Categorie
news news ed eventi

Gelate e grandine: vendemmia 2017 a rischio in Italia

Tutti col naso al cielo, ieri, i viticoltori italiani. A preoccupare sono stati dapprima i minacciosi annuvolamenti. Poi, il vento freddo. Seguito, nella nottata, da una gelata che rischia di mettere in ginocchio la vendemmia 2017. L’improvviso abbassamento delle temperature che sono scese di molti gradi sotto lo zero hanno provocato gelate estese nei campi coltivati con pesanti danni a vigneti, frutteti e ortaggi.

E’ quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti, dal quale si evidenzia una situazione di difficoltà a macchia di leopardo lungo la penisola. Il gelo ha colpito l’agricoltura proprio mentre in molti territori si stanno facendo i conti della grandine che ha distrutto interi raccolti dopo un anno di lavoro.

Chicchi di grandine grassi come noci hanno colpito pesantemente ortaggi, cereali e frutteti in piena fioritura in Emilia Romagna mentre nelle Marche distrutti anche ettari coltivati a pisello ma la situazione è difficile anche in Veneto la grandine ha colpito le coltivazioni di Radicchio di Chioggia Igp, uno dei prodotti vanto dell’agricoltura regionale mentre nella zona di Venezia una tromba d’aria ha distrutto alcune serre ed a Vicenza le grandinate hanno distrutto interi vigneti di Merlot, Raboso e Cabernet ed ora il gelo ha piegato interi vigneti compromettendo nella zona dei Colli Berici il 70-80 per cento del raccolto secondo la Coldiretti.

A Padova le gelate hanno interessato i vigneti dei Colli Euganei nelle zone più basse ed esposte, colpendo soprattutto le piante più piccole e più giovani e le varietà come Glera (Prosecco), Moscato giallo e Raboso. Nella Pianura padana, sempre secondo il report Coldiretti, la brina è scesa sugli ortaggi a pieno campo non protetti da serre come ad esempio lattughe ma anche fagiolini e pomodori appena trapiantati.

“Gravi danni da gelate nei vigneti in giro per il Piemonte. È stata una notte che ricorderemo a lungo”, afferma Gianluca Morino di Cascina Garitina, 26 ettari di vigneti nell’Astigiano, in Piemonte. “Germoglio 10 cm + gelata notturna = Catastrofe”, risponde dalla Franciacorta l’enologo di Solive, Paolo Turra.

A preoccupare è il repentino capovolgersi del tempo con i cambiamenti climatici in atto che in Italia si manifestano con ripetuti sfasamenti stagionali ed eventi estremi anche con il rapido passaggio dalla siccità all’alluvione, precipitazioni brevi e violente accompagnate anche da grandine con pesanti effetti sull’agricoltura italiana che negli ultimi dieci anni ha subito danni per 14 miliardi di euro a causa delle bizzarrie del tempo.

A marzo in Italia la temperatura è stata di ben 2,5 gradi superiore alla media del periodo di riferimento mentre le precipitazioni sono praticamente dimezzate (-54%) ma la pioggia, che è importante per dissetare i campi resi aridi dalla siccità, per essere utile – conclude la Coldiretti – deve cadere in modo costante e leggero mentre i forti temporali, soprattutto se accompagnati da grandine, aggravano i danni.

Categorie
Approfondimenti

Lombardia, Attila asiatico in trincea: 4 mila trappole contro la Popillia Japonica

La linea di difesa parte da Golasecca, poco sopra l’aeroporto di Malpensa e scende fino a Bernate, seguendo il Ticino, passando anche da Magnago, Inveruno, Robecchetto, Castano, Lonate Pozzolo, Somma Lombardo e Mesero. Sono circa 4 mila – spiega Coldiretti Lombardia – le trappole posizionate dal Servizio Fitosanitario dell’Ersaf in collaborazione con gli agricoltori per fermare l’avanzata della Popillia Japonica, il parassita asiatico in grado di colpire tutte le specie vegetali: dai prati alle piante ornamentali, dagli alberi da frutto ai vigneti. I rischi maggiori li corrono il mais, il pesco, il melo , la vite e la soia. La Popillia – spiega Coldiretti Lombardia – è uno dei parassiti più pericolosi che siano arrivati di recente sui nostri territori: il primo ritrovamento risale all’estate del 2014 a Turbigo. Negli Stati Uniti ogni anno vengono spesi oltre 600 milioni di dollari per combatterla, mentre da qualche giorno il confine occidentale della Lombardia è stato disseminato di trappole, sia floreali che sessuali, ognuna con un cartellino identificativo e con una gittata che supera il chilometro. “Se una popolazione di questi insetti finisce in un campo di soia, ti fa fuori tutto come un’ondata di cavallette – spiega Cristian Capoferri, imprenditore agricolo di Coldiretti a Turbigo – per questo è importante monitorare la situazione e fare prevenzione”.  Ma la Popillia non è l’unico “alieno” arrivato nei nostri territori, secondo un monitoraggio della Coldiretti regionale sono dieci tra insetti, rettili e pesci le minacce straniere più gravi alla biodiversità in Lombardia. La “top ten” degli invasori comprende: Popillia Japonica, tarlo asiatico, vespa del castagno, pesce siluro, testuggine dalle orecchie rosse, scoiattolo grigio nordamericano, gambero della Louisiana, minilepre, diabrotica e nutria.
“La Lombardia vanta un tesoro di oltre 23 mila specie animali e vegetali messo a repentaglio dalla progressiva avanzata di parassiti che arrivano dall’Asia e dall’America, soppiantando la flora e la fauna autoctone e provocando danni e perdite alle produzioni agricole” spiega Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia. Basti pensare, ad esempio – ricorda la Coldiretti Lombardia – alle centinaia di migliaia di euro di danni provocati ogni anno su  terreni e canali irrigui dalla nutria, un animale di origine sudamericana ormai diffuso in tutta la Pianura Padana. L’America ci ha “regalato” anche la diabrotica che attacca il mais (produzione cardine per il sistema zootecnico lombardo), lo scoiattolo grigio che sta sfrattando il più pacifico e piccolo cugino italiano e il gambero rosso della Louisiana che ha colonizzato canali e aree umide di mezza Italia, Lombardia compresa. Nei nostri fiumi, in particolare nel Po, è sempre più frequente trovare anche il pesce siluro, una specie ittica di grandi dimensioni originaria dell’Est Europa che si nutre di pesci vivi e morti, di vermi e girini, desertificando fondali e sponde. Non possiamo dimenticare l’americana testuggine dalle orecchie rosse, inserita tra le cento specie aliene più aggressive al mondo. In totale – spiega la Coldiretti Lombardia – secondo la Banca dati mondiale delle specie invasive sono oltre 200 quelle presenti nel nostro Paese.
LA TOP TEN DEGLI INVASORI ALIENI
SPECIE ALIENA
TERRITORIO D’ORIGINE
Nutria
America
Popillia Japonica
Giappone
Tarlo Asiatico
Cina
Diabrotica
America
Scoiattolo grigio
America
Gambero della Louisiana
America
Pesce siluro
Est Europa
Minilepre
America
Testuggine dalle orecchie rosse
America
Vespa del castagno
Cina
Exit mobile version