FOTONOTIZIA – Cuzziol GrandiVini chiude il 2024 con un fatturato di 25,7 milioni, in crescita rispetto ai 25,5 milioni del 2023. Lieve crescita, dunque, per la distribuzione di Santa Lucia di Piave (Treviso). «Il 2024 – commenta Luca Cuzziol, amministratore unico dell’azienda – ha rappresentato un punto di svolta, con la definitiva uscita dal periodo post-Covid e un ritorno a una “normalità” che ci ha messo alla prova. Nonostante le difficoltà del contesto internazionale, la solidità del nostro modello ci permette di guardare al 2025 con fiducia e determinazione».
CUZZIOL FATTURATO 2024
Giovedì 23 Gennaio 2025 – Cuzziol GrandiVini esordisce nel 2025 presentando un nuovo logo, simbolo che rappresenta la propria evoluzione e visione contemporanea. Si tratta per l’azienda leader della selezione e distribuzione di vini fini in Italia di rinnovare la sua immagine nell’intento di riflettere al meglio i valori che la contraddistinguono e affrontare con determinazione le sfide del futuro. Il nuovo logo nasce da un processo di reinterpretazione del marchio storico, conservandone la forza e l’identità, ma rinnovandolo con un linguaggio grafico più contemporaneo. Tre lettere sinuose, eleganti e dinamiche compongono una sigla che comunica movimento e raffinatezza.
Il nome dell’azienda, forte e preciso, si pone al centro come garanzia di qualità e affidabilità. Due città, Milano e Roma, due giorni per presentare la ricchezza del proprio portfoglio ad agenti, clienti e giornalisti, una vera e propria esperienza da vivere. Un’occasione imperdibile per scoprire le nuove annate, incontrare i produttori e condividere con colleghi e clienti la passione per il vino d’autore. Questo evento non è solo un tasting: è una celebrazione dello spirito di collaborazione che rende unica la famiglia Cuzziol GrandiVini.
Insieme ai produttori, sempre al centro dell’attività dell’azienda, Cuzziol GrandiVini disegna una linea di crescita, un accompagnamento certo commerciale ma che va oltre. Entrare nella selezione Cuzziol GrandiVini vuol dire avere accesso a un sistema strategico di sviluppo su tutto il territorio nazionale grazie a una rete commerciale preparata ed estesa, alla partecipazione a eventi mirati firmati Cuzziol dedicati ad una clientela Ho.Re.Ca selezionata, alla possibilità di essere presenti a grandi eventi del mondo enologico, da Vinitaly agli eventi di Società Excellence (società che raggruppa 21 tra i maggiori distributori italiani e che organizza eventi tematici di prestigio).
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Il maestro e l’allievo. La cooperativa sociale e le due scommesse. Il catalogo 2021 della distribuzione Cuzziol GrandiVini accoglie cinque nuove cantine, muovendosi lungo l’asse Alto Adige – Trentino – Toscana. Cinque nuove frecce nella faretra di Luca Cuzziol e Paolo Leone: diventano 103 le aziende rappresentate, 42 italiane e 61 estere.
Il “maestro” Tiefenbrunner e la nuova cantina “garagista” del suo storico enologo, StephanRohregger; rotolando verso sud, ecco poi Cantina Toblino, la “big” della Valle dei Laghi. Infine, giù in Toscana per I Fabbri e Ridolfi Montalcino, all’insegna del binomio – rigorosamente in rosso – tra Chianti Classico (Lamole) e Brunello.
Una vera e propria iniezione di fiducia, utile a dimenticare un 2020 in cui la distribuzione di Santa Lucia di Piave (TV) ha reagito in coerenza con la propria storia: ovvero investendo. «Lo scorso anno – ammette Luca Cuzziol – ci ha lasciato le ossa rotte. Abbiamo perso 5 dei 20 milioni di euro di fatturato inseriti nel bilancio di previsione».
Arrivavamo da un 2019 positivo, con 1 milione e 600 mila bottiglie vendute a un prezzo medio di 11,70 euro, grazie soprattutto agli spumanti, che hanno trainato le vendite con oltre 700 mila pezzi: Prosecco in testa con 400 mila bottiglie, seguito dalle oltre 150 mila di Champagne e dalla Franciacorta, sul terzo gradino del podio. Prezzo medio della battuta? Attorno agli 11,70 euro».
Grazie a un rassicurante margine operativo lordo (Ebitda) e alla buona disponibilità di liquidità, Cuzziol GrandiVini non ha dovuto ricorrere a tagli del personale. Anzi. «Da buoni veneti vecchio stile – commenta il patron – abbiamo anticipato la cassa integrazione a fronte dell’emergenza Covid-19. Eravamo in condizione di farlo e lo abbiamo fatto, investendo 400 mila euro in stipendi».
E le difficoltà, allora? Da ricercare nella chiusura dei ristoranti di fascia alta. Cuzziol, di fatto, può vantare tra i suoi 6 mila clienti chef del rango di Enrico Bartolini, Carlo Cracco, Massimo Bottura e Nico Romito.
