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Schenk Italian Wineries a gonfie vele «grazie alla diversificazione di canale»

Se c’è una cantina italiana che può dimostrare come la multicanalità sia la chiave vincente per il futuro delle aziende del vino italiano, quella è Schenk Italian Wineries. Una strategia, quella della presenza di linee di vini in diversi segmenti di mercato (Horeca, Gdo, online) che premia soprattutto le aziende di media e grande dimensione.

A confermalo sono i dati di bilancio 2020 del colosso di Ora, in provincia di Bolzano. Schenk Italian Wineries chiude infatti l’anno con oltre 118 milioni di fatturato. Un +6% rispetto al 2019, con 59,2 milioni di bottiglie vendute.

L’estero, che rappresenta il 69% del fatturato totale, cresce a doppia cifra. Solo una leggera flessione si registra sul mercato italiano, «a causa della contrazione degli acquisti sul mercato Horeca».

IL COMMENTO

«Il bilancio 2020 di Schenk Italian Wineries – commenta l’ad Daniele Simoni – ha confermato la solidità della strategia multicanale intrapresa negli ultimi anni: la scelta di sviluppare tutti i canali distributivi è stata premiante e, nonostante le difficoltà dovute alla situazione di emergenza, siamo riusciti a mettere in campo azioni efficaci che ci hanno consentito di reggere egregiamente il colpo».

Non è stato facile: l’incertezza dei primi mesi dell’anno ha colto tutti di sorpresa. Il crollo dei consumi degli spumanti nel primo semestre seguito poi dal boom dei consumi nella seconda parte dell’anno era impossibile da prevedere e complesso da gestire».

Un grande aiuto è arrivato dalle vendite nella Grande distribuzione organizzata. «Lo sviluppo dei nostri marchi all’interno del sistema della Gdo nazionale ed estera – conferma Simoni – ci ha dato le maggiori soddisfazioni».

«Per il mercato interno – continua – abbiamo lavorato per l’ampliamento della gamma dedicata al segmento tradizionale (l’Horeca, ndr) con nuovi vini che siamo certi raccoglieranno l’attenzione dei nostri clienti e dei consumatori anche nei prossimi mesi».

GLI INVESTIMENTI

Il bilancio 2020 dimostra che Schenk Italian Wineries ha continuato ad investire, dentro e fuori dai siti produttivi. L’iter di conversione a biologico della tenuta Lunadoro, a Montepulciano ne è un esempio. Ingenti anche gli investimenti nella comunicazione: oltre 3,8 milioni (erano 3,1 milioni nel 2019) nel 2020.

Il gruppo di Ora ha anche avviato un piano biennale per il cambio di due linee di imbottigliamento e il rinnovo del sito produttivo di Bacio della Luna. Si tratta della tenuta di 25 ettari di Vidor, in provincia di Treviso, dove vengono prodotti diversi Prosecco Superiore Docg Conegliano Valdobbiadene e il Doc, anche in versione Rosé.

«Un brand – commenta l’ad di Schenk – che con la sua offerta moderna e variegata, sta davvero conquistando il mercato nazionale e internazionale e che quest’anno festeggia 10 bellissimi anni con noi».

E il nuovo anno? «Il 2021 è partito con ottimi numeri – assicura Simoni – le vendite sul mercato domestico hanno segnato un 30% di incremento nei primi 4 mesi. Dati che speriamo si confermino nella seconda parte dell’anno». Buoni anche i dati dell’export.

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Nasce il Club dei Ceos del vino: protagonisti 27 Ceo di Italia, Francia, Spagna e Germania

È nato ufficialmente il Club dei Ceos. Sviluppato a partire da un’idea di Domenico Zonin (vicepresidente del Comité Vins, consigliere UIV e presidente del gruppo Zonin 1821), si è riunito per la prima volta a Barcellona l’8 ottobre scorso, ospitato dall’imprenditore Miguel A. Torres (Familia Torres), e ha visto la partecipazione di ventisette Ceo di alcune fra le maggiori aziende vitivinicole di Italia, Francia, Spagna e Germania.

Il Club, istituito dal CEEV (Comité Européen des Entreprises Vins), rappresenta una nuova opportunità d’incontro per i protagonisti della viticoltura europea e di dialogo tra politica e business per discutere e trattare alcuni temi caldi del settore, quali: sostenibilità, rapporto tra vino e salute, consumo responsabile, campagne anti-alcol, dazi USA e accordi di libero scambio. Il vertice avrà cadenza annuale e il prossimo sarà in Portogallo nel 2020.

