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Benvenuto Brunello Off chiude con oltre 650 presenze

Con circa 650 presenze complessive e 1500 bottiglie stappate si è chiuso ieri Benvenuto Brunello Off, il cartellone di tasting a numero chiuso realizzato dal Consorzio del vino Brunello di Montalcino nei quattro weekend di marzo, per presentare i nuovi millesimi agli addetti ai lavori.

«Benvenuto Brunello Off – dice il presidente del Consorzio, Fabrizio Bindocci – va in archivio come il primo evento del settore in presenza, dopo un anno di iniziative digitali. Un primato che ci inorgoglisce non solo perché da Montalcino è partito un forte segnale di ripartenza per tutto il Paese ma anche perché abbiamo avuto il coraggio di dimostrare che è possibile ritornare a progettare eventi di promozione per il mercato in totale sicurezza».

In degustazione nei calici riservati a stampa specializzata, guide, sommelier (di cui circa 50 in servizio in ristoranti stellati) e operatori professionali dell’horeca le referenze di Brunello 2016, Brunello Riserva 2015, Rosso di Montalcino 2019, Moscadello e Sant’Antimo di 140 aziende aderenti al progetto del Consorzio.

L’appuntamento con la 29° edizione di Benvenuto Brunello è fissato per il 16 e 17 maggio prossimo, nell’ambito delle Anteprime di Toscana.

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Finally Brunello: riparte il programma del Consorzio per la promozione negli Usa

Riparte il cartellone di Finally Brunello, il progetto di promozione digital e in presenza messo in campo dal Consorzio del vino Brunello di Montalcino per supportare a New York la ripresa della domanda nella ristorazione, uno dei settori più colpiti dalle chiusure imposte dalla pandemia anche oltreoceano.

«New York è la piazza americana più rappresentativa del Brunello di Montalcino – ha detto il presidente del consorzio toscano, Fabrizio Bindocci – e la ristorazione è storicamente il canale naturale per la penetrazione dei nostri vini negli Usa. Da un’indagine da noi realizzata a inizio 2020 con Nomisma Wine Monitor, nella Grande Mela si contano infatti quasi 2 mila referenze di Brunello nei 350 top ristoranti».

Dopo gli appuntamenti in streaming dello scorso mese si riparte in presenza il 22 marzo con Finally Graduating: Class of ’16, un appuntamento al ristorante newyorkese Il Gattopardo, vincitore del Leccio d’Oro 2021, e dedicato all’annata 2016 del Brunello.

In filo diretto con New York, dove saranno parteciperanno in presenza, Silvia Limoncini, Console generale aggiunto, e Antonino Laspina, Italian Trade commissioner nel mercato statunitense, il racconto sulla denominazione a cura del presidente del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci. In collegamento anche l’Ambasciatore italiano negli Stati Uniti, Armando Varricchio.

Il calendario di Finally Brunello prosegue in presenza a maggio con le degustazioni dedicate agli stakeholder newyorkesi. Tra i tasting, quello organizzato dalla Wine Media Guild, che vedrà la partecipazione di 40 giornalisti della stampa di settore, cui seguiranno quelli guidati dall’Institute of Culinary Education della New York University e dalla fondazione James Beard, questi ultimi previsti a maggio con 25 partecipanti ciascuno.

Si stappa anche su Instagram con le dirette in compagnia di Wanda Mann, Certified Specialist of Wine e wine blogger fondatrice di Wine With Wanda, che guiderà i tasting virtuali in programma per il 25 marzo e il 1° aprile.

Il progetto di promozione del Consorzio si chiuderà con la Brunello week dal 14 al 20 giugno, dove in oltre 30 top ristoranti newyorkesi il Brunello e il Rosso di Montalcino saranno protagonisti di abbinamenti culinari e degustazioni anche al bicchiere.

Nella stessa settimana focus anche sul Rosso di Montalcino nel ruolo di “giovane” ambasciatore del territorio in due club house esclusivi, il Core House e il Soho Club. In programma, anche in questo caso, degustazioni al bicchiere abbinate ai piatti tipici dei locali per circa 60 ospiti in presenza.

