Categorie
Vini al supermercato

La Gdo a Vinitaly 2023: primo trimestre a rallentatore per il vino al supermercato

Primo trimestre a rallentatore per il vino al supermercatoPrimo trimestre a rallentatore per il vino al supermercato. Lo rivela ricerca completa “Circana (ex IRI) per Vinitaly“, presentata oggi a Verona con i commenti e le proposte di Federvini, Uiv e delle insegne della distribuzione moderna Conad, Coop, Selex, Carrefour, Md, intervenute con i loro rappresentanti alla tavola rotonda ospitata a Veronafiere. Nel primo trimestre del 2023 si prolunga il trend negativo delle vendite di vini e spumanti nella Distribuzione Moderna che ha caratterizzato il 2022, ma la recente tendenza a una progressiva diminuzione dell’inflazione fa sperare in una ripresa nella seconda parte dell’anno.

Nel primo trimestre del 2023, infatti, le vendite di vino calano a volume del 6,2% e quelle delle bollicine dello 0,5% (dati Circana, primi 11 settimane del 2023, I+S+Lsp+Discount+ E-Commerce Panel Circana). Nel 2022 le vendite di vino erano scese del 5,4% e quelle delle bollicine del 5,0%.

Le tensioni inflazionistiche hanno causato, anche nel primo trimestre del 2023, un sensibile aumento dei prezzi: +7,0% il vino e +6,6% le bollicine; il che ha portato a far registrare un aumento delle vendite a valore dello 0,4% per il vino e del 6,1% per le bollicine.

I dati a valore naturalmente sono ingannevoli per via dell’inflazione, ma il canale del vino e delle bollicine nella Distribuzione Moderna rimane comunque rilevante nel mercato italiano con 800 milioni di litri venduti per un valore di circa 3 miliardi di euro nel 2022.

DISTRIBUZIONE MODERNA A RALLENTATORE: I COMMENTI

«Per quanto riguarda l’andamento del 2023 – ha detto nel corso della tavola rotonda Virgilio Romano, Business Insight Director di Circana (già IRI) – molto dipenderà dallo scenario macroeconomico che si affermerà nel corso dei mesi. Le possibilità di recupero del secondo semestre sono legate a come e quanto si ribalteranno a scaffale i nuovi aumenti di listino e come la leva promozionale sarà utilizzata; se sarà usata più dello scorso anno da tutti i soggetti in campo, possiamo immaginare e sperare in un parziale recupero nella seconda metà del 2023».

E il consumatore medio è il primo ad augurarsi una maggiore offerta a scaffale delle bottiglie scontate: nel 2022 i litri di vino e bollicine acquistati in promozione sono diminuiti di 17 milioni di litri, per un valore di 40 milioni di euro, rispetto al 2021. Il 2022 è stato complicato anche per le vendite delle bottiglie a marca del distributore (MDD), tra incremento prezzi e margini da salvaguardare, nonostante la loro convenienza: il vino è sceso dell’8,8% e le bollicine del 4,7%, a volume.

Vini e spumanti biologici, che rappresentano una quota minore di mercato nella Distribuzione Moderna, vedono un calo del vino del 5,1% e delle bollicine del 4,1%. Si vedrà se l’auspicato ritorno alla quasi normalità del mercato nel secondo semestre del 2023 e nel corso del 2024, porterà a una ripartenza del comparto o se si tratta di un rallentamento fisiologico.

La ricerca “Circana per Vinitaly” ha illustrato le vendite di vino e bollicine nella distribuzione negli USA e in Germania nel 2022, dove l’Italia è il Paese estero con la maggior quota sugli scaffali. Infine, nel corso della tavola rotonda sono state riassunte le classifiche dei vini più venduti nella Distribuzione Moderna in Italia.

I rappresentanti di Federvini, Uiv, Conad, Coop, Selex, Carrefour, Md sono intervenuti in tavola rotonda per commentare la ricerca “Circana per Vinitaly” e delineare una strategia per affrontare la situazione. Ecco una sintesi dei loro interventi.

FEDERVINI, UIV, CONAD E COOP ITALIA

Mirko Baggio, rappresentante di Federvini (Responsabile Vendite Gdo di Villa Sandi): «Le cantine devono decidere con molta attenzione in quali mercati investire e con quali clienti utilizzare la leva delle promozioni per riuscire a conciliare fatturati e marginalità. Il consumatore si è avvicinato al vino di fascia premium e la sfida nel 2023 sarà quella di riuscire ad intercettare la domanda, in crescita, di vini di fascia più alta».

