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Premio “Vivi la Valpolicella” intitolato alla memoria di Marco Accordini


La XXI edizione del Premio “Vivi la Valpolicella” sarà intitolata alla memoria di Marco Accordini, figlio di Daniele Accordini, dg ed enologo di Cantina Valpolicella Negrar morto nel giugno del 2022 a causa di un incidente sul trattore. «Era doveroso dedicare questo importante riconoscimento territoriale al ricordo di un giovane valpolicellese che ha applicato la sua formazione universitaria nel suo territorio d’origine, la Valpolicella, per promuoverla e valorizzarla, come tanti imprenditori hanno fatto nella storia e stanno ora facendo. La sua prematura scomparsa nel 2022 a 26 anni ha interrotto il suo operato, ma con questo intitolazione vogliamo ricordare Marco Accordini ancora tra noi».

Queste le parole degli organizzatori del Premio “Vivi la Valpolicella”, promosso dall’omonima associazione in collaborazione con la presidenza di Cantina Valpolicella Negrar e Valpolicella Benaco Banca. Dopo una pausa forzata a causa pandemia, giovedì 8 giugno, a partire dalle ore 17.30, nella sala convegni della cantina a Negrar di Valpolicella (via Ca’ Salgari 2), si svolgerà la XXI edizione della manifestazione, aperta al pubblico, con la premiazione delle migliore tesi di laurea nazionali sul fronte della ricerca scientifica.

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Morto Marco Accordini, figlio del direttore generale di Cantina di Negrar

Marco Accordini, 26 anni, figlio del direttore generale ed enologo di Cantina Valpolicella Negrar, Daniele Accordini, è morto questa mattina in occasione di un incidente con il trattore. Il giovane stava lavorando in campagna, nell’agriturismo di famiglia a Mazzurega, nella valle di Fumane, in località la Cà.

Laureato in Viticoltura ed Enologia, corso interateneo con l’Università di Trento presso il Centro Agricoltura Alimenti e Ambiente, che ha sede in Fondazione Edmund Mach (Fem) a San Michele all’Adige, Marco Accordini era un giovane molto appassionato del suo lavoro.

Chi lo conosceva lo descrive come «sempre pronto a far propri gli aspetti più innovativi dell’accoglienza alberghiera, che metteva in pratica nel wine relais di famiglia».

CANTINA DI NEGRAR CONVOCA IL CDA

«Al di là dell’attaccamento paterno, Daniele era molto fiero di suo figlio, una stima reciproca, visto che con la scelta degli studi Marco aveva deciso di seguire le orme del padre», dichiara affranto Renzo Bighignoli, presidente di Cantina Valpolicella Negrar, che insieme al vice presidente Gianmichele Giacopuzzi, ha convocato un Cda stasera per ufficializzare a tutta l’azienda la triste notizia.

«La presidenza, il Cda, la direzione, i dipendenti e i soci della Cantina – aggiunge Bighignoli – si stringono con tanto affetto a Daniele e alla moglie Eleonora in questo momento di grande dolore». In occasione dei funerali, che si svolgeranno venerdì 24 giugno, all ore 10, nella chiesa di Pedemonte, cantina, wine shop e osteria rimarranno chiusi per tutto il giorno.

IL CORDOGLIO DI ASSOENOLOGI PER LA MORTE DI MARCO ACCORDINI

Tra i primi a commentare l’accaduto c’è il presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella, che ha indirizzato una lettera agli associati. «Sono sgomento e pieno di dolore per la tragedia che ci ha portato via il nostro giovane collega Marco Accordini, figlio di Daniele», si legge.

«La vita ancora una volta ci mette a dura prova e purtroppo il destino talvolta ci travolge e ci annulla. Sappiamo che non ci sono parole o gesti che possano colmare un così grande vuoto e un così immenso dolore. Lasciamo che Marco viva nei nostri cuori per la sua inaspettata scomparsa. Non possiamo che stringerci attorno al cordoglio della famiglia», conclude Cotarella.

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Enoturismo

Enoturismo virtuale: Domìni Veneti inaugura il museo Valpolicella VR 360

Un museo virtuale che valorizza il patrimonio agroalimentare del Veneto e abbatte le distanze, unendo narrazione e visione. Nasce Valpolicella VR 360, il progetto di tour virtuale alla scoperta della terra dell’Amarone, realizzato da Cantina Valpolicella Negrar grazie a fondi regionali.

