Categorie
news ed eventi

Gambellara Doc in ascesa: premio Quattro Viti al vino bio di Davide Vignato

davide-vignato-e-padreCresce sempre di più la qualità dei vini Gambellara Doc. L’ultima conferma arriva dalla Guida ai vini d’Italia Vitae 2017 dell’Associazione italiana sommelier, che in questi giorni ha comunicato la lista delle migliori etichette nazionali, quelle a cui le commissioni di degustazione assegnano ogni anno l’ambito riconoscimento delle “Quattro Viti” e che a fine ottobre saranno presentate nel corso di un grande evento di degustazione in programma al grattacielo Diamond Tower di Milano. Tra i vini top a livello nazionale c’è anche il Gambellara Classico Doc Col Moenia 2014 della cantina Davide Vignato, la prima del territorio ad aver intrapreso la strada dell’agricoltura biologica certificata nell’ovest vicentino per produrre i vini vulcanici della Doc Gambellara.

“Vedere premiato il mio Gambellara Classico accanto a grandi vini di territori più blasonati mi riempie di gioia – commenta soddisfatto Davide Vignato – ed è uno stimolo a continuare lungo la strada intrapresa alcuni anni fa per valorizzare la produzione enologica del territorio. La scelta del biologico è derivata principalmente proprio dalla volontà di eliminare tutto ciò che è chimica e rischia di appiattire la Garganega di Gambellara, un’uva che ha una straordinaria mineralità dovuta ai terreni basaltici e può dare vita a vini di personalità”.

Il vino premiato, Il Gambellara Classico Doc Col Moenia 2014, nasce da vigneti con 40 anni di età situati nelle colline di Gambellara su suoli ricchi di basalti neri di origine vulcanica. Prodotto con uve Garganega in purezza, il vino matura in acciaio sui propri lieviti senza aggiunta di anidride solforosa ed è impreziosito attraverso la tecnica del batonnage (rimescolamento periodico delle fecce nobili). Di colore giallo paglierino intenso, ha profumi complessi e avvolgenti di glicine, erbe aromatiche e frutta matura. Di buona struttura e freschezza, ha una grande sapidità e un finale amarognolo tipico del vitigno.

Categorie
degustati da noi vini#02

Vignato lancia “Primo Incontro”: il vino da merenda

Rifermentazione in bottiglia sui propri lieviti e nessuna aggiunta di solforosa per una Garganega in purezza pensata come un “vino da merenda”. La Garganega di Gambellara, i suoi lieviti indigeni, nessuna aggiunta di solforosa: è un inno al territorio più autentico, e allo stesso tempo alla convivialità, il vino “Primo Incontro” che la cantina biologica Davide Vignato di Gambellara (VI) lancia in questi giorni d’estate.

Il nuovo vino, prodotto dalla cantina che solo un paio di anni fa ha lanciato i primi due Gambellara Classico Doc biologici certificati nella storia della denominazione vulcanica vicentina, è una Garganega rifermentata in bottiglia, che nasce da vigneti di collina con 25 anni di età nella sottozona dei Monti di Mezzo e Faldeo.

A una prima fermentazione con lieviti spontanei segue l’aggiunta di mosto di Recioto di Gambellara prima della rifermentazione, in bottiglia che avviene senza alcuna aggiunta di anidride solforosa. “Volevo fare un vino giovane e frizzante – racconta Davide Vignato – capace di rispecchiare al meglio il nostro territorio quanto i due Gambellara Classico Doc che produco, ma che fosse anche in grado di distinguersi per uno spirito ancora più immediato e conviviale”.

Le scelta dei lieviti indigeni e della rifermentazione in bottiglia vanno in questa direzione. E’ nato così un “vino da merenda”, quotidiano, da bere a inizio serata con gli amici o da gustare con semplicità a tutto pasto”.

Il nuovo vino – Garganega 100% sotto la denominazione IGT Veneto – Primo Incontro ha un colore giallo paglierino con una leggera velatura naturale dovuta alla rifermentazione sui lieviti.

Al naso profumi fragranti di fiori bianchi, mela e crosta di pane sono ravvivati da una freschezza che ritorna in bocca per un sorso immediato e piacevole, in cui prevale la nota minerale e terrosa tipica del terroir. In chiusura la scia leggermente amarognola caratteristica della Garganega esalta la bevibilità del vino, ideale per l’aperitivo e con piatti dai sapori non eccessivamente strutturati.

Exit mobile version