Luca Devigili, Rappresentante di UIV Unione Italiana Vini (Business Development Manager di Banfi): «L’incertezza per i mesi in divenire, quando arriveranno gli aumenti di prezzo dei listini, è alta. In questo contesto, abbiamo una certezza: se ogni singolo attore perseguirà i propri obiettivi ignorando le criticità della filiera, i problemi che affronteremo saranno ben più ampi di quelli di cui parliamo ora».

Simone Pambianco, Category Manager Bevande, Conad: «La riduzione della spinta promozionale è da ascriversi principalmente al completarsi del fenomeno inflattivo. Per far sì che le leva pricing e promozionale non diventino la discriminante del successo, in uno scenario in mutamento degli stili di consumo, dovremmo attenderci un ridimensionamento dei costi del fattore vetro».

Francesco Scarcelli, Responsabile Reparto Beverage, Coop Italia: «Il vero aumento dei prezzi a scaffale è atteso nel 2023 e speriamo sia compensato da una ripresa della promozione che va guidata: se è sana indirizza al consumo consapevole e invita a provare nuovi prodotti, se invece è eccessiva crea fidelizzazione all’evento stesso dell’offerta e non al prodotto».

SELEX, CARREFOUR ITALIA E MD

Flavio Bellotti, Responsabile Category Vino, Gruppo Selex: «Il prezzo della bottiglia sullo scaffale è cresciuto, la promozionalità si è ridotta di circa 1 punto. Dobbiamo evitare rialzi spropositati, rispettando i problemi dei consumatori, agendo maggiormente sulla leva delle promozioni e cercando di rassicurare il consumatore».

Lorenzo Cafissi, Responsabile Beverage Alcolico, Carrefour: «L’industria, assieme ai retailer, deve rispondere con strategie chiare e precise che partano dalla comunicazione del valore, passino attraverso una promozione strutturata ed in linea con i posizionamenti dei vari brand, ed arrivino a parlare, in modo più ‘pop’, al pubblico allargato che si sta dimostrando sempre più aperto ad accogliere nuovi trend di consumo».

Marco Usai, Wine Specialist, MD: «Nonostante l’anno ricco di complessità, il Discount continua a registrare ottime performance nel reparto vini. MD ha registrato ottimi risultati nel segmento degli spumanti secchi, e dei vini IGT e rosè, dimostrando ancora una volta la capacità del discount di soddisfare le esigenze dei consumatori. La novità dell’anno è stata il lancio di una nuova private label di vini autoctoni, Enotrium».

SCARICA QUI LA RICERCA CIRCANA (ex IRI) PER VINITALY 2023

Categorie
Vini al supermercato

Vinitaly 2023, Gdo protagonista: ecco vini e spumanti più venduti ed emergenti al supermercato


Saranno presentate nella loro interezza a Vinitaly 2023 le classifiche di vini e spumanti più venduti ed emergenti al supermercato secondo la ricerca Circana (ex Iri). Veronafiere anticipa tuttavia alcuni dei contenuti della tavola rotonda in programma il 3 aprile a Verona. Il 2022 è stato un anno difficile anche per il mercato del vino nella Distribuzione Moderna a causa degli aumenti di costo delle produzioni e dei prezzi al pubblico.

Il 2023 potrebbe essere ancora un anno difficile per i volumi, a causa del pieno manifestarsi degli effetti legati al prezzo, ma potrebbe anche verificarsi un recupero nel secondo semestre, se l’inflazione calerà e se le promozioni diventeranno più incisive. Questo il quadro che verrà presentato in dettaglio dall’istituto di ricerca Circana (già IRI) a Vinitaly (a Verona dal 2 al 5 aprile), nel corso della 19° tavola rotonda su vino e Distribuzione Moderna, organizzata da Veronafiere.

DISTRIBUZIONE MODERNA PROTAGONISTA A VINITALY 2023

Un’anteprima della ricerca presenta i dati generali delle vendite nell’anno 2022, la classifica dei vini e spumanti più venduti (a volume) sugli scaffali della Distribuzione Moderna e la classifica dei vini “emergenti” (a valore). Sul podio il Prosecco (Veneto e Friuli V.G.) con 46 milioni di litri venduti, il Chianti (Toscana) con 17 milioni di litri, il Lambrusco (Emilia Romagna) con quasi 17 milioni di litri. Si fanno notare le buone performance del Nero d’Avola (Sicilia) al 10° posto con quasi 8 milioni di litri, il Pignoletto (Emilia Romagna) al 12° posto con 6 milioni di litri, il Primitivo (Puglia) al 13° posto con quasi 6 milioni di litri.

