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Derthona Timorasso sempre più “bianco di Langa”: i 10 migliori 2021 in anteprima

Derthona Timorasso, sempre più bianco di Langa i migliori 2021 in anteprimaC’è il nuovo cru di Borgogno, Scaldapulce, in vendita a 99 euro (in cantina): lassù, non per tutti i portafogli; manifesto dell’intenzione, del progetto, delle aspirazioni e delle aspettative degli storici produttori di Langa, in “trasferta” sui Colli Tortonesi. Ci sono poi La Spinetta, Vietti, Vite Colte, Voerzio Martini e “ragazzi d’oro” come Claudio Viberti di Giovanni Viberti, a dare ulteriore peso a quella che, ormai, è una certezza: il Derthona Timorasso è sempre più il vero “bianco di Langa”, l’alter ego di Barolo e Barbaresco, in Piemonte e nel mondo. Senza nulla togliere a Favorita o Nascetta / Nas-cëtta, il vitigno risollevato negli anni Novanta da un manipolo di vignaioli guidato dal genio Walter Massa è ormai sulla strada della definitiva consacrazione, nell’olimpo dei fine wines internazionali.

I passi compiuti sui Colli Tortonesi sono degni di un gigante. Il Timorasso (oggi al secolo “Derthona”, per la lungimirante decisione di legare il territorio al vino, non il nome del vitigno) è passato dai 3 ettari della fine degli anni Ottanta ai 330 ettari attuali, sui complessivi 1.257 ettari vitati del tortonese (56 comuni). La produzione supera di poco il milione di bottiglie, ma l’obiettivo è di arrivare a 3 milioni entro il 2030. Nei prossimi tre anni, in zona, si pianteranno ulteriori 160 ettari. Consentendo così ai produttori di fare massa critica sui mercati, soprattutto internazionali, forti anche della spinta dei grandi nomi che hanno investito nelle “nuove Langhe” del Piemonte “in bianco”.

Il tutto accompagnato da un rigido disciplinare che esclude il fondo valle ed esalta le peculiarità microclimatiche delle 6 valli della denominazione (Ossona, Grue, Curone, Scrivia, Borbera e Spinti) che da nord a sud disegnano un territorio costellato – tra l’altro – da suoli simili a quelli langaroli, per la presenza di Marne di Sant’Agata Fossili, molto comuni nella Docg Barbaresco (Barbaresco, sud di Neive e Treiso) ed in una porzione estesa della Docg Barolo (oltre a una buona porzione del territorio di Barolo, le troviamo nella parte est di La Morra, a Novello, a ovest e nord-est di Monforte, nonché a nord di Serralunga e a Grinzane Cavour).

Fondamentale, da queste parti più che altrove, la gestione agronomica del vigneto. A testimoniarlo è Davide Ferrarese, tra i massimi esperti italiani con la sua società di consulenza Vigna Veritas, con sede a Gavi, in Piemonte. «La prima vendemmia di Timorasso – riferisce – è stata uno shock per uno dei produttori di Langa che ha investito sui Colli Tortonesi. Le uve arrivate in cantina gli sembravano brutte. Mi ha chiamato preoccupatissimo. Una volta vinificate, è rimasto altrettanto scioccato, ma in positivo, dagli incredibili valori analitici, soprattutto in termini di acidità e pH. Il Timorasso è così: un po’ brutto da vedere, magari, ma in grado di dare risultati eccezionali, una volta vinificato».

Da buone ad ottime, di fatto, anche le impressioni della nuova annata del Timorasso. A Derthona Due.Zero 2023, lo scorso weekend, è stata presentata la vendemmia 2021 del grande bianco di Langa (pardon, dei Colli Tortonesi). L’impressione è che sia migliorata, in larga scala, in primis la gestione agronomica del vigneto del Timorasso, soprattutto sul fronte del controllo del tenore alcolico (il Tortonese è tra le zone più siccitose d’Italia). Lo dimostra l’assaggio alla cieca dei 41 campioni di altrettante cantine. Tra i nuovi trend un utilizzo più massiccio del legno rispetto al passato, con risultati non sempre ottimali in termini di bilanciamento e rispetto del varietale. Ecco i migliori Derthona Timorasso all’anteprima 2021.

