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Record Asolo Prosecco: 30 milioni di bottiglie certificate nel 2024

Record Asolo Prosecco 30 milioni di bottiglie certificate nel 2024
Asolo Prosecco da record: nel 2024 sono state certificate 30 milioni di bottiglie
. Le stime sono del Consorzio Vini Asolo Montello, che tutela la denominazione. Un risultato che non è solo una pietra miliare numerica, ma rappresenta anche un significativo progresso qualitativo per una denominazione che sta acquisendo sempre più valore nel panorama enologico internazionale. «Siamo orgogliosi del traguardo raggiunto – afferma il presidente del Consorzio, Michele Noal -. La dedizione delle aziende ha permesso all’Asolo Prosecco di conquistare l’attenzione della critica nazionale e internazionale, che ha riconosciuto il valore del prodotto con ottimi punteggi. Questo successo è frutto di strategie di promozione e investimenti mirati sulla qualità e sul territorio».

STATI UNITI PRINICPALE MERCATO DELL’ASOLO PROSECCO

Uno dei pilastri del successo è il consolidamento sui mercati esteri. Gli Stati Uniti si confermano il principale mercato d’esportazione, ma si registra un crescente interesse in Asia, in particolare in Giappone. «I nostri vini – continua Noal – Raccontano al mondo un luogo unico, un territorio di cui siamo fieri ambasciatori. Attraverso il calice abbiamo la possibilità di far conoscere il borgo di Asolo e il suo fascino, le meravigliose colline che lo circondano e le eccellenze enogastronomiche dei nostri luoghi. Sono le terre del Canova e del Palladio, nell’Abbazia di S. Eustachio Giovanni Della Casa scrisse il Galateo. Qui nascono anche i vini rossi del Montello e la Recantina, varietà coltivata localmente da secoli e salvata dall’estinzione grazie a un lungo lavoro di ricerca»

IL FUTURO DELL’ASOLO PROSECCO

Il 2024 sarà ricordato come l’anno del record di 30 milioni di bottiglie di Asolo Prosecco. Ma è stato anche un anno di cambiamenti interni per il Consorzio, con il rinnovo delle cariche istituzionali e la creazione di tre Commissioni dedicate a temi agronomici, tecnico-giuridici e promozionali. Con uno sguardo fiducioso al 2025, il Consorzio annuncia una partecipazione strategica ai principali eventi di settore: Vinitaly, Vinexpo, ProWein. Confermato il ritorno negli Stati Uniti. Non meno importante sarà l’intensificazione delle attività di tutela internazionale delle denominazioni. Infine, previste iniziative di formazione degli operatori enogastronomici e turistici. «Vogliamo agire con sempre maggiore incisività nella vigilanza e nella protezione – annuncia il presidente Noal – rafforzando il valore della nostra denominazione nel panorama mondiale».

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Consorzio Asolo Montello: Ugo Zamperoni è il nuovo presidente

Il consiglio d’amministrazione del Consorzio Vini Asolo Montello ha eletto all’unanimità il nuovo presidente. È Ugo Zamperoni, 39 anni, viticoltore di Maser e vicepresidente della Cantina Montelliana dal 2016.

“Ringrazio il mio predecessore Armando Serena – ha dichiarato Zamperoni – per il lavoro svolto in questi sette anni, periodo in cui la denominazione è cresciuta repentinamente. Nell’ultimo anno e mezzo abbiamo lavorato con energia su alcuni importanti progetti, avendo a cuore in particolare la tutela dell’ambiente e del paesaggio del nostro territorio. Così continueremo fino al termine del mandato, nella primavera del 2021, operando in sinergia tra grandi aziende e piccoli produttori, come abbiamo sempre fatto”.

Tra le attività svolte da Zamperoni come consigliere vi è il coordinamento di un gruppo di lavoro agronomico per la definizione del nuovo Metodo Viticolo Asolo Montello. Si tratta di un documento programmatico, elaborato in modo collegiale e coordinato dal professor Michele Borgo, che ha lo scopo di istituire una serie di buone pratiche agricole per una viticoltura responsabile e sostenibile.

Un risultato pervenuto attraverso un’ampia partecipazione dei produttori e che il nuovo presidente intende estendere ad altre tematiche, garantendo la disponibilità al dialogo e all’inclusione di tutte le aziende attive nella denominazione.

“Vogliamo istituire alcune commissioni su temi specifici – prosegue – in grado di coinvolgere tutte le aziende che hanno a cuore il territorio. Abbiamo aperto un confronto sulle tematiche sulle quali sarà opportuno lavorare, tra queste ci sarà sicuramente il tema della sostenibilità ambientale”.

È stato avviato inoltre un nuovo progetto di promozione del Consorzio, che ha lo scopo di consolidare gli obiettivi raggiunti negli ultimi anni grazie a una comunicazione e a un marketing efficaci.

Il consiglio d’amministrazione ha infine cooptato Valter Porcellato dell’azienda agricola La Caneva dei Biasio come consigliere in sostituzione del dimissionario Armando Serena.

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L’Asolo Montello riscopre le uve antiche: Recantina oggi, Rabiosa domani


ASOLO – 
Un bianco e un rosso per domani. Per diversificare l’offerta – già consolidata – di bollicine. E cavalcare l’onda della riscoperta degli autoctoni, viste le crescenti richieste di un mercato sempre più attento alla tipicità. Così il Consorzio Vini Asolo Montello punta tutto su Recantina e Rabiosa. Le due uve affiancheranno l’ormai affermato Asolo Prosecco Superiore Docg nel futuro delle Denominazioni di questo prezioso angolo di Veneto.