Quando la pandemia allenterà la sua morsa, le enoteche Domìni Veneti di Cavaion Veronese (VR) e Sirmione (BS) allargheranno i loro orizzonti spaziali, grazie ai visori 3D (in tutto 6) e al sistema audio surround sperimentabili dai visitatori su prenotazione (eventi@dominiveneti.it).

Il progetto Valpolicella VR 360, curato dall’artista veronese Marco Ambrosi, offre la possibilità di accedere a una mappa interattiva e selezionare diversi itinerari tra i comuni storici della Valpolicella Classica: Negrar, Marano, Fumane, Sant’Ambrogio e San Pietro in Cariano.

“In un periodo in cui l’attività di accoglienza dei turisti è fortemente penalizzata dalla pandemia, la cantina ha voluto progettare il prossimo futuro con creatività, dando origine ad un viaggio emozionale che consente di scoprire la Valpolicella Classica ancora troppo poco conosciuta per la sua storia, le sue peculiarità e la sua bellezza”, spiega Marina Valenti, responsabile del progetto per la cantina.

«Siamo felici del riconoscimento regionale di buona pratica del nostro progetto – commenta al riguardo Renzo Bighignoli, presidente di Cantina Valpolicella Negrar: – in questo momento di incertezza generale, diffondere il valore di un’eredità sedimentata nel tempo dà speranza e rappresenta per noi un riferimento tangibile che aiuta a connettere il passato con il presente e il futuro”.

“La Valpolicella – ricorda Daniele Accordini, direttore generale ed enologo della cantina – non è solo una Doc riconoscibile nel mondo del vino, ma un luogo ben preciso con la sua storia e la sua identità culturale”.

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Analisi e Tendenze Vino

Cantina Valpolicella Negrar: bilancio 2019/20 in positivo: riconfermati i vertici

Cantina Valpolicella Negrar ha scelto di non rinviare di mesi l’Assemblea generale, possibilità prevista dal Dpcm in corso, per evitare di pagare in ritardo il saldo delle uve alle oltre duecento famiglie di soci. Nel rispetto delle disposizioni vigenti si è adottato un metodo elettorale per corrispondenza, inviando ai soci istruzioni video, bilancio e schede elettorali, quest’ultime riportate da loro in cantina lo scorso 14 novembre nell’arco di 8 fasce orarie per evitare assembramenti.

Il risultato, ottenuto con il 75% di partecipazione, percentuale paragonabile alle scorse assemblee effettuate in presenza, ha visto la sostanziale riconferma del CdA e dei vertici in scadenza, che rimarranno in carica per il prossimo triennio, con la rielezione di Renzo Bighignoli e Gianmichele Giacopuzzi, rispettivamente presidente e vice presidente di Cantina Valpolicella Negrar.

Una scelta, quella effettuata dai soci, che ha voluto premiare la buona conduzione, specie in un periodo così burrascoso, di un’azienda finanziariamente sana, tecnologicamente avanzata, attenta al rispetto dell’ambiente e al legame con il territorio.

“I dati del bilancio 2019/2020 costituiscono un buon risultato – ha affermato il presidente Bighignoli – lo voglio sottolineare con soddisfazione, perché in questo momento storico non è affatto scontato, in quanto siamo tutti consapevoli della complessa situazione economica e produttiva che la Valpolicella sta attraversando, come altri territori di vino”.

Il nostro obiettivo – ha conclusi Bighignoli – sarà quello di assicurare continuità nel proseguire il lavoro intrapreso e garantire stabilità, in modo da riuscire a portare avanti le strategie e i progetti commerciali programmati. Credo altresì che tutelare e garantire la salute nell’ambiente di lavoro, oltre a mantenere alta l’attenzione per l’ambiente esterno, attuando politiche di sicurezza e di sviluppo sostenibile, con lo sguardo puntato anche a progetti di responsabilità sociale, sia l’obiettivo vincente per una grande azienda come la nostra”.

II bilancio 2019/20 di Cantina Valpolicella Negrar registra un fatturato consolidato di 38.265.000 euro (+6,7% rispetto al fatturato precedente di 35.861.000 euro). Una crescita dovuta all’aumento di vendite nella Gdo, sia italiana (+18%) che estera (+15,2%), alla diversificazione dei canali di vendita con la seconda metà dell’esercizio che ha visto un calo di vendite nei punti vendita chiusi per l’emergenza Covid ed un raddoppio delle vendite nel canale e-commerce, attivo fin dal 2016, nonché all’acquisizione di nuovi mercati esteri.