La classifica dei vini “emergenti”, cioè quelli col maggior tasso di crescita rispetto all’anno precedente, elaborata a valore, mostra sul podio: Ribolla (Friuli V.G.) con +12%; Muller Thurgau (Trentino Alto Adige) con +10,0%; Vermentino (Sardegna, Liguria, Toscana) con +9,9%. Da notare i buoni piazzamenti in questa speciale classifica di Vernaccia (Toscana), Orvieto (Umbria, Lazio), Nebbiolo (Piemonte, Lombardia). I dati dell’intero comparto vino mostrano una flessione, a volume, del vino (-5,4%), dei vini rossi (-7%), degli spumanti (-4,7%) che diventa -0,2% se si esclude il Prosecco.

Lo scenario geo-politico e le conseguenze sui prezzi hanno generato effetti non marginali sulle vendite, che però hanno resistito evitando un tracollo – ha dichiarato Virgilio Romano, Business Insight Director di Circana (già IRI) – La fine del Covid potrebbe dare più certezze a tutti.

Nel corso della tavola rotonda presenteremo i dati dei primi mesi dell’anno, in modo da approfondire i primi segnali che vengono dai mercati e che potrebbero condizionare il 2023. Senza drammatici ulteriori aumenti dei prezzi, le Cantine e la Distribuzione potranno tornare a confrontarsi sulla base delle scelte aziendali e delle strategie di medio-lungo periodo”.

Maurizio Danese, amministratore delegato di Veronafiere, ha sottolineato la rilevanza della tavola rotonda promossa con Vinitaly: «Nel tempo è divenuta uno dei luoghi privilegiati del dialogo tra le cantine e le insegne distributive, spesso caratterizzato da posizioni lontane. Per favorire l’incontro, in un periodo non facile per le vendite del vino, abbiamo anche rinnovato la formula, che consentirà ai rappresentanti dei produttori di porre direttamente domande ai distributori, in modo che il confronto sia sempre più costruttivo».

La tavola rotonda si terrà a Vinitaly lunedì 3 aprile, e vi parteciperanno, oltre Virgilio Romano:  per Federvini, Mirko Baggio (Responsabile Vendite Gdo di Villa Sandi); per Unione Italiana Vini, Luca Devigili (Business Development Manager di Banfi); Conad, Simone Pambianco Category Manager Bevande; Coop Italia, Francesco Scarcelli, Responsabile Reparto Beverage; Gruppo Selex, Flavio Bellotti, Responsabile Category Vino;  Carrefour, Lorenzo Cafissi, Responsabile Beverage Alcolico; MD, Marco Usai, Wine Specialist.

DISTRIBUZIONE MODERNA: LE ANTICIPAZIONI DELLA RICERCA CIRCANA-VINITALY


Categorie
news news ed eventi

Studio UniCredit-Nomisma: «Sicilia al top in Italia per i vini di qualità»

La Sicilia registra il 15% degli ettari vitati e l’8% della produzione di vino rispetto all’Italia. È uno dei dati che emergono dallo studio UniCredit-Nomisma “Competitività e scenari evolutivi per il vino italiano e siciliano secondo l’Agri4Index Nomisma-UniCredit”, presentato oggi a Palermo.

«Lo studio Nomisma – ha sottolineato Salvatore Malandrino, Responsabile Regione Sicilia di UniCredit Italia – conferma l’immagine del settore vitivinicolo della Sicilia come un comparto d’eccellenza per l’economia nazionale. L’iniziativa di oggi rientra nel più ampio impegno di UniCredit per il mondo del vino italiano. La banca ha infatti avviato un progetto che si concretizzerà in un evento finale il prossimo 10 aprile al Vinitaly».

I RISULTATI DELLO STUDIO NOMISMA-UNICREDIT

La Sicilia si colloca al primo posto in Italia per superficie dedicata alla coltivazione biologica della vite. In Regione la superficie di vigne a coltivazione biologica è pari a 26.241 ettari (il dato nazionale è pari a 117.378 ettari), pari al 27% della superficie di vigne in Sicilia.

Sul fronte della qualità i vini della Sicilia si confermano anche per il 2021. L’incidenza dei vini Dop è sostanzialmente in linea con la media nazionale (40% Sicilia; 43 % Italia). L’incidenza dei vini Igp è più alta in Sicilia rispetto al dato nazionale (34% Sicilia; 26% Italia).

