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No al parco eolico nelle terre del Primitivo di Manduria

No al parco eolico nelle terre del Primitivo di Manduria

Il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria ha invitato i rappresentanti dei comuni dell’areale di produzione e la Regione Puglia a respingere la possibilità di installazione di un mega parco eolico nel territorio della Dop (zona tra Taranto e Brindisi).

Il tavolo istituzionale si è riunito ieri sera, martedì 21 dicembre. Sono intervenuti: Francesco Filograno, presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria, Gregorio Pecoraro, sindaco di Manduria, Dario Iaia, sindaco di Sava. Era inoltre presente da remoto, per impegni istituzionali già presi, l’assessore regionale all’Agricoltura Donato Pentassuglia.

«La nostra viticoltura va tutelata in tutti i modi e non può essere messa a rischio da investimenti che mal si conciliano con un territorio che fa del patrimonio vitivinicolo il suo principale punto di forza – dichiara Francesco Filograno -. Non è difficile immaginare quelli che possono essere gli effetti negativi su un paesaggio da sempre caratterizzato dalla presenza preponderante dei vigneti».

«Ci tengo a sottolineare che questa non è una battaglia contro le fonti di energia alternative. È invece il tentativo di preservare un’area che fa della viticoltura e dell’enoturismo uno dei settori di riferimento della propria economia», aggiunge Filograno.

I PROGETTI DEL PARCO EOLICO

La “minaccia” proviene da due progetti per un totale di 41 pale eoliche. Uno denominato “Contrada Sparpagliata, Donne Masi e Tostini” che comprende da 19 aerogeneratori da realizzare nei comuni di Erchie (BR), Torre Santa Susanna (BR), Manduria (TA) e Avetrana (TA). L’altro denominato “Sava-Maruggio” che interesserà i territori dei comuni di Manduria (TA), Sava (TA), Maruggio (TA), Torricella (TA) ed Erchie (BR) e che prevede 22 aerogeneratori.

«Chiediamo – dici Filograno – al ministero di respingere i progetti. Inoltre chiediamo al governo di approvare una norma per blindare le aree Doc e Docg d’Italia da quegli interventi di forte impatto negativo sull’ambiente e sul paesaggio, anche se legati a nobili tematiche come le energie rinnovabili».

«Il progetto è uno schiaffo alle nostre aziende che negli ultimi anni hanno cercato di fare enoturismo. Uno schiaffo alla loro capacità italiana di creare bellezza. Il territorio è un fattore di produzione indispensabile finalizzato alla produzione di prodotti peculiari. È nonché l’elemento che rende impossibile la delocalizzazione delle nostre produzioni agroalimentari a denominazione», conclude il Presidente.

Una presa di posizione congiunta a favore di un territorio, quello del Primitivo di Manduria, dove è indissolubile il legame con il mondo del vino. Un territorio dove la Dop, negli ultimi decenni, ha guadagnato fette di mercato importanti, conquistando una clientela internazionale.

«Come Assessorato all’Agricoltura siamo contro l’autorizzazione a ulteriori installazioni di energie rinnovabili – dichiara Donato Pentassuglia -. A maggior ragione quando questi deturpano il territorio di uno dei vini pugliesi più famosi al mondo. A gennaio convocherò una ulteriore riunione con la commissione delle Politiche agricole e della Transizione ecologica per discutere della questione».

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Puglia: terminata la vendemmia 2021 per il Primitivo di Manduria

«Abbiamo iniziato a vendemmiare con circa 10 giorni di ritardo. La qualità delle uve si è dimostrata subito eccellente dal punto di vista fitosanitario». A parlare è Mauro di Maggio, Presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria, al termine della a vendemmia 2021.

«Inizialmente – aggiunge il Presidente – abbiamo pensato ad un’annata incerta, a causa delle elevate temperature di luglio ed agosto ma, alla fine, tecnologia e competenza ne hanno salvato la qualità. La raccolta delle uve ha riguardato prima le zone costiere, subito dopo gli alberelli e, infine, gli impianti a Guyot o a cordone speronato».