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Brunello di Montalcino: un’araba fenice sulla mattonella della vendemmia 2020

Ad ogni vendemmia la rinascita di un mito“. Vuole essere un segnale di ripartenza la mattonella dedicata alla vendemmia 2020 del Brunello di Montalcino posata oggi sul muro del Palazzo comunale di Montalcino per celebrare le 5 stelle attribuite all’ultima vendemmia. La mattonella di quest’anno, realizzata da Federica Pellegrini, rappresenta sulla formella decorativa l’araba fenice tatuata sul collo della pluricampionessa olimpionica.

«L’araba fenice è un segnale di buon auspicio e rinascita per il vino e per tutti noi – ha affermato Fabrizio Bindocci, presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino – lo stesso buon auspicio che ci ha reso una vendemmia eccezionale in un anno terribile come quello appena trascorso».

In vasca da 32 anni, Federica Pellegrini è l’atleta italiana più giovane a salire su un podio olimpico e vanta la carriera più longeva tra le campionesse tricolore, con ben 53 medaglie al collo. Un’ambasciatrice dell’eccellenza nello sport quella scelta dal Consorzio del vino Brunello di Montalcino come volto 2021 in un’edizione di Benvenuto Brunello Off che battezza l’esordio dell’annata 2016.

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Consorzio Brunello: assegnati i Leccio d’Oro 2021

Prosegue il giro del mondo del Leccio d’Oro, il premio del Consorzio del vino Brunello di Montalcino riservato a ristoranti ed enoteche, nazionali e internazionali, con una carta o lista vini altamente rappresentativa dei vini espressione della viticoltura del borgo toscano, a partire dal Brunello. Un viaggio lungo quasi 36 mila km quello della 29° edizione che oggi ha svelato i vincitori delle due categorie nel corso della prima giornata di tasting di Benvenuto Brunello Off.

E se per la sezione tricolore dei ristoranti il Leccio d’Oro 2021 si è fermato alla storica Trattoria Osenna di San Quirico d’Orcia, che nella sua cantina vanta 357 referenze di Brunello, il podio internazionale vede un ex aequo tutto nordamericano condiviso dal ristorante Gattopardo di New York e dal Don Alfonso di Toronto. Situato all’interno delle Rockefeller Townhouses, al 13-15 West della 54° Strada, Il Gattopardo che deve il suo nome all’omonimo film di Luchino Visconti offre più di 30 selezionatissime referenze di Brunello.

Dagli Usa al Canada, con il Leccio d’Oro internazionale assegnato al Don Alfonso 1890 (Toronto), primo ristorante nella storia del premio a bissare il riconoscimento del Consorzio. Di proprietà della famiglia Iaccarino e fratello “minore” dello stellato a Sant’Agata sui Due Golfi, il Don Alfonso canadese è stato nominato nel 2019 secondo miglior ristorante italiano al mondo dalla guida 50 Top Italy. Oggi la sua carta vini spazia dal Rosso di Montalcino al Brunello.

Ha un significato speciale il Leccio d’Oro 2021 della categoria enoteche italiane. A riceverlo, infatti è la Fenice dell’Aquila: distrutta dal sisma del 2009, il locale ha riaperto nel 2014. Nei suoi scaffali sono ancora esposte le poche bottiglie ora bollate “earthquake resistent” che si sono salvate dal terremoto. La targa del premio del Consorzio del vino Brunello di Montalcino va anche a Vino italiano di Boston, enoteca tutta dedicata al prodotto tricolore e punto di riferimento per i winelover bostoniani.

Per quanto riguarda i premi speciali del Leccio d’Oro 2021, Terra di Piero ad Arezzo si aggiudica quello dedicato al “Rosso di Montalcino“, mentre il “Brunello Lovers” va al Giglio, trattoria fiorentina a Bangkok e all’enoteca Two Rocks Wine Company alle Bermuda.