L’export regionale ha registrato un forte rimbalzo (+16,8%) rispetto al crollo del 2020 e registra un aumento del 20,7% rispetto al 2016. I principali mercati di riferimento dell’export del vino siciliano sono: gli Stati Uniti (21%); la Germania (12,7%); il Regno Unito (8,7%), il Canada (7%).

Rispetto ai dati del 2016 il maggiore incremento si è registrato in Canada (93,1%), Corea del Sud (64,3%), Svezia (52,9%) e Stati Uniti (40,3%). Nell’export i rossi Dop Sicilia registrano un incremento del 2% rispetto al 2019 e i bianchi Dop Sicilia hanno avuto un incremento del 32% rispetto al 2019.

Riguardo al trend nelle vendite di vini nella Distribuzione Moderna in Italia (Iper e supermercati) – nel 2021 rispetto al dato del 2019 -, i vini fermi siciliani sono cresciuti complessivamente dell’8,7% nei valori e del 2,5% nei volumi. Buone le performance per i vini Dop siciliani le cui vendite sono aumentate del 21,5% nei valori e del 15,8% nei volumi.

SICILIA EN PRIMEUR 2022

In occasione dell’incontro odierno è stata presentata l’edizione 2022 di Sicilia en Primeur. L’annuale anteprima dei vini siciliani organizzata da Assovini Sicilia è in programma a Erice dal 27 aprile al 1° maggio. Saranno oltre 50 i giornalisti italiani e stranieri che parteciperanno alla kermesse.

«Il tema scelto per l’edizione 2022 di Sicilia en Primeur è “Back to the roots. La Sicilia che vive il futuro” – commenta Laurent de la Gatinais, presidente di Assovini Sicilia – . Vogliamo condividere e sottolineare il messaggio che la Sicilia vitivinicola è pronta alle sfide del domani facendo tesoro delle sue preziose pratiche del passato, molte delle quali si sono mantenute intatte negli anni, compatibilmente con l’innovazione tecnologica».

«Tutto ciò, ha consentito una evoluzione enologica nel rispetto dell’ambiente e dell’uomo – prosegue de la Gatinais -. La Sicilia, grazie alla sua posizione e alle sue caratteristiche climatiche mediterranee, dimostra grande elasticità ai cambiamenti climatici rispetto ad altri luoghi».

«La scelta di Erice, per l’edizione 2022 di Sicilia en Primeur, è una scelta consapevole, perchè ha un significato profondo legato al suo profilo e alla sua storia: centro culturale e scientifico di fama internazionale, laboratorio di idee», conclude de la Gatinais.

«É un piacere tornare alla presentazione di un evento consolidato come “Sicilia en Primeur” – sottolinea Antonio Rallo, Presidente del Consorzio Vini Doc Sicilia – che dal 2004 si occupa di rendere protagonista la produzione vinicola siciliana. Con i suoi 98.000 ettari di superficie vitata, la nostra Isola è per definizione un Continente vitivinicolo, inclusivo di molteplici influenze territoriali e storiche».

«Il 2021 ha segnato un incremento sostanziale dell’imbottigliamento della Doc Sicilia, per un totale di oltre 95 milioni di bottiglie prodotte, predisponendo uno scenario ottimista anche per il futuro, grazie alla qualità dei prodotti della vendemmia 2021 che ci accompagneranno nei mercati nei prossimi anni», aggiunge Rallo.

Categorie
Vini al supermercato

I vini più venduti nella Distribuzione Moderna nel 2021

Il mercato del vino nella Distribuzione Moderna nel 2021 ha fatto registrare trend positivi. Il vino a denominazione d’origine è cresciuto dell‘1,8% a volume e del 5,9% a valore, con un prezzo medio di 5,55 euro (Docg, Doc, Igt, bottiglia 0,75; totale Italia, Discount, e-Commerce, dati Iri).

Queste le anticipazioni della ricerca “Iri per Vinitaly” che verrà presentata lunedì 11 aprile e commentata da rappresentanti di Conad, Coop, Carrefour, Federvini, Unione Italiana Vini, nel corso della 18° edizione della tavola rotonda su vino e Distribuzione Moderna (DM) organizzata da Veronafiere a Vinitaly.

L’intero mercato del vino vale 700 milioni di litri per un valore di 2 miliardi e 269 milioni di euro (che arriva a 3 miliardi di euro con l’aggiunta delle bollicine). Il totale vino ha accusato una vistosa flessione dei formati diversi dalla bottiglia da 0,75 (bottiglioni, brik, plastica, bag in box, e altro) che ha influenzato il dato generale: +2,1% a valore, – 2,2% a volume.