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Primitivo di Manduria: giro d’affari di oltre 182 mln di euro nel 2020

Oltre 28 milioni di bottiglie che corrispondono a più di 21 milioni di litri per un giro d’affari di oltre 182 milioni di euro per il Primitivo di Manduria Dop nel 2020, con un aumento di circa il 26% rispetto al 2019.

In particolare, il Primitivo di Manduria Doc rappresenta il 91.6% dell’intero imbottigliato, il il Primitivo di Manduria Doc Riserva doc il 7.9% ed il il Primitivo di Manduria dolce naturale Docg lo 0.5%. Il 70% della produzione è destinata all’estero.

«Questa crescita – afferma Mauro di Maggio, Presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria – è la dimostrazione che le nostre cantine puntano sulla nostra Doc e che la passione dei consumatori non accenna a diminuire».

«La nostra area vitivinicola – prosegue di  Maggio – sta cambiando pelle più rapidamente di altri grazie ad un’economia che sta crescendo e in grado di fare ulteriori salti di qualità. A questi dati, che non ci sorprendono, si deve poi aggiungere il ricambio generazionale. Ci sono molti giovani che si stanno affacciando in questo settore con la voglia di continuare il lavoro dei vecchi viticoltori e con competenze elevate e grande passione».

«Il lavoro in campagna si sta trasformando – conclude il Presidente – le nostre aziende, piccole e grandi, operano in attività multifunzionali che vanno dalla trasformazione e vendita aziendale del vino fino all’enoturismo. Il 35% delle nostre cantine ha attirato le energie della nuova generazione, giovani appassionati di vino che hanno una preparazione cosmopolita».

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Il Consorzio del Primitivo di Manduria blocca falsi in Svizzera, Sud Africa e Italia

Nel corso del 2020 il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria ha bloccato 3 marchi ingannevoli in Italia, uno in Svizzera e uno in Sud Africa. Quest’anno, inoltre, è stata sospesa la commercializzazione in Europa di 5 marchi depositati presso l’Euipo (l’invalidity division dell’Ufficio dell’Unione europea per la Proprietà intellettuale).

Gli interventi che abbiamo messo in atto – spiega il presidente del Consorzio, Mauro di Maggio – rientrano nell’attività di tutela e vigilanza, ruoli che ci spettano con il riconoscimento Erga Omnes. I marchi contraffatti costituiscono un grave pregiudizio all’incremento delle nostre esportazioni e, conseguentemente, un danno palese anche per i nostri produttori”.

È un giro vero e proprio giro del mondo attraverso le imitazioni e le evocazioni quello che il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria ha compiuto dal 2016 nell’ambito delle attività di controllo della denominazione della Dop pugliese, dando vita ad una cinquantina di azioni di contrasto, di cui risultano 35 le battaglie vinte (le altre sono ancora in corso).

Quella del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria, denominazione che copre un areale di 15 comuni nella provincia di Taranto e 3 in quella di Brindisi, è una realtà che vede l’impegno di 57 aziende e oltre 1.500 viticoltori in grado di produrre 17 milioni di litri pari a 22,7 milioni di bottiglie per un fatturato di oltre 147,5 milioni di euro.

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Primitivo di Manduria: ottimi risultati nel 2019 con un +21% rispetto al 2018

Circa 17 milioni di litri che equivalgono a 22,7 milioni di bottiglie con un fatturato di oltre 147,5 milioni di euro, pari ad un +21% rispetto al 2018. Sono questi i numeri dell’anno 2019 per il Primitivo di Manduria. In particolare il Dop rappresenta il 98.6% dell’intero imbottigliato ed il dolce naturale Docg lo 1.4%.