Se il percorso della Recantina è già avviato, con il riconoscimento all’interno della Doc Montello Colli Asolani, per la Rabiosa (o “Rabbiosa”) il percorso è appena iniziato. La riscoperta di quella che viene considerata la “cugina” della Durella dei Monti Lessini – con la quale condivide la spiccata acidità, distinguendosi per il maggiore apporto zuccherino e alcolico – è ancora in cantiere.

Le caratteristiche organolettiche, unite all’ottima resistenza alle muffe, rendono la Rabiosa un’uva estremamente interessante per i produttori locali, costretti a fare i conti con i cambiamenti climatici. Se le prove di vinificazione delle prime due cantine andranno a buon fine, il Consorzio avvierà l’iter per l’iscrizione nell’elenco dei vitigni della Doc.

Due carte preziose nella manica del presidente del Consorzio, Armando Serena, che ieri ha condotto assieme al suo vice Franco dalla Rosa una masterclass sui rossi dell’Asolo Montello. Quattro assaggi di Recantina – oggi allevata da una decina di aziende per un totale di 10 ettari, in terreni magri prediletti da questa varietà – e 6 di Montello Rosso Docg, ottenuto dall’ormai storico uvaggio di Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc.

“Varietà internazionali – ha ricordato Serena – che si sono perfettamente adattate al microclima locale, tanto da poter essere ormai considerate anch’esse autoctone. Se fino a un po’ di anni fa quello di Asolo era il Prosecco segreto, perché nessuno lo conosceva, oggi questa zona può offrire ai consumatori anche dei rossi unici”.

Per scoprirle c’è Asolo Wine Tasting 2019, in programma domani, domenica 5 maggio, dalle 10 alle 19 a Palazzo Beltramini di Asolo (TV). In degustazione anche alcune eccellenze gastronomiche locali, con La Fucina del Gusto.

LA DEGUSTAZIONE

Recantina Montello e Colli Asolani Doc 2017, Sagrevit: 83/100
Cantina tra le più giovani della Denominazione. Colore rubino, mediamente trasparente. Frutto di bosco, ribes al naso, assieme a richiami vegetali netti. In bocca la struttura non è particolarmente accentuata. Un vino semplice, tutto sommato elegante. La gioventù dell’impianto gioca un ruolo determinante. Un patrimonio che non potrà che migliorare, di vendemmia in vendemmia.

Recantina Montello e Colli Asolani Doc 2017, Ida Agnoletti: 85/100
Rosso rubino intenso, riflessi violacei. Naso sul sottobosco, ma senza il verde che ha contraddistinto l’assaggio precedente. Il frutto ne guadagna in eleganza, sia al naso che al palato, dove in particolare mostra una buona pulizia. Il tannino non è spigoloso e la parte delle durezze spetta a una spezia che ricorda il pepe. Buona bevibilità, data appunto dalla bella freschezza apportata dalla spezia, specie nel retro olfattivo.

Recantina Montello e Colli Asolani Doc 2016, Giusti: 86/100
Si cresce in qualità, a riprova che il vitigno non teme affatto i giri di lancette in bottiglia. Rosso rubino tendente al violaceo. Oltre al frutto, profondo, di bosco, note terziari da caramella mou.

In bocca una bella vena salina che tende al salmastro, ma anche al torbato. Le note fresche al palato vengono attenuate dalla vinificazione in legno, che arrotonda il sorso. Bello l’equilibrio tra le componenti.

Recantina Montello e Colli Asolani Doc 2015, Pat del Colmèl: 91/100
Voto alto, per le ottime prospettive future di questa etichetta. Rosso rubino con riflessi violacei. Note di legno molto più integrate e meno invasive rispetto al precedente assaggio: la percezione è sia fresca (mentuccia) che calda (mou, fumo di pipa dolce), in un pregevole gioco che mette il naso sull’altalena.

Non manca la classica frutta di sottobosco. E’ la Recantina più tannica della batteria, ma anche quella che garantisce la maggiore pienezza al palato, nel rincorrersi tra frutto e sale. Vino giovane, come detto, che maturerà alla grande e troverà il suo perfetto equilibrio una volta assorbita la vena amaricante del tannino, in evidenza in chiusura.


Montello Rosso Docg 2016, Ida Agnoletti: 86/100
Siamo a Selva del Montello, quindi alla base del Montello. Terreno ricco di scheletro, ben drenato e caldo. Vino con buon apporto di frutto (ciliegia netta, prugna, ribes) e caratterizzato da una spezia accesa. In bocca non esplosivo, lineare, tannino piuttosto pastoso e in fase giovanile. Ottima freschezza. Vino che, al momento, guadagna in equilibrio e in eleganza nel retro olfattivo.

Montello Rosso Docg 2015, Martignago: 85/100
Ci spostiamo nel Comune di Maser, in un’area piuttosto calda, molto soleggiata, nota per la coltivazione delle ciliegie. Il vino risulta meno strutturato e fresco del precedente, più sul frutto, specie al naso. Chiude su un tannino meno evidente, ma presente, che si somma alla consueta venatura salina.

