Il Rosso Toscana Igt 2019 “La Historia d’Italia” della cantina Conte Guicciardini è uno dei vini rossi presenti nella Guida Top 100 Migliori vini italiani 2023 di winemag.it. Un’etichetta che tributa il politico, diplomatico e statista Francesco Guicciardini attraverso il Merlot e la sua espressione di Poppiano, casa natia di questa figura centrale nella storia d’Italia.
Premesse sufficienti per garantire un nettare che appaghi sotto ogni profilo, in particolar modo nel riflettere e combinare, l’anima e legante e al contempo golosa del vitigno bordolese. Alla vista, “La Historia d’Italia” si presenta di un Rubino intenso.
Frutto rosso protagonista al naso (ciliegia, lampone), terziari in sottofondo. Vino importantissimo al palato, strutturato, connotato da terziari che avvolgono la frutta e donano ulteriore slancio vitale a questa vendemmia 2019. Pregevole e centratissima la vena di sapidità che fa da filo conduttore al sorso, prima della chiusura freschissima, balsamica.
Guida top 100 - 2023
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Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
“Quando i contadini della zona volevano il vino buono, è qui che venivano a cercarlo”. Affonda le radici in questa semplice constatazione la scelta del conte Ferdinando Guicciardini per i vigneti della prima Riserva della sua tenuta, a San Casciano in Val di Pesa.
Nasce così il Chianti Classico Docg Riserva 2015 “Belvedere Campóli”, che prende il nome dall’omonima località a sud di Firenze (cambia solo la “ò”).
Un progetto giunto a compimento nell’autunno scorso, a tre anni dall’acquisto di una proprietà di 8,5 ettari. Solo il primo tassello per la valorizzazione delle vocate colline fra Mercatale e Montefiridolfi.
LA DEGUSTAZIONE
Colore rosso rubino di grande limpidezza, poco trasparente. E’ così che si presenta alla vista la Riserva “Belvedere Campóli” 2015. Naso intenso e mutevole, grazie alla positiva azione dell’ossigeno nel calice. Alla classica vena vinosa iniziale del Sangiovese fa eco un frutto di bosco preciso, elegante, suadente.
Evidente il lampone, unito a richiami di viola e folate di muschio e terra bagnata. Un “naso” per nulla condizionato dai 14,5 gradi d’alcol in volume, molto ben integrati nel corredo olfattivo. Il Chianti Classico Riserva 2015 “Belvedere Campóli” si conferma garbato ed elegante anche al palato.
Ingresso e allungo sulla frutta precisa già avvertita al naso, in un gioco di perfetta corrispondenza. Centro bocca di gran freschezza, che conduce verso una chiusura minerale salina e di liquirizia.
Il tannino, ben integrato ma in evoluzione, si rivela su note di radice e contribuisce a un sorso di ottima pulizia. Caratteristiche che consentono di abbinare questo Chianti Classico a primi e secondi a base di carne rossa e selvaggina (stufati, arrosti e grigliate). Ottimo il rapporto qualità prezzo, attorno ai 25 euro.
LA VINIFICAZIONE
La Riserva è ottenuta da vigne di oltre trent’anni di età, situate fra i 300 e i 450 metri sul livello del mare. Sangiovese che viene raccolto a mano e condotto per la vinificazione al Castello di Poppiano di Montespertoli, proprietà della famiglia dal 1199. Prima della commercializzazione il vino matura in botti di rovere per almeno 24 mesi.