I VINI PIÙ VENDUTI

Notevole la performance delle bollicine che crescono a volume del 17,9% e a valore del 20,0%. Le vendite di vino nella Distribuzione Moderna nel 2021 hanno beneficiato di un primo bimestre segnato ancora da un semi lockdown e quindi da una posizione di vantaggio dei punti vendita della DM rispetto ad altri canali.

La classifica dei vini più venduti vede ai primi posti la tradizionale triade Chianti, Lambrusco, Montepulciano d’Abruzzo. Tipologie che vendono tra i 10 e i 15 milioni di litri, ma con una flessione del Lambrusco (-6,7% a volume e -5,7% a valore) e un buono spunto del Chianti (+3,7% a volume e + 5,4% a valore).

È impressionante la crescita del Vermentino che si piazza al 5° posto con una crescita del 21,9% a volume e del 25,5% a valore. Il pugliese Primitivo aumenta a volume del 5,2% e dell’11,0 a valore, l’emiliano Pignoletto del 5,6% a volume e del 2,6% a valore. Il veneto Valpolicella del 15,9% a volume e del 16,9% a valore (incluso il Valpolicella Ripasso).

I VINI “EMERGENTI”

La classifica dei vini “emergenti”, cioè che hanno fatto registrare nel 2021 un maggior tasso di crescita a volume, vede sul podio il Lugana con aumento del 34%, l’Amarone del 32%, il Valpolicella Ripasso del 26%. Buona la performance del Nebbiolo con +22%, della Ribolla con +19%, del Sagrantino +16%, e del Brunello di Montalcino +13%.

Interessante anche la classifica delle bollicine con maggior tasso di vendita a volume. Il primo posto va al Moscato, che cresce del 29%. Non cessa di aumentare il Prosecco con +22%. Il Fragolino spunta un buon +16%. Il Muller Thurgau il 15%. L’Asti il 14% e il Brachetto il 12%.

L’ANALISI IRI

Iri presenterà anche i dati del mercato del vino nella DM relativi al primo bimestre e alla prima metà di marzo 2022. Dati che si annunciano in territorio negativo, solo per via del confronto con un primo bimestre 2021 ancora molto influenzato dalla emergenza pandemica.

Sarà anche illustrato l’andamento dei prezzi della bottiglia che nel primo bimestre non ha mostrato scostamenti significativi. Andranno però valutate le conseguenze degli aumenti dei costi energetici, delle materie prime e del conflitto ucraino.

Categorie
Vini al supermercato

Nuovi equilibri tra volumi e prezzi del vino nella Grande distribuzione

La ricerca dell’IRI, presentata oggi a Vinitaly Special Edition, mostra una fase di doppio riequilibrio del mercato dei vini nella Distribuzione Moderna perché le vendite a volume nel 2021 si confrontano con la crescita abnorme del 2020, segnato dalla pandemia, mentre le vendite a valore stanno crescendo già da anni recuperando prezzi che erano troppo bassi nella DM.

Nei primi 9 mesi del 2021 le vendite di vino e bollicine sono aumentate del 2% a volume e del 9,7% a valore: sono stati venduti 12 milioni di litri in più, rispetto allo stesso periodo del 2020, e incassati 200mila euro in più. E ’importante analizzare l’andamento del comparto vini più bollicine per formati:  le bottiglie Doc da 0,75lt sono cresciute del 4,8% a volume (+10,8% a valore), quelle IGP del 3,6% (a valore +8,1%).

In calo le vendite a volume dei brik (-5,6%), del bag in box (-2,4%), dei vini confezionati in plastica (-14,3%). Le bottiglie da 0,75lt di vino e bollicine della Marca del Distributore crescono del 3,0% (+6,0 a valore), ma calano nel dato globale del 2,9% (+0,9% a valore).

Va sottolineato che le vendite delle bollicine (+27,1% a volume) trainano l’intero comparto dei vini nella Distribuzione Moderna, ma anch’esse si stanno assestando dopo il 2020, passando da un +45% a volume del primo trimestre 2021 al +28,7% del secondo e al +9,9% del terzo.

Un discorso a parte va fatto per l’on line, una canale ancora piccolo nella Distribuzione Moderna (DM), con una quota di mercato a volume dello 0,9%, ma che cresce di più del 50% rispetto al 2020 e del triplo rispetto al 2019.

