Nel settembre 2017 una società di Roma richiese la registrazione in Classe 33 (vini) di un marchio riportante un’immagine simile a quella del Gallo Nero. Il Consorzio Vino Chianti Classico si oppose, a tutela dello storico simbolo della denominazione. E nel 2020 la Commissione Ricorsi dell’Ufficio Marchi accolse l’opposizione del Consorzio.
Un procedimento proseguito davanti al Tribunale UE che oggi conferma la bocciatura del marchio proposto, ribadendo con forza che l’utilizzo di un segno confondibile con il Gallo Nero rappresenta un grave rischio di indebito vantaggio e sfruttamento «della elevata notorietà, del prestigio e dell’eccellenza proiettata dal marchio» Gallo Nero, simbolo univoco del vino Docg Chianti Classico.
«Plaudiamo alla pronuncia del Tribunale Europeo che ci rende ancora più consapevoli della forza comunicativa del nostro marchio figurativo – afferma il presidente Giovanni Manetti – ma soprattutto dell’eccellenza che la nostra denominazione rappresenta nel mondo. In questo momento idealmente ringrazio i 33 viticoltori che nel 1924 decisero di individuare un marchio figurativo così potente come simbolo della denominazione».
Questa non è la prima vittoria del Consorzio Vino Chianti Classico in ambito di tutela legale del marchio. I tribunali europei hanno già affermato in diverse occasioni questo principio di tutela del Gallo Nero, e per ben 61 volte negli ultimi 15 anni gli Uffici Marchi di tutto il mondo hanno riconosciuto il principio oggi così chiaramente espresso dal Tribunale Europeo.
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Ottimo inizio 2021 per il Chianti Classico che chiude il primo trimestre con un +22% di di bottiglie vendute, circa 10 milioni, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Con la sua presenza in oltre 150 paesi, che in media assorbono oltre l‘80% della produzione annua, il Gallo Nero è riuscito a contenere la perdita al -8% nel 2020 nonostante le note difficoltà del canale Horeca.
Le relazioni con i mercati, consolidate con investimenti di promozione da parte del Consorzio e delle aziende associate, non si sono affievolite durante la pandemia e nonostante l’obbligata interruzione di attività promozionali in presenza, i mercati storici come Nord America, Germania e Regno Unito, ma anche quello asiatico, hanno continuato a scegliere il Chianti Classico.
A questo ha contributo anche il settore dell’e-commerce, che a livello globale ha aumentato sensibilmente il volume delle vendite, in particolare tra i Millennial con una buona disponibilità economica.
«Questo risultato dimostra la forza della struttura commerciale del Chianti Classico, che lo vede distribuito in così tanti paesi del mondo e attraverso molteplici canali – afferma Carlotta Gori, direttore del Consorzio – Qualche difficoltà in più riscontrata dal mercato interno, con la ristorazione chiusa da mesi. Il consumatore di Chianti Classico si è dimostrato tuttavia fedele al prodotto e ha continuato ad acquistarlo anche per il consumo fra le pareti domestiche».
Come si sono parzialmente modificati i canali di acquisto, anche le modalità di promozione sono state rimodulate utilizzando i nuovi strumenti di comunicazione, in particolare per i paesi stranieri.
Complessivamente hanno partecipato oltre 1500 operatori del settore e rappresentanti della stampa internazionale agli eventi di promozione organizzate dal Consorzio Vino Chianti Classico prevalentemente online con webinar, seminari e masterclass sui principali mercati occidentali (Stati Uniti e Canada) ed in presenza sui mercati asiatici (Giappone, Corea e Cina).
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Il Consorzio Vino Chianti Classico è uno degli interlocutori coinvolti, grazie all’ottima iniziativa del Prefetto di Firenze Laura Lega, nella firma di un protocollo di intesa con il Consolato Generale degli Stati Uniti d’America e tanti altri soggetti istituzionali.
Il protocollo è volto a creare una rete di riferimento per gli studenti stranieri nel territorio metropolitano di Firenze. Scopo, non secondario, del protocollo è anche quello di mettere in pratica un’attività coordinata di prevenzione dei rischi per la sicurezza, educando al “bere consapevole“.
Con la firma del protocollo, avente validità triennale, le parti si sono impegnate nella redazione di un documento informativo per la migliore fruizione degli spazi e delle opportunità culturali e ricreative del territorio metropolitano, che sarà consegnato agli studenti all’arrivo in Italia.
In particolare, l’Università degli Studi di Firenze e il Consorzio Vino Chianti Classico, coordinandosi tra loro e con il Consolato Generale degli Stati Uniti d’America a Firenze, si sono impegnati “a programmare interventi di formazione mirati alla miglior conoscenza del territorio metropolitano, della produzione agricola locale, della gastronomia e del ‘mondo del vino’, eccellenza della Città Metropolitana di Firenze e dell’intera regione, per intraprendere un percorso culturale volto, oltre che ad apprezzare i prodotti locali, a favorire un consumo consapevole e responsabile delle bevande alcoliche, scongiurandone gli abusi”.
La wine education è un tema che come Consorzio ci riguarda da vicino – dichiara il direttore Carlotta Gori – il percorso di approccio al vino per diventare un consumatore consapevole si lega indissolubilmente alla conoscenza e alla scoperta delle caratteristiche che lo rendono un prodotto unico, e tra queste la zona di origine è oggi più che mai segno distintivo. Il Chianti Classico ha inoltre una storia che è unita a doppio filo con quella della città di Firenze dal Medioevo: a buon diritto entra nella cultura che si respira nel capoluogo toscano, e ne è cifra essenziale in Italia e all’estero”.