Montello Rosso Docg 2015, Le Terre: 82/100
La zona è quella di Onigo. Il naso evidenzia una spinta aromatica intensa, caratterizzata da evidenti richiami di ciliegia sotto spirito. In bocca meno evidente. L’alcol è presente e importante, non ancora supportato da una struttura all’altezza. Chiusura salina meno accentuata, che lascia spazio a una nota mentolata.

Montello Docg 2015 “Campo del Prà”, Sartor Emilio: 91/100
Azienda storica del comprensorio, situata nella zona posta davanti al Montello, tra le più vocate. Naso di frutto rosso molto preciso, caratteristico. Un Cabernet che si fa sentire col suo verde che tende più alla radice (di liquirizia) che al raspo.

Completano il quadro richiami di sciroppo di amarena e ricordi leggeri di miele. Il palato è inatteso: bella verticalità, richiami di spezia, frutto preciso in termini di maturità. Tannino vivo, in fase di distensione. Bello ritrovare in chiusura note di liquirizia e rabarbaro. Un vino che chiama il piatto: gran gastronomicità.

Montello Docg 2013 “Zuiter”, Montelvini: 84/100
Ciliegia netta, matura. Vaniglia. Vino che scorre bene in bocca ma senza lasciare il segno, giocato com’è sulle sole morbidezze. Poco complesso, si riaccende solo in chiusura, dove sfodera una buona freschezza.

Montello Docg 2015 “Umberto Primo”, Giusti (anteprima): 85/100
Nota di tabacco al naso, oltre alla classica nota di ciliegia. Nervoso, scalpitante, ancora molto giovane soprattutto per il tannino. Non ancora armonico al palato, ma è giusto che sia così: vino pensato per l’allungo, dunque da aspettare. Coraggioso.

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Prosecco, sì. Ma quale? Asolo, Valdobbiadene e Doc a Vinitaly 2019

VERONA – Consorzio Vini Asolo Montello, Consorzio Tutela del Vino Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg e Consorzio di Tutela Prosecco DOC si presentano insieme nel nuovo stand Universo Prosecco (pad. 4 stand B4): anche quest’anno le tre Denominazioni hanno scelto Vinitaly per celebrare i traguardi raggiunti, che per quanto riguarda il 2018 sono andati ben oltre le attese permettendo alle tre Denominazioni di affermarsi sempre di più in Italia e sui mercati internazionali, e per lanciare nuove sfide future.

Per il secondo anno consecutivo, quindi, oltre alle singole e tradizionali aree espositive, sarà allestito anche un unico spazio esperienziale comune, con l’obiettivo di presentare le peculiaritàdelle tre Denominazioni, che grazie alla loro attività di tutela e promozione hanno alimentato ed arricchito il successo dell’eccellenza italiana.

Gli obiettivi della presenza in fiera di Universo Prosecco sono di continuare a narrare la complessità delle tre Denominazioni di origine, capace da sola di mantenere vivo l’interesse degli interlocutori attraverso la ricchezza derivante dalle peculiarità dei territori d’appartenenza, la storia, le tradizioni, l’ingegno ed il saper fare delle loro popolazioni.

Un progetto nato per raccontare le diverse strategie di posizionamento delle tre Denominazioni, delineate attraverso gli elementi valoriali che contraddistinguono le tre realtà. Universo Prosecco è uno spazio “quadri polare”: tre delle quattro sezioni sono dedicate a ciascuna Denominazione, mentre la quarta, condivisa e quindi collettiva, esprime la sintesi universale.

IL PROGRAMMA
Nel nuovo stand si discuterà di arte, storia e territorio, ma anche di fake news, tutela e sostenibilità. Quattro in tutto gli incontri: tre curati da ciascun Consorzio e uno, l’ultimo, che vedrà, per la seconda volta, la partecipazione di tutti e tre i Presidenti.

Il primo talk, in programma domenica 7 aprile alle 15.45, sarà a cura del Consorzio Vini Asolo Montello: il giornalista del Corriere del Veneto Mauro Pigozzo indagherà assieme al professor Marzio Favero e al Presidente di Federcultura Andrea Cancellato sul tema delmecenatismo in epoca moderna nei territori del Prosecco.

Alle ore 11 di lunedì 8 aprile, invece, durante l’incontro a cura del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, si parlerà di fake news nel mondo del vino: definizione del fenomeno, come nasce e si diffonde nell’epoca di internet e dei social media e quali sono gli strumenti utili per combatterlo. Interverranno Barbara Sgarzi, referente dell’Associazione Parole Ostili ed esperta della tematica, Franco Carlo Guzzi e Rossella Daverio, entrambi manager e professionisti della comunicazione.

Martedì 9 aprile, alle ore 15.45, i Presidenti si rincontreranno e discuteranno di tutela, tema fondamentale per tutte e tre le realtà del Sistema Prosecco, assieme al Capo Dipartimento dell’ICQRF Stefano Vaccari e Giovanni Galimberti dello studio legale Bird& Bird.

Mercoledì 10 aprile alle ore 11.00 sarà la volta del Consorzio Tutela Prosecco DOC, che interverrà sul tema della sostenibilità. L’incontro verrà introdotto dal responsabile Agricoltura di Legambiente Angelo Gentile. Vi parteciperanno i tre Presidenti dei Consorzi: Armando Serena, Presidente del Consorzio Vini Asolo Montello; Innocente Nardi, Presidente del Consorzio Tutela Vino Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg; Stefano Zanette, Presidente del Consorzio Tutela Prosecco DOC.