Il CEEV rappresenta le aziende vinicole del settore e del commercio nell’Unione europea: vini fermi, vini aromatizzati, spumanti, vini liquorosi e altri prodotti vitivinicoli. Riunisce 23 grandi gruppi, che producono e commercializzano la stragrande maggioranza dei vini europei, con e senza indicazione geografica, e rappresentano oltre il 90% delle esportazioni europee di vino.

“Il primo esperimento è ben riuscito – commenta Domenico Zonin – e sono stati analizzati argomenti al centro dell’agenda del CEEV a Bruxelles. Un fatto molto positivo perché, in tal modo, l’attività di lobby del Comité Vins si arricchisce del punto di vista diretto degli amministratori delle stesse imprese, i quali, a loro volta, avvicinano le proprie sensibilità alle problematiche in discussione sui tavoli politici dell’Unione Europea”.

“La necessità di risolvere problemi che vanno al di là e che stanno al di sopra degli aspetti legati alla rispettiva competitività sui mercati ci ha fatto sentire sempre più come passeggeri di una stessa nave”, conclude Zonin.

“Siamo agli inizi di un percorso – aggiunge Lamberto Frescobaldi, presidente della Frescobaldi e vicepresidente vicario di UIV – e dobbiamo affinare le posizioni, dialogando a fondo su diversi aspetti come, ad esempio, l’esigenza di distinguere vino e alcol per fornire ai consumatori informazioni chiare e precise”.

Durante questa prima riunione si è notata una grande capacità di guardare oltre il semplice recinto aziendale e di considerare il mercato nella sua complessità, come è accaduto discutendo dei dazi negli Stati Uniti, nei confronti dei quali, nonostante il diverso trattamento subito dall’Italia rispetto agli altri Paesi europei, la necessità di condividere una strategia comune ha prevalso su egoismi o rivalse nazionali. Uno spirito europeo non scontato e che ha fatto molto bene al clima generale del confronto”, conclude Frescobaldi.

“È stata una delle prime volte in cui questi argomenti – chiosa Sandro Sartor, presidente della Ruffino e vicepresidente UIV – come quelli del rapporto tra vino e salute, del consumo responsabile e della battaglia nei confronti delle campagne anti-alcol, sono stati messi al centro della discussione, nella consapevolezza, da parte dei grandi manager del vino europeo, che quella che si sta preparando sia una battaglia importante per il futuro dello stesso mercato vinicolo”.

“Continuano ad arrivare attacchi al mondo del vino perché il comparto non ha ancora sbrogliato la matassa relativa all’etichettatura – continua Sartor – e questa è una situazione che dovremo affrontare con determinazione lungo un percorso dove ancora i diversi Paesi non viaggiano alla stessa velocità. Per questo motivo, quelli più coraggiosi, come l’Italia, devono tracciare e anticipare la strada, facendosi avanti e mostrandosi proattivi rispetto a questo problema”.

Alla riunione è intervenuto anche Ignacio Sanchez Recarte (segretario generale del CEEV), che ha ascoltato i Ceo rispetto alla necessità di risolvere i problemi di funzionamento del sistema OCM promozione e ha raccolto i loro contributi rispetto al bisogno di coniugare azioni contro il cambiamento climatico per lo sviluppo di un sistema produttivo sostenibile, coniugato ad un’adeguata strategia di comunicazione.

È un grande onore per me ospitare il primo incontro del Club dei CEO CEEV – ha evidenziato Miguel A. Torres, presidente dell’azienda vinicola Familia Torres -. Credo profondamente nella collaborazione tra pari come il modo migliore per garantire la sostenibilità e la continuità del nostro settore, soprattutto considerando le sfide che ci attendono nei prossimi anni”.

Hanno preso parte al vertice anche Daniele Simoni (AD di Schenk Italian Wineries), Alessandro Botter (presidente di Botter Spa), Federico Terenzi (presidente di Cantina Terenzi e presidente AGIVI) e Luigi Bersano (direttore commerciale del gruppo Mondo del Vino).

“Con questa riunione – ha sottolineato Daniele Simoni – siamo riusciti a dimostrare che il mondo del vino europeo è unito, condivide senza individualismi le problematiche ed è in grado di cercare in modo unanime soluzioni avendo idee ben chiare rispetto alle sfide del futuro”.