“Il Primitivo di Manduria è ormai una colonna portante della filiera enologica non solo pugliese ma anche italiana – afferma soddisfatto Mauro di Maggio, presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria – È un vino che non conosce crisi soprattutto all’estero con un exploit importante su tutti i mercati. Il Consorzio di Tutela attualmente vanta 57 aziende socie e oltre 1500 viticoltori”.

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Primitivo di Manduria: “Vendemmia 2020 scarsa ma di ottima qualità”

Iniziata con 12 giorni di ritardo a causa di una primavera fredda e di una estate che ha tardato ad arrivare, la vendemmia 2020 del Primitivo di Manduria si è appena conclusa regalando uve di ottima qualità. A determinare la giusta maturazione ci ha pensato il nostro caldo, che anche grazie alla tramontana ed la scarsità di piogge ha impedito la formazione di peronospora e altre malattie del vigneto.

“La resa è bassa di circa il 35-40% in meno rispetto all’annata precedente – spiega soddisfatto il presidente del Consorzio di Tutela Mauro di Maggio – ma il frutto è di eccellente qualità con un’alta concentrazione di zuccheri”.

Sicuramente una vendemmia che sarà ricordata come una delle migliori. Si è iniziato dando spazio alla raccolta per gli alberelli, che hanno subito presentato un carico basso per poi proseguire nelle zone costiere e infine nelle zone dell’entroterra”.

Il lavoro in vigneto si è svolto in questi mesi in modo regolare, compatibilmente con le restrizioni e con le norme emanate per la gestione dell’emergenza Covid-19. “Ci sono tutti i presupposti per trovare nei calici vini ottimi, corposi e con un bouquet tipico del Primitivo di Manduria Dop“, assicura il Consorzio.

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Salento, Consorzi del vino uniti per affrontare la crisi

Il Salento del vino è unito per affrontare la crisi e l’emergenza Covid-19. Il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria Doc e Docg, il Consorzio di Tutela Vini Dop Salice Salentino e il Consorzio per la Tutela dei vini Doc Brindisi e Squinzano sottolineano l’importanza di una “promozione univoca dei vini salentini in questa fase storica”. Hanno deciso dunque di “lavorare ad un unico progetto finalizzato a promuovere il territorio”.

I tre consorzi invitano le istituzioni ad un “maggiore sostegno su tale fronte”: “È necessario condividere con la Regione una programmazione dei prossimi investimenti pubblici sulla promozione in viti-vinicoltura e poter gestire le risorse comunitarie direttamente, a tali fini”.

La produzione di vini salentini di qualità continua a godere dell’apprezzamento dei mercati internazionali e la capacità di gestire i gravi problemi provocati dall’emergenza Covid-19 è anche legata alla capacità delle aziende di strutturare e diversificare la distribuzione.

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Terregiunte, “comunicazione illegittima”. Lezione del Consorzio alla stampa prostrata


EDITORIALE –
Il Consorzio Tutela vini Valpolicella, con la decisa presa di posizione su Terregiunte – il “Vino d’Italia” pubblicizzato da Bruno Vespa e Masi Agricola, col suo massimo rappresentante Sandro Boscaini, citando Amarone Docg e Primitivo Doc – dà una lezione non solo ai due produttori, ma a tutta la stampa (di settore e non) che si è prestata e prostrata nel “pubblicizzare” un’operazione di marketing ai danni di due Denominazioni del vino italiano.

Non a caso, la Vespa Vignaioli, sulla propria pagina Facebook, nel bieco tentativo di ammantare di legittimità questa porcata, ha pubblicato nei giorni scorsi la vergognosa spataffiata di titoli delle testate che hanno parlato di Terregiunte, così come speravano Vespa e Boscaini.

Coraggiosa doppiamente, dunque, la decisione del Consorzio Vini Valpolicella guidato dal produttore Andrea Sartori. Una stigmatizzazione che, comunque, resta a metà: in attesa che anche il Consorzio di tutela del Primitivo di Manduria segua le orme dei veneti. Ai lettori della stampa italiana, l’operazione Terregiunte offre un motivo in più per scegliere. Chi non leggere più.

