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Cantine e Ospitalità

In Valle d’Aosta tra vino e relax: quattro cantine che offrono ospitalità

In Valle d'Aosta tra vino e relax: quattro cantine che offrono ospitalità

Con circa 450 ettari vitati e una produzione di uva da vino di soli 27.500 quintali (fonte Istat 2020) la Valle d’Aosta è la regione più piccola d’Italia. Areali in pendenza, spazi limitati con proprietà parcellizzate e rese basse non hanno scoraggiato i produttori che negli anni hanno saputo mantenere vivi e valorizzare i diversi vitigni autoctoni della regione, dando vita a produzioni d’eccellenza.

La Valle d’Aosta offre ai suoi visitatori un paesaggio davvero speciale nel quale i vigneti, allevati con pergole basse o ad alberelli e delimitati da veri e propri mosaici di muretti a secco aggiungono bellezza ai luoghi circostanti.

D’altronde, come scriveva William Blake, «quando uomini e montagne si incontrano, grandi cose accadono». Un piccolo scrigno di gioielli naturalistici e beni storico-architettonici unici nel loro genere ai quali si aggiunge  un’offerta gastronomica fatta di vere chicche come la Fontina Dop, il Lardo di Arnad o il Jambon de Bosses.

La produzione vinicola locale, per numerica e  distribuzione è ancora poco conosciuta. Ma merita assolutamente di essere scoperta, partendo perché no,  da qualche cantina che offre ospitalità. Ovviamente in provincia di Aosta.


AGRITURISMO LA SOURCE
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La Source si trova nel cuore della Valle D’Aosta, a Saint Pierre ed è il luogo ideale per chi ama le vacanze rural-chic. La struttura dispone di eleganti camere doppie e triple arredate in stile tipico valdostano, alcune con vista sullo spettacolare Castello di Saint Pierre, uno dei simboli della regione.

Presso la wine farm sarà possibile organizzare degustazioni di vini prodotti dai principali vitigni locali come Petit Rouge, Cornalin e Fumin ma anche vitigni internazionali quali Chardonnay, Syrah e Gamay.

Il Vallée D’Aoste Dop 2019 Petit Arvine de La Source è entrato nei migliori vini del Nord Italia della Guida Top 100 di Winemag 2022. Una ragione in più per non perdersi il bianco vallesano. E scoprire i vini della cantina La Source, approfittando dell’ospitalità.

Agriturismo La Source
Loc. Bussan Dessous, 1
11010 Saint-Pierre
+39 0165 903669
agriturismo@lasource.it


LO TRIOLET
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A Introd, lungo la strada che porta a Courmayeur e verso il Parco Nazionale del Gran Paradiso sorge l’agriturismo Lo Triolet. A disposizione degli ospiti sei graziosi appartamenti  accoglienti e funzionali. Il più grande, Heritage, è un trilocale di 55 mq mansardato con scala interna.

Il comune di Introd, bandiera arancione per il turismo, è un ottima base di partenza per una vacanza all’insegna della pace e della natura. E’ noto per essere stato, dal 1995 al 2002,  il luogo di villeggiatura prescelto da Giovanni Paolo II.

L’azienda Lo Triolet produce 50 mila bottiglie da vitigni come il Pinot Grigio, Gewürztraminer, Moscato Bianco, Gamay, Pinot Nero e Fumin.

Lo Triolet
Loc. Le Junod, 7
11010 Introd (AO)
+ 39 0165 95 437
+39 339 13 87 092
info@lotriolet.it


LES GRANGES
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Les Granges si trova nell’omonima località a Nus, paese da cui prende il nome il vitigno autoctono a bacca nera “Vien de Nus”. La struttura, interamente realizzata in bioedilizia, dispone di cinque camere tra doppie e triple arredate in stile rustico tipico di montagna che possono ospitare fino a 12 persone ed offre pernottamento con colazione.

L’agriturismo dispone anche di una sala ristorante dove è possibile, su prenotazione, organizzare pranzi e cene. L’azienda agricola Les Granges opera in regime biodinamico dal 2012 e produce vini naturali principalmente da vitigni autoctoni.