Video: “Consorzio Brunello: assegnati i Leccio d’Oro 2021”

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Il Giro d’Italia torna a Montalcino e Siena

Il 19 e 20 maggio 2021 il Giro d’Italia, edizione 104 in cui si celebrano i 90 anni della maglia rosa, farà nuovamente tappa in terra di Siena. La tappa n. 11 Perugia – Montalcino, la “Brunello di Montalcino wine stage”, del 19 maggio (163 km) arriverà nella terra del Brunello dopo aver percorso 70 km tra le eroiche strade bianche e i passaggi della Valdorcia.

La tappa n. 12 Siena – Bagno di Romagna del 20 maggio (209 km) che partirà proprio dalla Piazza del Campo della città del Palio. Il Giro a Montalcino mancava da 11 anni (2010) a Siena addirittura da 35 anni (1986).

Un appuntamento, atteso da appassionati e residenti voluto fortemente dal Comune di Montalcino e dal Comune di Siena, grazie alla partnership con il Consorzio del vino Brunello di Montalcino e che sarà preceduto da un mese di appuntamenti di avvicinamento sul territorio che saranno presentati nelle prossime settimane.

«La nostra scelta è stata sin da subito quella di esserci, non solo per il valore dell’evento, ma anche perché da sempre il Consorzio del vino Brunello di Montalcino e le sue aziende rappresentano un unicum con il loro territorio», dice Fabrizio Bindocci, presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino.

«Grazie al vino – prosegue Bindocci – Montalcino è oggi un brand globale e la sua economia si basa su un moderno modello di comunità agricola in grado di generare occupazione, valore aggiunto e turismo di fascia alta proveniente da tutto il mondo. Il ciclismo è uno sport che richiede passione e abnegazione ma che è capace di dare grandi soddisfazioni, le stesse di un Brunello dopo anni di lavoro in vigna da parte dei nostri soci».

«Per tutti noi aver riportato la corsa rosa a Montalcino, in un anno così difficile, è motivo di orgoglio e vuole essere il segnale che guardare con ottimismo e fiducia ad una ripartenza del nostro territorio, è possibile – spiega il Sindaco di Montalcino Silvio Franceschelli – L’Amministrazione comunale ha fatto un grande investimento in termini infrastrutturali e di coordinamento. Ci auguriamo che il Giro d’Italia, a maggio, possa essere l’occasione per segnare un nuovo inizio».

«Abbiamo giocato di squadra altrimenti una manifestazione importante come questa non saremmo riusciti ad intercettarla – ha aggiunto Alberto Tirelli assessore al turismo del Comune di Siena – Sarà sicuramente un palcoscenico nazionale sul quale ci andremo a proporre come territorio. Se pensiamo al turismo di prossimità che riteniamo di poter andare ad intercettare nei prossimi mesi, è sicuramente è un buon investimento».

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Brunello di Montalcino: +12,2% nel 2020

Sono circa 9 milioni i contrassegni Docg consegnati nel 2020 dal Consorzio per altrettante bottiglie di Brunello di Montalcino pronte alla vendita. Il dato registrato da Valoritalia è superiore del 12,2% rispetto alle bottiglie immesse sul mercato nel 2019 e alla media degli ultimi 5 anni (+4,3%).

Protagonista il millesimo 2015, giudicato straordinario dalla critica internazionale e oggetto di un boom di ordini da tutto il mondo già prima del suo esordio sugli scaffali. Alla sua prima stagione di vendita (da quest’anno è in commercio la riserva), l’annata 2015 ha già fatto meglio dei due millesimi precedenti rispettivamente del +53% e del +32%.

Ottime notizie anche per l’annata 2016 per cui tra novembre e dicembre scorsi sono stati richiesti 2,7 milioni di contrassegni Docg per altrettante bottiglie pronte a essere distribuite nel mondo.