LA LISTA COMPLETA DEI PARTECIPANTI

FRANCIA

  • Mr Jean-Marie Barillère, Moët & Chandon, Director of Champagne activities (and CEEV President)
  • Mr Gérard Bertrand, Vins Gérard Bertrand, President Director General
  • Mr Michel Chapoutier, M. Chapoutier SA, President Director General
  • Mrs Miren de Lorgeril, Lorgeril, President
  • Mr Paul François Vranken, Vranken-Pommery, CEO

GERMANIA

  • Mrs Kathy Féron, Jacques’ Wein-Dept, CEO
  • Mr Nikolaus Graf von Plettenberg, Sektmanufaktur Schloss VAUX AG, CEO
  • Mr Christof Queisser, Rotkäppchen-Mumm, CEO

ITALIA

  • Mr Luigi Bersano, MGM Mondo del Vino srl, Export Sales Manager
  • Mr Sandro Boscaini, Masi Agricola spa, Chairman
  • Mr Alessandro Botter, Botter spa, President
  • Mr Lamberto Frescobaldi, Marchesi Frescobaldi, Chairman
  • Mr Piero Mastroberardino, Mastroberardino, President/CEO
  • Mr Sandro Sartor, Ruffino srl, President
  • Mr Daniele Simoni, Schenk Italia Wineries, CEO
  • Mr Federico Terenzi, Terenzi, Owner
  • Mr Domenico Zonin, Casa Vinicola Zonin, President (and CEEV Vice-President)

PORTOGALLO

  • Mr Renato Berardo, Bacalhôa, President
  • Mr Eduardo Medeiro, Bacalhôa, Vice-President
  • Mr Martim Guedes, Aveleda, Co-CEO
  • Mr Antonio Soares-Franco, José Maria da Fonseca Vinhos SA, President/CEO
  • Mr Francisco Valadares Souto, Sogrape Vinhos SA, Vice-President
  • Mr John Symington, Symington Family Estates Vinhos SA, Chairman

SPAGNA

  • Mr Ramon Raventós, Codorníu SA, CEO
  • Mr Emilio Restoy, Zamora Company, CEO
  • Mr Javier Suqué, Perelada & Chivite, CEO
  • Mr Miguel A. Torres, Miguel Torres, President and CEEV Board Member
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Analisi e Tendenze Vino

Schenk Italian Wineries in continua crescita: +1,14% nel 2017

ORA – “Positivo, in crescita e ricco di novità. Per Schenk Italian Wineries il 2017 è stato un anno davvero significativo che ha registrato un ricavo consolidato pari a 109,82 milioni di euro, 55,6 milioni di bottiglie vendute, 8 nuove figure professionali assunte e un export che cresce a doppia cifra, con un incremento del 14,5%.

Questi numeri illustrano un’azienda florida, consolidata, che fa tesoro dei suoi successi per crescere in termini di investimenti ed espansione, con prodotti competitivi che stanno conquistando sempre più consensi nel mercato interno ed estero”.

Con queste parole Daniele Simoni, AD di Schenk Italian Wineries commenta i numeri che emergono dal bilancio 2017 dell’azienda di Ora (BZ), una delle più importanti realtà vitivinicole italiane, come certificato dall’indagine sul settore vitivinicolo di MedioBanca che la colloca al 15° posto nella sua classifica annuale.

Le voci di bilancio registrano il segno “più” in quasi tutti i campi, a partire dai ricavo consolidato pari a 109,82 milioni di euro, con un incremento del 1,41% rispetto ai 108,29 milioni registrati nell’esercizio precedente. Ottimi i dati di crescita dell’export (+14,50), pari a 90,8 milioni di euro rispetto ai 80,1 milioni del 2016.

L’export, che rappresenta l’80,6% del fatturato totale, risulta trainato dalle ottime performance del mercato europeo, con un’espansione sempre maggiore nei Paesi del Nord Europa, di quello nordamericano (Stati Uniti e Canada) e di un buon andamento del mercato asiatico.

Grande novità di quest’anno, che ha riscosso successo fin dal primo lancio a Prowein, la nuova linea piemontese di Casali del Barone, nata in collaborazione con la Cooperativa Agricola Vallebelbo, che va ad accrescere il successo dei marchi del territorio già consolidati come: Kellerei Auer, Lunadoro, Bacio della Luna e Gergenti.

L’azienda sta investendo molto anche sul biologico, mercato fortemente in crescita che vede l’Italia detenere il primato mondiale per incidenza di superficie vitata biologica (11,9% della vite coltivata).

Espressione dell’attenzione di Schenk Italian Wineries a questo settore il nuovo Prosecco Bio firmato Bacio della Luna e la linea biologica di Masso Antico, che hanno ottenuto un notevole riscontro da parte di operatori del settore, buyer e distributor nell’ambito delle recenti prestigiose vetrine mondiali Prowein e Vinitaly.

Altro dato significativo per Schenk Italian Winerie, è la crescente presenza nel canale Horeca, passato dal 14% del 2016 al 21% del primo trimestre 2018. Decisivo, in questo senso, l’accordo stilato lo scorso anno di partnership strategica con CDA (Consorzio Distributori Alimentari), riferimento italiano nel comparto del beverage di primaria importanza focalizzato sul mercato Horeca, che conta 100 aziende associate, una rete di oltre 83 mila esercizi distribuiti su 104 provincie, circa 6000 brand gestiti e oltre 9,5 milioni di ettolitri distribuiti all’anno.