Il 2021 sarà dunque un anno di consolidamento che mostrerà in che misura la DM saprà trarre vantaggio dalla grande affluenza dei consumatori nei suoi punti vendita nel 2020 e dall’entrata a scaffale di alcune cantine una volta dedicate al solo canale Horeca (ristoranti, bar e affini).

“La maggior crescita a valore rispetto al volume – ha detto Virgilio Romano, Business Insight Director IRI – dipende da vari fattori che si intrecciano, dando luogo al gap fra i due indicatori: nel lungo periodo assistiamo ad una continua evoluzione del consumatore che compra prodotti con prezzo medio più alto.

nel breve periodo assistiamo al rimbalzo verso il 2020 che ha premiato i vini che lo scorso anno sono stati svantaggiati dalla emergenza pandemica. Aggiungiamo le variazioni nelle dinamiche promozionali, canali che crescono più di altri e possibili variazioni di prezzo al pubblico e abbiamo gli ingredienti che assieme spiegano la distanza tra crescita a valore e crescita a volume”.

La ricerca IRI è stata commentata, nel corso della tavola rotonda di Vinitaly Special edition organizzata da Veronafiere, dai relatori della DM e delle associazioni delle cantine.

Un intervento particolarmente atteso è stato quello del rappresentante della catena discount MD Spa, anche perché il canale dei Discount è arrivato a una quota nel mercato dei vini del 26% a volume e del 15,5% a valore.

“MD ha potenziato il proprio scaffale vini inserendo etichette di pregio e un’ampia scelta di Docg, Doc, Igt, vini locali e biologici – ha detto Giuseppe Cantone, Direttore Commerciale MD SpA – L’assortimento è stato razionalizzato puntando su nuovi trend che prediligono vini versatili come la Ribolla gialla, prodotto di forte interesse, Prosecchi come Pas Dosè e Rosè ed Extra Dry difficili da trovare e per questo particolarmente fidelizzanti e Prosecchi di facile abbinamento come il Brut”.

“Oltre a fidelizzare i clienti offrendo la certezza di acquistare un prodotto di qualità al miglior prezzo – ha concluso Cantone – l’obiettivo è attrarne di nuovi rendendo il vino una famiglia di richiamo e garantendo controlli attraverso analisi qualitative e organolettiche che lo rendano il più possibile costante durante l’anno”.

LO SGUARDO DI CONAD E COOP

Anche Conad ha operato sull’assortimento, come riferito da Alessandra Corsi, Direttrice marketing prodotto e marca del distributore: “Conad cresce a valore quasi il doppio rispetto al mercato nell’anno corrente, non soltanto grazie all’espansione della rete che ci ha permesso di lavorare sui punti vendita di maggiori dimensioni con un’offerta più ampia e profonda, ma anche per il rinnovato assortimento focalizzato sulla premiumizzazione, che comprende anche tipologie di prodotto un tempo presenti esclusivamente nella ristorazione”.

“L’intensità promozionale delle categorie spumanti e vini tipici è rimasta pressoché invariata – ha osservato nel suo intervento Francesco Scarcelli, Responsabile Beverage Coop Italia –  mentre è aumentato il prezzo medio del vino: avendo lavorato con listini in continuità col 2020, questo incremento non è dovuto quindi ad aumenti”.

“Piuttosto – ha aggiunto – a un cambio del mix assortimentale e a scelte fatte dal consumatore, che predilige maggiormente prodotti e denominazioni di qualità superiore. Nel 2021 stiamo registrando in Coop un’ulteriore crescita a doppia cifra per il mondo spumanti (+18%), una relativa stabilità per il mondo del vino tipico (+2%) e una flessione dei vini da tavola (-9%)”.

“L’evoluzione e la specializzazione dello scaffale della DM, già in atto da tempo, è stata stimolata dalla situazione Covid e in pochi mesi si sono visti cambiamenti molto significativi – ha sottolineato Marcello Ancarani, rappresentante di Federvini (Direttore Vendita Italia del Gruppo Santa Margherita) – Si è implementato un dialogo indispensabile con il consumatore,  con attività promo non solo sul prezzo, ma con messaggi  su scaffale e web. Non va trascurato anche il ‘dialogo’ indiretto e sinergico con il canale Horeca”.

“Seppure la crescita sia rallentata in termini di volume, la ricerca dell’IRI mostra come il consumatore abbia continuato a premiare i profili più qualitativi – ha detto Enrico Gobino, rappresentante di Unione Italiana Vini – il principio di ‘meno quantità, più qualità’ sembra diventata una caratteristica che contraddistingue anche il canale DM. Un’ottima base di confronto tra produttori e catene distributive per qualificare l’offerta a favore del consumatore”.