I MIGLIORI DERTHONA TIMORASSO 2021 A DERTHONA DUE.ZERO 2023

(in ordine di degustazione alla cieca)

Derthona 2021, Canevaro Luca

Colore più carico del precedente, un giallo paglierino intenso, dai riflessi dorati. Naso sul frutto giallo, pesca, albicocca matura. Buon corredo di erbe aromatiche di contorno. Al palato è pieno, succoso, polposo, ricco di materia, con la componente glicerica ben controbilanciata da una freschezza viva. Vino di ottima prospettiva.

Colli Tortonesi Doc Timorasso 2021 “Rugiada del mattino”, Cascina I Carpini

Giallo dorato. Al naso albicocca sotto sciroppo, bei ricordi mentolati, erbe aromatiche. Al palato è intenso, di grandissima concentrazione e opulenza sul frutto giallo, ben riequilibrato da un’acidità vibrante. Componente salina importante, per un vino all’inizio del suo percorso, ma già godibile.

Derthona 2021, Borgogno

Giallo paglierino intenso. Nota netta di pirazinica, è Tenuta Pastura? Il frutto giallo non manca di polpa e controbilancia le note verdi, dando slancio e setosità al sorso. Un campione già molto godibile, con del leggero residuo zuccherino apparente che contribuisce a rendere la chiusura intrigante. Vino gastronomico, sin d’ora godibile.

Derthona 2021, Oltretorrente

Giallo paglierino riflessi dorati. Altra impronta umami, salinità e frutto giallo. Bellissima espressione del frutto al palato, sferzata da ricordi agrumati, speziati di zenzero. Tra i campioni più attaccati al territorio. Vino giovanissimo, all’inizio di un lungo percorso di vita.

Derthona 2021 “Thimos”, Alvio Pestarino

Giallo paglierino. Bel naso tra frutto giallo, polposo, ed erbe aromatiche. Al palato è intenso sul frutto giallo e sull’agrume, ben controbilanciati dalla vena glicerica. Vino che premia la beva, l’immediatezza, ma non rinuncia a tutte le caratteristiche del vitigno, compresa la prospettiva di lungo affinamento.

Terre di Libarna Doc 2021 “Archetipo”, Ezio Poggio

Giallo paglierino tendente al dorato. Bel naso generoso, sulla frutta di maturità piena, con accenti terziari. Al palato è goloso, sulla frutta gialla (pesca, albicocca) e deviazioni tropicali. Chiude asciutto ma equilibrato, nonostante l’opulenza del frutto, dalla texture cremosa.

Derthona 2021 “Grue”, Pomodolce

Giallo tendente all’oro. Vino che brilla in termini di espressione del varietale, compatto e goloso. Bella fragranza del frutto e chiusura asciutta che invita al sorso successivo. Vino di terroir.

Colli Tortonesi Doc Timorasso 2021 “Francesca”, Vigne Marina Coppi

Giallo paglierino intenso. Ottima intensità e precisione sul frutto, sulla maturità della pesca e dell’albicocca. Al palato freschezza viva, d’agrume (ricordi di pompelmo rosa), a controbilanciare la vena glicerica. Vino all’inizio di una lunga vita.

Derthona 2021, Vigneti Repetto

Giallo paglierino. Al naso e al palato un’ottima corrispondenza che si dipana su note di pesca gialla e agrumi, tra tensione acida e mineralità che danno vita a sensazioni umami e ricordi di pietra bagnata. Palato teso e fruttato, per uno dei campioni più completi in termini di rispetto, espressione ed esaltazione del varietale del Timorasso.

Derthona 2021, Voerzio Martini (BEST IN SHOW)

Al naso netta mentuccia, sul frutto, che ricorda alcune espressioni di Timorasso della Val Borbera. Splendida espressione, sia al naso che al palato, della componente agrumata, che si accosta a un frutto giallo polposo. Sorso croccante, sapido, di gran pulizia e goloso, ad anticipare una chiusura tesa, minerale, che incita la beva. Vino di prospettiva assoluta e miglior campione dell’annata 2021: best in show di Derthona Due.Zero 2023.

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Dal Derthona Timorasso al Piccolo Derthona: Tortona sa dove andare

EDITORIALE – Si legge “Piccolo Derthona“, si traduce “Timorasso” e porta la firma di Walter Massa l’ultima trovata del Consorzio Tutela Vini dei Colli Tortonesi. La nuova tipologia di vino bianco si colloca alla base della piramide della qualità del Derthona Timorasso. Una sorta di “denominazione di ricaduta”, grazie alla quale i produttori della Doc di Tortona, in provincia di Alessandria, potranno mantenere alta l’asticella della qualità (e dei prezzi delle uve) del Derthona “classico” e Riserva.