LE TRE DENOMINAZIONI
CONSORZIO DI TUTELA PROSECCO DOC 
Il Prosecco DOC, con l’approvazione dei disciplinari del 2009, nasce in quattro province del Friuli Venezia Giulia: Gorizia, Pordenone, Trieste e Udine e in cinque province del Veneto, ovvero, Belluno, Vicenza, Venezia, Padova e Treviso, dove si concentra la maggiore produzione e la più lunga tradizione spumantistica.

Una terra unica, quella del Veneto e Friuli Venezia Giulia, che, grazie al Prosecco DOC, esprime le sue eccellenze come la bellezza, il talento, l’arte, il design, la storia, la creatività e il saper godere pienamente la vita: tutte peculiarità, connesse allo stile di vita italiano.

Una terra unica come la sua gente che si distingue per ingegno, competenza, talento e per quel “made in Italy” di qualità grazie al quale il nostro Prosecco è riconosciuto nel mondo come una delle migliori espressioni del genio italiano. Il Prosecco DOC, a dieci anni dal suo riconoscimento, ma con una storia produttiva ben più antica, è oggi la prima Denominazione di Origine Italiana sia a volume che a valore.

CONSORZIO VINI ASOLO MONTELLO
I vini prodotti ad Asolo e sul Montello sono veri tesori da scoprire; tra essi spicca il sapido e strutturato Asolo Superiore DOCG, il più raro tra le appellazioni dell’Universo Prosecco.

Su queste colline, accanto al vigneto prosperano ulivi, ciliegi e pascoli che parlano di integrità dell’ambiente e di ricerca del buono; la vite cresce affondando le radici nelle marne, conglomerati argillosi dal tipico colore rosso che, modellate da millenni di erosione naturale, hanno formato doline, dolci o profonde, e forniscono il substrato in cui le viti trovano abbondanza di minerali e sostanze con cui arricchire i loro grappoli.

La città di Asolo, uno tra i borghi più belli d’Italia, è un patrimonio di eleganza, arte, cultura e tradizione che, a seguito della frequentazione da parte di tante personalità di spicco da tutto il mondo, nel tempo ha assunto un suo distinto stile cosmopolita. L’equilibrio di proporzioni delle numerose ville venete, inserite in armonia con la natura circostante e la loro grazia hanno permeato il gusto, non solo estetico, dei propri cittadini.

Proprio in questo ambiente, dove l’eccellenza si respira quotidianamente, i produttori dell’Asolo hanno fatto scelte coraggiose e controcorrente salvando dall’estinzione alcune varietà e vigneti storici. In tutto ciò si inserisce dal 1985 il Consorzio Vini Asolo Montello, con obiettivi primari la salvaguardia, la promozione e la valorizzazione non solo dei propri vini bensì dell’intero territorio in cui questi vengono prodotti.

CONSORZIO TUTELA DEL VINO CONEGLIANO VALDOBBIADENE
A Conegliano Valdobbiadene la cultura del Prosecco Superiore è storia, da più di tre secoli consolidata nei 15 Comuni di origine della denominazione. In questo territorio vocato ed interamente collinare, il paesaggio è caratterizzato da ripidi pendii che si alternano a dolci declivi.

Le viti sono coltivate tra i 50 e i 500 metri d’altitudine, sui versanti sud della fascia collinare: inverni lunghi ma non eccessivamente freddi, estati calde ma non afose. Le viti curate spesso a mano, sapientemente, dato che la natura dei terreni, con pendenze che possono arrivare al 70%, li rende inaccessibili ai mezzi meccanici.

Proprio dove le colline sono più ripide vengono coltivati i famosi vigneti “eroici” ; fino ad arrivare all’apice dell’eccellenza, le ‘Rive’ ed il celeberrimo Cartizze. Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco è una delle Denominazioni Garantite d’Italia, riconoscimento riservato ai vini più qualitativi e di più antiche tradizioni.

Il Consorzio è nato nel 1962, mentre nel 1969 veniva riconosciuta la Denominazione di Origine Controllata Prosecco di Conegliano Valdobbiadene, innalzata poi a DOCG nel 2009. A Conegliano è attiva la più antica Scuola di Enologia italiana (1876) , mentre è la più antica Strada del Vino (1966) a collegare Conegliano e Valdobbiadene.

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Il Consorzio Vini Asolo Montello chiede il blocco delle rivendiche dei nuovi impianti

Il Consorzio Vini Asolo Montello ha deliberato la richiesta di invio, alla Regione Veneto, del blocco delle rivendiche riguardante i nuovi impianti a dimora dal 31 luglio 2019 nella zona di produzione dell’Asolo Prosecco Superiore Docg.

La misura, approvata a larghissima maggioranza dall’Assemblea dei Soci, è stata adottata con il preciso scopo di tutelare il paesaggio ed il territorio dei Colli di Asolo.

Se approvato, il blocco delle rivendiche avrà la durata di tre anni agrari e potrà essere sbloccato nel caso in cui cambino le condizioni di mercato, in un’ottica di equilibrio tra domanda e offerta.