Categorie
Vini al supermercato

I segreti di Notte Rossa: intervista a Luca Buratti, direttore vendite Grande distribuzione

Una linea di vini dall’invidiabile rapporto qualità prezzo, tra le più complete in assoluto presenti al supermercato. Parliamo di Notte Rossa, brand pugliese che convince nella Grande distribuzione, spaziando dai bianchi ai rossi del Salento. Quali sono i segreti del successo di Notte Rossa? Lo abbiamo chiesto al direttore vendite, Luca Buratti.

Cosa ci fa un pavese in Puglia?
Sono pavese di adozione, anche se alla mia età non ricordo più quando sono stato adottato…, ma le mi esperienze professionali mi hanno portato in varie località della penisola, dal Piemonte alle Marche e dalla Lombardia alla Puglia. Sono arrivato in Notte Rossa attraverso un carissimo amico, nonché collega pugliese, che mi ha fatto conoscere questa stupenda realtà salentina.

Di che cosa si occupa, nel concreto, in qualità di Direttore vendite Grande Distribuzione?
Il mio ruolo in Notte Rossa è quello di gestire il canale della Distribuzione Moderna. Siamo partiti quattro anni fa con un progetto ambizioso per portare sul mercato un vino di grande piacevolezza e qualità, al miglior prezzo possibile. In questi anni abbiamo collocato il nostro prodotto nelle più importanti insegne della distribuzione.

È complicato lavorare con la Grande distribuzione?
Direi che nulla è facile e nulla è complicato. Tutto dipende da come il progetto viene pensato e sviluppato. Il momento più difficile, come immagino sia ovvio, è stato l’inizio. Bisognava far comprendere alla Distribuzione che il concetto di “miglior prodotto al miglior prezzo”, spesso sbandierato con troppa facilità da molti, rispondeva alla realtà.

A volte ci si inoltra per strade tortuose alla ricerca di soluzioni, ma se si è certi che quello che si propone corrisponde a quello che si afferma, non c’è miglior soluzione che una banale prova pratica… l’assaggio e questo abbiamo fatto. Ovviamente i rapporti con le strutture distributive hanno il loro peso nell’abbreviare i tempi.

“Notte Rossa”, un nome affascinante: come nasce il progetto?
Il Salento è stato per molti anni un territorio dal quale i produttori del nord Italia hanno attinto a grandi mani vino per migliorare i loro prodotti o per imbottigliarlo a casa loro e poi distribuirlo. Una cantina come la nostra ha invece tutte le competenze e la tecnologia per produrre e distribuire da sola il proprio vino.

Da qui nasce il progetto Notte Rossa. Dalla volontà di essere direttamente attori nel mercato assumendosi in prima persona le responsabilità che questo comporta. Noi facciamo una “promessa” al nostro cliente e la dobbiamo mantenere responsabilmente. Il nome Notte Rossa prende vita dall’idea di trasmettere attraverso un marchio la magia ed il calore di un territorio magnifico.

Notte Rossa riassume questo. “Il calore della terra del Primitivo di Manduria, alle porte di un selvaggio Salento. La magia delle lunghe estati e del calore che attraversa le vigne, del vento fresco che soffia la notte tra le campagne. Le mani rosse di contadini per la terra bruciata dal sole, da tramonti di fuoco, e la luna rossa che rischiara le notti di lavoro e colora i vigneti”. La senti la magia?

Quali sono i numeri di Notte Rossa?
Parlare di numeri è sempre un po’ riduttivo, soprattutto per un progetto come questo che ha solo quattro anni di vita ed è in tumultuosa crescita. Ad oggi Notte Rossa è in assoluto il marchio leader del mercato moderno. Siamo distribuiti da Sud a Nord nelle insegne della Gdo più significative.

I nostri “campioni” sono il Primitivo ed il Negroamaro, nelle loro varie denominazioni. Dop, Igp, Riserva… Che consentono al nostro estimatore di poter scegliere il vino che meglio si adatta alle necessità di abbinamento gastronomico e alla sua possibilità di spesa.

Ovviamente la proposta Notte Rossa spazia su una gamma più ampia, ma con una regola precisa ed inderogabile. I vini sono tutti del nostro territorio e provengono da uve coltivate nei nostri vigneti. Si ricorda della “Promessa” di cui ho parlato prima?

La via di un marchio di qualità assoluta come Notte Rossa, dedicato alla Gdo, è il futuro per le cantine che vogliono operare con successo nella Grande distribuzione?
Oggi sugli scaffali della Gdo si trovano molte etichette, spesso differenti tra un’insegna e l’altra e credo che questo generi confusione e insicurezza nel momento di decidere l’acquisto.