I rapporti del Chianti Classico con gli Usa sono ben saldi e vantano secoli di storia: si pensi che l’esploratore Giovanni da Verrazzano, chiantigiano della Val della Greve, fu il primo europeo a entrare nella Baia di New York nel 1524 e a lui è dedicato il Verrazzano Narrows Bridge. Mentre Filippo Mazzei, membro di una nobile famiglia di viticoltori di Castellina, nel ‘700 ebbe interessi commerciali e politici negli Usa, stabilendosi in Virginia e stringendo rapporti d’amicizia con Thomas Jefferson e Benjamin Franklin.
Oggi sono gli americani i primi consumatori dei vini del Gallo Nero: più di una bottiglia su tre viene esportata nel Nord America, e da questo paese proviene la gran parte dei turisti che visitano le colline tra Firenze e Siena dove il Chianti Classico viene prodotto.
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BARBERINO TAVERNELLE – Un piano straordinario di interventi per supportare le aziende del Gallo Nero nell’emergenza post Covid. Nuove linee strategiche a medio-lungo termine per la gestione della denominazione ed una serie di interventi immediati volti a gestire gli aspetti produttivi, l’assorbimento del prodotto sul mercato e a sostenere finanziariamente le aziende più colpite dall’emergenza sanitaria.
È quanto approvato ieri dall’Assemblea dei Soci del Consorzio Vino Chianti Classico, su proposta del Consiglio di Amministrazione che ha lavorato che nei mesi di lockdown ha elaborato a un progetto di rilancio post quarantena.
La misura più innovativa riguarda l’accordo con Banca Monte dei Paschi di Siena per l’accesso preferenziale al credito che prevede l’utilizzo dell’istituto del pegno rotativo non possessorio, applicabile oggi, grazie al decreto Cura Italia, anche ai prodotti agricoli e alimentari a denominazione di origine protetta, compreso il vino di qualità.
Il Consorzio è il primo ente in Italia a ricorrere a questa nuova misura a supporto delle aziende, per la cui attuazione c’è solo da attendere l’auspicato decreto attuativo del Mipaaf, Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.
Per poter venire incontro alle aziende nella gestione di eventuali giacenze di prodotto createsi nel periodo di lockdown, a causa della chiusura temporanea del canale horeca, sono state approvate due misure straordinarie. La prima contempla la possibilità temporanea, per 18 mesi, di stoccaggio del prodotto fuori della zona di produzione, ma rimanendo nelle province di Firenze e di Siena. La seconda prevede il posticipo dell’immissione al consumo, dal 1 ottobre al 2 gennaio, dell’annata 2019.
Altra importante novità è la costituzione di un fondo di stabilità fino a 1,5 milioni di Euro per la denominazione Chianti Classico una parte del quale verrà impegnata ad integrazione del contributo del Governo per la riduzione volontaria delle rese. Come altra possibilità di impiego del fondo, ma solo in estrema ratio, non si esclude di intervenire con l’acquisto di partite di vino sfuso Chianti Classico 2019.
Questa acquisizione straordinaria dovrà avere scopo emergenziale, temporaneo e non lucrativo – dichiara Carlotta Gori, direttore del Consorzio – Si tratta infatti di una misura esclusivamente dipendente dalla contingenza Covid-19, che sarà messa in atto, solo in caso di vera necessità, per la tutela e la cura degli interessi della denominazione”.
Infine, è stata recepita positivamente dall’Assemblea l’attenzione del Consorzio verso nuove iniziative di promozione, destinate a sollecitare la domanda dei mercati e generare ulteriore attenzione sul marchio Gallo Nero.
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L’Assemblea dei Soci del Consorzio Vino Chianti Classico ha oggi nominato, per acclamazione, Giulio Ruspoli, Presidente Onorario dell’associazione dei produttori del Gallo Nero. Ruspoli è il secondo Presidente Onorario dell’ente consortile, il primo a ottenere l’importante carica onorifica era stato il Cav. Lav. Lapo Mazzei, un altro dei protagonisti della storia della denominazione del Gallo Nero, scomparso lo scorso agosto.
Romano, classe 39, laureato in architettura, proprietario, con il fratello, della Tenuta di Lilliano a Castellina in Chianti, Ruspoli ha da sempre partecipato attivamente e con entusiasmo alla vita e al lavoro del primo Consorzio vitivinicolo italiano, fondato a Radda nel lontano 1924. All’inizio come socio viticoltore e poi anche in qualità di Amministratore.
“Vorrei ringraziare tutti voi e il Consiglio di Amministrazione che mi ha proposto per questo riconoscimento che mi dà grande soddisfazione. Non si deve dar per scontato il buon operato di un presidente, ma senz’altro un riconoscimento come la presidenza honoris causa ne è l’ultima conferma”.
Voglio ricordare oggi la figura di Lapo Mazzei, che è stato per me una guida e un aiuto; una figura di riferimento per tutte le aziende del Chianti Classico. Ha dato un forte impulso alla crescita della struttura consortile, rendendola quello che oggi è, cioè un esempio per tutte le realtà consortili, di solida reputazione nel panorama italiano. Chiudo con una considerazione sulla situazione attuale, che è sicuramente grave e seria”.