L’export riguarda oggi 55 Paesi (56% per cento sul totale vendite), con Svezia, Danimarca, Germania, Regno Unito, Svizzera e Norvegia tra i principali mercati di riferimento ed Israele, Kazakistan, Filippine e Lituania tra i nuovi mercati acquisiti.

“Il segno positivo – ha dichiarato Daniele Accordini, dg ed enologo della cantina – non ci deve impedire di analizzare questo momento di difficoltà dovuto alla pandemia con grande attenzione, cercando di capire come sta cambiando il nostro settore, avendo il coraggio di modificare le nostre politiche produttive, commerciali ed organizzative per poter competere in un nuovo mercato sempre più globale, sempre più social, dove tutto avviene molto velocemente”.

Oltre a Bighignoli e Giacopuzzi, sono stati riconfermati i consiglieri Pietro Alberto Antolini, Andrea Benedetti, Renzo Berzacola, Fabio Brunelli, Stefano Brunelli, Gianbattista Lavarini, Lino Tommasi, ai quali si aggiungono due nuove giovani nomine, Alessia Ceschi e Loris Turri.

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Enoturismo

Carta vini ristoranti stellati, Cooperative italiane alla carica: “È il momento giusto”

Il vino delle cooperative italiane fa sempre più “rima” con le carte dei ristoranti stellati. A confermarlo, lo scorso 3 luglio in occasione della diretta Facebook organizzata da Assoeneologi, è stato Giuseppe Palmieri, maître e sommelier dell’Osteria Francescana, ristorante 3 stelle Michelin a Modena.

Il post lockdown vede infatti impegnata anche la ristorazione stellata nel cercare nuove vie per ripartire. Una di queste sembra portare all’offerta cooperativa di vino di qualità, vista come “diversa e nuova, da proporre ai clienti soprattutto per il valore del racconto del territorio di produzione, vera forza del sistema cooperativistico”. In una parola, il famigerato “storytelling“.

“In carta – ha evidenziato Palmieri – abbiamo già dei vini di cooperative. La loro proposta è in grande crescita e potrebbero essere quindi di più. Le invito ad avvicinarsi senza timore anche ad una certa tipologia di ristorazione, questo è il momento giusto“.

Nel corso del dibattito è stato ricordato come il 55 per cento del vino italiano sia prodotto oggi da cantine cooperative e come queste svolgano un importante ruolo sociale e di salvaguardia del territorio, permettendo ad alcuni produttori conferitori di coltivare ancor oggi piccoli appezzamenti che altrimenti sarebbero abbandonati.

In diverse regioni le cooperative vitivinicole svolgono un ruolo fondamentale. Un discorso che vale per il Veneto di Cantina di Negrar: “Fare cooperativa oggi – ha sottolineato il dg ed enologo Daniele Accordini – significa produrre qualità e reddito, nonché impegnarsi concretamente nella sostenibilità e nella produzione biologica”.

“Durante l’emergenza pandemica – ha aggiunto – abbiamo fatto assicurazioni sanitarie, sconti finanziari e sconti in merce su tutta la gamma di prodotti, sostenuto la clientela rendendo più flessibili i pagamenti dello scaduto, garantito anticipi provvigionali agli agenti Horeca”.

“Abbiamo dimostrato capacità di risposta immediata ai fabbisogni della distribuzione e dei consumatori – ha concluso Accordini – e ci proponiamo quindi, a pieno titolo, come interlocutori strategici per individuare le migliori soluzioni e garantire un futuro competitivo al sistema vino Italia”.

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Analisi e Tendenze Vino

Cantina Valpolicella Negrar scrive ai soci: settore deve cambiare in risposta a crisi

NEGRAR DI VALPOLICELLA – A fronte dello scenario planetario pieno di incognite dovuto all’emergenza Covid-19 lo scorso 31 marzo Renzo Bighignoli e Daniele Accordini, rispettivamente presidente e direttore di Cantina Valpolicella Negrar, hanno inviato una lettera alle 230 famiglie dei viticoltori soci, in segno di vicinanza emotiva e con la volontà di dar loro notizie sullo stato dell’arte aziendale.