«Considerata la congiuntura attuale – ha detto il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci – il risultato generale è assolutamente positivo, anche se in condizioni normali la crescita sarebbe stata almeno doppia. Abbiamo avuto la fortuna di affrontare il periodo più difficile con le 2 annate consecutive migliori della storia come alleate, e se la 2015 ci ha consentito di difenderci nel migliore dei modi, la 2016 ha tutte le carte in regola per consolidare il brand Brunello tra i più grandi vini del mondo».

L’emergenza sanitaria, osserva il Consorzio, ha certamente limitato ma non fermato una crescita che sarebbe stata ancora più netta senza i cali di richieste dei mesi di maggio e dicembre. Stabili nel 2020 le consegne di contrassegni per il Rosso di Montalcino, con oltre 4,1 milioni di bottiglie pari al -1%.

il Consorzio di tutela del vino Brunello di Montalcino riunisce 212 soci che rappresentano il 98,2% della produzione di Brunello, per una tutela che si estende su un vigneto di oltre 4.300 ettari nel comprensorio del Comune di Montalcino. Di questi, 3.150 sono iscritti a Doc e Docg (2.100 a Brunello, contingentati dal 1997, 500 a Rosso di Montalcino, 50 a Moscadello, 480 a Sant’Antimo).

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Torna la Stella Michelin a Montalcino dopo 11 anni di assenza

“La riconquista della stella Michelin a Montalcino dopo 11 anni è di per sé un’ottima notizia, ma il fatto che questa sia stata assegnata a un gruppo che fa del vino la propria identità ci rende ancora più orgogliosi”. Lo ha detto il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci, commentando la stella assegnata oggi dalla Guida Michelin al ristorante Sala dei Grappoli di Castello Banfi-Il Borgo, guidato dallo chef Domenico Francone.

“Banfi – ha proseguito – è l’esempio di quanto il sistema vino a Montalcino sia complesso e radicato nel tessuto sociale della comunità ben oltre il proprio prodotto. Il brand Brunello di Montalcino è legato a doppio filo al suo borgo e allo sviluppo che la sua principale economia è stata in grado di dare e che ne ha fatto una bandiera dello stile di vita italiano, della sua storia, della sua biodiversità e della sua cucina”.

“Questo riconoscimento è la prova della grande crescita della ristorazione montalcinese, che punta con impegno a raggiungere l’eccellenza del suo vino di punta. Anche nell’anno più difficile – ha concluso Bindocci – registriamo un’altra bella notizia dopo quelle dell’eccellente vendemmia e delle prime recensioni internazionali dell’annata 2016, in commercio dal prossimo gennaio, considerata tra le migliori di sempre”.

In occasione della presentazione della Guida Michelin 2021 il Consorzio del Vino Brunello di Montalcino, che ha partecipato come partner della manifestazione, ha assegnato il Premio Michelin Sommelier 2021 a Matteo Circella, sommelier del ristorante La Brinca (Ne, Genova). Oltre al riconoscimento, al vincitore anche una mathusalem da 6 litri di Brunello di Montalcino 2015.

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Dopo 11 anni torna la Stella Michelin a Montalcino

“La riconquista della stella Michelin a Montalcino dopo 11 anni è di per sé un’ottima notizia, ma il fatto che questa sia stata assegnata a un gruppo che fa del vino la propria identità ci rende ancora più orgogliosi”. Lo ha detto il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci, commentando la stella assegnata oggi dalla Guida Michelin al ristorante Sala dei Grappoli di Castello Banfi-Il Borgo, guidato dallo chef Domenico Francone.

“Banfi – ha proseguito – è l’esempio di quanto il sistema vino a Montalcino sia complesso e radicato nel tessuto sociale della comunità ben oltre il proprio prodotto. Il brand Brunello di Montalcino è legato a doppio filo al suo borgo e allo sviluppo che la sua principale economia è stata in grado di dare e che ne ha fatto una bandiera dello stile di vita italiano, della sua storia, della sua biodiversità e della sua cucina”.