“Nella mia trentennale esperienza consortile – ha aggiunto – abbiamo visto e vissuto insieme altri periodi di difficoltà, sia per cause esterne che interne, che abbiamo sempre superato uniti, grazie allo spirito di coesione che contraddistingue la nostra denominazione e grazie al supporto del nostro Consorzio. Supereremo anche questo periodo: faccio un invito a tutti voi, citando un grande Papa, ‘damose da fa’!”.
Giorgio Ruspoli viene eletto Consigliere di amministrazione per la prima volta nel 1988, in un momento delicato della storia consortile: in quell’anno furono distinti, per un adeguamento al quadro normativo vigente allora, gli organismi di tutela, uno destinato alla parte tecnico-legislativa e politica (Consorzio Vino Chianti Classico), l’altro la valorizzazione della denominazione e la promozione del marchio (Consorzio del Gallo Nero).
È rimasto in carica senza soluzione di continuità per 30 anni, venendo sempre confermato nel ruolo di amministratore, contribuendo alla sempre maggiore affermazione del Chianti Classico con le sue preziose competenze tecnico-giuridiche nel settore vitivinicolo.
È proprio grazie a queste che ha rappresentato il Consorzio presso sedi istituzionali di primo piano, come, ad esempio, da Consigliere della Sezione Vitivinicola Nazionale di Confagricoltura Roma. Ha ricoperto inoltre incarichi pubblici come Presidente di Federtoscana per due mandati (dal 1993 al 2000) e membro del Comitato Vitivinicolo del Ministero dell’Agricoltura dal 1998 al 2001.
Sentendo forte il suo radicamento tra le colline del Chianti Classico, Ruspoli nel 1990 condivide insieme all’allora Presidente Lapo Mazzei un innovativo progetto, volto a preservare la straordinaria unicità di questa terra. Viene istituita infatti in quell’anno la Fondazione per la tutela del territorio del Chianti Classico, di cui diventa consigliere, incarico che ricoprirà per un triennio.
Giovanni Manetti, presidente del Consorzio, ha commentato così l’onorificenza: “Per l’esperienza, l’impegno, l’attenzione, la passione e la visione sempre equilibrata e lungimirante con cui Giulio Ruspoli ha da sempre contribuito alla vita consortile e alla gestione della denominazione, il nostro Consiglio ha proposto all’unanimità la sua designazione a Presidente Onorario. Oggi l’Assemblea dei Soci ha condiviso la proposta, nominandolo, per acclamazione, Presidente Onorario del Consorzio Vino Chianti Classico”.
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“Viva l’Italia. Viva la nostra voglia di stare uniti, la capacità di saper offrire e condividere, il coraggio dell’impresa, la passione verso le nostre infinite materie prime e l’arte di saperle lavorare. Bentornati Ristoranti di tutta Italia!” – con queste parole il Consorzio Vino Chianti Classico insieme a tutti i suoi 515 produttori vuole inviare un messaggio di solidarietà e di augurio all’intero comparto della ristorazione italiana.
Il messaggio è sottolineato dall’immagine, in cui lo storico simbolo della denominazione, il Gallo Nero, si dipinge dei colori della bandiera italiana, proprio per salutare la riapertura della ristorazione italiana.
Dopo un lungo e incerto conto alla rovescia è finalmente arrivato il giorno in cui anche i ristoranti italiani, fiore all’occhiello del Made in Italy e partner imprescindibile dei vini di qualità, hanno potuto riaprire i battenti e dare inizio alla tanto auspicata ripartenza, anche se con le difficoltà e le limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria.
Il Consorzio Vino Chianti Classico da sempre crede nella collaborazione con questo settore, tanto che ha lanciato, già nel 2016, un progetto per sviluppare e promuovere il coinvolgimento, in attività di marketing e di comunicazione, di un circuito qualificato di ristoranti, nel territorio di produzione della denominazione e nelle principali città italiane.
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MILANO – Tutto tranne che una questione di piume. Il Gallo Nero è tornato a Milano per alzare la cresta: tra gli appassionati, sì. Ma soprattutto al cospetto della ristorazione, nella città che più di tutte, in Italia, esprime l’internazionalità. Il Consorzio Vino Chianti Classico mancava nel capoluogo lombardo da 13 anni . Lunedì 28 il gran ritorno, grazie alla collaborazione con l’Associazione italiana sommelier (Ais).
Sessantaquattro i produttori presenti banco di assaggio al The Westin Palace. Ad assaggiare i Chianti Classico oltre 700 persone in 5 ore. Tutti operatori del settore Food and Beverage.
“Siamo tornati a Milano dopo un’assenza un po’ ingiustificata – ha commentato a caldo Carlotta Gori, direttore del Consorzio, intervistata da WineMag.it – e l’accoglienza è stata davvero straordinaria”.
Con il 2019 riportiamo al centro del nostro trade l’Italia – ha precisato Gori – e Milano è la vetrina da dover ritrovare, riscoprire e con cui dover riallacciare una duratura relazione, soprattutto sul fronte della grande ristorazione milanese, la più internazionale del nostro Paese”.