Nei pressi di Nus è possibile visitare l’Osservatorio Astronomico di Saint-Barthélemy e il Planetario, il Castello di Pilato oppure raggiungere a piedi, con un percorso di circa tre ore il Santuario mariano di Cuney, il più alto in Europa che “svetta” a ben 2656 mt di altezza.

Les Granges Società Agricola
Loc. Les Granges, 8
11020 Nus (AO)
+ 39 333.4585454
info@lesgrangesvini.com


CLOS BLANC
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Clos Blanc si trova a Jovençan al confine con il comune di Aymavilles, al centro della regione.  Una zona costellata di vigneti e frutteti dai quali partire si può partire per visitare il Castello di La Sarre, antica dimora di caccia dei Savoia.

La struttura dispone di 5 alloggi che possono ospitare 4 persone ciascuno. Appartamenti arredati in stile moderno e con tutti i comfort. Clos Blanc produce circa 30 mila bottiglie a base di  Merlot, Cornalin, Fumin,  Pinot Noir, Chardonnay,  Müller Thurgau.

Clos Blanc
Fraz. Pompiod, 47
11020 Jovencan (AO)
Tel. +39 338 3796826
info@closblanc.it

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Food Lifestyle & Travel

Chef a raccolta al Grand Hotel Royal & Golf di Courmayeur: l’inizio dell’estate è gourmet


COURMAYEUR –
Le chiamano “tentazioni gourmet ad alta quota”. Buone d’inverno, ma anche nella stagione più calda dell’anno. È stata la pioggia a benedire l’inizio dell’estate dei gourmand al Grand Hotel Royal & Golf di Courmayeur.

Quattordici gli chef italiani a raccolta venerdì 21 giugno nel cinque stelle diretto da Veronica Revel Chion, che ha fatto gli onori di casa assieme ad Andrea Alfieri e Paolo Griffa, head chef dei ristoranti interni all’albergo, il Grand e il Petit Royal.

Ad ogni “maestro” una postazione, allestita nel nuovissimo bistrot dell’hotel. Cristian Broglia ha stupito con la sua “Primavera”. Michele Minchillo con i suoi “Scampi, cicerchia pomodoro bruciato e alloro”.

Alessandro Billi col “Gazpacho di quinto quarto, ricciola e cetriolo”. Luca Natalini ha preparato al momento una “Millefoglie di trota affumicata Altura e Giardiniera all’italiana”.

Gustosissima la “Cesar Salad di baccalà” di Eugenio Boer. Gioco di contrasti per Daniela Cicioni, con la sua “Crema acida di anacardi, carpaccio di zucchine alle erbe aromatiche, prugne acerbe fermentate, composta agrodolce di ibisco e senape, crackers crudisti di sesamo e chia”.

Fabio Morisetti strepitoso con “Polenta, cassoeula e gamberi”. Davide Modesti all’insegna della tradizione e dell’innovazione con la “Lingua di vitello al té nero affumicato, cipollotto alla cenere e riduzione di cherry”.

Per Stephan Vaccaro l’idea d’estate Royal è quella offerta da “Rana pescatrice e pinoli,meringa e limone”. Paolo Vai tra verticalità e ampiezza con il “Riso Buono con mele Renette e Fegato Grasso”. Cristina Bowerman tra terra e mare con l'”Orzotto cacio e pepe affumicato, ricci di mare e limone”.

Tempo di rivisitazioni per Giorgio Caruso, con la “Montanara alla parmigiana”. Come sempre sorprendenti i “resident” Andrea Alfieri e Paolo Griffa, rispettivamente con gli “Spiralotti Cappelli Felicetti, Fontina, aglio orsino, polvere di porcini e lamponi” e la “Girella di storione e caviale Naccari Calvisius, salsa al vino bianco”.

Spazio anche alla mixology. Tra gli ospiti d’eccezione la bartender Cinzia Ferro (nella foto), con un cocktail dedicato proprio a Paolo Griffa, “L’eco di Paolo”: Martini bitter, Martini Riserva Ambrato, Sake, caramello salato, genmaicha tea, gum nero (gomma arabica e carbone vegetale) e velluto al pop corn.

Spazio anche a distillati di qualità assoluta come il Ron Santiago de Cuba: una masterclass guidata da Fabio Bacchi, consulente di alcuni tra i migliori “Cocktail Bar” d’Italia, come il The Spirit di Milano.