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Analisi e Tendenze Vino

Vinitaly “super” per Schenk Italian Wineries

VERONA – “Questa edizione di Vinitaly è stata forse la più interessante alla quale abbiamo mai partecipato, sia per l’altissimo gradimento riscosso dai vini che abbiamo presentato, quelli nuovi e quelli già conosciuti, sia per la qualità degli incontri. Credo sinceramente che questo evento sia stato l’apice di un anno iniziato davvero bene, nel quale i nostri vini stanno riscuotendo grande consenso per le punte di qualità raggiunte. Dopo un Prowein direi perfetto, siamo stati sorpresi da questo Vinitaly che è riuscito a tenere il passo dei tedeschi: un successo enorme tanto per questa manifestazione quanto per l’intero mondo del vino italiano”.

Con queste parole Daniele Simoni, Amministratore Delegato Schenk Italian Wineries, traccia un bilancio di questa edizione di Vinitaly, che ha registrato per il Gruppo un record in termini di visite e consensi: 400 le bottiglie stappate e oltre 80 appuntamenti programmati con operatori del settore, buyer e distributori provenienti da oltre 15 Paesi a livello internazionale. L’azienda, 15esima realtà vitivinicola italiana in base alla nuova Indagine sul settore vitivinicolo di Mediobanca, è in costante crescita ed ha registrato un fatturato di 110 milioni nel 2017 (+ 3,1% rispetto al 2016) con oltre 55.479.000 bottiglie prodotte.

“Sommelier, stampa di settore, blogger, ma anche amanti del buon vino italiani e stranieri hanno mostrato grande entusiasmo per le nuove proposte presentate a Vinitaly – commenta il Direttore Commerciale Roberta Deflorian – La linea piemontese di Casali del Barone ha conquistato tutti, così come quella di Masso Antico. Grandi conferme sono arrivate per la linea Amicone, in particolare per il nuovo rosé, e per i nostri toscani firmati Lunadoro, che raccolgono sempre pareri eccezionali. Felicissimi anche per l’interesse suscitato dal nostro nuovo Prosecco biologico Bacio della Luna, grande scommessa di quest’anno. Non possiamo che ritenerci davvero soddisfatti di come è andata questa edizione che ci ha regalato grandi successi e conferme”.

Vinitaly è stata anche l’occasione per festeggiare i 125 anni del grande Gruppo di cui Schenk Italian Wineries fa parte: alla cena di gala, tenutasi lunedì 16 gennaio, hanno preso parte François Schenk, membro della famiglia, e i vertici dell’azienda, che hanno scelto l’occasione di Vinitaly per celebrare la crescita di Schenk Italian Wineries e il successo delle sue cantine, vere porta bandiera del gusto e della tradizione italiana nel mondo.

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Schenk Italian Wineries, primo semestre positivo

“I dati del primo semestre 2017 ci consegnano un ottimo quadro complessivo della nostra realtà, rafforzando la valenza del percorso intrapreso fino ad ora che ha fatto della qualità e del legame territoriale i due assi imprescindibili su cui muovere ogni passo”.

Con queste parole Daniele Simoni, Amministratore Delegato Schenk Italian Wineries, commenta i dati di bilancio dei primi sei mesi del 2017, che vedono, al 30 giugno 2017, ricavi consolidati pari a 54,7 milioni di euro, in incremento del 15% rispetto ai ricavi registrati nello stesso periodo dell’esercizio precedente.

In netta crescita anche il numero delle bottiglie vendute (+4%), che raggiungono quota 26,7 milioni di unità, e molto significativi i dati dell’export (+26%), pari a 33,4 milioni di euro. “Il nostro gruppo – continua Simoni – è cresciuto a doppia cifra, sia in termini di ricavi che di export, confermando il trend già registrato nel 2016 e il posizionamento di Schenk Italian Wineries nel settore vinicolo italiano e internazionale”.

I dati positivi del semestre – aggiunge l’ad di Schenk Italian Wineries – sono accompagnati da quelli non proprio confortanti relativi alla vendemmia. L’andamento climatico di quest’anno ha messo in difficoltà la produzione agroalimentare di tutta Europa, quindi non solo quella del comparto vitivinicolo. In particolare, per quanto ci riguarda, abbiamo registrato un calo di circa 13 milioni di ettolitri rispetto al 2016 (da 54 milioni di ettolitri del 2016 a 41 milioni di ettolitri di oggi)”.