“Questo riconoscimento è la prova della grande crescita della ristorazione montalcinese, che punta con impegno a raggiungere l’eccellenza del suo vino di punta. Anche nell’anno più difficile – ha concluso Bindocci – registriamo un’altra bella notizia dopo quelle dell’eccellente vendemmia e delle prime recensioni internazionali dell’annata 2016, in commercio dal prossimo gennaio, considerata tra le migliori di sempre”.

In occasione della presentazione della Guida Michelin 2021 il Consorzio del Vino Brunello di Montalcino, che ha partecipato come partner della manifestazione, ha assegnato il Premio Michelin Sommelier 2021 a Matteo Circella, sommelier del ristorante La Brinca (Ne, Genova). Oltre al riconoscimento, al vincitore anche una mathusalem da 6 litri di Brunello di Montalcino 2015.

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Michele Fontana è il nuovo Direttore de Consorzio del Brunello

Michele Fontana sarà il nuovo direttore del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino. Direttore amministrativo dell’azienda Castello di Meleto e con un’esperienza nel Consorzio del Vino Chianti Classico, Fontana assumerà l’incarico da luglio, raccogliendo il testimone da Giacomo Pondini, in carica dal 1° gennaio 2016 e nuovo direttore del Consorzio dell’Asti e del Moscato d’Asti Docg.

“Nel dare il benvenuto al nuovo direttore, siamo certi di inaugurare una collaborazione costruttiva in un momento di forte incertezza per tutto il settore – ha detto Fabrizio Bindocci, presidente del Consorzio -. Ci attendono sicuramente tempi sfidanti ma anche di positiva prospettiva per Montalcino e per la denominazione.

“A nome di tutto il Cda del Consorzio e delle aziende, ringrazio Giacomo Pondini – ha concluso Bindocci – per l’attività svolta fin qui, per il costante impegno e per i risultati conseguiti sotto la sua direzione”.

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Consorzio Brunello: con ristorazione, fermo anche mercato vino premium italiano

MONTALCINO – Il rinvio, a giugno, della ripresa della ristorazione e del turismo in Italia mette in ulteriore difficoltà il mercato del vino del Belpaese. Una crisi che penalizza principalmente le aree icona del made in Italy enologico che nell’horeca nazionale e internazionale trovano il proprio sbocco naturale. Un’alta fascia produttiva che si distingue per basse rese e massimo valore aggiunto e per cui risultano inefficaci se non inique le principali misure nazionali allo studio per combattere la crisi, come la vendemmia verde e la distillazione.

Per questo il Consorzio del vino Brunello di Montalcino ha fatto presente all’assessore all’Agricoltura della Regione Toscana, Marco Remaschi, la propria particolare situazione, oltre alle relative proposte per uscire dall’emergenza e dalla sempre più insostenibile quanto imprevista tensione finanziaria. Tra queste, la dichiarazione dello stato di calamità naturale per tutta la Toscana, con accesso al Fondo di solidarietà nazionale e l’attivazione del Mediocredito Toscano a garanzia dei provvedimenti del Governo in materia di proroga di mutui e debiti.

“In questa fase di grave crisi per il vino toscano – ha detto il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci – il nostro ente non abdica al suo ruolo guida anche nel campo della promozione. Siamo infatti convinti che questa non sia una crisi strutturale, ma una difficoltà congiunturale generata dal Covid-19 cui contrapporre, assieme a un’adeguata dotazione creditizia, una reazione forte basata sulle attività di promozione e marketing”.

“È infatti allo studio a partire dalla seconda parte di quest’anno – ha aggiunto Bindocci – un piano articolato di presenza capillare sui maggiori canali commerciali online nei principali mercati di sbocco, dalla Germania agli Stati Uniti, dal Giappone, al Canada, all’Italia, a supporto del brand Montalcino e delle sue produzioni”.

“L’obiettivo – ha concluso il presidente – è mettere subito in sicurezza le aziende e allo stesso tempo prepararci nel migliore dei modi al ritorno della domanda. Non temiamo l’abbondanza di stock in cantina perché il Brunello in giacenza non perde ma acquista valore. Per questo non è pensabile che le nostre aziende possano cedere il passo alle speculazioni”.

