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La Famiglia del Vino: in Romania il concorso enologico organizzato dai Păduraru


Vinarium Wine Contest Romania Păduraru. Lui è un ex attore. Il classico bell’imbusto, con la postura e la voce che buca lo schermo. Lei è sempre stata al suo fianco, instillando nella figlia la passione per l’antropologia. Loro sono Cătălin, Daniela e Ruxandra Păduraru: la famiglia del vino che organizza Vinarium – International wine contest, concorso enologico internazionale che si tiene ormai da 22 anni in Romania, con il patrocinio dell’Oiv e di Vinofed. Dati alla mano, si tratterebbe della più importante competizione enologica dell’Est Europa. In vista della prossima edizione, in programma dal 22 al 25 maggio 2025, ecco l’intervista all’affiatatissimo trio di organizzatori, sempre unito tra famiglia e lavoro.

Cătălin (C), Daniela (D) e Ruxandra (R) Păduraru: qual è la vostra principale occupazione oltre all’organizzazione di Vinarium?

R: Sono un’antropologa e attualmente una dottoranda. Insegno presso la Facoltà di Sociologia e Lavoro Sociale, dove mi occupo di ricerca, organizzo workshop interdisciplinari e scrivo molto. Il mio lavoro si concentra sull’antropologia sociale, con l’obiettivo di tradurre la ricerca accademica complessa in una comprensione accessibile a tutti.

D: Sono sempre stata la Direttrice Esecutiva di tutte le operazioni del gruppo, che comprendono la distribuzione nazionale di vino, la vendita al dettaglio specializzata e l’organizzazione di una competizione enologica internazionale. L’Associazione Vinarium Wine Institute va oltre la competizione internazionale. Include ricerche storiche, sociologiche e antropologiche, corsi di valutazione sensoriale, degustazioni, trasmissioni televisive e radiofoniche, pubblicazioni di letteratura specializzata e una serie di progetti unici. Tra questi ci sono il Wine Neurofeedback, The Sound of Wine, Enovart (upcycling di materiali del settore vitivinicolo) e la nostra nuova iniziativa, Wine Highway/Vineyards Highway.

C: Nel 2010 abbiamo effettuato un’uscita strategica dalla più importante azienda specializzata nella commercializzazione di vino dell’epoca. Da quel momento, ci siamo concentrati completamente sulla ricerca, l’innovazione applicata, i corsi, la pubblicazione di libri, la conduzione di programmi radiofonici e televisivi e la scrittura per riviste. Curiosamente, circa 30 anni fa scrivevo per Playboy, che all’epoca aveva una rubrica sul vino. Oggi scrivo per Ziarul Financiar e Revista Fermierului. In sintesi, il mio lavoro consiste nel concettualizzare, implementare, coordinare e comunicare progetti diversi.

Attualmente, la nostra ricerca si concentra su una prospettiva storica che si discosta dalla narrazione ufficiale, mettendo in luce l’antico legame della Romania con la Vitis Vinifera. Inoltre, esploriamo il marketing multisensoriale, il neurofeedback, l’intelligenza artificiale e, più recentemente, lo sviluppo del settore enoturistico attraverso camper lungo la nuova A7, chiamata “Wine Highway”, o “Vineyards Highway”. Con queste iniziative, vogliamo creare modelli non solo per i produttori e viticoltori, ma anche per i turisti e per l’amministrazione statale, che finora non ha colto appieno questa opportunità.

Quali sono i vostri rispettivi ruoli in Vinarium?

R: Siamo un team molto piccolo, quindi tutti indossiamo più “cappelli”. Io mi occupo principalmente dell’organizzazione pre-evento, gestendo il sito web e coordinando le giornate della competizione. Durante l’evento, mi occupo della logistica: comunicazione con i giudici, fotografi e videomaker, rapporti con la stampa, preparazione di diplomi, badge e regali, traduzioni e risoluzione di eventuali problemi. Detto questo, il mio ruolo non si limita a questi compiti. Dall’assistenza nello scarico dei campioni dal camion prima della competizione alla gestione del magazzino dei vini, do una mano ovunque sia necessario. https://www.winemag.it/schengen-esultano-italiani-producono-vino-romania-e-bulgaria/

D: Mi occupo principalmente degli aspetti tecnici, inclusa la raccolta dei campioni sia dalla Romania che dall’estero. Coordino inoltre l’organizzazione della sede e tutti i dettagli logistici.