Un problema, precisa Simoni, “circoscritto ai volumi, non alla qualità, che siamo riusciti a mantenere ad alti livelli grazie ad interventi tempestivi ed alle importanti escursioni termiche che ci hanno aiutato a preservare l’integrità dell’uva nonostante il caldo precoce”.

LE PROSPETTIVE
“Alla luce di ciò – evidenzia Daniele Simoni – si potrebbero aprire diversi scenari per il consumatore: il decremento del prodotto a livello europeo potrebbe causare un aumento generalizzato del prezzo dei vini, con conseguente calo dei consumi o ricerca di un nuovo prodotto simile ma più conveniente”.

Possibili altri problemi al comparto potrebbero sopraggiungere nell’export. “I prodotti italiani, a causa dell’Euro forte – sottolinea Simoni – potrebbero essere attaccati dalla concorrenza estera dell’Est Europa o della California per i vini bianchi; dell’Australia, Sud Africa o Sud America per i vini rossi. Noi siamo però molto ottimisti, e confidiamo che il consumatore rimarrà fedele alla qualità, riconoscendo e premiando le nostre scelte”.

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Schenk Italian Wineries: fatturato a 108 milioni

“Il 2016 è stato per noi un anno più che positivo e i dati confermano che abbiamo intrapreso la strada giusta. Il forte legame col territorio, sempre più al centro del nostro percorso, unito all’impegno e alla professionalità di tutto il nostro personale, ha contribuito a rendere Schenk Italian Wineries un gruppo solido e strutturato, in grado di competere sul mercato esprimendo al meglio le potenzialità dell’Italia del vino attraverso prodotti che sempre più conquistano consensi nel mercato interno e all’estero”.

Così Daniele Simoni, Amministratore Delegato Schenk Italian Wineries, commenta i ricavi consolidati al 31 dicembre 2016 del gruppo di Ora (BZ), pari a 108,3 milioni di euro. Un incremento del 7% rispetto ai 100,5 milioni registrati nell’esercizio precedente.

Significativi i dati di crescita dell’export (+9,3%), pari a 80,1 milioni di euro rispetto ai 73,3 milioni del 2015. L’export, che rappresenta il 74% del fatturato totale, risulta trainato soprattutto dalle ottime performance sia del mercato europeo, che di quello nordamericano (Stati Uniti e Canada). Bene anche il mercato domestico, dove Schenk Italian Wineries registra ricavi pari a 28,2 milioni rispetto ai 27,3 milioni al 31 dicembre 2015, con un incremento pari al 3,6%. In netta crescita anche il numero delle bottiglie vendute, che raggiungono i 57,3 milioni di unità rispetto al 31 dicembre 2015, quando erano pari a 55,2 milioni.

LA STRATEGIA
Schenk Italian Wineries ha da poco siglato un importante accordo di partnership strategica con CDA (Consorzio Distributori Alimentari), riferimento italiano nel comparto del beverage di primaria importanza focalizzato sul mercato Horeca, che conta 100 aziende associate, una rete di oltre 83 mila esercizi distribuiti su 104 provincie, circa 6000 brand gestiti e oltre 9,5 milioni di ettolitri distribuiti all’anno.

“L’accordo di partnership strategica con CDA – prosegue Simoni – ci darà la possibilità di penetrare in un segmento di mercato, quello Horeca, tra i più competitivi,ampliando ulteriormente il nostro business in modo capillare. Confidiamo infatti di chiudere il 2017 con una crescita a doppia cifra, continuando a raccogliere i frutti di un lungo percorso evolutivo che ci ha condotti fino ad oggi, grazie anche alle collaborazioni poste in essere dal nostro staff di agronomi ed enologi con produttori locali di alto livello, insieme all’acquisizione delle cantine Bacio della Luna a Vidor – Valdobbiadene (Treviso) nel 2011, e Lunadoro a Valiano di Montepulciano (Siena) nel 2016. Al momento stiamo inoltre vagliando ulteriori opportunità di espansione e alcuni progetti di acquisizione sono in fase di studio, opportunità queste che danno nuovo impulso al nostro progetto e ci permettono di guardare al futuro con fiducia”.

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Schenk Italian Wineries: “I nostri tesori a Vinitaly”

Schenk Italian Wineries si prepara per Vinitaly, la fiera italiana del vino per eccellenza, in programma a Verona da domenica 9 a mercoledì 12 aprile 2017, dove sarà pronta ad accogliere esperti, appassionati e buyer presso il Padiglione 3 – E 6 per le illustrare le novità 2017 e per raccontare il modello Schenk Italian Wineries, “basato su territorio, qualità, sostenibilità”.