VERSO UN’AGRICOLTURA SOSTENIBILE
Il Consorzio ha inoltre avviato un progetto per giungere alla definizione del “Metodo Viticolo Asolo Montello”, documento programmatico che ha lo scopo di istituire una serie di best practices volte anch’esse a tutelare il paesaggio,  a favorire la qualità delle produzioni vitivinicole e a ridurre gli stress fisiologici e parassitari delle piante contenendo le epidemie.

“Il blocco delle rivendiche e il nuovo metodo – spiega Armando Serena, Presidente del Consorzio Vini Asolo Montello – non sono che il primo passo di un percorso più lungo. Una strada, quella intrapresa dal Consorzio, che ha l’obiettivo di rendere la viticoltura più sostenibile. Il fine ultimo è quello di preservare il territorio ed il paesaggio asolani: è nostro dovere tutelare un patrimonio unico al mondo, che deve essere consegnato intatto alle generazioni future”.

Il progetto è stato reso noto durante l’incontro pubblico Il Metodo Asolo Montello per un vigneto sostenibile, tenutosi giovedì 14 marzo alla Fondazione La Fornace dell’Innovazione di Asolo. I relatori – Michele Borgo, redattore del programma, fitopatologo e membro dell’Accademia italiana della vite e del vino, Giovanni Pascarella e Davide Genovese – hanno illustrato i punti salienti del documento.

Il programma si rivolge in particolare alle cantine consorziate, ai conferenti delle Cantine Cooperative socie e a tutti i viticoltori che intendono avvalersi delle indicazione tecniche di produzione integrata e sostenibile per il distretto vitivinicolo collinare e di pianura.

ASOLO MONTELLO
Quella dell’Asolo Montello è la denominazione meno estesa delle tre votate al Prosecco ed è l’unica che può definire la tipologia Extra Brut nelle bottiglie prodotte con la Docg. Grazie alla modifica del disciplinare adottata dal Consorzio nel 2018, si prevede che l’Asolo Prosecco Superiore Docg sui lieviti possa essere prodotto nella versione Brut Nature o relativi sinonimi a partire dalla vendemmia 2019.

Con la convalida delle modifiche i produttori potranno inoltre scegliere se applicare in etichetta la dicitura di Asolo Prosecco Superiore Docg o la più semplice Asolo Docg, legando ancora di più il vino alla sua zona di produzione.

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Asolo Montello, continua la crescita: oltre 12 milioni di bottiglie nel 2018

I numeri del Consorzio Vini Asolo Montello continuano a crescere, confermando il trend positivo. Nel 2018 sono state oltre 12 milioni le bottiglie consortili di Asolo Prosecco Superiore DOCG prodotte e immesse nel mercato.

Anche le piccole produzioni locali sono aumentate. Dal 2014 ad oggi quella di Montello DOCG è passata da 3 mila a 51 mila bottiglie, raddoppiando il dato del 2017.

L’incremento della produzione non ha comunque modificato il paesaggio unico dei Colli di Asolo e del Montello, conservandone le peculiarità.

La superficie vitata, che comprende sia i vigneti a bacca bianca che quelli a bacca rossa, è pari a poco più di 2.100 ettari e rappresenta solo il 9 per cento dell’intera superficie dell’Asolo Montello.

“Quelli registrati nel 2018 sono dei risultati che ci danno grande soddisfazione – spiega Armando Serena, Presidente del Consorzio Vini Asolo Montello – la crescita costante dell’Asolo Prosecco Superiore DOCG ribadisce che il nostro vino è apprezzato dal mercato sia nazionale che internazionale”.

“Per il Consorzio, però – conclude Serena – è altrettanto fondamentale la tutela dell’ambiente e del territorio e la promozione delle varietà storiche che vi si trovano, come Cabernet e Merlot, uvaggio alla base del Montello DOCG”.

Nata nel 2009, quella dell’Asolo Prosecco Superiore DOCG è la Denominazione meno estesa delle tre votate al Prosecco, ma è l’unica che può definire la tipologia Extra Brut nelle bottiglie prodotte con la DOCG.

La DOCG Montello è nata nel 2011 per valorizzare l’alta qualità di questo vino e della zona in cui viene prodotto. Il Montello DOCG è ottenuto dal classico taglio tra Merlot, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon con vitigni internazionali, che in questi luoghi assumono un’identità ben precisa.

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Prosecco: Vinitaly esalta i “Col Fondo” di Bele Casel e Case Paolin

VERONA – Quando “torbido” fa rima con “qualità”. I Prosecco “Col Fondo” sbancano a Vinitaly a confronto con le versioni “limpide”. Ed è un po’ un controsenso, dal momento che una delle caratteristiche internazionalmente riconosciute per giudicare la qualità di un vino (almeno dal primo esame “visivo”) è proprio la “limpidezza”.

Una regola che non vale per i Prosecco “Col Fondo”. I non filtrati, che si presentano nel calice tra il velato e il torbido. Con sedimenti di lieviti volutamente lasciati in bottiglia, per arricchire l’esperienza gusto olfattiva. Una prova che, anche nel mondo del vino, l’abito (non sempre) fa il monaco.

LA DEGUSTAZIONE
Nella degustazione alla cieca organizzata dal Consorzio Vini Asolo Montello a Vinitaly 2018 sono le etichette di Bele Casel e Case Paolin a convincere davvero. Due Asolo “Col Fondo” di razza, in batteria con altri 6 Prosecco Docg “limpidi”.