Convito che a far la differenza, oggi più che mai, è la struttura commerciale dell’impresa che premia coloro che hanno diversificato canali di vendita e mercati, Accordini ha scritto nella missiva:

“Questa crisi congiunturale si risolve con il business e l’attenzione ai mercati. Al momento, la grande distribuzione ogni giorno invia ordini, consentendoci di mantenere gli impianti produttivi impegnati, naturalmente nel rispetto delle misure di sicurezze previste dalle autorità che abbiamo adottato fin da subito, assieme alla polizza assicurativa a copertura di rischi derivanti da Covid-19 per tutti i dipendenti, alcuni impiegati in smart-working, altri in regime ridotto.”.

“Il canale di e-commerce lanciato a fine 2016 nel giro di 3 anni è molto cresciuto – prosegue il direttore – registrando nel 2019 il doppio delle vendite rispetto l’anno precedente e quadruplicando il successo di vendita del 2019 da marzo 2020, dimostrandosi oggi fondamentale anche per la vendita della linea premium Domìni Veneti destinata alla ristorazione, canale di vendita oggi completamente fermo. Il mercato estero appare più difficile da interpretare, vista la differente gradualità di contagio che sta colpendo i diversi Paesi”.

“Anche qui è importante diversificare i mercati, per non trovarsi a dipendere dalle dinamiche di un singolo Stato. Tutte misure queste che risultano essere, col senno di poi, pressoché doverose ma che spesso vengono disattese. Se c’è un messaggio che il settore enoico deve cogliere da questa situazione drammatica è proprio la necessità di rispondere velocemente alle nuove dinamiche cambiando le proprie strategie”.

“Per quanto riguarda la prossima vendemmia – dice ancora Accordini – c’è la problematica che riguarda tutta Italia e tutte le denominazioni da Nord a Sud, vale a dire le eccessive giacenze di vino presenti in cantina. E’ come fossimo ritornati all’improvviso agli anni ’80 del secolo scorso, quando la superficie vitata contava 1.200.000 ettari, quasi il doppio degli attuali 634.000″.

“Si sta discutendo fra tutte le organizzazioni di categoria di una distillazione facoltativa con il contributo europeo per cercare di sostenere il prezzo delle uve in vendemmia ed avere lo spazio per poterle incantinare. Nell’immediato, vi è poi un‘altra problematica oggettiva, sfortunatamente ampiamente diffusa in Italia, che si chiama ‘ritardo dei pagamenti‘. E’ facile prevedere che le aziende particolarmente esposte sul fronte dei crediti possano avere una lenta ripresa, mettendone addirittura in discussione la riapertura”.

“Sarà quindi importante fare ricorso agli strumenti finanziari in un’ottica di gestione delle passività generate dal mancato reddito ed anche su questo aspetto, il settore si dovrà presentare il più compatto possibile di fronte agli interlocutori. Per quanto riguarda la cantina, le scelte fatte in passato in tema di patrimonializzazione sono oggi un punto di solidità e sostenibilità che ci permette di guardare al futuro con relativa serenità” – conclude il direttore.

Il settore vitivinicolo è per la Valpolicella simbolo di vita, tenacia e cooperazione. “Vogliamo che questo messaggio arrivi a tutta la nostra comunità anche tramite un gesto doveroso di solidarietà, compiuto nei confronti del nostro ospedale di riferimento, il Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, in prima linea fin dall’esordio dell’epidemia, con uno sforzo umano, tecnologico e organizzativo senza precedenti” – aggiunge Baghignoli.

“A loro abbiamo donato alcuni caschetti respiratori per la terapia sub-intensiva, una piccola goccia in questa situazione di emergenza sanitaria che ha sconvolto le nostre vite. Ma il tempo della malattia ci fa capire ciò che è necessario da ciò che non lo è: per noi, cooperativa agricola e vinicola, è necessario dar valore al nostro esistente, ripensare al significato dell’unione, all’impegno competente nei campi che si conduce con pazienza per sperare, scacciando il panico, di superare la tempesta e poter scrivere fin d’ora la nostra agenda per una visione del futuro migliore” – conclude il presidente.

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Cantina Negrar, Accordini: “Vigneti ‘tailor made’ contro i cambiamenti del clima”


NEGRAR –
Vigneti su misura, come disegnati dalle mani di un sarto: per dirla all’inglese, “taiolor made“. Usa questa definizione Daniele Accordini, dg ed enologo di Cantina Valpolicella Negrar, per definire l’approccio della cooperativa ai cambiamenti climatici e commentare le recenti modifiche al disciplinare di produzione.