“Quest’anno Vinitaly sarà per noi un momento ancora più significativo – spiega Daniele Simoni, Amministratore Delegato di Schenk Italian Wineries – perché celebreremo il 65esimo anniversario dalla nascita della prima azienda italiana del gruppo Schenk nel 1952 a Reggio Emilia. Da allora, dopo aver spostato la sede a Ora (BZ) nel 1960, è cominciato il progetto Schenk Italian Wineries: un lungo percorso evolutivo che ha messo al centro il territorio, investendo impegno e competenze nelle regioni italiane più vocate alla vitivinicoltura come l’Alto Adige, la Toscana, il Veneto, la Sicilia il Piemonte, la Puglia e l’Abruzzo”.

“Le collaborazioni poste in essere dal nostro staff di agronomi ed enologi con produttori locali di alto livello – continua Simoni – insieme all’acquisizione delle cantine ‘Bacio della Luna’ a Vidor – Valdobbiadene (Treviso) nel 2011, e ‘Lunadoro’ a Valiano di Montepulciano (Siena) nel 2016, hanno dato impulso a questo progetto che procede con passo spedito”.

65 ANNI DI STORIA
Le celebrazioni del 65° anniversario si terranno nel prestigioso contesto del Palazzo Verità Poeta, a Verona, dimora patrizia del Settecento, con un evento riservato cui prenderanno parte il board del Gruppo Schenk e tutte le aziende europee che ad esso fanno capo.

“A Verona – commenta Roberta Deflorian, Direttore Commerciale Schenk Italian Wineries – tra le novità dell’anno presenteremo anche un vino che sta già cominciando a riscuotere i primi riconoscimenti e apprezzamenti da parte della critica. È ‘Masso Antico’da vitigni 100% Primitivo“.

In questa edizione di Vinitaly, appassionati, buyer ed esperti del settore avranno la possibilità di conoscere e degustare tutti i ‘Marchi del Territorio’ e i ‘Marchi Premium’ di Schenk Italian Wineries. Non mancheranno inoltre le novità ‘Bacio della Luna’ che verranno presentate in anteprima per l’Italia: il Cartizze DOCG Dry, il Prosecco DOCG Millesimato Extra Dry e il Prosecco DOCG Millesimato Brut. Lunadoro porterà invece il Rosso di Montepulciano Prugnanello 2015; il Nobile di Montepulciano Pagliareto 2013 e il Nobile di Montepulciano Riserva Quercione 2012, fiore all’occhiello di Lunadoro, che già hanno riscosso un grande successo sia in occasione dell’Anteprima del Nobile, sia a Prowein.

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Schenk Italia, Simoni: “Pronti a stupire al Prowein 2017”

È tutto pronto per Prowein 2017, la prestigiosa fiera internazionale dedicata ai vini e distillati e riservata ai soli operatori del settore, in programma a Düsseldorf da domenica 19 a martedì 21 marzo 2017. Schenk Italian Wineries sarà presente nello stand Schenk (Halle 16, Stand J03) insieme alle aziende del Gruppo provenienti da tutta Europa e proporrà in degustazione alcune tra le proprie migliori etichette.

“Prowein è per noi uno degli appuntamenti più attesi dell’anno – spiega Daniele Simoni (nella foto), Amministratore Delegato di Schenk Italian Wineries -. Non solo una vetrina internazionale altamente qualificata ma anche un’occasione di scambio e confronto con colleghi produttori e buyer, che ogni anno arricchisce la nostra esperienza con spunti utili ad individuare nuove strategie di mercato o nuove soluzioni produttive. Saremo presenti con le nostre più prestigiose etichette. In particolare, presenteremo tre new entry della linea Bacio della Luna: il Cartizze DOCG Dry, il Prosecco DOCG Millesimato Extra Dry e il Prosecco DOCG Millesimato Brut”.

“Altra novità per il pubblico internazionale di Prowein – continua Simoni – uno dei fiori all’occhiello della nostra produzione: il Nobile di Montepulciano Lunadoro Riserva 2013 ‘Quercione’, già molto apprezzato nel corso della recente Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano, con il quale puntiamo a sorprendere tutti gli esperti e gli operatori presenti in fiera”.

I MARCHI DEL TERRITORIO PRESENTI
Kellerei Auer – linea di vini decisi, caratterizzati da mineralità, struttura ed aromi unici in tutto il mondo, frutto di uve eccellenti e della grande passione di esperti enologi legati al territorio dell’Alto Adige. A Prowein con Gewurztraminer Alto Adige DOC, Pinot Grigio Alto Adige DOC (entrambi appena premiati con medaglia d’Oro al Berliner Wein Trophy 2017) e Lagrein Alto Adige DOC.