C: Il mio ruolo è stato, e continua a essere, quello di creare un format unico, dinamico e competitivo, capace di raggiungere i vertici europei e mondiali. Oltre a questo, serve rigore e coraggio. Forse, riesco anche a creare coesione nel team e ad attrarre giudici che si innamorano della Romania.

Ruxandra e Daniela, come vi siete avvicinate al mondo del vino?

R: Quando cresci in una famiglia che opera nel settore da sempre, è inevitabile [ride]. Sono una persona curiosa e volevo capire di più già prima di poter legalmente “bere” vino. Ho partecipato a eventi con i miei genitori, visitato cantine e ascoltato innumerevoli conversazioni sul vino. A casa nostra, il vino è sempre stato visto come un prodotto culturale, non solo come una bevanda alcolica, ed è proprio questo aspetto che mi ha affascinata di più. https://www.iwcb.ro/

D: Ho una formazione in ingegneria e inizialmente volevo diventare una creatrice di prodotti di lusso in pelle. Poi ho incontrato Cătălin e, attraverso di lui, ho scoperto… il vino. Dopo tre anni di lavoro come giovane ingegnere, ho deciso di costruire qualcosa insieme a Cătălin. E con un team di giovani imprenditori a noi vicini, abbiamo sviluppato e fatto crescere brand noti.

Catalin, come è nata l’idea di organizzare Vinarium Wine Contest e quando?

C: Un momento davvero magnifico è stato quando, nel 2011, ho detto “sì” a una sfida.

Come è cresciuta la competizione dalla prima edizione?

C: Quando ho preso in mano l’Iwcb (International Wine Contest Bucharest), era una piccola competizione a rischio di chiusura. Oggi, Vinarium è cresciuto più di dieci volte rispetto alla sua forma iniziale e ha introdotto innovazioni uniche. Ad esempio, durante la pandemia, siamo stati l’unica competizione al mondo a svolgersi regolarmente, sperimentando con successo il formato ibrido (in presenza e online), che nessun altro ha saputo replicare.

Perché la Vinarium Wine Contest è importante per la Romania e non solo?

R: Vinarium non è solo una competizione, ma una vetrina della Romania vitivinicola al mondo. Oltre a certificare la qualità dei vini, la competizione rafforza l’identità culturale, economica e turistica del paese.

C: La Romania è tra i maggiori produttori europei di vino e ha un mercato aperto alle etichette di tutto il mondo. Vinarium aiuta i produttori a posizionarsi in questo mercato e a comprendere le tendenze del consumo.

Essere una “famiglia del vino” rende più facile gestire il lavoro?

R e D: Non sempre è facile separare il lavoro dalla vita familiare, ma abbiamo imparato a farlo. Lavorare insieme ha rafforzato il nostro legame e Vinarium è parte della nostra identità.

C: Siamo una famiglia con competenze diverse, che converge nell’esperienza vinicola. Questa complementarietà ci rende più forti.

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Enoturismo

E’ di Panini Durini il miglior panino di Milano Golosa

È la paninoteca Panini Durini di Milano, con il panino “Settembre”, ad aggiudicarsi il contest Panino, passione italiana nella giornata conclusiva di Milano Golosa, la manifestazione ideata e organizzata dal gastronauta Davide Paolini. La competizione ha visto in gara cinque delle più importanti paninoteche italiane (insieme a Panini Durini, anche Panini di Mare di Vieste, Peschici, Milano, Torino e Firenze, All’Antico Vinaio di Firenze, Quinto Quarto di Cesenatico e La Prosciutteria di Milano) fronteggiarsi con tre panini ciascuna abbinati a tre bibite vintage di Spumador Passione Italiana: tonica, spuma e chinotto. Settembre, preparato con Prosciutto di Parma, Pecorino sardo, fichi neri e miele d’acacia si è abbinato alle note amare e agrumate del Chinotto.

Insieme al premio per la migliore pizzeria votata dagli utenti del sito del Gastronauta, andato a S.paccio di San Patrignano, il contest ha concluso la terza e ultima giornata di Milano Golosa.

Un’edizione da record, con oltre 13.000 presenze, composte per il 16% da buyer e operatori del settore. Inaugurata all’indomani dell’uscita dell’ultimo libro di Davide Paolini Il crepuscolo degli chef. Gli italiani e il cibo tra bolla mediatica e crisi dei consumi da cui è partito un accorato appello a riportare al centro dell’attenzione la materia prima e gli artigiani che la producono nel rispetto della qualità e delle tradizioni.