“ll climate change – spiega Accordini – ha imposto nuove modalità di valutazione e analisi nella conduzione del vigneto. Poichè in Valpolicella le vigne si trovano da 80 a 600 metri di altitudine, diventa naturale, se non necessario, che ogni viticoltore possa trovare il miglior modo per dare espressione e valore al proprio vigneto, senza per questo aver paura di snaturare il prodotto Valpolicella”.

Ben vengano dunque soluzioni come quelle adottate di recente nel disciplinare, che consentono di poter aumentare la percentuale di uve di Corvinone, vitigno che ha dimostrato di essersi adattato molto bene alle nuove condizioni climatiche, specie in collina, nella produzione dei vini Doc e Docg della denominazione”, continua Accordini.

LA VENDEMMIA 2019

Dalle uve della vendemmia 2019, la premessa di vini Amarone “più affini al gusto contemporaneo”. In attesa di verificare i risultati delle future vendemmie della cantina cooperativa negrarese – 230 soci viticoltor per 700 ettari di vigneto dislocati soprattutto nelle colline della Valpolicella Classica – Accordini anticipa le sue considerazioni sulla vendemmia 2019, iniziata una decina di giorni più tardi e con volumi ridotti del 15-20 per cento rispetto al 2018.

La vendemmia in Valpolicella ci riserva sempre delle sorprese, dopo anni di grande caldo nella fase di maturazione finale, in cui veniva privilegiato l’accumulo zuccherino rispetto a quello aromatico, abbiamo avuto, finalmente, un’annata in cui le basse temperature, unite alle escursioni termiche elevate, hanno consentito un ottimo accumulo di sostanze coloranti e una buona acidità”.

“Nonostante le abbondanti piogge del mese di maggio – evidenzia Accordini – le uve sono sane e spargole, particolarmente adatte, quindi, all’appassimento dell’Amarone. Avremo quindi vini con espressioni più territoriali, di maggior longevità e freschezza”.

“Caratteristiche queste – conclude Accordini – adatte a produrre vini Amarone dal gusto più contemporaneo e moderno, ricercato oggi dai consumatori. Adesso, come sempre, siamo nelle mani del meteo, che se ci regalerà  giorni freschi e ventilati, consentirà di trovare riscontro a queste premesse, prima nelle uve e poi nei vini”.

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Andrea Sartori nuovo presidente del Consorzio Tutela Vini Valpolicella

“Sono felice di essere stato scelto per svolgere questo incarico proprio nella zona viticola dove la mia famiglia ha iniziato questo percorso. Credo che i vini della Valpolicella rappresentino, in questo momento, un volano non solo per la viticoltura di Verona ma anche per l’intera economia del nostro sistema: confido dunque in un lavoro di collaborazione di tutto il consiglio di amministrazione per mantenere e per amplificare questo nostro ruolo di primaria importanza”.

Questa la prima dichiarazione di Andrea Sartori (nella foto), nuovo presidente del Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella, ente che tutela – tra gli altri vini – uno dei simboli del Made in Italy nel mondo: l’Amarone.

Esponente della quarta generazione di una famiglia storicamente votata alla produzione del vino, dal 2000 è Presidente di Casa Vinicola Sartori. Dal 2004 al 2010 è stato Presidente di Unione Italiana Vini e, sempre in questi anni, è stato Presidente della Confederazione Vite e Vino e dell’E.M.E. Dopo un periodo di studi alla Columbia Business School della Columbia University, in U.S.A., nel 2015 è diventato Presidente di Italia del Vino Consorzio. Carica, quest’ultima, che manterrà fino al 2018.

Oltre ad Andrea Sartori, il nuovo corso del Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella si avvarrà di consiglieri di fresca nomina: Roberta Corrà, Direttore Generale Gruppo Italiano Vini; Umberto Pasqua di Bisceglie, Presidente Pasqua Vigneti e Cantine; Marco Speri, Titolare Secondo Marco; Marcello Vaona, Titolare Azienda Agricola Novaia.

I revisori dei conti di nuova nomina sono Ernesto Maraia ed Egidio Chiecchi. I Consiglieri riconfermati sono Daniele Accordini, Direttore Generale Cantina Sociale di Negrar; Sergio Andreoli, Consigliere di amministrazione del Gruppo Collins S.p.a. e Consigliere di amministrazione Cantina di Colognola; Mauro Bustaggi, Titolare Corte Figaretto; Luca Degani, Direttore Generale Cantina Valpantena Verona; Paolo Fiorini, Responsabile tecnico Cantina di Soave; Lucio Furia, Presidente Società Agricola Tenute Salvaterra; Andrea Lonardi, Direttore Commerciale Bertani Domains; Giuseppe Nicolis, Titolare Nicolis Angelo e Figli; Marco Sartori, Titolare Azienda Agricola Roccolo Grassi; Vittorio Zardini, Presidente Cantina Sociale di San Pietro in Cariano. Il revisore dei conti riconfermato è Franco Puntin.