A complicare il giudizio, la decisione di non servire i campioni seguendo il consueto crescendo del grado zuccherino, bensì alla rinfusa. Un aspetto che ha contribuito a segnare ancor più lo stacco dei “Col Fondo”.

Il Prosecco di Case Paolin (azienda agricola con base a Volpago del Montello, Treviso) si è rivelato delicato, molto fine. Frutto e mineralità ben bilanciate, con splendida chiusura tra la mandorla e il sapido. Un’etichetta da tenere a mente come riferimento nell’ambito dei “Col Fondo” di Asolo.

Ottimo anche quello di Bele Casel (Caerano di San Marco, Treviso). Degustato alla cieca dopo un Prosecco “classico”, è riuscito a riportare al palato la totale armonia tra le note fruttate zuccherine e quelle erbacee e minerali. Meno corrispondente tra naso e bocca rispetto al Case Paolin, ha convinto, in particolare, all’assaggio e nel retro olfattivo.

Due le etichette da segnare tra gli Asolo Prosecco Superiore Docg “limpidi”. Ha convinto molto – sempre alla cieca – la bottiglia istituzionale voluta dal Consorzio “per raccontare l’identità dei Vini Asolo Montello”. Obiettivo centrato in pieno in termini di equilibrio del sorso, dotato di una morbidezza garbata, tutt’altro che stucchevole (non a caso si tratta di un Brut).

Tra le etichette coperte si è poi rivelato anche il Montelvini, uno degli Asolo (e degli Extra Dry in generale) dal miglior rapporto qualità prezzo presenti sugli scaffali della Grande distribuzione italiana. Capace, anche alla cieca, di distinguersi tra i campioni in batteria in termini di pulizia gusto olfattiva.

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Consorzio Asolo Montello: Armando Serena confermato presidente

A pochi giorni dal Vinitaly Armando Serena è stato riconfermato Presidente del Consorzio Vini Asolo Montello per i prossimi tre anni, un riconoscimento per l’ottimo lavoro svolto nei precedenti mandati.

Il vicepresidente che affiancherà Serena nella conduzione del Consorzio rimane Franco dalla Rosa. Gli altri consiglieri d’amministrazione sono: Silvia Costa, Paolo Liberali, Dario Toffoli, Mattia Bernardi, Franco Dalla Rosa, Giovanni Ciet, Simone Morlin e Ugo Zamperoni.

“Arrivare a Vinitaly 2018 nuovamente come Presidente – spiega Armando Serena – è una doppia soddisfazione. Sarà l’occasione per festeggiare con i soci il traguardo dei 10 milioni di bottiglie, ma anche un nuovo punto di partenza per i progetti dei prossimi tre anni. L’obiettivo sarà infatti di incrementare la diffusione e conoscenza dell’Asolo Prosecco Superiore DOCG, ma sempre nel un pieno rispetto del nostro territorio, senza sminuire la sua integrità paesaggistica. Tra gli obiettivi primari del nuovo Consiglio ci saranno infatti la tutela e la valorizzazione dei colli di Asolo e del Montello, in grado di donare al nostro Asolo Prosecco Superiore DOCG delle caratteristiche uniche, grazie alle quali sta ottenendo un riscontro estremamente positivo sia in Italia che all’estero.”

Dal 15 al 18 aprile 2018 il Consorzio sarà presente a Vinitaly 2018 per la prima volta in due differenti postazioni: al Padiglione 8 Stand I2-I3 e nello spazio Universo Prosecco, al Padiglione 4 Stand B4, assieme al Consorzio Conegliano Valdobbiadene e al Consorzio Prosecco DOC.

Tre le masterclass che si terranno nello stand dell’Asolo Montello e che vogliono mettere in luce le peculiarità della sua produzione.

Domenica 15 alle ore 14.00 il primo appuntamento con Il gioco della bottiglia, una degustazione alla cieca di Asolo Prosecco Superiore DOCG sul tema della percepibilità del residuo zuccherino. Quello del Consorzio Asolo Montello, infatti, è un vino caratterizzato da grande struttura e sapidità, che si esprime molto bene anche nelle versioni più secche.

Lunedì 16 alle 14.00, invece, un tasting guidato per scoprire il l’Extra Brut, classificazione utilizzabile solo per le bottiglie dell’Asolo Prosecco Superiore DOCG. Martedì 17, sempre alle 14.00, Non solo Prosecco, un viaggio alla scoperta degli altri vini della Denominazione.

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Prosecco, alleanza Asolo-Conegliano Valdobbiadene. “Sul Piave si punta sul bio”

L’alleanza fra i territori del Prosecco si fa ancora più forte. Il Consorzio Vini Asolo Montello ha deciso infatti di adottare il Protocollo Viticolo 2017 del Consorzio Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg. “Insieme in difesa di un territorio comune”. Un Protocollo che ora diventerà la linea guida in 34 comuni delle due Denominazioni: i viticoltori di 15 comuni della sinistra (Conegliano Valdobbiadene) e i 19 della destra Piave (Asolo Montello) sono orientati a seguire le medesime indicazioni nella gestione sostenibile dei vigneti.