Il via libera ufficiale al Piccolo Derthona – nome coniugato da Massa strizzando l’occhio ai francesi del Petit Chablis e al nome storico della città di Tortona – è arrivato grazie alla recente modifica al disciplinare di produzione.

La nuova tipologia è stata quindi protagonista indiscussa del dibattito nella due giorni di Anteprima Vini Colli Tortonesi “Due.Zero”, andata in scena all’inizio del mese di aprile (qui i migliori assaggi). Ma del nuovo vino si parla, in realtà, dal 2010.

 LA GENESI DEL PICCOLO DERTHONA

«In quell’anno – spiega Walter Massa a winemag.it – la Cantina sociale di Tortona mi chiese l’autorizzazione scritta per poter usare la parola “Derthona” anche sui suoi vini. Gliela concessi per due motivi: in primis perché il territorio aveva bisogno di crescere; poi, perché avevo iniziato a vedere sugli scaffali alcuni Timorasso venduti attorno ai 3,50 euro. Un prezzo troppo basso».

Grazie al dialogo con la dirigenza della cantina sociale – continua Massa – capii che i consumatori comuni vogliono vedere la parola “Timorasso” sulla bottiglia, senza svenarsi per mettere il vino in tavola.

Scrivendo quindi “Timorasso” su una nuova tipologia, da chiamare appunto “Piccolo Derthona”, avremmo potuto alzare il prezzo, la soglia, la percezione e la qualità del Derthona “classico”, dando al contempo al grande pubblico un altro prodotto, più immediato e di facile comprensione, pronto nei primi mesi successivi all’anno di vendemmia.

Quella che è nata come un’operazione commerciale, oggi è un’efficace strategia di promozione del territorio e della denominazione principale della zona. Senza dimenticare che a 7,50 euro al retail, il Piccolo Derthona è un vino bianco italiano Doc che ha pochissimi rivali, soprattutto nel rapporto qualità-prezzo».

DERTHONA TIMORASSO: DAL RISCHIO SVALUTAZIONE ALLA “DENOMINAZIONE DI RICADUTA”

Dal rischio svalutazione al colpo di spugna nei confronti di imbottigliatori e mediatori di uve, il passo è stato breve. Tutto merito dell’accordo raggiunto da Walter Massa dapprima con la cantina di Tortona, poi allargato agli altri produttori della Doc di Alessandria. Tutti i membri del Consorzio (e non solo) possono così fregiarsi del nome “Piccolo Derthona” in etichetta, per i loro vini d’entrata.

Un’operazione che consente al Derhona Timorasso di proteggersi da speculazioni che vedono protagonisti altri vini italiani, tra cui il vicino piemontese Gavi Docg. Il Piccolo Derthona equivale di fatto ad altre “denominazioni di ricaduta”, come il Langhe Nebbiolo del Barbaresco. O lo stesso Petit Chablis francese.

Tipologie che mancano come l’acqua ad altri territori del vino italiano, compresi quelli che puntano alla Docg. Su tutti, è il caso dell’Etna Doc, divenuto ormai elemento simbolo e calamita del business – soprattutto a livello internazionale – della viticoltura siciliana.

‘A Muntagna è sprovvista di una “denominazione di ricaduta” (potremmo chiamarla “Terre dell’Etna”) che aiuterebbe i produttori a mantenere alta l’attenzione sull’Etna Doc “classico”, nel percorso verso l’Etna Docg.

PICCOLO DERTHONA, MOLTO PIÚ DI UN’OPERAZIONE COMMERCIALE

«Il piccolo Derthona – spiega a winemag.it il presidente del Consorzio Tutela Vini dei Colli Tortonesi, Gian Paolo Repetto – può nascere dalle uve di una vigna nuova, che non hanno la struttura necessaria per supportare un Derthona “classico”.

«Oppure può prendere vita da una vigna più esposta, che tende a perdere un po’ di primari, perché l’uva si è scottata un filino. Una vasca di Derthona non è venuta esattamente come volevi, o l’annata è sfortunata? Il vino diventa un Piccolo Derthona», continua Repetto.

In questo modo la qualità del Derthona “classico” è sempre al massimo. Al contempo, il consumatore che fatica a scegliere un Derthona per questioni di prezzo, ha la possibilità di accedere a un prodotto 100% Timorasso, conveniente per lui e per la cantina che lo vende. Un vino bianco di qualità e struttura superiore alla media degli altri bianchi “standard” italiani».

