoltre, hanno pensato ad altre opportunità per gli eno appassionati. Accanto alle consolidate visite in cantina gli Orcia wine tour, Orcia wine walking e Orcia wine bike. Ognuno potrà scegliere il mezzo per visitare il territorio lungo la strada del vino d’Orcia. ”Il vino più bello del mondo unito al paesaggio più bello offrono un’esperienza totale unica e indimenticabile da vivere nel cuore della Val d’Orcia” parola del sindaco di San Quirico d’ Orcia Valeria Agnelli. La Val d’Orcia è una regione in parte patrimonio Unesco, i suoi vini hanno la denominazione Doc dal 2000. Prodotti con uve Sangiovese e Orcia Sangiovese  vinificate in bianco, rosso, rosato e vin santo. L’Orcia Wine Festival è una buona occasione per visitare il territorio, conoscere questo vino e partecipare alla sfida sull’analisi organolettica del vino tra tecnicismi ed emozioni.

 
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