Artigiani che sono stati protagonisti di una serie di incontri e dibattiti, dai quali è emerso il ruolo sociale che deve essere loro riconosciuto. Questo il caso, ad esempio degli apicoltori, che faticosamente riescono a mantenere in vita un mestiere preziosissimo per l’ambiente, come ha sottolienato Andrea Paternoster, produttore di miele trentino.

LA QUALITA’ DELL’ALIMENTAZIONE
“In Italia manca la consapevolezza dell’importanza che riveste l’alimentazione degli animali sulla qualità dei formaggi”: questa la denuncia di Roberto Rubino, presidente dell’Associazione Nazionale Formaggi Sotto il Cielo che ha dimostrato come animali alimentati con erba e fieno portino a formaggi nemmeno paragonabili a quelli prodotti con latte da animali nutriti con mangimi.

Scarsa conoscenza anche verso la materia prima da cui si ricava il cioccolato. Claudio Corallo, toscano che vive in Africa dal 1974 è considerato uno dei più importanti produttori al mondo di fave di cacao. “Siamo abituati a pensare al cacao come a qualcosa di amaro – spiega – ma questo è solo un difetto. Ho applicato lo stesso rigore che si riserva a vino e olio e ho eliminato tutti i difetti dal cacao”.

Materia prima che potrebbe essere anche selvatica, come quella raccolta da Valeria Mosca, sostenitrice del foraging. “Qualcosa di molto normale fino alla fine dell’800, quando la gente povera si nutriva di cibi spontanei non coltivati”. O materia coltivata direttamente nell’orto sinergico di Pietro Leemann per gli ingredienti da utilizzare nel suo ristorante Joia, unico stellato in Europa a proporre cucina vegetariana.

A Milano Golosa si è parlato anche di vino, nell’incontro Pietra, vetro, porcellana: nuove vie per il vino? Benjamin Zidarich, vignaiolo del Carso, ha portato la tradizione millenaria dei vasi di pietra ricavata dalle cave della zona; Stefano Amerighi l’esperienza maturata sui Monti Sibillini con il Pecorino affinato in damigiane di vetro; Fabio Gea il percorso di sperimentazione di innovativi contenitori vinari realizzati in particolari ceramiche cotte ad alte temperature.

LA TRE GIORNI DEL GUSTO
“Sono stati tre giorni intensi – commenta Davide Paolini – con un pubblico molto qualificato, composto sia di operatori del settore che di appassionati. Sono soddisfatti gli artigiani del gusto che hanno partecipato e tornano a casa con relazioni e contatti importanti”. Quasi 200 infatti gli espositori che hanno portato a Milano i loro prodotti da tutta la penisola­. A raccontare l’Italia del cibo tanti prodotti caseari, salumi, prodotti ittici, vini e liquori. Uno spazio importante è andato alla pasticceria con panettoni realizzati con pasta madre provenienti da tutto lo stivale.

Ma Milano Golosa non si è dimenticata di chi questi prodotti li seleziona e propone al pubblico: alle 13 migliori botteghe artigiane d’Italia è andato la prima edizione del Premio Kia alle Botteghe Golose d’Eccellenza, un’iniziativa nata in collaborazione con Kia Motors Italia che ha premiato: Erbavoglio di Aosta, Gastronomia Gallo di Torino, Parla come mangi di Rapallo (Genova), Damini – Macelleria e Affini di Arzignano (Vicenza), Latte e… di Treviso, Baita del Formaggio di Milano, Enogastronomia Giusti di Modena, Gastronomia Galanti di Firenze, Il Merlo di Camaiore di Camaiore (Lucca), Roscioli di Roma, La Tradizione di Roma, La Tradizione di Vico Equense (Napoli), Campania Mia di Napoli. L’appuntamento ora è con la seconda edizione di Gourmandia a Santa Lucia di Piave (Treviso), dal 6 all’8 maggio 2017.

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Al Mercato dei Vini Fivi verticale di Barbacarlo e Collio

Torna, negli spazi di Piacenza Expo di via Tirotti 11, sabato 26 e domenica 27 novembre 2016 la sesta edizione del Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti. La Fivi (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti) è l’associazione che raccoglie e rappresenta i vignaioli che seguono l’intera filiera produttiva del vino: coltivano le vigne, imbottigliano il vino, seguendo e curando personalmente il proprio prodotto. Saranno circa 400 quest’anno i vignaioli, provenienti da ogni regione d’Italia, che durante i due giorni incontreranno il pubblico per far conoscere non solo i propri vini, espressione della terra che coltivano con passione, ma anche le proprie storie. Due giorni di festa dove si potranno assaggiare e acquistare i vini direttamente agli stand dei produttori, veri custodi del vino come espressione diretta del territorio e della sua cultura. Come l’anno scorso le quattro degustazioni proposte saranno condotte direttamente dai vignaioli. Un’occasione in più per conoscere il loro mondo attraverso gli occhi dei colleghi.