IL PRANZO FIRMATO DA PAOLO GRIFFA

In chiusura dell’evento, il lunch firmato dal giovane chef del Petit Royal, Paolo Griffa. Ventotto anni ancora da compiere, ma un’abilità da veterano nel trovare l’ingrediente perfetto per il piatto perfetto, all’insegna di una ricerca che si sta focalizzando sempre più sulla materia prima locale.

Ho 27 anni – spiega Griffa – ma frequento le cucine da quando ne ho 14. Insomma, ho iniziato presto. Le mie prime esperienze nel mondo della pasticceria, che continua a esercitare su di me un grande fascino.

Al mio arrivo al Petit Royal ho portato una cucina più vicina alle mie origini piemontesi, per poi concentrarmi sempre di più sulla Valle d’Aosta, scoprendola di giorno in giorno”.

Non a caso, il Grand Hotel Royal & Golf potrà presto contare su un orto tutto suo, con le aromatiche (e non solo) reperite da Griffa nelle spettacolari valli che contornano Courmayeur, come la Val Ferret.

Un modo come un altro per sopperire a quella sorta di reticenza degli agricoltori ed allevatori locali, che non accettano di buon grado la vendita a un solo cliente di ingenti quantità di merce (quelle richieste da un ristorante di successo come il Petit, in grado di assicurare dai 20 ai 40 coperti, in base alla stagione).

L’incontro tra la dimensione “local” e il gusto “internazionale” avviene nei piatti di Griffa ed è la vera firma del giovane chef piemontese. Si parte con un estratto di sambuco e limone, presentato in una sorta di ampolla. Bisogna soffiarci dentro per “mescolare i sapori”, prima dell’assaggio.

Quella che segue è una “carta composta da ingredienti, non da piatti”. Un gioco. Il menu viene creato in cucina a sorpresa, in base al macro tema prescelto dal cliente. Si va dal “Fuoco e Fiamme” alla “Foglia”, dal menu “A colori” al “Né carne né pesce”, chiudendo con “I Love Aosta” e “Jolly”.

Un percorso nel quale è possibile degustare autentici capolavori. Dopo gli antipasti, serviti su supporti in legno progettati da Griffa e realizzati su misura da un artigiano del posto (nella foto sotto), ecco “Arancione”.

Si tratta di una carota all’arancia farcita da tartare di capasanta e cocco, fiori di camomilla e sambuco, lime. Precede il “Sottoterra” di Lumache di Gignod, caviale di lumaca, finferlì, crostini, spuma di funghi e asperula.

Poi i fusilloni al Boudin Noir Speziato, vaporoso di patate e finocchietto delle Alpi. Si chiude con le Ali di Razza e Crispy bread al pomodoro, lattuga grill, pil pil di razza e Nasturzio, Salmoriglio. Ma è il dolce la vera sorpresa.

Dopo il sontuoso carrello dei formaggi, in cui non possono mancare eccellenze valdostane come il Bleu d’Aoste, arriva il “dolce” in stile Pic-Nic in Val Ferret. Al centro della tavola un bouquet di fiori di campo, a ornare la tovaglia idealmente stesa sul prato.

Si degustano pino fermentato, cagliata di latte d’alpeggio, cioccolata Nitro, fette biscottate e composta di ciliegie, nonché un frangipane caldo ai mirtilli e una mela al sorbetto di mela, salame di cioccolato e frutti di bosco.

E mentre la mente e il palato volano in Val Ferret, gli occhi si aprono sulla strepitosa vista del Monte Bianco, dalle vetrate del Petit Royal .Un po’ ristorante. Un po’ casa di Paolo Griffa. Un po’ magia: la Valle d’Aosta nel piatto.

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Food Lifestyle & Travel

Tre generazioni di chef per la chiusura della stagione al Grand Hotel Royal e Golf di Courmayeur

COURMAYEUR – Tre generazioni di chef nel piatto. Non capita spesso. Paolo Griffa, Andrea Alfieri e lo special guest Paolo Vai per la serata di chiusura della stagione del Grand Hotel Royal e Golf Courmayeur, ieri sera.