A questo proposito, nella lettera inviata all’assessore Remaschi, il Consorzio sottolinea anche la necessità di poter modificare le norme attuative dei programmi di Ocm e Psr attraverso una proroga di 18 mesi del termine delle azioni previste, una rimodulazione delle stesse ed eventualmente una rinuncia all’investimento senza penali da parte delle imprese.

E ancora, in ottica di comunicazione a lungo termine servirà rinnovare per altri 3 anni la misura di promozione relativa ai Piani di sviluppo rurale anche con stanziamenti specifici riservati ai consorzi di tutela, oltre alla richiesta di ripristino di una quota regionale extra (20%) in aggiunta al 50% garantito da fondi Ue sulla misura Ocm Promozione Paesi terzi.

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Montalcino: in cantina il Brunello rende più dei bond

MONTALCINO – Il Brunello in cantina come un bond ad altissimo rendimento, con profitti che crescono in maniera direttamente proporzionale all’affinamento del vino fino a triplicare il proprio valore. Lo rileva il Consorzio del vino Brunello di Montalcino che ha elaborato i dati di Valoritalia sulle giacenze di vino sfuso in cantina.

Un quantitativo che, al contrario di altre denominazioni, nella Docg più famosa d’Italia non fa paura, perché una volta imbottigliato il mercato lo assorbirà al 100%. Ma già così i 340mila ettolitri delle ultime annate conservati in botte nei caveau delle 300 aziende montalcinesi valgono circa 400 milioni di euro, grazie alla supervalutazione del proprio sfuso (fino a 1.200 euro per ettolitro).

E non è finita, perché dopo l’imbottigliamento e considerando le quotazioni dell’annata 2014, il valore del prodotto finito potrà salire del triplo, fino a superare quota 1,2 miliardi di euro.

“L’economia della nostra denominazione si mantiene in equilibrio – ha detto il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci – gli imprenditori fanno a gara sul terreno della qualità e non sui prezzi, gli amministratori da tempo perseguono politiche di lungo termine, come quella del contingentamento a 2.100 ettari dell’area vitata Docg, mai modificata dal 1997. Oggi il nostro sfuso vale il quadruplo rispetto alla crisi del 2010 e l’imbottigliato raggiunge quotazioni più che soddisfacenti, due elementi questi in grado di remunerare bene tutta la filiera”.

Dalla cantina al vigneto, il trend non cambia: il valore per ettaro tocca quasi quota 1 milione di euro, per un valore complessivo di oltre 2 miliardi di euro. Il 4.500% in più rispetto a cinquant’anni fa, con una crescita costante che non sembra fermarsi ora alla luce di nuove importanti trattative registrate tra le colline di Montalcino.

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La Toscana del vino unita a ProWein con Promovito

Barberino Tavarnelle (Firenze). È il momento d’oro del vino italiano, che sorpassa la Francia in volumi di vendite e che viene incoronato d’alloro dalla critica, è anche il momento dell’unione. In questi giorni a ProWein i produttori toscani si presentano uniti agli oltre 60.000 operatori di settore: sotto l’ombrello di Promovito, l’associazione che unisce i Consorzi di Tutela del comparto vitivinicolo regionale, si presentano 10 Consorzi, 29 vini a denominazione, oltre 200 produttori. L’iniziativa è stata realizzata con il sostegno della Regione Toscana e con il contributo dell’Unione Europea (Misura 3 “Regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari” Sottomisura 3.2 ”Attività di informazione e promozione”).

Il Presidente dell’associazione Promovito, Sergio Zingarelli, vice presidente del Consorzio Vino Chianti Classico, dichiara: “E’ una grande soddisfazione vedere l’italia fortemente presente a ProWein, soprattutto la Toscana, che si presenta unita nel padiglione 16, con un’immagine coesa di grande impatto: un segnale forte di unione che arriva dal mondo vitivinicolo toscano, eccellenza del Made in Italy”.