“La difesa del nostro territorio è una partita in cui ognuno deve dare il proprio contributo – dichiara Armando Serena, Presidente del Consorzio Vini Asolo Montello (nella foto) – e si vince solo facendo squadra. In questa direzione va il Protocollo condiviso che abbiamo approvato in questi giorni in Assemblea all’unanimità. I soggetti in campo hanno l’obiettivo di portare a casa un risultato unico: la difesa del suolo e la tutela del consumatore. Obiettivo condiviso anche dall’altra Denominazione della nostra aerea, la Prosecco Doc”.

PIU’ BIO
Il Protocollo Viticolo, pubblicato dal Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore la prima volta nel 2011, è un documento che si muove nella direzione della sostenibilità e della tutela dell’ambiente. Per il 2017 si delinea una strategia di lotta integrata che abbraccia tutti gli aspetti della gestione del vigneto, partendo dal presupposto che la difesa della vigna non possa prescindere dalla gestione del terreno e della pianta.

Un’attenzione che il Consorzio Vini Asolo Montello “ha sempre mantenuto alta, in particolare in termini di biodiversità”: i Colli di Asolo e del Montello sono luoghi dove convivono boschi e fonti d’acqua, dove oltre alla coltura e la cultura della vite ci sono altri prodotti agricoli come patate, mele, ciliegie, piselli, fagioli.

Un vigneto che fa parte di un mosaico di ambienti diversi sarà meno soggetto a trattamenti perché è già ricco ed equilibrato. Nel Protocollo Viticolo, per ora, viene fortemente sconsigliata la pratica del diserbo chimico che entro breve sarà vietata. In ogni aspetto della difesa del vigneto sono anche dettagliate le direttive da seguire per realizzare la linea biologica.

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Bottiglia istituzionale per Asolo Prosecco Superiore Docg Brut

Una bottiglia unica per raccontare l’identità del Consorzio Vini Asolo Montello. È stata presentata sabato 27 agosto nel Comune di Montebellunala nuova bottiglia istituzionale dell’Asolo Montello: un Asolo Docg Superiore nella tipologia Brut prodotto con lieviti indigeni da uve Glera provenienti da soli vigneti dell’area Asolo Montello. “Nato dal lavoro corale del nostro Gruppo Giovani, sarà il Prosecco che rappresenterà tutti noi produttori – spiega Armando Serena, presidente del Consorzio – ma anche il territorio da cui proviene. Per la fermentazione sono stati infatti scelti i lieviti autoctoni selezionati nel corso di una sperimentazione che ha preso il via da qualche anno. Un modo in più per caratterizzare fortemente il nostro prodotto e distinguerlo da quello delle altre denominazioni”. Non solo i ceppi di lieviti indigeni esprimono al meglio le caratteristiche del territorio – aromaticità, struttura e persistenza gustativa – ma anche la scelta di proporre la bottiglia istituzionale nella versione Brut non è casuale. Questa tipologia, infatti, mette in risalto, come sottolinea il Consorzio, “la forte identità delle colline dell’Asolo e Montello, dove il terreno è per natura predisposto a vini di maggiore struttura”. Alte colline, forti escursioni termiche, buona ventilazione e ricchezza minerale, si esprimono al meglio in un Prosecco dal tenore zuccherino mediamente basso. Grazie ad  un’azione di co-marketing, supportata da Unindustria Treviso, con altre realtà del territorio per la promozione della denominazione, la bottiglia rientra anche in un progetto più ampio di valorizzazione del territorio. Saranno coinvolte circa quaranta aziende e industrie della zona che non appartengono al settore vinicolo, in modo che la possano utilizzare nel corso di fiere e manifestazioni, soprattutto all’estero. La bottiglia si presenta con un’immagine fresca: etichetta a sfondo bianco con il logo del Consorzio e capsula nera con un bindello applicato per raccontare il progetto.

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Il Veneto e i suoi Calici di Stelle: dal Soave all’Asolo Prosecco

Vino e offerta culturale rappresentano l’abbinamento vincente di Calici di Stelle, evento nazionale proposto da Movimento Turismo del Vino e Città del Vino, in occasione delle notti d’agosto illuminate, come da tradizione, dalle stelle cadenti. L’evento si celebra anche nel territorio della Strada del vino Soave ed in particolare in due località, a Colognola ai Colli e a Monteforte d’Alpone, in provincia di Verona. Per gli amanti delle “bollicine”, l’appuntamento è invece per mercoledì 10 agosto ad Asolo, per le vie del borgo storico, con venti cantine del Consorzio Vini Asolo Montello in abbinamento a venti ristoratori del territorio.

IL PROGRAMMA
A Colognola ai Colli, ad ogni gradone della scalinata una tipologia di vino del territorio. Calici di Stelle si tiene venerdì 5 e sabato 6 agosto a partire dalle 19.30 ed è organizzato dalla Pro Loco locale (tel. 347-8599701, presidente Alfonso Avogaro) nello scenario della monumentale scalinata Zandomeneghi, dedicata allo scultore Luigi Zandomeneghi (1778-1850), attivo soprattutto a Venezia ma che ebbe i natali nella località veronese. Su ogni gradone della scalinata che porta al monte di Colognola – da cui si gode una splendida vista sulla val d’Illasi illuminata – le cantine della zona allestiranno i loro banchi di degustazione per servire, in un crescendo di tipologie, i vini del territorio, dal Soave Doc al Valpolicella, dal Valpolicella Superiore ai vini da meditazione, Recioto di Soave e Recioto Valpolicella. Non mancheranno i prodotti tipici e le eccellenze del territorio con cui cenare, che si potranno acquistare con i “verdoni”, speciali banconote realizzate per l’evento e che si troveranno nel kit fornito ai  partecipanti insieme a sacca e calice.