LA CUCINA
Un menu letteralmente da sberle al palato, capace di esaltare piatto dopo piatto materia prima, ricerca e sperimentazione.

Una sintesi, appunto, del know how di tre professionisti della cucina di 27, 44 e 78 anni. Incredibile. I piatti più impressionanti? Tutti. Memorabile il cappuccino di ostriche, il salmerino al pino. E poi il “Tuorlo, finferli, zucca, fontina e tartufo”.

I VINI
Fortuna nella fortuna, assaggiare due vini in anteprima assoluta. Il Metodo classico Brut Nature 2012 “Perlabruna” di Chemin (costola di Maison Anselmet) e il Muscat Petit Grain 2017 di Tanteun e Marietta. La chicca? “Le prisonnier” 2016 di Anselmet, splendida. Valle d’Aosta, piccola regione che ha tantissimo da dire all’enogastronomia italiana.

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news ed eventi

A Courmayeur il 26 marzo e il 25 aprile i vini valdostani fanno il bis

Lunedì 25 aprile Courmayeur ospiterà la prima edizione del ”Courmayeur Wine Fest”, evento organizzato da A.B.I. Professional Valle d’Aosta (Associazione Barmen Italiani) e da A.I.S. Valle d’Aosta (Associazione Italiana Sommelier). Dalle ore 11 alle ore 19 sarà possibile degustare ed acquistare le migliori etichette valdostane lungo la centrale via Roma, al Museo Trasfrontaliero e al Jardin de l’Ange. Non solo
vino, ma anche prodotti gastronomici, musica, animazioni, passeggiate in carrozza con un occhio di riguardo anche per i più piccoli. ”La Valle d’Aosta ha una forte tradizione vinicola, un patrimonio di esperienze e tradizioni che in questi ultimi anni è stato valorizzato da investimenti e studi mirati, e da un’accresciuta professionalità di tutti i produttori” ha raccontato a Vini e Sapori Bernardo Ferro, coordinatore regionale ABI Professional e Capo Barman del Grand Hotel Royal e Golf di Courmayeur, ideatore della manifestazione insieme al sommelier Francesco Stella, dell’AIS Valle d’Aosta. I vini valdostani sono migliorati qualitativamente, ottenendo anche importanti riconoscimenti, e una vetrina come quella del Courmayeur Wine Fest permette di presentarli al grande pubblico in una cornice prestigiosa”. Nel 2012 Courmayeur aveva lanciato una manifestazione simile la ”Royal Wine Festival Courmayeur”, che purtroppo non aveva avuto riscontro di pubblico, finita nell’oblio e con la gioia dei pochi fortunati visitatori che avevano potuto godersi vini e produttori in tranquillità. La ”Courmayeur Wine Fest” sembra avere un approccio completamente diverso che parte dalla strada, più in linea con le tendenze di altre manifestazioni che altrove  raccolgono sempre molto successo di pubblico. Oltre all’evento di strada, in serata, presso il prestigioso Grand Hotel Royal e Golf, è stato organizzato un aperitivo dove sarà possibile degustare il Wine Cocktail, creazione dedicata all’evento e a seguire una cena con gli Chef de Montagne stellati che per l’occasione hanno realizzato piatti diversi a base di prodotti locali che verranno proposti in abbinamento da A.I.S. Valle d’Aosta ai più premiati vini valdostani.  Sabato 26 Marzo, sempre Courmayeur, ospiterà la seconda edizione di ”Vignerons@Courmayeur” evento in parte benefico, dato che il ricavato della vendita dei calici andrà ad una associazione sportiva, l’Associazione Sport Per Tutti ”ASPERT” che opera in Valle d’Aosta. Un vero e proprio tour enologico organizzato con navette che si sposteranno, alla scoperta dei vini valdostani, tra gli hotel aderenti dove sarà possibile degustare vini e prodotti tipici. Tra le cantine partecipanti segnaliamo Cave des Onze Communes, della quale abbiamo già recensito il Valle d’Aosta Doc Torrette, Cave Mont Blanc recentemente indicata da Ian D’Agata in Inghilterra come eccellenza delle realtà cooperative italiane per il suo Blanc de Morgex de La Salle in arrivo a breve sulla nostra pagina, ma anche l’ imperdibile azienda Ermes Pavese.

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