I CONSORZI ADERENTI
Consorzio Vino Chianti Classico, Consorzio del Vino Brunello di Montalcino, Consorzio Vino Chianti, Consorzio per la Tutela dei Vini Bolgheri DOC, Consorzio del Vino Vernaccia di San Gimignano, Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Consorzio Tutela Valdarno di Sopra, Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana, Consorzio Tutela Vini Montecucco, Consorzio a Tutela del Vino Morellino di Scansano DOCG

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Nasce la ”Fondazione Territoriale Brunello di Montalcino”

Sarà aperta anche a contributi esterni e finanzierà progetti di crescita e sviluppo territoriale e di interesse sociale. La gestione sarà autonoma rispetto al Consorzio e verrà sostenuta grazie a contributi volontari da parte dei produttori. Previsto un budget iniziale tra i 150 ed i 200mila euro. Il ”sistema Montalcino” da oggi è più forte. E stata infatti approvata dall’assemblea del Consorzio del Brunello la creazione della ”Fondazione Territoriale Brunello di Montalcino”. Sul modello di quelle bancarie, la Fondazione è nata per sostenere finanziariamente progetti di sviluppo del territorio su diversi fronti: dal turismo al recupero e restauro di beni artistici e culturali ma anche nel campo del sociale e dell’integrazione. La Fondazione, pur essendo espressione del Consorzio, avrà una gestione autonoma e non sarà comunque chiusa a partecipazioni e contributi esterni. Il cda, che eleggerà il Presidente entro il mese di maggio, sarà composto da sette consiglieri di cui 5 indicati dal Consorzio ed uno dal il Sindaco di Montalcino, egli stesso membro del cda, scelto tra le realtà rappresentative del mondo imprenditoriale. La scelta di inserire il Sindaco di Montalcino nel board – in veste istituzionale e senza alcun ruolo politico – vuole essere un contributo alla migliore comprensione di quali siano ambiti e progetti che necessitano di maggiore intervento. Le risorse da destinare al territorio verranno dal contributo volontario dei produttori, quantificabile in 1-2 centesimi a bottiglia, o meglio a ”fascetta” che, secondo le prime stime, consentirebbe di ottenere un budget iniziale di 150-200.000 euro all’anno. I contributi non saranno distribuiti a pioggia ma, di anno in anno, puntando su progetti e idee concrete e ben delineate. Obiettivo è sostenere la crescita del sistema economico e sociale di Montalcino. Come sottolinea il Presidente Fabrizio Bindocci  ”questa iniziative evidenzia il nuovo ruolo dei consorzi che da ente di tutela stanno diventando attori insostituibili della crescita e promozione dei territori. Un’esperienza, quella di una Fondazione di un Consorzio del Vino, già sperimentata in passato (dal Consorzio del Chianti Classico che, nel 1991, ha lanciato una sua Fondazione, per la tutela del territorio e valorizzazione dei suoi beni artistici, culturali e ambientali). Ma – prosegue Bindocci – che con alcune peculiarità, e con il valore del brand del Brunello di Montalcino, tra i più forti a livello mondiale, potrebbe aprire una strada virtuosa che altre importanti denominazioni del vino italiano che, in qualche modo, diventano ”banche” per i loro territori. E’ un modello innovativo perché il valore aggiunto creato da Brunello rimane sul territorio e lo fa crescere.” Per il Vicepresidente Bernardo Losappio – che ha curato tutto l’iter che ha portato alla creazione della Fondazione – ”è uno strumento importante ed interessante per il territorio, uno strumento innovativo che vorremmo lasciare come ultimo segno di questo Consiglio che concluderà il proprio mandato a maggio 2016. Noi crediamo nel ruolo del Consorzio come forza economica che deve essere parte attiva dello sviluppo del territorio, territorio che nel suo complesso è uno dei grandi elementi che danno valore al Brunello di Montalcino e lo rendono unico, così come il Brunello continua a rendere importante Montalcino nel mondo”.

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