A Monteforte d’Alpone si terranno invece degustazioni di “Acinatico” e risotti a sorpresa. Nella terra dei vini Soave Classico e Recioto di Soave, Calici di Stelle, organizzato dalla Pro Loco di Monteforte (tel. 392-0508139) si terrà sabato 6 e domenica 7 agosto a partire dalle ore 19 in centro paese (Foro Boario-via Dante). Negli stand presenti si potrà cenare con specialità, tra cui risotti a sorpresa, nonché degustare i vini delle cantine del territorio. A far da padrone, sarà il Recioto, il cui antenato, l’Acinatico, venne descritto nella sua dolce soavità ben 1.500 anni fa da Cassiodoro (490-580 circa), politico-letterato, grande protagonista della storia italiana nel passaggio tra antichità e Medioevo, e primo grande commentatore dei vini passiti veronesi al tempo di Re Teodorico. Un primato, quello del celebre personaggio storico, che ha condotto Monteforte ad essere il comune capofila di un progetto che prevede la realizzazione di più busti di Cassiodoro da collocare nel territorio, il primo dei quali fa già bella mostra di sé nel palazzo municipale del paese.

Notte di vino, di stelle e di musica anche ad Asolo. Mercoledì 10 agosto 2016 l’appuntamento è con Calici di Stelle per le vie del borgo storico. Venti le cantine del Consorzio Vini Asolo Montello interessate agli abbinamenti pensati in collaborazione con altrettanti ristoratori del territorio. Si comincia alle 21 (le casse aprono alle ore 20:30). L’evento è organizzato dalla Pro Loco di Asolo con la collaborazione de Consorzio Vini Asolo Montello e con la partecipazione di Coldiretti Treviso “Campagna Amica”,  l’Associazione Città del vino, Asolo Prosecco Docg Superiore e Città di Asolo. Al classico appuntamento della notte di San Lorenzo quest’anno aderiscono 20 cantine e 20 ristoratori del territorio. In occasione di Calici di Stelle i visitatori potranno prendere parte ad un vero percorso enogastronomico tra le bellezze artistiche del paese come Casa Duse, il Castello della Regina Caterina Cornaro o la Cattedrale. Passeggiando, tra un assaggio e l’altro, potranno scoprire i segreti dei vini del Consorzio come l’Asolo Prosecco Superiore DOCG nelle sue diverse versioni. In particolare ci saranno l’Extra Brut (Asolo è l’unica denominazione nel panorama del Prosecco che può definire la tipologia Extra Brut nelle bottiglie prodotte con la DOCG) ed il ColFondo, il Prosecco rifermentato in bottiglia e senza sboccatura. Tra le specialità locali non mancherà nemmeno la Recantina, vitigno autoctono del territorio frutto di un lavoro di riscoperta sostenuto dal Consorzio di tutela. Oltre al vino, durante la serata ci sarà anche un intrattenimento musicale sulle note della Banda Musicale di Possagno. Il costo di partecipazione è di 20 euro e comprende una degustazione per ciascuna delle cantine e dei ristoratori presenti.

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Torna ”Asolo Wine Tasting” a Palazzo Beltramini l’8 Maggio

Domenica 8 maggio torna l’Asolo Wine Tasting. L’evento organizzato da Consorzio Vini Asolo Montello, giunta alla quinta edizione, si terrà ad Asolo, negli spazi di Palazzo Beltramini. I banchi di assaggio saranno aperti al pubblico

dalle 10.30 alle 19:00, l’evento è in collaborazione di Slow Food e di Ais Veneto. 26 i produttori del Consorzio presenti per far conoscere i segreti che rendono unici i vini dell’Asolo Montello, un territorio attento nei confronti della biodiversità e al recupero di varietà e tradizioni antiche. Ci sarà l’Asolo Prosecco Superiore DOCG nelle sue diverse versioni, in particolare l’Extra Brut – Asolo è l’unica denominazione nel panorama del Prosecco che può definire la tipologia Extra Brut nelle bottiglie prodotte con la DOCG – ed il ColFondo – il Prosecco rifermentato in bottiglia e senza sboccatura, come da tradizione di queste zone. Ci sarà anche la Recantina DOC, vitigno coltivato da quasi quattro secoli nel Trevigiano, praticamente scomparso all’inizio del Novecento, recuperato grazie a un lavoro di ricerca seguito dal Consorzio. Vini, quelli dei Colli di Asolo e del Montello, che nascono in luoghi in cui è tutelata la biodiversità, dove convivono boschi e fonti d’acqua, dove oltre alla coltura e la cultura della vite ci sono altri prodotti agricoli come patate, mele, ciliegie, piselli, fagioli e altri presidi di eccellenze gastronomiche. L’evento è aperto al pubblico. Il costo della degustazione dei vini sarà di 10 € comprensivo di tasca e bicchiere souvenir. Asolo Wine Tasting si potrà seguire anche sui canali social ufficiali del Consorzio attraverso gli hashtag #AsoloWT #proseccosegreto #vitignisegreti.

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