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Assemblea annuale Fipe: calo del 40% del fatturato e persi 33 mld su 96 complessivi

Fipe-Confcommercio (Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi) ha tenuto la sua assemblea annuale alla presenza del premier Giuseppe Conte e dei ministri Teresa Bellanova, titolare della delega all’Agricoltura, e Dario Franceschini, ministro del Turismo.

Un quadro preoccupante quello presentato da Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe, con un quarto trimestre del 2020 in forte calo, in cui si prevede una chiusura con una perdita di fatturato di 10 miliardi di euro, pari al 40%, ed un calo su base annuale di 33 miliardi di euro su 96 complessivi.

Nonostante le risorse messe fino ad ora dal governo – ha dichiarato il presidente Stoppani – lo sforzo non è sufficiente per prevenire le chiusure e gli scenari più catastrofici per il 2020, che parlano di 50 mila imprese a rischio e 300 mila posti lavoro in bilico”.

“A seguito delle nuove restrizioni – ha detto ancora Stoppani – occorre infatti rifinanziare i contributi a fondo perduto per compensare le perdite dei locali, occorre consolidare i crediti di imposta sulle locazioni commerciali e prevedere moratorie fiscali, contributive e creditizie”.

Stoppani ha anche sottolineato come, per dare un futuro al mondo della ristorazione, occorra lavorare su alcune debolezze del settore messe in luce dalla Pandemia. “La fragilità di tante imprese è il frutto dell’espansione quantitativa e non qualitativa cui abbiamo assistito negli ultimi anni, a partire da un processo di liberalizzazioni a tratti semplicistico. Da anni Fipe denuncia il rischio bolla dovuto a un eccesso di offerta: 4,6 imprese ogni mille abitanti. Troppe”.

Secondo il presidente Fipe occorre ripartire da un rafforzamento dei requisiti professionali per l’accesso al settore che deve essere accompagnato da una politica volta a sostenere la domanda del consumatore da un lato e l’imprenditoria di qualità dall’altro.

Il ricorso massiccio allo smart-working – ha sottolineato il presidente Stoppani – non si esaurirà con l’attenuarsi della pandemia. Per far fronte alle conseguenze negative che produce e continuerà a produrre sui pubblici esercizi è necessario lavorare non solo sul cash back, per stimolare i pagamenti elettronici, ma anche sull’azzeramento dell’Iva, almeno per tutta la durata della crisi”.

“Allo stesso tempo – ha concluso Stoppani – è essenziale dare vita a un’importante iniziativa di rinnovamento e aggiornamento del sistema dell’accoglienza turistica italiana, rafforzando l’integrazione fra le componenti ricettive e la parte dedicata alla ristorazione e ai servizi”.

Un modo per riconoscere ai Pubblici esercizi non solo l’importante ruolo di servizio, legato all’accoglienza e alla socialità, ma anche quello di componente essenziale delle filiere dell’agroalimentare e del turismo.

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Eatstory, a Pompei il menu degli antichi romani

Per la prima volta nell’area archeologica di Pompei arriva il cibo degli antichi romani per far conoscere ai visitatori da tutto il mondo il legame che unisce la storia dell’Italia al proprio patrimonio enogastronomico. L’inaugurazione dell’iniziativa è fissata per sabato 5 novembre dalle ore 9.30 presso il Quadriportico Teatro Pompei con la presenza di Luigi Curatoli, Direttore Generale grande progetto Pompei, di Massimo Osanna, Soprintendente della Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia, di Dario Franceschini, Ministro Beni Culturali Roberto Moncalvo, Presidente Coldiretti. E’ prevista la degustazione del menu Pompeiano (gustum, primae mensae e secundae mensae) preparato secondo le ricette e consumato secondo le modalità del passato nel contesto storico originale.

Una opportunità unica al mondo per l’Italia dove cultura e cibo sono le principali leve di attrazione turistica strategiche per il rilancio dell’economia e dell’occupazione nel mezzogiorno ed in tutta Italia, come dimostra il dossier Coldiretti presentato nell’occasione. “Eatstory – da noi il cibo ha una storia” è il titolo del progetto realizzato dalla Coldiretti nell’area archeologica di Pompei che consentirà di fare rivivere ai visitatori degli scavi atmosfere e sensazioni del passato, ma anche l’opportunità di apprendere e partecipare direttamente ad attività di coltivazione, trasformazione e conservazione dei prodotti locali. A conclusione di tale percorso è prevista la degustazione di pietanze o l’acquisto di prodotti preparati secondo le tecniche in uso all’epoca dell’eruzione.

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Il vino italiano alle Olimpiadi di Rio 2016

“Il vino italiano sarà protagonista a Rio de Janeiro durante le prossime Olimpiadi grazie ad una partnership tra Unione Italiana Vini e Casa Italia. Avremo l’occasione di presentarci al mondo con un messaggio di eccellenza e buon gusto per raccontare i nostri prodotti, il nostro territorio e la nostra passione, entrando a far parte di un progetto tutto italiano che mira a valorizzare il nostro Paese nello sport, nell’arte, nel design e nell’agroalimentare”. Con queste parole Antonio Rallo, presidente Unione Italiana Vini, è intervenuto a margine dell’evento di presentazione delle iniziative promosse dal Sistema Italia in occasione dei XXXI Giochi Olimpici e dei XV Giochi Paraolimpici di Rio de Janeiro, dal titolo “L’Italia a Rio 2016”, aperto oggi alla Farnesina dal Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Paolo Gentiloni, in presenza del Ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini. Sono intervenuti l’Ambasciatore del Brasile in Italia, Ricardo Neiva Tavares, il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, e altri importanti esponenti del mondo sportivo e delle istituzioni.

Le Olimpiadi rappresentano da sempre un momento di incredibile aggregazione – conclude Antonio Rallo – durante il quale tutto il mondo si sofferma sui valori più elevati dello sport e della sana competizione tra atleti e Paesi in gara. In tale contesto diventa un privilegio poter esprimere, insieme al talento degli atleti, il talento che il sistema del vino italiano possiede per natura e tradizione millenaria, portando un assaggio della nostra qualità nei brindisi di Casa Italia”. In occasione delle Olimpiadi 2016, Casa Italia sarà ospitata dal Costa Brava Clube, Club storico di Rio de Janeiro progettato negli anni ’60 dall’architetto Ricardo Menescal. In quella prestigiosa sede, sarà possibile degustare numerosi vini di pregio provenienti dalle principali regioni italiane e offerti da un nutrito gruppo di aziende associate a Unione Italiana Vini, rappresentative del miglior export italiano.

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