Come anticipato ieri da WineMag.it, il presidente del Consorzio, Giovanni Manetti, ha consegnato al sindaco di Milano, Giuseppe Sala, una bottiglia di Chianti Classico 1946 della collezione storica di Badia a Coltibuono. In quell’anno furono terminati i lavori di ricostruzione del Teatro alla Scala, dopo un restauro post bellico effettuato in tempi record.
“Milano all’epoca divenne simbolo, attraverso il suo teatro principale, di una speranza per tutto il Paese – ha evidenziato Manetti – e il suo spirito di rinascita si coglie ancora oggi nello slancio verso il futuro e nel suo dinamismo.
Questo la rende lo scenario ideale per presentare i nostri vini, ed è nostra volontà mettere nell’agenda di questa città un grande evento di Denominazione ogni anno”.
I MIGLIORI DIECI CHIANTI CLASSICO A MILANO
1) Chianti Classico Docg Riserva 2015, Setriolo Un gigante. Frutto croccante e succoso, in un sorso capace di abbinare una gran profondità, raccontata da spezie, note balsamiche e ricordi di rabarbaro. Il capolavoro, a Castellina in Chianti (SI), di Susanna Soderi.
2) Chianti Classico Docg 2015, Setriolo Vino sulla scorta del fratello maggiore, la Riserva della stessa annata. Succosità e una beva più snella e “pronta”, ma tutt’altro che banale. Bello ritrovare anche in questo calice le note profonde della Riserva, in una veste più gentile.
3) Chianti Classico Docg Gran Selezione 2016 “Vigna Contessa Luisa”, Villa Calcinaia Conti Capponi Ci spostiamo nella zona di Greve in Chianti (FI) per la chicca dei Conti Capponi, che si dedicano con estrema passione a 20 ettari di vigneto sugli 80 di proprietà. Un vino giocato sull’essenzialità e su una beva asciutta, connotata da un tannino elegante e di prospettiva. Un vero Signore.
4) Chianti Classico Docg Riserva 2015, Villa Calcinaia Conti Capponi Vino che marca in maniera netta le differenze con la Riserva, sfoderando un frutto ben più maturo e godurioso. Tra le Riserve in degustazione a Milano, forse la più gustosa e beverina.
5) Chianti Classico Docg Gran Selezione 2015 “San Marcellino”, Rocca di Montegrossi Altro vino dotato di un frutto pieno, in un gioco divertentissimo col tannino. Colpisce per la freschezza e la verticalità ossuta, che reggono un alcol sostenuto ma per nulla percettibile: serve guardare l’etichetta per accorgersi dei 15% vol.
6) Chianti Classico Docg 2017, Castello di Ama L’etichetta dal frutto più preciso, nonostante la maturità piena e la “succosità” evidenziata nel sorso. La beva è instancabile, perché retta da una freschezza riequilibrante. Un Sangiovese in purezza che chiama il piatto, ma che sarebbe ottimo anche da solo, per annaffiare momenti di totale spensieratezza.
7) Chianti Classico Docg 2017, Tenuta di Arceno Altro Sangiovese connotato da un frutto delizioso, minuzioso, pieno e pulito. Gran beva e consistenza.
8) Chianti Classico Docg Riserva 2016, Rocca delle Macìe Di nuovo a Castellina in Chianti (SI) per una Riserva di grandissimo carattere e struttura possente, nonostante la gran eleganza e il frutto pieno. Vino da acquistare oggi e dimenticare in cantina.
9) Chianti Classico Docg 2017 “Ora”, Savignola Vino d’entrata della casa di Greve in Chianti (FI). Scalpita ancora e dopo l’assaggio arriva la conferma: è in bottiglia da appena 3 mesi e sarà sul mercato dal 2012. L’anteprima promette benissimo.
10) Chianti Classico Docg 2016, Caparsa Spazio a una cantina di Radda (SI) vicina, con grande cognizione di causa, ai canoni “naturali”. Nel calice un “vino quotidiano”, capace di sfoderare un frutto di piena maturità e una struttura agile, ma presente. Abbastanza per finirne una bottiglia a tavola, senza neppure accorgersene.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
MILANO – “Abbiamo avuto l’onore di incontrare poche ore fa il sindaco di Milano Giuseppe Sala, a cui abbiamo regalato una bottiglia di Chianti Classico 1946, anno in cui sono stati completati i lavori di ristrutturazione del Teatro alla Scala, subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Un momento di ripartenza dell’Italia, così come il nostro Consorzio vuole ripartire da Milano per affermarsi in Italia”.
Così Carlotta Gori, direttore del Consorzio Vino Chianti Classico, in un’intervista esclusiva rilasciata a WineMag.it a margine dell’evento “Il Signore del Chianti Classico“, che ha visto il ritorno nel capoluogo lombardo del Consorzio che tutela la versione più tradizionale del vino toscano per antonomasia, dopo ben 13 anni.
“La rinascita del Teatro alla Scala – continua Gori – è stata un momento fondamentale per la città di Milano e di ripartenza di tutta l’Italia. Siamo convinti che non mancheremo per altrettanto tempo: saremo più rapidi nel tornare a Milano, la prossima volta”.
Un’assenza nella città motore dell’economia italiana che la stessa Gori giudica “ingiustificata”. “Forse – aggiunge sempre nell’intervista esclusiva rilasciata a WineMag.it – la nostra attenzione è stata molto spostata sui mercati internazionali, in questi anni”.