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Mauro di Maggio (Cantine San Marzano) nuovo presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria

Il Consiglio di Amministrazione del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria, eletto a giugno 2018, ha oggi un nuovo presidente: Mauro di Maggio, direttore di Cantine San Marzano.

Una decisione, spiegano dalla Puglia, che rivela “il forte impegno a livello mondiale del Consorzio, sia in termini di promozione sia in termini di tutela a livello italiano, europeo e mondiale, contro le crescenti attività di contraffazione”.

Di Maggio sostituisce così Roberto Erario che, proprio per garantire la continuità istituzionale dell’ente di Tutela, ne diventa vicepresidente assieme a Paolo Leo.

“Un cambio di timone tra due professionisti che collaborano in modo sinergico da tanti mandati – ha affermato il neo presidente di Maggio -. Ringrazio Erario per il forte impegno, la grande umanità e di aver guidato con massima lungimiranza il Consorzio Tutela del Primitivo di Manduria verso obiettivi sempre più importanti”.

“Continueremo, insieme al Cda, a sostenere le grandi iniziative promozionali, a puntare sulla sostenibilità, ad aiutare le imprese, ad essere proattivi nella promozione, nel controllo e nel racconto del territorio”, conclude Di Maggio.

MISSION E SQUADRA
Valorizzare la Denominazione attraverso una continua ricerca della qualità del prodotto fatta di autenticità e territorialità, migliorandone il posizionamento e l’immagine sui mercati nazionale e internazionale, è l’obiettivo del Cda del Consorzio.

Mauro di Maggio, classe 75, è attualmente direttore generale di Cantine San Marzano e membro del Comitato di Certificazione dei vini doc e igp presso la Camera di commercio di Taranto.

Ad affiancarlo i vice presidenti Roberto Erario e Paolo Leo e i consiglieri Eleonora Brunetti, Giovanni Dinoi, Francesco Filograno, Felice Mergè, Vittorio Moscogiuri e Antonio Resta.

IL PRIMITIVO DI MANDURIA
Mauro di Maggio eredita la guida di un Consorzio forte e sano, con un export in crescita costante. Sono 20 milioni, infatti, le bottiglie prodotte di cui il 70% è destinato all’estero.

La denominazione del Primitivo di Manduria comprende una superficie totale di 3.140 ettari e sono 18 i comuni tra Taranto e Brindisi che producono vini Doc. Il Consorzio attualmente conta 50 soci e circa mille viticoltori.

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Manduria quiz: chi sarà il Miglior Sommelier del Primitivo?

Sarà il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria a incoronare il “Miglior Sommelier del Primitivo”, il primo master organizzato dall’Associazione Italiana Sommelier (Ais) Puglia che premia il più bravo esperto di vino ottenuto dal vitigno Primitivo.

La cerimonia di consegna del premio, organizzata dall’Associazione Italiana Sommelier (Ais) Puglia, sarà di scena alle ore 18 martedì 13 giugno presso il Relais Reggia Domizia di Manduria (TA).

“Siamo certi che i vincitori porteranno in giro con professionalità la storia, la tradizione e le virtù del nostro Primitivo di Manduria – dichiara Roberto Erario, presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria – una delle prime dieci doc più amate all’estero. I wine taster più richiesti al mondo sono proprio gli italiani. Il nostro export rappresenta il 60-70% della produzione vendibile. La vendemmia  2016  ha prodotto 20 milioni di litri di Primitivo di Manduria rispetto ai 18 milioni del 2015″.