Lunadoro – azienda agricola situata nella zona di Montepulciano con i suoi vini raffinati e sinceri, è naturale espressione di un forte legame con la terra e di costante ricerca di qualità. A Prowein con tutta la linea: Rosso di Montepucliano ‘Prugnanello’; Nobile di Montepulciano ‘Pagliareto’; Nobile di Montepulciano Riserva ‘Quercione’.

Bacio della Luna – nel cuore dell’area del Prosecco Superiore Conegliano Valdobbiadene DOCG, le viti sono coltivate in modo sostenibile, rispettando la natura e controllando accuratamente ogni lavorazione per offrire un prodotto esclusivo, sinonimo di eccellenza e di identità. A Prowein con tutti i 7 vini della linea, in particolare verranno presentati: Cartizze DOCG Dry, Prosecco DOCG Millesimato Extra Dry e Prosecco DOCG Millesimato Brut.

Gergenti – una selezione di due vini, ottenuti da vitigni nobili siciliani, il Grillo e il Nero d’Avola. A Prowein con Grillo Pinot Grigio Terre Siciliane IGT e Nero d’Avola Sangiovese Terre Siciliane IGT.

I MARCHI PREMIUM
Brunilde di Menzione (Aglianico del Vulture), Amicone (Edizione Nero, Pinot Rosè e Prosecco), Masso Antico (Primitivo appassimento), Francoriani (Pa sserina, Pinot Grigio e Prosecco).

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Montepulciano: nuovo corso per Lunadoro con Schenk Italian Wineries

Una tenuta nel Parco Naturale della Val d’Orcia che si estende su di un crinale per 40 ettari, di cui 12 vitati: 10 Ha a Sangiovese e 2 suddivisi fra Merlot e Petit Verdot, situati in una posizione ottimale perché ventilata che assicura le condizioni migliori per lo stato sanitario delle piante e dell’uva, oltre che una maturazione graduale e completa dei grappoli, per produrre un vino d’eccellenza. Questa è l’Azienda Agricola Lunadoro, situata a Valiano nel rinomato comune di Montepulciano, che è stata presentata ufficialmente ieri alla stampa e a numerosi operatori del settore, italiani ed esteri, dai vertici di Schenk Italian Wineries, una tra le più rilevanti realtà vinicole nello scenario nazionale, con sede a Ora (BZ), che ad aprile ha acquisito l’intera tenuta con l’obiettivo di migliorare ulteriormente la qualità dei prodotti e valorizzare l’asset Nobile Riserva oltre che, ovviamente, il marchio Lunadoro. All’evento hanno partecipato anche Francois Schenk (Famiglia Schenk), Frank Hooij (direttore generale Schenk Group), Egidio Finazzer (Agronomo), Maurizio Saettini (Enologo). “Quest’azienda – commenta Daniele Simoni, amministratore delegato di Schenk Italian Wineries – rappresenta per noi un passo ulteriore nel percorso che abbiamo intrapreso anni fa con l’obiettivo di radicarci sul nostro territorio, investendo in aziende agricole situate in zone particolarmente vocate e suggestive, con l’obiettivo di poter offrire prodotti di qualità sempre maggiore come espressione sincera del territorio, delle sue tradizioni e della sua cultura. Insieme al vino, infatti, vogliamo proporre un’esperienza completa, che parta dalla terra per arrivare al calice, facendo vivere ed apprezzare l’insieme dei valori e delle peculiarità che arricchiscono il sistema sotteso ad ogni vino di qualità”.

