Categorie
news news ed eventi

Bolgheri, Albiera Antinori nuova presidente Consorzio. Cambiano le regole del Bianco


Riunione per certi versi “storica” dell’assemblea dei soci del Consorzio per la Tutela dei vini Doc Bolgheri e Doc Bolgheri Sassicaia, lunedì 7 ottobre. Due i punti all’ordine del giorno: il rinnovo delle cariche sociali, che ha portato al passaggio di consegne tra Federico Zileri Dal Verme e la nuova presidente Albiera Antinori (nella foto, a sinistra), e la modifica del disciplinare del Bolgheri Bianco, che potrà essere prodotto con Vermentino, Sauvignon Blanc e Viognier, con un 40% massimo di altre varietà ammesse in Toscana.

ELEZIONI
Il nuovo Consiglio di Amministrazione vede come consiglieri Marilisa Allegrini (Poggio al Tesoro), Albiera Antinori (Guado al Tasso), Martina Chiappini (Chiappini), Giovanni Geddes da Filicaja (Ornellaia), Stefano Granata (I Luoghi), Priscilla Incisa della Rocchetta (Tenuta San Guido), Silvia Menicagli (Fornacelle). Cinzia Merli (Le Macchiole), Fabio Motta (Fabio Motta), Michele Satta (Michele Satta), Federico Zileri Dal Verme (Castello di Bolgheri).

Il Consiglio neo formatosi si è subito riunito per eleggere la carica di Presidente e Vicepresidenti. All’unanimità sono state elette Albiera Antinori quale Presidente e Priscilla Incisa della Rocchetta e Cinzia Merli quali Vicepresidenti.

È con grande onore e particolare piacere che raccolgo la carica di Presidente di una denominazione così importante e innovativa – afferma Albiera Antinori – una realtà sempre più riconosciuta sia a livello nazionale che internazionale, come testimonia la presenza all’interno delle carte dei vini più prestigiose del mondo”.

“Ci tengo a ringraziare Nicolò Incisa della Rocchetta e Federico Zileri Dal Verme, che prima di me si sono succeduti in qualità di Presidenti, per il grande lavoro svolto per la nostra denominazione portandola da 7 a 56 produttori e da 190 a 1.370 ettari vitati”.

Anche se, più che quella quantitativa – continua Albiera Antonori – la crescita più importante rimane sempre quella qualitativa di tutti i produttori, soprattutto i piccoli produttori emergenti i quali hanno svolto un lavoro approfondito e di grande qualità”.

Il futuro, secondo la nuova presidente, “dovrà essere improntato sulla continuità con particolare attenzione alla qualità diffusa della DOC Bolgheri perché sia sempre rappresentata al meglio delle sue tipicità e delle sue potenzialità qualitative che sappiamo essere altissime”.

La crescita costante delle vendite (+16% nel 2018) e dei prezzi (+11% nel 2018) “fa inoltre ben sperare per il futuro anche sotto quel punto di vista. Ringrazio ancora una volta tutti i produttori, che sono onorata di rappresentare, e sono altresì molto contenta di continuare l’impegno che da sempre io e la mia famiglia abbiamo rivolto verso questa terra che amiamo profondamente”.

Albiera Antinori (nella foto, a destra) succede a Federico Zileri Dal Verme (in carica per 2 mandati dal 2013) e a Niccolò Incisa della Rocchetta (in carica per 6 mandati dal 1995 al 2013) diventando il terzo Presidente del Consorzio. Ad affiancarla, in qualità di Vicepresidenti (incarico confermato per loro), ci saranno Priscilla Incisa della Rocchetta e Cinzia Merli, completando una dirigenza del Consorzio tutta al femminile.

Inoltre la componente femminile è maggioritaria anche nel Consiglio, con 6 produttrici elette su 11 Consiglieri, a riconferma che quello vitivinicolo è un settore ampiamente popolato da donne estremamente capaci e assennate.

LE MODIFICHE AL DISCIPLINARE
Prima di passare alle elezioni i produttori bolgheresi si sono espressi su un altro importante argomento riguardante le modifiche al disciplinare del Bolgheri Bianco, una tipologia in cui si nutrono grandi speranze per il futuro e che finora non è stata utilizzata appieno per vie di una base ampelografica desueta e risalente per alcuni aspetti al primo disciplinare del 1983.

Seguendo l’esempio del Bolgheri Rosso sono state individuate tre varietà cardinali su cui impostare questa tipologia: Vermentino, Sauvignon Blanc e Viognier, che potranno essere impiegate da 0% a 100%.

Sarà inoltre possibile utilizzare anche vitigni complementari entro il 40%. È stata inoltre prevista per tutte le tipologie del disciplinare ed anche per il Doc Bolgheri Sassicaia la facoltà di utilizzare in etichetta il termine Toscana, naturalmente in caratteri inferiori rispetto a quelli della denominazione.

Tale misura “consente di contestualizzare meglio Bolgheri per i consumatori, appoggiandosi a uno dei marchi più forti che l’Italia abbia da offrire. Questa possibilità, prima impossibile, si è concretizzata grazie a quanto previsto dal nuovo testo unico della vite e del vino”.

Categorie
news news ed eventi

La Doc Bolgheri compie 25 anni

BOLGHERI – La Doc Bolgheri compie 25 anni. Benché la creazione effettiva risalga al 1983, è solo nel 1994 che sono state inserite le indicazioni per la produzione dei vini rossi ed è da questo momento che è giusto fare iniziare ufficialmente la storia moderna della nota Denominazione della Toscana, nonché del Consorzio, fondato pochi mesi dopo.