“Un risultato – continua Erario – che equivale a 25 milioni di bottiglie destinate non solo al mercato italiano ma anche a quello di molti altri Paesi: Usa, Germania, Svizzera, Giappone, Nord Europa e  Cina. Il volume d’affari si aggira intorno agli 80 milioni di euro, con un consumo interno di circa 30 milioni euro ed estero di circa 50 milioni euro”.

I CONCORRENTI
Il concorso Miglior Sommelier del Primitivo metterà alla prova quindici concorrenti professionisti provenienti da tutte le regioni d’Italia con esami scritti sulla storia del vitigno e sul suo sviluppo storico, sulle caratteristiche enologiche, sulle aziende fino alla prova pratica di servizio dei vini.

Assegnato il premio al vincitore, si passerà al convegno Primitivo: zone e stili, distinguere per unire coordinato da Giuseppe Baldassarre, relatore AIS e autore del libro “Primitivo di Puglia” e moderato da Vincenzo Magistà, direttore del TG Norba, che vedrà la presenza di Roberto Erario per il Consorzio di Manduria e di Donato Giuliani, presidente del Consorzio di Tutela Vini Doc Gioia del Colle, oltre a quella di Leonardo di Gioia, assessore all’Agricoltura della Regione Puglia.

A suggellare la giornata, in serata alle ore 20 la degustazione aperta al pubblico, nella quale tutte le etichette presenti saranno raccontate dai sommelier AIS in un evento che intende rappresentare un vero e proprio “Party del Primitivo”, tutto da vivere in abbinamento a piatti e prodotti della terra di Puglia.

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La “prima” del Primitivo di Manduria a Vinitaly

Da una storia antica e prestigiosa che lo consacrò come “vino da meditazione”, alla sua diversità e vastità territoriale tra terra e mare, alla sua pianta, l’alberello, la forma più antica di coltivazione della vite e a chi con amore lo sta valorizzando con le moderne tecnologie, alle sue tre varietà previste e al suo sapore e colore autenticamente unico. Sono queste le tante anime del Primitivo di Manduria, la più importante doc pugliese, che verranno raccontate dal Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria in occasione della 51° edizione del Vinitaly.

Qual è la differenza tra le diverse varietà? Cosa si cela dietro questa bacca rossa che, nonostante nasca in terreni diversi e produca perle enologiche dalle mille sfaccettature, riesce ad esprimere  un’unica denominazione? Queste risposte saranno svelate da Adua Villa, scrittrice sommelier (domenica 9 aprile) e Andrea Gori giornalista sommelier (lunedì 10 aprile) in due degustazioni alla cieca dal titolo Rosso Mediterraneo: in un calice la diversità di un territorio.

Un vero e proprio viaggio olfattivo in un grande territorio vitivinicolo –  che abbraccia Taranto e Brindisi, per un totale di 3.140 ettari di vigneti tra terra e mare – dove il vino Primitivo sembra assimilarne la cultura e incorporarne i profumi e i sapori. La terra si presenta rossa, calcarea, tufacea, collinare e perfino sabbiosa vicino al mare, e qui la pianta cresce rigogliosa nelle forme dell’alberello.

“Per la prima volta abbiamo conquistato un nostro spazio all’interno della grande kermesse di Verona – spiega Roberto Erario, presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria –  e come debutto abbiamo voluto puntare sui mille volti del Primitivo. Un vino che pur nella varietà territoriale e nella diversità di interpretazione aziendale, riesce a presentare un profilo olfattivo e gustativo facilmente identificabile. Ed è questa la prima condizione per poter parlare di territorio vitivinicolo”.

“Il nostro successo – conclude Erario – è dato da tutti i produttori, grandi e piccoli ed è proprio dall’intesa tra queste due anime del vino che stiamo realizzando grandi  risultati”. Ma le iniziative del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria non si fermano solo alle degustazioni  guidate. Dal 9 al 12 aprile, presso lo stand istituzionale (Padiglione 11, isola 32) sarà, inoltre, possibile assaggiare una selezione dei migliori Primitivo di Manduria delle cantine.

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