“Ma con il 2019 riportiamo al centro del nostro trade l’Italia – precisa la direttrice del Consorzio Chianti Classico – e Milano è la vetrina da dover ritrovare, riscoprire e con cui dover riallacciare una duratura relazione, soprattutto sul fronte della grande ristorazione milanese, la più internazionale del nostro Paese”.
“Qui dovevamo ricominciare a comunicare il nostro Chianti classico in Italia – conclude Gori – forti del fatto che l’accoglienza che ci è stata riservata da Milano è stata oggi meravigliosa: abbiamo avuto una presenza di altissimo profilo a questo evento e questo ci riempie di orgoglio oltre che di soddisfazione”.
Oltre ottocento gli accessi all’evento andato in scena oggi al The Westin Palace di Milano, dalle 14.30 alle 19.30. Un appuntamento frutto della collaborazione tra il Consorzio Vino Chianti Classico e l’Associazione italiana Sommelier (Ais). Presto online su WineMag.it i migliori assaggi tra le oltre 200 etichette presenti al banco di degustazione.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
Una giornata dedicata agli amanti del ciclismo e del buon vino. Domenica 22 settembre migliaia di appassionati correranno la Granfondo del Gallo Nero, gara organizzata dal Consorzio Vino Chianti Classico e dalla Ciclistica Grevigiana.
Un turismo sostenibile, quello sui pedali. Per definizione un’attività a bassissimo impatto ambientale, ideale per assaporare ogni metro di strada e ogni scorcio di paesaggio incontaminato, come le colline del Gallo Nero, dove le vigne coprono solo il 10% della superficie totale e oltre il 40% dei vigneti è in regime biologico.
CICLISMO A IMPATTO ZERO
Per questa VII edizione della Granfondo del Gallo Nero, l’organizzazione ha deciso per una svolta plastic-free, proponendo esclusivamente materiali compostabili a tutti i ristori e al pranzo di fine gara, dalle stoviglie alle bottiglie di plastica. Unica eccezione il calice in vetro in cui sarà servito il vino Chianti Classico a tutti i partecipanti, che potranno portarlo a casa come ricordo di una giornata all’insegna della bellezza naturale.
SOSTEGNO AL TERRITORIO
La Gallo Nero si può dire espressione di territorio, coinvolgendo i viticoltori, con le iniziative in cantina e le premiazioni finali, le molte associazioni dei borghi sul percorso, le amministrazioni. Da questo spirito di comunità che unisce gli otto comuni del Gallo Nero, è nata l’idea di sostenere il progetto “Bar sociale” della ONLUS La Stadera di Greve in Chianti, per l’inserimento lavorativo di giovani del luogo affetti da disabilità, che condurranno la gestione del circolo del paese, l’antico punto di ritrovo.
L’iniziativa sarà finanziata con donazioni liberali dei partecipanti e devolvendo il 50% del ricavato dei pettorali “di beneficenza”, acquistabili fino a pochi momenti prima della gara al costo di 100 euro.
Chi pedala, e a maggior ragione chi lo fa indossando una maglia del Gallo Nero, sposa l’eco-sostenibilità come filosofia di vita, connaturata tanto allo sport del ciclismo quanto alla viticoltura biologica e responsabile che noi viticoltori del Chianti Classico portiamo avanti da anni” – dichiara il Presidente del Consorzio Giovanni Manetti
“Se c’è una sfida da vincere domenica prossima, è proprio questa: divertirsi in uno dei luoghi più belli del mondo, dando il proprio contributo a mantenerlo tale per le generazioni future e sostenendo l’integrazione di tutti in una società equa e aperta”.
Prima di essere una gara, questa è un’occasione per vivere la bellezza di questo territorio , un modo per prendersi cura di se stessi rispettando l’ambiente, ammirando paesaggi da preservare e da consegnare alle generazioni future. Anzi, c’è uno spirito comune tra ciclismo a impatto zero e viticoltura sostenibile: entrambi dell’immenso patrimonio naturale che abbiamo. Questa novità vuole essere anche un invito a tutti coloro che a migliaia ogni anno pedalano tra i nostri vigneti, innamorati di queste colline: aiutateci a preservarle.
LA GRANFONDO DEL GALLO NERO
Due percorsi, la Granfondo (135 km, dislivello 2621 m) e la Mediofondo (83 km, dislivello 1526 m), che offrono scorci di paesaggi che sono diventati icona della bellezza italiana. Partiranno entrambi alle ore 9 da Radda in Chianti, borgo medioevale, dalla cui cinta muraria si darà il via, fino a Greve in Chianti, città d’origine del navigatore Giovanni da Verrazzano.
Passeranno attraverso i vigneti della Conca d’Oro di Panzano in Chianti, per poi attraversare San Casciano e scendere verso Castellina in Chianti, eletta da Michelangelo Buonarroti a buon retiro. Il percorso lungo si addentrerà anche nella parte sud del territorio, tra distese di vigneti e salite mozzafiato come quelle di San Regolo e di Castagnoli.
Entrambi i percorsi sono caratterizzati da un susseguirsi di saliscendi, senza vere e proprie scalate tecniche, permettendo di godere del paesaggio unico nel suo momento di massima espressione, la fine dell’estate. Quattro i ristori che cadenzano il percorso: San Casciano in Val di Pesa km 42, San Donato in Poggio Km 60, Radda in Chianti km 86, Castagnoli km 116, in collaborazione con le associazioni locali.
