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Favori sessuali alla Court of Master Sommeliers Americas: la denuncia di 21 donne

Scandalo internazionale nella Court of Master Sommeliers Americas, dopo la denuncia di 21 donne che sostengono di aver ricevuto richieste di favori sessuali per entrare nella prestigiosa realtà della sommellerie. È quanto riporta il New York Times, che calca la mano: il “Board” era a conoscenza di tali soprusi, ma ha taciuto.

Secondo alcune ricostruzioni, potrebbe trattarsi degli strascichi di un altro scandalo, che ha investito l’associazione nel 2018. La Corte dei Master Sommeliers ha infatti revocato il titolo di MS a 23 dei 24 candidati. Un supervisore dell’esame aveva infatti fornito informazioni sui vini utilizzati nell’esame, degustati “alla cieca”.

In particolare, le 21 donne aspiranti sommelier sarebbero state vittime delle attenzioni di Fred Dame e Geoff Kruth. Due figure di primissimo piano dell’associazione. Dame è fondatore della Court of Master Sommeliers, nonché il primo “master sommelier” americano.

Geoff Kruth, che non a caso ha rassegnato le proprie dimissioni dalla Corte dei Sommelier la scorsa settimana, è uno dei docenti più in vista dell’associazione. Fred Dame è entrato nell’elite della sommellerie americana nel 1984, mentre Kruth nel 2008.

Il titolo di “master sommelier” è riconosciuto a livello internazionale. Solo 155 iscritti hanno superato la dura trafila di esami in America. Tra questi, 24 sono donne. Ed è una storia ricca di capitoli quella della “Corte”.

Il primo esame di Master Sommelier si è tenuto nel Regno Unito nel 1969. La “Court of Master Sommeliers” si è poi allargata al resto d’Europa e in America. Grazie alla supervisione della Vintners Company, sono stati creati, nell’ordine, The Institute of Masters of Wine, The British Hotels & Restaurants Association, The Wine & Spirit Association of Great Britain e The Wholesale Tobacco Trade Association.

Nel 1984, Fred Dame è stato il primo sommelier a superare contemporaneamente tutte e tre le parti dell’esame di Master Sommelier, aggiudicandosi la Krug Cup. Nel 1986 si sono tenuti i primi esami di Master Sommelier negli Stati Uniti. La sezione americana del Cms è stata istituita con il nome di “Court of Master Sommeliers Americas” ed è responsabile anche degli esami e dei seminari in Canada.

Donne del vino e aspiranti sommelier: se il docente (o il capo) è un porco, denunciate

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Gerry Scotti senza vergogna: altro spot a Caduta Libera. Interverrà l’Antitrust?

Nuova edizione, stesso copione. A Caduta Libera, il vignaiolo (in affitto) Gerry Scotti sfida ancora l’Antitrust. Con l’ennesima réclame dei suoi (costosi) vini, in vendita al supermercato.

Una trama già vista nei mesi scorsi, riproposta dal conduttore pavese a un quarto d’ora dall’inizio della trasmissione andata in onda ieri, giovedì 14 settembre.

A offrire il pretesto a Scotti è, come di consueto, una domanda a tema “vino” indirizzata a uno dei partecipanti al quiz. “Travasare un vino rosso di pregio per favorirne la decantazione”. Dieci lettere. La risposta è “Scaraffare”. La concorrente non risponde e finisce nella botola. Non prima di sorbirsi lo spot dello Zio Gerry.

“Tu prendi uno dei miei vini. Sai che faccio vino nel tempo libero? L’hai assaggiato già? Vuoi assaggiare il rosso, il bianco o il rosè? Alla salute!”.

Secondo il listino “Autunno 2017” di Publitalia ’80, concessionaria esclusiva del Gruppo Mediaset per le trasmissioni delle reti in chiaro, 30 secondi di pubblicità su Canale 5 – durante Caduta Libera – costano da 26 a 56 mila euro. Un bel risparmio per lo Scotti nazionale. Non resta che visionare il video-frammento della puntata, con una previsione: entro Natale, a Caduta Libera, si parlerà di spumante.

*disclaimer
Questo è l’ultimo articolo-denuncia che la testata vinialsupermercato.it dedica a Gerry Scotti. In un Paese con la “P” maiuscola, un’Antitrust con la “A” maiuscola sarebbe già intervenuta, ammonendo formalmente il conduttore. Confidando in un pronto intervento delle istituzioni e nel rispetto delle migliaia di lettori che confermano quotidianamente la fiducia alle presenti “colonne digitali”, vinialsuper eviterà di trattare ancora il tema Scotti per non offrire al conduttore ulteriore spazio-pubblicità gratuito, evidentemente necessario alla spinta delle vendite di vini costosi e poco rappresentativi dell’Oltrepò pavese

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“Parchi eolici fuorilegge”, la Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti scrive al ministro Martina

La nascita dei parchi eolici non rispetta l’iter previsto dalla legge. E’ la denuncia della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (Fivi), che osserva come “negli ultimi anni in varie regioni d’Italia decine di vignaioli e di agricoltori in genere si sono trovati davanti a una notifica di esproprio senza essere stati in alcun modo avvisati e tanto meno interpellati prima dell’avvio del procedimento”. Per questo i Vignaioli Indipendenti hanno scritto al Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina per chiedere un suo interessamento alla vicenda, precisando che la Fivi non è in alcun modo contraria ai parchi eolici e ritiene anzi di grande importanza la ricerca di fonti di energia rinnovabile. Il punto rilevato dai Vignaioli è il rispetto dei tempi di comunicazione dei progetti, che permetterebbero agli interessati di formulare le proprie osservazioni all’attenzione dell’autorità espropriante. “Siamo di fronte – spiega Matilde Poggi, presidente Fivi – a svariati casi di parchi eolici autorizzati senza che venisse interpellato il territorio e senza aver dato opportuna comunicazione dell’avvio dei procedimenti, come gli innumerevoli parchi eolici autorizzati negli ultimi anni dalla Regione Campania”. Agli agricoltori non resta pertanto che appellarsi al Tar, ma anche nel caso in cui fosse accolto il loro ricorso, pur avendo diritto ad un rimborso, si vedrebbero comunque espropriati per anni dei terreni e negata di fatto la possibilità di tornare alle condizioni antecedenti. “Il nostro auspicio – aggiunge Guido Zampaglione, vignaiolo in Calitri (Avellino) e consigliere nazionale Fivi – è che ci sia maggiore attenzione su questa vicenda e un interessamento che riguardi tutti i soggetti coinvolti a vari livelli, come i sindacati e le associazioni di categoria”.
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