Sul fronte dei prezzi retail, il Piccolo Derthona si assesta attorno ai 7-8 euro, finendo sullo scaffale a un minimo di 13-14 euro. Il Derthona “classico” parte invece da una media di 10 euro minimo all’Horeca. Il tutto senza intaccare le rese e la base ampelografica: 100% Timorasso, resa massima di 75 quintali per ettaro e bottiglia “green” da 600 grammi. Per entrambe le tipologie.

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I migliori Derthona Timorasso 2020 all’Anteprima “Due.Zero” 2022

Trentadue campioni, di cui cinque da botte: ecco i migliori Derthona Timorasso 2020 all’Anteprima “Derthona Due.Zero” andata in scena ieri a Tortona. «Siamo ad Aprile 2022 – ha sottolineato Gian Paolo Repetto, presidente del Consorzio Tutela Vini Colli Tortonesi – e ci sono ancora molti bianchi 2020 da imbottigliare. Questo sottolinea quanto il Timorasso sia un vitigno che trae vantaggio della lunghissima permanenza sulle fecce. Ma è anche il segnale della strada intrapresa dai nostri soci, nella sola direzione della qualità».

Il Derthona Timorasso è di fatto il vino bandiera dell’Alessandrino. Un angolo di Piemonte che può contare su una grande varietà di suoli. Il vitigno a bacca bianca riscoperto a fine anni Ottanta dai vignaioli Walter Massa, Andrea Mutti e Paolo Poggio è in grado di interpretarne le sfumature come nessun altro. Arrivando a somigliare, dopo anni di bottiglia, ai grandi Riesling internazionali.

DERTHONA TIMORASSO: IL (RIGIDO) DISCIPLINARE “DI COLLINA”

Il disciplinare, impostato sulla sola viticoltura di collina (banditi i vigneti di pianura) e su una resa massima di 75 quintali per ettaro, prevede anche una versione più immediata e di facile beva, il Piccolo Derthona, e una tipologia Derthona Riserva.

A chiarire il profilo agronomico della vendemmia 2020, oggetto dell’Anteprima Derthona Due.Zero 2022, è stato Davide Ferrarese. «Poco inverno – ha sintetizzato il consulente tecnico del Consorzio Vini Colli Tortonesi – un’estate fresca e calda, un settembre estivo. Un’annata tutto sommato fresca».

I MIGLIORI DERTHONA TIMORASSO 2020
  • Colli Tortonesi Doc 2020 Derthona Timorasso, Vigneti Boveri Giacomo (Costa Vescovado – AL)
    Giallo paglierino. Vino che si presenta sin d’ora molto pulito: floreale e frutto sono al massimo dell’espressione dei 32 campioni in degustazione. Il tutto unito alle venature minerali tipiche del vitigno. Palato ricco, goloso, intenso, per un vino di gran sapienza e savoir-faire sul vitigno, trattato coi guanti bianchi. Chiusura di ottima persistenza, su tinte mentolate.
  • Colli Tortonesi Doc 2020 Derthona Timorasso, La Colombera (Tortona, AL)
    Giallo tendente al dorato. Mineralità sulfurea sul frutto pienamente maturo, pulitissimo, succoso, elegantissimo. Al palato ancora un po’ chiuso in questa fase, ma il potenziale (evidente) è quello di un cavallo di razza. Sale, frutto, mineralità tornano al palato, con particolare riferimento al frutto tipico del vitigno, carnoso. Lunghissimo il retro olfattivo.
  • Colli Tortonesi Doc 2020 Derthona Timorasso, Luca Canevaro (Tortona, AL)
    Alla vista di un giallo paglierino pieno, luminoso. Bel fiore, frutto intenso, maturo, accenno minerale pronto a schiudersi meglio con l’ossigenazione. In bocca è corrispondente, pieno: il frutto avvertito al naso torna carnoso, su una pregevole ossatura sapida. Chiude fresco, mentolato, “salato”. Vino di territorio e di gran cura enologica, volta a preservare il varietale ed esaltarlo.
  • Colli Tortonesi Doc 2020 Derthona Timorasso, Cascina Gentile (Capriata d’Orba, AL)
    Giallo tendente all’oro. Naso timido che si apre piano, sapendolo aspettare, rivelandosi tipico e preciso. Schietto e immediato, invece, al palato, dove la vena sapida gioca su un fruttato elegante. Ottima persistenza per un vino ambasciatore dei Colli Tortonesi. Giovane e di estremo potenziale.
  • Colli Tortonesi Doc 2020 Derthona Timorasso, Vignaioli Battegazzore (Tortona, AL)
    Giallo paglierino, riflessi dorati. Frutto, fiore e note sulfuree tipiche del vitigno nel particolare microclima dei Colli Tortonesi. Convince per le venature fresco-balsamiche in grado di riequilibrare un frutto opulento, pieno. Chiude agrumato, teso, tipico. Vino non solo di territorio, ma anche di stile, che esalta la mano del vignaiolo.
  • Colli Tortonesi Doc 2020 Derthona Timorasso, Sassaia Soc. Agr. Srl (Capriata d’Orba, AL)
    Giallo dorato. Vino di caratura internazionale, rimanda per certi versi alla Francia. Note di caramello salato sull’evidente mineralità e sulla frutta a polpa gialla e bianca, perfettamente matura. Slancio ammandorlato prima della chiusura fresca, balsamica, sapida.
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Furto in cantina da Walter Massa. Ma è solo il video di Mr. Timorasso