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FIRENZE – Aggiungi un posto a tavola, che c’è un Gallo Nero in più. Fotografato, instagrammato, ammaccato e sporcato (di vino, of course). Il successo del Chianti Classico, in Italia e all’estero, si misura (anche) dalla lunghezza variabile del tavolo che, di anno in anno, funge da appoggio per centinaia di bottiglie della Denominazione, alla Stazione Leopolda di Firenze.
E’ l’anteprima delle nuove annate, che il Consorzio di Tutela chiama “Collection“. Un evento unico nel suo genere, in grado di attirare giornalisti (oltre 250) e operatori del settore (più di 1.800 tra italiani e stranieri) da tutto il mondo, con più di 30 diversi Paesi rappresentati.
La passerella di vetro e vino luccicante, quest’anno, è risultata lunga 48 metri. Tanti ne sono serviti per poggiare 480 campioni delle ultime annate di Chianti Classico Docg (2017/2013), Chianti Classico Docg Riserva (2016/2010) e Chianti Classico Docg Gran Selezione (2016/2011).
Una cifra record che sale a 721 se si considerano le etichette in degustazione per il pubblico, nella due giorni. Per un totale di oltre 9.500 bottiglie, servite dai produttori e da una squadra di 50 sommelier Ais che ha percorso in media 22 chilometri in 48 ore, per venire incontro alle esigenze degli ospiti.
“Il bancone delle bottiglie destinate all’assaggio in anteprima da parte degli esperti si allunga di anno in anno – ha evidenziato Giovanni Manetti, presidente del Consorzio Vino Chianti Classico – e questo è un buon segno. Significa che l’attenzione e la competitività dei viticoltori chiantigiani cresce e, con queste, la voglia di affrontare in maniera decisa il mercato”.
Non a caso la quantità di vino sfuso che viene destinata agli imbottigliatori sta diminuendo. In 10 anni è passata da 100 a 50 mila ettolitri. “Due tendenze che noto con piacere e gioia – ha aggiunto Manetti – sono la sempre maggiore fiducia nel Sangiovese, declinato zona per zona. La seconda è la sostenibilità. Vedo un grande impegno da parte di tutti i viticoltori nel cercare di avere sempre più rispetto della natura, nell’attività produttiva”.
Il buon momento della Denominazione è confermato anche dai dati economici. La crescita in valore della Denominazione è certificata ed è il grande obiettivo dell’anno per il Consorzio. L’Osservatorio prezzi Maxidata dice che aumenta il prezzo dello sfuso, salito del 37%, stabilmente sopra i 3 euro al litro.
Riserva e Gran Selezione, poi, sommate insieme aggregano il 37% dei venduti e generano il 52% del fatturato della Denominazione. Per quanto riguarda i mercati, il Chianti Classico si conferma un vino dalla forte vocazione internazionale.
L’export si assesta al 77% del venduto, con Usa al primo posto (34%), seguiti dal mercato nazionale (23%), con segnali di netto risveglio. Grande performance nel 2018 per il Canada, cui spetta la medaglia di bronzo delle esportazioni con l’11%. Poi Germania, Uk e Giappone.
“Per dare ulteriore valore alla Denominazione – ha sottolineato il presidente del Consorzio – intendiamo lavorare in concerto con i nostri produttori per le Mga. Il consumatore, ormai, non chiede più quanti anni di botte fa un vino, bensì da dove arriva”.
“Autenticità e territorialità – ha concluso Manetti – possono essere garantite appunto dalle Menzioni geografiche aggiuntive, che aiutano a trasferire profumi, valori, cultura e territorio all’interno di una bottiglia, già di per sé ricca di vino unico e non riproducibile da nessun’altra parte al mondo”.
I MIGLIORI ASSAGGI ALLA CHIANTI CLASSICO COLLECTION 2019
Di seguito i migliori assaggi alla Chianti Collection 2019. Il giusto compromesso tra bevibilità attuale e precisione del corredo naso-bocca, tenendo conto anche delle prospettive future che sapranno esprimere i campioni segnalati (soprattutto nel caso dei campioni di botte) e la loro tipicità rispetto ai canoni della Docg.