“Con un piano di investimento da 1 milione di euro – aggiunge Simoni –  l’azienda punta a migliorare la propria capacità di stoccaggio e vinificazione, con lo scopo di accrescere la qualità del prodotto e valorizzare l’asset Nobile Riserva e il marchio Lunadoro. L’obiettivo è di produrre 80mila bottiglie, triplicando così il fatturato precedente che si aggirava intorno ai 600 mila euro”. “Il legame con la terra e la produzione sono fondamentali per un vino che sia l’espressione della cantina e della sua gente, mantenendo i tratti peculiari e distintivi del terroir di appartenenza – spiega Adriano Annovi, amministratore delegato Lunadoro. Con i nostri enologi e agronomi, seguiamo tutto il processo di maturazione della vite per esaltare le caratteristiche del vitigno principe di Montepulciano, il Sangiovese che solo qui è chiamato Prugnolo Gentile. I riconoscimenti ricevuti nel corso degli anni a partire dal 2005 da Robert Parker, Wine Enthusiast, Guida Veronelli, Gambero Rosso fino alla menzione di aprile 2016 proprio da parte di quest’ultimo per il Nobile Pagliareto 2013, ci consentono di impreziosire l’offerta che presentiamo ai nostri clienti e partner, a soddisfare la crescente domanda mondiale di vini di qualità superiore e ad ampliare la gamma di prodotti ad alto valore aggiunto”. “Lunadoro è la terza azienda delle cantine italiane del gruppo Schenk – prosegue Roberta Deflorian, direttore commerciale Lunadoro. Alla sede principale di Ora fondata nel 1960, si è aggiunta infatti la prima cantina di produzione nel 2011 a Valdobbiadene e, finalmente, ad aprile 2016 questo piccolo gioiello toscano. Punteremo solo sui tre vini che per noi rappresentano l’eccellenza di Montepulciano: Rosso di Montepulciano, Vino Nobile e Nobile Riserva focalizzandoci sulla Riserva, partendo a gennaio 2017 con l’annata 2013 e continuando in crescita con l’annata 2014 per la quale puntiamo a riservare 35-40.000 bottiglie. Vogliamo posizionare questi vini nel segmento ‘ristorazione, enoteche e distribuzione di alta gamma’, al giusto livello di prezzo – conclude Roberta Deflorian. Vini speciali ma accessibili a tutti. Vini con menzioni e riconoscimenti in Italia e nel mondo che noi come team di Lunadoro ci impegneremo a far apprezzare ai nostri clienti a livello internazionale, anche e soprattutto a quelli che non conoscono ancora questa denominazione”.

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Gran colpo di Schenk Italian Wineries: acquisita Lunadoro e il suo vino Nobile di Montepulciano apprezzato nel mondo

Lunadoro, Azienda Agricola di Montepulciano con 12 ha vitati per la produzione di Vino Nobile di Montepulciano, già apprezzata da Robert Parker, Wine Enthusiast, Gambero Rosso, Veronelli con recensioni molto lusinghiere, è stata acquisita nei giorni scorsi da Schenk Italian Wineries, una tra le più rilevanti realtà vinicole nello scenario nazionale, con sede a Ora (BZ), classificata ad aprile 2016 da Mediobanca al 15° posto come società vinicola italiana per i fatturati 2014-2015.
”L’Azienda Agricola Lunadoro ha sede in una delle regioni vinicole italiane di maggior fascino e successo che non finisce mai di stupire ed emozionare: la Toscana – commenta Daniele Simoni, amministratore delegato di Schenk Italian Wineries. Questo brand ci aiuterà a soddisfare la domanda mondiale crescente di vini di qualità superiore e rappresenta un vero fiore all’occhiello sia per noi sia per l’intero Gruppo Schenk, che potrà così ampliare ulteriormente la gamma di prodotti europei ad alto valore aggiunto”.
”Siamo orgogliosi di poter annoverare nel nostro portfolio una realtà così prestigiosa – aggiunge Simoni. Da diversi anni stiamo investendo in aziende agricole situate in zone particolarmente vocate e suggestive, con l’obiettivo di poter offrire prodotti di qualità sempre maggiore come espressione sincera del territorio, delle sue tradizioni e della sua cultura”.”Schenk, fino ad oggi conosciuto in tutto il mondo come gruppo leader tra gli esperti del vino – conclude Daniele Simoni – sempre più ora si sta affermando come grande e consolidata realtà europea in grado di produrre vini eccellenti da territori blasonati sia in Italia, come è il caso di Lunadoro e Castello di Querceto in Toscana o Bacio della Luna in Veneto, sia all’estero con l’acquisizione di marchi prestigiosi come Henri Badoux (Aigle Les Murailles) in Svizzera e Chateau d’Aigueville nella Valle del Rodano, innalzando ulteriormente il proprio posizionamento sul mercato dei beni di lusso”.
Shenk Italian Wineries, fondata nel 1952 a Reggio Emilia come Schenk Italia, rappresenta una tra le maggiori aziende vinicole dello scenario italiano. Nel 1960 la sede è stata spostata a Ora con l’intento principale di lavorare vino sfuso. Oggi, con l’acquisizione di marchi prestigiosi sul territorio nazionale puntando soprattutto su prodotti di alta qualità in Veneto, Piemonte, Toscana, Abruzzo e Sicilia, diventa Schenk Italian Wineries, una realtà produttrice di primo livello.
Gli addetti complessivi, considerati tutti i brand italiani, sono oltre 100, per una produzione totale di oltre 55 milioni di bottiglie ed un fatturato 2015 di 104 milioni di euro. Schenk Italian Wineries fa parte del Gruppo Schenk, fondato in Svizzera nel 1893, una delle più grandi aziende vinicole a conduzione familiare in Europa con partecipazioni in Svizzera, Francia, Italia, Spagna, Germania, Benelux e Regno Unito.
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