MONLEALE – Un ragazzo entra con fare furtivo nella cantina di Walter Massa, a Monleale (AL). Ruba una bottiglia di Derthona. Il vignaiolo se ne accorge. Lo rincorre. Ma solo per dargli il cavatappi. Se n’è inventata un’altra il geniale produttore che ha fatto scoprire al mondo il Timorasso, il tesoro dei Colli Tortonesi.

Da vignaiolo a co-protagonista del video di Mosto, all’anagrafe Davide Canepa, cantautore autoctono come il vino che (de)canta su Youtube, con l’obiettivo di  “raccontare storie di vita e di vite”.

Accompagnato dalla “Sobria Orchestra Timorasso“, le sonorità indie contemporanee incontrano i suoni e le immagini delle valli e delle vigne, aggiungendo un retrogusto folk in una insolita mescolanza musicale, in cui il vignaiolo Walter Massa calza a pennello.

Nasce così Mr. Timorasso, che celebra Massa quale protagonista di una rivoluzione colturale e culturale, rincorsa e voluta sin dall’adolescenza, sino al riconoscimento di “Signor Timorasso”. A Massa si deve la riscoperta di questo vitigno autoctono e il rilancio dei Colli Tortonesi attraverso il Derthona Timorasso, ormai uno dei più apprezzati vini bianchi al mondo.

Ho sempre raccontato le emozioni che trasmettono i vini mutuandole dalle canzoni – commenta Massa – il cantautore assomiglia al vignaiolo. Il cantautore scrive e canta, il  vignaiolo coltiva e vinifica.

La musica può essere più efficace di qualsiasi altra forma di comunicazione. Queste Terre hanno bisogno più che mai di essere raccontate, semplicemente con un ‘passacanzone’, un motivo che rimane nella testa, la miglior forma di passaparola”.

La collaborazione con Vigneti Massa e Terre Derthona per il videoclip e il cameo di Walter Massa, chiudono in modo naturale il cerchio, ponendo le basi per questo “manifesto musicale, culturale e territoriale”.4

IL VIDEO
Il video è la storia di un piccolo furto. Un adolescente prende dalla cantina di Walter una bottiglia di Derthona. Un gesto che racconta l’età delle scoperte, un’età in cui ci si avvicina al vino per dimostrare di essere grandi, ancora senza capirlo.

Il cameo di Walter aggiunge al suo personaggio una simpatia e un’umanità che lo avvicina ai più giovani. L’inseguimento nelle vigne e sui colli permette attraverso le immagini di raccontare tutta la bellezza delle Terre Derthona.

L’idea del progetto Mosto nasce nel periodo in cui il cantautore tortonese Davide Canepa si trasferisce a Milano, dove lavora come creativo pubblicitario. Lì, lontano dai Colli che fino a poco prima erano per lui normale quotidianità, riflette sulla bellezza e il valore della sua terra, ancora sconosciuta fuori dai suoi confini, nonostante i soli 70 km che la separano da Milano.

“Il videoclip – spiegano all’unisono Canepa e Massa – si rivolge ai giovani dai 5 ai 90 anni, con l’obiettivo di raccontare le bellezze di questo territorio, in modo spensierato e immediato, attraverso la musica”.

Una sorta di esperimento, che si inserisce nell’ambito del progetto Terre Derthona della Strada del Vino e dei Sapori dei Colli Tortonesi, del Consorzio Turistico Derthona Go e del Consorzio Piemonte Obertengo.

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