CARPINETO – CHIANTI CLASSICO DOCG RISERVA 2015
PODERE LA CAPPELLA “QUERCIOLO” – CHIANTI CLASSICO DOCG RISERVA 2015
CASTELLO DI AMA “VIGNETO BELLAVISTA” – CHIANTI CLASSICO DOCG GRAN SELEZIONE 2016
CONTI CAPPONI / VILLA CALCINAIA “VIGNA LA FORNACE” – CHIANTI CLASSICO DOCG GRAN SELEZIONE 2016
CASTELLO DI VERRAZZANO “SASSELLO” – CHIANTI CLASSICO DOCG GRAN SELEZIONE 2015
FAMIGLIA CECCHI RISERVA DI FAMIGLIA – CHIANTI CLASSICO DOCG RISERVA 2015
ORMANNI, BORRO DEL DIAVOLO – CHIANTI CLASSICO DOCG RISERVA 2015
TENUTA DI LILLIANO, LILLIANO – CHIANTI CLASSICO DOCG RISERVA 2015
FATTORIA LE FONTI – CHIANTI CLASSICO DOCG GRAN SELEZIONE 2016
IL PALAGIO DI PANZANO, “LE BAMBOLE” – CHIANTI CLASSICO DOCG GRAN SELEZIONE 2013
L’ERTA DI RADDA (CAMPIONE DA BOTTE) – CHIANTI CLASSICO DOCG 2017
BADIA A COLTIBUONO (CAMPIONE DI BOTTE) – CHIANTI CLASSICO DOCG 2017
CASTELLO DI MONSANTO (CAMPIONE DI BOTTE) – CHIANTI CLASSICO DOCG 2017
LE FILIGARE (CAMPIONE DI BOTTE) – CHIANTI CLASSICO DOCG 2017
TENUTA DI ARCENO (CAMPIONE DI BOTTE) – CHIANTI CLASSICO DOCG 2017
TENUTA DI CAMPOMAGGIO (CAMPIONE DI BOTTE) – CHIANTI CLASSICO DOCG 2017
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
FIRENZE – Anche quest’anno i produttori del Gallo Nero presentano le nuove annate del Chianti Classico ai massimi esperti del settore, in un evento che rappresenta un’occasione unica per conoscere a fondo la denominazione, le sue etichette e le ultime novità da uno dei territori vinicoli più importanti del mondo.
L’appuntamento con la “Collection” del Chianti Classico è alla Stazione Leopolda di Firenze, l’11 e il 12 febbraio. Un evento che cresce di anno in anno, come dimostrano i suoi numeri: 197 le aziende presenti in questa edizione che segna il record di presenze di produttori.
Settecentoventuno le etichette in degustazione per un totale di oltre 9500 bottiglie che saranno aperte e servite direttamente dai produttori e da una squadra di 50 sommelier nella due giorni di manifestazione.
Accreditati oltre 250 giornalisti provenienti da 30 diversi Paesi del mondo e più di 1800 operatori, italiani e stranieri. Sessantuno le anteprime da botte dell’annata 2018 e oltre 90 le etichette di Chianti Classico Gran Selezione.
“Partecipo alla Collection dalla sua prima edizione ma è la mia prima da Presidente – afferma Giovanni Manetti, Presidente del Consorzio Vino Chianti Classico – ed è un onore per me accogliere in questa veste i tanti amici della stampa nazionale e internazionale e del trade che passeranno a trovarci dalla Leopolda”.
“In questi giorni – continua Manetti – avremo modo di presentare a un pubblico estremamente qualificato il risultato del nostro lavoro. Lo facciamo sempre con una certa emozione e sempre più con la consapevolezza che la strada della qualità e del rispetto del territorio che ci è stato affidato, sia l’unica possibile”.
L’obiettivo del Consorzio, come precisa ancora Manetti, “non è solo quello di ottenere grandi vini e i risultati straordinari che pubblico e critica ci attribuiscono ormai da molti anni, ma anche trarre la massima soddisfazione da quello che facciamo ogni giorno”.
IL PROGRAMMA
Lunedì 11 febbraio sarà dedicato, come di consueto, alla stampa e agli addetti ai lavori, il martedì alla stampa e, per la prima volta, al consumatore finale, che potrà accedere dalle 14.30 alle 19.30 comprando un biglietto al costo di 40 euro (20 euro la quota per i sommelier delle principali associazioni nazionali).
La Collection prevede anche alcuni momenti di approfondimento, come il seminario su alcune eccellenze toscane come le DOP dell’Olio Chianti Classico, del Prosciutto e del pecorino Toscano che si presenteranno al pubblico lunedì 11 alle ore 11.00 nella sala conferenze della Leopolda dove si svolgerà anche un seminario sul Vinsanto guidato da Daniele Cernilli lo stesso giorno alle ore 16.00.
Alla Leopolda sarà possibile, inoltre, assaggiare in degustazione anche gli oli delle aziende produttrici di DOP Chianti Classico, altro prodotto di punta del territorio del Gallo Nero insieme al vino.
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Ancora pochi giorni al via della VI Granfondo del Gallo Nero, la gara ciclistica prodotta dal Consorzio Vino Chianti Classico in collaborazione con la Ciclistica Grevigiana, che il 30 settembre porterà oltre 1500 appassionati della bicicletta nel cuore del Chianti.
Per accontentare ancora gli ultimi ritardatari il Consorzio ha deciso di proporre altri 100 pettorali sabato 29 direttamente al village della gara ai giardini pubblici di Radda in Chianti. Ma il confronto sportivo è solo uno degli attrattori di questo appuntamento.
Negli ultimi anni, infatti, l’evento ha visto un’escalation di iscritti da fuori regione e dall’estero, che raggiungono il territorio del Gallo Nero insieme alla famiglia per vivere un weekend all’insegna non solo dello sport ma più in generale del buon vivere, nel cuore di un giacimento di prodotti di assoluta eccellenza.
Tra questi, in prima fila c’è il “padrone di casa”, il vino Chianti Classico, che proprio nei giorni della Granfondo vive il suo momento più importante, quello della vendemmia. Come ogni anno, quindi, gli iscritti a questa suggestiva Granfondo potranno correre in un contesto unico al mondo tra pievi, colline, abbazie e tra i filari carichi del Sangiovese di uno dei vini più apprezzati di sempre, su due percorsi alternativi tra Firenze e Siena.