“Belvedere Campóli” è dunque il sigillo su un progetto di riqualificazione dell’omonima area che è destinato a crescere. La proprietà è stata di recente ampliata di altri 3 ettari e presto se ne aggiungeranno altri 2,5. “Il nuovo gioiello”, così come definito dalla famiglia toscana, è pronto a brillare.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
E’ prodotto a Novoli, in provincia di Lecce, il miglior vino della XV edizione de La Selezione del Sindaco, il concorso enologico delle Città del Vino, che quest’anno ha visto protagonista come sede delle commissioni di assaggio la città dell’Aquila, in Abruzzo. Con 94,50 punti su 100 si è affermato al primo posto conquistando una Gran Medaglia d’Oro il Falco Nero Salice Salentino Riserva 2009, prodotto con uve Negroamaro dalle Cantine De Falco. Da oltre mezzo secolo questa realtà pugliese si propone di realizzare “vini di qualità, unendo alla tradizionale arte del fare buon vino l’uso delle migliori tecnologie innovative”. La sede è a Novoli mentre i vigneti dai quali si ricavano i vini sono dislocati fra le province di Lecce, Brindisi e Taranto, tutte “terre vocate alla grande e affermata produzione dei vini del Salento”. L’esperienza del capostipite Salvatore De Falco, la passione e l’impegno costante del figlio Gabriele sono gli elementi che hanno reso notevoli apprezzamenti nel mondo vinicolo nazionale e posto le basi “per orizzonti più vasti verso i mercati esteri ove sono particolarmente affermati il Primitivo e il Negroamaro”. Non a caso, un’altra annata di Falco Nero Salice Salentino Riserva, la 2013, si è di recente aggiudicata la medaglia d’oro al Concours Mondial de Bruxelles.
Al secondo posto a pari punteggio (94 punti) l’Arbaria Passito di Pantelleria Dop da uve Zibibbo, annata 2011, dell’azienda Vinisola, di Pantelleria (Tp); e il vino pugliese Rivo di Liandro Salice Salentino Doc Riserva 2012, prodotto dalla cooperativa dei produttori agricoli di San Pancrazio Salentino (Brindisi). Quarto posto per un altro pugliese: il Selvarossa Salice Salentino Doc di Cantina Due Palme. In generale il concorso ha visto protagonisti i grandi vitigni italiani: Negroamaro, Montepulciano, Gaglioppo, Raboso, Zibibbo e Corvina. Ma ai primissimi posti anche tre vini portoghesi, che si aggiudicano tre Gran Medaglie d’Oro. Al primo posto tra le 108 Medaglie d’Oro con 91,80 punti il Clematis, un vino dolce annata 2011 da uve Montepulciano, prodotto in Abruzzo con la denominazione Igt Colline Pescaresi dall’azienda agricola Ciccio Zaccagnini. Al secondo posto tra gli Ori un vino portoghese, il Venanzio da Costa Lima Moscatel Reserva Doc Setubal 2008. Invece tra le 215 Medaglie d’Argento al primo posto il Morellino di Scansano Docg 2012 della cantina Conte Guicciardini Castello di Poppiano (86,80 punti).
I PROTAGONISTI Biologici, passiti, autoctoni, in argilla, kosher, spumanti e sempre e comunque “piccole partite di vino di qualità, prodotte nelle Città del Vino”. Sono questi i protagonisti dell’ultima edizione de La Selezione del Sindaco, organizzato dall’associazione che aggrega 450 Comuni in Italia e un migliaio in Europa attraverso Recevin. La Selezione del Sindaco è un concorso enologico unico perché le cantine possono partecipare solo in alleanza con il Comune di riferimento. Inoltre perché il concorso è pensato per piccole partite di vino (minimo 1.000 massimo 50.000 bottiglie) e con un’attenzione particolare a vitigni autoctoni, anche a vini passiti, vini maturati in argilla e produzioni di qualità delle cantine sociali. Anche in questa edizione non sono state previste Medaglie di Bronzo, mentre il limite inferiore delle Medaglie d’Argento è stato innalzato dal punteggio minimo di 82 a 84,40, segno di ulteriore distinzione e qualità per i vini premiati. “La Selezione del Sindaco si conferma il primo concorso enologico internazionale organizzato in Italia – commenta Floriano Zambon, presidente di Città del Vino -. Con la realizzazione del concorso all’Aquila abbiamo voluto mantenere viva l’attenzione sulle problematiche che ancora permangono dopo il terremoto in Abruzzo e dare un segnale di come attraverso la viticoltura di qualità sia possibile rilanciare un’area con forti vocazioni anche enoturistiche. Il 4 luglio – conclude Zambon – torniamo all’Aquila per un grande evento di degustazione che consentirà al pubblico di assaggiare le 1.100 etichette partecipanti”. Dalle Città del Vino i ringraziamenti alla Regione Abruzzo, alla Camera di Commercio, al comune dell’Aquila e all’Istituto Alberghiero Leonardo da Vinci – O. Solecchi dell’Aquila per l’ottima organizzazione e l’ospitalità. Un benvenuto particolare all’Aquila che diventa Città del Vino.
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