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Addio Spritz? Negrar lancia l’aperitivo ”Flaming Lips” a base di Recioto

Sabato 30 aprile, dalle 15 alle 19, tutti invitati all’Enoteca Domìni Veneti di via Cà Salgari 2 , a Negrar in Valpolicella per il battesimo ufficiale di Flaming Lips, l’aperitivo a base di Recioto spumante proposto in edizione limitata a Vinitaly 2016. “Passeremo qualche ora in compagnia, con assaggi del nostro aperitivo, di cui sveleremo nell’occasione le dosi della ricetta, ideata da due nasi d’eccezione, i veronesi Enrico Fiorini e Gianluca Boninsegna, rispettivamente migliori sommelier Ais Veneto 2014 e 2015″, spiega Natascia Lorenzi, responsabile marketing della Cantina. A lei si deve l’idea di gustare in modo nuovo e originale il Recioto della Valpolicella Docg Spumante Domìni Veneti ed anche il nome Flaming Lips, ossia labbra fiammeggianti, dal gioco di riflessi rubino violacei creati nel bicchiere dal rinfrescante aperitivo, composto da Recioto spumante, acqua tonica dry, cointreau, lime e zucchero di mirtillo. Flaming Lips è l’ultima iniziativa, in ordine di tempo, proposta dalla cantina cooperativa negrarese per il rilancio del Recioto della Valpolicella, che passa attraverso un progetto di ricerca di nuovi abbinamenti gustativi, anche a tutto pasto, e quindi a proposte di consumo più attuali per questo vino passito rosso dolce che rappresenta la storia e la tradizione della Valpolicella, a tutt’oggi prodotto in numeri molto limitati (CVN conta 60 mila bottiglie all’anno nelle varie tipologie, pari al 17% dell’intera produzione della Denominazione), e consumato per la maggior parte in provincia di Verona. “A crederci poco sono prima di tutto le aziende vitivinicole del territorio, forse perché lo danno perdente in partenza, in quanto il gusto per i vini secchi oggi è predominante, ma il nostro Recioto è un passito rosso dagli aromi unici che può conquistarsi una ribalta internazionale di tutto pregio. Dobbiamo però tornare a prestargli attenzione e non trattarlo come un vino di risulta dopo la cernita di Amarone e Ripasso, dedicandogli le migliori risorse, dalla scelta delle uve nelle zone più adatte alla scelta dei migliori legni fino ad un adeguato affinamento in bottiglia per essere certi della qualità”, afferma Daniele Accordini, enologo e direttore della Cantina. CVN ruolo da apripista, ma per vincere è necessario non essere soli. Il rischio per il Recioto della Valpolicella, altrimenti, è quello discomparire lentamente, come è successo con alcune tipologie non più prodotte nel tempo, come quella liquorosa, oppure molto rare, come le versioni ammandorlata e spumante, quest’ultima prodotta con il metodo Martinotti fin dagli anni Trenta del secolo scorso ininterrottamente solo dalla Cantina. “Già Luigi Messedaglia, medico, storico e letterato veronese noto anche per i suoi studi di agronomia, nel suo ”Arbizzano e Novare – Storia di una terra, della Valpolicella”  descriveva nel 1944 la champagnizzazione del Recioto operata dalla nostra cantina”, ricorda a questo proposito Renzo Bighignoli, presidente di Cantina Valpolicella Negrar. “La nostra produzione di Recioto spumante è ancora di nicchia – 4 mila bottiglie vendute soprattutto nel periodo natalizio in abbinamento al pandoro -, ma con il Flaming Lips siamo pronti a produrne di più. Soprattutto, confidiamo siano pronti a produrlo anche altri viticoltori della Valpolicella, perché ci prendiamo volentieri il ruolo di apripista, vista anche la nostra natura sociale, ma per riaffermare il Recioto della Valpolicella sul mercato non dobbiamo essere soli, a vincere, specie in un mercato globalizzato come il nostro, sono sempre le azioni di squadra”, chiosa Accordini.

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