Un organismo che, dai 7 Soci fondatori, oggi conta ne 56, rappresentando oltre il 95% di tutti i vigneti del territorio, passati dai circa 190 ettari del 1994 ai 1370 ettari attuali.

“La crescita più importante, tuttavia – ricorda il Consorzio – non è stata quella quantitativa, in termini numerici, ma quella della qualità e del successo che i nostri vini hanno raggiunto col passare di ogni anno in Italia e nel mondo. Tutti questi risultati sono frutto dello straordinario lavoro che ciascuno dei produttori ha compiuto nel cercare di valorizzare al meglio un territorio meraviglioso ed unico”.

I festeggiamenti si terranno questa sera, con la cena organizzata nel contesto più iconico del territorio: una tavolata lungo il Viale dei Cipressi, che ha contribuito a rendere così celebre Bolgheri.

Nella mattinata di oggi si è invece tenuto, presso il Teatro Roma di Castagneto Carducci, il convegno sui 25 anni della Doc Bolgheri, raccontati da alcuni dei protagonisti che l’hanno vissuta e realizzata in prima persona, in un dibattito condotto dal giornalista Nicola Porro.

Categorie
news

Bolgheri, è iniziata la “terza era”: il Consorzio approva l’aumento della produzione

BOLGHERI – A venticinque anni dal riconoscimento della Doc, Bolgheri punta al “consolidamento”. Il Consorzio di Tutela, che rappresenta oltre il 90% delle aziende e dei vigneti, annuncia infatti l’ingresso nella “terza era“. Quella della “maturità”, che sarà contraddistinta da un “aumento della produzione“.

E’ quanto ha stabilito all’unanimità l’Assemblea dei soci del Consorzio per la Tutela dei Vini Bolgheri Doc. L’aumento delle bottiglie non passerà tuttavia attraverso un aumento della superficie vitata. Sarà piuttosto allargata la possibilità di rivendicare la Denominazione di origine controllata ai vigneti atti alla produzione di Igt Toscana.

Molti dei nuovi ettari in realtà non si tradurranno in nuovi impianti – spiega il Consorzio livornese – ma nella possibilità di produrre Doc dalle vigne idonee già esistenti che, non essendo rivendicabili, al momento possono produrre solo Igt. La differenza tra superficie Doc e Igt a Bolgheri è di 185 ettari e il piano prevede l’assegnazione massima per 190″.

“Gli obiettivi principali – continua il Consorzio diretto da Federico Zileri Dal Verme– sono infatti due: il primo è quello di consentire a quei vigneti che sono da anni sul territorio e presentano tutte le caratteristiche produttive idonee alla Doc di poterla utilizzare. Dall’altro quello di dar modo ai produttori e soprattutto alle aziende medio-piccole di poter incrementare la loro capacità produttiva, per far fronte alle richieste crescenti dei mercati”.

“Ciò che preme e che serve a Bolgheri ora è fare in modo che i suoi produttori possano valorizzare al massimo i loro terreni, le loro vigne e i loro vini nell’ambito della Denominazione e sui mercati“, continua il Consorzio.

CHI NE BENEFICERÀ
La proposta è stata avanzata sulla base di quanto previsto dalla nuova legge regionale 73/2017 per la disciplina delle produzioni vitivinicole. Ma è da oltre un anno che il Consorzio Doc Bolgheri ha avviato consultazioni sul territorio, sfociate in Regione.

“Il piano è innovativo anche a livello pratico – evidenzia il Consorzio – in quanto non è previsto un classico bando con graduatoria. Tutti i beneficiari in possesso dei requisiti previsti potranno infatti fare domanda per quanto gli spetta direttamente su Artea, in tempo utile da poter ottenere le nuove superfici rivendicabili per la prossima campagna vitivinicola”.

Secondo i dati più aggiornati a disposizione, risultano 1.370 gli ettari impiantati nel comprensorio della Doc. Di questi, 1.218 ha risultano intestati a soci del Consorzio: 1.163 sono rivendicabili a Doc, mentre il resto come Igt Toscana.

Facendo riferimento alla superficie vitata iscritta ad albo Doc, il Cabernet Sauvignon risulta la varietà di uva più presente (36,67%), seguita da Merlot (23,42%), Cabernet Franc (11,98%), Petit Verdot (6,46%), Syrah (6,65%) e Sangiovese (1,48%). Quanto alle uve a bacca bianca, è netta la predominanza del Vermentino (8,84%) seguito da Viognier (1,43%) e Sauvignon Blanc (0,59%).

“LA TERZA ERA”
Dal 1994 ad oggi, il Consorzio è passato dai sette soci fondatori agli attuali 55. Con loro sono cresciuti anche gli ettari, a partire dagli iniziali 280. Il numero di bottiglie è cresciuta in maniera graduale, grazie all’entrata in produzione dei vigneti, che a Bolgheri hanno un’età media di 14 anni e mezzo.

“Questa tendenza produttiva – evidenzia il Consorzio – è andata di pari passo anche con l’apprezzamento del valore di Bolgheri da parte non solo della stampa ma anche dei mercati. Negli ultimi due anni il prezzo al dettaglio Horeca dei vini Doc Bolgheri è cresciuto del 10%, mentre nella Grande distribuzione organizzata sono raddoppiati i volumi di vendita e il fatturato, con un prezzo medio aumentato del 19% negli ultimi 5 anni”.

“Si tratta di uno scenario incoraggiante – commenta il Consorzio – che però non deve portare a stravolgimenti di alcun tipo, per non comprometterne gli equilibri esistenti, dato che è grazie a questi che Bolgheri si è sviluppata in questo senso”.

Exit mobile version