La distribuzione è in sicurezza, solida e molto liquida in questo momento – commenta ancora Luca Cuzziol – e lo abbiamo confermato anche a fine 2020, passando da 3 a 8 capiarea dell’età media di 34 anni, a dimostrazione del nostro impegno a presidiare il territorio, continuando a investire nella formazione certosina dei nostri agenti».
La filosofia di Cuzziol si conferma insomma sui livelli dei primi tre anni di vita dell’azienda, fondata nel 2015: circa 300 mila gli euro spesi «a fare scuola». Un aspetto fondamentale nell’approccio alla selezione, dal momento che «i vini vengono scelti più per l’idea e capacità di raccontare il terroir, che per il brand in sé: qualcosa che i nostri agenti devono conoscere, per poterlo a loro volta raccontare ai clienti».
Le «scelte di terroir» spiegano le novità del catalogo, solo in apparenza distanti l’una dall’altra. Ecco dunque Tiefenbrunner, brand del vino altoatesino che Luca Cuzziol definisce «polveroso e da reinquadrare», ma «solo dal punto di vista commerciale, perché ogni vino della cantina è un pezzo pregiato che va ben oltre l’Alto Adige».
Da una cantina che porta in dote 370 mila bottiglie vendute nel 2019, a una lontana dal mainstream e più assimilabile agli ambienti garagisti: quella dell’enologo storico di casa Tiefenbrunner, StephanRohregger, che con la moglie Tanja dà vita alle sue etichette in località Pianizza di Sotto, a Caldaro, puntando molto sulla Schiava.
Senza allontanarsi troppo, ecco il vero (ma solo in apparenza) outsider tra i nuovi insider: Cantina Toblino, il cui ingresso in catalogo è frutto di una lunga interlocuzione tra la distribuzione e il direttore Carlo De Biasi.
Cuzziol GrandiVini non prenderà ovviamente in carico l’intera distribuzione, ma solo i vini di nicchia del progetto Vènt: 40 ettari certificati biologici dell’antica Mensa Vescovile, in un unico blocco a conduzione diretta.
Tra le scelte «presenti ma futuribili» ecco poi quella che ha fatto ricadere l’attenzione dei veneti di GrandiVini su una zona poco “battuta” del Chianti Classico: Lamole vista con gli occhi cantina I Fabbri, lo scrigno di Susanna Grassi.
«Un’area di chiaro interesse – spiega Luca Cuzziol – per la sua posizione elevata nell’ambito della Denominazione, favorevole al Sangiovese nell’ottica dell’innalzamento delle temperature e dei cambiamenti climatici».
E infine Ridolfi Montalcino, cantina che ha stupito i selezionatori di Cuzziol soprattutto per il Brunello di Montalcino 2016 (un 95/100 WineMag.it all’assaggio in anteprima del 2019).
Grazie agli investimenti dell’imprenditore veneto Valter Peretti, l’enologo e factotum Gianni Maccari (ex Poggio di Sotto – ColleMassari) ha a disposizione il meglio per lavorare a un futuro pieno di soddisfazioni, nel cuore di Montalcino.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
Luca Cuzziol è il nuovo Presidente di Club Excellence, realtà che riunisce 18 tra le più importanti Società italiane di distribuzione ed importazione di vini e distillati. Confermati i membri dell’attuale CdA: Christian Bucci (Les Caves de Pyrene Srl), Luca Cuzziol (Cuzziol GrandiVini Srl), Alessandro Sarzi Amadé (Sarzi Amadé Srl), Pietro Pellegrini (Pellegrini Spa) e Massimo Sagna (Sagna Spa).
“Il nostro obiettivo – ha dichiarato Cuzziol – è come sempre quello di operare in modo coerente ed etico attraverso una continua attività di formazione nei confronti degli agenti e di tutti i nostri clienti per incrementare la cultura intorno al mondo del vino”.
Il distributore – prosegue il neo Presidente – non rappresenta un passaggio in più all’interno della filiera del vino, ma una figura centrale che gestisce la delicata fase della logistica e consente di diffondere la conoscenza di nuove produzioni grazie alla profonda esperienza costruita negli anni”.
“Stiamo attraversando un periodo storico molto difficile e delicato – conclude – È necessario mantenere i nervi ben saldi e fare sistema all’interno del settore senza cedere a facili, quanto scorrette, scorciatoie. Noi faremo la nostra parte sostenendo le parti deboli del settore senza speculazioni. Solo uniti e insieme, produttori, distributori, agenti e settore Horeca, riusciremo a superare questa crisi”.
Classe 1967, Luca Cuzziol è Amministratore Unico di Cuzziol GrandiVini, con sede a Santa Lucia di Piave in provincia di Treviso, sin dalla sua costituzione. Il neo presidente, tra i fondatori di Club Excellence fin dalla sua nascita nel 2012, succede a Massimo Sagna alla guida di una realtà attorno alla quale gravitano 1400 agenti e quasi un migliaio di produttori.
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