Una volta il consumatore aveva una importante “fedeltà” verso l’insegna distributiva e quindi la scelta di dedicare un’etichetta specifica per ogni distributore garantiva al cliente finale la certezza di trovare sullo scaffale il vino “preferito”.

Oggi il consumatore ha un tasso di fedeltà all’Insegna molto più basso e quindi diventa fondamentale che possa trovare la medesima etichetta ovunque egli vada. Del resto in tutte le altre merceologie è così da sempre.

Sulla base della sua esperienza, come ha visto cambiare il vino in Gdo negli ultimi anni?
Nel corso degli anni vi è stata un’evoluzione decisa e molto evidente. Siamo passati da metri di scaffale pieni di bottiglioni da un litro e mezzo e dame in vetro da cinque litri, ad un assortimento di bottiglie molto ampio e profondo.

Negli ultimi quindici anni il consumatore ha migliorato abbondantemente la consapevolezza nella scelta e soprattutto si pone davanti allo scaffale con una maggior chiarezza circa le esigenze che il vino che acquisterà deve soddisfare. Una volta e lo dico per aver trascorso ore nelle corsie dei vini, il cliente operava una scelta basata su pochissimi parametri.

Sceglieva tra bianco e rosso, in base alla presenza della promozione, in base a quello che già gli era famigliare e tuttalpiù andava su prezzi alti se doveva fare bella figura a casa o un regalo. Oggi un numero sempre maggiore di clienti sceglie in base alla provenienza, agli abbinamenti gastronomici, al vitigno e la Gdo sempre più tende ad evidenziare queste caratteristiche.

Nell’ultimissimo periodo, la Gdo sta cercando di entrare nell’ambito dell’alta qualità e dei vini blasonati, segmento che da sempre è stato appannaggio delle enoteche tradizionali.

Ritengo questo passaggio un momento positivo per la diffusione della cultura del vino, ma va gestito ed attuato con gradualità, in quanto molti produttori e molti clienti del mondo della ristorazione, a cui quella tipologia di vini si rivolge da sempre, non sono ancora pronti.

L’approccio alla Gdo è cambiato negli anni?
Direi decisamente di sì. Il progetto Notte Rossa ha portato il nostro vino nella Grande Distribuzione in maniera diffusa. Il nostro obiettivo è di essere “ovunque, comunque e quantunque”, perché l’attenzione è focalizzata al cliente finale, che deve trovarci indipendentemente da dove decide di effettuare i suoi acquisti e lo deve fare con la certezza di avere sempre il giusto prezzo.

Oggi i nostri partner della Distribuzione ci considerano un fornitore importante e il riferimento per la produzione vinicola salentina. L’importante crescita dei volumi espressi nel canale moderno fa si che ci sia una maggiore considerazione verso Notte Rossa che noi abbiamo l’obbligo di ricambiare operando con la massima trasparenza e correttezza nei rapporti commerciali, pretendendo dai distributori il medesimo atteggiamento.

Quali sono i progetti futuri di Notte Rossa?
Ne abbiamo molti. Non siamo però ansiosi di realizzarli subito poiché vogliamo che ogni passo si effettuato nel migliore di modi e consolidato. Non abbiamo necessità di “fatturare” ad ogni costo. In questi ultimi mesi abbiamo voluto mettere a disposizione del mercato un nuovo vino, che va oltre il concetto di vitigno focalizzando quello che secondo noi è il primo bisogno di un amante del vino, il piacere nel degustarlo.

E’ nato quindi “Bascià”, un vino rosso di estrema piacevolezza, frutto di una sapiente selezione dei vigneti di Primitivo e Negroamaro e di una grande esperienza enologica che ha saputo fondere questi due potenti vitigni per ottenere un risultato veramente elevato.

Il nostro obiettivo è far si che il cliente abbia una esperienza gustativa di estrema piacevolezza e sappia che “Bascià” è li per replicarla ogni volta che lo desidera. In un prossimo futuro proseguiremo sulla strada che ci è più consona, quella di dare al consumatore nuovi momenti esperenziali di piacere e di ricordo.


***DISCLAIMER: L’intervista è stata richiesta da Vinialsupermercato.it all’inserzionista e condotta in totale autonomia professionale, nel rispetto dei lettori e a garanzia dell’imparzialità che caratterizza da sempre i giudizi della nostra testata***

Exit mobile version