La Granfondo di 133 km (2.620 mt di dislivello complessivo) attraverserà prima il versante fiorentino per poi scendere a sud verso quello senese e, chi volesse optare per un percorso non eccessivamente impegnativo, può iscriversi alla Mediofondo di 86 km(1.525 mt dislivello).
Il percorso si snoda nel territorio del Gallo Nero attraversando cinque comuni (Radda in Chianti alle ore 9; Greve in Chianti dalle 9.30 alle 9.55; San Casciano Val di Pesa dalle 10.00 alle 10.45; Tavarnelle Val di Pesa dalle 10.25 alle 11.15; Castellina in Chianti dalle 10.50 alle 11.55; Gaiole in Chianti dalle 12.00 alle 13.55).
“Con grande piacere do il benvenuto agli amici che raggiungeranno il nostro territorio il prossimo fine settimana per correre la Granfondo del Gallo Nero – afferma Giovanni Manetti, Presidente del Consorzio Vino Chianti Classico – da sempre il nostro impegno è rivolto al rispetto e alla protezione di questo territorio di cui i nostri vini sono i primi ambasciatori”.
“Da Presidente del Consorzio, produttore ma anche come appassionato di ciclismo – continua Manetti – mi sento orgoglioso di poter mostrare ai tanti iscritti a questo evento uno scenario che non ritroveranno in nessuna altra gara al mondo. Pur essendo una competizione, sono sicuro che in questo caso le emozioni più belle le darà il tragitto più che il traguardo”.
Oltre la gara. Tra i valori aggiunti della Granfondo del Gallo Nero un “Village delle eccellenze” che accoglierà atleti e accompagnatori a fine gara con un pranzo a base dei migliori prodotti DOP della zona, a partire dal vino Chianti Classico, che sarà servito nel nuovo calice del Gallo Nero, in omaggio a tutti i partecipanti.
Un Village che sarà a plastica zero, grazie all’utilizzo di stoviglie biodegradabili e acqua servita in bottiglie di vetro. Compreso nel prezzo di iscrizione di 50€, un pacco gara davvero speciale: come da tradizione comprenderà una maglia tecnica Sportful modello bodyfit che per i primi 1000 iscritti sarà in versione limited edition 2018.
Il disegno della maglia ufficiale, ogni anno affidato ad un artista diverso, è stato ideato da Andrea Nicita, che ha riportato sulla maglia alcuni elementi distintivi del vino e della bicicletta con il suo particolarissimo tratto, capace di restituire forza ed emozione all’immagine protagonista della maglia di questa VI edizione.
IL PROGRAMMA COLLATERALE
Per accogliere nel migliore dei modi le centinaia di iscritti da fuori regione e le loro famiglie il Consorzio ha studiato una proposta mirata a far conoscere le principali peculiarità del Gallo Nero attraverso attività dedicate a tutta la famiglia.
Sono previste già dal sabato visite in cantine, corsi di degustazione e di cucina, percorsi sensoriali sul Chianti Classico nella sua “Casa” di Radda in Chianti (casachianticlassico.it) dove si svolgerà anche la cena pre-gara anticipata da una particolarissima degustazione.
Saranno proposti in abbinamento alcune grandi etichette del Chianti Classico e momenti epici della storia del ciclismo, condotta dal giornalista de La Nazione Paolo Pellegrini insieme al padre di Eroica Giancarlo Brocci.
Per tutte le informazioni, iscrizioni sulla gara e il suo programma collaterale, pacchetti fine settimana e sistemazioni alberghiere: www.granfondodelgallonero.it.
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Tavarnelle V.P. – C’è gran fermento per la prossima edizione di Radda nel Bicchiere, l’immancabile appuntamento con i vini del Gallo Nero nel suggestivo borgo di Radda in Chianti, giunto quest’anno alla 23ma edizione.
Sabato 26 e domenica 27 maggio 2018, il piccolo comune nel cuore del Chianti Classico vedrà le vie affollate da centinaia di visitatori appassionati che potranno godersi un paesaggio mozzafiato, accompagnati da un calice di ottimo vino. Parteciperanno circa trenta aziende per un totale di quasi cento etichette sparse nelle bellissime e suggestive vie del centro storico, per una grande festa dedicata al prodotto principe del territorio famoso in tutto il mondo: il Chianti Classico.
Ospiti d’onore di questa edizione saranno i vini, base Pinot Nero, dell’Appennino toscano, protagonisti anche di una degustazione a numero chiuso. Davide Bonucci di Enoclub Siena accompagnerà invece i partecipanti a esplorare le varie sfaccettature del Vin Santo di Radda in Chianti.
Per due giorni, degustazioni nel bicchiere griffato guidate direttamente dai produttori, vini a prezzo di cantina e “assaggi alla cieca” con premiazione finale, il tutto nella cornice del delizioso borgo del Chianti senese.
La manifestazione aperta al pubblico sarà anticipata, nella giornata di venerdì 25 maggio, da un evento esclusivo per la stampa e opinion leader del vino, organizzato con la collaborazione del Consorzio Vino Chianti Classico.
L’evento che si svolgerà a Casa Chianti Classico, quartier generale della storica denominazione, prevede, oltre al consueto programma di assaggi, anche un seminario dal titolo “La California in Chianti”, condotto dalla dott.ssa Valentina Canuti (Università degli Studi di Firenze).
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