LE VERTICALI
Due le verticali previste, una di Barbacarlo di Lino Maga e una di Collio di Edi Keber e due degustazioni che sembrano un viaggio attraverso l’Italia, dal Trentino di Pojer e Sandri alla Calabria di ‘A Vita. Oltre al vino si potranno degustare le specialità gastronomiche degli Artigiani del cibo, ancor più numerosi rispetto all’anno scorso, che porteranno salumi e formaggi, pani, dolciumi e specialità gastronomiche da diversi angoli d’Italia. Durante la manifestazione verrà consegnato il Premio Romano Levi, giunto alla terza edizione, al Vignaiolo dell’Anno e saranno premiate le foto vincitrici del contest #chinonbeveincompagnia, indetto sui canali social della Fivi. Gli orari di apertura del Mercato dei vini sono: sabato dalle 12.30 alle 19.30 e domenica dalle 11.00 alle 19.00. Ingresso € 15.00 (ridotto € 10 per i soci Ais – Fis – Fisar – Onav e Slow Food).

GLI ORGANIZZATORI
La Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (Fivi) è un’associazione nata nel 2008 con lo scopo di rappresentare la figura del viticoltore di fronte alle istituzioni, promuovendo la qualità e autenticità dei vini italiani. Per statuto, possono aderire alla Fivi solo i produttori che soddisfano alcuni precisi criteri: “Il Vignaiolo FIVI coltiva le sue vigne, imbottiglia il proprio vino, curando personalmente il proprio prodotto. Vende tutto o parte del suo raccolto in bottiglia, sotto la sua responsabilità, con il suo nome e la sua etichetta”. Attualmente sono quasi 1000 i produttori associati, da tutte le regioni italiane, per un totale di circa 10.000 ettari di vigneto, per una media di circa 10 ettari vitati per azienda agricola. 70 sono i milioni di bottiglie commercializzate e il fatturato totale supera 0,7 miliardi di euro, per un valore in termini di export di 240 milioni di euro. I 10.000 ettari di vigneto sono condotti per il 49 % in regime biologico/biodinamico, per il 20 % secondo i principi della lotta integrata e per il 31 % secondo la viticoltura convenzionale.

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#EstateconFazio: come vincere una visita alla cantina Fazio

L’estate raccontata attraverso le fotografie degli amanti del buon vino. Casa vinicola Fazio, cantina di Erice, Trapani, lancia sui social network il contest fotografico #EstateconFazio, un concorso in cui gli utenti di Facebook, Instagram e Twitter potranno condividere le proprie foto scattate durante l’estate e vincere una visita nell’azienda vinicola alle pendici del monte Erice, in provincia di Trapani. Il concorso, totalmente gratuito, si apre oggi e continuerà fino al 31 agosto. Gli scatti verranno poi selezionati dall’azienda e i vincitori saranno proclamati il 7 settembre. Partecipare è semplice: basta avere compiuto 21 anni, possedere un account Facebook, Instagram o Twitter ed essere follower  –  o mettere “Mi piace” nel caso di Facebook  –  della pagina “Fazio Casa vinicola in Erice”. Nel caso di Facebook, basterà pubblicare sulla pagina della cantina Fazio una foto che raffiguri una delle bottiglie dei vini dell’azienda in un contesto estivo, accompagnato l’hashtag #EstateconFazio.

Lo stesso vale per Instagram e Twitter, ma in questo caso bisognerà pubblicare la foto taggando @Faziowines e utilizzando l’hashtag #EstateconFazio. Ogni foto dovrà ritrarre un momento di spensieratezza estiva insieme a una bottiglia a scelta di vini Fazio: un aperitivo con gli amici, un calice del vino da sorseggiare al mare o in montagna, un piatto estivo abbinato ad un bicchiere di vino, un tramonto mozzafiato da guardare in compagnia di un buon vino, e tutto quello che richiami l’estate. Le foto verranno condivise sui profili social dell’azienda e al termine del concorso verrà creata una gallery con gli scatti dei partecipanti. Il migliore vincerà una visita guidata alla casa vinicola Fazio con degustazione dei vini della selezione Erice Doc. Il secondo classificato si aggiudicherà, invece, una selezione dei bianchi Erice Doc Fazio: Aegades Grillo, Calebianche Catarratto, Chardonnay e Müller Thurgau, più il cavatappi aziendale.

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